Le donne sono stupide

Aperto da bluemax, 11 Maggio 2018, 12:34:07 PM

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bluemax

Vi sono evidenti problemi di comunicazione... anzi forse di razionalizzazione.
Si può fare un banalissimo esperimento:
basta scrivere "Le donne sono stupide."
Questa è una frase. 
Una frase vera, in particolare. 
Ora, basta immaginare la reazione della maggior parte delle persone sia donne che uomini alla lettura di tale pensiero: 
occhi sgranati, sguardi attoniti, bocche a forma di O, il famoso pokerface insomma... 
Perchè esser dalla parte delle donne ormai è di moda e bla bla bla... 
oggi si deve difendere il concetto di "donna" a spada tratta, a qualunque costo e soprattutto qualsiasi cosa facciano... 
Mode che vengono, tempi che passano... passeranno... come tutto.
Immagino solo la Mussolini inveire contro gli uomini alla lettura di questa frase, la Santanchè ricordarmi le nostre radici cristiane e precristiane, la Carlucci insultare i miei parenti, la D'Urso parlarmi delle implicazioni di tale affermazione sulla psiche dei nostri figli con quella sua faccia di plastica presa ad esempio dalle nostre figlie e concittadine... 
ecco... involontariamente penso a questi quattro esempli lampanti che comprovano la tesi: le donne sono stupide. 
Se diciamo che le eccezioni sono esistenti ma statisticamente irrilevanti, abbiamo che l'affermazione può benissimo esser considerata vera. Le donne sono stupide. 
Questo è maschilismo, decisamente, ecco il pensiero/condanna della lettrice donna che, sentitasi tirata in causa, vede annebbiarsi le sue poche e confuse idee perdendo immediatamente l'obiettività e la razionalità (sempre le abbia mai avute). 
La frase "le donne sono stupide" viene INEVITABILMENTE elaborata ed interpretata come "le donne sono stupide MENTRE GLI UOMINI SONO INTELLIGENTI". 
Sbagliato !
Ho scritto che le donne sono stupide. Punto. 
Il fatto che io dica che le donne sono stupide non implica in nessun modo che io affermi l'intelligenza dell'uomo maschio. Non c'è una dualità: negando A non affermo B. Anche perchè non sto negando niente. 
Imparate a recepire il messaggio che vi viene sottoposto, non quello che IMMAGINATE di aver letto. 
Il mio messaggio è chiaro: "le donne sono stupide". Non c'è possibilità di fraintendimenti od errori da parte mia, la frase e ben chiara, quindi l'errore è tutto in fase di lettura. Dal punto di vista logico e sintattico non c'è alcun errore. Eppure se io pronunciassi la frase nessuno penserebbe al fatto che tale affermazione può essere parte di molti modi più ampi di vedere le cose.
"Le donne sono stupide. E gli uomini sono pelosi."
"Le donne sono stupide. E le fragole sono mature."
"Le donne sono stupide. E che Dio le benedica."
Tantomeno sarebbero tutti tanto impegnati con le accuse di misoginia e maschilismo che nessuno penserebbe che il modo di vedere le cose potrebbe essere il più semplice e realista, nonchè il modo di vedere le cose più brutalmente ed innegabilmente vero.

Jacopus

Ciao bluemax. Ti vorrei far notare, ad un primo livello, che stai usando un certo tipo di razionalità: quella digitale di tipo informatico, dove le informazioni sono univoche e decontestualizzate. Il linguaggio umano, essendo correlato intimamente con la società e con gli altri discorsi che nelle società umane si sviluppano, hanno bisogno di un altro approccio, comunemente detto analogico. Ovvero occorre necessariamente contestualizzare ogni comunicazione con le altre. Pertanto in questo momento storico, dove il problema del femminicidio, dell'uguaglianza di genere, e della violenza famigliare sono temi al centro dell'attenzione, una frase come quella che intitola la discussione, può provocare le reazioni che da te sono considerate illogiche, parziali e irrazionali.
Ad un secondo livello, invece più razionale e logico, occorre sempre motivare e dimostrare le proprie affermazioni, altrimenti la tua frase ha lo stesso valore di dire: "I bambini sono profondamente malvagi se visitano la Francia".
Ad un terzo livello invece hai le tue ragioni, poichè ogni discorso/comunicazione non può dire "tutto" quello che c'è da dire su ogni argomento e necessariamente si deve lasciare uno spazio per immaginare l'argomentatore di "le donne sono stupide" come capace anche di altre attività, espressioni, parole, pensieri e non appenderlo a quell'unica frase detta in un certo momento della sua vita (magari dopo 3 minuti avrebbe potuto dire anche "le donne sono intelligenti).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

