La dubbia causa della morte di Elena Ceste.

Aperto da Eutidemo, 13 Giugno 2023, 05:50:54 AM

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Claudia K

#30
Citazione di: Eutidemo il 20 Giugno 2023, 07:11:55 AM
osservo quanto segue:
.
1)
L'omicida che si "inventasse" la storia che la moglie era delirante ed è fuggita nuda, certamente sarebbe un omicida "idiota" (non certo "furbissimo"); per cui, secondo me, uno che racconta una cosa del genere, sta quasi certamente dicendola verità.
Ciao Eutidemo, commento questa e poi getto la spugna, perchè tanto non potremo mai, da qui, restituire vita alla povera Elena.

L'omicida (coniuge) che l'avesse accoppata (dopo aver tolto di mezzo i quattro bambini portandoli a scuola) avrebbe fatto un ragionamento che AVREBBE POTUTO avere un sua struttura, molto basica ma altrattanto PRATICA. E cioè :
"io l'accoppo e poi la butto in quella sterpaglia. Ci vado di notte ed è a due minuti da casa...e chi mi becca?.........Poi coistruisco la frappa che lei era dissociata-psicotica-delirante, e che è andata via NUDA! E tutto torna se la ritrovano, perchè in effetti è nuda!* ...Quindi sono un genio del crimine, con lo stesso faidate con cui ho costruito il pollaio, io che so fare tutto e voglio controllare e governare tutto!"

Purtroppo per lui non è andata proprio così, e non c'è andata per mille ragioni che dimostrano che il "faidate" da autoassunto "genio" ...nella media... è una cretinata che si scioglie come neve al sole.
E questo è successo al "buoni conti" ...quando...ritrovato il cadavere dopo nove mesi e benchè fosse nudo...lui aveva inanellato tante di quelle cretinerie e falsità  surreali da rendere del tutto PALESE che tutta la sceneggiata fosse stata ordita da lui, che si credeva Genio..........

:)

* PS NON IRRILEVANTE : imbandire la frappa oltraggiosissima di una pazza delirante che esce di casa nuda o che si denuda strada facendo.........era in realtà l'unicatesi che lui avtrebbe potuto continuare a sostenere anche qualora ne avessero ritrovato subito il copro, che in effetti nudo era! 
Rewind dal punto di vista dell'omicida che sa di averla buttata in fretta e furia tra quattro sterpaglie : "è possibile che ne ritrovino il corpo! E come si spiega che quel corpo di trovi  due minuti da casa, e pure nudo, se io schifoso non imbandisco per primo la frappa che lei era pazza e se non sono io il primo a dire che...era talmente pazza che è uscita per i campi (dell'astigiano, a gennaio) nuda e scalza? ....E invece lo dico per primo che è uscitsa nuda e scalza perchè era pazza, codì se e quando la ritroveranno...TUTTO TORNA!".
Solo che ai Giudici, molto saggiamente dal mio punto di vista, non è "tornato" proprio per niente  che una brava mamma e moglie PROVATAMENTE INFELICISSIMA E IN CERCA Sì DI FUGA, MA CON IL SOGNO INGENUISSIMO DI "una nuova vita da raccattare persino u FB...possa aver avuto di questi deliri assoluti e rari (da "un caso su un milione") proprio dopo essersi alzata come ogni mattina e aver lavato-vestito-dato colazione ai suoi quattro bambini, mentre il buoni-conti era addirittura così premuroso da andre  lui presso l'ambulatorio del medico di base...per saperne gli orari!!!! E pensa che grande pazza che doveva essere, se il suo bisogno medio del medico di base era tala da IGNORARE (sia lei che il buoni-conti) persino quali fossero gli orari delle visite!

Eutidemo

Ciao Claudia K. :)
Poichè tu non entri "mai" veramente nella "logica" dei miei ragionamenti, limitandoti a "glissare" sul loro contenuto ed arroccandoti, invece, su un approccio precipuamente "emotivo" e non "razionale" della vicenda, è inutile che io insista a ripetere le mie argomentazioni; tanto più che Michele Buoninconti è stato ormai condannato in via definitiva.
***
Però, dopo essermi informato meglio su "chi era" davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte)  sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e  molesto comportamento del marito.
Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna.
***
Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera.
***
Un saluto :)
***

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 06:19:14 AM
Ciao Claudia K. :)
Poichè tu non entri "mai" veramente nella "logica" dei miei ragionamenti, limitandoti a "glissare" sul loro contenuto ed arroccandoti, invece, su un approccio precipuamente "emotivo" e non "razionale" della vicenda, è inutile che io insista a ripetere le mie argomentazioni; tanto più che Michele Buoninconti è stato ormai condannato in via definitiva.
***
Però, dopo essermi informato meglio su "chi era" davvero Michele Buoninconti, pur continuando a ritenerlo assolutamente innocente dell'omicidio "materiale" della moglie, tutto sommato non escluderei affatto che lui possa esserne ritenuto il responsabile "morale"; ed infatti, almeno se è vero quello che si racconta di lui, non si può affatto escludere che l'indubbia "psicosi persecutoria delirante" della moglie (attestata da numerose attendibili testimonianze, e che l'ha condotta alla morte)  sia stata provocata dal vessatorio, oppressivo, dispotico, persecutorio, tirannico, opprimente e  molesto comportamento del marito.
Ed è stato forse questo ad influenzare i giudici nell'emettere la sentenza di condanna.
***
Per cui, in fondo, anche se per i "motivi sbagliati", forse è "giusto" pure secondo me che Michele Buoninconti sia finito in galera.
***
Un saluto :)
***

Certo che sei forte, eutidemo, se uno non condivide le tue "strampalate" (é quello che penso) ipotesi allora non entra nella tua "logica". 
Ma non paventi la possibilità che la tua "logica" possa apparire agli altri illogica secondo la loro logica. 
Nella tua "logica" poi, secondo me, tu fai anche affermazioni molto gravi come l'idea che i giudici abbiano voluto produrre una sorta di giustizia morale nei confronti del buoni conti che sarebbe risultato persecutorio nei confronti della vittima, pur risultando innocente.
Nella mia logica, invece, il fatto che il buoni conti sia risultato persecutore nei confronti della ceste dimostra che la sensazione di persecuzione che la ceste viveva non era segno di squilibrio mentale ma effetto di questa persecuzione e inoltre é elemento indiziario a carico del buoni conti perché sappiamo che, con una certa probabilità, il persecutore in un contesto di coppia si trasforma in carnefice, soprattutto quando avverte il rischio di perdere il controllo della sua vittima. 

