L'origine delle Crociate

Aperto da Fharenight, 03 Febbraio 2017, 13:20:40 PM

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Fharenight

 In nome della giustizia e della verità storica. Per conoscere e capire, per non dimenticare, perché  la storia è maestra di vita  per costruire un futuro migliore. Per poter comprendere e affrontare con discernimento e saggezza ogni decisione politica.

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Secondo la visione del "politicamente corretto", le Crociate sarebbero state nientemeno che uno dei tanti episodi di imperialismo commessi dal mondo cristiano, visto come barbaro e guerrafondaio, a danno di un mondo musulmano percepito come immensamente più tollerante e pacifico.
Questa prospettiva dimentica che quattro secoli prima dell'appello del papa Urbano II, ebbe iniziò l'espansione degli Arabi che attaccarono anche stati cristiani con la motivazione del Jihad,intrapreso per conquistare nuove terre dove si sarebbe imposta la legge dell'Islam. Né tiene conto dei fattori che scatenarono la Prima Crociata.

E' ormai noto che questa fu dovuta in seguito alla richiesta di aiuto inviata al papa dall'imperatore bizantino Alessio Comneno per contrastare i Turchi Selgiuchidi, e dallo scalpore provocato dalle continue aggressioni a danno dei pellegrini cristiani in visita verso i luoghi santi della Palestina. Sebbene diversi storici abbiano esaltato la "tolleranza" islamica nei confronti delle altre fedi (spesso contrapponendola al fanatismo dimostrato dalla Chiesa Cattolica contro ebrei ed eretici), in verità, la libertà religiosa nei paesi musulmani presentava evidenti limiti: essa veniva ammessa solamente per i "Popoli del Libro" come ebrei e cristiani a patto, però, che questi non facessero proselitismo e praticassero la loro religione solamente in ambito privato. A ciò si devono aggiungere una serie di discriminazioni  a cui erano sottoposti idhimmi (si pensi, ad esempio, al pagamento dell'imposta di capitolazione, la Jizia), che trasformavano i sudditi non musulmani in cittadini di seconda categoria.

Non mancarono, tra l'altro, nel corso dei secoli anche diversi episodi di martirio e persecuzione. Lo storico Moshe Gilnella sua opera History of Palestine, 634-1099 scrive: «Agli inizi dell'VIII secolo settanta pellegrini cristiani provenienti dall'Asia Minore furono messi a morte dal governatore di Caesura, tranne sette che acconsentirono a convertirsi all'islam. Di lì a non molto, altri sessanta pellegrini, sempre provenienti dall'Asia Minore, furono crocifissi a Gerusalemme. Verso la fine dell'VIII secolo i musulmani attaccarono il monastero di San Teodosio, nei pressi di Betlemme, massacrarono i monaci e distrussero due chiese vicine. Nel 796 i musulmani misero al rogo venti monaci del monastero di Mar Saba. Nell'809 vi furono molteplici assalti a un gran numero di chiese sia entro le mura di Gerusalemme sia attorno alla città, con stupri e uccisioni di massa. Gli attacchi si ripeterono nell'813. Il giorno della Domenica delle Palme del 923 esplose una nuova ondata di violenze con distruzioni di chiese e uccisioni» (citato in Rodney Stark, Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle Crociate, Lindau 2010 p. 122).

L'episodio che scosse profondamente l'Europa accade durante il regno del califfo d'Egitto, Tariqu Al-Hakim,musulmano eterodosso, un folle per alcuni studiosi: durante il suo regno perseguitò per un certo periodo musulmani ortodossi, ebrei e cristiani. Oltre a costringere i cristiani ad indossare una croce di due chili e ordinare la distruzione di migliaia di chiese, il califfo tentò persino di far demolire il Santo Sepolcro. Non mancarono, tuttavia, negli anni successivi nuove aggressioni e violenze a danno dei pellegrini: nel 1022 Gèrard de Thouars, abate di Saint-Florent-près-Saumur, fu imprigionato dopo aver appena raggiunto la Terra Santa e messo a morte, sorte simile toccò nel 1026  a Richard de Saint-Vannelapidato dopo essere stato colto a celebrare la messa in territorio musulmano; nel 1040 anche Ulrico de Breisagu fu lapidato dalla folla sulle rive del Giordano; mentre nel 1064 Gunther Von Bamberg, vescovo di Bamberga, fu vittima di un'imboscata dei musulmani e perì insieme a molti pellegrini (Gli eserciti di Dio, pp.128-131).