Le donne sono astute, a volte anche manipolatrici, tutt'altro che stupide insomma......

bluemax

Cerco di spiegare meglio il concetto visto che forse la FRASE di per sè puo' creare fraintendimenti.

Tutto è nato ieri con una riflessione fatta tra me e mia figlia. Una litigata con sua madre per la frase su citata.
Da tale frase abbiamo cominciato a parlare e sono venuti fuori diversi argomenti interessanti...

Innanzi tutto ho scritto "LE DONNE SONO STUPIDE" per due motivi che possono aprire discussioni interessanti.
1) Se avessi scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI" sarebbe stato interpretato come OGNI ESSERE UMANO è stupido unito al fatto che di solito l'uomo (maschio) cerca una spiegazione a tale frase, si mette subito in discussione, in altre parole pensa "PUO' ESSERE VERO".
La donna invece crea subito un confronto ed ecco che la frase viene "IMMAGINATA" come diversa.

Tutto questo perchè ultimamente i mezzi di informazione (la Zanzara ad esempio o tutti i programmi televisivi pomeridiani (guarda caso diretti da donne per un pubblico femminile) associano ad una affermazione cose che quella affermazione non ha.

La discussione con mia figlia è nata perchè lei ha detto alla madre (in un momento di rabbia) che le donne sono stupide e come risposta ha immediatamente avuto "E PERCHE' GLI UOMINI " ? 

2) La discussione tra me e mia figlia ci ha portato a far notare come da tanto, troppo tempo ormai OGNI TIPO DI FILM, SERIE TELEVISIVA, PROGRAMMA TV che viene dagli stati uniti (se non sbaglio a partire dal primo film di alien) ha una costante.
In ogni film la donna è "la migliore". Quella che risolve il problema, quella eticamente perfetta, fisicamente prestante, capace di competere e poi battere l'uomo in ogni circostanza. 
Tale cosa me lo ha fatto notare mia figlia di 17 anni... pensa che io non ci avevo mai fatto caso... e mi sono accorto essere vero. 

IN OGNI FILM HOLLYWOODIANO la parte della donna è SEMPRE, ripeto SEMPRE messa in risalto e divinizzata, mentre l'uomo umiliato e reso quasi deficiente. Per non parlare di cartoni quali i Simpson dove i personaggi parlano da soli...

insomma...la frase non l'ho scelta per offendere qualcuno ma per far riflettere su due cose:
1) La frase genera immediatamente un confronto ed una discussione, cosa che non avverrebbe se vi fosse scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI"
2) La figura maschile zerbinata da decenni di pattume hollywoodiano ci ha resi in molti casi complici della prepotenza femminile

Ps. Detta da mia figlia, nel suo gruppo, le donne si permettono di offendere, prendere a ceffoni, zerbinare tutti i ragazzi e si chiede ancora il motivo per cui cio' possa avvenire... :)

beh... io e mia figlia abbiamo avuto una bella discussione e forse puo' nascere anche qua qualche riflessione...

PS. mi scuso in anticipo per grammatica e semantica ma ho scritto veramente di fretta... ciao :)

Lou

#4
Citazione di: bluemax il 11 Maggio 2018, 19:35:53 PM
Cerco di spiegare meglio il concetto visto che forse la FRASE di per sè puo' creare fraintendimenti.

