LE POLITICHE REPRESSIVE

Aperto da Visechi, 16 Dicembre 2024, 21:59:36 PM

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daniele22

#45
Citazione di: Jacopus il 20 Dicembre 2024, 07:48:32 AMIl problema non è tanto creare una macumba per rigenerare Hitler, ma studiare i meccanismi profondi che permettono la sopravvivenza di Hitler dentro ognuno di noi, attraverso le strutture sociali, familiari ed economiche.
Ciao Jacopus, devo dire che mi ha sorpreso negativamente il tuo intervento di grande approvazione nei confronti di Visechi. Più che mai perché costui, oltre a non aver controbattuto alla critica che ho mosso al suo pensiero, cosa del resto assai frequente nel forum, si è impadronito indebitamente della mia emotività strumentalizzandola in malo modo. Ma che xxxxx ne sai tu della mia emotività? mi vien da dirgli. Beh, ci sta anche che uno veda rosso e perda la ragione. Impara allora, Jacopus, a distinguere le belle parole, di cui molti sono capaci, dai comportamenti di coloro che le pronunciano, tanto nel forum quanto in città. Accettali, ma non farti confondere.
Detto questo, per quello che riguarda lo scoprire il dittatore che è dentro di noi posso offrirti tre parole chiave: ambizione, orgoglio e pregiudizio. Se la prima è vitale e ancora buona entro certi limiti, l'orgoglio invece va spesso a braccetto col pregiudizio. Un prodotto di questa triade è anche la tendenza a non accettare con varie intensità quello che più ci schifa ...  che tra l'altro non è che dobbiamo sposarcelo. Non ci piacciono i migranti, non ci piacciono i delinquenti, non ci piacciono i drogati, gli alcolisti, i violenti e da ultimo non ci piacciono i dimenticati dell'occidente, gli zingari. Eppure tutti costoro esistono. È ovvio infine dire che gli africani bisognerebbe aiutarli a casa loro e cercare di coltivare quelli che già sono qui, delinquenti compresi, ma data la qualità degli aiutatori ed educatori sollevo molti dubbi sulla riuscita di questa politica. Proprio perché questo Stato attuale, pieno di orgoglio nazionale e pregiudizi, che io contesto filosoficamente invitto finora, quindi non sulla base di semplici opinioni, tale Stato appunto non sarebbe più in grado di combinare alcunché di buono

Visechi

#46
Citazione di: daniele22 il 21 Dicembre 2024, 16:57:22 PMMa che xxxxx ne sai tu della mia emotività? mi vien da dirgli.
Liberissimo di dirmelo... ti autorizzo, ma con serenità.
Bye

Visechi

"constatare l'impotenza con "mezzi civili" di ridurre i flussi e di controllare i confini, assomiglia più ad una resa che ad un proposito politico, ed è anche la posizione che la sinistra europea ha tenuto tutto questo tempo venendo storicamente emarginata, perchè chiaramente se la tua posizione è che il problema è troppo difficile per essere risolto la gente ti suggerirà di sederti al bar e farci provare qualcun altro."

A che vale scrivere e cercare di rendere i concetti chiari ed intelligibili se poi il risultato prodotto nella comprensione altrui è questo? Non so se valga la pena provare a puntualizzare, sottolineare, evidenziare, chiarire ulteriormente affinché certi vapori d'incomprensione siano fugati. Proviamoci!

Non è mia rassegnata idea quella di sostenere che "non ci sia nulla da fare"; tutt'altro. Sono fermamente convinto che l'Occidente, l'Italia stessa, noi tutti abbiamo la forza e il potere di porre una pezza a questa situazione che se non governata e solo subita rischia di esploderci in mano. Secondo te cosa intenderei sostenere quando poco sopra ho affermato: "Certo, è fuori dubbio che il fenomeno sia gestito male, pessimamente, incongruentemente. Perciò affermo e sostengo che, fallite o non proponibili le velleità di bloccarne il flusso, atteso che tutti gli studi indicano una prossima sua recrudescenza, non ci resta che smettere di subirlo, sia come fenomeno che come conseguenze, per iniziare a governarlo veramente, essendo comunque ben consci che non esiste la perfezione e che la perfezione impedisce il possibile"?

