Ma il fascismo è un archetipo?

Aperto da anthonyi, 14 Dicembre 2017, 07:11:16 AM

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anthonyi

In questi giorni, anche a seguito dei fatti di Como, si parla di un ritorno del pericolo fascista.
Il riferimento al fascismo è molto usuale in tanti casi, si parla di fascismo per gli estremisti dell'Isis, si parla di metodi fascisti in generale in riferimento ad atti propri di sistemi dittatoriali, anche se magari questi sono ispirati ad ideologie comuniste.
Questa continua rinascita di un certo modello comportamentale mi sollecita a una domanda:
Il fascismo è un elemento culturale caratterizzante un periodo storico oppure in quel periodo storico si è concretizzato un elemento strutturale della nostra natura umana, un archetipo che ci portiamo dentro

Jacopus

Parafrasando Lenin si potrebbe definire il fascismo come "parte ancestrale del cervello umano più elettrificazione". Prima che il fascismo fosse inventato le società occidentali avevano ancora nei loro sistemi politici numerose pratiche, tradizioni, metodi che si armonizzavano con la parte più antica e mai rimossa del nostro cervello: quella che richiede la presenza di un maschio alfa che possa difenderci dai pericoli della natura, un cervello che si è sviluppato nel corso di decine di migliaia di anni e che anche se ora è sommersa dalla parte più recente e più evoluta del cervello, continua a mantenere la sua vitalità e può essere comunque riattivata nella misura in cui l'ambiente sociale fosse favorevole (esempio pratiche violente, cultura del più forte, darwinismo sociale).
Nel corso degli ultimi duecento anni, i sistemi politici si sono trasformati nel mondo occidentale introducendo dei cambiamenti che hanno relegato le concezioni da "maschio alfa" sempre più ai margini. Immagina soltanto che successo potrebbe avere ora la mimica di Hitler o di Mussolini.
Il perchè di questo mutamento è dato da tante ragioni diverse ma credo che la principale sia che il commercio e il capitalismo non sono un gioco a somma zero: hanno bisogno della compartecipazione e della collaborazione fra individui liberi e diversi, mentre l'autoritarismo è un gioco a somma zero: ci arricchiamo attraverso la violenza, la predazione, la supremazia mia a danno della tua.
Finchè il capitalismo riesce a governare le inevitabili contraddizioni che produce i movimenti autoritari nel mondo occidentale sono destinati a vivere ai margini. Quando invece il capitalismo entra in crisi perchè sostanzialmente non riesce a redistribuire equamente la sua ricchezza, ecco che i movimenti autoritari riprendono fiato, riproponendo modelli culturali, storici che abbondano nel nostro passato, ma che fanno anche riferimento appunto ad una parte specifica del nostro corredo cerebrale.
All'epoca dei fascismi storici questo percorso "reattivo" di fronte alle crisi capitalistiche fu anche considerato l'alba di un mondo nuovo, contro le potenze capitaistiche plutocratiche...alla luce del progresso tecnico che in quegli anni fu davvero un fenomeno straordinario: in pochi anni si passò dal cavallo all'aereoplano.
Sta al capitalismo riuscire a mantenersi al timone in modo intelligente per la sua stessa sopravvivenza, altrimenti questi processi che sono "dormienti" dentro ciascuno di noi, possono darci delle brutte sorprese.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Bizzarro popolo gli Italiani, un giorno 45 milioni di fascisti, il giorno dopo 45 milioni di antifascisti. Eppure dai censimenti non risultano questi 90milioni di Italiani (Churchill)

