La dubbia causa della morte di Elena Ceste.

Aperto da Eutidemo, 13 Giugno 2023, 05:50:54 AM

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Eutidemo

La mattina del 24 gennaio 2014 Elena Ceste sparì dalla propria abitazione; ma si pensò  ad un allontanamento volontario, dovuto ad una crisi psicotica (a cui talvolta andava soggetta).
Ed infatti lo psichiatra Elvezio Pirfo, che la curava, segnalò che la Ceste aveva avuto una crisi psicotica anche nei mesi precedenti la scomparsa.
***
Dopo nove mesi, il suo cadavere venne ritrovato in un canale di scolo nei pressi del Rio Mersa, a pochi passi dalla sua abitazione,  dove viveva col marito Michele Buoninconti; il quale venne subito iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
***
In seguito l'autopsia indagò le cause della morte della donna, riconducendole ad "asfissia";  senza però specificare se Elena fosse morta per "strozzamento" o "strangolamento"; vennero però escluse le ipotesi di avvelenamento e annegamento, oltre che le morti per colpo di arma da fuoco e da taglio.
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Di conseguenza Michele Buoninconti venne condannato a trenta anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
***
Al riguardo, almeno a quanto mi risulta:
- se si è verificato uno "strozzamento", in sede autoptica se ne rilevano "sempre" le tracce, costituite dalle "impronte di strozzamento" della dita dell'aggressore, sul collo della vittima;
- se si è verificato uno "strangolamento", in sede autoptica se ne rilevano "sempre" le tracce, costituite dalle dall'impronta del laccio o della corda usati dall'aggressore, sul collo della vittima.
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Pertanto, se è vero che l'autopsia non ha rivelato segni del genere, mi sembrerebbe logico desumerne che le cause dell'"asfissia" possano essere state di altro genere.
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Ed infatti, sebbene io non sia un medico, mi risulta quanto segue:
a)
In alcuni casi di psicosi, l'"asfissia" può anche derivare da una prolungata "dispnea" di natura psicogena; la quale,  spesso insorge in particolari situazioni di stress psicofisico più o meno temporanee.
b)
L'impedimento alla meccanica respiratoria può derivare anche dal restringimento delle vie aeree dovuto a forti crisi asmatiche o a reazioni allergiche acute (anafilassi), con spasmo ed edema della glottide.
c)
Infine, l'asfissia può risultare dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; il che può essere l'effetto di  una miscela "ipossica" di gas respirabile mentre si è immersi in acque poco profonde dove la pressione parziale dell'ossigeno è troppo bassa (come nel canale di scolo dove è stata rinvenuta Elena Ceste).
***
Comunque, in ogni caso, dal momento che dall'autopsia è risultato che Elena non è morta nè per "strozzamento" nè per "strangolamento", e che vennero escluse anche le ipotesi di avvelenamento e si annegamento, oltre che le morti per colpo di arma da fuoco e da taglio, non riesco a capire in base a quali elementi Michele Buoninconti sia stato condannato.
***
Ed infatti, per stabilire che si è trattato di un omicidio, oltre al "movente" e all'"occasione", è anche necessario accertare anche quale sia stato il "mezzo" per uccidere la vittima; per cui, se non si è riuscito a dimostrare con quale mezzo il marito l'abbia uccisa, poichè l'asfissia può avere anche delle cause naturali, è veramente strano che Michele Buoninconti sia stato condannato.
***
Tuttavia le uniche informazioni su cui mi sono potuto basare, sono solo semplici notizie di stampa, perchè su INTERNET non ho trovato altro; quindi, senza poter leggere nè il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
Per cui, se qualcuno di voi avesse trovato il testo originale dell'una e/o dell'altra, mi farebbe cosa grata fornendomene il LINK; nel qual caso il mio giudizio potrebbe mutare più o meno radicalmente.
Grazie! :)

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 13 Giugno 2023, 05:50:54 AMl'autopsia indagò le cause della morte della donna, riconducendole ad "asfissia";  senza però specificare se Elena fosse morta per "strozzamento" o "strangolamento"
Opportunamente ricordavi che il corpo fu ritrovato dopo nove mesi. 

E, durante questo lungo tempo, il povero corpo si trovava all'aperto, in una sterpaglia umida, in cui aveva subìto dalle severità climatiche del pieno inverno a quelle opposte della piena estate. Oltre ad aver subìto le più che verosimili aggressioni di animali e insetti di ogni sorta.
Non sono medico, ma stento assai ad ipotizzare che...oltre allo scheletro...le altre parti del povero corpo (dalla cute agli organi interni) potessero offrire elementi  davvero indicativi, dopo così tanto tempo. 

In ogni caso l'asfissìa può derivare anche dal soffocamento che non lascia alcuna traccia  visibile (tipo quello col cuscino, per intenderci)

Mi scuso del non poter fornire neanch'io le indicazioni sui due documenti che ti interessano, ma desideravo segnalare questi aspetti, che non mi sembrano ininfluenti. 

Inoltre, giusto per il piacere di ragionare : sto andando soltanto a memoria e posso sbagliare, ma da tutti i "Chi l'ha visto?" sul tema io non ricordo il quadro di una Elena Ceste <psicotica> , e mi guardo sempre attentamente da <sintesi giornalistiche> che possono essere del tutto fuorvianti per...<candida> sommarietà. 
Nello specifico : proprio certo che avesse diagnosi di psicotica, o è una sintesi impropria di qualche giornalista? 
Quel che ricordo è che, seguendo i <Chi l'ha visto?>, non ho memoria di una qualche diagnosi così importante, mentre da donna mi chiesi quale e quanta potesse essere l'esasperazione nevrotica (indotta) di una giovane donna che...era una bella ragazza diplomata e che aveva lavorato da impiegata in città, e che poi...sicuramente seguendo un sogno d'ammmmore...si era di fatto ritrovata ad accudire  quattro bambini (+ marito e casa), in campagna vissuta da veri Campagnoli (detto con immenso rispetto, perchè ci vuole una forza superiore che a fare gli intellettuali o anche solo gli impiegati), con tanto di marito che si aspetta che raccogli l'acqua piovana per risparmiare quella corrente e che somministri quotidianamente i vari pastoni a galline e oche, e che è persino lui che ti taglia i capelli o te li tinge, così non vai neanche dal parrucchiere ogni tanto e <si risparmia>...
Come dire che: il fatto che potesse essere esasperata lo darei anche per certo (io lo sarei stata peggio), ma...di qui a <psicotica> ce ne corre! 
E poi...psicotica così grave da fuggire da casa nuda e scalza...a gennaio, in quel di Asti, laddove da ogni bollore insano basta la temperatura esterna a "svegliarti"? 