Ergo, dovresti dedurne, che è mia opinione che il fenomeno ancora oggi, prima che assuma dimensioni soverchianti, può essere governato, cioè gestito attraverso una diversa organizzazione dei mezzi economici, tecnici, legislativi e, soprattutto, culturali. Non ci resta altro da fare. È anche mia convinzione che nel frattempo si debba operare alacremente per far sì che i "giovani (perché sempre e solo giovani atletici e baldanzosi? Altro discorso che forse affronteremo) che oggi sbarcano sulle nostre coste o attraversano le Alpi, dopo aver attraversato deserti di sabbia e d'acqua, possano spegnere le proprie esistenze, non più di scarto ma ricche di giorni e di figli, presso il focolare d'origine.". In soldoni, per essere ancora più chiaro, voglio dire che si deve operare affinché, per questi 'mangiatori a sbafo' (un vero insulto all'intelligenza), risulti essere più conveniente dal punto di vista economico 'restare' invece di 'partire'. Nel concreto, cosa significa organizzare i mezzi e predisporre tutti gli strumenti per perseguire e, si auspica, conseguire – anche parzialmente sarebbe già un successo – il risultato sperato? Niente di più, ma neppure nulla di meno che avviare una seria programmazione dei flussi migratori (si definiscono flussi migratori perché coinvolgono persone – esseri umani – che migrano, non che commettono un crimine per il solo fatto di migrare... così qualche disattento commentatore potrà forse comprendere meglio perché si discute di migranti e migrazioni, non di idiozie che adombrano dubbi addirittura sui morti affogati in mare). Proseguendo, per non lasciar nulla di 'non detto' (chissà a cosa vuoi alludere, sarei curioso di saperlo), lo sviluppo di un'azione concreta non può esaurirsi o coinvolgere solo il nostro Paese. Serve davvero un mutamento di prospettiva che coinvolga quantomeno l'intera Europa e trascini con sé anche i paesi di origine di questi 'mangiatori a sbafo' (quante bestialità possono albergare in un'unica cervice), in un'azione sinergica che veda da una parte i paesi più ricchi rinunciare allo sfruttamento neocolonialista (dubiti che sia così?) che aggredisce con animo rapace le enormi risorse altrui, e dall'altra i paesi di origine: che finalmente pensino al tornaconto collettivo (spirito di servizio, si chiama) a scapito degli sporchi interessi di corrotti governanti sostenuti, armata manu, dall'Occidente o dalla Russia o Cina. I cospicui aiuti che oggi le organizzazioni umanitarie elargiscono a piene mani a favore dei paesi in via di sviluppo non devono più essere affidati alle rapaci cure di governanti corrotti e prezzolati da multinazionali che perseguono esclusivamente interessi particolari a scapito di quelli generali. Insomma, chi riceve aiuti deve pur rispettare dei canoni di comportamento, quantomeno nell'impiego delle risorse ricevute. Oggi i cospicui aiuti concessi ai paesi interessati dal fenomeno migratorio sono dispersi in mille rivoli e spartiti fra mille corruttele. Questo è solo un parziale inventario degli interventi che potrebbero essere messi in campo sul versante della provenienza di questi 'subumani'. I flussi migratori di queste 'orde selvagge' possono essere contenuti, se non bloccati, solo intervenendo fattivamente e programmaticamente alla fonte. Evidente che si tratta di interventi i cui risultati sarebbero a lungo periodo; troppo in là per permetterci di riposare fra gli allori qui da noi.

Esiste, infatti, anche il versante degli arrivi. Per questo, nelle more che gli interventi a malapena accennati sopra inizino a produrre i propri effetti, è urgente intervenire sul fronte dell'accoglienza. Ciò per evitare che questi "baldi giovanotti che fingono improbabili annegamenti" (incredibile leggere ancora oggi simili corbellerie che non meritano commenti ulteriori) siano arruolati dalla nostra (non altrui) criminalità organizzata e che vadano a riempire le già straripanti carceri.

Sul versante accoglienza mi pare di essermi già espresso chiaramente, seppure non esaustivamente. Fra i molteplici altri, resterebbe da trattare il tema criminalità connessa al fenomeno. Argomento arrappante, immagino, per qualche voluttuoso epigono trumpiano. Ma al momento ritengo meno impegnativo (per le mie scarse capacità cognitive) il tema accennato da qualcuno in relazione al coinvolgimento del falegname PincoPallo nel finanziamento della spesa necessaria per l'accoglienza. Atteso che tutti i dati statistici testimoniano il fatto che l'accoglienza si paga da sola, si finanzia autonomamente, con residui a credito per le nostre finanze; pur capendo che viviamo un'epoca in cui le tasse son tranquillamente definite dal principale organo esecutivo della repubblica 'pizzo di Stato'; avuto riguardo del fatto che sia sempre meno á la page sostenere posizioni o tesi impostate sulla solidarietà umana... cristiana, direbbe il Papa argentino; considerato tutto ciò, non resta altro da dire che come impegnare le finanze dello Stato, comprendenti anche le tasse da me pagate, non lo decide autonomamente il falegname PincoPallo; diversamente il ciabattino PorcoPollo potrebbe decidere di non essere disposto a partecipare con le sue contribuzioni alla spesa per finanziare i corpi di polizia o l'esercito... si chiamano tasse e come tali prevedono anche il prelievo forzoso, proprio perché non a tutti son gradite. Insomma, la complessità della politica finanziaria di uno Stato è tale da contemplare anche spese ritenute necessarie (quando sono ritenute tali, ed io insieme a tanti altri, a differenza anche della maggioranza dei cittadini, sostengo che siano spese ineludibili) e sgradite ai più.  Il discorso della partecipazione economica del singolo alla spesa collettiva proprio non regge, è subdolo e populista.

