La forza lavoro per il bene dell'uomo.

Aperto da jeangene, 04 Ottobre 2022, 12:59:27 PM

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jeangene

Mi chiedo: com'è possibile lavorare, investire gran parte del proprio tempo e delle proprie energie in un'attività, se non è chiaro il contesto in cui questa attività si inserisce? Com'è possibile impegnarsi con convinzione in qualcosa se non è chiaro il fine ultimo che questo impegno contribuisce a realizzare?
Da sempre auspico che il mio lavoro contribuisca in qualche modo al benessere di tutti. A cosa dovrebbe servire altrimenti? A soddisfare l'avidità? Ad appagare la brama di potere o di successo?

Quindi, mi chiedo: il mio contributo è utile al bene comune? In quali attività sarebbe meglio investire le mie energie in modo da trarne il maggior beneficio possibile per tutti?
Non credo sia possibile trovare una risposta soddisfacente per queste domande, non nel nostro contesto perlomeno: ad oggi la forza lavoro non è guidata da un unico sapiente ragionare che abbia come fine il benessere, la felicità dell'uomo. Oggi la forza lavoro risponde a più autorità: stato e mercato, ad esempio. Quest'ultimo in particolare è ben lungi dall'essere un sapiente ragionare: spesso le richieste del mercato sono piuttosto il risultato di forze cieche che da ultimo si rifanno ai desideri (volubili ed influenzabili) degli individui e alla avidità dei produttori, più che a reali necessità. Non penso quindi sia possibile trovare una risposta ai miei interrogativi in un simile contesto.
Serve un nuovo contesto. Serve un contesto dove la forza lavoro venga guidata da un'unica visione d'insieme, da un unico pensiero razionale che - ripeto - abbia come fine il bene dell'uomo. Un pensiero che però non deve essere chiuso, dogmatico, immutabile; ma aperto, rettificabile, adeguabile (come rettificabile e adeguabile è l'insieme di norme dello stato democratico). Occorre un pensiero che si adegui al sempre mutevole significato di "bene dell'uomo".

Penso che oltre a dare un nuovo e profondo significato al lavoro, una forza lavoro sotto la guida di un'unica visione d'insieme sarebbe efficace ed efficiente e garantirebbe a tutti più tempo libero, ingrediente fondamentale per uno stato di vero benessere.

In conclusione, la domanda è: perchè non dovrebbe essere possibile una società dove il benessere, la felicità, la realizzazione di tutti gli individui siano lo scopo primario, e dove tutti i singoli lavorano per realizzarlo?

Grazie per l'attenzione.
Nell'impossibilità della Risposta trovo la serenità.

anthonyi

Ciao Jean gene, benvenuto in logos. Sono grandi quesiti quelli che poni, però a me sembra tu sia un po' pessimista. 
Il mercato é assai meno volubile di quello che pensi, il valore delle cose é assai spesso associato alla loro utilità sociale. Ad esempio le aziende che hanno prodotto i vaccini per il covid hanno fatto profitti giganteschi, segno del gran livello di utilità sociale che quei vaccini rappresentavano. Puoi stare tranquillo che se farai bene  il tuo lavoro, mantenendo un buon rapporto con gli altri, questo rappresenterà il massimo valore sociale che quel lavoro può generare.
Non credere alle sirene delle logiche di piano, di un'unica visione razionale che guidi la forza lavoro, perché questo comporta la coercizione degli individui, e più che benessere genera oppressione, ingiustizia e sofferenza. 

niko

Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2022, 14:21:20 PMCiao Jean gene, benvenuto in logos. Sono grandi quesiti quelli che poni, però a me sembra tu sia un po' pessimista.
Il mercato é assai meno volubile di quello che pensi, il valore delle cose é assai spesso associato alla loro utilità sociale. Ad esempio le aziende che hanno prodotto i vaccini per il covid hanno fatto profitti giganteschi, segno del gran livello di utilità sociale che quei vaccini rappresentavano. Puoi stare tranquillo che se farai bene  il tuo lavoro, mantenendo un buon rapporto con gli altri, questo rappresenterà il massimo valore sociale che quel lavoro può generare.
Non credere alle sirene delle logiche di piano, di un'unica visione razionale che guidi la forza lavoro, perché questo comporta la coercizione degli individui, e più che benessere genera oppressione, ingiustizia e sofferenza.


Ad esempio, BOMBE ATOMICHE e i DIAMANTI, costano cosi' poco appunto perche' hanno pochissima utilita' sociale.