Eutidemo

#33
Ciao Anthony :)
La logica è una sola, il che non toglie che tutti possiamo commettere degli errori nell'applicarla, a cominciare dal sottoscritto; ed infatti, non di rado mi capita di commetterne, ma, quando ciò accade non ho mai alcuna difficoltà ad ammetterlo.
Però occorre che mi si dimostri  razionalmente che ho commesso degli errori, mentre sia tu che Claudia K non ci siete andati nemmeno vicino; anzi, l'evidente fallacia delle vostre argomentazioni, mi hanno convinto ancora di più che Michele Buoninconti è innocente!
***
Quanto alle "ipotesi strampalate" che tu mi attribuisci, quella del marito che si traveste da moglie per ingannare la vicina con uno studiato "strip-tease", questa le batte tutte come "balordaggine"! :D
E, comunque sia, in caso di dubbio sulla testimonianza, ciò avrebbe richiesto un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP per verificarla; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
Ma tale "esperimento giudiziale" non è mai stato fatto!
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Ma tu, come anche Claudia K., vi limitate ad ignorare le argomentazioni a cui non sapete come replicare; semplicemente le "eludete"!
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Quanto al fatto che, come tu scrivi, "la sensazione di persecuzione che la Ceste viveva non era segno di squilibrio mentale", tu dimentichi che lei non si sentiva semplicemente "perseguitata" dal marito, bensì soffriva di "psicosi persecutorie deliranti", così come attestato da attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici "manifestazioni depressive o nevrotiche" di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da malata mentale").
***
Comunque ho trovato su INTERNET delle considerazioni della nota criminologa U.Francio, che:
- in buona parte collimano con le mie (che quindi non sono poi così "strampalate");
- in parte, invece, sono diverse, ma suffragano comunque la tesi dell'innocenza di Buoniconti.
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Leggile attentamente, e riflettici sopra.
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1)
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6)
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8 )
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Un saluto! :)
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anthonyi

I cosiddetti criminologi di solito esprimono pareri su commissione. Scommettiamo che indovino chi aveva commissionato il parere della francio.
Comunque c'é poco da riflettere, sono tutte asserzioni e nessuna argomentazione dimostrativa. 
Si assume che la crisi psicotica ci sia stata perché il giorno prima aveva degli strani mal di testa, mi sa che allora io di crisi psicotiche in vita mia ne ho avute migliaia, meno male che non ci sono torrenti in cui annegare vicino casa mia. 
Ma l'asserzione più assurda é quella per cui mentre l'assassino non avrebbe avuto ragione di lasciare i vestiti in due posti differenti, la ceste avrebbe avuto ragione di farlo. 
Naturalmente la ceste psicotica si sarebbe potuta spogliare come gli girava, se é malata non si può adombrare razionalità nel suo comportamento. 
Ma l'assassino, che si fosse camuffato come la ceste, per predisporre la sua finzione scenica, aveva ragioni serie per togliersi solo cappotto e maglione in posizione di visibilità, da parte di quell RR facendo a lui credere che era la ceste che stava cominciando a spogliarsi, mentre gli altri vestiti non li poteva togliere perche si sarebbe notata la differenza tra lui e la ceste. 

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 12:46:16 PMLa logica è una sola, il che non toglie che tutti possiamo commettere degli errori nell'applicarla
Ecco...appunto! :)
Non è che il tuo interlocutore non SIA logico sol perchè respinge il TUO applicativo personale di logica. 

Per me, ad esempio, è del tutto ILlogico costruire teoremi personalissimi  dando per scontato un presupposto che - INVECE - non è assolutamente provato, e cioè che la poverina si fosse spontaneamente  rintanata in quel microtunnel! 

E non solo questo dato di partenza NON è mai stato provato, ma - ove mai fosse avvenuto - sarebbe manifestazione di una deriva psicotica di rarrissima severità...e certamente tale da non poter essere diagnosticata post mortem con la sola disponibilità di un cadavere e di pochissimi testimoni (vista la riservatezza della coppia) , tra i quali campeggia e infierisce proprio il marito, che in base ai suoi <buoniconti> aveva mille "ragioni" abiette per toglierla di mezzo e riprendersi lo scettro incontratato del suo imprero miserabile. 

Il mio applicativo logico parte da dati del tutto diversi: 
- c'era una donna che era ormai stremata-stressata-stregata dal tipo di vita a cui si era incatenata con quattro bambini + ottica da osservante cattolica;
- malgrado tutto aveva cercato qualche ingenuo spiraglio, a riprova del suo voler VIVERE;
- questa poverina non era in cura presso nessuno specialista della psiche nè presso nessun centro di igiene mentale o servizio pubblico, e non è mai risultato che abbia preso neanche le mitiche "cinque gocce di Xanax" a cui molti fanno ricorso (senza particolari angosce) come i nostri nonni ricorrevano alle Pastiglie balsamiche Valda;
- la trovano cadavere a pochi minuti da casa, e nuda e scalza; 
- il marito si fa in quindici per dire che era dissociata e dal'inizio si precostituisce il jolly dello "infatti era nuda e i vestiti li ho trovati qui", solo che... quei vestiti erano freschi di bucato; 
- aggiungiamo che in una famiglia di questo stampo l'unica libertà di manovra rispetto a BEN quattro figli bambini...eccerto eh che si abbia, con la garanzia che duri almeno 4 ore...giusto quando sai di averli portati a scuola; 
- e non ci vuole un <mago del giallo> per annusare che (come infatti ritenuto dai Giudici)...l'ipotesi più verosimile e LOGICA sia quella che il buoni-conti , quella mattina, sia tornato a casa per risolvere la pratica! Facile che possa averla trovata appena uscita dalla doccia e abbia preso a discutere e questionare, e che per qualche ingenuità di troppo da parte di lei...sia seguita l'esecuzione, molto facilmente...proprio per soffocamento col cuscino...

Ma sempre certo resta che il cadavere della poveretta fosse lì, dove prima non era stato trovato ma, guarda tu il caso,  le battute di ricerca lungo quel Rio erano guidate proprio dal <buoniconti>. 
E certissimo resta che lì O ci arrivò da già cadavere nel bagagliaio del marito (molto verosimile) OPPURE (assai inverosimile) ci arrivò da sola, in preda a una crisi psicotica di gravità da manuale, della quale però NON esiste alcuna traccia concreta nè in psicofarmaci da lei assunti e nè da "testimonianze" che vadano oltre il marito e la famiglia di lei (in tutto e per tutto rivelatasi ingenua quanto lei). 