Le carceri le riempiamo un altro giorno... immagino già la bava alla bocca di qualche rantoloso e rancoroso avventore... ci attrezzeremo.

daniele22

Citazione di: Visechi il 21 Dicembre 2024, 17:04:40 PMLiberissimo di dirmelo... ti autorizzo, ma con serenità.
Bye
Accetto serenamente la tua untuosità, ma il pensiero era rivolto a Jacopus

anthonyi

#49
Citazione di: Jacopus il 21 Dicembre 2024, 12:52:27 PMAnthony, A me sembra che tu non abbia capito nulla del mio punto di vista. La cosa buffa è che tu ti reputi cristiano ed io no, ma la logica cristiana è la mia. Paradossi della cultura italiana.
Il tuo punto di vista lo conosco, tu sei eticista, parti da una tua posizione etica e vuoi imporla sui sistemi normativi. La religione cristiana valorizza le azioni solidali, ma quelle fatte personalmente, non quelle caricate sulle spalle dello stato, e cioé sulle spalle di tutti, anche di coloro che non si sentono di porle in essere, e magari ne subiscono il peso in termini di maggiore insicurezza.
Le tue, come le mie, posizioni in relazione all'immigrazione, sono posizioni politiche.
La religione ha certo un rapporto con esse, ma non é così automatico e manicheo come tu pensi. D'altronde, l'idea che la politica deve essere laica, e non asservita alla religione, viene da quelli che sono più vicini a te che a me.

Visechi

Citazione di: daniele22 il 21 Dicembre 2024, 17:36:33 PMAccetto serenamente la tua untuosità, ma il pensiero era rivolto a Jacopus
Untuosamente ringrazio!

anthonyi

Citazione di: Visechi il 21 Dicembre 2024, 17:06:05 PM"constatare l'impotenza con "mezzi civili" di ridurre i flussi e di controllare i confini, assomiglia più ad una resa che ad un proposito politico, ed è anche la posizione che la sinistra europea ha tenuto tutto questo tempo venendo storicamente emarginata, perchè chiaramente se la tua posizione è che il problema è troppo difficile per essere risolto la gente ti suggerirà di sederti al bar e farci provare qualcun altro."

A che vale scrivere e cercare di rendere i concetti chiari ed intelligibili se poi il risultato prodotto nella comprensione altrui è questo? Non so se valga la pena provare a puntualizzare, sottolineare, evidenziare, chiarire ulteriormente affinché certi vapori d'incomprensione siano fugati. Proviamoci!

Non è mia rassegnata idea quella di sostenere che "non ci sia nulla da fare"; tutt'altro. Sono fermamente convinto che l'Occidente, l'Italia stessa, noi tutti abbiamo la forza e il potere di porre una pezza a questa situazione che se non governata e solo subita rischia di esploderci in mano. Secondo te cosa intenderei sostenere quando poco sopra ho affermato: "Certo, è fuori dubbio che il fenomeno sia gestito male, pessimamente, incongruentemente. Perciò affermo e sostengo che, fallite o non proponibili le velleità di bloccarne il flusso, atteso che tutti gli studi indicano una prossima sua recrudescenza, non ci resta che smettere di subirlo, sia come fenomeno che come conseguenze, per iniziare a governarlo veramente, essendo comunque ben consci che non esiste la perfezione e che la perfezione impedisce il possibile"?

