Le "vere" munizioni avvelenate

Aperto da Eutidemo, 23 Luglio 2022, 12:28:44 PM

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Eutidemo

Forse penserete che questo topic riguardi il "mito" delle pallottole avvelenate,  di cui, spesso, si parla nei film d'azione; come, ad esempio, nel famosissimo "Il Massacro Del Giorno Di San Valentino", nel quale i sicari di Al Capone strofinano le loro pallottole con l'"aglio", per renderle più letali.
Ma, in realtà, a parte il fatto che l'aglio non è affatto velenoso, ma, anzi, ha una ben nota funzione antibatterica, anche strofinando una pallottola con un vero veleno, considerando la velocità a cui viaggia un proiettile, è molto poco probabile che ce ne resti attaccato qualcosa sopra quando raggiunge l'obbiettivo (salvo casi molto particolari, come quello dell'"ombrello bulgaro" o quello delle "munizioni radioattive").
Le "vere" munizioni avvelenate, che sono quelle sparate in grandissima quantità ogni giorno in tutto il mondo, sono invece le "munizioni spezzate",  che si usano per la caccia ai volatili, le quali non vengono strofinate con nessun veleno; però fanno  molte più vittime di quelle colpite direttamente in volo.
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Ed infatti, i cacciatori di anatre e di altri volatili, utilizzano "munizioni spezzate", per cui molti dei "pallini di piombo" sparati "in rosata" ai bersagli volanti, ricadono a migliaia al suolo o nelle basse acque stagnanti; il guaio è che non sono affatto "innocui", perchè "il piombo è velenosissimo".
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Però, beatamente ignare delle cosa, le anatre, ed alcuni altri volatili sopravvissuti alla sparatoria, ingeriscono volontariamente i pallini avanzati che trovano in acqua o in terra per usarli come "gastroliti"; ed infatti, avendo il becco e non i denti, rimediano alla "carenza dentale" attraverso uno stomaco muscolare molto forte, che grazie all'ingestione di sassolini - tecnicamente chiamati "gastroliti" o "grit"- permette loro la macinazione nello stomaco del cibo non masticato che ingeriscono.
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Tra i "gastroliti", però, nelle zone di caccia "a munizioni spezzate", trovano al suolo un'infinità di pallini di piombo,  che ingoiano come se fossero sassolini; e così, le anatre sopravvissute agli spari, muoiono avvelenate.
E non solo loro, ma anche altri volatili!
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Ed infatti si pensi che:
- per un grosso germano reale basta l'ingestione già di 2 o 3 pallini per causare un'intossicazione acuta che può portare in breve tempo alla morte;
-per una specie più piccola come l'alzàvola ne bastano anche meno.
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Peraltro, nel caso in cui venga ingerito un solo pallino si possono avere i cosiddetti "effetti subletali";  ed infatti, l'intossicazione da piombo, nota anche  come "saturnismo" (da saturno, nome che gli antichi alchimisti davano al piombo), può essere sia acuta che cronica. 
Quando un individuo (anche umano) ingerisce anche leggerissime dosi di piombo a più riprese, si determina un avvelenamento cronico, che danneggia il sistema nervoso, respiratorio, escretore e digerente.
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Nei casi più incresciosi e penosi, i volatili con avvelenamento cronico da piombo perdono la coordinazione nei movimenti e non riescono più a volare; di conseguenza è facile che vengano predati o muoiano in modo accidentale prima ancora che per causa del veleno.
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L'avvelenamento cronico provoca inoltre una riduzione della fertilità e diminuisce le probabilità di sopravvivenza dei nidiacei, e ha potenziali ricadute su tutta la popolazione.
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Uno studio coordinato da ISPRA  stima che nel territorio dell'Unione Europea siano almeno 40 le specie di uccelli acquatici a rischio di avvelenamento da piombo e circa 700.000 gli individui che muoiono ogni anno per tale motivo.
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P.S.
Nell'acqua che bevevano gli antichi romani c'era una quantità di piombo molto superiore ai livelli di sicurezza, perchè le tubature degli acquedotti erano in piombo; e questo, almeno secondo alcuni studiosi, è stato uno dei molti elementi che ha portato al crollo demografico, militare e politico dell'Impero (ma tale tesi è molto controversa).