La società post-umana, il panottico e le sue meraviglie.

Aperto da green demetr, 17 Ottobre 2021, 13:33:51 PM

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atomista non pentito

Mai riscontrato societa' tra uguali = vero
Qualcuna meno sperequata delle altre si.
Che poi nulla sia eterno ci sta , fortunatamente neanche questo sistema lo sara'.

InVerno

#16
Un "grande reset" potrebbe cominciare se le persone la smettessero di attendere che qualche filo/star risolva i problemi per loro, tantomeno una "squadra nazionale" di filostar, l'accademia formato Alitalia. Puntare sull'intelligenza collettiva, non gli individui straordinari. La testardaggine con cui si vorrebbe affrontare problemi non-locali tramite risposte locali sta, sopratutto nella frammentata Europa, mostrando il lato più parodistico di sè. Nazioni che combattono la pandemia, il riscaldamento globale, che si occupano dello stoccaggio del plutonio, o che combattono la povertà... affrontano cioè problemi talmente dilatati nello spaziotempo da essere globali e perenni, dell'umanità intera. E' la fine del mondo, non esistono più orizzonti, scompare "l'altro" a cui  scaricare i rifiuti, i costi e le spese. I satelliti ci hanno mostrato che non esiste nessun "mondo", nessun orizzonte, la merda del vicino  è sempre più marrone. Il grande reset vorrebbe dire abbondonare questa mentalità da roditori, unicamente interessati all'accumulo di scorte materiali, a discapito di tutto il resto del mondo, prima di cadere nella fogna. Il premio nobel per la fisica lo ha detto chiaro e tondo, se tutti si prendesse il suo discorso come base di partenza e lo si desse per assodato, molto si sarebbe già fatto, ma c'è parecchia gente che di capire fa solamente finta, lo avranno pure applaudito, i somari.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

#17
Salve InVerno ed idealisti tutti. Citando da InVerno : "Il grande reset vorrebbe dire abbondonare questa mentalità da roditori, unicamente interessati all'accumulo di scorte materiali, a discapito di tutto il resto del mondo, prima di cadere nella fogna".

Voi auspicate che, improvvisamente, tutti (oppure solo il primo mondo ? - non importa, non farebbe alcuna differenza) mettano improvvisamente giudizio e la smettano di di inquinare, saccheggiare le risorse, accaparrare per sè senza pensare agli altri..........ma, se ciò accadesse, vorrebbe solo dire che in tal modo si riuscirebbe a tutelare e valorizzare maggiormente l'esistenza umana.



Quindi il pianeta diventerebbe più accogliente per tutti. Diminuirebbero morti, feriti e sofferenti.



La vita media di tutti dovrebbe allungarsi, la salute di tutti migliorare, la mortalità perinatale diminuire.


Questo è ciò che sognano gli idealisti. Essi non sono neppure lontanamente sfiorati dal fatto che l'unico PROBLEMA UMANO da risolvere - e che contiene e risolve al suo interno tutti gli altri - si chiama DEMOGRAFIA.


Solo un mostro, secondo loro, potrebbe voler occuparsi di gestire la FECONDITA' UMANA.





Se i bimbi non muoiono più, gli anziani sopravvivono, i denutriti vengono alimentati...........siamo tutti contenti.L'unico poco contento sarà il pianeta (la NATURA non UMANA)..........perchè già ora siamo in troppi (abbiamo esagerato ed inesorabilmente dovremo pagare il conto) ed un miglioramento delle NOSTRE COMPLESSIVE condizioni di vita non potrà che tradursi in un AUMENTO DELLA PRESSIONE DEMOGRAFICA CUI E' SOTTOPOSTO IL PIANETA.