::)

Perdona la lunga digressione, ma...mi ha sempre fatto una gran pena anche il Buoninconti, a causa di parallele esasperazioni che possono essere state devastanti. 
Mi colpì molto il fatto che quella casa-masseria l'avesse costruita lui con le proprie mani e che avesse intestato tutto a lei (evidentemente nel fervido sogno di un <per sempre> e nella prudenziale prospettiva che lui, lavorando, avrebbe sempre potuto vedersi contestare responsabilità a molti zeri, mentre la moglie, essendo casalinga, rappresentava la cassaforte sicura di famiglia). Di una famiglia che doveva essere PER SEMPRE. 
Poi lei, nella sua esasperazione più che comprensibile, ha cominciato a cercare di evadere e riprendere i contatti col suo mondo di prima; lo fece anche con tutta l'ingenuità di chi era stata rapita da un super-impegnativo progetto d'ammmmore; e ...mi riesce di comprendere che questo embrionale e puerile istinto di fuga manifestato da lei...abbia suonato a lui come una devastazione insopportabile del mondo in cui lui aveva creduto e continuava a credere. 





anthonyi

Alle precisazioni di Claudia c'é da aggiungere che uno degli elementi determinanti di prova nei confronti del marito é stato il comportamento del marito, indirizzato a costruire prove artificiose della "patologicita" della moglie, e la situazione assurda dei presunti abiti di cui Elena si sarebbe liberata, che invece non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio.
Estremamente facile la ricostruzione logica per la quale l'assassino avrebbe tolto i vestiti alla sua vittima, per eliminare eventuali prove del contatto con la vittima, e poi avrebbe inscenato la storia dei vestiti per giustificare l'eventuale ritrovamento del corpo nudo. 

Eutidemo

Ciao Claudia K. e Anthony. :)
In primo luogo  un ringraziamento per le interessanti considerazioni e le utili notizie fornite nei vostri interventi.
***
Al fatto che che dopo nove mesi l'autopsia non poteva che risultare molto difficile, ci avevo pensato anch'io; però, se dopo nove mesi sono riusciti a determinare che la morte era stata provocata da "asfissia", sarebbero dovuti anche essere in grado di stabilire se la donna era stata "strozzata" o "strangolata".
Altrimenti sarebbe come determinare che la morte è stata provocata da "un colpo di pistola" o di "coltello", senza trovare traccia della relativa "ferita".
***
Tuttavia Claudia K., come al solito molto acuta, osserva che, se fosse stata uccisa per "soffocamento", ad esempio con un cuscino, sarebbe comunque stato impossibile trovarne le tracce "fisiche"; anche soltanto il giorno dopo.
Il che è verissimo!
***
Resta però il fatto che, in assenza di segni di "strozzamento" o "strangolamento", i quali avrebbero senz'altro "provato" che Elena era stata "uccisa", le cause dell'"asfissia" restano comunque "sconosciute".
***
Ed infatti:
a)
E' senz'altro "possibile" che il marito l'abbia soffocata con un cuscino, come molto giustamente osserva Claudia K.; però, come ben noto:"Ab esse ad  valet, sed a posse ad esse non valet consequentia!".
b)
Ed infatti è anche "possibile" che l'"asfissia"di Elena sia stata provocata da una prolungata "dispnea" di natura psicogena; la quale,  spesso insorge in particolari situazioni di stress psicofisico più o meno temporanee, soprattutto in soggetto "psicotici" (quale era la donna, secondo la diagnosi del suo stesso psichiatra).
b)
Inoltre è anche "possibile" che l''impedimento alla meccanica respiratoria di Elena, sia derivato dal restringimento delle vie aeree dovuto ad una forte crisi asmatica o ad una reazione allergica acuta (anafilassi), con spasmo ed edema della glottide.
c)
Infine, è anche "possibile" che l'asfissia di Elena  sia stata provocata dall'esposizione prolungata a un'atmosfera contenente una concentrazione di ossigeno troppo bassa; il che può essere l'effetto di  una miscela "ipossica" di gas respirabile mentre si è immersi in acque poco profonde dove la pressione parziale dell'ossigeno è troppo bassa (come nel canale di scolo dove è stata rinvenuta Elena Ceste).
***
Per cui, in base al principio del "ragionevole dubbio" di cui all'art.533 CPP, in assenza di ulteriori indizi davvero "determinanti", secondo me Michele Buoninconti, forse, doveva essere assolto.
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Quanto alla "diagnosi di psicotica", almeno se non se lo sono inventato i giornalisti, l'aveva fatta il suo stesso psichiatra Elvezio Pirfo, che l'aveva in cura; il quale riferì che la Ceste aveva avuto una grave "crisi psicotica" anche nei mesi precedenti la scomparsa.
***
Al riguardo si tenga presente che una "crisi psicotica" è un fenomeno molto più grave di una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo".
Ed invero, a mio parere, il caso di Elena Ceste, potrebbe essere molto simile, anche sotto il profilo "eziologico" (fuga in un luogo nascosto, solitamente acqueo) allo "Strano caso di Elisa Lam!", da me trattato in questa sede: ritrovata "nuda", e sicuramente spogliatasi da sola, in una cisterna d'acqua.
***
Quanto all'ulteriore sensatissima osservazione di Claudia K: "...era una psicotica così grave da fuggire da casa nuda e scalza...a gennaio, in quel di Asti, laddove da ogni bollore insano basta la temperatura esterna a "svegliarti"?", osservo quanto segue:
a)
In gravi casi di psicosi una cosa del genere, ed anche di peggio, può senz'altro accadere (vedi Elisa Lam).
b)
Quello che, invece, è molto difficile che accada, è che l'assassino sia così stupido, dopo aver soffocato la moglie nuda nel suo letto (o nella vasca da bagno):
- da andare a nasconderne il corpo in un  canale di scolo vicino casa;
- senza prima averla rivestita adeguatamente.
***
Sono peraltro degne di considerazione anche le sensatissime considerazioni di Anthony, riguardo alla: "...situazione assurda dei presunti abiti di cui Elena si sarebbe liberata, che invece non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio; per cui estremamente facile la ricostruzione logica per la quale l'assassino avrebbe tolto i vestiti alla sua vittima, per eliminare eventuali prove del contatto con la vittima, e poi avrebbe inscenato la storia dei vestiti per giustificare l'eventuale ritrovamento del corpo nudo."
***
Al riguardo:
a)
Circa il fatto che i presunti abiti, di cui Elena si sarebbe liberata, "non erano mai stati indossati da lei dopo l'ultimo lavaggio", era una notizia che ignoravo completamente; e, se la cosa è stata dimostrata scientificamente in modo inconfutabile, secondo me, se non addirittura una vera e propria "prova", costituisce senz'altro un "indizio gravissimo" a carico del marito.
b)
Tuttavia, se qualcuno indossa dei vestiti appena lavati, e, poi, poco dopo, se li toglie, mi sembra davvero molto difficile poter dimostrare "scientificamente" che non sono mai stati indossati; soprattutto col freddo che c'era d'inverno ad Asti, che avrebbe impedito qualsiasi "sudamina".
c)
Per poter dimostrare scientificamente una cosa del genere, secondo me, doveva essere eseguita non solo una "perizia" sugli indumenti della vittima, ma anche un cosiddetto "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, per almeno due o tre volte, occorreva far indossare dei vestiti appena lavati a due o tre agenti del RIS, e poi farglieli togliere dopo un certo lasso di tempo, al fine di verificare se c'era stato o meno il rilascio del loro DNA, o, comunque, per riconoscere, in altro modo, se erano stati indossati o meno (pieghe ecc.).
***
Ma non potendo visionare il fascicolo del processo, purtroppo, non siamo in grado di saperlo.
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Un saluto ad entrambi, ed un ringraziamento per le interessanti considerazioni e le utili notizie fornite nei vostri sempre graditi interventi! :)
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Claudia K

