LE POLITICHE REPRESSIVE

Aperto da Visechi, 16 Dicembre 2024, 21:59:36 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jacopus

#180
La mala gestione nasce dalla prospettiva che i delinquenti stranieri siano espellibili. Tra l'altro, se la logica è questa perché non espelliamo anche i cittadini italiani, loro non fanno un male ai loro simili, alla concezione che hanno all'estero dell'italiano, "mafia-spaghetti-baffi neri"? Uno straniero non tornerà mai indietro se non costretto con la forza con costi alti e logistica infernale. Uno straniero preferirà fare nuovi reati piuttosto che tornare indietro perché sa che finché commette reati, perlomeno è obbligato a restare sul territorio nazionale per espiare la pena. E per uno straniero non c'è paragone fra espiazione pena con rientro in patria (pena gravissima) ed espiazione pena in galera in Italia (pena meno grave).
Inoltre la delinquenza si tratta proprio perché chi commette un reato non è per questo destinato a commetterli per tutta la vita (vedi en passant, per gli amanti della legge, l'art. 27 Costituzione). I migranti inoltre sono il contesto perfetto per concentrare su di loro il malcontento di quelli che in un recente studio sono stati definiti i "piccoli bianchi", cioè gli indigeni poveri. Su questo conflitto fra sottoproletari gioca la politica, gioca l'economia, gioca perfino la parte corrotta del terzo settore e delle ONG (ebbene si, anche li ci sono persone poco raccomandabili). Potrei anche fare l'elenco dei ragazzi che incontro con il cappello da imbianchino o il grembiule da fornaio, che incontro per caso. Risultati tra l'altro ottenuti con risorse sempre più scarse. Una politica dell'espulsione, oltre ad essere stupida e violenta è anche antieconomica, perché un soggetto che fa il delinquente per tutta la vita, potrà essere un meccanismo consolatorio per i "piccoli bianchi" ma ha dei costi sociali ed economici altissimi.
Come si risolve il tutto. Ad esempio dicendo che le tasse non sono il male e tutti le devono pagare, non i soliti fessi. Dicendo che tutti devono fare la loro parte, perché siamo tutti connessi e il nostro benessere deve essere condiviso. Purtroppo il denaro, che è stato per secoli un ottimo antagonista del potere autoritario, è ora nel suo splendore monocratico, il principio tossico di ogni rapporto umano. E paradossalmente, i migranti lo apprendono subito, intossicandosi di valori materiali che non possono avere, ma che l'ideologia occidentale dice loro "se non te li puoi permettere sei un perdente, e ti meriti la vita che fai". Insomma le questioni sul tappeto sono leggermente più complesse dei centri di detenzione in Albania. Si crede che il tumore possa essere estirpato e trattato chirurgicamente, ma il tumore ormai è in metastasi.

Il termine "piccoli bianchi" è stato coniato da Houria Bouteldja, in "Maranza di tutto il mondo unitevi", Derive-Approdi, 2024. Ve lo consiglio per aprire la mente e anche per vedere le differenze fra l'immigrazione in Italia e l'immigrazione in Francia (differenza che ci ha finora preservato dalle numerose stragi commesse in Francia).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Io sono d'accordo con Anthonyi che quello sbilanciamento sia il volano della vicenda, non significa che sia l'unico o l'unica soluzione, sempre citando Anthonyi, dipende a che problema si guarda. Per i diritti delle donne ad esempio non so quanto la parola "espulsione" possa portare a granché risultati, io penserei invece a strumenti basati sulla delazione che penetrino l'omertà Intra famigliare, lo stato deve poter entrare nella tribù. L'espulsione è una soluzione collegata al problema di soggetti pericolosi e non condonabili, anche un livello molto base di questo strumento oggi è praticamente una cagata pubblicitaria, io penso che questo sia destinato a cambiare, se prima non vengono fatte offerte migliori ai popoli occidentali..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 06 Gennaio 2025, 14:31:19 PMUna politica dell'espulsione, oltre ad essere stupida e violenta è anche antieconomica, perché un soggetto che fa il delinquente per tutta la vita, potrà essere un meccanismo consolatorio per i "piccoli bianchi" ma ha dei costi sociali ed economici altissimi. 
I costi della delinquenza sono proporzionali alle opportunità di guadagno del criminale, per cui un criminale espulso smette di fare danni qui, ma ne fa pochi anche nel luogo povero dove va, perché li non c'é niente da rubare. 

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 06 Gennaio 2025, 14:31:19 PMUno straniero preferirà fare nuovi reati piuttosto che tornare indietro perché sa che finché commette reati, perlomeno è obbligato a restare sul territorio nazionale per espiare la pena. E per uno straniero non c'è paragone fra espiazione pena con rientro in patria (pena gravissima) ed espiazione pena in galera in Italia (pena meno grave).

Proprio per questo il sistema punitivo della prigione non funziona, mentre quello dell'espulsione é estremamente più efficace sia nei confronti dell'espulso che dei non ancora espulsi.
Quanto al perché non si fa lo stesso con i criminali italiani, per loro ci sono le carceri italiane che solitamente bastano come deterrente.
Sulla storia dei "piccoli bianchi", poi, secondo me sei in contraddizione, perché la domanda di una maggiore rigorosità non viene solo da bassi livelli sociali ed é maggiorit aria. 

