La mafia dà il via libera al governo

Aperto da Angelo Cannata, 10 Maggio 2018, 08:53:28 AM

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Angelo Cannata

Mi sembra che l'Italia sia ormai ipnotizzata, sonnambula, del tutto priva di sensi. Leggo questo titolo sul Fatto Quotidiano:

Governo, Berlusconi dà via libera a governo Lega-M5s


Cioè un condannato in via definitiva, di cui i giudici hanno affermato senza mezzi termini che ha attivamente favorito la mafia, dà il via libera perché si formi il governo?
Percepivo già quest'ipnosi italiana quando ho visto Salvini leggere il messaggio di cui Berlusconi l'aveva incaricato, mentre Berlusconi gesticolava e contava numeri con le dita della mano.
Ora questo titolo che dà una conferma ancora più sfacciata.
Ma dove pensiamo di andare con un governo che si forma grazie al via libera della mafia?

baylham

Trovo sbagliata questa logica politica.

Berlusconi non è potente perché è mafioso e fare patti o accordi con la mafia non significa essere mafioso. Le leggi italiane sulla giustizia e sulla criminalità sono il risultato di un accordo con la mafia. La mafia dal dopoguerra in poi ha sempre condizionato la politica italiana. Andreotti è stato l'incarnazione di questo accordo.

Gli elettori, i militanti, i simpatizzanti, i rappresentanti politici, i leader di Forza Italia non sono mafiosi nella loro stragrande maggioranza e hanno lo stesso diritto degli altri cittadini e delle altre forze politiche di contare in Italia.

I mafiosi, come tutte le organizzazioni, si adattano. Fra breve i mafiosi andranno cercati in altri partiti, Lega e 5 Stelle tra i primi candidati, Berlusconi è ormai bollito.



Angelo Cannata

In sostanza hai detto che siccome la piovra è piovra, cioè ha tentacoli dappertutto, incluse le epoche storiche, ed è piena di sfumature, esattamente come i tentacoli iniziano grossi e terminano sottilissimi, quasi invisibili, allora non possiamo permetterci di identificarla, attribuirle un'identità.

Siccome le leggi sono il risultato di un accordo con la mafia, ne consegue che la mafia ha diritto di esistere e agire.

Siccome la mafia ha condizionato da sempre la politica italiana, allora ha diritto di condizionarla.

Angelo Cannata


baylham

Siccome la Lega è alleata di Forza Italia, il cui leader è Berlusconi, e siccome i grillini stanno cercando un accordo di governo con la Lega, seguendo la logica del tuo ragionamento dovrei concludere che la Lega è mafiosa, i grillini sono prossimi a diventarlo e il prossimo governo sarà un governo della mafia.
Per me la dinamica sociale e politica è molto più complessa, a partire dal rapporto tra leader e seguaci e tra legalità e illlegalità.

Non sono io ad attribuire diritti di esistenza e di condizionamento alla mafie, semmai è proprio la legge che le riconosce, sia pur per contrastarle.
Le mafie esistono in Italia e nel resto del mondo. Se le mafie esistono in Italia significa che i cittadini siciliani, calabresi, campani, italiani hanno stabilmente rapporti, relazioni con le mafie che ne permettono la loro esistenza. 
Siccome non vedo conflitti, tensioni, scontri con le mafie, significa che si è raggiunto un equilibrio, una convivenza.

Se guardo ai programmi della Lega e dei grillini o delle altre forza politiche, tranne i radicali, non trovo nulla di nuovo e interessante in merito, non mi sembra che il problema delle mafie sia al centro dello loro preoccupazioni e programmi. Devo dedurre che sono tutti mafiosi?

Jacopus

CitazioneMa dove pensiamo di andare con un governo che si forma grazie al via libera della mafia?
Berlusconi non è la mafia. E' un politico, che nel corso della sua vita è sceso a patti con la mafia palermitana, per tutelarsi dalla mafia catanese che aveva minacciato i suoi affari. E' sceso a patti anche con la massoneria e con la loggia P2. Un politico e un uomo d'affari senza scrupoli morali quindi. Ma non è la mafia, è qualcosa di più e qualcosa di meno, di più perché rappresenta una fetta consistente della società italiana, che non necessariamente è mafiosa, qualcosa di meno perché la mafia è una organizzazione fatta di tante altre organizzazioni che si dedicano ad affari in modo non proprio economico. Sicuramente c'è un collegamento fra attività di uomini d'affari senza scrupoli e mafia, ma la stessa cosa si potrebbe dire di Putin o di Donald Trump, probabilmente.