Mi sono appena imbattuta in quest'articolo molto recente https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-giudiziaria/psicosi-denudamento-e-marito-elena-ceste-non-fu-uccisa-2108347.html  che linko soprattutto perchè è una dimostrazione "di scuola" di come sia facilissimo costruire, a livello giornalistico,  mille "verità alternative" soltanto enfatizzando e/o minimizzando ad libitum i vari frammenti (peraltro più o meno provati) dell'immagine globale che si desidera ricostruire. 
Implicito e sotttinteso che il tutto sia sempre supportatissimo dall'interesse delle varie testate a fare scoop, e dalla velleità di questo o quello  "esperto" a conquistare il proprio quarto d'ora di notorietà. 

E' interessantissimo seguire in quest'articolo come, passo dopo passo, si abbia la pretesa di ribaltare ogni signolo punto che ha condotta alla condonna del Buoninconti, e di farlo con una leggiadrìa conturbante. 

Intanto : nessuna asfissìa. La povera Elena sarebbe morta per ...assideramento...
Poi, a suffragio : 
- lei ha avuto una gravissima crisi psicotica! A quanto pare, però, lo Psichiatra Pirfo NON era lo Psichiatra che aveva in cura Elena (che a quanto pare si rivolgeva al Medico di base) bensì un CT (non ho capito se d'ufficio o di parte); il quale, a propria volta: " eseguì l'autopsia psicologica sul cadavere della Ceste, dedusse che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, aveva verosimilmente avuto una crisi psicotica."
" Nei mesi che precedettero il suo allontanamento da casa, la Ceste manifestò un profondo disagio emotivo e pensieri ossessivi specifici con neppur troppo sfumate idee di riferimento, lo si evince dalle testimonianze di parenti e conoscenti ". 
Poi continui a leggere e vedi che le "testimonianze" , in riferimento ad una famiglia così riservata e presa dai propri tanti e gravosi impegni quotidiani, si restringono pressochè unicamente a quelle dei familiari, ai quali pare che la stessa Elena avesse detto di essere piena di pensieri e confusioni...cosa che mi sembra piuttosto normale in una donna che era da tanto tempo esasperata da una vita coniugale che...avrebbe esasperato qualunque 36enne del terzo millennio, e da cui già da tempo cercava in realtà di "fuggire"...con Facebook...
- in parallelo si NEGA che quel matrimonio fosse in crisi, benchè le PROVE di ciò siano ovunque, a cominciare da quelle ingenue fughe su FB, peraltro anche tradottesi provatamente in incontri altrettanto ingenui, come quello fugace con l'ex compagno di scuola nel parcheggio di un centro commerciale. 


Eutidemo

Mi è venuta in mente un'altra ipotesi!
E' molto "strano", per non dire quasi "incredibile", che, in nove mesi di ricerche nella zona, la polizia non sia riuscita a trovare il corpo di Elena Cesti; la quale non era stata affatto seppellita (come sarebbe stato logico in caso di omicidio), bensì giaceva scopertamente a fior d'acqua nella bassissime acque di un canale di scolo scoperto, vicinissimo a casa sua.
***
Allora mi è venuto in mente che le acque reflue affluiscono nei canali scoperti di scolo, attraverso degli appositi condotti; e, facendo una ricerca su INTERNET, ho trovato appunto il condotto tubolare da cui proveniva il canale di scolo in cui, nove mesi dopo, fu scoperto il cadavere di Elena.
***
Per cui, se, analogamente a quanto accadde ad  Elisa Lam, Elena Ceste fuggì da casa sua in preda ad una "crisi psicotica di persecuzione", non sarebbe stato affatto strano che, nella sua follia, toltisi in vestiti per non bagnarseli, si sia inoltrata nel condotto del canale di scolo; e lo abbia fatto sempre più profondamente, per trovare un "nascondiglio" il più sicuro possibile dai suoi immaginari persecutori, fino a morire di "ipossia" (e, probabilmente, anche di "ipotermia").
***
Nessun assassino avrebbe potuto trascinarla là dentro, viste le ridottissime dimensione del condotto; nè a nessuno è venuto in mente di inoltrarcisi carponi per cercarne il corpo.
***
Per parecchi mesi, quindi, Elena è rimasta in quel "condotto" (mai esplorato dalla polizia); fino a quando, disfacendosi e alleggerendosi il suo corpo a causa della putrefazione, i suoi miseri resti sono lentamente scivolati a valle, finendo più avanti nel canale di scolo scoperto.
***
Purtroppo, però, visto il continuo "dilavaggio" dovuto allo scorrimento delle acque reflue, ormai  più nessun indizio della permanenza di Elena nel tubo è più rilevabile; a cominciare da quello che sarebbe il più rilevante, cioè il suo DNA.
Tuttavia, almeno sotto il profilo logico, mi sembra un'ipotesi molto plausibile, perchè altrimenti non si spiega in alcun modo come mai, in nove mesi, nessuno sia riuscito a trovare il corpo che era così vicino alla sua abitazione!
***
Fermo restando che, senza poter leggere nè il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
***

