Le donne sono stupide

Aperto da bluemax, 11 Maggio 2018, 12:34:07 PM

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Lou

Non c'è bisogno di essere uterine/i per notare come la conclusione di questa lunga dissertazione affermi " è colpa delle donne, sempre." Tesi non inedita, ma che ha una lunga tradizione.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

bluemax

Citazione di: Lou il 14 Maggio 2018, 14:31:30 PM
Non c'è bisogno di essere uterine/i per notare come la conclusione di questa lunga dissertazione affermi " è colpa delle donne, sempre." Tesi non inedita, ma che ha una lunga tradizione.
no... perdonami, non intendevo assolutamente che la colpa sia SEMPRE della donna...
se è passato questo messaggio perdonami non era mia intenzione...

volevo solo far capire il senso del limite che oggi, secondo me, sia nella famiglia, sia nella crescita dei propri figli, sia in ambito sociale stà svanendo.
Questo sia in TV che nella stampa sia in questo stesso forum dove ho scritto ALCUNE cose volutamente provocatorie visto che la provocazione genera una riflessione.

Ti chiedo ancora scusa per il fraintendimento...

Elia

:) 

Beh mi pare che si siano dette alcune sciocchezze; la donna non è affatto piú impulsiva e istintiva dell'uomo,  l'aspetto predominante che l'ha sempre caratterizzata è la riflessione, la capacità di ponderare bene ogni cosa nonostante la sua spiccata sensibilità; è  sempre stata la figura femminile a contenere l'eccessiva impulsività  dell'uomo. 



Ammetto che oggi molte donne per emulare gli uomini o per mettersi in competizione con loro abbiano un comportamento piú sfrontato e poco prudente nel rapporto di coppia, anzi, spesso aggressivo, ma questo dilemma non può essere risolto solo dalla donna, come avveniva in passato quando solo lei era ritenuta 'sacrificabile' per il bene della famiglia. Infatti il problema si presenta quando uno dei due vuole prevalere sull'altro. In un rapporto paritario il rispetto deve essere reciproco; occorre il buon senso e la maturità di entrambi e saper valutare ogni volta quando è meglio tacere, quando è il caso di non andare oltre i limiti e smetterla per primo, quando è opportuno arrabbiarsi sul serio e quando no. Di solito in una coppia normale prevale non il litigio ma il dialogo, la discussione e il confronto leale. Si può anche arrivare al litigio, ma senza insultare, tanto meno alzare le mani: cosa tremendamente incivile e che rovina l'amore, ammesso che ci sia.

Se proprio non si riesce piú a tollerare il partner perché non c'è piú amore, allora  è meglio lasciarsi poiché qualsiasi convivenza forzata e mal tollerata è a rischio, specialmente oggi che non è piú molto sentito il senso del rispetto verso l'altro, verso la donna, il genitore, l'anziano, ecc., e si travalica perché i freni inibitori sono allentati. Occorre tener presente il carattere dell'altro, l'ambiente di provenienza, la cultura che possiede, l'educazione ricevuta e comportarsi di conseguenza, ma tutti questi fattori sarebbe piú  opportuno valutarli prima di decidere di sposarsi.

E basta col maschilismo che si evince chiaramente da ciò che scrivete.

Ci sono tanti mariti "rompicoglioni", non solo le donne.

E non è vero che le donne non hanno combattuto anche loro con le coetanee da bambine o da adolescenti. Il fatto è che prima  eravamo meno litigiosi tutti e arrivare alle mani era raro per i ragazzi ancor per le ragazze, ma quando capitava se le davano di santa ragione!  Capitò a mia nonna (una gianburrasca) sia nel cortile di casa e sia alle elementari con compagne di classe (parliamo degli anni '20, '30)! 

A me è capitato solo due volte, da bambina con una coetanea troppo sfacciata per i miei gusti... ancora se le ricorda le sberle che prese. L'altra volta avevo  ben 24 anni, ma solo per difesa, ero stata attaccata e io non porgo l'altra guancia.

