La pallottola silenziosa

Aperto da Eutidemo, 13 Novembre 2022, 11:58:42 AM

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Eutidemo

Cominciamo con un molto sintetico riassunto dei fatti :
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RIEPILOGO DEI FATTI
Il 12 febbraio 1995, sulla banchina del binario 10 della stazione Ostiense di Roma, alle ore 17.25, l'investigatore privato Duilio Saggia Civitelli cadde al suolo come se fosse stato colpito da un improvviso malore; la polizia, il magistrato inquirente e il medico legale furono sul momento tutti concordi nel formulare l'ipotesi che l'uomo fosse morto a causa di un incidente.
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Ed infatti, nel cadere al suolo per un malore, sembrava che avesse battuto violentemente il volto contro un palo della luce, procurandosi così una vistosa ecchimosi sullo zigomo destro.
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Il caso stava per essere archiviato così, ma il commissario Lentini, della Squadra Mobile romana, non ne era affatto convinto;  ed aveva ragione, perchè, durante la ricognizione autoptica approfondita effettuata dal medico legale Rossi risultò che Civitelli aveva un foro di proiettile calibro 38 dietro la nuca.
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Sul momento nessuno ci aveva pensato o aveva controllato, perchè non si era sentito il rumore dello sparo da parte di nessun testimone; e il foro, poco sanguinante, era rimasto coperto dai capelli.
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Era invece vistosamente rilevabile l'ecchimosi sullo zigomo destro; la quale, però, non era stata provocata dall'urto contro un palo della luce, bensì dall'emorragia interna provocata dal proiettile, che non aveva avuto l'energia sufficiente a fuoriuscire dalla testa della vittima attraverso lo zigomo.
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Quindi non si trattava di un incidente, bensì di un omicidio provocato da una pallottola estremamente silenziosa!
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Non ci sarebbe stato niente di strano se il colpo fosse stato sparato da una "pistola semiautomatica" munita di "silenziatore"; ma dall'esame della pallottola, risultò che essa era stata sparata da un "revolver", al quale era tecnicamente impossibile applicare un "silenziatore" standard.
Si trattava, infatti, di un'ASTRA CADIX calibro .38.
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LA SOLUZIONE DEL MISTERO SECONDO SILIO BOZZI
Nel documentario "Un detective ucciso due volte" dal minuto 30,00 (mezz'ora) del videoclip di YOUTUBE al seguente LINK, per circa 10 minuti, il Commissario Silio Bozzi fornisce una sua spiegazione del mistero, che vi suggerisco di ascoltare e vedere direttamente, perchè è molto interessante e suggestiva.
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Il commissario Silio Bozzi, "pro tempore" dirigente del Gabinetto interregionale di polizia scientifica per le Marche e l'Abruzzo, e dal 2015 dirigente del Commissariato di polizia di Fano, è senz'altro un ottimo perito balistico; ed infatti la sua ipotesi del "silenziamento" artigianale di un revolver, per mezzo di un "panno bagnato" nascosto sotto un cappotto che lo avvolgeva, grazie allo "scambio di calore", è senz'altro condivisibile.
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Io, personalmente, invece che con un "panno bagnato", avrei avvolto il revolver con un tessuto "fonoassorbente" flessibile ed elastico; del quale esistono da decenni numerose versioni e tipologie.
Ma il concetto, sostanzialmente, è lo stesso di quello espresso da Bozzi.
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Ed infatti, a differenza di quanto comunemente si crede, il "rumore dello sparo" non è "monofattoriale", bensì risulta dalla combinazione di due o tre diversi fattori, e, cioè:
- il rumore prodotto dal percussore che colpisce l'innesco, facendo esplodere la polvere da sparo nella "camera di scoppio";
- il rumore prodotto dalla rapida espansione dei gas che escono dalla bocca dell'arma (effetto "tappo di spumante"), con una velocità che può essere doppia di quella del proiettile e con una pressione di alcune centinaia di atmosfere;
- il rumore prodotto dal "bang sonico", nel caso in cui il proiettile sia "supersonico".
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Con il metodo di Bozzi (o quello mio) possono essere attenuati i primi due rumori, ma non il terzo; però questo non è certo un problema, perchè, per evitare il terzo tipo di rumore, basta usare un munizionamento "subsonico".
Cioè, pallottole che non superino la seguente velocità media, tra:
- 331,2 m/s (1 192,32 km/h) a 0 °C;
- 343,1 m/s (1 235,16 km/h) a 20 °C
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Infine, se il killer avesse veramente seguito la tecnica "silenziatrice" di Bozzi (o quella mia), il colpo non avrebbe lasciato tracce di bruciatura sulla nuca della vittima neanche se fosse stato sparato "a contatto"; ed infatti, in tal caso,  la fiammata sarebbe stata assorbita dalla materia "silenziante" che copriva la "volata" (cioè il foro di uscita) della canna).
Il che non lascerebbe capire da che distanza è stato sparato il colpo; sebbene non ci sia dubbio che ciò sia avvenuto a distanza abbastanza ravvicinata. 