Ovvio che l'unica soluzione umana a tale situazione si chiama DECRESCITA INFELIX (la quale, realizzandosi invece per vie naturali e non umane, purtroppo verrà chiamata DECRESCITA TRAGICA). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

La questione demografica è grave ma risolvibile, come è già stato fatto nei paesi occidentali e in quelli che devono il loro recente sviluppo economico alla gestione responsabile della procreazione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

#19
Citazione di: Ipazia il 19 Ottobre 2021, 20:41:41 PM
La questione demografica è grave ma risolvibile, come è già stato fatto nei paesi occidentali e in quelli che devono il loro recente sviluppo economico alla gestione responsabile della procreazione.


Salve Ipazia. Una soluzione del tipo di quella "escogitata" dal "primo mondo"...........purtroppo non è una soluzione.



Da noi si fanno meno figli semplicemente perchè (scusa la brutalità) il loro costo socioeconomico è diventato superiore alla loro (futura, augurabile) produttività socioeconomica. (per costo socioeconomico intendo l'intreccio tra il costo economico, la potenzialità dei figli di produrre problemi sociali e la loro opposta potenzialità al risolverli, i problemi sociali).


Quindi, se il resto del Pianeta umano volesse imitare le nostre "usanze demografiche", sarebbe costretto AD ADOTTARE - PREVIAMENTE - l'atteggiamento espresso qui sopra, cioè fare pochi figli molto costosi e relativamente poco produttivi.


Cioè ancora - ed in via definitiva - sarebbe costretto PRIMA DI TUTTO A DIVENTARE RICCO (O ALMENO PROSPERO), onde potere di conseguenza fare dei figli che rappresentino - come in un certo senso lo sono diventati per noi - UN LUSSO SOCIOECONOMICO. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

paul11

 Ciao Green, e tutto il forum.
Forse sono un "diverso" ormai, poco post-moderno  e vivo di pensieri "laterali", apparendomi l storia attuale come quella futura impossibile da condizionare dai vari gruppetti delle periferie dell'evo globale. Sono come le guerre, come focolai di sfogo energetico che si accendono qua e là per il mondo, inevitabili. Sono come temporali nel grande cielo, vanno e vengono.
Per questo molti e molti anni fa, dalla psicologie, economia e politica, decisi di approfondire la filosofi. Per cercare risposte che non erano nelle precedenti discipline da me esplorate . Il fine era politico e la politica non la si capisce se non dalla fondamenta umane e culturali.
In fondo anche Marx, alla sua maniera, ha cercato di capire la storia umana . O si sa fare archeologia culturale, per capire il senso della storia e la componente decisiva umana, o si fa aria fritta, perché non esiste da parte di nessuno la possiblità di predire e anticipare la storia, il futuro.


Allora ti dico che la quarta rivoluzione industriale dell'eco-capitalismo è necessaria. C'era stasi economica da troppo tempo e la pandemia è stato il contrattempo nefasto che ha accelerato decisioni operative a suo tempo già prese dagli organismo internazionali in dialogo perfetto con il capitalismo globale.  Non può sorgere da ieri un'intera industria automobilistica, con milioni di lavoratori e giri di fatturati enormi, se non avessero già pensato, progettato, negoziato  i capitalisti privati con il potere politico, il passaggio dal motore endotermico all'ibrido fino all'elettrico. La svedesina, è l'effige strumentale della nuova moda , infatti  è invitata nei convegni, nei cenacoli  del potere : "E' per loro che vogliamo un mondo più pulito..." dicono dai luoghi del potere che l'accolgono  e il potere  potere mediatico servitore dei propri padroni  imbesuisce  i popoli.
L'aria più pulita metterà in condzioni milioni di lavoratori, nel mondo, in tutte le filiere dalle materie prime fino al prodotto finito , di diventare o disoccupati e altri forse di riconvertirsi in nuovi ruoli professionali . Il saldo occupazionale, come in ogni fase delle rivoluzioni industriali , è nettamente negativo, e vi sono vari studi a documentarlo, le nuove figure professionali e le richieste di lavoro non copriranno affatto tutti coloro che perderanno il posto di lavoro. Ma questo è tipico di ogni rivoluzione industriale di carattere capitalistico. Più efficienza significa minor costo e più profitto.
Ma dimmi: questi movimenti complottisti si stanno forse muovendo per questi contenuti?
Non mi pare proprio.