Ergo, dovresti dedurne, che è mia opinione che il fenomeno ancora oggi, prima che assuma dimensioni soverchianti, può essere governato, cioè gestito attraverso una diversa organizzazione dei mezzi economici, tecnici, legislativi e, soprattutto, culturali. Non ci resta altro da fare. È anche mia convinzione che nel frattempo si debba operare alacremente per far sì che i "giovani (perché sempre e solo giovani atletici e baldanzosi? Altro discorso che forse affronteremo) che oggi sbarcano sulle nostre coste o attraversano le Alpi, dopo aver attraversato deserti di sabbia e d'acqua, possano spegnere le proprie esistenze, non più di scarto ma ricche di giorni e di figli, presso il focolare d'origine.". In soldoni, per essere ancora più chiaro, voglio dire che si deve operare affinché, per questi 'mangiatori a sbafo' (un vero insulto all'intelligenza), risulti essere più conveniente dal punto di vista economico 'restare' invece di 'partire'. Nel concreto, cosa significa organizzare i mezzi e predisporre tutti gli strumenti per perseguire e, si auspica, conseguire – anche parzialmente sarebbe già un successo – il risultato sperato? Niente di più, ma neppure nulla di meno che avviare una seria programmazione dei flussi migratori (si definiscono flussi migratori perché coinvolgono persone – esseri umani – che migrano, non che commettono un crimine per il solo fatto di migrare... così qualche disattento commentatore potrà forse comprendere meglio perché si discute di migranti e migrazioni, non di idiozie che adombrano dubbi addirittura sui morti affogati in mare). Proseguendo, per non lasciar nulla di 'non detto' (chissà a cosa vuoi alludere, sarei curioso di saperlo), lo sviluppo di un'azione concreta non può esaurirsi o coinvolgere solo il nostro Paese. Serve davvero un mutamento di prospettiva che coinvolga quantomeno l'intera Europa e trascini con sé anche i paesi di origine di questi 'mangiatori a sbafo' (quante bestialità possono albergare in un'unica cervice), in un'azione sinergica che veda da una parte i paesi più ricchi rinunciare allo sfruttamento neocolonialista (dubiti che sia così?) che aggredisce con animo rapace le enormi risorse altrui, e dall'altra i paesi di origine: che finalmente pensino al tornaconto collettivo (spirito di servizio, si chiama) a scapito degli sporchi interessi di corrotti governanti sostenuti, armata manu, dall'Occidente o dalla Russia o Cina. I cospicui aiuti che oggi le organizzazioni umanitarie elargiscono a piene mani a favore dei paesi in via di sviluppo non devono più essere affidati alle rapaci cure di governanti corrotti e prezzolati da multinazionali che perseguono esclusivamente interessi particolari a scapito di quelli generali. Insomma, chi riceve aiuti deve pur rispettare dei canoni di comportamento, quantomeno nell'impiego delle risorse ricevute. Oggi i cospicui aiuti concessi ai paesi interessati dal fenomeno migratorio sono dispersi in mille rivoli e spartiti fra mille corruttele. Questo è solo un parziale inventario degli interventi che potrebbero essere messi in campo sul versante della provenienza di questi 'subumani'. I flussi migratori di queste 'orde selvagge' possono essere contenuti, se non bloccati, solo intervenendo fattivamente e programmaticamente alla fonte. Evidente che si tratta di interventi i cui risultati sarebbero a lungo periodo; troppo in là per permetterci di riposare fra gli allori qui da noi.

Esiste, infatti, anche il versante degli arrivi. Per questo, nelle more che gli interventi a malapena accennati sopra inizino a produrre i propri effetti, è urgente intervenire sul fronte dell'accoglienza. Ciò per evitare che questi "baldi giovanotti che fingono improbabili annegamenti" (incredibile leggere ancora oggi simili corbellerie che non meritano commenti ulteriori) siano arruolati dalla nostra (non altrui) criminalità organizzata e che vadano a riempire le già straripanti carceri.

Sul versante accoglienza mi pare di essermi già espresso chiaramente, seppure non esaustivamente. Fra i molteplici altri, resterebbe da trattare il tema criminalità connessa al fenomeno. Argomento arrappante, immagino, per qualche voluttuoso epigono trumpiano. Ma al momento ritengo meno impegnativo (per le mie scarse capacità cognitive) il tema accennato da qualcuno in relazione al coinvolgimento del falegname PincoPallo nel finanziamento della spesa necessaria per l'accoglienza. Atteso che tutti i dati statistici testimoniano il fatto che l'accoglienza si paga da sola, si finanzia autonomamente, con residui a credito per le nostre finanze; pur capendo che viviamo un'epoca in cui le tasse son tranquillamente definite dal principale organo esecutivo della repubblica 'pizzo di Stato'; avuto riguardo del fatto che sia sempre meno á la page sostenere posizioni o tesi impostate sulla solidarietà umana... cristiana, direbbe il Papa argentino; considerato tutto ciò, non resta altro da dire che come impegnare le finanze dello Stato, comprendenti anche le tasse da me pagate, non lo decide autonomamente il falegname PincoPallo; diversamente il ciabattino PorcoPollo potrebbe decidere di non essere disposto a partecipare con le sue contribuzioni alla spesa per finanziare i corpi di polizia o l'esercito... si chiamano tasse e come tali prevedono anche il prelievo forzoso, proprio perché non a tutti son gradite. Insomma, la complessità della politica finanziaria di uno Stato è tale da contemplare anche spese ritenute necessarie (quando sono ritenute tali, ed io insieme a tanti altri, a differenza anche della maggioranza dei cittadini, sostengo che siano spese ineludibili) e sgradite ai più.  Il discorso della partecipazione economica del singolo alla spesa collettiva proprio non regge, è subdolo e populista.

Le carceri le riempiamo un altro giorno... immagino già la bava alla bocca di qualche rantoloso e rancoroso avventore... ci attrezzeremo.
A quanto pare, Visechi, le mie argomentazioni sono efficaci nel metterti in difficoltà visto che eviti di controbattere ad esse ma ti rifugi nell'approccio offensivo come tuo solito. In fondo anche tu, come il nostro jacopus (che comunque si propone in maniera più educata di te) , sei un eticista, uno che ha una sua visione etica e che vuole imporla a tutta la società, e chi non concorda con essa é una bestia, un sub umano, indegno probabilmente anche di vivere, sicuramente di esprimere la sua opinione. 

