La società post-umana, il panottico e le sue meraviglie.

Aperto da green demetr, 17 Ottobre 2021, 13:33:51 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

anthonyi

Citazione di: InVerno il 21 Ottobre 2021, 19:21:07 PM
Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.
Il "popolo" paga per tante cose, ma a parte alcuni "individualisti di spicco" penso la maggior parte delle persone siano contente che i loro soldi vadano alla pensione di persone anziane e aiuto a disoccupati, sempre che ci vadano precisamente e non siano lanciati dagli elicotteri, che è un problema diverso. Questo sobbillare che sia una scelta insensata o antieconomica, non toglie il fatto che la comunità possa avere anche degli obbiettivi etici e morali, e sia disposta anche a "perderci". Obbiettivi tralaltro, che vengono chiaramente dalla tradizione cristiana di questo paese...mi sa che le radici di certe idee vanno un pò oltre a Di Maio, ma è bello che tu invece gli riconosca meriti così importanti, ti piace proprio!
Ciao inverno, non credo che la comunità sia conscia del fatto che ci rimette, al limite si illude di trasferire i costi su qualcun altro. Mi sa che sei tu che riconosci a di Maio meriti morali che non ha, né lui, né chi lo ha votato. L'insensatezza antieconomica delle scelte di quel governo è autoevidente, e non è una critica al RDC che io condivido, anche se con profonde differenze da quello fatto da quei signori.
Riguardo al dare le pensioni ai vecchietti di 62 anni, ancora in perfetta forma e che magari poi si accorgono che in pensione si annoiano bisognerebbe chiedere a quelli che dovranno pagare queste pensioni con contributi sempre crescenti, sapendo che sicuramente dovranno accontentarsi di pensioni più basse di quelle di quei vecchietti, e ad un'età più tarda.

Ipazia

Citazione di: paul11 il 21 Ottobre 2021, 15:43:48 PM
...
Per questo Ipazia sbagli. Il tutto o niente  del "duro e puro" marxistico, ottiene storicamente niente.
Ma sono le lotte per i diritti che hanno migliorato le condizioni dei popoli entrando negli ordinamenti giuridici . Persino uno Stato comunista sta in piedi per ordinamenti giuridici.
Il Movimento 5 Stelle, ha insegnato qualcosa: che se si individuano due o tre punti focali, il popolo ti segue: pensione quota 100, reddito di cittadinanza, diminuzione del numero di parlamentari (anche se quest'ultimo è effimero.......), è la mancanza di altri punti e idee che lo sta inabissando.

Non ho certo sostenuto vie ottocentesche di presa del palazzo d'inverno. Ho solo consigliato, marxianamente, di seguire l'argent.
Ammetti pure tu, Paul, che dai tempi di Marx ci sono state almeno 3 rivoluzioni industriali. E altrettante finanziarie. Lì si gioca la partita, non sui diritti civili che sono una variabile dipendente assai elastica pure per il dominio del Capitale (si rilascia quando gli affari vanno bene e si stringe violentemente quando l'antagonista si rafforza e non si lascia distogliere dalle armi di distrazione di massa).

Una strategia rivoluzionaria: prima internazionale, leninista, maoista, guevariana, oggi non funziona. Questo i marxisti lo sanno perché il corrispettivo delle rivoluzioni industriali è la classe sempre diversa (disgragata e ricomposta) che produce plusvalore e fa correre il profitto. Perché tanto accanimento violento di tipo biecamente "antifascista" contro i portuali e al varco dei porti ?

Il diritto arriva dopo l'economia e l'economia, attraverso il comitato d'affari politico, ne fa carne di porco a piacimento, come sta avvenendo con l'articolo 1 della nostra costituzione. Oltre a quello che segue e che sovrasta, tra cui la dichiarazione universale dei diritti umani.