Sono sempre più lontano da quelle ideologie politiche che abbracciai da adolescente (si dice che si nasce incendiari e si muore pompieri, c'è un pò di verità in questo), perché ne vedo le contraddizioni nei fondamenti ideologici, nelle pratiche, nel fallimento inesorabile storico che li hanno mutati a loro volta in "buon borghesi" e pensano da borghesi, non certo da proletari , loro pensano alle loro proprietà private fin dai tempi che le cooperative rosse costruivano case per i tesserati .....quindi di quanti anni fa parlo? Ricordiamoci  che i tre quarti della popolazione italiana ha la casa di proprietà , qui non ci sarà mai il comunismo come realtà ineluttabile dell'interesse privato e individualistico. Il caso italiano è unico come quantità di risparmi in banca e finanziarie e di proprietà........altro che rivedere le rendite catastali. Quì se ne fregano del disavanzo dello Stato che copre gli interessi privati non tassando i patrimoni e per questo l'Europa, che sa e ha capito da parecchio, ha voluto far rivedere queste rendite catastali. Apriti cielo! All'italiano non devi toccare i suoi interessi, che poi si dichiari socialista, comunista, fascista, bianco o verde,.......è parodia.
Quando vedo un movimento anti covid, contro il complottismo, di arrabbiati, mi rendo conto che o tanti vanno a lavorare per hobby, perché rischiano a lungo andare se non cambiano le normative il posto di lavoro, perché un imprenditore non può organizzare efficientemente il lavoro se ogni giorno diventa un'incognita di quanti andranno davvero sui posti di lavoro, e perdi commesse e fatturati intanto e quei committenti allora andranno altrove .Non  si sono arrabbiati così quando hanno tolto alcuni diritti dello Statuto dei lavoratori, non si sono arrabbiati così con le leggi dei contratti a termini del precariato. Quindi chi sono, chi rappresentano questi arrabbiati anti vaccinazione? La nuova avanguardia operaia, o dei borghesucci con troppa adrenalina da sfogare?
Quando movimenti nascono come i verdi a Zurigo di tanti,,,,,,tanti anni fa,  e oggi per complottismi, anti-covid......durano poco o niente ,perchè non hanno nulla di consistente contenutisticamente, sono come dei terrapiattisti. Se si estremizzano contenuti come "il virus del covid non esiste", si dice una fesseria evidente, insostenibile da chiunque abbia un poco di senno e non un Cacasenno.Semmai vi sono parecchie contraddizioni politiche e tecnico-politiche , ma che non sanno per ignoranza, e gli ignoranti ragionano per slogan non per argomentazioni, sono come le pubblicità le loro menti involute. Sarebbe bastato leggersi due costituzionalisti, ordinari all'università di Torino e Milano, e capire il liberticidio dei Decreti del presidente del Consiglio dei Ministri , i DPCM, e di cosa significa scientificamente per la medicina pandemia,  o di cosa significhi giuridicamente "obbligo vaccinale" per sapere che ci sono state castronerie politiche che potevano essere impugnate nelle aule dei tribunali e portate in giudizio e magari con richiamo, da parte dei giudici, alla Corte Costituzionale. Perchè è proprio nel diritto e nelle forme giuridiche, ciò che dico ormai da tempo, che si vedono le contraddizioni legislative.
Non c'emtra più niente l'ideologia, perché ha fallito proprio per ignoranza o per aver dato peso a particolarismi perdendo invece di vista i fondamenti.
Lo Stato liberal repubblicano moderno nasce come patto fra Stato e borghesia fin dal nascere e ascesa di quest'ultima nella fase del primo coloniailìsmo inglese . Cosa dice Marx? Bisogna fare la lotta di classe per sovvertire la boerghesia capitalistica.........e tutti dietro. Quando la contraddizione è giuridica, significa ad esempio che nel Codice Civile , nel Libro sul lavoro, si dichiara di fatto che l'imprenditore ha più diritti del lavoratore subordinato, in quanto il diritto all'impresa ha più libertà dei diritti dei lavoratori. Lo stato di diritto recita "La legge è uguale per tutti", ma  se le leggi hanno diviso l'imprenditore  con personalità giuridica  da quello stesso imprenditore che è anche cittadino, dal lavoratore subordinato che non ha personalità giuridica e che è anch'esso cittadino come l'imprenditore a tutti gli effetti, significa che il socialcomunismo e varie ideologie , non hanno capito nulla delle gabole giuridiche che prima professano nelle Costituzioni una cosa e poi fanno girare il mondo in un'altra.
Detto succintamente, non è vero che giuridicamente siamo tutti uguali davanti alla legge, non lo siamo economicamente, non lo siamo politicamente ,non lo siamo in niente.
Da qui nasce la dicotomia tipicamente culturale fra economia e politica . Che qualcuno ha inteso come rivoluzione violenta, ignorando completamente le parti giuridiche e del diritto che la formulano , altri sedendosi nei parlamenti con passioni socialiste ....sono finiti a diventare dei "buon borghesi" prezzolati, o come scriveva un letterato tedesco  , dei piccoli borghesi al servizio della grande borghesia.
Non c'è nulla da ricostruire e riedificare in termini ideologici, da quelle ideologie ottocentesche, la storia li ha già finite e bisogna farsene una ragione. La prova è che nessuno ha mai saputo più, dopo Marx,, progettare ,analizzare, tentare di domare la storia. Il filosofo popstar Zizek si fa soldi dicendo nulla di concreto.  Questa resistenza ai  cambiamenti, nasconde conformismi di interessi, non coscienze umane di diritti ,di dignità.  Il popolo se non si è ancora capito è conformista di natura.