Visechi

Citazione di: anthonyi il 21 Dicembre 2024, 18:59:08 PMA quanto pare, Visechi, le mie argomentazioni sono efficaci nel metterti in difficoltà visto che eviti di controbattere ad esse ma ti rifugi nell'approccio offensivo come tuo solito. In fondo anche tu, come il nostro jacopus (che comunque si propone in maniera più educata di te) , sei un eticista, uno che ha una sua visione etica e che vuole imporla a tutta la società, e chi non concorda con essa é una bestia, un sub umano, indegno probabilmente anche di vivere, sicuramente di esprimere la sua opinione.
Vero, vero... magari potresti immaginare che non ritengo valga la pena confrontarsi con idiozie del tipo 'fingono naufragi o di annegare", non credi?

anthonyi

Citazione di: Visechi il 21 Dicembre 2024, 19:03:19 PMVero, vero... magari potresti immaginare che non ritengo valga la pena confrontarsi con idiozie del tipo 'fingono naufragi o di annegare", non credi?
Mi rendo conto che per te le sacre ONG non possono essere messe in discussione, anche perché loro si offendono, mi ricordo quanto se la presero a male quando qualcuno cerco di imporgli la presenza di uno scomodo pubblico ufficiale a bordo a certificare la legittimità del loro operato. E comunque io ho parlato solo di finti naufragi, non di finti annegamenti, e il concetto di finto naufragio vale anche in presenza di annegamenti veri. I veri naufragi, infatti, sono situazioni nelle quali delle persone vanno per mare e per un incidente occasionale si ritrovano in difficoltà.
Nel caso dei migranti invece non c'é nulla di occasionale, loro partono già sapendo che a un certo punto dovranno chiamare qualcuno che venga a soccorrerli, e che questo qualcuno li porterà in Europa con la scusa che sono naufraghi salvati dal mare.
Con il finto naufragio mettono a rischio la loro vita ma sfruttano le maglie legali che sembrerebbero imporre ai nostri governi di farli sbarcare in Italia e giocano su un meccanismo di ricatto morale del quale quelli delle ONG non possono non essere coscienti. Essi dicono infatti "noi salviamo le vite in mare", ma quelle vite sarebbero ugualmente salve se loro, non appena salvate le vite, le portassero di nuovo nella Libia dalla quale provengono, e alla quale sono molto Piú vicini. L'idea che loro salvino le vite serve a dare loro dignità morale, ma se fossero veramente sinceri dovrebbero dire "noi raccogliamo migranti irregolari(così evitiamo la definizione di clandestini che sembra dia a voi tanto fastidio) e li traghettiamo verso l'Europa realizzando cosí l'obiettivo che loro si sono prefissi da quando sono partiti dalla costa libica". 
Comunque i miei argomenti erano altri, e tu, non é che ritieni non valga la pena rispondere, semplicemente non ne sei capace. 



sapa

Citazione di: Visechi il 21 Dicembre 2024, 17:06:05 PM Atteso che tutti i dati statistici testimoniano il fatto che l'accoglienza si paga da sola, si finanzia autonomamente, con residui a credito per le nostre finanze;
Ciao Visechi, personalmente credo di aver capito bene, fin dall' inizio, la tua posizione sull'argomento, che giudico ben condivisibile, sul piano etico e, una volta attuata, qualora ne sussistessero le possibilità, anche sul piano tecnico ed economico. Mi sono sforzato di sottolinearne solamente la utopicità, al livello attuale. Ma mi rendo conto che, in questa discussione da te aperta, ogni presa di posizione che esula dall'aspetto etico rischia di far passare chi la assume per un elefante che entra in una cristalleria. Ragione per la quale, dopo questo ultimo intervento, mi metterò in sola lettura, attendendo che dalla vostre posizioni etiche scaturiscano le proposte di  soluzioni che tutti saremmo ben felici di vedere. Solo una preghiera, relativamente a quanto ho quotato del tuo lungo e, ti ripeto, condivisibile post: se volete parlare di etica, ben venga, ma se vi addentrate nelle pieghe di aspetti economici e di convenienza sociale, per favore fatelo con cognizione di causa. Qui, in questa discussione che tu hai aperto, si è partiti parlando di arrivi dal mare, cioè dei migranti sui barconi. Ora, che mi si venga a dire che è atteso che l'accoglienza di queste persone si paga da sola e si finanzia autonomamente, un po' offende la mia intelligenza. Sicuramente, tu ti riferisci all'accoglienza degli stranieri in generale (rumeni, cinesi ecc.) e anche qui che sia una partita a saldo attivo mi lascia dei dubbi, mi basterebbe fosse in pareggio. Salvare dal mare chi arriva su mezzi fatiscenti, portarli a riva, svolgere le procedure del caso e poi prenderli in carico non può che essere una spesa. Un minore non accompagnato, visto che ne parlavi, costava fino a qualche anno fa al mio Comune di residenza circa 130 euro/die, fanno circa 45.000 euro/anno, quindi 100 minori non accompagnati costavano alla nostra comunità più di 4 milioni all'anno. Ora, io capisco il tuo messaggio, che in sintesi è quello che va trovata la strada per rendere queste ingenti spese un investimento per il futuro e dò atto sia a te che a Jacopus di un sforzo che, partendo da un'etica, va in quella direzione. Però, per favore, non tentate di convincerci che con l'accoglienza ci si guadagna, perchè è una strada ancora  tutta da spianare e da percorrere. Bene, io adesso mi metto in modalità di lettura e attendo le vostre proposte.