Tutto è nato ieri con una riflessione fatta tra me e mia figlia. Una litigata con sua madre per la frase su citata.
Da tale frase abbiamo cominciato a parlare e sono venuti fuori diversi argomenti interessanti...

Innanzi tutto ho scritto "LE DONNE SONO STUPIDE" per due motivi che possono aprire discussioni interessanti.
1) Se avessi scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI" sarebbe stato interpretato come OGNI ESSERE UMANO è stupido unito al fatto che di solito l'uomo (maschio) cerca una spiegazione a tale frase, si mette subito in discussione, in altre parole pensa "PUO' ESSERE VERO".
La donna invece crea subito un confronto ed ecco che la frase viene "IMMAGINATA" come diversa.

Tutto questo perchè ultimamente i mezzi di informazione (la Zanzara ad esempio o tutti i programmi televisivi pomeridiani (guarda caso diretti da donne per un pubblico femminile) associano ad una affermazione cose che quella affermazione non ha.

La discussione con mia figlia è nata perchè lei ha detto alla madre (in un momento di rabbia) che le donne sono stupide e come risposta ha immediatamente avuto "E PERCHE' GLI UOMINI " ?

2) La discussione tra me e mia figlia ci ha portato a far notare come da tanto, troppo tempo ormai OGNI TIPO DI FILM, SERIE TELEVISIVA, PROGRAMMA TV che viene dagli stati uniti (se non sbaglio a partire dal primo film di alien) ha una costante.
In ogni film la donna è "la migliore". Quella che risolve il problema, quella eticamente perfetta, fisicamente prestante, capace di competere e poi battere l'uomo in ogni circostanza.
Tale cosa me lo ha fatto notare mia figlia di 17 anni... pensa che io non ci avevo mai fatto caso... e mi sono accorto essere vero.

IN OGNI FILM HOLLYWOODIANO la parte della donna è SEMPRE, ripeto SEMPRE messa in risalto e divinizzata, mentre l'uomo umiliato e reso quasi deficiente. Per non parlare di cartoni quali i Simpson dove i personaggi parlano da soli...

insomma...la frase non l'ho scelta per offendere qualcuno ma per far riflettere su due cose:
1) La frase genera immediatamente un confronto ed una discussione, cosa che non avverrebbe se vi fosse scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI"
2) La figura maschile zerbinata da decenni di pattume hollywoodiano ci ha resi in molti casi complici della prepotenza femminile

Ps. Detta da mia figlia, nel suo gruppo, le donne si permettono di offendere, prendere a ceffoni, zerbinare tutti i ragazzi e si chiede ancora il motivo per cui cio' possa avvenire... :)

beh... io e mia figlia abbiamo avuto una bella discussione e forse puo' nascere anche qua qualche riflessione...

PS. mi scuso in anticipo per grammatica e semantica ma ho scritto veramente di fretta... ciao :)
Mah, anche la frase "gli uomini sono stupidi", sia in senso di uomini inteso nel significato di ogni essere umano, che uomini in riferimento al fattore M genera un confronto, è opinabile e meramente dossica sinchè non la si dimostra veritiera mettendola e mettendosi in discussione. Non capisco perchè sostieni che non avrebbe come esito un confronto.

P.s. Perché sia immaginata come "diversa" la frase, può a livello metalinguistico, ma non è detto che accada, essere vissuta dal ricevente come una provocazione (perchè?), e, pure, potrebbe essere* intenzionalmente espressa quale provocazione*, e, in quest'ultimo caso( non il post ma l'esempio che ho asteriscato*), sarebbe davvero un fraintendimento?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