Le trovi in tabbaccheria insieme alle gomme da masticare.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

atomista non pentito

Mi chiedo: com'è possibile lavorare, investire gran parte del proprio tempo e delle proprie energie in un'attività, se non è chiaro il contesto in cui questa attività si inserisce? Com'è possibile impegnarsi con convinzione in qualcosa se non è chiaro il fine ultimo che questo impegno contribuisce a realizzare?.

La maggior parte delle persone lavora perché in qualche modo deve mangiare  , dormire al caldo ( forse) , soddisfare qualche fondamentale necessita' ed anche qualcuna non fondamentale .......... e non e' capace di delinquere.

jeangene

#4
Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2022, 14:21:20 PMIl mercato é assai meno volubile di quello che pensi, il valore delle cose é assai spesso associato alla loro utilità sociale.

Ciao Anthonyi,
il mercato è in continua evoluzione, impegnato nella perenne ricerca di nuovi prodotti/servizi da offire. L'utilità di questi prodotti va valutata in relazione allo scopo che servono. Per quale scopo sono utili i prodotti che offre il mercato? Per realizzare il bene dell'uomo?
Certo, il mercato offre anche cibo, farmaci e altri prodotti che soddisfano reali necessità, ma per quanto riguarda gli altri prodotti? A che scopo sono utili?

Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2022, 14:21:20 PMNon credere alle sirene delle logiche di piano, di un'unica visione razionale che guidi la forza lavoro, perché questo comporta la coercizione degli individui, e più che benessere genera oppressione, ingiustizia e sofferenza.

Infatti non penso ad un'unica visione razionale imposta dall'alto. Penso ad un'unica visione d'insieme che è il risultato (adeguabile al sempre mutevole significato di "bene dell'uomo") di un processo che si sviluppa dal basso: la ragione prospera nella mente degli uomini attraverso l'insegnamento e si incarna nelle istituzioni attraverso il voto. Insomma penso a uno stato democratico dove il "partito della ragione" riesce finalmente a rappresentare la maggioranza.
Nell'impossibilità della Risposta trovo la serenità.

anthonyi

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2022, 14:32:55 PMAd esempio, BOMBE ATOMICHE e i DIAMANTI, costano cosi' poco appunto perche' hanno pochissima utilita' sociale.

Le trovi in tabbaccheria insieme alle gomme da masticare.


Le bombe atomiche sono molto utili come deterrenza nei confronti delle altre nazioni con bombe atomiche. 
Anche i diamanti servono, come tutte le cose di valore, e come il denaro, sono simboli di potere, non a caso venivano incastonati nelle corone. E il potere é un qualcosa di necessario in una società evoluta, serve a coordinare i  processi socio-economici, a definire il potere decisionale dei singoli individui. 

anthonyi

Citazione di: jeangene il 04 Ottobre 2022, 15:07:40 PMCiao Anthonyi,
il mercato è in continua evoluzione, impegnato nella perenne ricerca di nuovi prodotti/servizi da offire. L'utilità di questi prodotti va valutata in relazione allo scopo che servono. Per quale scopo sono utili i prodotti che offre il mercato? Per realizzare il bene dell'uomo?
Certo, il mercato offre anche cibo, farmaci e altri prodotti che soddisfano reali necessità, ma per quanto riguarda gli altri prodotti? A che scopo sono utili?

Infatti non penso ad un'unica visione razionale imposta dall'alto. Penso ad un'unica visione razionale che è il risultato (adeguabile al sempre mutevole significato di "bene dell'uomo") di un processo che si sviluppa dal basso: la ragione prospera nella mente degli uomini attraverso l'insegnamento e si incarna nelle istituzioni attraverso il voto. Insomma penso a uno stato democratico dove il "partito della ragione" riesce finalmente a rappresentare la maggioranza.
Ma il processo che si sviluppa dal basso é sia quello di mercato, quando viene garantita libera concorrenza, sia quello democratico.
Io sono d'accordo sul "partito della ragione", solo che questo partito poi si trova di fronte a realta articolate e capillari per le quali la soluzione offerta dal libero mercato é proprio quella più ragionevole. Io non sono dogmatico, laddove una scelta pubblica si rivela preferibile
Io mi associo ad essa. L'esperienza e l'analisi teorica ci dice però che questo accade molto raramente. 

Ipazia

Citazione di: jeangene il 04 Ottobre 2022, 12:59:27 PMIn conclusione, la domanda è: perchè non dovrebbe essere possibile una società dove il benessere, la felicità, la realizzazione di tutti gli individui siano lo scopo primario, e dove tutti i singoli lavorano per realizzarlo?

Grazie per l'attenzione.

