Matrimonio e famiglia

Aperto da viator, 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PM

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Elia

Ciao Viator, mi complimento per le tue capacità di ragionamento avulse da bagliori ideologici, contrariamente ad altri forumisti (tra i quali pure qualche mod ☺)

In effetti sono anch'io contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso primariamente per le ragioni LOGICHE che hai evidenziato.

"Ecco qui casca l'asino"; mi piace questa espressione da te utiluzzata, perché attualmente la società è dominata e diretta, a mio avviso, da asini che credono di trasformare in meglio  i nostri rapporti interpersonali e sociali.

Dai commenti  avversi ai tuoi ragionamenti si nota una superficialità di origine relativistica. Saremo in grado in futuro di riparare ai danni che inevitabilmente tale relativismo sta producendo? Ci sarebbe da chiedersi seriamente se c'è un nesso tra il diffuso relativismo distruttivo, tra queste cosiddette "conquiste civili" con quanto constatato ultimamente da diversi ricercatori, e cioè che è in corso, a partire dagli anni '70 del secolo scorso, un drastico calo d'intelligenza in tutta la popolazione mondiale? E non credo che a tale tendenza facciano eccezione i politici che decidono su certe leggi. Basta ascoltare un telegiornale o leggere la cronaca dei quotidiani per notare i sintomi di un rimbambimento generale, di un abbassamento dell'intelligenza che si accompagna naturalmente al degrado etico e morale. (Per fare un esempio: grandi professionisti, troppi, che si fanno corrompere per poche centinaia di euro; oppure l'ultimo episodio di un politico che presenta le proprie dimissioni e poi dichiara che non si aspettava, tra le conseguenze, le sue dimissioni. 😁)

Il genere umano ha iniziato forse un percorso inverso, involutivo, di decadenza, chiamiamola di "demenza senile dell'Umanità" volta, volente o nolente, all'autodistruzione?



O forse è solo un periodo storico come altri che si supererà  cosí come il sole del mattino supera e spazza via l'oscurità della notte?
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

viator

Salve Elia. Ti ringrazio. Il fatto sarebbe che anch'io posso dichiararmi relativista, in senso però strettamente filosofico. In pratica io sarei un relativista relativo (tutto è relativo filosoficamente, ma nella prassi occorre trovare una misura che ci permetta di ancorarci a dei limiti (il "buonsenso" e la "logica", anch'essi appunto relativi) che dobbiamo considerare invalicabili, quindi "pragmaticamente assoluti".
I relativisti assoluti sono invece quelli che affermano che, poichè tutto è relativo, tutto risulterà (eticamente) giustificabile.

Circa l'apparente od effettivo declino di certe facoltà, io andrei cauto. Diciamo che lo stato e l'andamento del "progresso" provoca, tra le altre cose, un abbandono, un declino di certe abilità che non è più necessario coltivare individualmente in quanto codificate ed automatizzate all'interno di nuove meccanismi e procedure.
Quindi ecco scomparire il saper far di conto, l'eclettismo, la flessibilità mentale, ecco affacciarsi l'analfabetismo "di ritorno".

Tutto ciò all'interno di una condizione dominata dalla sempre maggiore facilità di spostamento e di comunicazione (stiamo quindi parlando degli effetti globali della globalizzazione !). L'aumento irrefrenabile della comunicazione - ad esempio - sembrerebbe debba generare un innalzamento socioculturale complessivo della società, ma è tutt'altro che così poichè quanto maggiore è la massa di informazioni in circolazione, tanto più difficile è l'orientarsi in essa e "scremarne" la superficie per raggiungerne la profondità.

Infatti la superficie più accessibile della informazione è appunto quella più "superficiale", cioè più leggera, che quindi è la prima a presentarsi allo sguardo della "massa".

Quindi l'accoppiata "relativismo assoluto" più "eccesso comunicativo" è tra ciò che concorre a provocare le situazioni che tu stessa hai notato e che sono chiaro sintomo di decadenza di certe civiltà. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

#32
Non credo che la famiglia patriarcale eterosessuale più o meno poligamica (sopra o più spesso sottotraccia) sia un faro indiscutibile di civiltà. Molti geni furono omosessuali ed hanno dato il loro contribuito ai processi di progresso sociale e civile. Il resto lo fa la liberazione della donna dalla condizione di subalternità socio-familiare che ne ha represso per millenni le potenzialità esistenziali, intellettuali e lavorative.