Eutidemo

Ciao Claudia K. :)
Io avevo letto che  lo psichiatra Pirfo era lo psichiatra che aveva in cura Elena; ma si trattava solo di una notizia di stampa, per cui può essere benissimo una balla.
Di questo non ne ho idea!
***
Tuttavia escludo nel modo più categorico che tale psichiatra posa aver eseguito: " ...l'autopsia psicologica sul cadavere della Ceste, deducendone che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, avesse verosimilmente avuto una crisi psicotica."
***
Ed infatti:
a)
L"'autopsia psicologica sul cadavere" di un defunto, è una pratica medica assolutamente inesistente.
b)
Semplicemente dal suo "cadavere", quindi, era assolutamente impossibile dedurre che la 36enne, nei mesi antecedenti alla scomparsa, aveva avuto una crisi psicotica.
c)
Qualsiasi psichiatra che avesse tratto una deduzione del genere  sarebbe subito stato "radiato" immediatamente dall'Albo.
***
Per cui, lo psichiatra Elvezio Pirfo, già direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Asl To2:
- o ha effettivamente emesso una diagnosi di "psicosi" dopo aver visitato Elena Cesti "quando era ancora viva", che è un fenomeno molto più grave di una "crisi di panico" o di un "collasso nevrotico" o "depressivo";
- oppure è un'invenzione giornalistica che abbia effettuato tale diagnosi di "psicosi" dopo che Elena Cesti era morta, perchè non sarebbe stato possibile.
Salvo, ovviamente, che  Pirfo abbia emesso un parere "a posteriori" sulla base di quanto notorio e/o riferito da testimoni attendibili.
***
Ed invero, nell'Ordinanza del giudice Marson, a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che "lei stessa" aveva confidato a parenti ed amici, si legge: "Lo scompenso qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo <<psicotico proiettivo delirante>> veniva notato da <<tutti>> i suoi interlocutori; in quanto si era presentata come una crisi psicotica con <<proiezioni e diffusi spunti deliranti...>>".
La parola "delirante" è molto significativa!
***
Peraltro, come pure nel caso di Elisa Lam, il "denudamento" che Elena presumibilmente mise in atto e che precedette la sua fuga da casa rientra tipicamente tra le anomalie del comportamento che possono manifestarsi nei soggetti psicotici (DSM 5); ed infatti esistono migliaia di foto e di video di soggetti psicotici che camminano per strada completamente nudi.
Una crisi psicotica non ha né orari, né stagioni e il distacco dalla realtà impedisce a chi ne è affetto di percepire il dolore, il freddo o il caldo.
***
Un saluto! :)
***

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 14 Giugno 2023, 12:49:56 PML"'autopsia psicologica sul cadavere" di un defunto, è una pratica medica assolutamente inesistente.

Convengo totalmemente su questo concetto, ma...appunto...è l'ennesima prova di quanto possa essere maccheronico/fuorviante la "sintesi" di alcuni mezzi d'informazione ! (E altre volte anche la "illuminazione" di alcuni sedicenti "esperti".)  ;)

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Quanto alle ragioni per cui quel corpo non emerse prima, quel che ricordo nitidamente da <Chi l'ha visto?> (e Sciarelli e la sua Redazione non sono nè avventurieri e nè principianti) è che Michele, oltretutto professionalmente titolatissimo in quanto Vigile del Fuoco, partecipò molto attivamente alle squadre di ricerca in zona...MA...l'area del Rio Mersa...la ispezionava sempre LUI (ovviamente sostenendo che non ci fosse nulla)...

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E quanto al quadro "psicotico"...oltre che non potersi certamente desumere "dal cadavere", tutti sappiamo che una diagnosi psichiatrica è complessa sempre, anche per lo Psichiatra che conosca il paziente da sedute e sedute. Non vedo proprio come si possa diagnosticare questo quadro ad una defunta, basandosi esclusivamente sulle parole del marito (che potrebbe aver avuto tutto l'interesse a farla passare per delirante) e dei poveri genitori e sorelal, a cui aveva detto solo "oddio sono confusa e piena di pensieri", come penso sarebbe accaduto a qualunque donna astretta a quella vita (consentimi) piuttosto estrema. 
La storia dei complessi di persecuzione di Elena, se non erro, l'ha dichiarata solo Michele. 
Per il resto quali sarebbero gli elementi che fanno SERIAMENTE pensare ad una psicotica? 
Una brava ragazza che era scivolata in un quotidiano da tregenda, ma che era ancora capace di scambiare due parole con la vicina per i consigli sull'uncinetto e di andare a messa a tutte le funzioni, con la sua famiglia al completo! 
E che era talmente semplice da aver considerato "tradimento" , con chissà quanti sensi di colpa, qualche ingenua escursione su FB e l'incontro <clandestino> al parcheggio del centro commerciale...di cui tutto dimostra che anche quell'ex compagno di scuola...se era partito con l'idea di un'avventuretta da FB...aveva onorevolmente rinunciato ad ogni approfittamento verso una ragazza così semplice e ingenua. 

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Da ultimo: non è mai di troppo il buon Occam con suo rasoio. 
Cosa certissima è che la povera Elena fosse arrivata ad apici esasperanti di infelicità e di ricerca di "altro e oltre" (ricerca ingenua e maldestra, ma sempre ricerca). 
E altra cosa certissima è che la povera Elena avesse quattro figli bambini con Michele, e...anche la titolarità piena di quanto Michele aveva sin lì costruito nella vita. 
E ultima certezza certa è che Michele fosse in famiglia il classico Furio dei verdoniani <Magda e Furio>, con tanto di impareggiabile primato nel "controllo e comando" delal sua famiglia. 
Per cui, se si vogliono valorizzare i fattori "psico"...a me verrebbe da dire che quelli di Michele sono talmente corposi da poterli leggere si in ottica di delitto d'impeto e sia in ottica di delitto premeditato. 
Il delitto d'impeto se ha prevalso il senso di cieco rancore da gelosia  verso la donna a cui riteneva di aver dato tutto e da cui si sentiva tradito. 
E il delitto premeditato se ha prevalso il "ragionamento" secondo cui : se questa va avanti per la sua strada io perdo figli e casa e scettro del comando!