E su queste basi...dimmi gentilmente tu se sei proprio convinto che LA Logica suggerisca di muovere da dati assai improbabili e inverosimili, piuttosto che da DATI certi (crisi coniugale, sue ingenuissime evasioni e confessioni a quel marito, proiezione terrorifica di <perdita di tutto> da parte dl lui, mistificazionie manipolazioni di lui in ogni dove, ecc. ecc.). 

:)

Eutidemo

#36
Ciao Claudia K :)
Tu, sicuramente non lo fai apposta, e, forse, neanche te ne accorgi, ma non fai altro che "eludere" le mie argomentazioni senza minimamente formulare nessuna perspicua e pertinente controdeduzione al riguardo; inoltre, non sapendo che cosa eccepire logicamente ai miei "reali" ragionamenti, tu li "distorci"; facendomi quindi dire cose che non ho mai detto, e che ti riesce così più facile smontare.
Ed invero:
.
1)
Io non ho mai "dato per scontato" un presupposto che - INVECE - non è assolutamente "provato", e cioè che la poverina si fosse spontaneamente  rintanata in quel microtunnel, ma l'ho semplicemente "dedotto" da vari significativi indizi circostanziali.
Ed infatti, giuridicamente, non esistono soltanto "prove materiali", ma anche "prove logiche"; il che si verifica quando il "fatto ignoto" (cioè, dove diamine era stato per 9 mesi il corpo?), può desumersi logicamente dai "fatti noti" a nostra conoscenza.
***
Vale a dire:
a)
E' un "fatto" che il cadavere non è stato trovato dalla polizia in pochi giorni, o scoperto casualmente da qualcuno dopo qualche settimana in una zona relativamente circoscritta vicino alla sua abitazione; il che non si spiega in alcun modo, se non deducendo che Elena Ceste si era nascosta, da sè, nell'unico posto che non venne mai esplorato in quella zona, perchè tutti pensavano, giustamente, che nessun omicida avrebbe mai potuta infilarcela, nè che ci si sarebbe mai suicidata.
b)
E' un "fatto" noto che in casi di "psicosi persecutoria" come la sua (ben testimoniata), le persone si nascondono in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
c)
E' un "fatto" noto che in casi di "psicosi delirante persecutoria" come la sua (ben testimoniata), le persone tendono a "spogliarsi nude", così come attestato da numerosi psichiatri (e come ha visto con i suoi occhi la vicina R.R.).
d)
E' un "fatto" noto, infine, che l'"asfissia" può risultare dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; esattamente come nella "conduttura" da cui sgorga il Rio Mersa.
Per cui è perfettamente "logico" dedurre che Elena Ceste si sia andata a nascondere proprio in quella "asfittica" conduttura; il che è "tipico" delle "psicosi persecutorie deliranti" come la sua.
Sempre che non sia morta per "asfissia" ma per "assideramento", come qualcuno sostiene; il che è pure possibile.
***
Ma tu hai completamente ignorato tali mie "argomentazioni deduttive", asserendo che io davo per "scontato" che Elena Ceste si fosse nascosta nella tubazione; il che è assolutamente falso.
.
2)
Poi tu scrivi che sarebbe stata: "...una manifestazione di una deriva psicotica di rarissima severità...e certamente tale da non poter essere diagnosticata post mortem con la sola disponibilità di un cadavere e di pochissimi testimoni"; ma anche in questo caso ignori, "per tua comodità", quanto io ho documentato al riguardo con atti ufficiali.
Ed infatti, a parte la diagnosi dello psichiatra Elvezio Pirfo, nell'Ordinanza del giudice Marson, a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che "lei stessa" aveva confidato a numerosi parenti ed amici, si legge: "Lo scompenso qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo <<psicotico proiettivo delirante>> veniva notato da <<tutti>> i suoi interlocutori; in quanto si era presentata come una crisi psicotica con <<proiezioni e diffusi spunti deliranti...>>".
Tra le tante testimonianze in tal senso, particolarmente significativa è quella della sorella (che, si presume, le volesse bene), la quale ha riferito agli inquirenti di aver parlato con Elena la mattina del 23 gennaio, giorno precedente alla scomparsa, e che la stessa le aveva detto ""di avere problemi alla testa", tant'è che "io chiedevo se si trattasse di mal di testa od altro e lei non riusciva a spiegarsi. Sembrava volesse dire qualcosa ma non riusciva ad esprimersi bene verbalmente" (cioè "farfugliava", come in caso di ictus cerebrale). Quello appena descritto, che, purtroppo, anche io ho potuto constatare in un mio conoscente, è uno "stato pre-delirante", definito "WAHNSTIMMUNG".
In quei 'problemi alla testa' descritti dalla Ceste alla sorella, l'incapacità 'di spiegarsi' e di 'esprimersi bene' si può identificare il germoglio della crisi psicotica che la colpì poche ore dopo, e che la condusse alla morte.
.
3)
Poi tu scrivi "questa poverina non era in cura presso nessuno specialista della psiche nè presso nessun centro di igiene mentale o servizio pubblico, e non è mai risultato che abbia preso neanche le mitiche "cinque gocce di Xanax" a cui molti fanno ricorso (senza particolari angosce) come i nostri nonni ricorrevano alle Pastiglie balsamiche Valda"; ma lo XANAX appartiene alla categoria dei derivati benzodiazepinici, che è indicato nel trattamento del disturbo da "attacchi di panico" con o senza agorafobia, ma non ha niente a che vedere con le "psicosi persecutorie deliranti".
Sarebbe come voler curare il cancro con l'aspirina!
Tu ti ostini a non voler capire che una "crisi psicotica delirante" è un fenomeno molto più grave ed eziologicamente diverso rispetto ad una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo"; si tratta di cose completamente diverse, come lo sono il "raffreddore" e la "stitichezza" (dice scherzando mia figlia, che è psichiatra).
Le  "crisi psicotica delirante" non le segue la ASL!