Il declino della civiltà deriva da ben altre idiozie che la rivoluzione dello status giuridico familiare, il cui imporsi storicamente esprime un incremento piuttosto che una riduzione di libertà, ovvero un incremento del motore più potente di ogni progresso sociale e civile.

Che sulla scia di tale processo di liberazione si nasconda la top-gun dei privilegi di classe non determina la sua fallacia, ma la necessità di liberare un fiorire di libertà civili dalle catene del potere politico-economico vigente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia.Citandoti : "Non credo che la famiglia patriarcale eterosessuale più o meno poligamica (sopra o più spesso sottotraccia) sia un faro indiscutibile di civiltà".
Sono perfettamente d'accordo. Ha avuto ed ha principalmente la funzione di eternare un equilibrio sociale basato sulla penalizzazione  relativa di una delle parti (la donna). Per il vantaggio dell'uomo ma soprattutto a giovamento della prole.

L'omosessuale è mediamente più intelligente  dell'eterosessuale poichè la sua condizione lo ha addestrato a sviluppare sin da bimbo tattiche si sopravvivenza, mimetizzazione o, al contrario di affermazione, di speculazione creativa etc.

Il troppo è tale anche nei suoi aspetti apparentemente gloriosi. La verà libertà consiste nella liberazione dal bisogno costriitivo, a condizione che esso non venga sostituito da ugualmente opprimenti "facoltà costrittive" quali sono quelle imposte da certi costumi e da certe mode.

Mai viaggiato in metropolitana durante l'ora di punta a Milano  ? Cosa fa il 75% circa degli utenti sotto i 60 anni ? Pensi che il loro comunicare favorisca la loro maturazione personale? Che sia utile alla condizione personale altrui ? Che fornisca informazioni di utilità pratica a qualcuno ? O che piuttosto essi - senza rendersene conto - sono costretti (da chi ha concepito e  mantiene in essere questi strumenti di comunicazione) a comunicare non importa cosa per non risultare degli esclusi-reietti nei confronti del gregge di cui fanno parte ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Per me gli uomini sono in numero eccessivo. Mi domando se, seguendo la logica di viator, non sia opportuno scoraggiare il matrimonio eterosessuale e favorire quello omosessuale?

viator

#35
Salve baylham. Citandoti : "Per me gli uomini sono in numero eccessivo. Mi domando se, seguendo la logica di viator, non sia opportuno scoraggiare il matrimonio eterosessuale e favorire quello omosessuale?".
Forse c'è un piccolo malinteso. La logica di Viator è contraria al contratto matrimoniale tra omosessuali ed a favore (nel senso di continuare a considerarlo lecito e facoltativo) se realizzato tra eterosessuali.

Quindi - credo - tu proporresti la diffusione dei matrimoni omosessuali quale strumento per contrastare il fatto che "gli uomini sono in numero eccessivo" intendendo riferirti alla demografia, all'eccessivo affollamento umano sul pianeta.......aspetto questo di cui non mi sono occupato anche se lo considero come la vera "chiave" di tutti i problemi umani.

Purtroppo non credo che qualche aggiustamento legal-sociologico possa avere effetti del genere a livello planetario.

