LE POLITICHE REPRESSIVE

Aperto da Visechi, 16 Dicembre 2024, 21:59:36 PM

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anthonyi

Ringrazio sentitamente e auguro anche a te un buon pranzo di natale, daniele22. Se comunque mi dai un po' di ragione, vuol dire che tanto nemici non siamo, forse sarà l'aria di Natale, che ci rende tutti più buoni. 

InVerno

Quella legge è un bel esempio di politica repressiva, non so se sia anticostituzionale o meno, se è costituzionale questo parla della nostra costituzione che evidentemente non è la più bella del mondo...che fare di una legge ingiusta, per un liberale è un po' come la teodicea per in cristiano.. taglio corto, visto che non voglio farmi sangue marcio parlando di salvinate. Non so legalmente la strategia corretta sia sottoporsi o no, il punto è che strategizzare queste cose insinua la colpevolezza, che è il danno più grave che può fare una legge ingiusta, far sentire criminali persone innocenti. Penso che ognuno di noi debba mantenere un tempio etico interno per cui la legge può punire ma non può costringere a sentirsi colpevole. Se ti tolgono la patente per aver fumato il mese scorso non cedere all'idea di essere colpevole, non abbassare lo sguardo, non stare zitto, non nasconderti, sei innocente, parti da questo dato e il resto verrà da se. L ipocrisia dietro a queste boiate è grande, senza picchiare sui tamponi, pensa alla guida con cellulare, io ho una punto con 200mila chilometri e non ho accesso a queste bellissime cloche con schermi TV installati , non ho ogni singolo pulsante tattile trasformato in touch così ogni singolo comando ha bisogno di attenzione visiva. Non guidare col telefono,  a meno che non sia quello gigante fornito di serie da audi, allora guida con il telefono.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

daniele22

La mia punto ne ha 250000 e manca pure di servosterzo. Da un liberale coerente non potevo che aspettarmi questo tipo di risposta. Non mi dilungherò quindi e parlerò più che altro ad altri. Il punto è questo: quando guidi devi stare attento alla strada e ogni piccola distrazione può essere fatale. In ogni caso il totale tra morti e feriti, dati Istat, sulla strada sono in costante e leggero calo dal 2010 al 2019. Nel 2020 (covid) c'è un notevole picco al ribasso per poi risalire pian piano fino al 2023 dove comunque non si è ancora raggiunto il valore del 2019.
Detto questo, in merito alla patente, che è una concessione e non un diritto, esiste oltre alla certificazione della conoscenza del codice della strada, una certificazione medica di idoneità psicofisica alla guida. Riducano semmai i tempi della revisione, ma soprattutto diano un'occhiata alle visite farsa che si fanno presso le scuole guida per la revisione. In merito invece alle forze dell'ordine, direi che queste dovrebbero compiere delle valutazioni ragionevoli e oggettive atte a sanzionare eventualmente la persona "distratta". Andare oltre questo atteggiamento significa comunque violare la libertà individuale (art 13), significa quindi rivolgersi a quei casi particolari in cui la libertà individuale possa essere violata (test a caso). In parole povere, cultura della prevenzione vs cultura della responsabilità. In merito alla cultura della prevenzione, quello che inoltre a uno come me scoccia è che alle forze dell'ordine si lasci troppo metro per compiere azioni di indagine arbitraria e magari politicamente direzionata. Poi si sa, io dico la mia e prendo quel che passa il convento, ma stigmatizzo uno Stato che debba impiegare anni a decidere di cose che potrebbero risolversi in breve qualora non vi fossero ignote ragioni in gioco. E tanto più in questo caso per la concreta possibilità di mettere nelle peste delle persone che non hanno fatto proprio nulla ... E in questo, almeno, non saremmo poi così tanto nemici come dice anthonyi. Per il resto lasciamo perdere

Visechi

"Io ti sto esattamente contestando l'idea che non ci sia modo di ridurre l'origine dei flussi, tu sostieni che la condizione necessaria sia la resurrezione di baffetto, io sostengo che serve molto meno e che non lo ritengo per niente una ipotesi remota, Trump sdoganerà violenza che verrà poi ripetuta in Europa, otterrà forse scarsi risultati pratici ma è semplicemente non vero che non è un opzione."