.
4)
Quanto ai "vestiti freschi di bucato", anche in questo caso tu scantoni per la tangente con un astuto "fin de non recevoir"; cioè fai finta di non aver letto quello che io ho scritto al riguardo, perchè non sai cosa ribattere.
Ed infatti, per la terza volta ti ripeto che, se qualcuno indossa dei vestiti appena lavati, e, poi, poco dopo, se li toglie, è molto difficile poter dimostrare "scientificamente" che non sono mai stati indossati; in ogni caso non basta una perizia che rilevi l'assenza del DNA della vittima.
Per poter dimostrare scientificamente una cosa del genere, infatti, doveva essere eseguita non solo una "perizia" sugli indumenti della vittima, ma anche un cosiddetto "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, per almeno due o tre volte, occorreva far indossare dei vestiti appena lavati a due o tre agenti del RIS, e poi farglieli togliere dopo un certo numero di minuti, al fine di verificare se c'era stato o meno il tempo per il rilascio del loro DNA.
Ma tale esperimento non è stato mai fatto, per cui, la "perizia", da sola, vale poco o niente.
.
5)
Poi tu scrivi: "l'ipotesi più verosimile e LOGICA sia quella che il buoni-conti , quella mattina, sia tornato a casa per risolvere la pratica! Facile che possa averla trovata appena uscita dalla doccia e abbia preso a discutere e questionare, e che per qualche ingenuità di troppo da parte di lei...sia seguita l'esecuzione, molto facilmente...proprio per soffocamento col cuscino...".
Ecco, vedi, questa sì che è pura immaginazione circa un fatto "ignoto"; ed infatti tu non hai alcun elemento "noto" da cui dedurre tale congettura, come, invece, ho fatto io nel caso del nascondimento nella conduttura.
***
È stata invece ignorata dalla procura e da tutti i giudici che si sono occupati di questo caso la "prova regina della estraneità ai fatti dell'indagato".
Ed infatti, proprio nei minuti in cui la procura ritiene che fosse al Rio Mersa a occultare il corpo di sua moglie, Michele Buoninconti si trovava di fronte al cancello della casa del vicino A.R; circostanza, questa, inequivocabilmente suffragata dai dati estrapolabili dai tabulati telefonici e dalle testimonianze dei vicini.
Soprattutto quella dello stesso A.R., che colloca Michele sotto casa sua alle 8.57.28; ovvero nel momento in cui sentì suonare sia il suo telefono fisso che il suo campanello di casa.
.
6)
Poi tu scrivi: "Ma sempre certo resta che il cadavere della poveretta fosse lì, dove prima non era stato trovato ma, guarda tu il caso,  le battute di ricerca lungo quel Rio erano guidate proprio dal <buoniconti>. "
Quanto al fatto che le ricerche in zona Rio Mersa le avesse coordinate PROPRIO LUI, può essere vero nei primi due o tre giorni; ma, per i successivi <<NOVE MESI>>, poichè Michele Buoninconti era stato iscritto nel "Registro degli indagati", è ovvio che le ricerche in zona Rio Mersa le ha coordinate il PM e le ha eseguite soltanto la polizia, la quale il cadavere della moglie lo avrebbe trovato al massimo dopo qualche settimana.
Senza contare, se veramente il corpo fosse stato allo scoperto fuori dalla conduttura per ben <<NOVE MESI>> , i possibili ritrovamenti casuali sarebbero avvenuti da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Ma questo non è avvenuto, per cui Elena Ceste non poteva che essersi nascosta nella conduttura (tra l'altro tipico nascondiglio per uno psicotico)!
Questo lo dice non soltanto la logica, ma il semplice buon senso!
.
7)
Poi tu scrivi; "E certissimo resta che lì O ci arrivò da già cadavere nel bagagliaio del marito (molto verosimile) OPPURE (assai inverosimile) ci arrivò da sola, in preda a una crisi psicotica di gravità da manuale, della quale però NON esiste alcuna traccia concreta nè in psicofarmaci da lei assunti e nè da "testimonianze" che vadano oltre il marito e la famiglia di lei (in tutto e per tutto rivelatasi ingenua quanto lei)."
In realtà, invece:
a)
Non esiste alcuna prova concreta che il cadavere di Elena sia stata trasportata nel bagagliaio del marito, in quanto là non si è trovata alcuna traccia del suo DNA; per cui la tua ipotesi non è affatto "verosimile", perchè, a differenza di una persona viva che indossa ma poi si toglie quasi subito dei vestiti appena lavati, un cadavere nudo lascia "sempre" delle tracce in in bagagliaio.
b)
Esiste invece la concreta prova testimoniale, da parte della vicina R.R. che Elena Ceste uscì in giardino cominciando a denudarsi e poi uscì dal cancello allontanandosi da casa sua; per cui questa è semplice "verità", non semplice "verosomiglianza".
Ma tu fai finta di niente, al riguardo!
.
                                  CONCLUSIONE
E su queste basi dimmi, gentilmente, tu sei proprio convinta che la "logica" suggerisca di ritenere Michele Buoninconti "sicuramente" responsabile "materiale" dell'omicidio della moglie?
Secondo me, tu, come d'altronde i giudici, siete caduti in un "BIAS"; perchè, piuttosto che cercare di <<CAPIRE>> come sono veramente andate le cose, avete pregiudizialmente voluto <<CREDERE>> che Michele Buoninconti fosse colpevole (perchè, indubbiamente, sotto il profilo morale, le "physique du rôle" del "cattivo") .
Io, invece, che ero partito con l'idea che Michele Buoninconti fosse colpevole dell'omicidio della moglie, perchè lo ritenevo tale sotto l'aspetto morale, cercando di <<CAPIRE>> come erano <<OGGETTIVAMENTE>> andate le cose mi sono convinto sempre di più della sua innocenza; e, questo, anche aiutato dalla circostanza che tu ed Anthony, solitamente sempre molto acuti e razionali, siete riusciti a fornirmi (senza volerlo) ulteriori indizi a favore della sua innocenza.
Fermo restando che la mia è solo una convinzione, e non una certezza!
***
Un saluto. :)
***