Eutidemo

Ciao Claudia K. :)
Sono perfettamente d'accordo con te su quanto possa essere maccheronica/fuorviante la "sintesi" di alcuni mezzi d'informazione; e, in alcuni casi anche l'"illuminazione" di alcuni sedicenti "esperti".
Per questo io avevo premesso che, poichè le uniche informazioni su cui mi sono potuto basare, sono solo semplici notizie di stampa, visto che su INTERNET non ho trovato altro,  nè ho avuto modo di leggere il contenuto dell'autopsia nè le motivazioni della sentenza di condanna, le mie restano delle pure e semplici "illazioni".
***
Quanto al fatto che l'area del Rio Mersa, per nove mesi, la ispezionò soltanto colui che era indagato per l'omicidio (ovviamente sostenendo che non c'era nulla), sinceramente stento a credere che la notizia possa essere veritiera.
Ed infatti, se fosse vera:
a)
Tutta la  squadra inquirente, PM compreso, sarebbero stati subito licenziati in blocco, e senza nemmeno il diritto alla pensione.
b)
Michele Buoninconti, così facendo, si sarebbe "autocondannato" da solo, senza più nessuna possibile scusa, non appena fosse stato ritrovato il cadavere.
***
Almeno stando a quanto ho letto, la storia dei complessi di persecuzione di Elena non l'ha affatto riferita soltanto Michele, ma anche altri molto più attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici manifestazioni depressive o nevrotiche di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da matta").
Però, come già ho ripetuto varie volte, bisognerebbe leggere gli atti originali del processo.
***
Infine, se è vero, come dici tu,  che Michele era in famiglia il classico "Furio" del famoso film "Bianco, Rosso e Verdone", secondo me la cosa strana è che Elena abbia atteso tanto a suicidarsi; ma, in tal caso, non si sarebbe affatto suicidata in quanto preda di una "crisi psicotica", bensì "nel pieno possesso delle sue facoltà mentali".
Ed infatti, essendo sposato ad un tipo come Furio (in versione femminile), mi sarei senz'altro suicidato anch'io!
***
Un saluto! :)
***

Claudia K

#9
Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PM
Quanto al fatto che l'area del Rio Mersa, per nove mesi, la ispezionò soltanto colui che era indagato per l'omicidio (ovviamente sostenendo che non c'era nulla), sinceramente stento a credere che la notizia possa essere veritiera.
Ed infatti, se fosse vera:
a)
Tutta la  squadra inquirente, PM compreso, sarebbero stati subito licenziati in blocco, e senza nemmeno il diritto alla pensione.
b)
Michele Buoninconti, così facendo, si sarebbe "autocondannato" da solo, senza più nessuna possibile scusa, non appena fosse stato ritrovato il cadavere.
No Eutidemo, non ho detto che l'abbia ispezionata soltanto lui.  :)
L'area prossima alla residenza della scomparsa fu battuta dalle classiche squadre di professionisti e volontari che vengono allertate fin quando c'è a speranza di trovare la persona scomparsa ancora in vita, e magari vittima di un qualunque infortunio (mi rimetto a Sciarelli e alla sua Redazione, perchè io non c'ero di sicuro).
Quel che ho detto (ripetendo risultanze della Redazione di Chi l'ha visto?) è che a queste squadre, almeno nei primi tempi immediatamente successivi alla scomparsa, partecipò anche Michele, e con doppio "titolo", ossia: quello di essere la parte lesa di questa scomparsa + quello di essere un Vigile del Fuoco.
E nell'ambito di questo lavoro di squadra...lui (guarda caso) scelse sempre di occuparsi dell'area specifica del Rio Mersa, riferendo sempre che non ci fosse nessuna traccia di sua moglie.


Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PM
Almeno stando a quanto ho letto, la storia dei complessi di persecuzione di Elena non l'ha affatto riferita soltanto Michele, ma anche altri molto più attendibili testimoni; i quali hanno parlato non di semplici manifestazioni depressive o nevrotiche di Elena, ma di vere e proprie reazioni di carattere "delirante" (cioè, "comportamenti da matta").
Però, come già ho ripetuto varie volte, bisognerebbe leggere gli atti originali del processo.

Non potendo che concordare con la tua conclusione che ho messo in neretto, quegli atti non sono neanche nella mia disponibilità.
Posso solo riferire, avendo al tempo seguito la vicenda su RaiTre con discreta attenzione, che di testimonianze di episodi da <dissociata-delirante> non ho la nemchè minima memoria, se non da parte di Michele.

Citazione di: Eutidemo il 15 Giugno 2023, 12:52:01 PM
Infine, se è vero, come dici tu,  che Michele era in famiglia il classico "Furio" del famoso film "Bianco, Rosso e Verdone", secondo me la cosa strana è che Elena abbia atteso tanto a suicidarsi; ma, in tal caso, non si sarebbe affatto suicidata in quanto preda di una "crisi psicotica", bensì "nel pieno possesso delle sue facoltà mentali".
Ed infatti, essendo sposato ad un tipo come Furio (in versione femminile), mi sarei senz'altro suicidato anch'io!
Oh no Eutidemo!...questa volta no, no, no!  :-[
Sono sempre attratta dai tuoi ragionamenti e li apprezzo molto, però...Eutidemo...non puoi essere proprio TU a dirmi che...chi ha sbagliato ammmmmore e - prima o poi - se ne avvede, abbia come unica chance il suicidio!
E infatti...la povera Elena...precipitata, a piccoli passi QUOTIDIANI,  nel cul de sac  di una vita coniugale da tregenda...porella...aveva cercato una finestrella di fuga, anche se era solo quella povera cosa che è FB, e per di più da lei gestita come può gestirla una giovane donna che ha QUATTRO bambini e una vita di pastoni alle oche + raccogliere l'acqua piovana + farsi tagliare e tingere i capelli dal Furio della situazione + andare in parata familiare ad ogni funzione religiosa, e pure con colletti confezionati all'uncinetto per i bimbi!  ???
A me, al suo posto, non sarebbe affatto venuto in mente che l'unica via d'uscita potesse essere  il suicidio! E perchè mai? Ma TUTTO dimostra che non sia venuto in mente neanche a lei, poverina.
E poi aveva una famiglia d'origine paciosa e accogliente, incluso persino il cognato (marito della sorella).
Ma era una "brava ragazza" (le virgolette non sono perchè io pensi che non lo fosse, ma solo perchè non condivido quella accezione di brava ragazza) , certamente col suo grande senso di responsabilità materna verso i quattro bambini e poi, magari (data l'osservanza e pratica Cattolica) convinta di essere "sporca e paccatrice" per solo aver pensato che quella vita la stesse devastando, sebbene fosse UN FATTO che così fosse, e senza alcuna sua "colpa" (se non quella di aver creduto in un sogno d'ammmmore rivelatosi una galera manicomiale e ingravescente).