No! Proprio non capisco. Non puoi contestare a me l'idea che non ci sia modo di ridurre... semplicemente perché io sono fermamente convinto (sempre untuosamente) che i flussi migratori, almeno in termini di entità, possono e devono essere contenuti, ma per far ciò non si può agire sul versante degli arrivi, perché ciò imporrebbe una politica di repressione ed una narrazione che a me terrorizza, perché sarebbe omofona a quella del ventennio e delle leggi razziali, perché tenderebbe ad isolare ed additare al sospetto i diversi, le differenze e le etnie. È necessario che si creino le condizioni minime perché sia più conveniente restare che partire, ma questo mi pare proprio di averlo già scritto. Ho anche provato a suggerire, seppure in maniera assolutamente embrionale e di certo non sufficiente, alcune soluzioni, le quali, l'ho scritto, non possono coinvolgere esclusivamente il nostro Paese.
Non mi va di ripetermi. Mentre attendo sempre fiducioso le soluzioni che propongono coloro che auspicano la brusca interruzione di questi flussi.
Le vittime ci sono, inutile che si faccia finta di nulla o che si insinui il dubbio che siano 'finte' o che gli annegamenti siano esclusivamente da ascrivere a colpe altrui, che non devono coinvolgerci o che siano utilizzati come una clava (sic!). Ecco, invece ci coinvolgono e ci chiamano in causa ed istituiscono un vero e proprio tribunale eretto sulle fondamenta delle norme morali ed etiche (questo sì che è eticismo) su cui si basa l'intera nostra società e la correlata convivenza civile.  Quelle vittime e, di contro, la nostra rassegnazione, se non addirittura indifferenza o repulsa, collocano la nostra coscienza sul banco degli imputati, ci accusano... piaccia o non piaccia, si sia d'accordo o meno, si avverta o meno questa individuale, e, per somma, collettiva responsabilità. Il silenzio e la volontà di non intromissione dell'Occidente hanno contrassegnato ed accompagnato la disperazione degli ebrei nelle camere a gas naziste o dei kulaki nei gulag stalinisti. Le cose non sono poi troppo diverse da allora. Tutti noi siamo al corrente di quel che accade nei centri di raccolta tunisini o libici e poi nel Mare Nostrum, eppure, pur sapendo, limitiamo il nostro accorato sentimento umano alla ipocrita contrizione in corrispondenza delle tragedie, per poi riprendere a sputare contro 'il nero' di turno.
Nessuno li chiama, nessuno, neppure le ONG o Soros, o i comunisti interessati ad una sostituzione etnica suggeriscono a questa umanità dolente di attraversare l'Inferno per approdare in terra ostile. Lo fanno, ci sono, lo faranno ancora. Naufragano nel cuore del Mediterraneo a pochi metri dalle coste della "civiltà". Che si dovrebbe fare quando sono in acqua? Non salgono sui barconi volontariamente, ce li butta dentro, stipandoli come animali, l'arroganza dei libici e dei tunisini, ben pasciuti e resi strumento del Male da foraggio italico. Siamo noi che forniamo ai libici le motovedette che sparano contro i nostri pescherecci e spingono in mare i barconi fatiscenti. Che farne dopo il salvataggio? Censire le urgenze e le richieste del composito e variegato mondo del lavoro per indirizzare questa umanità ad operare fattivamente e produttivamente e sviluppare una efficace rete di controlli che sottragga questi uomini e donne alla voracità della nostra criminalità. È difficile? Certo! Ma meno complesso e più produttivo dell'inutile tentativo di rimpatriarli, espellerli, ricacciarli in mare o oltre confine.