Concordo con ciò che ha scritto Jacopus, e anche con la tua tesi nel caso in cui (e solitamente non lo faccio) si tiri in ballo il concetto di "meme" anzichè di quello di "archetipo" che mi sembra più calzante. E' un meme che è rimasto vicino al focolare di alcune famiglie, al calduccio, parallellamente con la scuola, inpenetrabile dalla società, chiuso dietro le persiane, a volte non esplicito ma rappresentato anche solamente da simboli o da condotte familiari, idee politiche ma anche sociali e comportamenti quotidiani, liquidamente. E' insopportabile il modo in cui i giornali lo rappresentano, con il sensazionalismo della musica oscura quasi le telecamere entrassero nel vivo di una congregazione di Thule, non ho visto alcun servizio televisivo di Como ma sono sicuro che questo è l'abito che venda meglio nei telegiornali ancora una volta. Sono quattro coglioni, o almeno cosi, una società che vuole difendersi da loro li deve rappresentare, il fatto che nessuno veda il lato comico di tutto ciò, è preoccupante, la mancanza di ironia per me lo è sempre. Supporre di essere impenetrabili da queste seduzioni mediatiche e lasciarle scorrere acriticamente è estremamente ingenuo, l'ISIS dovrebbe spaventare non per le bombe qua e la ma per la capacità per un culto "nero" di abusare dei media ottenendo notorietà, capacità operativa e reclute (reclutando in Europa!) fino a poter competere in anni di guerriglie con i maggiori imperi del mondo. Il giornalismo dell'editore che "tiene famiglia e deve vendere"  deve darsi una regolata.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 14 Dicembre 2017, 11:09:49 AM
Parafrasando Lenin si potrebbe definire il fascismo come "parte ancestrale del cervello umano più elettrificazione". Prima che il fascismo fosse inventato le società occidentali avevano ancora nei loro sistemi politici numerose pratiche, tradizioni, metodi che si armonizzavano con la parte più antica e mai rimossa del nostro cervello: quella che richiede la presenza di un maschio alfa che possa difenderci dai pericoli della natura, un cervello che si è sviluppato nel corso di decine di migliaia di anni e che anche se ora è sommersa dalla parte più recente e più evoluta del cervello, continua a mantenere la sua vitalità e può essere comunque riattivata nella misura in cui l'ambiente sociale fosse favorevole (esempio pratiche violente, cultura del più forte, darwinismo sociale).
Nel corso degli ultimi duecento anni, i sistemi politici si sono trasformati nel mondo occidentale introducendo dei cambiamenti che hanno relegato le concezioni da "maschio alfa" sempre più ai margini. Immagina soltanto che successo potrebbe avere ora la mimica di Hitler o di Mussolini.
Il perchè di questo mutamento è dato da tante ragioni diverse ma credo che la principale sia che il commercio e il capitalismo non sono un gioco a somma zero: hanno bisogno della compartecipazione e della collaborazione fra individui liberi e diversi, mentre l'autoritarismo è un gioco a somma zero: ci arricchiamo attraverso la violenza, la predazione, la supremazia mia a danno della tua.
Finchè il capitalismo riesce a governare le inevitabili contraddizioni che produce i movimenti autoritari nel mondo occidentale sono destinati a vivere ai margini. Quando invece il capitalismo entra in crisi perchè sostanzialmente non riesce a redistribuire equamente la sua ricchezza, ecco che i movimenti autoritari riprendono fiato, riproponendo modelli culturali, storici che abbondano nel nostro passato, ma che fanno anche riferimento appunto ad una parte specifica del nostro corredo cerebrale.
All'epoca dei fascismi storici questo percorso "reattivo" di fronte alle crisi capitalistiche fu anche considerato l'alba di un mondo nuovo, contro le potenze capitaistiche plutocratiche...alla luce del progresso tecnico che in quegli anni fu davvero un fenomeno straordinario: in pochi anni si passò dal cavallo all'aereoplano.
Sta al capitalismo riuscire a mantenersi al timone in modo intelligente per la sua stessa sopravvivenza, altrimenti questi processi che sono "dormienti" dentro ciascuno di noi, possono darci delle brutte sorprese.

Interessante l'alternanza rappresentata tra fascismo e capitalismo. Direi che si tratta di una posizione  pro-capitalismo.
Sul riferimento al ruolo ancestrale del maschio alfa concordo anche se sono convinto che andando a fondo esista un problema di sistematizzazione teorica. Mi riferisco al rapporto tra autorevolezza e aggressività. Nelle nostre società democratiche comunque esiste la definizione di rapporti di potere, c'è sempre chi comanda e questo fatto è regolarmente accettato. Il fascismo usa l'aggressività per acquisire autorevolezza ma il rapporto tra le due categorie non è sempre scontato. L'aggressività è cioè una forza che deve essere gestita, una spada a doppio taglio.
Io sono infatti convinto che si possa parlare di un fascismo del braccio e di un fascismo della mente. Il primo è una forza istintiva ma il secondo, che è quello più pericoloso, come lo possiamo inquadrare? E' anch'esso una parte ancestrale del nostro cervello pronta a ritornare all'attacco in ogni momento storico?

baylham

Il fascismo è una specie del genere totalitarismo, un sistema politico moderno, i cui caratteri specifici sono l'antidemocrazia e il partito unico. 
Il fascismo secondo me non è espressione di un modello biologico, ma politico. Anche la democrazia ha bisogno della forza e della violenza per contrastare i movimenti ed i partiti totalitari.
Il sistema totalitario ha la pretesa di essere e di fare meglio della democrazia. Pretesa infondata ovviamente dato che il partito non accetta concorrenti e cerca di distruggerli con la forza. La società umana moderna non mette più al centro la forza fisica e militare, ma quella economica, tecnologica e culturale. Perciò chi basa il potere sulla forza e sulla violenza fisica, come fanno i sistemi totalitari, non ha alcuna autorevolezza.

Legare l'evoluzione dei modelli politici democratici ed antidemocratici agli andamenti del capitalismo mi sembra un errore. Il capitalismo ed il mercato sono istituzioni che hanno origini e dinamiche economiche proprie, indipendenti dai sistemi politici.
 

anthonyi

Citazione di: baylham il 19 Dicembre 2017, 10:33:14 AM
Perciò chi basa il potere sulla forza e sulla violenza fisica, come fanno i sistemi totalitari, non ha alcuna autorevolezza.