Realisticamente ,lo scenario più ostico, ma penso difficile, potrebbe essere uno scontro fra USA e Cina, il resto  dei movimentini e intellettuali borghesi è noia. Questo scontro è in atto in forme economiche e finanziarie, in forme militari; gli USA fin quando bloccano allo stretto delle Molucche l'enorme arsenale bellico cinese, rimangono padroni e controllori dell'immane  fatturato delle merci marittime che girano per il mondo, se perdono il controllo del flusso marittimo, perdono la grande guerra commerciale e tramontano.
Ma qui si entra nella geopolitica, che francamente mi interessa di più, ad oggi, delle ideologie passate.


Ipazia

Ben più delle norme giuridiche valgono le norme economico-finanziarie cristallizzate nel mercato e nelle istituzioni internazionali che insegnano agli umani come votare, governare, legificare e giudicare.

Questo fatto il materialismo storico l'ha capito fin dai padri fondatori e basta seguire l'argent per capire le metamorfosi del potere e le sue giravolte giuridiche, sempre in ritardo. E sempre millantatrici. Da spazzare via con un colpo di spugna quando il padrone del vapore, o del farmaco, comanda.

Avrei mai creduto che si potesse associare salute e avanguardia della lotta di classe. Ora lo sto sperimentando. Continua ad essere l'argent ad imporre il suo diritto, stravolgendo ogni "verità" precedente.  Con buona pace di chi continua col mantra della "morte di Marx".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Restando nel merito del modus agendi del Capitale, al contrario delle sue deduzioni, concordo con Paul: il capitalismo non può che procedere per rivoluzioni industriali e finanziarie che tengano alto il saggio di profitto e l'accumulazione di capitale.