"Secondo il Centro studi di Confindustria, infatti, il nostro Paese avrà bisogno di almeno 120mila lavoratori stranieri (il doppio di quanti ne sono sbarcati in 10 mesi) all'anno per i prossimi cinque anni, per un totale di 610mila nuovi ingressi, al fine di mantenere i ritmi di crescita economica previsti."

sapa

#79
Ciao Visechi, approvo ciò che hai scritto. A proposito di Confindustria, ti segnalo questo link, nel quale vengono spiegate certe storture, a livello europeo, che incidono credo non poco, e nel quale  viene quantificata la spesa annua che l'Italia si accolla ogni anno per l'accoglienza: https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/valutazione-delle-politiche-pubbliche/archivio/dettaglio/Public/c177d80b-f891-43e7-97f8-552ceb01d142/c177d80b-f891-43e7-97f8-552ceb01d142
Che dire? Io comincerei da qui.
Poi ti agevolo anche quest'altro link, dal quale si evince che i flussi richiesti da Confindustria sarebbero, in realtà, già programmati, ma purtroppo, per varie ragioni, alcune delle quali non dipendenti da noi, non evasi: https://www.ilsole24ore.com/art/migranti-e-decreto-flussi-ecco-come-nascono-irregolarita-e-truffe-AG3u3oP
Bisogna lavorarci sopra, indubbiamente. Ciao

InVerno

#80
Citazione di: Visechi il 27 Dicembre 2024, 21:19:00 PMLe vittime ci sono, inutile che si faccia finta di nulla o che si insinui il dubbio che siano 'finte' o che gli annegamenti siano esclusivamente da ascrivere a colpe altrui, che non devono coinvolgerci o che siano utilizzati come una clava (sic!). Ecco, invece ci coinvolgono e ci chiamano in causa ed istituiscono un vero e proprio tribunale eretto sulle fondamenta delle norme morali ed etiche (questo sì che è eticismo) su cui si basa l'intera nostra società e la correlata convivenza civile.
Io non ho mai detto che sono finte, ho detto "clava" perchè è una tattica retorica infantile quella di voler sostenere che l'alternativa allo status quo sarebbe quello di essere dei mostri che se ne fregano dei morti annegati etc. Non ho neanche detto necessariamente che lo ha fatto tu, era rilievo impersonale, accade nel discorso politico.

Citazione di: Visechi il 27 Dicembre 2024, 21:19:00 PM Il silenzio e la volontà di non intromissione dell'Occidente hanno contrassegnato ed accompagnato la disperazione degli ebrei nelle camere a gas naziste o dei kulaki nei gulag stalinisti.
Altre clave retoriche che usano il "male assoluto" impropriamente per fare colpo sui deboli di cuore. L'ingresso nei lager e nei gulag era volontario? Si pagava un biglietto di migliaia di euro per le camere a gas più sicure? Ecco perchè ci sono finiti tanti ebrei, erano pieni di soldi e si sono prenotati tutti i posti. Paralleli da strapazzo.

Citazione di: Visechi il 27 Dicembre 2024, 21:19:00 PMSecondo il Centro studi di Confindustria, infatti, il nostro Paese avrà bisogno di almeno 120mila lavoratori stranieri (il doppio di quanti ne sono sbarcati in 10 mesi) all'anno per i prossimi cinque anni, per un totale di 610mila nuovi ingressi, al fine di mantenere i ritmi di crescita economica previsti."
Gli argomenti basati sul fatto che ci manca popolazione o manodopera* sarebbero validi solamente nel caso l'immigrazione irregolare fosse l'unico modo di aumentare la popolazione o la manodopera, siccome non lo sono, verrai sempre confrontato con le alterative. Certo difficile attrarre persone con diritti in Italia visto che chi può scappa, e allora attrarremo apolidi senza tutele. Tu denunci le condizioni dei centri di detenzione in Libia, fatti gli affari tuoi non quelli della Libia, denuncia le condizioni dei raccoglitori di pomodori in Italia, perchè avvengono in Italia e peggiorano man mano che aumentano gli immigrati irregolari. Perchè se è vero che normalmente un italiano non ha granchè da temere riguardo alla concorrenza nordafricana, gli altri immigrati se potessero votare voterebbero Lega in massa, come abbiamo visto con Trump in america.