Jacopus

#55
Ciao Sapa. È sia un discorso etico ma anche un discorso economico. Confindustria ha calcolato un calo del Pil del 9 per cento del 2040 causato dal decremento demografico. È vero che i minori stranieri non accompagnati costano, ma se per questo costano anche gli anziani, in un modo stratosfericamente più alto, per non parlare dei detenuti, dei malati di mente, dei bambini, degli studenti, dei poveri che chiedono sussidi. Rispetto agli stranieri, credo inapplicabile e antieconomico "aiutarli a casa loro". Gli stranieri che vengono in Italia non torneranno mai indietro perché sarebbe una sconfitta esistenziale troppo grossa da sostenere con i parenti, gli amici, i vicini. Preferiscono ampiamente impazzire o finire in prigione piuttosto che rientrare al loro paese da sconfitti. Per farli tornare con le buone, bisognerebbe dotarli di una rendita di 1000 euro al mese cadauno, che mediamente è una buona rendita per i paesi in via di sviluppo da dove provengono. Oppure portarli con la forza, certi che torneranno o moriranno durante il viaggio.
Dal lato "pro" si consideri che già alla seconda generazione sono sostanzialmente degli italiani, con dei parenti stranieri, poco diversi dai figli degli immigrati dal sud Italia di solo un paio di generazioni fa. E quello che dicono non è solo che stanno in Italia per motivi economici ma perché in Italia si sentono più liberi che nei loro paesi (immaginate che ciofeghe di paesi sono). Il problema quindi non è affatto economico ma politico-culturale.
 Ci sono porzioni vaste dell'opinione pubblica che si oppongono agli stranieri perché questa fetta dell'opinione pubblica è dotata di pochi strumenti culturali e cognitivi e/o semplicemente perché aizzata da forze politiche che vivono di rendita rispetto a questi conflitti. Altre vi intravedono possibili conflitti di classe di stampo neo marxista, altri ancora problemi di integrazione e di purezza culturale in versione più o meno destroide o rosso-bruna. In ogni caso parlare di problematiche economiche è errato. Già ora gli stranieri con regolare permesso di soggiorno versano all'INPS più di quanto ricevono. Invece che meno integrazione serve più integrazione e più "meritocrazia" ma vera, non fuffa, perché avremo sempre più bisogno di figure a medio-alta professionalità, non solo carpentieri e camerieri o magazzinieri e gli italiani non fanno più figli. Nella provincia di Imperia si è passati ad esempio dal 2023 al 2024 da una spesa di 6 milioni a 12 milioni per reclutare medici ed infermieri a gettone perché non ce ne sono più e questi sono medici spesso in pensione che si sobbarcano moltissime ore extra per garantire i livelli minimi di assistenza, i quali se non vengono rispettati, fanno scattare sanzioni a carico della Asl. Orbene per permettere a figli di immigrati di diventare medici occorrono progetti di integrazione e livelli di funzionamento sociale elevati ma non vedo altre strade, e sto facendo un bel ragionamento di "funzionamento sociale" come piace a tanti. Anche senza chiamare in campo il "buonismo" dovremmo essere semplicemente razionali.

Piano B: sviluppare una seria politica di aiuto alle nascite. L'Italia con un tasso di fertilità di 1.28 è uno dei paesi più a rischio a livello mondiale. Come ho già scritto, perdiamo già oggi una città come Ancona ogni anno, con una piramide demografica rovesciata verso l'alto, con le classi anziani meno produttive e più rappresentative numericamente. Una combo micidiale. Ma anche per fare questo servono anni. I risultati di una seria politica di sostegno alle nascite si potranno vedere fra 20 anni e quale politico si sogna di imporre sacrifici oggi che ricompenseranno i politici del 2045?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Considerazione estemporanea sulle politiche repressive:

Democrazia liberale = ti ritiro la patente perche' sei alla guida e hai fumato uno spinello due (2) ore fa

Dittatura nazista = ti ritiro la patente perche' sei alla guida e hai fumato uno spinello ventiquattro (24) ore fa.