Sulle strategie di liberazione, nessun libretto precompilato. Mutano le classi e pure le loro lotte, seguendo la numerazione delle rivoluzioni economiche dei dominanti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ciao Paul, io poi tutto questo desiderio di rivoluzione che caratterizza voialtri non lo concepisco proprio. Soprattutto perché vedo che avete le idee poco chiare sul dopo.
Non domandarti se la rivoluzione è possibile, domandati cosa succede dopo la rivoluzione. Il mondo che vedi è già un mondo post rivoluzionario, perché rivoluzioni nel mondo ce ne sono state tante.


Ciao anthonyi, il mio desiderio rivoluzionario poggia nell'esser convinto che la proprietà privata di qualcosa (a fini diversi dall'uso) sia un'ingiustizia e contribuisca inoltre a grandi conflitti, oltre a quelli che già ci sono per altri motivi. Per certo contribuisce ad accelerare l'evoluzione tecnologica. Trascurando i secondi altri motivi, i primi arrecano pure grande disturbo alla mia sfera privata. Ovviamente ti do perfettamente ragione sulle idee poco chiare sul come affrontare il dopo rivoluzione. Ma il guaio più grosso è che le idee sono poco chiare anche sui contenuti della rivoluzione, tant'è che quando io dico in giro che per me la proprietà privata, oltre che ad essere ingiusta è pure quasi inconcepibile, la maggior parte della gente mi guarda come fossi un alieno. Tanto che ultimamente mi vien quasi da spacciarmi per liberale. Eppure, quella è la rivoluzione possibile, tutto il resto è chiacchiera ideologica e favoreggiamenti vari ed arbitrari. Alla fine è solo questione di avere i numeri, ma se questi ci fossero forse salterebbe fuori anche qualche idea, sicuramente innescante meccanismi scientificamente reputati meno efficienti. Un saluto a te che stai nel mondo dei più e che forse percepisci diverse quelle che io chiamo ingiustizie

paul11

 Ciao Anthonyi.
Il tuo discorso è un paradosso, assurdo come infatti è il sistema vigente. E' come dire che qualunque cosa reclami il povero, intanto lo pagherà lui in altro modo. Questo argomento avvalora la tesi  che solo violentmente è possible cambiare questo sistema. Stai facendo il liberista, ovvero il marxista alla rovescia. Fra i due estremismi , il reazionario e il rivoluzionario forse sta il buon senso, ci sta la maggior parte del popolo che per potere vivere intanto lavorano e permettono loro e non certo i liberisti, a far funzionare lo Stato : la  storia ci dice che i diritti conquistati, per quanto  i liberisti stessi li combattono, compreso lo Stato , non si torna indietro.
Semplicemente perché il sistema politico occidentale è fortemente ingiusto nelle fasi di produzione e redistribuzione del reddito. Non è possibile che non vi sia un limite alla straricchezza di pochi e alla miseria ,da elemosina, di troppi. Anzi questo sistema battezza la povertà fino alla miseria come atto dovuto, necessario ai fini degli equilibri economici: questa è ideologia, è scientismo economico.
Il paradigma su cui si fonda questo sistema di strafottenza egoistica , perché anche l'egoista dovrebbe avere almeno un po' di compassione per i propri simili, è possible ribaltarlo politicamente. Non sta scritto da nessuna parte , se non nella cultura moderna liberista, che ciò sia "vero", "certo", inoppugnabile. Sarà la storia, la dialettica storica a deciderlo.


Infatti non credo a rivoluzioni violente, perché sempre si avrà un popolo "indietro", immaturo a gestire  il rpentino processo di cambiamento, per questo si ha un "reazionismo" non solo da parte dei conformisti reazionari che hanno perso i privilegi della situazione antecedente.
Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.
Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.