*La premessa non la discuto neanche, ascoltiamo Confindustria per mantenere i "ritmi di crescita" ovvero per velocizzare la nostra dipartita da questo pianeta producendo e consumando sempre più spazzatura.. e combattendo la decrescita demografica che è l'unica notizia positiva di questa situazione, importando gente da paesi già sovrappopolati che così continueranno a non trovare il proprio limite demografico grazie all'esportazione dell'eccesso di piselli in Europa. E' cornucopismo bellezza, una cornucopia da cui escono infiniti schiavi neri da usare nelle nostre fattorie, e non dobbiamo neanche pagarli coi pettini!!!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 28 Dicembre 2024, 12:25:16 PMGli argomenti basati sul fatto che ci manca popolazione o manodopera* sarebbero validi solamente nel caso l'immigrazione irregolare fosse l'unico modo di aumentare la popolazione o la manodopera, siccome non lo sono, verrai sempre confrontato con le alterative. Certo difficile attrarre persone con diritti in Italia visto che chi può scappa, e allora attrarremo apolidi senza tutele. Tu denunci le condizioni dei centri di detenzione in Libia, fatti gli affari tuoi non quelli della Libia, denuncia le condizioni dei raccoglitori di pomodori in Italia, perchè avvengono in Italia e peggiorano man mano che aumentano gli immigrati irregolari. Perchè se è vero che normalmente un italiano non ha granchè da temere riguardo alla concorrenza nordafricana, gli altri immigrati se potessero votare voterebbero Lega in massa, come abbiamo visto con Trump in america.


Oltre a questi argomenti c'é il fatto che Confindustria cerca si lavoratori, ma li cerca specializzati e qualificati. Magari chiede anche di avere l'opportunità di far entrare immigrati, ma li chiede con una ragionevole garanzia che si tratti di immigrati  con competenze. 

Visechi

Confindustria esprime le esigenze numeriche del settore di cui si occupa; Confagricoltura del proprio; Confartigianato del suo settore. Ergo, se solo Confindustria ne richiede 120.000 all'anno, e anno su anno, non necessariamente specializzati, ma anche generici, immagina le esigenze nel settore agricolo o artigianale.
I controlli puntuali e seri dovrebbero appunto servire per evitare che si tratti di 'carne da macello' pagata 'due pettini' a settimana. Ripeto: difficile, ma sicuramente molto meno complesso dell'organizzazione i rimpatri per qualche centinaio di migliaia di irregolari: ti inviterei a provare ad immaginare quali sarebbero i costi economici, lo sforzo organizzativo necessario e, soprattutto, il disastro sociale che si determinerebbe.

Jacopus

Il centro studi di Confindustria ha stimato la carenza di 1.300.000 lavoratori nel quinquennio 25-30. E si tratta di carenze anche in settori che richiedono specializzazione e professionalità. Il governo però è incastrato dentro un doppio legame, perché aumentare gli ingressi è esattamente il contrario della loro politica, fondata su una soft-repressione, per consolare gli italiani, rispetto alla vita di merd@ che conducono. Siamo in parte nella stessa situazione di un equipaggio su una nave traballante, che per sopravvivere decide di far fuori qualcuno della ciurma. Non penso che si possa fare granché, abbiamo una classe politica mediocre e una società mediocre. Non vi è mai stata una borghesia in grado di prendere seriamente le redini della gestione della società. I tentativi sono stati pochi e risalenti ad un'età dell'oro (Olivetti, La Pira). I danni provocati dal tatcherismo sono stati devastanti ovunque, ma ancor più in Italia, ammaliata da modelli di sviluppo simil-americani, senza però garantire ciò che avviene in USA. Insomma siamo i soliti filo-americani de noantri.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Visechi

Citazione di: Jacopus il 28 Dicembre 2024, 17:00:09 PM. Non penso che si possa fare granché, abbiamo una classe politica mediocre e una società mediocre. Non vi è mai stata una borghesia in grado di prendere seriamente le redini della gestione della società.
Concordo!