Come nella settimana enigmistica: trovate le differenze tra queste due vignette!

Ma il popolo italiano, imbracciera' il fucille contro i propri governanti, solo il giorno che una cosa del genere, gliela faranno con l'alcol...


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

sapa

Citazione di: niko il 22 Dicembre 2024, 16:46:17 PMConsiderazione estemporanea sulle politiche repressive:

Democrazia liberale = ti ritiro la patente perche' sei alla guida e hai fumato uno spinello due (2) ore fa

Dittatura nazista = ti ritiro la patente perche' sei alla guida e hai fumato uno spinello ventiquattro (24) ore fa.

Come nella settimana enigmistica: trovate le differenze tra queste due vignette!

Ma il popolo italiano, imbracciera' il fucille contro i propri governanti, solo il giorno che una cosa del genere, gliela faranno con l'alcol...



Ciao niko, più che dittatura nazista, la definirei dittatura idiota.

Pio

#58
Può una società individualista abbracciare un ideale collettivo ? O siamo nell'utopia ? Ciò che è desiderabile non coincide sempre con ciò che è desiderato. Quello che pensiamo come desiderabile per la società non è detto sia oggetto di desiderio per l' individuo . Se, per esempio, sarebbe auspicabile una maggior integrazione e accoglienza nella società per i migranti, ma per far ciò devo aumentare la pressione fiscale o far accettare un aumento dell' insicurezza sociale , come lo concilio con il desiderio del soggetto atomizzato attuale? L'etica calata politicamente "dall'alto", imposta nonostante la maggioranza degli individui/atomi contraria, non può funzionare. Gli "illuminati progressisti" dovrebbero scendere dai carri alati e comprendere la difficoltà che si vorrebbe far accettare con il sorriso Cristian/socialista sulle labbra. Solo che cristiani non c'è ne sono quasi più e  i socialisti li seguono sulla via dell'estinzione. Non puoi perseguire una prassi sociale che spinge all' individualismo e poi sperare che le masse (?)abbraccino ideali di minoranze elette ( o che si considerano tali).
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Visechi

"Ora, che mi si venga a dire che è atteso che l'accoglienza di queste persone si paga da sola e si finanzia autonomamente, un po' offende la mia intelligenza. Sicuramente, tu ti riferisci all'accoglienza degli stranieri in generale (rumeni, cinesi ecc.)"

È evidente che facessi (untuosamente) riferimento al saldo economico riguardante l'immigrazione nella sua complessità. Confermo (sempre untuosamente): i dati ISTAT attestano proprio un surplus economico derivante dal fenomeno. È altrettanto evidente che l'organizzazione dei salvamenti in mare comporti dei costi (in parte sostenuti dalle tanto disprezzate ONG, senza alcun gravame per le finanze statali... ma siamo troppo stupidì per apprezzarne il peso), come anche la nostra adesione alla NATO, la nostra complessa ed articolata struttura di Protezione Civile, tenere in piedi l'intero baraccone amministrativo pubblico (in buona parte poco efficiente). Tutto costa, tutto comporta dispendio di energie e di risorse economiche. Non può essere un mistero, spero. Può far piacere oppure no, ma tant'è la nostra è una delle più ricche ed importanti nazioni del pianeta... noblesse oblige. Ribadisco che l'impiego dei fondi pubblici derivanti dall'imposizione fiscale o da contribuzioni comunitarie (queste ultime un po' meno) è una decisione politica: ci sono sostenitori di una parte politica che vorrebbero un ben differente e più securitario atteggiamento nei confronti di chi approda – in senso lato - sul territorio nazionale, fino a sostenere la necessità di un blocco navale, soluzione del tutto inattuabile, infatti si vede bene; di contro, c'è, invece, chi suggerisce altre strade. In pratica due visioni antitetiche del medesimo problema, ciascuna implica risposte, soluzioni ed approcci diversi.
 
Per quanto riguarda le proposte di soluzione, rileggendo il thread, potrai rilevare che, pur nella loro necessaria genericità, le uniche che puoi aver letto sono quelle a malapena tratteggiate da chi non sogna frontiere con filo spinato, uomini in armi che le pattugliano e mezzi militari pronti alla difesa del sacro suolo natio. Quantomeno, al di là di qualche stucchevole 'dagli all'immigrato' – in senso lato -, da parte dei 'sicuritari' non ho letto proposte concrete ed edibili, ma so attendere pazientemente.
 