Per quanto riguarda i due punti pentastellati e in parte di Salvini, dico che è stato giusto a compierlo. E trovo abbastanza labile e ingenuo ciò che scrivi. Onestamente non vado a votare da decenni, quindi non vuole assolutamente essere il mio discorso un'apologia di chicchessia, a me interessano i contenuti che si portano avanti. Quota 100 e il reddito di cittadinanza , li definisco
un momento di civiltà, che piaccia o no agli avversari, anzi a loro proprio non piace e infatti tendono a minarli . Tu sostieni che intanto li pagheranno, in tasse, il popolo. E' realisticamente vero quello che sostieni, ma non è ineccepibile. E' vero perché spessissimo finisce come dici. Ma non è ineccepibile, che per finanziare due diritti debbano pagare sempre i soliti noti e certi, cioè i lavoratori che hanno imposizione alla fonte  da parte del datore di lavoro.
Ricordiamoci che le proporzionalità delle aliquote fiscali è dichiarata nella Costituzione italiana in quanto più egualitaria: chi ha redditi alti ha il DOVERE di pagare più tasse. Se lo Stato viene  meno al compito di risanare lo squilibrio  che avvine nella fase della produzione, cercando nella redistribuzione dei redditi( con imposte dirette e indirette e tasse) di aggiustare almeno un po' le diversità.....rischia di creare quelle condizioni per cui la gente comincia ad arrabbiarsi.


