La Schadenfreude e l'Ubuntu

Aperto da Eutidemo, 10 Giugno 2022, 05:38:24 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Volete sapere la differenza tra la Schadenfreude e l'Ubuntu?
Ve la spiego in due parole.
***
La Schadenfreude è un termine in lingua tedesca che significa "piacere provocato dalla infelicità altrui"; una serie di studi scientifici l'ha definita come "delizia per disgrazie altrui".
Molti di questi studi si basano sulla teoria del "confronto sociale"; l'idea è che quando le persone intorno a noi hanno avuto eventi sfortunati, guardiamo meglio a noi stessi. Altri ricercatori hanno scoperto che le persone con una bassa autostima sono più propense a provare Schadenfreude rispetto a persone che hanno una grande autostima.
***
L'Ubuntu, invece, è un termine in lingua Xhosa che significa  "Io sono, perché noi siamo"; ovvero  "Come possiamo essere felici quando gli altri sono tristi?".
Un antropologo voleva mettere alla prova dei bambini Xhosa per verificare la corrispondenza alla realtà di tale concetto linguistico, per cui mise una ciotola di frutta sotto un albero e disse loro che il primo a raggiungere l'albero poteva avere la frutta.
Quando disse ai bambini di cominciare a correre verso l'albero, tutti si presero per mano e corsero insieme; e, arrivati contemporaneamente, mangiarono la frutta dividendosela equamente.
***

atomista non pentito

In un post ( meraviglioso ) hai riassunto i problemi e le soluzioni. La soluzione sarebbe l'UBUNTU. Purtroppo realizzabile solo dalle e per le " anime semplici" (cit)

viator

Citazione di: atomista non pentito il 10 Giugno 2022, 10:46:21 AMIn un post ( meraviglioso ) hai riassunto i problemi e le soluzioni. La soluzione sarebbe l'UBUNTU. Purtroppo realizzabile solo dalle e per le " anime semplici" (cit)
Salve atomista. Siamo alle solite, con i bei sentimenti.

Sfugge il fatto che l'UBUNTU, indipendendente dalla nobiltà degli intenti umani, funzionerebbe solo se ai piedi dell'albero ci fosse abbastanza frutta da poter sicuramente sfamare tutti i i festosi bimbi che saltellano verso di esso.

Sul pianeta.....gli alberi sono sempre di meno, mentre i "bimbi" (colpa di chi tromba esageratamente senza curarsi della deforestazione) sono sempre più numerosi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Viator. Questa è la solita argomentazione per cui "o buonisti" o "affaristi". Del resto lo stesso topic tende a polarizzare l'argomento. Ubuntu o Schadenfreude? E se invece si riuscisse ad essere un pò più ubuntu senza rinnegare la schadenfreude che alberga dentro di noi? Che la collaborazione aumenti dove c'è più prosperità è innegabile. Il mercantilismo ed il capitalismo ne hanno fatto la loro bandiera. Ma il mercantilismo ed il capitalismo non sono meccanismi perfetti, tutt'altro. Anzi tendono irreversibilmente, in questa tornata storica, a privilegiare la schadenfreude, piuttosto che l'ubuntu. Senza voler santificare l'ubuntu, credo che una regolatina alla valvola dello schadenfreude sarebbe necessaria all'auto che stiamo guidando, che rischia di andare a sbattere contro qualche muro di violenza, prima o poi. La violenza, come si sa, non fa poi differenza fra Schadenfreude fans e Ubuntu fans.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

#4
Ciao jacopus, secondo me il collegamento che fai tra mercantilismo e schadenfreude é improprio. La schedenfreude é istinto sadico, gode della sofferenza altrui. L'istinto mercantile, invece, é indifferente all'altrui sofferenza, avendo come unico interesse il profitto.
E mi viene da pensare che lo stesso istinto mercantile potrebbe facilmente produrre soluzioni vicine all'ubuntu, nel caso del cesto di frutta, infatti, competere e magari scazzottarsi per impadronirsi del cesto non é una scelta conveniente per nessuno, allora tanto vale mettersi d'accordo e spartirselo senza conflitti, perché é nella convenienza di ciascuno.

