Matrimonio e famiglia

Aperto da Elia, 23 Ottobre 2019, 18:05:18 PM

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Hlodowig

Salve buon @viator,

Intendo dire quello di cui ho quotato, in spiccioli, quello che è il tuo personalissimo pensiero, sia questo il mercato globale, sia questo il rapporto sociale globale.

Cosa che vi è sempre stata in-vero, ma in modo meno frenetico ( e meno sensazionalistico) che nell' oggi.

Grazie ✋

viator

Salve Hlodowig. Scusami ma sono assai ignorante in fatto di comunicazione "social". Figurati che non so cosa significhi esattamente il termine "quote" in linguaggio forumistico : forse "evidenziare", "rimarcare" ?.

La globalizzazione è la semplice conseguenza di una tendenza naturale espressa dal mondo fisico (ben ben ben ben prima di quello umano!) già a livello elementare.

La tendenza - generata dalla direzione dell'entropia - a contrastare la diffusione troppo omogenea dell'energia con ciò che generi il suo opposto, cioè la concentrazione locale dell'energia stessa.

L'unica possibilità di impedire che l'energia, trasferendosi inesorabilmente da dove ve n'è di più verso dove ve n'è di meno, si "spalmi" ovunque in modo omogeneo facendo cessare gli scambi termici (tutte le forme di energia sono riconducibili e misurabili in calore), è fare in modo che il suo trasmettersi tra i componenti fisici dell'universo generi anche una loro incessante modificazione, trasformazione, complicazione, tale da costituire un fattore di rallentamento ed allontanamento del destino tendenziale finale costituito dalla "morte termica" di un universo il quale, una volta raggiunta la completa uniformità, non potrebbe che "cessare di vivere" poichè in esso sarebbero cessati gli scambi termico-energetici.

Ecco quindi che il senso di tutto quanto accade intorno e noi (ma anche in noi) non è altro che un incessante lavorio che deve produrre il cosiddetto "disordine" vitale che deve opporsi all'"ordine" mortale rappresentato da un eccesso di uniformità.

Quindi la globalizzazione, che prima della nostra comparsa è ciò che ha prodotto atomi, molecole, composti chimici, cellule, tessuti, organi ed organismi...............sta tuttora lavorando, ed ora semplicemente lo sta facendo in modi che, poichè ci convolgono in tempi sempre più stretti (scesi quindi alla scala umana e non più astronomica, geologica o genericamente evoluzionistica) sono diventati a noi stessi riconoscibili.

Il cosiddetto progresso umano infatti non è altro che la veste antropica del meccanismo entropico.

Forse che non siamo in grado di riconoscere, al suo interno, gli stessi fattori che hanno generato e fatto evolvere ciò che c'era e c'è fuori di noi ?

Aumento vertiginoso delle velocità di spostamento e di comunicazione, ridondanza di produzioni e di varietà, spreco di risorse (la natura - oltre alla diversificazione - ama e pratica la ridondanza - però sa anche riciclare !).........................

Si può anche essere contrari alla globalizzazione, ma in tal caso si combatterà la classica battaglia di retroguardia.

Una volta si sarebbe detto : "Dio lo vuole !"..........oggi potremmo solo dire : "l'Entropia lo richiede !". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Hlodowig

Citazione di: viator il 01 Novembre 2019, 22:54:21 PM
Salve Hlodowig. Scusami ma sono assai ignorante in fatto di comunicazione "social". Figurati che non so cosa significhi esattamente il termine "quote" in linguaggio forumistico : forse "evidenziare", "rimarcare" ?.

È interessante, come alcuni si interroghino ancora sul senso delle parole delle frasi, dei significati e dei significanti, per ovvie ragioni, tutta invenzione dell' intelletto umano.

Il quote, di stampo prettamente anglosassone e di derivazione prettamente latina, ha proprio il significato del citare (to quote-kwōt), stimare e metter ordine nell' insieme o tra l' insieme, oppure semplicemente estrapolare. (a cui seguono diversissimi altri significati, in base ai contesti in cui si vive ed opera)

Più specificatamente deriva da quota pars, che a sua volta deriva da quotus, alché, visto che anche il simbolo può variare in ogni tempo e luogo, arricchendosi o diminuendosi fino a scomparirne, al quotus, associo il quid de.

Quindi quanto o al cosa si dice, io lo cito (to quote), ne metto eventualmente ordine (epurandolo da ciò che non conviene) nell' insieme e lo ripropongo.

Quindi, ne ripropongo anche il valore numerico, appunto, quello di 2 menti, che in questo momento condividono i loro pensieri. (quindi, io soggetto quoto qualcosa dell' insieme del topic, che mi interessa, i simboli espressi in lettere, che formano parole, che formano frasi, l' oggetto da estrapolare è il pensiero, il numero è la mente da cui è partito il pensiero in forma digitale)

Perché anche un forum, è social.

A seguito di ciò, faccio la domanda, domanda alla quale si è data seppur elegantemente vaga, una risposta.

Cosa che feci, appunto, depurandone il concetto dal contesto (ma per farlo, ho dovuto usare le parole simboliche e in forma digitale del quote e del /quote, tutto tra parentesi quadre), nella pagina addietro e lasciando quindi, la risposta aperta (molto ricca di stimoli di riflessione) che tu hai appena espresso.

Naturalmente, il concetto, rientra pienamente nel contesto del topic.

Grazie ✋

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