cvc

Essendo contrario ad ogni riduzionismo ritengo impraticabile racchiudere un genere in una frase. Dunque sarebbe altrettanto ingannevole la proposizione 'le donne sono intelligenti'. Ma capisco l'intento provocatorio della discussione rivolto all'attegiamento della nostra società e lo condivido. In realtà le donne rispetto ai maschi sono più impulsive, istintive, passionali. La nostra società tende a porre sempre più la donna al centro del palcoscenico perché se la società ragiona sempre più in modo 'femminile', allora sarà sempre più propensa all'acquisto compulsivo. Essendo la nostra una civiltà, un sistema economico basato sui consumi, credo che questa sia la spiegazione.
Riguardo alle differenze uomo-donna sono rimasto impressionato da un ragionamento di Galimberti, il quale pone l'accento sul differente rapporto che uomo e donna hanno col proprio corpo. Rispetto alla donna l'uomo ha un rapporto più semplice. Ad esempio io mi alzo la mattina, mi lavo, metto su qualcosa di pulito, aggiusto i capelli e via. Le donne invece hanno un corpo che le impegna di più per via della maternità, dei cicli di fecondità, di una maggiore attenzione all'ordine e all'igiene, per doversi solitamente occupare anche di qualcun altro, ecc. Quindi mi sembra abbastanza naturale che all'uomo resti più tempo per pensare e riflettere. Lo dimostra anche la scarsa frequentazione femminile su questo forum. Anche se ciò non significa assolutamente che le donne non riflettono o non sono intelligenti quanto o più degli uomini.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Socrate78

In realtà, almeno a mio modesto parere, non c'è soltanto la questione del fatto che si vuole mettere la donna su un piedistallo per motivi economici legati ai consumi, ma esiste anche il tentativo sociale della donna di stabilire una specie di rivalsa da secoli di maschilismo, per cui vorrebbe avere sempre più forza e potere anche a danno dell'uomo stesso o comunque oscurando il maschile. La stessa rivendicazione della parità, pur giusta, nasconde la volontà di emergere, di acquisire importanza: ora, siccome non tutte le donne sono equilibrate, è facile passare dalla parità alla volontà di essere sempre più considerate e importanti, anche a danno della controparte. Ultimamente, anche se i dati non vengono divulgati, sta aumentando il fenomeno delle donne violente verso il partner: la violenza femminile spesso non è denunciata ma esiste comunque, poiché l'uomo spesso si vergogna di essere vittima di sopraffazione e violenza.

cvc

Certo ognuno combatte con le armi che ha. E in un contesto sempre più individualistico è sempre più necessario combattere per la propria affermazione sociale. E dovendo combattere ognuno cerca di scegliere il campo di battaglia a lui più congeniale. Nel caso delle donne è quello dell'emotività. Sarebbe interessante indagare sulla connessione fra crescente individualismo e crescente protagonismo delle donne (e decrescere di ideali condivisi).
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Lou

Non sono del tutto convinta che il campo più congeniale delle donne sia quello dell'emotività. O meglio, andrebbe un tantino presa con le pinze anche questa affermazione in quanto potrebbe anche essere che sia figlia di un retaggio culturale e secolare dove si è applicata una rigida dicotomia tra le caratteristiche proprie di ogni genere con tanto di rispettivi ruoli, il che ha prodotto anche stereotipi che semplificano, a mio parere, rozzamente e poco razionalmente una realtà soggettiva assai complessa di cui la considerazione dell'emotività come caratteristica spiccata di un genere rispetto all'altro risulta essere un terreno interessante da discutere per valutarne le concause e le conseguenze che, ammesso ma non concesso, sia veritiera e non meramente stereotipizzata, ricadono quando essa diviene arma di affermazione.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