CitazioneBerlusconi non è potente perché è mafioso e fare patti o accordi con la mafia non significa essere mafioso. Le leggi italiane sulla giustizia e sulla criminalità sono il risultato di un accordo con la mafia. La mafia dal dopoguerra in poi ha sempre condizionato la politica italiana. Andreotti è stato l'incarnazione di questo accordo.
D'altro canto questo non significa che dobbiamo rassegnarci a convivere con questa situazione. Convivere con la mafia significa andare negli ospedali e non essere curati. Avere strade e autostrade che costano il doppio e il triplo con la conseguenza che non ci sono poi soldi per migliorare altre infrastrutture relegando la società italiana ad uno sviluppo dimezzato e costringendo ad esempio all'emigrazione  tanti ragazzi o al pagamento dei ticket o all'affidamento dei servizi di pubblica assistenza ai volontari.
Ai tempi del nazismo, si era venuti a patti con lo stesso, almeno prima della guerra, ma occorre sempre distinguere. Il fatto che vi siano organizzazioni parassitarie, violente o che condizionano la vita di tutti non significa che per solo questo fatto siano legittimate ad esistere.
Mi sembra un discorso tra il pessimista e l'assurdo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

baylham

Secondo me  il titolo di questo argomento è più pessimista (o assurdo) delle mie riflessioni. Oltretutto è offensivo verso il Presidente della Repubblica Mattarella, che apprezzo. Avrei preferito mille volte il suo governo politico di tecnici rispetto a quello che si prospetta con Lega e 5 Stelle.

Aggiungo ad ulteriore riflessione che il partito dell'onesta e della legalità è il principale creatore di disonesta e illegalità in una spirale senza fondo.

Noto che  i giornalisti del Fatto Quotidiano, i cavalieri della legalità, dopo avere combattuto Berlusconi  e sponsorizzato acriticamente i grillini, sono in evidente stato confusionale visto il prevedibile prossimo governo Lega-5 Stelle e che Berlusconi e la mafia sono solo un alibi buono per prendere le distanze.

Jacopus

L'esistenza di un partito della legalità e dell'onestà non è il principale creatore di disonestà e illegalità, a meno che non sia una maschera ipocrita simile a quelle associazioni antimafia, dietro le quali si nascondono gli stessi mafiosi.
Il nocciolo crudo della questione è che quando alcuni partiti si professano alfieri della legalità significa che si è giunti ad un livello di illegalità e di disonestà altissimo.
E' probabile che un certo livello di illegalità faccia parte del gioco politico da che mondo è mondo, ma quando quel livello supera un certo limite di guardia viene meno lo stesso gioco politico, assorbito dal gioco economico. Il potere politico viene così colonizzato dal potere economico.
All'epoca delle vacche grasse si può tollerare un livello di disonestà più alto, perchè l'assistenzialismo e il clientelismo permettono di tacitare o di rendere complice l'opinione pubblica. Quando invece i rubinetti si chiudono a causa del diverso assetto della ricchezza mondiale, cosa che sta accadendo in questi ultimi venti anni, la disonestà politica si percepisce meglio e viene condannata di più, scatenando anche discorsi piuttosto idioti e demagogici.
Questo a livello di discorso diciamo "sociologico", ma a livello di discorso "etico-morale", nessun politico è autorizzato a corrompere o ad essere corrotto neppure per un centesimo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#8
La storia giudiziara del paese ci insegna che la mafia, sopratutto post Riina, è una realtà molto lontana dalla lupara e dal "brigantaggio" di inizio secolo, è un organismo parastatale organizzato a delinquere evadendo, corrompendo, aiutando (persino in maniera previdenziale).In particolare l'indagine "mafia capitale" ha ricollocato il termine  rendondolo valido per organizzazioni di clientelismo diffuso, corruzione, e della manipolazione degli organismi amministrativi. La cosidetta area di Forza Italia (intesa nel suo "estabilishment") negli ultimi ventanni, nella figura del suo leader e
e di un grandissimo numero di "vicini" e "lontani" ha contribuito nei più disparati modi a contribuire individualmente o politicamente (e istituzionalmente!) ad accrescere gli strumenti dell'illegalità organizzata in Italia, attraverso condoni, leggi, campagne elettorali, slogan linguistici, topos culturali, modelli di immagine e addirittura leggi.
Il nuovo film di Sorrentino ha la capacità, tipica del solo artista, di ribaltare la visione dell'area di Forza Italia tradizionalmente ricondotta in maniera automatica a Berlusconi. Con "Loro" Sorrentino mette sotto i riflettori (a differenza del "Divo" Andreotti) tutta quella vasta manica di conniventi, scimmiette a sei mani, e nani da circo che sono stati introdotti a forza nelle stanze del potere: i "clienti" del sistema Berlusconiano, e non solo i vip di esso.
Giorgio Bocca si chiedeva: dove sono i Berlusconiani, tanti voti e non ne conosco uno. Eppure vedo tanta gente per bene in giro.
L'Italia non potrà mai chiamare Berlusconi "mafioso" perchè l'immagine dell'Italia stessa ne uscirebbe talmente mutilata da non renderla più realistica, ne valida, ne degna di stima..un amore cosi grande e duraturo, un odio cosi sentito che non accetta squalifiche, se è stato la mafia, l'antipapa è il papa. Io stesso di primo acchito vedendo il titolo ho pensato di dover loggare in veste da moderatore, mafioso ormai è diventato un insulto, perchè quasi tutti riescono a svicolare legalmente dal termine, sopratutto se hanno interi palazzi di avvocati a disposizione. Non ci sono più mafiosi, o per citare sempre Sorrentino attraverso un cardinale di una sua serie "non c'è più posto all'inferno", ma "berlusconiani" basta e avanza per rendersi conto di che razza di mondo stiamo parlando.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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