Ciao Inverno.
Anch'io sono onestamente perplesso  della rivoluzione green energy e del digitale. Circa una quindicina di anni fa ,discutendo con un  giovane ingegnere ambientalista , vidi che i livelli di efficienza fra energia , eolica, elettrica tramite fotovoltaico  ecc., il vettore idrogeno(che non è una fonte vera e propria) erano molto meno efficienti di quello fossile.
Sicuramente negli ultimi quindici anni avranno aumentato l'efficienza , grazie alle scienze dei materiali e l'applicazione di nanotecnologie  ma penso non abbiano raggiunto quella fossile. Penso che si nascondano le varie problematiche che sono di carattere soprattutto geopolitico. La Cina è più avanti di tutti nell'elettrico e ha più di un miliardo di persone da mantenere a forti PIL. Il motivo che il carbone e il fossile per mantenere lo sviluppo cinese immane era sempre più difficile da reperire per "blocchi" commerciali soprattutto dagli USA.
Il mondo arabo detentore del petrolio  è filocapitalista e protetto dagli Stati occidentali. E si sa, la velocità del consumo energetico fossile è superiore ai giacimenti e alle ricerche di nuovi giacimenti.
Il petrolio gira su navi e la Cina  ha solo due porti armati in sua mano al di fuori del mar cinese: uno in Pakistan e uno sul Corno d'Africa. Insomma il salto energetico, ma bisogna capire in % quanto fossile e quanto per energie cosiddette green o rinnovabili, era necessario . Si è accodata l'Europa, non gli USA di Trump, bensì gli USA di Biden. Non c'è nulla di romantico, alla svedesina Greta, in questo, non si sono improvvisamente innamorati della natura, perché come scrivevo forse la più grande industria che coinvolge per fatturati e numero di addetti, il meccanico automobilistico, è almeno un decennio che sapeva, progettava . Quì sicuramente avranno grandi risparmi a medio e lungo termine, perché il numero di componenti di un motore endotermico è nettamente superiore a quello elettrico, che è molto più semplice. Salteranno tutte le filiere componentistiche e quelli diretti nell'assemblaggio delle auto. Ma  quando già in questo periodo, balza l'occhio sull'innalzamento dei prezzi energetici e della mancanza della componentistica elettronica, che alla base della digitalizzazione ......allora mi chiedo se davvero tutti sanno dove stiamo andando, o tutti si stanno sfidando sul futuro senza sapere dove potrebbero esservi intoppi.
Di una cosa sono quasi sicuro, è impossible che le sole energie verdi, rinnovabili, alternative al fossile, possano da sole mantenere lo sviluppo globale dell'intero sistema mondiale. Ci vorranno parecchi decenni e non è detto che si arrivi.
Le efficienze sono state fatte nelle gestione dei "grid" elettrici, nelle distribuzioni da parte delle centrali elettriche. Perchè senza la rete distributiva che dia continuità, si ferma tutto improvvisamente. E adatto che di notte e senza sole non funziona il fotovoltaico e senza vento quello eolico, ecc. o c'è maggiore efficienza nei materiali, intervenendo anche con le nanotecnologia , oppure l'accumulo di energia che deve avere la centrale per ridistribuirla oculatamente , in funzioni delle richieste delle varie aree che non sono mai omogenee e devono raggiungere i picchi della domanda.
Il secondo è: ad oggi il fotovoltaico e l'uso dell'eolico  se c'è è perché chi utilizza il fossile sta pagando loro, con le imposte, le inefficienze. Questo è un fatto. Se lo Stato toglie il "favoritismo" a parità di imposte il fossile è conveniente, E quindi sorge un'altra considerazione : chi acquista oggi un'auto elettrica non ha ancora una capillare distribuzione stradale e autostradale rispetto all'autonomia di un pieno di elettricità. Si promuove l'elettrico tramite  abbassamento delle imposte , promozione all'atto di acquisto e le case automobilistiche promettono "pini" gratuiti. Chi sta pagando tutto questo ?  Infine, ammettendo pure che sparisca benzina e gasolio, metano, gpl,  da cui lo Stato italiano in primis attinge un sacco di denaro, dalle accise, dall'IVA, ecc. se queste passano al kilowattora voglio vedere quanto costerà un pieno di elettrico quando tutto sarà standardizzato. A quel punto un litro di benzina costerà qualche decina di centesimi.....assurdo e paradossale.
Tutto è artefatto quindi, almeno per ora, perché sono gli incentivi e disincentivi che stanno guidando il passaggio, che non è efficientistico . Ma ad un certo punto le istituzioni europee e gli Stati membri, dovranno viaggiare senza più incentivi,  ....e allora se ne vedranno delle belle.
Faccio esempi banali di qualche anno fa : le biomasse. C'è stato il periodo del mais, della colza, del girasole che avrebbero dovuto sostituire almeno in parte i fossili. Progetti falliti.
Un esempio eclatante è il fallimento dei progetti sulle biomasse. Se produzioni agricole si decide di passarle a biomasse, bisogna sapere prima quanta produzione c'è a livello mondiale, quanto è la richiesta dell'industria alimentare e delal filiera che la lavora e la distribuisce logisticamente.
Per farla breve ,improvvisamente la richiesta di questi prodotti agricoli sommando le classiche richieste delle industrie più l'energia, voleva dire per l'Italia.....andare a coltivare sul mare e sul monte Bianco, non c'era nemmeno la fattibilità di spazi . E' fallita in USA dove ne erano i più convinti , figuriamoci da noi.
Questo per dire, e gli aumenti delle bollette energetiche lo dimostrano, e le fermate produttive per mancanze della componentistica elettronica è l'altra, che se non si sono studiate bene le fattibilità, bisogna anche sapere che le speculazioni saranno dietro l'angolo, e quando la domanda è mondiale significa che controllare le materie prime, che siano prodotti agricoli, o giacimenti o miniere ,sarà fondamentale.