Nel far ciò l'unica pietra d'inciampo è il fattore umano e le sue pretese umanistiche e umanitarie. Ma i grandi sacerdoti del Capitale, profumatamente pagati, sono bravi - dalla scienza, ideologia e politica - a sminare il percorso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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daniele22

Saluti a tutti ... Complimenti a Paul11, un'ottima analisi in senso generale. Concordo, pur essendo ignorante di certe particolarità presenti all'interno del discorso. Ma noi?, poveri arrabattati nelle nostre contraddizioni di cui neppure ci rendiamo profondamente conto ... A noi poveri umanisti resta "una salus victis, nullam sperare salutem". Oppure ci vorrebbe uno sforzo verso noi stessi e cominciare a rinunciare alla propria sovranità individuale, sia in termini di convinzioni che di pratiche, rendendoci finalmente conto che non sono più di tanto necessari tutti quei muri che si sono eretti. Nè più nè meno di ciò che dovrebbero fare le nazioni. Del resto, come potrebbe essere se non così? Sembra però che questa sia pura utopìa


A parte, sulla proprietà privata: d'accordo con Ipazia direi che una proprietà d'uso è spontanea e universale, mentre una proprietà a fini di lucro o di immagine non è universalmente spontanea

iano

#24
Qui si parla tanto di capitale e finanza , però la risorsa principale rimane quella culturale che alla Cina di certo non manca . Ma come farà a veicolarla, con gli ideogrammi?
La palla del potere mondiale vola sicura verso la Cina, ma già la vedo rimbalzare sulla grande muraglia.
Il potere invero è stato già prenotato dalle multinazionali, e sembra perfino strano che si adeguino ancora a pagare le tasse ad uno stato.
Rimane il fatto che gli affari si fanno in uno stato, che sia globale o locale, dove regni mediamente l'ordine, e per questo le multinazionali pagano parcella agli stati per il loro servizio d'ordine.
Però dietro a tutto questo ci sono sempre gli uomini, gli individui.
E ogni individuo commetterebbe un grave errore se non attingesse alla sua cultura coltivandola e incrementandola.
Se la globalizzazione spiana le montagne e interra i fiumi non basteranno muri alti tre metri e lunghi la geocirconferenza a ridurre tutto in inservibili ideogrammi.
Montagne , fiumi fossato, e mura fortificate , che hanno generato e difeso nazioni, non hanno più effetto, se non quelli di tipo mentale.
Rispondendo a Daniele, la soluzione non è rinunciare alla sovranità personale, ma il problema è che vi abbiamo rinunciato da un pezzo. Abbiamo perso l'orgoglio di crescere come individui. Di progettare per il futuro dei figli.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Buon giovedì a tutti ... Oh iano, mi sfugge il senso degli ideogrammi, ma penso non abbia molta rilevanza. Citandoti:"Rispondendo a Daniele, la soluzione non è rinunciare alla sovranità personale, ma il problema è che vi abbiamo rinunciato da un pezzo. Abbiamo perso l'orgoglio di crescere come individui. Di progettare per il futuro dei figli."


Volevo infatti dire rinunciare alla sovranità delle nostre convinzioni, o ideologie, tramite le quali si formano alleanze senza alcuna consistenza che non sia quella responsabile di farle combattere tra loro. Quindi non intendevo che si debba rinunciare alla sovranità di quello che a livelli emotivi e in modi più umili percepiamo nell'ambiente più prossimo, distinguendolo in certa misura dall'ambiente squisitamente razional-linguistico. L'arduo compito, o solo non voluto, sarebbe quello di estendere tale sovranità emotiva anche a ciò che è meno prossimo, ovvero il mondo razional linguistico, il mondo di cui si sente parlare, il mondo che non si conosce


Ancora a margine sulla proprietà privata: E' fuor di dubbio per mio conto che il diritto alla proprietà privata abbia contribuito perlomeno al perdurare di teologie e di ideologie, ed è altrettanto fuor di dubbio che sia doveroso, almeno da parte mia, contestarlo in toto




paul11

 Avrò scritto e accantonato almeno una decina di post su questa discussione.
Prima dichiaro che sono contrario alla proprietà privata, all'interesse sul capitale ( e su questo ho accantonato un post che spiegava come l'interesse economico sia il fondamento dello stesso capitale e delle crisi non solo nel capitalismo moderno ,ma fin nell'antichità e avevano trovato una soluzione o forse un palliativo).
Ma è solo un'opinione, non una seria argomentazione, perché la storia umana e quindi economica, culturale, sociale, ci dice che proprietà e interesse economico erano già giuridicamente nel codice di Hammurabi di 3.800 anni fa, e se la storia è consistente come argomentazione......ho torto.