InVerno

Non ho capito come la parola "ubuntu" abbia influenzato nell'esperimento il comportamento dei bambini, in ogni caso interessante dicotomia. Piangi e piangerai da solo, ridi e il mondo riderà con te.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

@Anthonyi. Il mercantilismo è un concetto molto vasto. Il problema attuale del capitalismo è quello di essersi profondamente trasformato rispetto al capitalismo dell'age d'or anglo/olandese. Il narcisismo di cui è pervasa la cultura occidentale attualmente è la diretta conseguenza di uno stimolo a consumare e a primeggiare sugli altri, dove gli altri sono l'inferno o comunque semplici strumenti per il nostro godimento. C'è un film molto esemplificativo su quanto sto esponendo, che si intitola "american psycho".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 10 Giugno 2022, 15:21:36 PM@Anthonyi. Il mercantilismo è un concetto molto vasto. Il problema attuale del capitalismo è quello di essersi profondamente trasformato rispetto al capitalismo dell'age d'or anglo/olandese. Il narcisismo di cui è pervasa la cultura occidentale attualmente è la diretta conseguenza di uno stimolo a consumare e a primeggiare sugli altri, dove gli altri sono l'inferno o comunque semplici strumenti per il nostro godimento. C'è un film molto esemplificativo su quanto sto esponendo, che si intitola "american psycho".
L'esempio che hai fatto é corretto per la tua visione della cultura occidentale, che ne coglie ed ingigantisce alcune componenti patologiche che forse ci sono anche. 
Certamente queste componenti non possono essere maggioritarie, visto che l'occidente é il luogo dove si sta meglio grazie anche alla cooperazione sociale che é indubbiamente maggiore di quella delle realtà extra-occidentali e all'esistenza certamente di competizione regolata, che non si risolve in conflitti distruttivi, ma diventa produttiva di nuovo benessere. 

Jacopus

@Anthonyi. Quello che voglio sottolineare è che anche l'occidente o il capitalismo non sono monoliti. Vi sono differenze geografiche e storiche. L'attuale trend culturale del capitalismo è estremamente preoccupante, poichè si tende a far credere che non vi sia bisogno di regolatori o che essi debbano essere ridotti al massimo, che tutti i servizi che possono essere pagati direttamente vengano pagati dai privati secondo le loro possibilità (salute, istruzione) e che gli altri che non possono essere pagati siano sussidiari (come il sistema carcerario americano, che funziona su un doppio binario pubblico/privato). Tutto ciò condito da una nefasta ideologia, per la quale se sei "sfigato", devi solo darti da fare e il mondo sorriderà anche a te. Anche la logica del "no limits" è una logica del più recente capitalismo. Il capitalista originario, quello descritto, ad esempio da Mann nei "Buddenbrock" è una persona schiva, colta che non espone il suo denaro per consumi edonistici ma lo reinveste completamente nell'impresa. Solo attraverso questo meccanismo può sentirsi moralmente adeguato. Il moralmente adeguato del capitalista tipo di oggi si misura sul numero di Ferrari di cui può disporre. Il deterioramento di ogni sentimento identitario nazionale ha fatto il resto. Invece di creare una universalità di valori, come sognava Kant, ha creato una universalità di strumentalizzazioni a vantaggio del denaro, astratto, contabilizzato, in una competizione necrofila, la cui possibile conseguenza è la disarticolazione della stessa società.
Tutto questo lo scrivo perchè, tutto sommato penso che un capitalismo ben temperato sia il sistema che garantisce il miglior compromesso fra libertà ed uguaglianza. Il problema è invece che oggi non c'è un capitalismo ben temperato ma la giungla del profitto, nella quale ogni voce di tipo politico viene vista come disonesta oppure infantile. In tale temperie non è difficile vedere il rischio di una deriva autoritaria. Tutto ciò in una situazione gravissima dal punto di vista ambientale, che dovrebbe prevedere un potere politico necessariamente in grado di compensare il disagio delle nazioni più povere e delle classi più povere delle nazioni ricche. A parte qualche voce isolata che grida nel deserto, a me sembra che si navighi molto a vista, sperando in qualche miracolo, mentre i campanelli di allarme si moltiplicano.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Mi fa piacere, jacopus, che condividi l'idea della complessità, la complessità implica che anche le soluzioni siano complesse, per cui non é questione semplicemente di privato/pubblico, ma di quale tipo di privato e di quale tipo di pubblico.
L'interesse personale, a danno della collettività, si può concretizzare sia nel privato che nel pubblico perché, come si dice, il diavolo é sempre nei particolari.
Non condivido la tua idea che ogni voce politica viene etichettata in senso negativo. Ma bisogna vedere cosa si intende con voce politica. Per me una buona voce politica é quella che propone soluzioni efficienti, una cattiva voce politica é quella che propone soluzioni inefficienti.
Volendo entrare nel merito oggi si fa tanto parlare di salario minimo, e io cercavo di spiegare come una proposta del genere fosse inefficiente, nel senso che distrugge ricchezza, ed inefficace, perché non migliora la condizione di coloro che hanno redditi bassi, quando invece una soluzione di redditi compensativi per lavoratori con salari bassi potrebbe essere sia efficiente (poi bisogna sempre vedere come é costruita), sia efficace.
Purtroppo la complessità delle soluzioni fa sì che non siano di facile applicazione, soprattutto quando implicano rinunce oggi per vantaggi futuri, quando necessitano una centralizzazione delle decisioni nelle mani di tecnici. Purtroppo quello che tu definisci un pericolo, é in realtà una necessità, proprio per non trovarsi ad affrontare i problemi giorno per giorno.

