La lingua: struttura profonda di una cultura

Aperto da Jacopus, 13 Agosto 2019, 22:23:20 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jacopus

Mi é tornata sotto gli occhi la parola tedesca "heimat", attraverso il suo contrario "unheimlich", ovvero il perturbante freudiano. Una parola che significa patria come il sinonimo "Vaterland", terra dei padri. In realtà la parola Vaterland é quella più traducibile con l'italiano patria, una espressione che richiama a valori un po' retorici e formali, che serve a distinguere le varie patrie possibili, come luoghi dove sono nati i nostri padri.
Heimat invece é la patria delle tradizioni comuni, di ciò che si condivide, il cibo, il vestiario, le favole, il tipo di riti quotidiani che anche nell'intimità familiare accomunano una certa collettività. L'Heimat é una sorta di giunto di trasmissione fra la Vaterland e la Familie (famiglia, questo é facile). E in questo giunto si può leggere una sezione importante che distingue italiani dai tedeschi. I tedeschi possono riconoscersi l'un l'altro anche in quell'ambito privato, intimo e quotidiano che la cultura latina invece scinde nettamente fra res pubblica, luogo della patria, e res privata, luogo della familia. Nella cultura latina questo provoca conflitti ma anche una certa tolleranza e accettazione di ogni singola famiglia, portatrice comunque di suoi valori.
Al contrario i tedeschi forti di questa definizione intermedia, rafforzano enormemente la loro rappresentazione di popolo coeso, non solo sulla base di valori formali e retorici (Vaterland) ma anche sulla base di valori che riguardano la stessa formazione quotidiana, i piccoli atti comuni e familiari di tutta l'Heimat, la patria interiore.
Ecco come una parola apparentemente semplice riesce a plasmare un popolo.
Ma ovviamente esiste anche l'interpretazione opposta, ovvero che un certo "sentire sassone" ha finito per forgiare questa parola per definirlo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#1
Ciao Jacopus, sbaglio o dai per scontato che la tesi di Sapir-Whorf sia vera? Per quanto l'ho studiata io è chiaro che ci si addentra in territori difficilmente quantificabili, che danno vita ad una serie di ricerche che non mi hanno soddisfatto per nulla alla lettura. Penso l'assunto principale del tema sia un quesito filosofico aperto, e con un distinguo diverso da quello della tua chiosa. Tu implichi che il contrario debba significa che la prassi genera la forma-struttura, quando probabilmente è vero questo e il contrario.Allo stesso tempo il pantheon di rappresentazioni della "comunità" di entrambe le lingue è ben più vasto  e con ulteriori distinguo, sei tu che costringi questi due binomi a scontrarsi per specularvi sopra. I Russi posseggono lo stesso distinguo linguistico tedesco, ma con una logica di genere diversa (madre\padre), tentare di trarne conclusioni sociologiche mi parrebbe altrettanto ostico e un poco "junghiano". Personalmente penso che le persone vengano influenzate  dalla lingua che parlano, se partecipano attivamente al suo ascolto e creazione, attraverso attività come la lettura e la scrittura (per esempio), ma tantomeno la usano, tanto meno ne sono influenzati. Non sapere il nome del mal di testa non vuol dire non poter soffrire il mal di testa :)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Jacopus e Inverno. :)
Io prospetterei, con cauto beneficio d'inventario, la seguente (sia pure molto opinabile) distinzione:

1)
"Heimat",  originariamente designava il luogo (-at) in cui si trovava la propria "casa"; la quale, sempre che io non ricordi male, oltre che "Haus", può anche oggi chiamarsi "Heim".
Vista l'assonanza, penso che la differenza tra "Haus"ed "Heim" in tedesco , sia più o meno la stessa che intercorre tra "house" e "home" in inglese ; però, non essendo io un linguista, non ne sono del tutto sicuro.
In ogni caso, con "at", si designavano un tempo i luoghi o le designazioni di stato in luogo, sia in tedesco che in inglese; ed invero, la "@" in onciale, non è altro che l'""at" dove si trova la nostra casella di posta elettronica.
Quindi, se è vera la mia supposizione circa l'analogia tra il binomio tedesco "Haus"ed "Heim", con il binomio inglese "house" e "home",  l'Heimat è il territorio in cui si trova non la mia "Haus" intesa come edificio, costruzione fisica e luogo di abitazione, bensì la mia "Heim", intesa nido familiare, ma pur sempre sotto il profilo, per così dire, "geografico" ed "attuale".

2)
"Vaterland", invece, designa in modo evidente il concetto di "Terra dei Padri"; la quale, a mio avviso, va intesa "anche", se non precipuamente, sotto un profilo "storico".
Per cui, in un certo senso, per un tedesco emigrato forzosamente a Berlino da Königsberg dopo l'ultima guerra, la Prussia Orientale resta pur sempre la sua "Vaterland", mentre il Brandenburgo costituisce ormai la sua unica "Heimat".
Pur costituendo la Germania, ovviamente, entrambe le cose!

***
Ma badate che si tratta solo di mie congetture, di cui non ho trovato alcun riscontro glottologico; se non nel modo in cui si esprimevano i genitori di una mia amica berlinese, i cui genitori erano appunto emigrati dalla Prussia nel Brandenburgo.
E come anche si esprimevano alcuni amici di mio padre, che, essendo emigrati dall'Istria, così come gli Ebrei del Nabucco, spesso la evocavano come la loro "Patria" perduta.
https://www.youtube.com/watch?v=e1JkhNOcXGo
Un saluto! :)

Discussioni simili (5)