La situazione per chi andava a visitare Gerusalemme peggiorò quando la città santa cadde in mano ai Turchi Selgiuchidi al punto che nei sermoni risalenti all'epoca della Prima Crociata, come quello pronunciato da Urbano II a Clemornt, si parlava di cristiani uccisi, pellegrini vessati e chiese demolite, profanate o trasformate in stalle o moschee. Sebbene questi fatti siano stati probabilmente ingigantiti, non furono tuttavia inventati (Jean Flori, Le Crociate, Bologna 2003 p. 28).

Non sono certamente mancate violenze e atrocità contro musulmani da parte di alcuni eserciti cristiani in epoca medievale, ma questo andrebbe contestualizzato al travisamento dello spirito cristiano ed iniziale delle crociate, ricondotto comunque ad un'epoca ancora priva di reti diplomatiche. Inoltre, mentre queste sono fortunatamente sempre più un ricordo lontano, uccisioni e discriminazioni nei confronti dei cristiani sono purtroppo ancora oggiuna tragica realtà in molti stati a maggioranza islamica.

(Massimo Ferrari)

InVerno

Ma guarda che se c'è qualcosa di "politicamente corretto" è declassificare le crociate (che crociate sono, l'imperialismo è un altra cosa) come guerre difensive che avevano travisato lo spirito cristiano. Mai sentito tanto politically correct in una definizione (che giustamente l'autore non da, ma la assumo per riassunto), non so chi sia ma deve tenere corsi di politically correct estremo carpiato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eretiko

Cosa ci si può aspettare da 2 religioni (cristianesimo ed islam) che pretendono, ognuna, di essere la unica e vera religione e che hanno come missione quella di evangelizzare e convertire il mondo intero?
Nulla da stupirsi se queste 2 religioni si sono sempre bacchettate verbalmente e poi bastonate fisicamente.
E nulla da stupirsi se anche internamente, ognuna con le sue diverse correnti, hanno sempre generato conflitti, talvolta armati, con reciprochi mozzamenti di testa tra i 2 principali filoni islamici, e con reciprochi arrosti e bracieri (non metaforici) tra le diverse anime del cristianesimo.
Guarda caso gli unici a buscarle sempre sono stati gli ebrei, che hanno sempre preso bastonate sia dai cristiani sia dagli islamici, e, ironia della sorte, cristianesimo ed islam derivano dal giudaismo! Con una piccola sostanziale differenza: il giudaismo non ha mai preteso di essere universale, non ha mai preteso di convertire nessuno, non ha mai preteso che il loro dio fosse considerato l'unico.   
 

Fharenight

#3
 Una delle operazioni piú stupide che un occidentale può fare in malafede è equiparare il cristianesimo all'islam. Il proselitismo i cristiani l'hanno realizzato con la predicazione, specie nelle prime comunità cristiane. Per quanto riguarda  le dispute all'interno del cristianesimo paiono  barzellette in confronto ai conflitti sorti sin dall'inizio nell'islam e mai terminati.
A prescindere che si creda o no, che si vogliano criticare o eliminare le religioni o meno, ma negare o sottovalutare la particolaritä del cristianasimo e il suo prezioso apporto nell'emancipazione dell'Occidente, non solo non ha senso, ma è controproducente nel tentativo di conciliazione dei due mondi. Ammettere la verità di ciò che è stato (del cristianesimo e delle crociate), riconoscere gli aspetti positivi e superiori della nostra religione (aspetti che sono evidentissimi)  e dichiararlo apertamente e tranquillamente, non vedo quale catastrofe possa causare, anzi, ridimensionerebbe l'esaltazione degli islamici. Al contrario, disprezzare il cristianesimo unitamente al continuo "mea culpa", si alimenta l'esaltazione di chi è rimasto indietro di millenni nello sviluppo culturale e si predispone terreno fertile al conflitto sociale. Mescolare  per forza due culture cosi differenti tra loro si ottiene, volenti o nolenti, lo stesso risultato che si ottiene quando si tenta di mescolare l'olio con l'acqua. Dunque il problema non consiste su quale delle due religioni possiede la verità, chi delle due ha ragione,  bensí il voler mescolare  due realtà incompatibili tra loro. Pertanto, cosí come due coniugi che si separano per incompatibilità di carattere riescono a riappacificarsi e ragionare solo durante le poche volte che si incontrano, allo stesso modo possiamo rapportarci col mondo islamico.
Noi occidentali amiamo l'ironia, il sarcasmo e la satira anche  nei confronti della religione come arma politica; a loro non piace affatto, dunque se ne stessero o tornassero nei loro Paesi e vivessero, cosí come da loro si vive, felici immersi nel loro mondo incantato.
Per quanto riguarda gli ebrei, nessuno di noi occidentali ce l'ha con loro, solo gli islamici.

Riflettere bene e onestamente prima di scrivere sarebbe cosa buona e saggia.

Eretiko

Io non sto equiparando niente, semplicemente noto che tra 2 religioni che pretendono ciascuna di essere la verità assoluta non possono che esserci che mazzate (più o meno metaforiche), come anche tu hai sottolineato usando altre parole.
Per me, ateo, è privo di senso stabilire quale religione è superiore all'altra, e non ho alcun problema di convivenza con nessuna delle due, almeno fino a quando non ledono il mio spazio personale.
Essendo nato in un paese cattolico, battezzato (e quindi iscritto al cattolicesimo) non per mia libera scelta ma per imposizione, credo che ho tutti gli elementi per criticare il cristianesimo. E per quelle che sono le mie conoscenze critico fortemente anche l'islam, anche se solo per esperienza indiretta ovviamente.
Riguardo al prezioso apporto dato all'occidente dal cristianesimo, come tu affermi, personalmente ho molto da ridire (sempre in base alle mie conoscenze ovviamente), ma non lo dico certo per sminuire le tue opinioni.
Gli ebrei li abbiamo sempre massacrati (qualche volta letteralmente, non solo metaforicamente) da quando qualcuno li ha definiti "deicidi" (per via del fatto che loro hanno ucciso Gesù).

InVerno

#5
Citazione di: Fharenight il 06 Febbraio 2017, 16:10:02 PM
Una delle operazioni piú stupide che un occidentale può fare in malafede è equiparare il cristianesimo all'islam. Il proselitismo i cristiani l'hanno realizzato con la predicazione, specie nelle prime comunità cristiane. Per quanto riguarda  le dispute all'interno del cristianesimo paiono  barzellette in confronto ai conflitti sorti sin dall'inizio nell'islam e mai terminati.
A prescindere che si creda o no, che si vogliano criticare o eliminare le religioni o meno, ma negare o sottovalutare la particolaritä del cristianasimo e il suo prezioso apporto nell'emancipazione dell'Occidente, non solo non ha senso, ma è controproducente nel tentativo di conciliazione dei due mondi. Ammettere la verità di ciò che è stato (del cristianesimo e delle crociate), riconoscere gli aspetti positivi e superiori della nostra religione (aspetti che sono evidentissimi)  e dichiararlo apertamente e tranquillamente, non vedo quale catastrofe possa causare, anzi, ridimensionerebbe l'esaltazione degli islamici. Al contrario, disprezzare il cristianesimo unitamente al continuo "mea culpa", si alimenta l'esaltazione di chi è rimasto indietro di millenni nello sviluppo culturale e si predispone terreno fertile al conflitto sociale. Mescolare  per forza due culture cosi differenti tra loro si ottiene, volenti o nolenti, lo stesso risultato che si ottiene quando si tenta di mescolare l'olio con l'acqua. Dunque il problema non consiste su quale delle due religioni possiede la verità, chi delle due ha ragione,  bensí il voler mescolare  due realtà incompatibili tra loro. Pertanto, cosí come due coniugi che si separano per incompatibilità di carattere riescono a riappacificarsi e ragionare solo durante le poche volte che si incontrano, allo stesso modo possiamo rapportarci col mondo islamico.
Noi occidentali amiamo l'ironia, il sarcasmo e la satira anche  nei confronti della religione come arma politica; a loro non piace affatto, dunque se ne stessero o tornassero nei loro Paesi e vivessero, cosí come da loro si vive, felici immersi nel loro mondo incantato.
Per quanto riguarda gli ebrei, nessuno di noi occidentali ce l'ha con loro, solo gli islamici.

Riflettere bene e onestamente prima di scrivere sarebbe cosa buona e saggia.

Se il problema dei libri di storia è che si aprono verso sinistra e la cosa ti disgusta, puoi prenderne versioni giapponesi, quelli si aprono verso destra..
E' bello che tu abbia scritto di questo abbraccio riappacificatore. Immagina quanta voglia avrebbe un islamico di abbracciarti dopo aver letto ste robe, tu non vuoi un abbraccio, vuoi un inchino.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

Eretiko, Il cristianesimo non "impone" niente, offre la sua verità, puoi accoglierla o rifiutarla, se la rifiuti non succede nulla, nessun cristiano ti condanna e puoi vivere la tua vita normalmente insieme agli altri, credenti e non.

Razionalmente potrei dire che Dio non esiste, però l'idea che possa esistere  non mi dà fastidio,  perché non c'è rabbia o disprezzo nel mio ateismo, c'è solo constatazione della sua assenza. Voglio chiarire questo per far comprendere che non parlo da fervente credente in difesa della propria religione. Difendo la religione cristiana in quanto mi appartiene, in quanto sono cosciente di essere di cultura profondamente cristiana e che molti aspetti del cristianesimo sono validi. Tutta la nostra cultura, la nostra storia (la cultura e la storia di tutto l'Occidente) è intrisa di cristianesimo, ecco perché sono contraria all'eliminazione dei simboli religiosi dai luoghi pubblici, sono simboli della nostra cultura. Eliminando quei simboli è come voler eliminare o dimenticare (lentamente) la nostra storia, le nostre origini.  Che lo Stato sia laico non vuol dire che deve arrogarsi il diritto di togliere i simboli, i riferimente della nostra cultura cristiana, come farebbe una dittatura. Questa sarebbe violazione dei diritti di un popolo., perché è parte di noi, della nostra identità culturale, è nel nostro DNA, sono simboli della nostra cultura. Ad un ateo non importa nulla se in un ufficio c'è il crocifisso, per lui non ha alcun significato. Allora lo Stato perché  laico dovrebbe eliminare o nascondere tutte le opere d'arte visto che la maggior parte di esse esprimono .cristianità? Dovrebbe eliminare gran parte della musica, anche di grandi musicisti, della letteratura. A scuola bon si dovrebbe piú studiare Dante e dovremmo buttare bella spazzatura la Divina Commedia. Uno Stato laico di cultura cristiana lascia crocifissi, presepi e quant'altro dove sono perché la cristianità ha strutturato la nostra storia, la nostra civiltà, la nostra vita, la nostra arte,  e la nostra è stata una grande storia, nel bene e nel male; non saremmo quello che siamo se non fossimo stati anche cristiani. Quindi lasciare i crocifissi al loro posto è un atto dovuto già solo per questo. Intanto la maggior parte degli italiani è pure credente e vorrebbe trasmettere ai  figli  la stessa fede ed educarli agli stessi valori.

Come dicevo nel primo post, uno dei caposaldi di una società è la religione che diventa anche simbolo  di unità, di coesione, di condivisione perché intorno alla religione si costruiscono  o si supportano sistemi di valori e di comportamento. Il cristianesimo si è ben adattato alla laicità occidentale e viceversa, infatti gli stessi diritti umani proclamati dal mondo laico coincidono coi valori cristiani, questa assiimilazione è avvenuta attraverso una lunga storia, quella che è stata la nostra unica e irripetibile storia, tagliare o ridimensionare  questa realtà è come tagliare gran parte delle nostre radici e recidendo le radici non si migliora, si muore soltanto.  Come diceva Donquixote, la società è come un albero, di stagione in stagione cambiano le foglie che vengono sostituite da quelle nuove, un albero lo correggi, lo migliori tagliando alcuni rami, coltivandolo diversamente, non tagliando le radici. Questo intendo per prezioso apporto del cristianesimo.
E se lasci morire un albero al suo posto cresceranno altri cespugli (o gramigna), se si distrugge la religione cristiana verrà soppiantata al 99 x cento da un'altra religione o pseodo religione perché la maggior parte delle persone ne ha bisogno, e con essa verrebbero sostituiti valori e principi.