Perché non viviamo nel "migliore dei mondi possibili" ma in un contesto evolutivo segnato da conflitti e oppressione, fatto di vincenti e perdenti. Sacrosanto impegnarsi per la felicità universale, ma illusorio pretendere che questo impegno sia condiviso da tutti gli attori umani della controversa partita.

Il lavoro ha molti meriti evolutivi, ma: quale lavoro ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve jeangene. Tutto quello che hai descritto, auspicato (con parole degne di S. Mattarella !) e considerato come utopisticamente impossibile.......guarda che - seppure con alcune piccole imperfezioni - già esiste nella realtà. Si chiama Confederazione Elvetica.

Circa infine gli specifici concetti da te richiamati (lavoro, bene, felicità, concordia di intenti, democrazia, scopo dell'esistere e dell'operare etc. etc. etc. etc. etc........) il loro specifico SIGNIFICATO PRATICO è noto solo alle Alte Sfere di Potere, per cui occorrera chiederlo sempre al medesimo S. Mattarella, supremo specialista in Supremi Significati.

Se lo desideri tu o qualcun altro, datevi però da fare al più presto perchè il PdR è quasi sempre molto molto impegnato. Per pura combinazione, io stesso sono al momento impegnato, quindi costretto a lasciare a voi l'interpellarlo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

jeangene

#9
Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2022, 15:24:43 PMMa il processo che si sviluppa dal basso é sia quello di mercato, quando viene garantita libera concorrenza, sia quello democratico.
Io sono d'accordo sul "partito della ragione", solo che questo partito poi si trova di fronte a realta articolate e capillari per le quali la soluzione offerta dal libero mercato é proprio quella più ragionevole. Io non sono dogmatico, laddove una scelta pubblica si rivela preferibile
Io mi associo ad essa. L'esperienza e l'analisi teorica ci dice però che questo accade molto raramente.

Forse il mercato in sè non è il "male", anch'esso è in qualche modo democratico. Il "male" si manifesta quando le aziende private, avide di profitto, impegnano gran parte della forza lavoro nel soddisfare le richieste del mercato.
Sono convinto che non è possibile uno stato di vero benessere senza una adeguata dose di tempo libero, e sono altrettanto convinto che molto di quello che produciamo è futile e potrebbe tranquillamente non essere prodotto.
Una forza lavoro in mano allo stato democratico potrebbe continuare a soddisfare le richieste del mercato (se non tutte, almeno quelle più rilevanti) senza però costringere i lavoratori ad impegnare praticamente tutto il loro tempo nella produzione (siamo seri: la maggior parte di noi esce di casa ben prima delle 8 e rincasa dopo le 18. Spesa, cena, pulizie, incombenze varie, ed è ora di andare a nanna).
Nell'impossibilità della Risposta trovo la serenità.

anthonyi

Citazione di: jeangene il 04 Ottobre 2022, 17:16:59 PMForse il mercato in sè non è il "male", anch'esso è in qualche modo democratico. Il "male" si manifesta quando le aziende private, avide di profitto, impegnano gran parte della forza lavoro nel soddisfare le richieste del mercato.
Sono convinto che non è possibile uno stato di vero benessere senza una adeguata dose di tempo libero, e sono altrettanto convinto che molto di quello che produciamo è futile e potrebbe tranquillamente non essere prodotto.
Una forza lavoro in mano allo stato democratico potrebbe continuare a soddisfare le richieste del mercato (se non tutte, almeno quelle più rilevanti) senza però costringere i lavoratori ad impegnare praticamente tutto il loro tempo nella produzione (siamo seri: la maggior parte di noi esce di casa ben prima delle 8 e rincasa dopo le 18. Spesa, cena, pulizie, incombenze varie, ed è ora di andare a nanna).

Jean gene, quelle cose che tu dici inutili per tanti non lo sono, visto che lavorano dalle 8 alle 18 per guadagnare i soldi per comprarle.
La cosa bella di un mondo libero e che uno sceglie, magari tu troverai un lavoro part time a mezzo stipendio così avrai  tuo tempo libero ed eviterai di comprare cose inutili, io condivido questa filosofia, che é anche la mia, ma credo che quelli che lavorano convinti dalle 8 alle 18 non sarebbero d'accordo, sai anche loro sono "avidi", come gli imprenditori, di guadagnare il piu possibile, che ci vuoi fare é l'uomo che é fatto così. 

niko

Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2022, 15:09:44 PMLe bombe atomiche sono molto utili come deterrenza nei confronti delle altre nazioni con bombe atomiche.
Anche i diamanti servono, come tutte le cose di valore, e come il denaro, sono simboli di potere, non a caso venivano incastonati nelle corone. E il potere é un qualcosa di necessario in una società evoluta, serve a coordinare i  processi socio-economici, a definire il potere decisionale dei singoli individui.