D'altra parte : lui (in stile Franzoni) cercò subito di indirizzare gli inquirenti verso un povero disgraziato che aveva solo la colpa di essere (se non sbaglio) genitore di un bambino che era compagno di scuola di uno dei quattro loro.
Prova provata che...il timore (e rancore) di essere "cornuto"  (scusa l'epiteto greve ma sintetico) ce l'avesse eccome!
E se è vero, come ritengo vero, che il tradimento non richiede "consumazioni" e comincia quando si cerca ALTRO, anche senza trovarlo...ebbene Michele poteva a pieno titolo ritenersi tradito, e la Elena era ragazza così timorata di dio e del prossimo che...qualche segno e confessione gliene aveva resi!

E questa ennesima ingenuità di lei, per me, è stata la sentenza della sua fine per mano maritale, senza se e senza ma.
Alla sola IDEA che lei, considerata "fattrice e sodale PER SEMPRE", potesse dire "ora basta, non ci sto più, perchè..." lui ha perso la bussola, nel panico di immaginare che il suo (di lui) mondo ideale ed eterno, quello di cui era convinto di avere pieno controllo e dominio, potesse dissolversi in pochi passi irreversibili...sol che lei avesse potuto raccogliere le proprie idee, e magari parlarne con i suoi o con uno psic, per poi pronunciare il fatidico (e assai comune) "bene amore... molto è cambiato e non ci sto più."
Non riesco a non immaginare lui che...in base alle tradizioni orali del legalese e pseudo legalese certamente noto in embrione ad un Vigile del Fuoco...non abbia dato di matto LUI, pensando il classico "se questa va avanti...io mi ritrovo che la casa coniugale che ho fatto io resta a lei almeno fino alla maggiore età del più piccolo dei figli, e poi...visto che i figli sono quattro e lei non lavora...mi toccherebbe pure il mantenimento almeno dei quattro figli, mentre dovrei andare pure a pagarmi un affitto di bilocale da qualche parte!"..........

Purtroppo non c'è nulla da ridere, ma...tutto è così "univoco e concordante", in questo caso, che davvero bisogna arrampicarsi su specchi unti di grasso per cercare di affermare qualcosa di diverso da quanto sentenziato dalla Giustizia in via definitiva... e che a far ridere (si fa per dire) per me resta solo l'ipotesi che fosse "presunta delirante e psicotica" una brava cristiana che...ce la mise tutta per essere ottima, ma tra le mille ingenuità commesse...commise anche quella (per Onestà) di far capire al marito che qualcosa si fosse spezzato, prima di aver DECISO le proprie mosse ed essersi opportunamente organizzata in tal senso.



Eutidemo

#10
Ciao Claudia K. :)
In ordine alle tue considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Se l'area prossima alla residenza della scomparsa, oltre che dal marito, fu battuta dalle classiche squadre di professionisti e volontari alla ricerca di persone scomparse (cani poliziotto compresi), la circostanza che, per ben nove mesi, costoro non abbiano trovato alcuna traccia del corpo di Elena, secondo me dimostra inequivocabilmente che lei si era nascosta in profondità nel condotto di scarico delle acque reflue; laddove nessuno si avventurò, ritenendo impossibile che fosse andata a ficcarsi là dentro, per nascondersi da un persecutore immaginario.
***
Ed infatti tutti pensavano:
- o ad un semplice allontanamento da casa;
- o a un suicidio;
- o a un omicidio.
Tutte ipotesi "incompatibili" con la ricerca nelle profondità di un condotto di scarico delle acque reflue; perchè nessuno si suiciderebbe così, nè nessun omicida sarebbe stato in grado di trascinare il cadavere in una tubazione così stretta ed asfittica.
Il che spiega perchè tale  tubazione non sia mai stata esplorata.
***
Almeno secondo me, non si trattava nè di "suicidio" nè di "omicidio", bensì di uno sventurato "incidente" provocato da una "psicosi persecutoria".
***
Come ho già detto, di casi del genere se ne sono già verificati parecchi, il più famoso dei quali fu quello di Elisa Lam, una ragazza canadese in viaggio turistico a Los Angeles; la quale, dopo essere entrata in uno degli ascensori del "famigerato" albergo CECIL (che, sembra, abbia ispirato Kubrick per il suo film SHINING), laddove fu regolarmente filmata dalla videocamera di sorveglianza, la si vede allontanarsene impaurita, sparendo poi letteralmente nel nulla.
***
Ed infatti:
- dalle altre numerose videocamere di sorveglianza dell'hotel, e da quelle di strada, risultò che, pur essendo uscita dall'ascensore, non era però mai uscita dall'albergo;
- tuttavia, anche in quel caso, dalle ripetute e minuziose perquisizioni della polizia (20 detective con agenti e con cani poliziotto al seguito), che ispezionarono l'albergo persino negli armadi e sotto i letti, risultò che nell'albergo non c'era più.
Ed infatti a nessuno poteva venire in mente di andare a cercarla nelle cisterne dell'acqua sul tetto dell'albergo, in una delle quali si era nascosta a seguito di una "crisi psicotica persecutoria" analoga a quella di cui, secondo me, restò vittima anche Elena Ceste.
***
Per cui, se tutti quelli che si sono occupati dell'area specifica del Rio Mersa (compreso Michele), per ben nove mesi hanno riferito di non aver trovato nessuna traccia di Elena Ceste, la cosa è spiegabile solo per il fatto che il suo cadavere non era ancora fuoriuscito dal condotto di scarico; il cui interno nessuno si era dato la briga di esaminare, ritenendola una ricerca assolutamente inutile.
.
2)
Quanto alle testimonianze di svariate persone (e non del solo marito) circa le crisi di "psicosi deliranti" di Elena Ceste precedenti la sua misteriosa morte, questa è una delle poche cose che, come avevo già scritto, ho potuto desumere da un atto ufficiale.
Ed infatti, nell'"ordinanza" del giudice Marson a pag 49/51, riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che aveva confidato a "parenti ed amici", si legge testualmente: "Lo scompenso mentale, qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri della procura come di tipo psicotico proiettivo delirante, veniva notato da tutti i suoi interlocutori".
.
3)
Quanto al fatto che non ci sarebbe affatto da stupirsi se una donna sposata con Furio finisse col suicidarsi, la mia era soltanto una "battuta di spirito"; per cui mi scuso per l'equivoco!
Ed infatti, come ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata.
Al limite, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata; sebbene, a mio parere, entrambe le ipotesi siano molto poco compatibili, sia con le circostanze del ritrovamento del suo cadavere, sia con le risultanze autoptiche.
***
.
***
Un saluto! :)
***

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 16 Giugno 2023, 07:12:35 AM
come ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata.
Al limite, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata
E quindi, perdonami Eutidemo, ma...di che parliamo?  ;)

Le ipotesi edificabili su qualunque fatto sono potenzialmente infinite, sempre. E il "giornalismo" dei nostri tempi ne è dimostrazione quotidiana e gigantografica.