anthonyi

Ciao Paul, il problema della rivoluzione è che spesso risponde ad esigenze emotive interiori. Chi fa la rivoluzione non ragiona, è non ha gli strumenti razionali per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi.
Questo non toglie che chi gestisce la rivoluzione possa avere quegli strumenti. Non a caso differenziamo tra rivoluzioni borghesi e rivoluzioni di popolo, e differenziamo anche tra approccio rivoluzionario e approccio riformista, laddove l'approccio riformista da il segno di una maggiore presa di coscienza razionale delle complessità del mondo.
E questa presa di coscienza ci dice che l'approccio riformista è un approccio concreto, perché operato da chi sa cosa vuole, e sa cosa può ottenere.
L'approccio liberale e un approccio tipicamente riformatore, e non mi sembra sia universalmente contrario ai diritti, anzi è un forte assertore della necessità della certezza del diritto.
Sicuramente è contrario ai diritti socialmente dannosi.
Il tuo compagno daniele, con approccio rivoluzionario, è contrario al diritto di proprietà, e poi rimane stupito se la gente lo guarda come fosse un pazzo, io mi stupirei del contrario, il 90 % delle persone hanno qualcosa di proprietà, anche se è poco, e non hanno certo piacere che qualcuno lo metta in discussione.
Ipazia contesta il fatto che l'economia abbia il primato sul diritto, ma la razio economica è l'unica fonte affidabile del diritto che possiamo concepire.
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili, e qualsiasi diritto va valutato per la sua efficienza economica.
Ammesso e non concesso che il sistema economico nel quale siamo sia ingiusto, il problema è capire se in un sistema economico giusto i lavoratori ai quali tieni starebbero meglio?
Se così non fosse (e così non é ) tu ti troveresti a voler fare una rivoluzione promettendo ai lavoratori un miglioramento che non puoi mantenere, la tua condanna morale della ricchezza conterebbe assai poco a confronto con l'interesse materiale di ogni singolo lavoratore a stare meglio.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 21:46:12 PM
Ciao inverno, non credo che la comunità sia conscia del fatto che ci rimette, al limite si illude di trasferire i costi su qualcun altro. Mi sa che sei tu che riconosci a di Maio meriti morali che non ha, né lui, né chi lo ha votato. L'insensatezza antieconomica delle scelte di quel governo è autoevidente, e non è una critica al RDC che io condivido, anche se con profonde differenze da quello fatto da quei signori.
Riguardo al dare le pensioni ai vecchietti di 62 anni, ancora in perfetta forma e che magari poi si accorgono che in pensione si annoiano bisognerebbe chiedere a quelli che dovranno pagare queste pensioni con contributi sempre crescenti, sapendo che sicuramente dovranno accontentarsi di pensioni più basse di quelle di quei vecchietti, e ad un'età più tarda.
Una persona che ora ha trenta o meno anni, se non ha passato la sua esistenza ad ammirare le gesta di Ronaldo e Messi, dovrebbe essersi già resa conto di quello che può aspettarsi riguardo la propria previdenza, ma anche assistenza sociale di ogni tipo, ovvero che la sta pagando agli anziani di oggi ma non certo a quelli di domani dove lui si ritroverà. Ben sapendo che nessun economista o politicante con il cacciavite li salverà da alcune ineluttabili certezze, come il fatto che ci sarà una persona in età lavorativa ogni tre pensionati, e un disoccupato su due, e che i fondi pensionistici privati investono tutti su capitali sicuri (come le fonti fossili!). Chi ha a cuore il proprio culo ci pensi da solo se ha ancora tempo, gli altri vorrò vedere se fra vent'anni daranno colpa a quota 101 o 102 o forse 103.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Ipazia non "contesta il fatto che l'economia abbia la supremazia sulla politica", ma che si faccia politica sulla base degli interessi economici dei padroni in una società politicamente schiavista, che dispone di catename sofisticatissimo che non si limita più alla sbirraglia e alla guerra,  ma usa scienza, comunicazione, politica, spettacolo, con raffinata padronanza finalizzata al dominio.

L'economia, ovvero le risorse disponibili, sono il fondamento della realtà sociale umana, la forza potenziale. Il lavoro è la forza cinetica che ne attiva le potenzialità.  Risorse e lavoro sono la base di tutto: etica, politica, diritto. La questione antropologica è liberare il tutto da padroni, schiavisti, sfruttatori, negrieri, trafficanti.