anthonyi

Citazione di: Visechi il 28 Dicembre 2024, 16:32:44 PMConfindustria esprime le esigenze numeriche del settore di cui si occupa; Confagricoltura del proprio; Confartigianato del suo settore. Ergo, se solo Confindustria ne richiede 120.000 all'anno, e anno su anno, non necessariamente specializzati, ma anche generici, immagina le esigenze nel settore agricolo o artigianale.
I controlli puntuali e seri dovrebbero appunto servire per evitare che si tratti di 'carne da macello' pagata 'due pettini' a settimana. Ripeto: difficile, ma sicuramente molto meno complesso dell'organizzazione i rimpatri per qualche centinaio di migliaia di irregolari: ti inviterei a provare ad immaginare quali sarebbero i costi economici, lo sforzo organizzativo necessario e, soprattutto, il disastro sociale che si determinerebbe.
Se gli immigrati irregolari possono essere convertiti a una condizione lavorativa io ci metto la firma! Solo che questi sono ragionamenti puramente teorici. Bisogna vedere quanti degli irregolari sono considerati idonei dalle imprese.
Comunque non mi sembra che nessuno qui abbia proposto di rimpatriare centinaia di migliaia di immigrati irregolari, sappiamo quanto sia difficile, é proprio per questo che bisogna agire prima, evitando che gli indesiderati entrino. 

Visechi

Citazione di: anthonyi il 28 Dicembre 2024, 17:31:37 PMSe gli immigrati irregolari possono essere convertiti a una condizione lavorativa io ci metto la firma! Solo che questi sono ragionamenti puramente teorici. Bisogna vedere quanti degli irregolari sono considerati idonei dalle imprese.
Comunque non mi sembra che nessuno qui abbia proposto di rimpatriare centinaia di migliaia di immigrati irregolari, sappiamo quanto sia difficile, é proprio per questo che bisogna agire prima, evitando che gli indesiderati entrino.
Vero! Non ci avevo pensato: i subumani come potrebbero mai essere all'altezze delle etnie (quale? Boh!) superiori. Sia aperta la caccia al 'negro'. Ai bei tempi li si considerava addirittura privi di anima... ehhh, i bei tempi di allora... quanta nostalgia!

Visechi

"Credo che questo è un problema di ogni colonialismo. Ogni, anche oggi. Le colonizzazioni ideologiche di oggi hanno lo stesso schema: chi non entra nel loro cammino, nella loro via, è (considerato) inferiore. Ma voglio andare più avanti su questo. (Gli indigeni) non erano considerati solo inferiori. Qualche teologo un po' pazzo si domandava se avevano l'anima. Quando Giovanni Paolo II è andato in Africa alla porta dove venivano imbarcati gli schiavi, ha dato un segnale perché noi arrivassimo a capire il dramma, il dramma criminale. Quella gente era buttata nella nave in condizioni disastrose. E poi erano schiavi in America. È vero che c'erano voci che parlavano chiaro come Bartolomeo de Las Casas e Pedro Claver, ma erano la minoranza. La coscienza della uguaglianza umana è arrivata lentamente. Dico la coscienza perché nell'inconscio ancora c'è qualcosa... Sempre abbiamo come un atteggiamento colonialista di ridurre la loro cultura alla nostra. È una cosa che ci viene dal modo di vivere sviluppato nostro, che delle volte perdiamo dei valori che loro hanno. Per esempio i popoli indigeni hanno un grande valore che è quello dell'armonia con il creato. E almeno alcuni che conosco lo esprimono nella parola "vivere bene", che non vuol dire come capiamo, noi occidentali, passarla bene o fare la dolce vita. No. Vivere bene è custodire l'armonia."