Con un uomo la lotta sarebbe impari per ovvi motivi, quindi ricordatelo sempre, se siete veri uomini: "La donna non si tocca neanche con un fiore"... perché "la donna è la carezza della vita".
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Jacopus

Forse esagero ma questa discussione mi conferma quello che penso, ovvero che la "differenza imposta socialmente per assicurarsi un potere" fra uomo e donna, sia il prototipo di ogni tipo di razzismo. Con questo non voglio dire che non ci siano differenze fra uomo e donna come fra un cinese e un canadese, ma che queste differenze invece di essere considerate come un bene, un tesoro da condividere e da utilizzare, venga "manipolato" per affermare che le donne sono stupide, o sono più adatte a fare attività "emotive", oppure che sia il turacciolo che una volta stappato, fa venire meno ogni senso del limite.
Che vi siano discriminazioni mi sembra evidente, basta ogni tanto ricordarsi degli studi che dicono che a parità di professione le donne guadagnano di meno. E viviamo comunque nello splendido occidente. Immaginate solo lontanamente di quello che accade nel terzo mondo, dove ancora impera indisturbato il mito della "differenza" fra uomo e donna. Non risulta che il codice del dna della donna sia diverso da quello dell'uomo. Ciò che cambia è l'educazione e l'inserimento in un contesto sociale dove vengono interiorizzati dei ruoli di subalternità. Personalmente, nella mia esperienza professionale, devo dire che le donne, forse perché giunte alla realizzazione nel lavoro da meno tempo, sono mediamente più serie dei colleghi maschietti.
Difendere la parità dei diritti uomo-donna, pertanto è un dovere per ogni persona che voglia difendere i diritti di tutti, perchè la condizione simbolica di "donna" è stata nel corso dei secoli attribuita agli ebrei, ai negri, ai meridionali, agli arabi, ai giapponesi, ai mussulmani, ai cristiani, ai protestanti, ai russi ed anche agli italiani.
Che agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PMChe agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
A me invece questo ricorda la bufala del secolo (sulle donne) ovvero che badare all'ecosistema familiare ("focolare") e curarsi dei propri cari ("rammendare la calza") sia attività deprecabile in confronto al modello di donna in tailleur in volo su Taipei per comprare dei bond.. Bellissima storia che ha raddoppiato la forza lavoro, buttato i bambini negli asili, i vecchi negli ospizi, e depredato le famiglie del proprio senso, oltre che aver precarizzato economicamente. Non è una questione di genere, come dimostrano i "mammi" (perchè i papà virtuosi devono essere chiamati mammi?) dei paesi nordici in grande crescita, che lasciano la sfavillante carriera alla compagna, e decidono di crescere i figli, ritenendola attività maggiormente degna. In attesa che anche le donne facciano la loro sbornia di potere e tornino coi piedi per terra, alle cose che contano davvero..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bluemax

Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PM
Forse esagero ma questa discussione mi conferma quello che penso, ovvero che la "differenza imposta socialmente per assicurarsi un potere" fra uomo e donna, sia il prototipo di ogni tipo di razzismo. Con questo non voglio dire che non ci siano differenze fra uomo e donna come fra un cinese e un canadese, ma che queste differenze invece di essere considerate come un bene, un tesoro da condividere e da utilizzare, venga "manipolato" per affermare che le donne sono stupide, o sono più adatte a fare attività "emotive", oppure che sia il turacciolo che una volta stappato, fa venire meno ogni senso del limite.
Che vi siano discriminazioni mi sembra evidente, basta ogni tanto ricordarsi degli studi che dicono che a parità di professione le donne guadagnano di meno. E viviamo comunque nello splendido occidente. Immaginate solo lontanamente di quello che accade nel terzo mondo, dove ancora impera indisturbato il mito della "differenza" fra uomo e donna. Non risulta che il codice del dna della donna sia diverso da quello dell'uomo. Ciò che cambia è l'educazione e l'inserimento in un contesto sociale dove vengono interiorizzati dei ruoli di subalternità. Personalmente, nella mia esperienza professionale, devo dire che le donne, forse perché giunte alla realizzazione nel lavoro da meno tempo, sono mediamente più serie dei colleghi maschietti.
Difendere la parità dei diritti uomo-donna, pertanto è un dovere per ogni persona che voglia difendere i diritti di tutti, perchè la condizione simbolica di "donna" è stata nel corso dei secoli attribuita agli ebrei, ai negri, ai meridionali, agli arabi, ai giapponesi, ai mussulmani, ai cristiani, ai protestanti, ai russi ed anche agli italiani.
Che agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.