Poi (soprattutto per i Magistrati) resta l'Onere di tenere i piedi per terra e, sì, certo e di conseguenza, concludere che questo sia stato un femminicidio, sia perchè c'erano tutti i presupposti più basici per farlo maturare (dato lui e la sua indole), e sia perchè lui ha provatamente magheggiato su una serie di "indizi e punti chiave" , mettendocela tutta per far passare la moglie per delirante e anche (non dimentichiamolo) per catechizzare i figli con frasi ai suoi bambini del tipo "attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!".
Orrore nei FATTI.
Orrore che un uomo che davvero avesse visto sparire sua moglie non sapendone il perchè...non avrebbe mai ordito con metodo persino presso quattro bambini che sono i SUOI figli.
Orrore.
Orrore che NON PUO' NON essere significante.


Eutidemo

Ciao Claudia K :)
Ripeto che, come ho scritto in questo thread sin dal mio post iniziale, io non penso minimamente che Elena Ceste si sia suicidata; e che, "al limite", dovendo "forzatamente" scegliere tra l'ipotesi del suicidio e quella dell'omicidio, è molto più probabile che sia stata uccisa, che non che si sia suicidata.
***
Però, secondo me, sono errate entrambe le ipotesi, in quanto, la circostanza che il suo corpo non sia stato ritrovato per ben nove mesi, dimostra "indirettamente", ma anche "inequivocabilmente" che lei si era intrufolata nel condotto di scarico da cui sgorga il "Rio Mersa"; luogo perfetto per nascondersi da un immaginario persecutore, nel caso di un soggetto affetto da una crisi di "psicosi persecutoria" (così come Elisa Lam andò a nascondersi in una cisterna dell'acqua sul tetto del suo albergo).
***
D'altronde, come diceva Sherlock Holmes: "Quando hai escluso l'"impossibile" ciò che resta, per quanto "improbabile", è la "verità"."
***
Per cui:
- essendo "impossibile" che nella zona esplorata del Rio Mersa per ben nove mesi NESSUNO abbia mai avuto modo di scoprire il cadavere di Elena Ceste;
- per quanto "improbabile", non se ne può dedurre altro che lei si fosse infilata nella asfittica conduttura da cui scaturiva il Rio Mersa, per poi scivolarne fuori mano a mano che il suo corpo si decomponeva, in quanto tale conduttura era l'unico luogo non esplorato della zona.
***
Secondo me, è l'unica conclusione logica!
***
E, se questo è vero, a me sembra evidente che Elena Ceste è morta per un incidente dovuto alla sua irrazionale follia persecutoria, in quanto:
- nessun suicida si toglierebbe mai la vita in un modo così assurdo;
- nessun omicida avrebbe potuto trascinare il cadavere della sua vittima in un simile stretto budello, senza restare intrappolato e morire asfissiato anche lui (ammesso e non concesso che potesse riuscirci).
***
Il marito, se fosse stato davvero lui l'assassino, secondo me avrebbe portato in macchina il cadavere della moglie molto più lontano da casa sua, e lo avrebbe seppellito in un bosco o gettato con una pietra al collo in un fiume; come qualunque omicida che si rispetti!
***
Quanto al fatto che Michele Buoninconti abbia catechizzato i figli con frasi del tipo "Attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!", questa è una cosa che ignoravo completamente; ma come si è mai scoperta una cosa del genere, considerato che non credo che possa averli catechizzati in tal modo davanti a terze persone?
In ogni caso, se è la notizia è vera, questo dimostra senz'altro che Michele Buoninconti è una persona davvero ORRIBILE; però questo non prova affatto che abbia assassinato la moglie.
***
Un saluto! :)
***

Claudia K

Buongiorno a te, Eutidemo  :)

Comincio dalla fine del tuo post : 

Citazione di: Eutidemo il 17 Giugno 2023, 13:23:55 PMQuanto al fatto che Michele Buoninconti abbia catechizzato i figli con frasi del tipo "Attenzione a confermare quello che vi dico io, sennò questi già vi hanno tolto mamma e poi finisce che vi tolgono anche papà!", questa è una cosa che ignoravo completamente; ma come si è mai scoperta una cosa del genere, considerato che non credo che possa averli catechizzati in tal modo davanti a terze persone?

La mia fonte è sempre "Chi l'ha visto?", e quanto ho riferito risultava da intercettazioni ambientali (leggasi "cimici" et similia), opportunamente collocate all'interno di casa Buoninconti, ad ovvia insaputa dello stesso. E presumo siano agli atti del processo, come è ovvio che debba esssere. 

Citazione di: Eutidemo il 17 Giugno 2023, 13:23:55 PMla circostanza che il suo corpo non sia stato ritrovato per ben nove mesi, dimostra "indirettamente", ma anche "inequivocabilmente" che lei si era intrufolata nel condotto di scarico da cui sgorga il "Rio Mersa"; luogo perfetto per nascondersi da un immaginario persecutore, nel caso di un soggetto affetto da una crisi di "psicosi persecutoria"

Ma non è che "non è stato ritrovato per nove mesi" ! 
E' soltanto che le battute di ricerca (come sai) si svolgono in modo intensivo (anche in orari notturni, tra l'altro) fin quando c'è la ragionevole speranza di ritrovare una persona viva. E siccome la tesi era che la poveretta si fosse allontanata nuda e scalza, in quel di Asti nel mese di gennaio, era ovvissimo che non potesse aver fatto chissà quanta strada (e per di più senza essere notata DA NESSUNO!). 
Quindi si seguì questa narrazione e fu battuta, senza alcun successo,  la zona in cui lei avrebbe potuto avventurarsi. 
Peccato che...il Michele che era attivissimo in queste ricerche...si occupò LUI della zona prossima al Rio Mersa! 