Tanto per gettare un cono di luce sull'urgenza e gravità del fenomeno migratorio, sarebbe sufficiente far tesoro dell'esperienza americana: neppure l'erezione di un muro vero e proprio ed il presidio in armi del confine con il Messico ha disincentivato l'afflusso di immigrati irregolari (cazzo, si definiscono così, non clandestini... chissà quando entrerà nella zucca vuota di taluni... che il censore censuri, riempirà così la sua giornata). Il costo che annualmente sostengono il governo locale e quello federale per presidiare il confine è diventato spropositato rispetto ai risultati ottenuti e fallimentare rispetto a quelli attesi e c'è chi si domanda se valga davvero la pena mettere in campo tante risorse per conseguire certi esiti. Oggi quella frontiera è varcata da oltre 500.000 migranti all'anno. La disperazione – oltre che "mangiare a sbafo" - non si ferma neppure di fronte al mare o ai muri, che non rappresentano solo ostacoli fisici, ma limiti che celano pericoli enormi. Non si sale sui barconi a cuor leggero, come immagina qualche sconsiderato buontempone. Le madri non affidano i propri figli alla 'cura' di gente priva di scrupoli salmodiando ave Maria o fra canti e danze. Lo fanno col cuore lacerato, con l'animo sfregiato. Preferiscono affidare il proprio futuro, i propri sentimenti di madri e ogni loro speranza alla ancor più tenace e vivificante speranza di una probabilità di vita e un orizzonte esistenziale migliore, che neghi ed allontani la certezza di una morte prematura. Affidano i propri figli al mare perché sanno che diversamente li condannerebbero a morte certa o a una vita di stenti (non son favole): un minimo di rispetto, porco cazzo (cancella, censore). Questo racconta anche del perché spesso o quasi sempre sono giovani in forze che si apprestano ad affrontare prima un lungo (mesi) trasferimento fra le sabbie del deserto, poi una lunga sosta (mesi o anche anni) nel luogo da cui partono i barconi per l'Italia (Libia, ieri, Tunisia, oggi... le rotte più battute, seppur non uniche... oggi si stanno aprendo altre rotte verso Spagna e Grecia), all'interno dei centri di raccolta tunisini o libici, finanziati (ancora una volta soldi): autentici lager dove le donne subiscono stupri e i maschi violenze di ogni genere; assisti ad uno sbarco e ne vedrai i segni sulla carne viva di ragazzi e ragazze che potrebbero essere compagni di giochi dei tuoi figli. Ed infine il mare che spesso se li porta via. Ho incontrato un ragazzo somalo che ha impiegato ben 4 anni per sbarcare in Italia; l'ho conosciuto durante il tragitto per il più vicino Ospedale perché fosse sottoposto per ad un'urgente visita medica, a causa delle precarie condizioni in cui era giunto... forse 17 o 18 anni, ma avrebbe potuto averne anche 20 o di più).  Perché giovani, dunque? Perché per affrontare un 'viaggio' così lungo e pericoloso, le famiglie di origine scelgono il più adatto, fisicamente più forte. I nuclei familiari di provenienza sono spesso composti anche da 100 o 200 individui, e tutti contribuiscono economicamente per sostenere le enormi spese che il prescelto deve affrontare, per loro significa investire sul futuro, anche della comunità... così è spiegato anche come mai questi 'pezzenti e puzzolenti esseri subumani' possono permettersi certe spese e cellulari funzionanti – strumento indispensabile per tenere i contatti con il mondo di origine: per avvertire madri e padri, sorelle e fratelli che ce l'ha fatta... che qualcuno si faccia raccontare le vicissitudini che affrontano quelli che non possono permettersi viaggi aerei.
 
Nel valutare l'economicità delle proposte risolutive da attivare, deve essere opportunamente preso in esame anche il dispendio di mezzi, finanze e uomini necessari per un programma di rimpatrio non risibile. Quanto costerebbe rimpatriare i 65000 irregolari sbarcati quest'anno? Senza contare quelli che raggiungono il nostro Paese superando le frontiere terrestri. Eurostat certifica la difficoltà tra l'ipocrita strombazzare elettorale e il fare: nella prima metà del 2024 a fronte di oltre 40000 ingressi e 13.330 ordini di rimpatrio il governo ha espulso 2.035 cittadini extracomunitari. Il tutto condito dall'incomprensibile permanenza sul nostro territorio di extracomunitari condannati per crimini violenti. Non si tratta di 'eticismo' d'accatto, ma prassi, vera e propria prassi gramsciana.
 
 Certo, confermo... conosco benissimo il problema dei minori non accompagnati... molto meglio di quanto tu riesca ad immaginare. L'Italia, piaccia o no, è un grande Paese che occupa un posto di tutto rilievo nel consesso internazionale. Ciò le conferisce diritti ed anche oneri. I minori, vivaddio, sono tutelati in tutto il pianeta, fruiscono delle stringenti tutele previste da specifiche convenzioni. Non possono, per ovvie ragioni, essere internati in Centri di Accoglienza (sic!) insieme agli adulti... eppure, hai idea di quanto impegno richieda far rispettare anche solo questa basilare prescrizione? L'Italia ha sottoscritto queste convenzioni internazionali e deve rispettarle... si tratta di regole internazionali... si chiama civiltà... niente di più, nulla di meno. Piace? Bene! Non piace? Bisogna farsene una ragione!
Per le carceri c'è tempo.