anthonyi

#37
La ceste é stata ritrovata durante attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo.
Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori.
Poi eutidemo, perché ti inventi le cose? La testimonianza di RR dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi, questo lo hai aggiunto tu.
Neanche le dichiarazioni di parte della criminologa ti bastano a sostenere le tue assurde tesi.
Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 21 Giugno 2023, 18:56:18 PM
Ciao Claudia K :)
Tu, sicuramente non lo fai apposta, e, forse, neanche te ne accorgi, ma non fai altro che "eludere" le mie argomentazioni senza minimamente formulare nessuna perspicua e pertinente controdeduzione al riguardo
Osservazione che trovo correttissima, e solo MAL (molto mal) motivata da te. 

Io "eludo" quel che trovo risibile. Semplice, no? 

Cioè : mi piace ragionare (tanto), ma insomma...non è che abbia tutto 'sto tempo da riempire, poichè il tempo già me lo riempie e quasi satura un quotidiano di famiglia e professione, che ogni giorno presentano i loro rebus da risolvere in modo pure urgente e fattivamente orientato. 

In pratica e nello specifico : il caso Ceste lo seguii come tanti italiani attraverso un "Chi l'ha visto?" che conta una Redazione e Conduzione di massima Professionalità. 
Per totale trasparenza: già mi perplime assai l'idea che si voglia contestare una Sentenza definitiva ...basandosi su paccianate da web in (inevitabile) contro-tendenza (che è proprio Il Classico delle -scusami - Puttanate). 
Poi tu scegli quella che avvalora il "caso su tot milioni" da Psichiatria estrema ...addosso a una povera disgraziata che a tutti gli effetti pare solo una persona TROPPO timorata di Dio e (maledettamente) degli uomini, a cominciare da quell'orrido marito...e io, molto semplicemente, non la considero neanche perchè la trovo ASSURDA in partenza, dato il quadro d'insieme! 

Non è che non "eludo perchè non so cosa dire". 
E' che manco la considero (e ne ho detto i perchè in tutte le salse) perchè ragionare mi interessa, ma "passare tempo ragionando sull'assurdo" NO, NON mi interessa per niente, e oltretutto mi annoia da morire!

Tutto qui, Eutidemo! 

Se io vivessi il "problema" di "passare il tempo" ...boutade per boutade a perditempo... avrei potuto (per dire) andare (sempre con quella fucina di puttanate che è il web) andare a cercarmi gli "avvistamenti ufo" dei sempre attivi pasionari del comparto e menare la teoria che "ma fossero stati gli alieni, visto che qualcuno ha sicuramente visto qualche ufo anche quel giorno, e in putta-web, se lo cerchi lo trovi?"  :))

Solo che per me, che amo tanto ragionare ma detesto le perdite di tempo e i "passatempo" di ogni sorta, questo elucubrare sull'altamente improbabile (se non impossibile) mentre TUTTO porta alle stesse conclusioni che fior di Magistrati hanno reso in Sentenza Definitiva..........è solo e proprio solo quel tipo di "passatempo-perditempo" che personalmente detesto

E quindi: non è che "eludo perchè non so cosa replicarti". NO , NO, NO. 

E' che bypasso SPIEGANDO perchè rifiuto quel che mi sembra un gioco (neanche particolarmente etico, perdonami) su quelle che sono vicende di VITA E MORTE veri di altre Persone, che non stanno qui a "giocare" con noi. 
E mi interessa l'argomento, ma mi rifiuto categoricamente di partecipare al "passatempo" che ci si vuol cotruire sopra, partendo da ipotesi che se la battono con quella degli alieni che avrei potuto adombrare io, se fossi pasionaria  del "passatempo ad libitum" , come invece NON sono! 

:)





Eutidemo

Ciao Claudia K :)
In ordine alle tue prime considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi: "La Ceste é stata ritrovata durante un'attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo."
Però questo non spiega:
a)
Per quale motivo il marito avrebbe gettato il corpo proprio lì.
La cosa non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare  il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare  il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
b)
La vegetazione del torrentello che occultava  il cadavere, visto che non si trovava di un fiume sperduto nell'Amazzonia, non avrebbe impedito in alcun modo alla polizia e ai cani poliziotto di ritrovarlo in ben nove mesi di ricerche; senza contare, se veramente il corpo fosse stato nel fiumiciattolo, i possibili ritrovamenti casuali da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Per cui non è affatto "plausibile" che l'occultamento della vegetazione (di tipo "italico" e non certo "amazzonico") sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo si fosse infilato nella conduttura da cui scaturiva la piccola marana; anzi, direi che la cosa è estremamente "improbabile", se non pressochè  "impossibile".
***
.
2)
Poi tu scrivi: "Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori."
Anche questo non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
a)
Non ci voleva un genio per capire che, prima o poi, a seguito delle decomposizione, il cadavere sarebbe fuoriuscito nel Rio Mersa; dove sarebbe stato ritrovato, come, appunto, è accaduto.
Per cui, se veramente il marito avesse voluto occultare per sempre il cadavere della moglie, lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza, oppure lo avrebbe squagliato nell'acido.
b)
Per spingere il cadavere nella conduttura, abbastanza in fondo perchè non fosse visto da fuori, il marito ci si sarebbe dovuto inoltrare anche lui; il che, oltre ad essere molto difficile, se non quasi impossibile, avrebbe comportato:
-anche per lui il rischio di morire asfissiato dai miasmi;
- di doverne riuscire fuori completamente zuppo e maleodorante, col rischio di insospettire chiunque avesse occasionalmente incontrato successivamente, prima di riuscire a fare la doccia e a cambiarsi.
Per cui non è affatto "plausibile" che sia stato il marito a spingerla lì dentro; mentre invece, visto il suo tipo di scompenso mentale, è molto più "plausibile" che Elena Ceste ci si fosse ficcata da sola.
Ed infatti, la <<psicosi persecutoria delirante>>, comporta notoriamente impulsi che spingono i soggetti a cercare di nascondersi in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
***
.
3)
Poi tu scrivi: "La testimonianza di R.R. dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la Ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi."
Sei tu che ti inventi le cose, in quanto, almeno se è corretto quanto riferito della testimonianza di R.R., Elena  Ceste <<SI ALLONTANO'>> (ovviamente dalla sua casa), non appena Michele e i bambini se ne andarono; lo provano la testimonianza della stessa R.R., che la vide mentre <<COMINCIAVA A DENUDARSI>>.
Il che significa che R.R. non disse affatto di aver visto qualcuno che le "sembrava" essere Elena Ceste, ma disse di aver visto proprio lei; mentre si denudava allontanandosi da casa propria.
Almeno io l'ho capita così!
Però, al riguardo, bisognerebbe leggere il testo originale della sua testimonianza; altrimenti, sia io che te, non possiamo basarci su altro che su quanto riferito da INTERNET e dalla stampa (e non è detto che sia corretto).
***
.
4)
Infine tu scrivi: "Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?"
Mi hanno convinto:
- tutte le cose che hai scritto (comprese le ultime), perchè mi hanno indotto a riflettere sull'assurdità e la "paralogicità" dei presunti argomenti a sostegno della colpevolezza di Buoninconti (e, se ci rifletti bene, dovresti rendere anche tu della loro inconsistenza, e, spesso, contraddittorietà);
- tutte le cose che tu "non" hai scritto, ignorando alcuni importanti indizi favorevoli Buoninconti, come quelli che si evincono dagli orari (e che sono stati grossolanamente equivocati in sede di giudizio) 
***
.
***
Un saluto! :)
***