Beh... per quanto riguarda il salario lavorativo, se la differenza fosse dovuta a discriminazione, sarebbe più bassa nei paesi che premiano il merito, in quanto ad un imprenditore basterebbe assumere donne per ottenere maggiori profitti. Invece la differenza è più bassa in  paesi a bassa meritocrazia come l'Italia.  La differenza è assente nel settore pubblico italiano, in cui la meritocrazia è assente.

penso che la differenza salariale sia dovuta ad EVIDENTI e BANALI motivazioni (secondo me ovviamente)

Gli uomini lavorano più delle donne. (gli uomini dedicano più tempo al lavoro). 
Gli uomini accettano i lavori pesanti. (piu' pagati)
Gli uomini accettano i lavori rischiosi. (piu' pagati)
Gli uomini accettano le difficoltà. (le donne tendono a vedere discriminazioni inesistenti in tutto, alla prima difficoltà iniziano a recriminare contro tutto e tutti, avvitandosi in una spirale che le porta ad auto-emarginarsi)
Gli uomini hanno migliori prestazioni fisiche. (Se un muratore porta più mattoni di una muratora, è giusto che vengano pagati eguale ?)

Continuo dicendo che nel fiorentino ho conosciuto una ragazza marocchina (molto carina) [A parte il fatto la pretesa di conversione alla sua religione che non accetto] e sue amicizie.
Incuriosito sono entrato in contatto con la loro cultura. Ho conosciuto amichE, amici, parenti, fratelli e sorelle.
Beh... in poche parole il loro RUOLO di donna è PRETESO da questa cultura e non come molti dicono IMPOSTO. Il velo la donna lo vuole portare. 
Per le ragazze l' UOMO non deve essere un "finocchietto occidentale" (parole loro :D
[PS. Nel fiorentino finocchio identifica un omosessuale o effemminato]

L'uomo deve farsi rispettare dalla donna, perchè per natura tende ad imporsi (detto da una donna eh... ) deve farla sentire protetta tramite la sua AUTOREVOLEZZA (che non è autorità) e non come i Froci (PS. Froci a Firenze significa sempre omosessuale od effemminato) di Firenze che ti chiedono sempre il tuo parere...

Secondo loro, la nostra cultura è destinata a morire perchè non coerente con le leggi naturali che bilanciano il tutto da sempre.
Per loro (i fratelli) i ragazzi occidentali sono stati femminilizzati ed infrociti visto come si fanno trattare dalle donne :)

e sinceramente, guardandomi attorno, comincio a PENSARLO. Pieno di femminilizzati pronti a farsi umiliare ed impauriti dalla donna.

Da troppi anni vi è un continuo, assillante, perpetuo bombardamento su ogni tipo di MEDIA dove la donna deve essere quel che non puo' essere.

La cosa, poi, mi ha incuriosito ed ho chiesto cosa ne pensasse un mio collega Giapponese (vero che vive da molti anni in toscana ma ha una educazione del tipo nipponico che non vuole lasciare).
Beh... mi ha detto che ad esempio nel Giappone quando la coppia cammina non lo fa mai a fianco. Ma l'uomo cammina avanti la donna in segno di protezione. L'uomo ha precisi compiti di protezione e virilità mentre la donna ne ha completamente altre (naturalmente quando ho raccontato lui la storia della marocchina, sorridendo, ha confermato che noi siamo troppo effemminati ed impauriti e ci siamo scordati cosa significa UOMO e DONNA :) ).

da qui comincio a sospettare che vi sia davvero una DENATURALIZZAZIONE Dell'uomo soprattutto grazie ai media.