Quindi le ideologie sono scommesse sul futuro, qualunque ideoologia, di destra ,centro o sinistra che sia. Ci sono ideologie conformiste, che quindi vogliono mantenere lo status quo ,forse soprattutto chi ne ha privilegi da questo sistema, insomma da chi sta bene soprattutto materialmente.
Una scommessa sul futuro, dicevo, significa che un mutamento è possible solo a date condizioni, ad esempio Marx indicava la crisi periodica dei cicli capitalistici. Ma a quel punto la coscienza di classe doveva essere matura per poter sovverrtire il sistema sotto la guida del partito rivoluzionario.
Quindi, ci devono essere formazioni , prima nella formazione della coscienza di classe, affinché nella crisi ciclica capitalista l'energia rivoluzionaria spinga violentemente al cambiamento del sistema preesistente. Il ruolo di costruzione della coscienza di classe è demandato alle avanguardie, che sono preparate come conoscenza, coscienza a istruire quella parte di popolo che dovrebbe essere l'energia rivoluzionaria.
Ma ancora una volta la storia dice che in Occidente, culla del capitalismo, non si è mai sovvertito nulla, che la classe indicata come rivoluzionaria, il proletariato lavorativo, non è mai stato agente storico di sovvertimento. Le rivoluzioni, se si studiano attentamente e Le Goff lo ha compiuto sulla rivoluzione borghese francese, devono avere più di una condizione per poter avvenire: dissesto economico  dello Stato, governanti inetti, rabbia e disperazione  popolare. E' avvenuto in Francia con un re che si rinchiudeva a Versailles e con gli zar che non sapevano governare soprattuo le periferie .
Erano dittature, non furono soccorse da altri Stati , non c'era la Banca Mondiale, o il Fondo Monetario Internazionale, eccetera eccetera.
Una seria analisi destituita da preconcetti e pregiudiziali ideologiche, oltre alle condizioni economiche si dovrebbe focalizzare su quale parte del popolo dovrebbe fare la rivoluzione....
Hanno fallito anche i gruppi paramilitari rivoluzionari, come Action Direct, Baader Meinhof, Brigate Rosse.......isolati, lontani dal popolo, vivendo in contumacia; si potrebbe aggiungere un elenco di altrettanti gruppi di destra .....siamo negli anni Settanta e primi anni Ottanta.