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2023, 06:33:43 AM
Ciao Claudia K :)
In ordine alle tue prime considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi: "La Ceste é stata ritrovata durante un'attività di pulizia della vegetazione del torrente che occulta va il cadavere. E' quindi perfettamente plausibile che tale occultamento sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo fosse infilato nel tubo."
Però questo non spiega:
a)
Per quale motivo il marito avrebbe gettato il corpo proprio lì.
La cosa non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare  il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare  il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
b)
La vegetazione del torrentello che occultava  il cadavere, visto che non si trovava di un fiume sperduto nell'Amazzonia, non avrebbe impedito in alcun modo alla polizia e ai cani poliziotto di ritrovarlo in ben nove mesi di ricerche; senza contare, se veramente il corpo fosse stato nel fiumiciattolo, i possibili ritrovamenti casuali da parte di bambini giocherelloni, vecchietti col cane, e coppiette infrattate.
Per cui non è affatto "plausibile" che l'occultamento della vegetazione (di tipo "italico" e non certo "amazzonico") sia stato sufficiente a impedirne il ritrovamento nei 9 mesi precedenti senza che il corpo si fosse infilato nella conduttura da cui scaturiva la piccola marana; anzi, direi che la cosa è estremamente "improbabile", se non pressochè  "impossibile".
***
.
2)
Poi tu scrivi: "Oltretutto io non capisco perché il fatto che il cadavere fosse nel tubo implicherebbe che ci fosse entrato da vivo, é possibilissimo che l'assassino lo abbia spinto dentro il tubo da fuori."
Anche questo non avrebbe avuto alcun senso, in quanto:
a)
Non ci voleva un genio per capire che, prima o poi, a seguito delle decomposizione, il cadavere sarebbe fuoriuscito nel Rio Mersa; dove sarebbe stato ritrovato, come, appunto, è accaduto.
Per cui, se veramente il marito avesse voluto occultare per sempre il cadavere della moglie, lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza, oppure lo avrebbe squagliato nell'acido.
b)
Per spingere il cadavere nella conduttura, abbastanza in fondo perchè non fosse visto da fuori, il marito ci si sarebbe dovuto inoltrare anche lui; il che, oltre ad essere molto difficile, se non quasi impossibile, avrebbe comportato:
-anche per lui il rischio di morire asfissiato dai miasmi;
- di doverne riuscire fuori completamente zuppo e maleodorante, col rischio di insospettire chiunque avesse occasionalmente incontrato successivamente, prima di riuscire a fare la doccia e a cambiarsi.
Per cui non è affatto "plausibile" che sia stato il marito a spingerla lì dentro; mentre invece, visto il suo tipo di scompenso mentale, è molto più "plausibile" che Elena Ceste ci si fosse ficcata da sola.
Ed infatti, la <<psicosi persecutoria delirante>>, comporta notoriamente impulsi che spingono i soggetti a cercare di nascondersi in posti assurdi e spesso letali, quali:
- camini;
- pozzi:
- sepolcri
ecc.
Ricordo personalmente il caso di un soldato impazzito, che si era nascosto dentro il loculo di un obitorio; venne salvato per un pelo, mezzo assiderato.
***
.
3)
Poi tu scrivi: "La testimonianza di R.R. dice di aver visto qualcuno che si toglieva dei vestiti, che sembrava la Ceste, ma non dice di aver visto la stessa persona uscire dal cancello e allontanarsi."
Sei tu che ti inventi le cose, in quanto, almeno se è corretto quanto riferito della testimonianza di R.R., Elena  Ceste <<SI ALLONTANO'>> (ovviamente dalla sua casa), non appena Michele e i bambini se ne andarono; lo provano la testimonianza della stessa R.R., che la vide mentre <<COMINCIAVA A DENUDARSI>>.
Il che significa che R.R. non disse affatto di aver visto qualcuno che le "sembrava" essere Elena Ceste, ma disse di aver visto proprio lei; mentre si denudava allontanandosi da casa propria.
Almeno io l'ho capita così!
Però, al riguardo, bisognerebbe leggere il testo originale della sua testimonianza; altrimenti, sia io che te, non possiamo basarci su altro che su quanto riferito da INTERNET e dalla stampa (e non è detto che sia corretto).
***
.
4)
Infine tu scrivi: "Poi una curiosità, eutidemo, quali sono gli indizi che io ti avrei fornito che hanno rafforzato la tua convinzione dell'innocenza del buoni conti?"
Mi hanno convinto:
- tutte le cose che hai scritto (comprese le ultime), perchè mi hanno indotto a riflettere sull'assurdità e la "paralogicità" dei presunti argomenti a sostegno della colpevolezza di Buoninconti (e, se ci rifletti bene, dovresti rendere anche tu della loro inconsistenza, e, spesso, contraddittorietà);
- tutte le cose che tu "non" hai scritto, ignorando alcuni importanti indizi favorevoli Buoninconti, come quelli che si evincono dagli orari (e che sono stati grossolanamente equivocati in sede di giudizio) 
***
.
***
Un saluto! :)
***

Intanto non é Claudia, che oramai si sarà già rotta(e la capisco), ma sono io, anthonyi, ad aver scritto queste cose. Comunque la genericità della risposta alla mia domanda é tale che sarebbe stata la stessa anche se avessi risposto a me. Questa genericità é la prova che tu parli tanto per parlare, non ci sono indizi che noi ti abbiamo fornito a favore della tua tesi.
Che la ceste si allontano da casa non lo dice il testimone RR ma la tua criminologa che afferma che l'allontanamento sia stato provato dal fatto che RR avesse dichiarato che la ceste "inizio a denudarsi".
Ora se RR parla di inizio, vuol dire che non ha visto la fine, e quindi anche il fatto che parla di denudamento implica che questa sia una sua interpretazione, il teste al massimo ha visto una persona, che per lui era la ceste, togliersi alcuni vestiti. Ma sulla base del ritrovamento degli abiti la ceste si sarebbe spogliata completamente prima di uscire dal cancello quando RR già non la vedeva più, per cui come si fa a desumere l'allontanamento sulla base del teste RR? 
Poi vorrei sintetizzare e concludere tutti i discorsi sul ritrovamento del cadavere che non aveva segni che facessero supporre un trasferimento postumo, per quello che ne sappiamo il cadavere é stato lì, nella conduttura o tra la vegetazione, per tutti i 9 mesi.
Anche perché non ha senso pensare ad un assassino che va a riesumare un corpo che ha ben occultato per farlo ritrovare. 
Ha senso invece pensare ad un assassino che preferisce lasciare il corpo in un luogo compatibile con la sua strategia, cioè far credere in una morte indotta da delirio psicotico, è anche facilmente raggiungibile anche a piedi(io sono convinto che abbia fatto così, si é caricato in spalla la ceste e l'ha trasportata fino al canale), anche se questo comporta una maggiore probabilità di ritrovamento del cadavere. 