PS. non di ultima la notizia che "alcune" mamme hanno preteso che alle scuole elementari non si racconti piu' la favola della bella addormentata nel bosco perchè quella è violenza visto che  la principessa viene baciata senza consenso... e questo sinceramente fa pensare... 

ciao :) 
(ho scritto sempre di fretta quindi chiedo perdono ) :)

baylham

A me sembra ovvio, naturale, che le differenze biologiche sessuali producano differenze economiche e sociali.
Mi sembra altrettanto ovvio che la riduzione delle differenze economiche e sociali passi attraverso una politica e un diritto che tratti in modo differente le due (?) principali classi sessuali: per ridurre la discriminazione di origine biologica devo discriminare, nel senso di trattare diversamente, i sessi in campo economico e sociale. Paradossale ma inevitabile.

baylham

Citazione di: InVerno il 16 Maggio 2018, 10:16:25 AM
Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PMChe agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
A me invece questo ricorda la bufala del secolo (sulle donne) ovvero che badare all'ecosistema familiare ("focolare") e curarsi dei propri cari ("rammendare la calza") sia attività deprecabile in confronto al modello di donna in tailleur in volo su Taipei per comprare dei bond.. Bellissima storia che ha raddoppiato la forza lavoro, buttato i bambini negli asili, i vecchi negli ospizi, e depredato le famiglie del proprio senso, oltre che aver precarizzato economicamente. Non è una questione di genere, come dimostrano i "mammi" (perchè i papà virtuosi devono essere chiamati mammi?) dei paesi nordici in grande crescita, che lasciano la sfavillante carriera alla compagna, e decidono di crescere i figli, ritenendola attività maggiormente degna. In attesa che anche le donne facciano la loro sbornia di potere e tornino coi piedi per terra, alle cose che contano davvero..

Raddoppiare la forza lavoro, l'istituzione degli asili e delle case di riposo, sono, secondo me, fatti positivi e non negativi. Significa fare affidamento sulla comunità e non sulla famiglia, più o meno allargata. La precarizzazione, al contrario, è il risultato di politiche basate sull'individuo o sulla famiglia.

baylham

Citazione di: bluemax il 16 Maggio 2018, 10:18:27 AM
Continuo dicendo che nel fiorentino ho conosciuto una ragazza marocchina (molto carina) [A parte il fatto la pretesa di conversione alla sua religione che non accetto] e sue amicizie.
Incuriosito sono entrato in contatto con la loro cultura. Ho conosciuto amichE, amici, parenti, fratelli e sorelle.
Beh... in poche parole il loro RUOLO di donna è PRETESO da questa cultura e non come molti dicono IMPOSTO. Il velo la donna lo vuole portare.
Per le ragazze l' UOMO non deve essere un "finocchietto occidentale" (parole loro :D )
[PS. Nel fiorentino finocchio identifica un omosessuale o effemminato]

Il problema non è se la donna vuole portare il velo, il problema nasce se la donna non lo vuole portare.
Il problema non è se la donna vuole un maschio dominante, il problema nasce se la donna non vuole un maschio dominante.
Spero che sia chiara la differenza. Sulla base di questa differenza amo la mia civiltà, cultura Occidentale "femminilizzata" o "effeminata" rispetto alle altre culture.