Non condivido la conclusione, la forza ha una sua attrattiva e produce autorevolezza nei confronti di una parte della popolazione. Certamente nel ventennio molti temevano il fascismo, ma molti altri lo amavano, e tanti continuano ad amarlo ancora oggi anche in funzione di quella espressione di forza che dava.

Socrate78

Spesso si dice che con la forza e la violenza non si ottiene veramente ciò che si desidera, ma mi sembra  falso, al di là di ciò che la morale comune insegna. Infatti le rivoluzioni che cosa furono? Atti di violenza contro un potere oppressivo, ad esempio contro quello dei re assoluti, dei despoti di ogni genere e specie, ma in quel caso proprio l'aggressività ha consentito di uscire dalla soggezione e dalla schiavitù. E' vero, Gandhi riuscì senza la lotta armata a far uscire l'Unione Indiana dal colonialismo, ma ciò fu possibile solo perché il Regno Unito non era poi più così interessato a conservare le sue colonie.
Per quanto riguarda il fascismo, io credo che anche il socialismo reale, nei fatti, è stata una forma di despotismo sostanzialmente "fascista": quel sistema infatti pretendeva di regolare il comportamento di ogni persona subordinandolo alle esigenze dello Stato, negava all'individuo la possibilità di migliorare la propria condizione economica e lo costringeva a produrre solo per la collettività in nome di una devozione incondizionata al Partito e allo Stato. Più fascista e illiberale di così è difficile a mio avviso.
Il fascismo italiano, pur essendo illiberale, ha comunque prodotto a mio parere delle riforme anche giuste ed equilibrate, nell'ambito dell'istruzione (riforma Gentile) producendo la diminuzione dell'analfabetismo e l'innalzamento dell'obbligo scolastico, ha riordinato i codici civile e penale, diminuito drasticamente il potere della mafia, liberalizzato le imprese italiane che sono diventate competitive in quel periodo, al punto che l'Italia dalla terribile crisi del 1929 fu poco toccata.


green demetr

Citazione di: anthonyi il 14 Dicembre 2017, 07:11:16 AM
In questi giorni, anche a seguito dei fatti di Como, si parla di un ritorno del pericolo fascista.
Il riferimento al fascismo è molto usuale in tanti casi, si parla di fascismo per gli estremisti dell'Isis, si parla di metodi fascisti in generale in riferimento ad atti propri di sistemi dittatoriali, anche se magari questi sono ispirati ad ideologie comuniste.
Questa continua rinascita di un certo modello comportamentale mi sollecita a una domanda:
Il fascismo è un elemento culturale caratterizzante un periodo storico oppure in quel periodo storico si è concretizzato un elemento strutturale della nostra natura umana, un archetipo che ci portiamo dentro

Il fascismo storicamente riguarda i poteri particolari, perciò è una questione italiana, notarile. (ci ricordiamo il casino fatto dai taxisti all'epoca di Bersani? avete presente che in tutta europa i servizi del taxi on line, sono stati di fatto costretti a chiudere?roba del mese scorso)
Figlia della tradizione del diritto romano.
Fascismo deriva infatti dai fasci littori romani.

E' la grande eredità dell'impero romano. (e come detto sopra oooops il fascismo è ben presente nel tessuto nostrano ma a quanto sembra anche estero, roma ha fatto un buon lavoro)

A meno che non crediamo che l'impero romano sia una emanazione di Dio, come i partiti a destra credono che sia, io non lo riterrei un archetipo.

CVD
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Jacopus

Risalire all'impero romano per capire il fascismo non mi sembra corretto. Oltretutto se così fosse saremmo di fronte realmente ad un archetipo "storico-sociale", visto che l'influenza delle istituzioni romano-latine e' durata almeno fino al 1700. L'impero romano aveva istituzioni coerenti con la sua epoca e talvolta innovative. Non sarebbe spiegabile altrimenti la sua forza e la sua durata.
Il fascismo si compone di molte diverse motivazioni che traggono origine sia dalla natura umana piu' arcaica, sia dall'evoluzione storica del xviii e xix secolo. I rigurgiti attuali fanno riferimento alla crisi dei valori illuministici e alla sempre piu' crescente complessita' sociale, che diventa difficile accettare nella sua ambivalenza, non avendo piu' un ambiente su cui scaricare le inefficienze del sistema. Siamo stati abituati da 200 anni a pensarci "nel progresso". Ora questo sogno non c'e' più e avendo fallito il comunismo, essendo in difficolta' il capitalismo liberale restano due ideologie spendibili perche' note a grandi masse: il radicalismo islamico e il fascismo. Sta al capitalismo liberale accettare la sfida e a trasformarsi (come ha sempre fatto in passato) oppure soccombere.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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