Eutidemo

Ciao Claudia K :)
In ordine alle tue ulteriori considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi "Io "eludo" quel che trovo risibile. Semplice, no?"
Se così fosse io avrei dovuto eludere anche la grottesca e ridicola tesi dello "strip-tease" di Michele, riportata da Anthony; ed invece io ho considerato anche quella, per dimostrarne l'inconsistenza.
E' troppo comodo dire che si "elude" ciò che è "risibile"; quando invece, il motivo reale, è che non si sa che cosa "replicare".
.
2)
Poi tu scrivi: "Mi piace ragionare (tanto), ma insomma...non è che abbia tutto 'sto tempo da riempire".
Lo stesso vale per me, che, oltre agli interventi sul FORUM, devo scrivere dieci volte tanto per motivi vari e inderogabili, che non posso certo eludere; i quali non sto qui a descrivere, per ragioni di "privacy".
.
3)
Poi tu scrivi: "In pratica e nello specifico : il caso Ceste lo seguii come tanti italiani attraverso un "Chi l'ha visto?" che conta una Redazione e Conduzione di massima Professionalità."
Della cui "professionalità giornalistica" non dubito affatto;  ma della cui "professionalità giuridica e criminologica", almeno in qualche caso, mi sembra lecito dubitare (anche considerando alcuni degli "esperti" che convocano).
Diffido molto dei "processi mediatici"!
.
4)
Poi tu scrivi: "Già mi perplime assai l'idea che si voglia contestare una Sentenza definitiva ...basandosi su paccianate da web in (inevitabile) contro-tendenza (che è proprio Il Classico delle -scusami - Puttanate)".
Al riguardo, però, tu dimentichi che, più volte, io ho chiaramente precisato che, non potendo visionare il fascicolo del processo, le mie erano soltanto delle "ipotesi"; basate sui dati più attendibili e non contestati da me trovati su INTERNET, nonchè sulla LOGICA.
In ogni caso tieni presente che anche le sentenze definitive della Cassazione sono soggette a "revisione"; ed infatti Buoninconti ha incaricato la Falco, società di investigazione privata, affinché potesse compiere delle indagini difensive a sostegno della sua versione e chiedere così la "revisione del processo".
.
5)
Poi tu scrivi che Elena Ceste era "una persona TROPPO timorata di Dio" per cadere preda di una "psicosi persecutoria delirante" (la quale, purtroppo, e molto meno rara di quanto si pensi); il che dimostra che la tua è una "logica" di tipo "parrocchiale", in quando il "timor di Dio" non ci certo può evitare nè le malattie "fisiche" nè quelle "mentali".
Che vanno tutte accettate con rassegnazione cristiana!
Se anche io avessi voluto eludere le considerazioni "risibili", al riguardo mi sarei anche potuto risparmiare di rispondere a tale tua "considerazione".
.
6)
Se tu trovi ASSURDA l'ipotesi della "psicosi persecutoria delirante", io trovo invece ASSURDA la tua assolutamente "disinformata" convinzione; ed infatti  si tratta di un "malanno cerebrale" che può capitare a CHIUNQUE, in QUALUNQUE situazione (facendo le corna, anche a me e a te).
Sono state 728.338, in Italia,  le persone che hanno avuto "gravi scompensi mentali" nel corso del 2020; di vario genere, ma non certo semplici "crisi di panico".
.
7)
Il paragone con gli alieni, quello sì che lo eludo; perchè è davvero troppo "risibile" per stare a perderci tempo.
.
8 )
Poi tu concludi: "E' che bypasso SPIEGANDO perchè rifiuto quel che mi sembra un gioco (neanche particolarmente etico, perdonami) su quelle che sono vicende di VITA E MORTE veri di altre Persone, che non stanno qui a "giocare" con noi.".
Be', perdonami, ma a me girano proprio i contrappesi:
- quando vedo condannare qualcuno che ritengo innocente;
- quando vedo assolvere qualcuno che ritengo colpevole.
Ho visto accadere cose del genere troppo spesso, per astenermi dall'esprimere le mie idee al riguardo, sui FORUM e altrove; ti garantisco che per me non è affatto un "gioco", ma lo sento come un vero e proprio "impegno morale".
Il che, ovviamente, non significa affatto che le mie ipotesi debbano essere per forza quelle giuste; ci mancherebbe altro!
***
.
***
Un saluto :)
***

Eutidemo

Ciao Anthonyi.
Purtroppo ora non ora ho più tempo per risponderti adeguatamente; però, avendo comunque letto quello che hai scritto, non ci trovo niente di nuovo.
Ed invero:
.
1)
R.R. testimoniò che vide Elena Ceste mentre "cominciava a denudarsi" in giardino, in pieno inverno, poi dice che "si allontanò", e, quindi, non ebbe modo di vederla completamente nuda; a me sembra che basti ed avanzi, perchè il cancello poteva essere fuori vista dalla posizione di R.R.!
Solo una persona impazzita "comincia a denudarsi" in giardino, in pieno inverno!
.
2)
Quanto al corpo di Elena Ceste, posto che sia stata uccisa dal marito:
- se non voleva farlo ritrovare, sarebbe stato molto più logico non lasciare  il corpo della moglie a due minuti e mezzo da casa sua tra la vegetazione di un torrentello alto 20 cm., oppure in una tubazione dalla quale prima o poi sarebbe stato spinto fuori dalla corrente, ma lo avrebbe messo nel bagagliaio della macchina, e sarebbe andato a seppellirlo in una lontana foresta o a gettarlo in un "vero" fiume, avvolto in catene, a chilometri di distanza;
- se, invece, voleva farlo ritrovare nudo per imbastire la sceneggiata della "psicosi persecutoria delirante" (che invece era autentica, secondo attendibili testimonianze), sarebbe stato molto più logico lasciare  il corpo della moglie in un luogo in cui fosse molto più visibile, magari in un prato invece che tra la vegetazione di un torrentello, e, anzi, far finta di averlo ritrovato lui.
Non ti pare?
***
.
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