Quindi quale parte dell'analisi ideologica originaria si dovrebbe  tener conto e quale parte invece è tutta da ricostruire e rifare?
Francamente, oggi, non vedo ma nemmeno lontanamente, nessuna possibilità non solo di sovvertimento violento, ma nemmeno pacificato: né fuori, né dentro il sistema.
La fortuna di Marx e del pensiero sociale in generale, compreso quello di destra seppur con tutti i distinguo, è che intellettuali politico sociali hanno vissuto il periodo prima dei moti di liberazione indipendentisti  ottocenteschi negli Stati che allora erano monarchici, chi assoluti chi costituzionali, c'era l'idea romanticistica , e sociologicamente vi fu un immane numero di popolazione che dalle campagne andarono a lavorare nelle prime fabbriche , vale a dire una enorme concentrazione di persone che potevano solidarizzare fra loro in quanto avevano le stesse condizioni di lavoro, le stesse condizioni economiche, gli stessi problemi di sopravvivenza . Ricorderei, per precisione che furono alcuni Stati ad avere queste condizioni, in primis la Gran Bretagna, poi tedeschi e francesi.....noi italiani già lì avevamo ritardi storici e Marx ed Engels lo esprimono chiaramente in alcuni scritti. Il nostro capitalismo è tardo . Tant'è, saltando di parecchio tempo, il famoso autunno caldo del 1969 in Italia rivendica,da parte della classe lavoratrice, ciò che era già stato conquistato negli altri Stati. Noi italiani siamo sempre in ritardo strutturale e infrastrutturale di anni, questo è il dilemma economico culturale ancora oggi.
Se Marx appartiene alla prima rivoluzione industriale, ci accingiamo alla quarta..........
E abbiamo visto regimi comunisti fallire, implodere, dove regnava corruzione, concussione dentro gli organismi dello Stato stesso ,laddove i governanti gozzovigliavano (Breznev faceva la raccolta di ....Mercedes Benz.......).
Quindi ,non solo non esistono e probabilmente non esisteranno mai più, almeno negli Stati diciamo più progrediti, certe condizioni, i luoghi di lavoro sono estremamente frammentati ,delocalizzati opportunamente, la fabbrica flessibile istituisce regimi di orari a turnazione e le applicazioni elettroniche e automatiche hanno modificato il alvoro manuale in operatori di processo magari su macchine a controllo numerico ...tutto è cambiato inesorabilmente. Marx non ha tenuto conto di troppi fattori.
La mia netta impressione è che il sistema politico economico che ha il potere in Occidente ha imparato molto bene dagli errori storici e non vogliono, perché lo sanno, ricreare le condizioni sociali per sovvertimenti; invece gli ideologici , gli intellettual- radical-chic, non sanno che pesci pigliare e scrivono libri di fanta-politica per teste calde. Il maistream ha imparato dall'analitica del linguaggio, lo ha applicato ai test psicologici, fanno marketing, hanno in mano i mass media e quindi il giornalismo ,  "ci fanno su", almeno la maggioranza del popolino, come vogliono, facendo persino i finti progressisti. Ed è qui, nella disinformazione, nella pseudo informazione, uno dei punti  fondamentali (perché ovviamente non ci sarà mai coscienza senza una conoscenza vera e reale di come va il mondo).
Quindi non credo affatto, come non ho mai creduto, che la violenza maturi, emancipi l'uomo portandolo in un sistema migliore, più evoluto.
La via pacifica invece a mio parere è possibile e forse percorribile se si riesce a inchiodare il sistema nelle sue contraddizioni, e per me sono soprattutto negli ordinamenti, nel sistema giuridico che gli Stati hanno forti contraddizioni. D'altra parte nessuno, a parte qualche testa rovente, ha voglia di fare piazzate e folklorismi in manifestazioni. Oggi in piazza ci va la Greta, star symbol del mainstream . Quelli che potrebbero fare e pensano......si sono rinchiusi nelle catacombe: e hanno ragione.
Per fare un esempio, quando si sono riuniti gli investitori gabbati dai titoli argentini, o da quelli di Parmalat, hanno fatto un'azione comune portandola in tribunale. Io penso sia possible farlo anche sui diritti . Il vero conseguimento dello stare meglio indubbiamente della classi lavoratrici , dei meno abbienti, dei poveri, lo si è avuto per diritti, non per aumenti salariali mangiati da inflazioni e svalutazioni e crisi periodiche di "bolle" finanziarie . I diritti civili, i diritti sul luogo di lavoro, i diritti sociali ad accedere a istruzione pubblica, sanità, non devono mai essere scontati e fermati.
Un saggio diceva: conquistare non basta, biogna sapere gestire la conquista e mantenerla nel tempo.
Per questo Ipazia sbagli. Il tutto o niente  del "duro e puro" marxistico, ottiene storicamente niente.
Ma sono le lotte per i diritti che hanno migliorato le condizioni dei popoli entrando negli ordinamenti giuridici . Persino uno Stato comunista sta in piedi per ordinamenti giuridici.
Il Movimento 5 Stelle, ha insegnato qualcosa: che se si individuano due o tre punti focali, il popolo ti segue: pensione quota 100, reddito di cittadinanza, diminuzione del numero di parlamentari (anche se quest'ultimo è effimero.......), è la mancanza di altri punti e idee che lo sta inabissando.


anthonyi

Ciao Paul, io poi tutto questo desiderio di rivoluzione che caratterizza voialtri non lo concepisco proprio. Soprattutto perché vedo che avete le idee poco chiare sul dopo.
Non domandarti se la rivoluzione è possibile, domandati cosa succede dopo la rivoluzione. Il mondo che vedi è già un mondo post rivoluzionario, perché rivoluzioni nel mondo ce ne sono state tante. Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.