InVerno ha ragione a richiamare i giovani alle responsabilità sul loro futuro. Ma non penso che saranno i padroni dei fondi pensione la salvezza. La rivoluzione del modo di comandare e distribuire risorse e lavoro sarà sempre più ineluttabile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Per smentire la teoria liberale basti pensare all'incompatibilità fra il principio della migliore allocazione delle risorse attraverso la competizione e la premiazione dei migliori (sulla qual cosa, entro certi limiti, sono d'accordo), con la difesa con il coltello fra i denti dei diritti ereditari, possibilmente con poca o nessuna tassazione. Evidentemente il liberalismo, come l'ancien regime pensa che le qualità individuali passino attraverso la trasmissione del lignaggio.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2021, 00:49:07 AM
...Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.
Il diavolo si nasconde nei dettagli ed anche i saggi non ne sono immuni. Il diavolo padronale, sempre vigile dalla notte dei tempi. Il problema del popolo non è cambiare padrone alla guida del transatlantico, ma imparare a guidarlo senza padroni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

atomista non pentito

Non ho la capacita' di argomentare dei molti che qui intervengono , vedendola un po' piu' dal basso pero' , mi pare evidente che piu' la societa' e' sperequata e piu' gli ultimi ( a pari merito e sono tanti ) avranno l'anelito a "salire" in classifica , senza averne tuttavia i mezzi socio-cultural ecc ecc ecc per farlo "in tranquillita'". Se si continua a presentare a questa plebaglia ( di cui mi onoro di far parte) come obiettivo cio' che e' "di piu'" dei meno , probabilmente alla fine , dopo tutto il rimbecillimento social networkoso , mediatico ecc ecc ,  adiranno a mezzi , meno "pacifici" e piu' consoni al nostro essere "bruti". I prodromi si vedono tutti nella immediata accensione di fuochi alla prima scintilla. Ribellioni confuse , mal indirizzate , disorganizzate , ma sintomo di qualcosa di piu' grande che cova sotto la cenere.  Personalmente nostalgia dei '70 sempre piu' forte .
P.S. Sono perfettamente in accordo con chi la proprieta' privata la ritiene un abominio , senza proprieta' atterriamo in questa valle di lacrime e lasciando indietro le eventuali proprieta' acquisite ne ripartiamo. In mezzo c'e' usufrutto. 

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 22 Ottobre 2021, 09:55:50 AM
Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2021, 00:49:07 AM
...Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.
Il diavolo si nasconde nei dettagli ed anche i saggi non ne sono immuni. Il diavolo padronale, sempre vigile dalla notte dei tempi. Il problema del popolo non è cambiare padrone alla guida del transatlantico, ma imparare a guidarlo senza padroni.
E perché mai, ipazia, il problema del popolo e risolvere al meglio i suoi tanti problemi quotidiani.
Popolo poi è plurale, mentre a guidare il transatlantico ne basta uno. E se poi questo qualcuno bisogna chiamarlo padrone, o capo, che importa, la cosa essenziale è che non faccia affondare il transatlantico (é un bell'esempio, questo, perché evidenzia che sudditi e capi sono sulla stessa  barca).
La retorica dell'odio sociale può solo farlo affondare, il transatlantico.

atomista non pentito

Il fatto che capi e sudditi siano sulla stessa barca e' vero solo se con "barca" si intende il pianeta su cui viviamo. La barca social-economica dei "capi" sta da tutt'altra parte  ed ha tutt'altre qualita' di galleggiamento rispetto alle bagnarole dei sudditi. E' sufficiente vedere chi annega quando le barche affondano ( figurato e non).

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2021, 08:38:59 AM
Per smentire la teoria liberale basti pensare all'incompatibilità fra il principio della migliore allocazione delle risorse attraverso la competizione e la premiazione dei migliori (sulla qual cosa, entro certi limiti, sono d'accordo), con la difesa con il coltello fra i denti dei diritti ereditari, possibilmente con poca o nessuna tassazione. Evidentemente il liberalismo, come l'ancien regime pensa che le qualità individuali passino attraverso la trasmissione del lignaggio.
Il principio dell'eredità è parte del più generale principio di proprietà privata. Entrambe non sono fondamenti del pensiero liberale, ma vengono accettati, per attuazione del principio di certezza del diritto (quest'ultimo certamente efficiente), in una società umana nella quale i primi due principi sono fondamentali dall'origine della storia.
Per me esistono origini biologiche sia nell'istinto di proprietà, finalizzato sia alla sopravvivenza, sia alla gestione del potere, sia nell'istinto paterno che vuole che il figlio sia una sorta di continuazione della vita del padre.
Questa continuazione comporta, normalmente, anche la continuazione di valori di efficiente gestione delle risorse, per cui la contraddizione che tu evidenziavi non mi sembra sia fondata.