cvc

Citazione di: Lou il 12 Maggio 2018, 13:00:04 PM
Non sono del tutto convinta che il campo più congeniale delle donne sia quello dell'emotività. O meglio, andrebbe un tantino presa con le pinze anche questa affermazione in quanto potrebbe anche essere che sia figlia di un retaggio culturale e secolare dove si è applicata una rigida dicotomia tra le caratteristiche proprie di ogni genere con tanto di rispettivi ruoli, il che ha prodotto anche stereotipi che semplificano, a mio parere, rozzamente e poco razionalmente una realtà soggettiva assai complessa di cui la considerazione dell'emotività come caratteristica spiccata di un genere rispetto all'altro risulta essere un terreno interessante da discutere per valutarne le concause e le conseguenze che, ammesso ma non concesso, sia veritiera e non meramente stereotipizzata, ricadono quando essa diviene arma di affermazione.
Ciò che intendevo non era dire che le donne hanno una emotività più spiccata o un migliore rapporto con essa o un migliore uso di essa. Mi riferivo al fatto che - per quanto ho potuto osservare empiricamente - le donne hanno molta più proprnsione a parlare delle proprie emozioni rispetto agli uomini, si vergognano meno delle proprie fragilità e al loro cospetto noi appariamo più bacchettoni. Pertanto alludevo ad un vantaggio per lo più dialettico da parte delle donne per quel che riguarda le emozioni. Come per esempio il fatto che gli uomini tendono a teattenere il pianto, a non confessare di avere paura, a non parlare facilmente di cose intime, ecc.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

acquario69

Citazione di: cvc il 12 Maggio 2018, 13:10:44 PM
Ciò che intendevo non era dire che le donne hanno una emotività più spiccata o un migliore rapporto con essa o un migliore uso di essa. Mi riferivo al fatto che - per quanto ho potuto osservare empiricamente - le donne hanno molta più proprnsione a parlare delle proprie emozioni rispetto agli uomini, si vergognano meno delle proprie fragilità e al loro cospetto noi appariamo più bacchettoni. Pertanto alludevo ad un vantaggio per lo più dialettico da parte delle donne per quel che riguarda le emozioni. Come per esempio il fatto che gli uomini tendono a teattenere il pianto, a non confessare di avere paura, a non parlare facilmente di cose intime, ecc.

secondo me invece le cose negli ultimi decenni si sono completamente ribaltate,oggi e' la donna che e' diventata "fredda" nelle sue emozioni interiori e che non lascia veramente trapelare e al contrario e' l'uomo che si sente fragile e ne assume gli atteggiamenti corrispondenti.
Inoltre ho sempre riscontrato che le donne non amano affatto parlare di se, al limite possono dartene una parvenza, ma le loro sono infatti emozioni del momento,cangianti come le nuvole in un giorno molto ventoso..le emozioni più intime se le tengono chiuse, forse perché non lo sanno manco loro veramente cosa hanno davvero dentro o forse perché avvertono, senza nemmeno rendersene conto razionalmente,di essere profondamente contraddittorie al loro interno.


Trovo che questa massima qui sotto di Oscar Wilde sia veramente azzeccata
"Le donne non hanno niente da dire ma lo dicono cosi bene"

Lou

Oscar ha una eleganza e una sensibilità nel dire tale da rendere sublime anche la più becera delle menzogne. :P
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve. Per Aquario69 e Lou: Profondamente d'accordo. Una delle personalità più intriganti della storia moderna. Non per nulla era omosessuale egli omosessuali posseggono una mentalità ed una sensibilità che sono il prodotto sia del peggio che del meglio di entrambi i sessi. E forse sono l'espressione di una umanità (scusate, ma stavolta non vorrei proprio apparire ironico) trans-sessuale, cioè contemporaneamente includente ed escludente la componente sessuale.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Diverse narrative di orgine femminista hanno fatto si che la donna si ritagliasse un posto da martire nella società, alcune fondate, alcune perniciose, altre fantasmagoriche. Una volta che un essere umano si ritaglia il ruolo di "vittima" insultarlo risulta immorale, o perlomeno ingeneroso, apatico. Tuttavia come molte femministe fanno notare, anche essere una "specie protetta" è una sorta di subalternità sociale, subalterna alla volontà del protettore. E' vero come dice acquario che ultimamente il femminino e il mascolino si sono invertiti, mescolati, resi più sfuggevoli..ma il vero miracolo sta nel aver ottenuto uno status che normalmente le società moderne tolleranti riservano alle minoranze, nonostante le donne rappresentino metà della popolazione, e abbiano ora pieno controllo della propria sessualità (che utilizzano sovente come leva di potere - affermazione pacifica, senza connotazioni morali -). Questa retorica di appoggio (a questioni spesso sacrosante) è entrata facilmente nella cultura, gli uomini non hanno opposto resistenza a teorie come quella del "patriarcato" che li dipinge come cupi oppressori senza scrupoli di vittime inermi, anzi capitano uomini più femministi delle donne (la dura oppressione è terminata con una resa incondizionata?) .. al di la di tutto ciò, la maggior parte degli studi scientifici nega esistano sostanziali differenze tra uomo e donna, al di la di una diversa affinità per alcune questioni, ma che si presentano più in la nell'età, quando è probabile che l'influenza sociale sia più prominente rispetto alla genetica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bluemax

Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2018, 08:49:53 AM
Diverse narrative di orgine femminista hanno fatto si che la donna si ritagliasse un posto da martire nella società, alcune fondate, alcune perniciose, altre fantasmagoriche. Una volta che un essere umano si ritaglia il ruolo di "vittima" insultarlo risulta immorale, o perlomeno ingeneroso, apatico. Tuttavia come molte femministe fanno notare, anche essere una "specie protetta" è una sorta di subalternità sociale, subalterna alla volontà del protettore. E' vero come dice acquario che ultimamente il femminino e il mascolino si sono invertiti, mescolati, resi più sfuggevoli..ma il vero miracolo sta nel aver ottenuto uno status che normalmente le società moderne tolleranti riservano alle minoranze, nonostante le donne rappresentino metà della popolazione, e abbiano ora pieno controllo della propria sessualità (che utilizzano sovente come leva di potere - affermazione pacifica, senza connotazioni morali -). Questa retorica di appoggio (a questioni spesso sacrosante) è entrata facilmente nella cultura, gli uomini non hanno opposto resistenza a teorie come quella del "patriarcato" che li dipinge come cupi oppressori senza scrupoli di vittime inermi, anzi capitano uomini più femministi delle donne (la dura oppressione è terminata con una resa incondizionata?) .. al di la di tutto ciò, la maggior parte degli studi scientifici nega esistano sostanziali differenze tra uomo e donna, al di la di una diversa affinità per alcune questioni, ma che si presentano più in la nell'età, quando è probabile che l'influenza sociale sia più prominente rispetto alla genetica.
Interessante questa tua osservazione. Fa riflettere...
Noi ragazzi, o meglio ex ragazzi visti i miei 40 anni, abbiamo un limite all'insulto, alla provocazione. 
Sappiamo che, superato quel limite, non e' piu' possibile verbalizzare la violenza, allora ci sono due strade: 
il disimpegno (l'allontanamento dei due litiganti, o di uno dei due) oppure la violenza fisica, che puo' iniziare con uno spintone, uno schiaffo, o un pugno. Insomma : FUGA o ATTACCO.
Nei bambini o ragazzi (purtroppo) generalmente avviene cosi'.

Questo fa' parte delle leggi naturali, lo impariamo fin da piccoli. Si litiga se si continua si combatte.
Tutti i ragazzi hanno provato e sanno cos'e' la violenza fisica. Non abbiamo la lingua velenosa come
le donne, oltre la lingua abbiamo le mani. Abbiamo sperimentato e conosciamo bene i limiti da non 
superare se vogliamo vivere in pace col prossimo, perche' nessuno di noi vuole la violenza fisica.
Per cui arrivati al limite ci fermiamo.

Questo negli ultimi anni almeno non vale per le donne, la maggior parte di loro non sa' nemmeno cosa significa la violenza fisica.

Non hanno combattuto con le loro coetane da bambine o adolescenti, non si sono azzuffate se non a suon di "parole". 
Spesso nemmeno i loro genitori gli hanno mai tirato un ceffone, e quindi risulta ovvio che un semplice ceffone 
e' per loro una tragedia di proporzioni immani. 