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I DIFETTI DELLA RICOSTRUZIONE DI BOZZI
Sebbene nel suo complesso risulti correttissima, non ho tuttavia potuto esimermi dal rilevare alcuni errori nella ricostruzione del Commissario Bozzi.
Ed infatti:
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1)
Il calibro .38 (9,067 mm pari a 0.357 pollici) comprende una gran varietà di munizionamenti, ciascuno dei quali con una ben diversa "rumorosità"; si veda, al riguardo, la vasta gamma anche di una sola marca (FIOCCHI) che produce tali munizioni sul mercato.
Si va da una energia di 492 "joule" ad una energia di soli 192 "joule" (Wadcutter), con una rilevantissima diversità dell'intensità di rumore; come io stesso ho potuto rilevare nel poligono di tiro.
Per cui non è "corretto" parlare in generale di "calibro 38 SPECIAL", senza però specificare "quale"!
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2)
Tuttavia, poichè nel documentario si precisa che il proiettile era:
- in piombo nudo;
- non c'è l'ha fatta a "fuoriuscire" dal cranio della vittima;
ne desumo che doveva trattarsi di un calibro 38 Wadcutter (cioè, in piombo nudo e a testa piatta, di potenza molto contenuta).
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Ma questa è solo una mia ipotesi, desunta dalle mie personali esperienze al poligono di tiro; ed infatti il cal.38 Wadcutter, essendo appunto destinato al tiro a segno, è senz'altro il cal.38 meno "potente" e meno "rumoroso".
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Paradossalmente, però, secondo me è anche uno dei calibri 38 più "letali" in assoluto, in quanto, essendo a "testa piatta" e tutto in "piombo nudo", si deforma all'impatto aumentando la sua dimensione; inoltre, poichè dificilmente riesce a "perforare" il bersaglio (cioè passarlo da parte a parte), limitandosi a "penetrarlo", esso scarica tutta la sua energetica al suo interno, provocando così maggiori danni.
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3)
Inoltre, salvo rarissime eccezioni, come, ad esempio, nel caso della PISTOLA SEMIAUTOMATICA SMITH&WESSON MOD. 52-2 CAL.38 SPECIAL WC, le pallottole calibro 38, di qualunque tipo esse siano, non possono  essere sparate da una "pistola semiautomatica", ma soltanto da un "revolver".
Per cui, secondo me, per effettuare la comparazione con una "pistola semiautomatica dotata di silenziatore", il Commissario Bozzi ha necessariamente dovuto sparare un proiettile diverso dal calibro .38 che ha ucciso la vittima; la sua comparazione, quindi, ha un valore molto relativo.
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4)
Peraltro, dalla fugace immagine della pistola semiautomatica dotata di silenziatore usata dal Commissario Bozzi, a me "sembrerebbe" trattarsi di una WALTER PPK calibro 7,65; la cui resa ed il cui rumore (silenziato o meno) ha poco a che fare con quello di una calibro 38.
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5)
Infine, dal colore "ottone" dell'ogiva, dal filmato si vede chiaramente che, nel tamburo del "revolver" di Bozzi, vengono inseriti proiettili "incamiciati"; ben diversi, anche come rumore, da quello "scamiciato" che ha ucciso la vittima.
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6)
Infine, almeno secondo me, considerato quanto sopra:
- i valori in "decibel" rilevati dal "fonometro" nel documentario, risultano diversi da quelli presumibilmente provocati dallo sparo effettivo; 
- ed infatti, anche i valori attenuati dal panno e dal cappotto di 112 decibel, si sarebbero sentiti a notevolissima distanza.
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Ed infatti, un calibro 22 LR CCI Quiet è valutato a 68 decibel all'orecchio del tiratore; il quale, comunque, deve in ogni caso mettersi le cuffie.
Considerando le distanze progressive, avremo le seguenti intensità di rumore:
1 metro (3,28 piedi) - 62 dB
2 metri (6,56 piedi) - 56 dB
4 metri (14,12 piedi) - 50 dB
8 metri (26,25 piedi) - 44 dB
16 metri (52,5 piedi) - 38 dB
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Per cui, se mezza università è riuscita a sentire il rumore della pallottola calibro 22 LR, per giunta sparata con un silenziatore, che ha ucciso Marta Russo, a maggior ragione mezza stazione avrebbe dovuto sentire i 112 decibel del rumore della pallottola calibro 38 che ha ucciso Civitelli.
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7)
Per cui, secondo me, o con il metodo Bozzi, o, meglio ancora, avvoltolando il revolver in un "materiale fonoassorbente" molto flessibile, il rumore della pallottola calibro 38 che ha ucciso Civitelli, per non essere udito, deve essere stato di gran lunga inferiore ai 112 decibel.
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Pertanto, a mio parere, oltre ad attenuare il rumore come sopra spiegato, è stata sparata una cartuccia già previamente "depotenziata" dal killer; il quale l'ha cioè "ricaricata" nella misura più opportuna affinchè la polvere facesse il "minor rumore possibile", senza però perdere la sua "efficacia letale".
Basta comprarsi l'attrezzatura adeguata, ed avere il minimo di competenza necessaria; senza di quella, non vi verrà mai concessa l'"abilitazione professionale di sicario", nè la conseguente "licenza di uccidere"!
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Eutidemo

