Libertà di espressione e tabù ideologici.

Aperto da viator, 27 Novembre 2018, 16:05:12 PM

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viator

Salve. Mi è capitato di leggere in altro Forum l'intervento di qualcuno a proposito del quesito "Qual'è secondo voi la miglior forma di governo ?".

Costui rispondeva : "Secondo me il potere concentrato nelle mani di una sola persona, solo se capace di portare la propria nazione allo splendore e al benessere economico, è il sistema politico migliore. La libertà di opinione non serve quando un paese è ben organizzato".

A costui rispondeva immediatamente uno dei moderatori : "A parte il fatto che la libertà di opinione sta alla base di questo Forum, ti ricorderei il regolamento interno del Forum, lo trovi qui: (segue URL)............... All'articolo G si recita tra l'altro: Lo staff procederà al ban di utenti che persistano nell'utilizzare il forum per fini propagandistici, con particolare riferimento al razzismo, all'antisemitismo, all'apologia di dittature o tiranni, all'odio religioso, politico o etnico.
Penso si possa discutere sulle caratteristiche dei due sistemi in linea teorica, ma qualsiasi apologia di dittature o tiranni non verrà tollerata, come da regolamento".

Ma, secondo voi, qual'è la coerenza tra lo sbandieramento della libertà di espressione del proprio pensiero, manifestato come semplice opinione personale, e la minaccia di esclusione di un forumer (o di un cittadino) solo perchè qualcuno ha stilato un qualche opinabilissimo elenco di dittature, tirannie, autocrazie, dispotismi, assolutismi, fascismi, nazismi, sovietismi che dispiacciono e lui ed alla sua congrega ?

Secondo me l'imporre simili cervellotiche (più realisticamente, partigiane) discriminazioni a livello di opinioni rappresenta invece il trionfo della tendenziosità............. altro che democrazia e libertà costituzionali.

E ciò, che rappresenta semplice fenomeno od "infortunio" di costume se riferito ad un Forum, è secondo me inammissibile se riferito appunto ad una Costituzione.

Sarebbe come se io, se affermassi di prediligere personalmente l'olio di ricino (strumento di tempi storicamente bui secondo qualcuno) ai cioccolattini, venissi discriminato o denunciato per apologia di preparati medicinali non più ammessi. Ma scherziamo ??. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Qualcuno disse: odio quello che dici ma darei la mia vita perchè tu possa continuare a dirlo. All'incirca. Erano tempi in cui la libertà di espressione era un valore di vita e, soprattutto, di morte. Quindi anche se il pronunciamento pare eccessivo ha un suo fondamento storico. Direi di fare differenza tra apologia e argomentazione. Se uno conduce quella tesi in maniera logica e si confronta educatamente dovrebbe essere libero di farlo. Anzi troverei stimolante un simile contraddittorio, soprattutto se l'avversario è bravo ad argomentare, perchè sarebbe un'ennesima occasione per stanare l'araba fenice dei filosofi, la verità.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

#2
Il problema delle regolamentazioni sulla libertà di parola è che devono essere estremamente chiare, e avere definizioni cristalline. Per esempio dove dice "odio religioso, politico o etnico", vorrei che qualcuno mi desse la definizione cristallina di "odio", perchè senza di quella l'applicazione è impossibile. Se "odio" significa essere offensivo, beh buona fortuna. In una discussione tra due persone è molto semplice non essere offensivo, quando c'è una platea di almeno cento persone, è praticamente impossibile non offendere qualcuno in qualche modo, e il suo sentirsi offeso non può limitare la libertà di parola degli altri. Se si vuole pensare, e pensare liberamente, bisogna prendersi il rischio di offendere il proprio interlocutore, senza quel rischio non esiste libertà di parola. La libertà di parola può essere limitata dove la definizione è indubbia ed è assolutamente necessario, per esempio come già è regolamentata dalla legge, nei casi di procurato allarme o rivelazione di segreti. Tuttavia secondo la costituzione la libertà è limitata anche dal "buon costume", nella speranza che tale enunciato scompaia il più presto possibile, chiunque può infilare in questo concetto qualsiasi cosa, prima che un giudice ci riveli quale sia la sua idea di buon costume, ed è il tipico esempio di come la libertà di parola non andrebbe regolamentata. Dico questo non per mettere in luce problemi semantici di questo o dell'altro forum, quanto perchè noto che c'è un proliferare di eventi a tema il cosidetto "hate speech", tutti molto simpatici dove i relatori soprassiedono allegramente sull'oggetto del loro blandire, pensando che riconoscere un "discorso mosso dall'odio" sia una questione di senso comune. Purtroppo non lo è, e quando queste limitazioni finoscono in mano alle persone sbagliate, ci sono problemi seri... Io stesso qualche tempo fa ho cancellato un post di Ipazia,  e me ne dolgo, perchè seppur penso di aver applicato il regolamento, non è fuori di ogni dubbio che lo abbia fatto, tutt'altro. E questo mi ha dato un potere che non mi spettava, e che non avrei dovuto usare, ma gli esseri umani sono deboli e certi strumenti sono troppo potenti. Rischiare che la libertà si trasformi in censura è gravissimo, e a meno di non disporre di definizioni ineludibili e motivazioni granitiche, cento volte meglio la libertà.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

In effetti quel post mi pareva averlo inviato, ma poi ho avuto il dubbio fosse rimasto in anteprima. Comunque non era granché e troppo partecipato (come ha rilevato viator) anche per i miei gusti, probabilmente controproducente per il mio apparire. Per cui: meglio così  ;D
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve InVerno. Ottima esposizione. Anch'io sarei per la più completa libertà di espressione. Il problema sarebbe quello di non urtare le sensibilità (leggi: diverse opinioni) altrui.
Ma ci mancherebbe altro ! A livello di cortesia andrà pure bene, ma la dialettica è altra cosa !
Se qualcuno ha delle sensibilità (e tutti ne avremo), il problema è suo e non di chi ne ha di diverse.

A proposito poi di certi eccessi ingiuriosi, il messaggio da far passare sin dai primi livelli dell'istruzione obbligatoria dovrebbe essere : "Da che mondo è mondo le ingiurie sono sempre servite a qualificare chi le usa, e non coloro cui vengono indirizzate". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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