Socrate78

Ami la nostra "civiltà"? Io non molto, a dir la verità. Nella cosiddetta "civiltà occidentale" le donne sono sin troppe sfacciate, provocanti, spregiudicate, spesso cambiano i ragazzi e li "usano" a loro piacimento come se fossero vestiti da indossare quando a loro fa piacere e da gettar via se non le soddisfano più. Alcune si prostituiscono letteralmente solo per avere una ricarica del cellulare, per pagarsi gli studi o semplicemente perché cercano mezzi di guadagno facili! E' una libertà che equivale a licenza. Se questi sono gli effetti della libertà, preferisco semmai la donna marocchina con tanto di velo, mi dispiace ma è così.

bluemax

Citazione di: Socrate78 il 16 Maggio 2018, 11:10:36 AM
Ami la nostra "civiltà"? Io non molto, a dir la verità. Nella cosiddetta "civiltà occidentale" le donne sono sin troppe sfacciate, provocanti, spregiudicate, spesso cambiano i ragazzi e li "usano" a loro piacimento come se fossero vestiti da indossare quando a loro fa piacere e da gettar via se non le soddisfano più. Alcune si prostituiscono letteralmente solo per avere una ricarica del cellulare, per pagarsi gli studi o semplicemente perché cercano mezzi di guadagno facili! E' una libertà che equivale a licenza. Se questi sono gli effetti della libertà, preferisco semmai la donna marocchina con tanto di velo, mi dispiace ma è così.
Nella famiglia tradizionale c'è una serva al servizio della famiglia e uno schiavo della società.
Nella società moderna non c'è nessuno che fa servizio alla famiglia e ci sono due schiavi della società.
la nostra società occidentale invece preferisce avere 2 schiavi lavoratori: doppi soldi, doppie cazzate da comprare, no tempo per i figli, no tempo libero, necessità di subappalatare il lavoro che una madre dovrebbe fare a babysitter, servizio pulizie, asili o simile... il PIL aumenta e il benessere scende.
Penso che le donne hanno abdicato al loro ruolo naturale che è quello di madri.
E la cosa grave è che non se sono accorte!! È per questo che sono iperstressate nevrasteniche e soprattutto depresse.
Gli uomini invece di solito se sono depressi è per il motivo opposto: una compagna che non vuole fare il ruolo che la natura gli ha affidato, oppure perchè non riescono a mantenere la famiglia (Le separazioni e relativi furti sono un capitolo a parte)

InVerno

Citazione di: baylham il 16 Maggio 2018, 10:42:40 AM
Citazione di: InVerno il 16 Maggio 2018, 10:16:25 AM
Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PMChe agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
A me invece questo ricorda la bufala del secolo (sulle donne) ovvero che badare all'ecosistema familiare ("focolare") e curarsi dei propri cari ("rammendare la calza") sia attività deprecabile in confronto al modello di donna in tailleur in volo su Taipei per comprare dei bond.. Bellissima storia che ha raddoppiato la forza lavoro, buttato i bambini negli asili, i vecchi negli ospizi, e depredato le famiglie del proprio senso, oltre che aver precarizzato economicamente. Non è una questione di genere, come dimostrano i "mammi" (perchè i papà virtuosi devono essere chiamati mammi?) dei paesi nordici in grande crescita, che lasciano la sfavillante carriera alla compagna, e decidono di crescere i figli, ritenendola attività maggiormente degna. In attesa che anche le donne facciano la loro sbornia di potere e tornino coi piedi per terra, alle cose che contano davvero..

Raddoppiare la forza lavoro, l'istituzione degli asili e delle case di riposo, sono, secondo me, fatti positivi e non negativi. Significa fare affidamento sulla comunità e non sulla famiglia, più o meno allargata. La precarizzazione, al contrario, è il risultato di politiche basate sull'individuo o sulla famiglia.
L'istituzione di essi non è negativa di per se, è negativo il fatto che le persone della famiglia non abbiano più la liberta di badare ne ai figli ne agli anziani, perchè devono correre a timbrare qualche cartellino (eh, perchè il raddoppio della forza lavoro avrà fatto bene al pil, ma ora servono minimo due stipendi - dove è finito il potere di acquisto?). I bambini purtroppo non si possono lamentare di ciò, ma un vecchio in un ospizio (esclusa la libera scelta e\o la necessità assoluta, come è sempre stato) te lo dice volentieri se vive meglio in un ospizio o a casa, con qualcuno che lo ama e che bada a lui (maschio o femmina). Se il benessere dell'individuo è prioritario, la discussione finisce qui. A me piacerebbe che fossero libere scelte, ma non lo sono più sono sistematicamente demandate alla comunità, e chi non si può permettere ciò ovviamente finisce nella melma, come sempre più spesso accade a chi rimane fuori dall'asilo o non può pagare la badante. I costi moltiplicano, e spesso è lo stato a non "poterselo permettere più" e una bella serie di casi limite e disumani accadono ogni giorno.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Lou