Ipazia

#10
Cosa non inventano i Menenio Agrippa dell'economics per negare il diritto dei lavoratori ad avere una paga dignitosa ? Perchè, prima del mero valore economico dell'ora di lavoro dello schiavo salariato viene la sua dignità umana, che si misura anche in termini di valore sociale orario del suo lavoro.
La compensazione sul reddito è una lercia e pelosa carità pubblica, coi soldi dei contribuenti, da rispedire al mittente.

Se il negriero non può pagare neppure un salario minimamente dignitoso metta ai ferri, finché dura, la sua famiglia e il suo parentado. Altrimenti delocalizzi, augurandogli peste e sgozzamenti vari; perchè sempre meno si trovano schiavi disposti a tutto in giro per il mondo e governi che tutelino i negrieri foresti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Io non nego nessun diritto, ipazia. Nessuna regolamentazione sul salario minimo potrà garantire al generico lavoratore che lui effettivamente lavorerà è effettivamente guadagnerà quel salario minimo. 
Nel sistema di mercato é l'imprenditore che decide se e chi assumere. 
I tuoi "diritti" formali ed ideali sono solo feticci lontani dalla realtà materiale del lavoratore che puo scegliere tra rimanere disoccupato oppure lavorare in nero. 

InVerno

In linea di massima sono d'accordo con Jacopus...a parte il fatto che non vedo un nesso forte con la shadenfreude, penso che lo stimolo ad accumulare ricchezza e fare profitti non sia originato dal desiderio di vedere gli altri deprivati di essi. Non nego che questi sociopatici aumentano in numero giorno dopo giorno, e che abbiano sempre nuovi strumenti per esprimersi (istagram è forse il massimo esempio di shadenfreude organizzata) ma continuo a vederli come un accidente, non il nocciolo del problema. Sono anche d'accordo con Anthonyi, la realtà è un problema complesso, è per questo che non dovrebbe essere lasciata in mano agli economisti. Il politico dovrebbe avere una visione olistica dei problemi che comprenda l'economia ma tenga conto anche di altro, per questo il continuo susseguirsi di economisti al governo Italiano è una tristezza assoluta e fondamentalmente non ha cambiato niente nella traiettoria fallimentare del paese, galleggiano i conti e basta, curatori fallimentari del vuoto pneumatico.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

E' indubbio, inverno, che una visione della società é di tipo olistico. Quello che é necessario é comunque che vi sia una visione razionale, e l'analisi economica fornisce questa razionalità, un metodo che può essere utilizzato per valutare la generalità delle situazioni sociali, educative, sanitarie, del settore pubblico, delle attività volontaristiche. 
Il problema delle visioni politiche non economiche é che non sanno calibrare la dimensione degli interventi, basta vedere l'assurdità degli incentivi al 110 %, che alterano completamente i meccanismi di convenienza rendendoli estremamente inefficienti, o il meccanismo del RDC che disincentiva a cercare lavoro legale. 


atomista non pentito

Citazione di: viator il 10 Giugno 2022, 11:27:40 AMSalve atomista. Siamo alle solite, con i bei sentimenti.

Sfugge il fatto che l'UBUNTU, indipendendente dalla nobiltà degli intenti umani, funzionerebbe solo se ai piedi dell'albero ci fosse abbastanza frutta da poter sicuramente sfamare tutti i i festosi bimbi che saltellano verso di esso.

Sul pianeta.....gli alberi sono sempre di meno, mentre i "bimbi" (colpa di chi tromba esageratamente senza curarsi della deforestazione) sono sempre più numerosi. Saluti.

Viator riesci a leggere il condizionale nei post altrui o non lo percepisci per motivi"religiosi"?