                                COROLLARIO
I dati estrapolati dai ROS relativi alle celle telefoniche, se analizzati senza pregiudizio e se incrociati con i dati testimoniali, escludono che Buoninconti abbia occultato il cadavere di sua moglie Elena Ceste e di conseguenza che l'abbia uccisa.
Questi dati, infatti, permettono di collocare Buoninconti nell'area del Rio Mersa con certezza scientifica solo alle 9.02.50 e non alle 9.00, come erroneamente sostenuto dalla procura.
***
Il fatto che il giudice del processo di primo grado Roberto Amerio abbia creduto alle conclusioni antiscientifiche del geometra Giuseppe Dezzani lo ha indotto in errore.
Ed infatti il giudice Amerio ha sostenuto a pag. 9 delle motivazioni della sentenza di condanna di Michele Buoninconti che "alle 8.55.04 e 8.57.28 Buoninconti transitava in un'area compresa tra la propria abitazione e la strada statale 231 Asti Alba"; un'affermazione tecnicamente errata, ma che il giudice ha mutuato dalla consulenza del geometra consulente della procura.
***
Ed infatti Buoninconti quella mattina chiamò la vicina Marilena Ceste alle 8.55.04 e i signori Rava alle 8.57.28, in queste due occasioni il suo telefono agganciò la cella servente di casa sua;  solo questo dato è scientificamente certo, per cui è un grave errore affermare che Michele in quei minuti fosse in movimento.
***
Dopo le prime due telefonate delle 8.55.04 e delle 8.57.28, che agganciarono la cella di casa sua, Buoninconti, alle 9.01.48, fece una terza telefonata che agganciò ancora la cella servente casa sua.
***
Michele agganciò la cella del Rio Mersa solo al termine di questa terza telefonata, tale cambiamento di cella è la prova che Buoninconti si mosse dall'area della cella servente casa sua solo dopo le 9.00 in modo da agganciare la cella del Rio Mersa alle 9.02.50, cella che non aveva mai agganciato in precedenza.
***
Secondo le perizie, come ho scritto più volte, si impiegano 2 minuti e 30 secondi per raggiungere il Rio Mersa da casa Buoninconti, un tempo compatibile con uno spostamento posteriore alle 9.00 e in linea con le dichiarazioni di Buoninconti e quelle dei vicini.
***
Buoninconti ha dichiarato di aver lasciato casa sua dopo la telefonata delle 8.57.28 senza risposta ai Rava e di avergli suonato il campanello, di essersi poi diretto verso il Rio Mersa e di aver fatto un breve giro di perlustrazione.
***
Le celle telefoniche lo confermano e lo conferma anche la vicina Marilena Ceste, destinataria della prima telefonata di Buoninconti, quella delle 8.55.04; la quale ha sempre sostenuto di aver visto Michele di fronte a casa Rava circa 5 minuti dopo quella telefonata, quindi intorno alle 9.00.
***
Marilena Ceste ha dichiarato a verbale: "Entro in casa, mi preparo un caffè, ho avviato le pulizie di casa, poco dopo ha suonato il telefono di casa era Michele.... torno alle faccende, ricordo che avevo la tazza del caffè in mano e dalla finestra ho visto Michele che parlava con i comuni vicini famiglia Rava.... rispetto alla telefonata saranno passati poco più di 5 minuti".
***
Si noti che Marilena Ceste ha riferito di essersi preparata un caffè prima della telefonata delle 8.55.04, di aver ricevuto la telefonata e di aver visto Buoninconti davanti a casa Rava intorno alle 9.00; pertanto Michele a quell'ora si trovava nei pressi di casa sua e non intento ad occultare il cadavere di sua moglie nel Rio Mersa, come sostenuto dalla procura.
***
A pag. 6 delle motivazioni dell'Appello, riguardo alla mattina della scomparsa della Ceste, il giudice ha scritto che il vicino di casa della famiglia Ceste Buoninconti, Aldo Rava, aveva riferito agli inquirenti: "verso le 9.05 circa sentivo suonare il campanello di casa con insistenza e sentivo anche suonare il mio telefono di casa". 
Aldo Rava è stato sentito il 6 febbraio 2014, pochi giorni dopo la scomparsa di Elena Ceste, all'epoca non erano ancora noti agli inquirenti i tabulati telefonici relativi al caso, pertanto quel "verso le 9.05 circa" detto dal signor Rava era naturalmente un orario solo approssimativo. 8.57.28 è l'orario esatto della telefonata che si può estrapolare dai tabulati. Quindi è facile intuire che alle 8.57.28 Buoninconti si trovava davanti a casa Rava.
***
L'orario della telefonata, 8.57.28, è un "dato scientifico incontestabile" che purtroppo è stato ignorato da chi ha accusato e da chi ha condannato Buoninconti.
Chi ha accusato e condannato Buoninconti, infatti, ha omesso di controllare dai tabulati l'orario esatto della telefonata ad Aldo Rava e ha invece sempre fatto riferimento all'orario approssimativo ed errato da lui innocentemente fornito.
***
I dati incontestabili dei tabulati telefonici, se incrociati con le testimonianze di Aldo Rava e Marilena Ceste, provano che Buoninconti non può aver occultato il corpo della Ceste in quanto mentre faceva le prime due telefonate (8.55.04 e 8.57.28) si trovava vicino a casa sua e non dove l'ha collocato l'accusa.
***
Michele si diresse verso il Rio Mersa solo dopo la seconda telefonata e non si trattenne in quell'area ma vi transitò soltanto, lo provano le celle telefoniche da lui agganciate, non ebbe quindi il tempo materiale di occultare un corpo.
***
Buoninconti si stava dirigendo verso il Rio Mersa solo durante la telefonata delle 9.01.48, non prima, e lo era anche durante la quarta chiamata, quella delle 9.03.14 che iniziò agganciando la cella del Rio Mersa e terminò alle ore 9.04.16 agganciando la cella di casa sua.
Michele Buoninconti fece pertanto solo una breve ricognizione nell'area del Rio Mersa, il tempo di andare e tornare senza trattenersi, ce lo dicono con certezza scientifica le celle telefoniche.
***
E' chiaro che solo il fatto che un utente agganci due celle diverse durante una chiamata può significare che è in movimento, cosa che accadde a Michele durante la terza e la quarta telefonata ma mai prima.
Pertanto è "errato" ciò che ha sostenuto l'accusa ovvero che Buoninconti si stesse già dirigendo al Rio Mersa tra le 8.55.04 e le 8.57.28 .
***
Ed è quindi  "errato", secondo me, che  Buoninconti si trovi in galera, solo perchè i giudici hanno confuso gli orari (oltre ad ignorare numerosi altri indizi a suo discarico).
***
Non è un gioco!
***

Eutidemo

P.S.
Tratto dagli atti processuali della difesa!

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