Diamanti e bombe atomiche sono solo simboli di distruzione e di dominio (altroche' , genericamente, di potere!).

Selettivamente utili solo alla strettissima minoranza umana che se li puo' permettere, e che se ne puo' armare, (quelli con la "corona")... e in un modo o nell'altro dannosi per tutti gli altri umani (quelli senza corona) , quindi sono strumenti a livello di valore d'uso mediamente meno utili della cacca di piccione.

Basta concettualizzare l'essere umano medio, estratto dalla parificazione di minoranze e maggioranze con i loro interessi contrapposti da una parte, e l'utilita' che bombe atomiche e diamanti pissono apportare all'essere umano medio dall'altra.

Il risultato finale viene meno della cacca di piccione, perche' quello che e' utile ai novecento (che saranno piu' o meno i principali detentori della ricchezza mondiale e che possono agghindardlsi di diamanti e altri simboli non di potere,  ma di dominio)  ma non e' utile ai nove miliardi ( che sono la popolazione mondiale), di fatto non e' utile a nessuno se non in modo infimo. Eticamente e matematicamente infimo.

Democrazia significa rappresentativita' delle maggioranze. La prima minoranza a dover essere schiacciata in una (vera, e non farlocca, come quella attuale) democrazia, e' sempre la minoranza al potere. Con le sue bombe e i suoi diamanti.

Eppure bombe atomiche e diamanti, pur non avendo utilita' sociale se non al massimo in rapporto a novecento su nove miliardi, costano un sacco di soldi.

A dimostrazione che prezzo e utilita' sociale di qualcosa non sono collegati, se non nei sogni dei pubblicitari e degli imbonitori postmoderni.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

baylham

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2022, 20:20:14 PMDemocrazia significa rappresentativita' delle maggioranze. La prima minoranza a dover essere schiacciata in una (vera, e non farlocca, come quella attuale) democrazia, e' sempre la minoranza al potere. Con le sue bombe e i suoi diamanti.

La democrazia è un regime politico in cui le scelte sono decise a maggioranza dei cittadini che hanno uguale potere decisionale. Per motivi sostanzialmente economici e facilmente comprensibili la democrazia è normalmente rappresentativa, non diretta. La democrazia, a differenza dei regimi dittatoriali, non è quindi un regime politico di una minoranza, ma della maggioranza dei cittadini, che infatti lo sostiene.
La politica c'è perchè alla base c'è una differenza, un conflitto di interessi tra i cittadini, altrimenti basterebbe un regime amministrativo, non politico. Perciò non c'è un bene, un interesse, una volontà comune dei cittadini. Perciò il lavoro non può realizzare quello che non c'è, anzi il lavoro stesso è motivo di divisione e di conflitto perchè non è generalmente di per sè gratificante, divertente, gioioso. Infatti la maggioranza degli uomini preferisce il tempo libero, libero dal lavoro.

iano

Citazione di: jeangene il 04 Ottobre 2022, 12:59:27 PMNon credo sia possibile trovare una risposta soddisfacente per queste domande, non nel nostro contesto perlomeno: ad oggi la forza lavoro non è guidata da un unico sapiente ragionare che abbia come fine il benessere, la felicità dell'uomo.
Il punto è capire dove sta la felicità, perchè a tutti capita di provarla, ma difficile e individuare la causa per provocarla a comando, e poi magari provocarla negli altri.
Non mi risulta che ci sia qualcuno che sia felice per la posizione che occupa, qualunque essa sia.
La felicità quindi non sembra una questione statica, ma dinamica e non sembra possa fare a meno della speranza.
Quindi quando riusciamo a provocare speranza negli altri abbiamo già fatto molto, ma questo non sembra legato propriamente al lavoro che facciamo , ma più genericamente al nostro agire.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Quello che descrivi, Jean, è pressochè riconducibile al concetto di anomia di Durkheim (Suicidio, 1897), l'assenza di progettualità e di obbiettivi culturali sostituita dalla tendenza di produzione ad infinito che provoca una disintegrazione delle norme sociali, che prima si manifesta in criminalità e ribellione, ma poi in qualcosa di peggio, per ristabilire un framework valoriale. Ci siamo dentro con tutte le scarpe, come c'eravamo, secondo Durkheim, prima delle guerre mondiali. Come si risolve? Individualmente, come ad ognuno pare, sempre che ne avverta il bisogno anzichè mandare giù la pillolina, ma socialmente? Oh questa è una brutta prospettiva, molto brutta, quanto inevitabile.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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