#27
Io  ritengo che queste istituzioni di per sè abbiano origine per venire incontro alle esigenze di tutti coloro, donne e uomini, che non limitano la propria realizzazione all'accudimento famigliare, ma la estendono anche oltre e non solo a questo ambito, ma a un ambito lavorativo esterno alla famiglia. Ora, mi sembra quantomeno riduttivo pensare che tutte le donne possano realizzare sè stesse come madri, mogli etc, ci sono donne che si sentono e sono realizzate nell'espetare e vi vere questi ruoli, altre che si realizzano in ruoli diversi, altre che realizzano sè stesse sia come madri che come lavoratrici al di fuori della famiglia. Dove per lavoro non intendo ridurlo al timbro di un cartellino.La scelta non è libera? A volte sì e a volte no.
Il posto che che le donne - ogni donna - intendono ritagliarsi nella società e, in primis nella propria vita, mi auguro abbiano come base la realizzazione di sè e l'opportunità e il diritto e il dovere di combattere per attuarla, parimenti a ogni uomo.

La sensazione leggendo questo topic è che sotto una veste critica riemerga l' antica tendenza a voler decidere quale sia il posto degli altri.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

bluemax

Citazione di: Lou il 16 Maggio 2018, 19:26:29 PM
Io  ritengo che queste istituzioni di per sè abbiano origine per venire incontro alle esigenze di tutti coloro, donne e uomini, che non limitano la propria realizzazione all'accudimento famigliare, ma la estendono anche oltre e non solo a questo ambito, ma a un ambito lavorativo esterno alla famiglia.

Ecco... questa frase secondo me è molto importante... 
sono le ESIGENZE che sono state, volutamente aggiungo, ad essere state cambiate... ESIGENZE che vedono denaturalizzare sia l'uomo che la donna.
Alla seconda è stato insegnato che esiste qualcosa di più importante dei propri figli, della propria famiglia, del proprio essere...
molto spesso questo qualcosa è semplicemente eggettistica.

Parlo di sovraesposizione alle illusioni...

Lou

#29
Le esigenze cambiano e divengono continuamente, non restano fisse nel tempo poichè sono risultanti da i soggetti, le condizioni, i limiti , le opportunità, l'ambiente, la società e una miriade di ingredienti che decostruiscono ogni pretesa di mantenere fissa una presunta naturalità di ruoli. Non ritengo che sia stato insegnato che esiste qualcosa di più importante dei figli, piuttosto è emerso il desiderio sommerso - questo sì per secoli da volontà altrui, in parte condizionato e in parte incondizionato, che orienta le volizioni di molte donne a divenire tali ed esprimersi e realizzarsi nel mondo, nella società e nella storia con un minimo di libertà spesso sottratta, non solo nell'espilicitare e vivere attivamente il ruolo di madri, ma anche ad avere una voce in altri ambiti da cui per lungo tempo sono state escluse essendo considerati prerogativa maschile: parlo della politica, della possibilità di studiare, di scegliere da sè il proprio percorso esistenziale e tentare di affermarlo, di non essere relegate all'illusione d'altri che ne fanno oggetti passivi e non soggetti con volontà e desideri e voci proprie, essendo stati soggetti a cui spesso la storia non ha dato voce, considerate difettose, incapaci, stupide illuse :P secondo una lunga tradizione religiosa, filosofica e, in senso ampio, culturale dove la stessa rappresentazione e narrazione delle donne è stata fatta da uomini, non da sè stesse, tranne rare eccezioni etc.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

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