InVerno

Citazione di: paul11 il 20 Ottobre 2021, 00:37:30 AM
L'aria più pulita metterà in condzioni milioni di lavoratori, nel mondo, in tutte le filiere dalle materie prime fino al prodotto finito , di diventare o disoccupati e altri forse di riconvertirsi in nuovi ruoli professionali . Il saldo occupazionale, come in ogni fase delle rivoluzioni industriali , è nettamente negativo, e vi sono vari studi a documentarlo, le nuove figure professionali e le richieste di lavoro non copriranno affatto tutti coloro che perderanno il posto di lavoro. Ma questo è tipico di ogni rivoluzione industriale di carattere capitalistico. Più efficienza significa minor costo e più profitto.
Ciao Paul, bel post.L'idea sarebbe quella sicuramente, ma dove sono le basi scientifiche che dimostrano che sia possibile aumentare l'efficienza? Nonostante le roboanti promesse di rompere con le leggi della termodinamica attraverso mirabolanti invenzioni, non giunge notizia alcuna di questi progressi tecnologici, anzi tutto sembra indicare una minor efficienza dovuta all'abbandono delle invece efficientissime fonti fossili. Non uno solo dei problemi storici delle fonti energetiche alternative è stato risolto, si è mitigato il prezzo producendo in Cina e si sono fatti marginali progressi di efficienza, ma un sacco di carbone  continua ad essere più efficiente e gli stati devono scoraggiarne l'utilizzo artificialmente. Altre promesse riguardo all'efficienza riguardavano l'aspetto umano della produzione, l'automazione per esempio seppur ha preso piede in molti stabilimenti, ha già fallito in una serie di promesse vaporose del passato, o perlomeno non mi sembra di vedere camion con guida autonoma in autostrada (neanche gokart se è per quello) e tante altre meraviglie che pure il WEF cita nelle sue previsioni 2030 "riceverete la merce per drone". Le meraviglie logistiche, del trasporto pubblico e privato, dello stoccaggio merci.. tutta pubblicità che ha già infranto le date di scadenza che si erano dati da soli gli ideatori. Se su queste basi è calcolato l'aumento di efficienza, ho paura che qualcuno si farà molto male. Peraltro il tema è connesso con quanto dice Ipazia riguardo al metodo di controllo delle nascite occidentale, che in pratica è rendere la procreazione un operazione costosissima a partire dalle ecografie prenatale e l'infanzia con il tablet per adattarsi allo "smartworking". In africa nessuno farà l'infanzia con il tablet, e infatti le previsioni demografiche li danno in raddoppio, mentre l'europa è data a dimezzarsi per il 2100. Quando al WEF dicono "preparatevi ad accogliere" parlano di flussi migratori che includono un miliardo di persone secondo molte stime. Io più che ad accogliere mi preparo a vedere un mediterraneo solcato di vedette armate fino ai denti che sparano a vista, perchè certamente le persone lo chiederanno ai loro governanti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.
Il "popolo" paga per tante cose, ma a parte alcuni "individualisti di spicco" penso la maggior parte delle persone siano contente che i loro soldi vadano alla pensione di persone anziane e aiuto a disoccupati, sempre che ci vadano precisamente e non siano lanciati dagli elicotteri, che è un problema diverso. Questo sobbillare che sia una scelta insensata o antieconomica, non toglie il fatto che la comunità possa avere anche degli obbiettivi etici e morali, e sia disposta anche a "perderci". Obbiettivi tralaltro, che vengono chiaramente dalla tradizione cristiana di questo paese...mi sa che le radici di certe idee vanno un pò oltre a Di Maio, ma è bello che tu invece gli riconosca meriti così importanti, ti piace proprio!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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