Chi di noi non ha preso ceffoni dai genitori, o dalle maestre, dagli amici e li ha restituiti. Questa "violenza"
(notare le virgolette) ci ha maturati, ha mitigato il nostro orgoglio, sappiamo qual'e' il nostro posto, conosciamo il nostro valore qualunque esso sia. Sappiamo per esempio che non siamo invincibili e che se possiamo "teoricamente" darle a uno, possiamo "teoricamente" prenderle dall'altro. 

Le donne tutto questo non lo sanno. Sono protette da una specie di intoccabilita'. Perche' sono donne.
Fin qua' mi potrebbe andare bene. Il guaio e' che le intoccabili poi, imparano ad usare questa dote, anzi proprio in virtu' della loro intoccabilita' a volte sviluppano un grado di stronzaggine e di stupidita' mentale piu' elevata del sesso maschile. 

"non mi puo' toccare nemmeno con un dito, ed io ho il diritto di dirgli quello che mi pare!"
tradotto
"lei e' nettamente piu' debole di me fisicamente, non c'è onore in uno scontro del genere, ma pero' mi rompe le palle anche oltre ogni limite possibile immaginabile"
E per limite, mi riferisco a quel limite di cui parlavo prima, oltre il quale per il maschio non e' piu' possibile 
verbalizzare, e deve per forza esserci o lo scontro oppure la fuga. Ovvio che per non mettersi dalla
parte del torto si sceglie la fuga. 

E quando questa non fosse possibile in quando i due sono sposati?
be allora, dai oggi e dai domani, alla fine il povero frustato mentale alla fine la fesseria la fa', anche
solo uno schiaffo e lei lo denuncia per violenza fisica, chiede divorzio per colpa, asseggo, figli, e.. ci siamo capiti.

Ma ritoriniamo al limite oltre il quale per il maschio diventa difficile verbalizzare e per la donna no.
Oltre quel limite, dove il maschio perde potenza nella parola perche' in lui si agitano forze fisiche,
la donna acquista maggior vigore e veleno, astuzia e finezza per proclamarsi vincitrice della discussione,
sopratutto da quando un'analisi oggettiva dei fatti lei e' dalla parte del torto (molto spesso).

Sappiamo bene come in queste condizioni di stress maschile le donne impongono le loro verita' fasulle
basate non sulla logica e sul raziocinio, ma sull'egoismo uterino promosso a verita' suprema.

La donna in queste discussioni assume il ruolo di provocatrice piu' o meno consapevole. Anche se il piu' delle volte e' inconsapevole. E quando il maschio sbotta, insomma fa' il botto, e' come una bomba che esplode. E tutti vedono la bomba, ma nessuno vede la miccia. 

E' questo limite maschile oltre il quale non puo' verbalizzare, credo non dipenda certo da una presunta superiorita' femminile nell'affrontare le discussioni, no di certo. Ma da un fatto puramente organico.
E' il livello di adrenalina che cresce, e ci prepara alla zuffa come accadrebbe per una lite con un'altro maschio. L'adrenalina porta alla prontezza fisica, ma riduce le capacita' verbali, non c'e' bisogno di essere
grandi oratori mentre si menano le mani.
Le donne sono state sempre delle grandi rompigloglioni, anche in passato. 
Ma prima l'uomo si sentiva (ed era considerato dalla societa' ) come superiore, per cui raramente partecipava alla lite, si limitava a "far sfogare" una che in fondo considerava inferiore. Oggi gli dicono CON OGNI MEZZO MEDIATICO che la donna sia "piu'" di lui, sia di tutto sempre piu'. Ovvio che lei che sfoga non e' piu' da considerarsi come una "inferiore" da lasciar sfogare. Ma una alla pari, anzi una che si atteggia a superiore che ti vuole pure mettere sotto moralmente, e cosi' nascono le liti in famiglia, oggi piu' di ieri, per niente ci si divorzia, ed e' sempre lei che accende la miccia.

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