Jacopus

#43
Anthonyi. In ogni caso il contrasto fra principio del "migliore" ed ereditarietà continua ad esistere, a meno che non debba interpretare la tua ultima frase come "l'oligopolismo, creando economie di scala è più efficiente di una redistribuzione della ricchezza più equa". In realtà non sono neppure contrario ai diritti di ereditarietà. Ma dovrebbero essere solo pesantemente tassati, proprio per garantire un "parziale" ritorno ai nastri di partenza e vinca il migliore. Ma in questo, come in moltissimi altri casi, il pensiero borghese e liberale è bifronte. Il che non è detto che sia solo negativo. Tutto sta nella quantità dei vizi e delle virtù. In medio stat virtus. Oggi come nella Atene di Pericle.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Ipazia il 22 Ottobre 2021, 08:25:35 AM
Ipazia non "contesta il fatto che l'economia abbia la supremazia sulla politica", ma che si faccia politica sulla base degli interessi economici dei padroni in una società politicamente schiavista, che dispone di catename sofisticatissimo che non si limita più alla sbirraglia e alla guerra,  ma usa scienza, comunicazione, politica, spettacolo, con raffinata padronanza finalizzata al dominio.

L'economia, ovvero le risorse disponibili, sono il fondamento della realtà sociale umana, la forza potenziale. Il lavoro è la forza cinetica che ne attiva le potenzialità.  Risorse e lavoro sono la base di tutto: etica, politica, diritto. La questione antropologica è liberare il tutto da padroni, schiavisti, sfruttatori, negrieri, trafficanti.

InVerno ha ragione a richiamare i giovani alle responsabilità sul loro futuro. Ma non penso che saranno i padroni dei fondi pensione la salvezza. La rivoluzione del modo di comandare e distribuire risorse e lavoro sarà sempre più ineluttabile.
Il fatto che l'economia abbia a che fare con le risorse disponibili è dibattibile nel 2021, o perlomeno altrimenti non si spiega quello a cui abbiamo appena assistito con la premiazione dei nobel in economia e fisica. Non si capisce che cosa dovrebbero fare oramai gli scienziati di scienze naturali, andare con i megafoni nelle orecchie degli economisti? Sono ormai vent'anni, ma per i più attenti oramai ottanta, che conosciamo i limiti strutturali di questo sistema socioeconomico, limiti imposti dalla termodinamica. Negli ultimi vent'anni appelli firmati da decine di migliaia di scienziati sono entrati ed usciti dalle orecchie degli economisti che hanno continuato a tracciare linee su assi cartesiani, perdendo sempre più di vista quell'intima intuizione che differenzia la mappa dal territorio. Guardate il tema che ha vinto il nobel di economia, ad una decina di anni da quello che è scientificamente ricosciuto con il punto di "non ritorno climatico". Il primato della politica sta per tornare, perchè presto avremo di nuovo bisogno della violenza, gli economisti perlomeno hanno il vantaggio di riuscire a sfuggire alla storia e alle ghigliottine. Dell'ancient regime che ha evocato Jacopus tutti ricordano il re di Francia e la vile consorte, non i suoi economisti, e non agli economisti il popolo tedesco chiese risposte dopo il tonfo economico. Il primato dell'economia sulla politica, non va confuso con il primato degli economisti sui politici, che è raccapricciante.
(in realtà volevo scriverti solo per specificare che quando parla di fondi pensioni "fossili", ovviamente non la suggerisco come soluzione,nè sociale nè individuale, anzi la trovo un antinomia simpatica, di quelle che rappresentano bene il tempo)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (5)