LA INTEGRITA' DELL'ESISTENTE, OLTRE PENSIERO DEBOLE ED ESTETICA RAZIONALE.

Aperto da PhyroSphera, 02 Dicembre 2024, 11:59:15 AM

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PhyroSphera

- Colgo occasione da una discussione avviata da altro utente di questo forum, che affermava: "la mente è olografica", per fare il punto su una questione importante -.


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Nella recente cronaca culturale italiana c'è stato il dissidio tra Maurizio Ferraris e Gianni Vattimo. Il primo ritornava all'antico, ma senza replicarlo, doppiandolo con un'idea di diretto legame fra: dato dell'esperienza, anche scientifica; contenuto del pensiero anche filosofico; e disposizione dell'azione, pure tecnica.
Ferraris pose una volta un quesito privo di interrogazione, concentrandosi su un esempio pratico:

'Se io vado dal medico, cerco una diagnosi e un rimedio, scientificamente e tecnicamente. Se non esistesse una forte verità oggettiva, ciò non sarebbe possibile; invece è questo che la nostra società è in grado e in dovere di realizzare'.

Vattimo ribadiva la sua tesi debole, nella fattispecie con funzione critica:

'La concezione forte della verità genera assolutizzazioni e porta violenza, perché con essa la soggettività omologa l'altro a sé stesso.'

[Nota Bene: In tutte e due i casi, si prescinda dalla forma con la quale io ho rappresentato a modo mio le due divergenti posizioni filosofiche.]

Nell'esempio riportato, ciò evidentemente comporta che il medico con la pretesa - fosse pure comune al paziente - di possedere il vero assoluto rimedio si ritroverebbe non a realizzare un rigoroso intervento medico ma a cambiare la vita del paziente, senza dare con questo un vero beneficio. La verità così è perduta, è falsa... e bisogna dunque 'dirle addio' per ritornare a qualcosa di vero.

Io annotavo il mio pensiero sul Forum dello stesso Prof. Vattimo. Lo riporto così:
Non c'è dubbio che il Pensiero debole ha messo in luce un meccanismo forte di falsificazione e violenza. Tuttavia e altresì vero che il tentativo oppostogli dal Ferraris col suo nuovo realismo, per quanto non riuscito, rappresenta una istanza necessaria, perché restando alla critica e al quasi postmodernista le prassi utili o necessarie della nostra società e civiltà vanno perdute. Quindi bisogna riconoscere che esiste un vicolo cieco, un'impasse, una impossibilità a risolvere la questione secondo gli stessi termini.

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Passiamo ora a considerare la olografia.
La olografia contemporanea ha anche la propria versione di scienza applicata. Notandola peraltro priva di un suo esplicito referente teorico, io feci anche sorta di scherzo (nello stile del mio pseudonimo, astolfo - ci aggiungevo un numero però, usato per scrivere di vera filosofia su vari siti internet). Trovai che la enologia consisteva, anche se trovandosi di fatto ridotta al solo studio dei vini e in questa pratica identificata, in uno studio dell'interezza o integrità. Scherzi possibili a parte, una enologia scientifica è una biologia concentrata su una particolare interezza, nel caso praticato il vino. Il fatto che nel lessico italiano 'eno' sia vocabolo usato sia per 'vino' che per 'uno', per me era una questione di differenza non sostanziale solo apparente, se prescindendo dalle origini etimologiche e restando alla semplice lessicografia (molto umoristicamente rivelo che intorno a queste idee trovai solidarietà unita a comprensione, ma non intuizione, solo da qualche intellettuale australiano, secondo i modi culturali del Nuovissimo Mondo quindi)...
A parte tutto ciò, va detto che la scienza olografica ripropone il problema, nella considerazione della realtà quale ologramma, della ingenuità e del disincanto, della alternativa o della differenza tra estetica antica o moderna postkantiana, del dissidio tra ideologia positivista e idea antipositivista, del rapporto da istituire tra realismo, idealismo, criticismo. Problema che va affrontato e risolto per evitare l'esito distruttivo del nichilismo scettico descritto (e promosso) dal Prof. Vattimo e senza cadere nella incauta direttività del realismo di Ferraris e neppure nella disastrosità dell'utilizzo positivista della estetica razionale da lui stesso definita.

Nella pratica della vita l'ologramma può diventare opportuna sintesi di pensiero e percezione solo se inteso correttamente, oppure causa di un doppione psicologico della realtà, con l'illusione che la interezza rappresentata sia proprio identica al contenuto della rappresentazione. Fuori dalla cultura marxista e postmarxista o ex marxista, con la sua lettura rispettivamente faziosa, parziale, dimentica di Kant e kantismi, si può far riferimento al nucleo teorico dell'opera di A. Schopenhauer Il mondo come volontà e rappresentazione, che costituire una formidabile dimostrazione della necessità di concepire fenomeno e noumeno quali realtà distinte non omologhe, senza rifugiarsi nell'idealismo ingenuo, quello tedesco di Fichte, Hegel, Schelling nelle loro primitive affermazioni non ancora rielaborate. Ciò per evitando, dico, di oscillare tra eccesso di ottimismo e bisogno reiterato di pessimismo critico - tale era veramente il modulo di Schopenhauer, linguaggio negativo a parte (non sto affrontando la questione dei valori espressivi, fatta valere con successo da F. W. Nietzsche prima della sua unilateralizzazione gnoseologica, avviata con la caduta nella ossessione psicologica dionisiaca).

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Nell'esempio del medico, si troverà questo scenario: una prestazione realmente professionale, non una rischiosa o incerta proposta di un puro professionista né una fallimentare o disastrosa confusione tra professione e persuasione.
Siamo lungi dal realizzare socialmente questo scenario. Le nostre strutture civili sono in parte determinante divise tra velleitarietà e pretenziosità, a causa di una cultura dominante non all'altezza del còmpito.
Il caso degli ologrammi e della olografia è il più generale e estremo e tutti gli altri ne possono essere ricondotti, dato che assolutismo e relativismo, realismo e idealismo, positivismo e negativismo, ineriscono senso di unità e totalità e afferiscono al pensiero della integrità dell'esistente.



MAURO PASTORE

PhyroSphera

Ho migliorato qualche particolare del mio testo e eleminato una lettero in più, scritta per errore.
Buona discussione.

MAURO PASTORE

PhyroSphera

Dell'altra discussione, menzionata quale occasione, trovo utile accludere questa mia risposta, visibile al seguente link:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-mente-e-olografica/msg94189/#msg94189


MAURO PASTORE

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