Parole vuote, al vento. Solo un poveretto, illuso ed instupidito dall'età poteva pronunciarle.

anthonyi

Citazione di: Visechi il 28 Dicembre 2024, 17:41:55 PM... ehhh, i bei tempi di allora... quanta nostalgia!
Credo che la nostalgia sia piú tua, nostalgia dei bei tempi quando certe rappresentazioni ideologiche, marxiste, anticapitaliste e anticoloniali, andavano per la maggiore, mentre oggi sono fuori moda.
Se qualcuno bussa alla mia porta dicendo di voler entrare io controllo chi é, e, se voglio, apro e lo faccio entrare, se non voglio non apro e lui non entra. Non per questo si può dire che io mi senta superiore a quello che bussa al quale nessuno ha chiesto di venire.
Anche perché entrare come indesiderato non va mica tanto d'accordo con quella ricerca di armonia della quale tu parli. 

InVerno

Citazione di: Visechi il 28 Dicembre 2024, 17:46:18 PM"Credo che questo è un problema di ogni colonialismo. Ogni, anche oggi. Le colonizzazioni ideologiche di oggi hanno lo stesso schema: chi non entra nel loro cammino, nella loro via, è (considerato) inferiore. Ma voglio andare più avanti su questo. (Gli indigeni) non erano considerati solo inferiori. Qualche teologo un po' pazzo si domandava se avevano l'anima. Quando Giovanni Paolo II è andato in Africa alla porta dove venivano imbarcati gli schiavi, ha dato un segnale perché noi arrivassimo a capire il dramma, il dramma criminale. Quella gente era buttata nella nave in condizioni disastrose. E poi erano schiavi in America. È vero che c'erano voci che parlavano chiaro come Bartolomeo de Las Casas e Pedro Claver, ma erano la minoranza. La coscienza della uguaglianza umana è arrivata lentamente. Dico la coscienza perché nell'inconscio ancora c'è qualcosa... Sempre abbiamo come un atteggiamento colonialista di ridurre la loro cultura alla nostra. È una cosa che ci viene dal modo di vivere sviluppato nostro, che delle volte perdiamo dei valori che loro hanno. Per esempio i popoli indigeni hanno un grande valore che è quello dell'armonia con il creato. E almeno alcuni che conosco lo esprimono nella parola "vivere bene", che non vuol dire come capiamo, noi occidentali, passarla bene o fare la dolce vita. No. Vivere bene è custodire l'armonia."

Parole vuote, al vento. Solo un poveretto, illuso ed instupidito dall'età poteva pronunciarle.
Siamo arrivati finalmente al nocciolo, non è la barca che affonda per cui ci dobbiamo sobbarcare mezza africa, c'è voluto più tempo del  previsto ma meglio tardi che mai, dobbiamo compensare le colpe dello schiavismo.... e ci potrebbe tornare comodo. Chiamiamo degli storici a far di conto, così ci spiegano come mai in arabo nero e schiavo sono la stessa parola ("Abeed") e cominciamo a spedirne un pò anche a sauditi e dintorni, che facciano la loro parte visto che hanno continuato fino a inizio novecento e hanno smesso solo perchè imposti dagli occidentali. Mai sentiti chiedere scusa, anzi magari qualche rimpianto. Questa conta potrebbe far comodo anche per quando abbiamo troppi migranti dell'est europa, siccome la tratta degli schiavi araba arrivava fino al Volga e ha depredato i balcani e la transdanubiana per secoli, sappiamo anche dove mandare i rumeni di troppo, per ripagare le colpe storiche ovviamente! Ah no aspetta, dietrofront, quelli erano schiavi bianchi, i bianchi sono sempre i carnefici, mi son sbagliato. Certo, non andiamo ad indagare troppo su chi li catturasse e chi li vendesse questi schiavi, teniamoci sul lato acquirente, altrimenti finirà che dovremmo mandare africani in africa per compensare le colpe degli schiavisti che li hanno governati per millenni...

Qualcuno festeggia in questi giorni la "fine della cultura woke", frutto basso da raccogliere, chissà se vedrò la fine cultura del risentimento prima di tirare le mie cuoia. Almeno posso dire di aver visto la sinistra piegarsi all'idea dello stato minimo ultraliberista, dove la massima preoccupazione dello stato è siglare i contratti di confindustria e procurare braccianti illegali ai capitalisti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia