L'Occidente e la filosofia. Contro il presente errore.

Aperto da PhyroSphera, 30 Settembre 2023, 18:39:43 PM

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PhyroSphera

Cosa ne ha fatto l'Occidente della propria filosofia? È stato detto di un Occidente nichilista, intendendo con ciò di negazione dell'essere, ma è stato fatto coincidere questo Occidente a l'Occidente tout court, fraintendendo la tradizione... Nel frattempo la politica della maggior parte degli Stati occidentali è caduta in arbitrii assoluti, come se la natura si potesse costruire anzi creare. Parte della filosofia occidentale, fraintendendo l'appello alla libertà dopo la sconfitta del socialismo reale, ha cominciato a finire di eccessi innaturali; altra parte parimenti finisce per non aver accolto tutta la necessità ecologica. Restano pure i nostalgici di Marx, sempre più assurdi nel loro totalitarismo hegeliano rovesciato...
Una grande illusione domina la scena, l'idea che attualmente abbiamo i mezzi a disposizione per costruire una sorta di paradiso in terra. La comparsa della epidemia dell'Aids non è bastata come sveglia e molti sprovveduti hanno provato a suonare di nuovo il campanello d'allarme utilizzando per spauracchio un evento non particolarmente grave, il Covid, ma nemmeno questo è bastato...
La filosofia dai tempi di Parmenide e Platone — non è da escludersi neppure Eraclito — cominciò a fornire degli strumenti per affrontare la realtà degli inganni e la religione dai tempi di Gesù addita nella realtà un principio ingannatore, non un'essenza in verità ma un'entità, mentre viva è oramai dalle nostre parti anche la dottrina buddhista che insegna il superamento delle illusioni mondane. Per tali vie religiose una ulteriore parte della filosofia si è maggiormente provvista di strumenti e rimedi; solo che una società civile, perlomeno una parvenza di essa, intromèssasi negli Stati rifiuta disinganni e disillusioni e pretende e spesso ottiene il comando nella politica.

Quel che resta nel mondo della filosofia non è inadeguato al còmpito di salvare la politica occidentale; ma c'è una grave avversione contro saggezza e sapienza ed anche contro gli autentici poteri filosofici.
In particolare sono proprio Parmenide e Platone e i relativi successivi sviluppi a essere messi in ingiusta discussione.
Si attribuisce alla scuola di Elea la negazione della radicalità del divenire, ma in verità il contrasto tra eleatismo ed eraclitismo non è mai consistito in un vero e proprio antagonismo e con Melisso si era già pervenuti a una conciliazione tra la dottrina di Parmenide e quella di Eraclito; Platone non aveva mai sostenuto una vera e propria opposizione tra anima e corpo ma aveva fatto notare che nel particolare cammino per la saggezza bisogna basarsi sull'anima che è in noi, non sul corpo; Plotino negava l'esistenza di una materia unica, non della materia... Schopenhauer, sostenitore delle idee platoniche, non pensava realmente a un universo dominato dalle sofferenze ma indicava oltre le falsità un mondo vero, comprensibile solo con l'accettazione del dolore, e a questa impostazione seguiva quella dell'idealismo assoluto di Benedetto Croce, nel quale idea e concetto sono separati e perciò il mondo non va ritenuto direttamente significante; l'affermazione dell'oscuro dramma che è necessariamente contenuto in ogni esistenza umana non è stato solo preda del negativismo — si pensi all'esistenzialismo positivo di Nicola Abbagnano!

È passato poco tempo dalla morte di Emanuele Severino, critico irriducibile del nichilismo occidentale; e sulla scorta dell'assolutizzazione del suo pensiero (alla quale lo stesso pensatore indulgeva) ma anche e soprattutto dei fraintendimenti di esso, si pensa che in Occidente la cultura sia fatta solo di macerie e che la filosofia non possa offrire nulla alla politica, mentre altri che sospettano o notano il contrario vogliono fare credere a tutti i costi che quella del filosofo sia una strada senza sbocchi... Eppure non è vero! La filosofia c'è ancora e semmai sono ancora una volta le giuste dottrine religiose a offrire qualcosa di superiore e decisivo, non l'ottimismo insensibile che domina lo scenario sociale odierno e colonizza le strutture politiche di vasta parte occidentale.


Mauro Pastore

Ipazia

La filosofia è morta in occidente perché non compatibile con il modello capitalistico dominante: dogmatico, non-etico, inumano ("cosa sia l'Uomo non so, conosco solo il suo prezzo").

La rivoluzione, materiale e culturale, passa pure per la rianimazione della filosofia.



pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 30 Settembre 2023, 22:28:05 PMLa filosofia è morta in occidente perché non compatibile con il modello capitalistico dominante: dogmatico, non-etico, inumano ("cosa sia l'Uomo non so, conosco solo il suo prezzo").

La rivoluzione, materiale e culturale, passa pure per la rianimazione della filosofia.




La filosofia non è ancora morta in Occidente. Rischia di morire e una delle cause è l'intrusione marxista. Croce diceva che il marxismo è proprio una filosofia, ma (aggiungo io) si trattava e si tratta solo di una pericolosa comparsa.
Continuare a oltranza col marxismo sfocia nell'antifilosofia e ormai stiamo già entrando in questa fase.
Bisogna guardarsi dal marxismo.

Mauro Pastore

Pensarbene

Infatti Marx, sul finire della sua vita scrive ad Engels:"Oggi sono stato dal barbiere e mi sono fatto rasare  barba e capelli.
Voglio cambiare vita e questo è solo il primo passo..."
Detto questo ironicamente,una delle dinamiche umane più  note e caratteristiche è la ricerca di uno o più capri espiatori.
Un'altra è quella di considerare come veramente "ok" solo una   certa umanità,cultura, politica,religione ecc....
Infine, il gioco psicologico più praticato sulla Terra è  " Il mio è  meglio del tuo " in tutte le sue forme dalle più banali alle terza! Guerra Mondiale!
Eliminando queste tre dinamiche il mondo cambierebbe faccia e vita.
Per farlo bisognerebbe mettere i 9/10 dell' umanità in animazione sospesa e lasciar fare al decimo sezionato.
Dopo un secolo cominciare a risvegliare i sospesi senza fretta fino a risvegliarli tutti in un millennio.
Forse.... :)) :)) :))




Ipazia

Croce aveva ragione. Il marxismo è una visione del mondo basata su un'analisi storica accurata di come le relazioni uomo-natura e sociali abbiano determinato le ideologie e le scale di valori. Tali analisi sono lungi dall'essere falsificate e entrano a pieno titolo nel dibattito filosofico che vede anche oggi, fin nei dettagli microcefalici della pubblicità, come il potere economico determini comportamenti, aspettative e fedi.

È una filosofia che ha messo l'Essere coi piedi per terra evolvendo in filosofia della prassi conservando, malgrado alcune iniziali ingenuità positivistiche, netta la distinzione tra materialismo volgare (scientismo) e materialismo storico con le sue specificità sovrastrutturali (coscienza di classe) capaci di interagire e modificare la struttura economica attraverso un processo rivoluzionario materiale e ideale.

Essendo imperniata sull'etica, la filosofia marxista non rischia i suoi fondamenti in confronti ontologici disperati con l'episteme scientifica, che sa tenere a bada ogni volta esca dal suo seminato come scienza del padrone e pensiero unico omologato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 17 Dicembre 2023, 19:39:25 PMCroce aveva ragione. Il marxismo è una visione del mondo basata su un'analisi storica accurata di come le relazioni uomo-natura e sociali abbiano determinato le ideologie e le scale di valori. Tali analisi sono lungi dall'essere falsificate e entrano a pieno titolo nel dibattito filosofico che vede anche oggi, fin nei dettagli microcefalici della pubblicità, come il potere economico determini comportamenti, aspettative e fedi.

È una filosofia che ha messo l'Essere coi piedi per terra evolvendo in filosofia della prassi conservando, malgrado alcune iniziali ingenuità positivistiche, netta la distinzione tra materialismo volgare (scientismo) e materialismo storico con le sue specificità sovrastrutturali (coscienza di classe) capaci di interagire e modificare la struttura economica attraverso un processo rivoluzionario materiale e ideale.

Essendo imperniata sull'etica, la filosofia marxista non rischia i suoi fondamenti in confronti ontologici disperati con l'episteme scientifica, che sa tenere a bada ogni volta esca dal suo seminato come scienza del padrone e pensiero unico omologato.
Ha avuto una ragion d'essere quel marxismo che era un ismo perché in realtà criticava il dogma marxiano. Una parentesi. Ma gli studi che tu menzioni evidenziano nessi dando una interpretazione alienata, illudendo che tutto della attività dello spirito abbia origine nella materia; e invece non è così. Secondo le premesse di Marx è impossibile capire il ruolo dell'inventiva nell'economia, il ruolo di Dio e la religione nella politica... Ed è inutile evitare di fare i conti con questi vuoti ripetendo indefinitamente la critica all'idealismo hegeliano. Non c'è solo quello. Sognare di realizzare il paradiso in terra abolendo la proprietà privata e rendendo lo Stato socialista, solo perché secondo la materia bruta così si dovrebbe agire: si tratta di un inganno che crea soltanto un mostro, perché per trovare rimedi ultimi bisogna fare appello allo spirito, quello vero.

Mauro Pastore

Pensarbene

#6
questo non è vero se non in parte.
Le asserzioni marziane non sono falsificabili ma discutibili, accettabili o meno su questo piano ma solo su questo piano.
Quelle falsificabili le troviamo nel Capitale e  in parte lo sono state resistendo come ipotesi ma non come esatte.
La teoria sul plusvalore ad esempio contiene elementi reali inerenti il primo capitalismo ma altrettanti ipotesi che si sono rivelate sbagliate allo sviluppo successivo e alla critica.
In particolare non è vero che la durata della giornata di lavoro era connessa a una  appropriazione del tempo di lavoro che produceva il profitto  e questo è stato dimostrato proprio dagli scioperi e dalle vittorie sindacali.
Diciamo che l'analisi marxista è stata una buona teorizzazione dell' economia borghese di allora in chiave antiborghese connessa alla filosofia di Marx.
Engels stesso era un industriale di allora, gestiva un fabbrica tessile e forniva a Marx dati e idee utili e pratici sulla sua industria e su quella di colleghi e imprenditori.
Marx era la mente e Engels il...braccio, poi è  vero che Marx aveva una vasta cultura e una buona intelligenza, conosceva bene l'economia politica e generale, odiava Stuart Mills  che pure era un genio nel campo e amava sotto sotto Pareto e i socialisti utopistici.
Per quanto riguarda il materialismo storico basterebbe prendere in esame le epidemie di peste del medioevo per capire quanto abbiano influito sulla produzione economica e la sociologia di allora.
Marx ha razionalizzato studi altrui e contesto socioeconomico di allora insieme a una visione secondo me insufficiente e parziale della storia umana.
Non a caso i suoi scritti storici redatti con Engels sono quelli meno felici e più criticabili.
La sua affermazione della lotta di classe tra patrizi e plebei schiavi o non schiavi trascura il fatto che le lotte intestine tra i patrizi erano anche più determinanti di quelle tra loro e i plebei.
Nel caso della nobiltà poi qualsiasi storico dell'aristocrazia sa che le competizioni,le guerre e le trame interne alla nobiltà nel corso dei secoli sono state più determinanti di quelle tra i nobili e la plebe.
Insomma, Marx ha detto cose vere e altre meno vere e non vere del tutto, diciamo una percentuale di un terzo per parte.
Per quanto riguarda la religione di Marx si ricorda la frase " la religione è l' oppio dei popoli" e il suo ateismo intellettuale commisurato alla sua visione del mondo.
Citando Feuerbach e qualche altro miscelando in tutto con una strana simpatia per la massoneria.
Ci sono infatti alcune prove che suggeriscono che Marx potrebbe aver avuto qualche contatto con la massoneria. Ad esempio, in una lettera del 1864, Marx scrisse a Friedrich Engels: "Ho incontrato un massone che mi ha detto che la massoneria sta diventando sempre più radicale".
Inoltre, alcuni storici hanno sostenuto che Marx potrebbe aver fatto parte di una loggia massonica segreta chiamata "Die Freien".
Insomma,la massoneria,come sempre, spunta un po' dappertutto anche dove non dovrebbe farlo.








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