InVerno

Dimenticavo, sono perfettamente d'accordo riguardo alla teoria dei piccoli bianchi, rincaro: storicamente  quando un popolo finisce in lunghe recessioni e periodi avversi se contiene minoranze etniche  tende sistematicamente a usarle come capri espiatori. Siccome quella è la regola, perchè tu scommetti sull'eccezione? Certo noi siamo migliorati, ci ripetiamo dalla fine della seconda guerra mondiale. Io non ne sono tanto sicuro, e smetterei di considerare l'Italia un "porto sicuro" per i senza tetto africani, perchè nei fatti tutta europa smetterà di esserlo nei prossimi anni. Non necessariamente per colpa dei migranti, proprio perchè la gente continuando ad impoverirsi diventerà sempre piu paranoica e violenta. Capisco un migrante che sceglie l'Italia, qui i fascisti sono Giorgia Meloni e Bocchino, ma gli anni passano in fretta e i nostri difetti si accumulano verso momenti di crisi esistenziali... In ogni caso vediamo quanti guanti di seta si metterà Trump nelle sue "deportazioni" perchè  come dici tu Jacopus abbiamo garanti esogeni della nostra democrazia...e dei suoi limiti.

Se vuoi rincaro ancora sui "piccoli bianchi". La butto lì, secondo me buona parte dei maschi italiani che hanno un opinione negativa rispetto le migrazione ce l'hanno perchè hanno paura del grande cazzo nero. I fascisti si nutrono di queste paure sessuali, gli danno forma in feticismi dove queste paure possono essere sfogate in forma creativa, e questa libido genera violenza. Ti va bene come introspezione del problema? Rimane il fatto che bisogna gestire il fenomeno..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

Non è il migrante in quanto tale a far paura. Fa paura chi non ha nulla da perdere, perchè il deterrente alla delinquenza è quello: chi più chi meno tutti abbiamo qualcosa da perdere e ciò che ci tiene lontani dal commettere reati, oltre a precetti morali e  l'onestà di fondo, è il timore di perdere tutto, a causa di atti sconsiderati. Io sono proprietario della casa in cui vivo, me la sono pagata con anni di lavoro e qualche aiuto dei miei genitori, vorrei lasciarla ai miei figli. Se mi mettessi a girare ubriaco, accoltellando chi mi capita a tiro, sicuramente ai miei figli non lascerei nulla, se non dei debiti. Ciò che mi fa paura è la disperazione di chi non ha niente da perdere, italiano o straniero che sia. Per questo, vorrei che chi coabita con me nella società avesse perlomeno un tenore di vita dignitoso, italiano o straniero che sia. 

iano

Citazione di: anthonyi il 06 Gennaio 2025, 11:09:14 AMIano, ragioni come se il problema sia la paura delle persone, non ti sfiora neanche l'idea che questa paura possa essere fondata?
A Roma ci sono quartieri nelle mani dei clan di senegalesi, li i romani hanno paura, ed é una paura fondata.
Volevo poi spiegarti la genesi delle opinioni di quelli che vengono al contatto con gli immigrati per professione, persone che  con gli immigrati tirano avanti perché qualcuno li paga per far quello, e che naturalmente hanno scelto quella professione perché evidentemente  credono in quello che fanno, potrebbero mai dire che gli immigrati sono pericolosi? No, perché questo sconfesserebbe il loro stesso lavoro.
E poi c'é un altro aspetto, il professionista é comunque una figura istituzionale, e gli immigrati sanno che se appaiono bene nei suoi confronti ne avranno un vantaggio, per cui lo fanno "fesso e contento", come dicono a Napoli.
La paura è fondata, ma noi dovremmo curare che non sia superiore al necessario, e un modo per sapere davvero quanta paura devi avere è entrare in contatto con gli immigrati, anche solo per caso, dei quali casi uno è farlo per professione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Con la passione per la cronaca nera della TV italiana (e dei suoi spettatori) non mi sorprenderei che questa paura fosse un pò esagerata, non tutti sono articolati e riflessivi quanto te Sapa, vedi sul forum quanti siamo? Gli altri sono su studio aperto, dove ci le quattro corde di pianoforte dissonanti, la telecamera che gira l'angolo, il primo piano di un coltello insanguinato, salutava sempre alla mattina e poi è scomparso.. Roba che dovrebbe far ridere in un paese normale, ridere a tal punto da smettere di produrla, roba che fa ridere chi ci vede dall'estero, e invece continuano indefessi perlomeno da quando io ho il telecomando a sfornarla in serie, senza che nessuno si chieda mai quale sia la pubblica utilità di queste "notizie" e "approfondimenti".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: sapa il 06 Gennaio 2025, 17:00:56 PMNon è il migrante in quanto tale a far paura. Fa paura chi non ha nulla da perdere, perchè il deterrente alla delinquenza è quello: chi più chi meno tutti abbiamo qualcosa da perdere e ciò che ci tiene lontani dal commettere reati, oltre a precetti morali e  l'onestà di fondo, è il timore di perdere tutto, a causa di atti sconsiderati. Io sono proprietario della casa in cui vivo, me la sono pagata con anni di lavoro e qualche aiuto dei miei genitori, vorrei lasciarla ai miei figli. Se mi mettessi a girare ubriaco, accoltellando chi mi capita a tiro, sicuramente ai miei figli non lascerei nulla, se non dei debiti. Ciò che mi fa paura è la disperazione di chi non ha niente da perdere, italiano o straniero che sia. Per questo, vorrei che chi coabita con me nella società avesse perlomeno un tenore di vita dignitoso, italiano o straniero che sia.
Condivido perfettamente, chi vive vicino a me é meglio che abbia una vita tale da non sentire un bisogno di rivalsa bei miei confronti. Proprio per questo é necessaria un'immigrazione che selezioni solo quelle persone che hanno la capacità di ottenere il reddito necessario.