P.S.
Inoltre, molto probabilmente, l'assassino ha aspettato il passaggio di un treno per coprire il rumore dello sparo. ;)

Socrate78

@Eutidemo: Da quello che vedo ti piace scavare e riflettere sui casi di cronaca nera individuandone i punti deboli, le mancanze, i possibili risvolti non visti dagli inquirenti, come hai fatto anche con i casi di Marco Vannini, Marlin Monroe, Luigi Tenco. Posso chiederti da che cosa deriva in particolare questa tua passione? Anch'io condivido in parte tale interesse, ma nel mio caso mi piace anche riflettere sulla psicologia del crimine ed indagare su quali sono i meccanismi mentali che possono portare una persona apparentemente normale a commettere delitti efferati che sembrerebbero quasi inspiegabili (come nel caso del massacro di Novi Ligure, se hai presente).

Eutidemo

Ciao Socrate78. :)
Non ti saprei dire da che cosa derivi il mio interesse per i casi di cronaca nera individuandone i punti deboli, le mancanze, i possibili risvolti non visti dagli inquirenti.
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Probabilmente:
- si tratta semplicemente della mia indole curiosa;
- oppure il mio interesse deriva dal fatto che, per vari anni, molto tempo fa, sono stato un ufficiale di polizia giudiziaria (vedi nota 1)
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Tuttavia, pur avendo fatto a suo tempo dei corsi di "criminologia", soprattutto per distinguere il "criminale pazzo" dal "pazzo criminale", non essendo io laureato in psicologia, mi sono sempre prevalentemente interessato della "meccanica omicidiaria", e, in particolare della "balistica" (ma non solo di quella).
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Quanto al delitto di Novi Ligure, non l'ho seguito in modo particolare, in quanto la sua meccanica era abbastanza chiara; ed infatti, in tal caso, oltre che di "criminali pazzi" o di "pazzi criminali", io parlerei anche di "criminali imbecilli" o di "imbecilli  criminali".
Ed infatti, i due ragazzi, confessarono il loro omicidio mentre erano ripresi in una stanza della caserma dei Carabinieri in cui erano installate microspie e telecamere nascoste; cosa che qualunque persona dotata di buon senso avrebbe sospettato.
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Un saluto! :)
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NOTA 1
La "polizia giudiziaria" (PG) di cui ho fatto parte, ha funzioni "investigative"; questo, a differenza della "polizia di pubblica sicurezza" (PS), della quale, invece, non ho mai fatto parte.

niko

Citazione di: Eutidemo il 13 Novembre 2022, 12:50:58 PMP.S.
Inoltre, molto probabilmente, l'assassino ha aspettato il passaggio di un treno per coprire il rumore dello sparo. ;)


Fa sempre "piacere" scoprire che stratagemmi di omicidio astuto abusati in centinaia di romanzi gialli hanno una minima probabilita' di funzionare anche nella realta'  ;)

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Citazione di: niko il 14 Novembre 2022, 09:21:36 AMFa sempre "piacere" scoprire che stratagemmi di omicidio astuto abusati in centinaia di romanzi gialli hanno una minima probabilita' di funzionare anche nella realta'  ;)


Hai ragione! ;)
Ed infatti, talvolta, non è la fantasia ad ispirarsi dalla realtà, bensì è la realtà ad ispirarsi alla  fantasia ;)