L'affollamento umano è effetto non certo della contrattualistica matrimoniale ma del comportamento copulatorio il quale non è gestibile che dall'istinto naturale, dalla fisiologia e dalle intenzioni individuali dei coinvolti, (oltrechè dalla disponibilità di risorse nell'ambiente in cui si vive). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PM
E' chiaro che i matrimoni vengono sempre celebrati per amore e per desiderio di discendenza. Qualcuno (pochissimi) per assicurarsi un soddisfacimento sessuale, patrimoniale, reddituale.
E' incredibile che mi tocchi ricordare che la "reversibilità" è istituto nato a suo tempo per garantire la stabilità sociale anche attraverso l'ovvio, doveroso sostegno economico verso i sopravviventi (vedove, figli) nei casi in cui la (tradizionale) fonte di reddito (il lavoratore maschile) venga a mancare.
Tu vorresti vederla trasformata in specie di assicurazione sulla vita a premio pressochè nullo ma indennizzo praticamente automatico (un pò come fanno certe Chiese quando ti promettono il Premio (intendendolo come Risarcimento) Eterno).
Vorresti che una qualsiasi COPPIA, magari fruente di due distinti redditi individuali da vivi, possa trasformarsi in FAMIGLIA anche se fisiologicamente impossibilitata a procreare (è il caso della omosessualità) non per contribuire appunto alla perpetuazione della società e della specie (per qualcuno della Casata)............ma solo per prolungare un certo livello reddituale di vita ?

Il legame tra matrimonio e filiazione mi appare evidente dall'apertura dell'argomento. Altrimenti non capisco per quale motivo dovrei discriminare i componenti di una coppia omosessuale rispetto ad una eterosessuale, per quale motivo il matrimonio eterosessuale debba avere un trattamento di favore rispetto a quello omosessuale.

Ribadisco che siccome la popolazione umana è fin troppo numerosa ben vengano gli omosessuali ed i loro matrimoni.

anthonyi

Citazione di: baylham il 16 Gennaio 2020, 15:33:15 PM
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PM
E' chiaro che i matrimoni vengono sempre celebrati per amore e per desiderio di discendenza. Qualcuno (pochissimi) per assicurarsi un soddisfacimento sessuale, patrimoniale, reddituale.
E' incredibile che mi tocchi ricordare che la "reversibilità" è istituto nato a suo tempo per garantire la stabilità sociale anche attraverso l'ovvio, doveroso sostegno economico verso i sopravviventi (vedove, figli) nei casi in cui la (tradizionale) fonte di reddito (il lavoratore maschile) venga a mancare.
Tu vorresti vederla trasformata in specie di assicurazione sulla vita a premio pressochè nullo ma indennizzo praticamente automatico (un pò come fanno certe Chiese quando ti promettono il Premio (intendendolo come Risarcimento) Eterno).
Vorresti che una qualsiasi COPPIA, magari fruente di due distinti redditi individuali da vivi, possa trasformarsi in FAMIGLIA anche se fisiologicamente impossibilitata a procreare (è il caso della omosessualità) non per contribuire appunto alla perpetuazione della società e della specie (per qualcuno della Casata)............ma solo per prolungare un certo livello reddituale di vita ?

Il legame tra matrimonio e filiazione mi appare evidente dall'apertura dell'argomento. Altrimenti non capisco per quale motivo dovrei discriminare i componenti di una coppia omosessuale rispetto ad una eterosessuale, per quale motivo il matrimonio eterosessuale debba avere un trattamento di favore rispetto a quello omosessuale.

Ribadisco che siccome la popolazione umana è fin troppo numerosa ben vengano gli omosessuali ed i loro matrimoni.
Però, se poi un omosessuale regolarmente sposato si fa una scappatella con Uno/Una dell'altro sesso ?
Ancora di più se gli omosessuali sposati sentono il bisogno di figli per sentirsi ancora di più in regola, e poi, il modo di farli, perchè non sono sterili, lo trovano.
Mi sa che la tua tesi matrimoni omosessuali --> meno figli non è tanto forte.

baylham

Citazione di: anthonyi il 16 Gennaio 2020, 17:16:07 PM
Mi sa che la tua tesi matrimoni omosessuali --> meno figli non è tanto forte.

Se fosse vero allora decade ulteriormente ogni disparità tra matrimonio omosessuale ed eterosessuale in relazione alla filiazione.

Tuttavia sono convinto che mediamente il numero di figli di omosessuali sia inferiore a quello degli eterosessuali, soprattutto per l'omosessualità maschile. 

A maggior ragione sono quindi favorevole al matrimonio omosessuale.

In generale apprezzo l'istituto del matrimonio, ma rimango fortemente contrario al mio.

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