E quanto al "come la poveretta finì lì" (nuda e scalza, e dopo aver percorso il tragitto in pieno principio di mattinata lavorativa senza essere notata da nessuno!) ...come i Giudici concluderei che può solo avercela portata, nel bagagliaio, chi l'ha uccisa, avendo ben corposi moventi per farlo. 
Che poi il corpo, DOPO NOVE MESI e tutte e quattro le stagioni, si trovasse "dentro o fuori" il piccolo tunnel sul Rio...per me è del tutto irrilevante, atteso appunto il tempo e vicende meteo intercorsi in quel lunghissimo lasso di tempo. 
Ma da modestissima e semplice cultrice di "psico", ma soprattutto da donna e mamma, trovo semplicemente IMPENSABILE che anche la più grave crisi psicotico-delirante possa indurre una mamma, che ha dato la colazione ai propri bambini e li ha lavati e vestiti per andare a scuola, in 20 minuti diventi una dissociata totale che dimentica tutto questo, che è vità. 
Mentre, da donna comune, posso garantire che è così atavica la ripulsa femminina verso sterpaglie e insetti ...che...anche la più dissociata del Globo non avrebbe scelto di rifugiarsi dentro a quel piccolo e asfittico tunnel! 
Volendo proprio sottilizzare (sempre dal punto di vista femminino medio) non mi pare neanche che "la cisterna dell'acqua sulla copertura dell'albergo" del caso americano abbia NULLA DI NULLA in comune con quell'asfittico mini tunnel sil Rio Mersa, per raggiungere il quale era necessario affrontare (ANCHE) roveti-sterpaglie-insetti e animali di ogni tipo! 

Ma soprattutto : nessuno potrà mai dire dove si trovasse il corpo della poveretta a fine gennaio, e da nessuna parte è scritto che si trovasse dentro a quel tunnel.
Mentre...buttarne il corpo in prossimità e far conto che le sterpaglie già "coprissero",  e poi partecipare alle ricerche per dire affranto che "no...lì non c'è niente" ...è così prevedibilmente banale, da essere di per sè una confessione involontaria.

 








Eutidemo

Ciao Claudia K. :)
Se quanto hai riferito risultava da "cimici" collocate all'interno di casa Buoninconti, ad ovvia insaputa dello stesso, non c'è dubbio alcuno che quello che ha detto ai figli è vero; ed infatti le "registrazioni ambientali" non mentono.
Nel qual caso non c'è neanche dubbio alcuno  che Michele Buoninconti sia una persona davvero ORRIBILE; ma tale registrazione non dimostra comunque che abbia assassinato la moglie.
***
Quanto al resto, poichè il Rio Mersa non è paragonabile al Rio delle Amazzoni, nè quella rada sterpaglia alla giungla del "Mato Grosso", insistito nel dire che è IMPOSSIBILE che, in NOVE MESI, assolutamente NESSUNO abbia avuto l'occasione di vedere il cadavere di Elena Ceste, se esso si fosse trovato alla scoperto, nelle basse acque della "marana" o nella boscaglia.
***
E non sto parlando solo delle squadre di ricerca, che hanno battuto quell'area palmo a palmo anche con i cani poliziotto, bensì di "chiunque altro", in ben nove mesi, si sia trovato a passare da quelle parti:
- bambini che giocavano con le barchette nel Rio Mersa;
- vecchietti che portavano a spasso il cane;
- coppiette infrattatesi lì per pomiciare (con la relativa scorta di guardoni)
ecc. ecc.
***
SECONDO ME E' IMPOSSIBILE!!!
***
Per cui, visto che dopo nove mesi il cadavere è stato ritrovato, ben visibile, nel Rio Mersa, non c'è altra spiegazione della circostanza se non quella che, in precedenza, esso si trovava all'interno della conduttura da cui scaturisce il fiumiciattolo; il cui asfittico e puzzolente interno non aveva mai esplorato nessuno PRIMA, e dal quale lentamente, col passare del tempo, il cadavere è slittato fuori "a valle".
***
ALTRIMENTI DOVE DIAMINE SI TROVAVA IL CORPO???
Da qualche parte doveva pur essere; e dove se non lì?
***
Quanto al "come la poveretta finì lì", nuda e scalza, e dopo aver percorso il tragitto in pieno principio di mattinata lavorativa senza essere notata da nessuno, devi tenere presente che:
a)
Il percorso da lei fatto era in piena campagna, per cui è normale che nessuno l'abbia vista in pieno principio di mattinata lavorativa.
b)
Da casa sua al Rio Mersa e relativa conduttura, camminando a piedi (senza correre) ci si impiegano esattamente 2 minuti e 30 secondi esatti, così come accertato con apposito "esperimento giudiziale" per cui:
- era possibilissimo percorrerlo senza vestiti anche  in pieno inverno;
- il luogo, ammesso che ce ne fosse bisogno, non era raggiungibile in macchina.
c)
Nei casi di "psicosi persecutoria", è assolutamente normale che le vittime di tale patologia psichiatrica si spoglino nude; soprattutto se, come nel caso di Elena Ceste ed Elisa Lam (e di altri), si propongono di immergersi in acqua.
Ed infatti la loro mente malata, ricorda confusamente che, prima di entrare in acqua, occorre togliersi i vestiti.
***
Quando, poi, scrivi: "si trovasse "dentro o fuori" il piccolo tunnel sul Rio...per me è del tutto irrilevante", temo che io non sia riuscito a spiegarmi bene; ed infatti la circostanza è ASSOLUTAMENTE RILEVANTE!!!
***
Ed infatti:
- nessuno si sarebbe suicidato infilandosi in quel tubo asfittico;
- nessun omicida avrebbe avuto la capacità o il motivo di ficcare il cadavere là dentro (visto che prima o poi sarebbe necessariamente sbucato fuori con la corrente).
***
Ed è per questo che nessuno ha pensato di esplorarlo all'interno, il che spiega il ritrovamento dopo nove mesi.
***
Per cui, in base alle surriportate circostanze, secondo me non se ne può dedurre altro che lei, in preda ad una "crisi psicotica persecutoria", si fosse infilata nella asfittica conduttura da cui scaturiva il Rio Mersa, per poi scivolarne fuori mano a mano che il suo corpo si decomponeva, in quanto tale conduttura era l'unico luogo non esplorato della zona.
***
Tu trovi semplicemente IMPENSABILE che anche la più grave crisi psicotico-delirante possa indurre una mamma, che ha dato la colazione ai propri bambini e li ha lavati e vestiti per andare a scuola, in 20 minuti diventi una dissociata totale che dimentica tutto questo, che è vità; eppure è capitato più volte, ed anche di peggio.
Ad esempio, tu dimentichi Anna Maria Franzoni; e molti altri casi come il suo!
*** 
Da "donna comune", tu puoi certo garantire l'atavica ripulsa di una donna (normale) verso sterpaglie e insetti; però, non essendo tu una "psichiatra", non puoi in alcun modo pretendere di asserire che la più dissociata del Globo non avrebbe scelto di rifugiarsi dentro a quel piccolo e asfittico tunnel, per sfuggire ai suoi immaginari persecutori!
 Tu confondi la tua "percezione della realtà", da persona sana di mente, con la  "perdita della percezione della realtà" in cui cadono gli psicotici.
***
Purtroppo la follia fa commettere cose folli; sennò che follia sarebbe! :(
***
Un saluto! :)
***

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