Nessuno ti vieta di criticare il cristianesimo, anche se credo tu volessi dire " il cattolicesimo".

Ritengo che il cristianesimo sia  di gran lunga superiore all'islam per diversi motivi, uno di questi è che è capace di evolversi e di aderire  man mano al progresso della società.

L'importanza di tutto questo lo può capire anche un ateo e non c'entra piú il fatto di credere o meno, di seguire i dettami della religione o no, è questione di vita o di morte della nostra società.  Quindi anche per te, ateo, dovrebbe assumere importanza tutto ciò, altrimenti non sarebbe soltanto ateismo ma indolenza,  nichilismo, sarebbe cupio dissolvi. Se sei ateo e lo puoi dichiarare senza difficoltà puoi farlo grazie al fatto che sei nato e cresciuto in questa cultura. Ma credo sia una responsabilità anche politica nel difendere le nostre radici, perché c'è sempre una ripercussione politica. Non si può dire "sono ateo" e lasciare che qualsiasi cosa accada perché nella società anche un ateo vive e si muove. Hai detto che non hai nessun problema a convivere con ognuna delle due religioni, ne sei proprio convinto? Prova ad andare a vivere per un anno in un paese islamico, magari insieme alla tua famiglia, e poi ne riparliamo, e tieni presente che per un uomo è molto meglio che per una donna.









Eretiko

Vedi, abbiamo posizioni esattamente contrapposte (non solo su questo). Io mi sono fatto la mia opinione, per quello che ho potuto capire, riguardo al ruolo del cristianesimo nella nostra cultura occidentale: se noi oggi siamo quello che siamo è "malgrado" il cristianesimo, e non "grazie" al cristianesimo (in tutte le sue varie correnti).
Mi sembra che esso abbia bloccato per molti secoli il pensiero umano, delegandolo a speculare solo su questioni di fede: i vari dogmi che si sono succeduti, la questione trinitaria, la verginità, se lo spirito santo è qualcosa di inferiore o no a Gesù (questione che da 1000 anni ha diviso gli ortodossi dai cattolici), se Gesù è o no una divinità inferiore al padre, la figura del papa, e così via.
Attorno al V secolo fu attuata la distruzione di molti testi della cultura classica (per ironia della sorte molti di questi libri furono tradotti in arabo dai musulmani), la Bibbia non poteva essere letta (solo il clero la poteva spiegare al popolo), nel 1.559 fu addirittura istituito ufficialmente l'indice dei libri proibiti abolito nel 1966, per non parlare di persecuzioni verso gli eretici. L'elenco potrebbe essere lungo.
Basta pensare che la dichiarazione dei diritti universali dell'uomo è stata formulata nel 1948, ovvero dopo 2.000 anni di cristianesimo, e che il Vaticano è ammesso all'ONU solo come osservatore esterno in quanto non hai mai ratificato tale dichiarazione (non potendo ammettere la libertà di culto).
Secondo me le nostre radici stanno più nell'illuminismo che nel cristianesimo.   
   

Fharenight

Bene, bravo, applausi, complimenti. Ragazzo di spiccata levatura culturale. Allora  abbandoniamo e cancelliamo la nostra religione, non vale niente.  Prendiamo, adottiamone un'altra  (beh, una bisogna pure averla), una che ci eleverà gli animi come mai abbiamo potuto immaginare e che ci spalancherà nuovi e meravigliosi orizzonti,  d'altronde abbiamo solo l'imbarazzo della scelta tra induismo, buddismo, islamismo ed ebraismo, tutte religioni le cui società che le hanno seguite sono tutte felici, dove povertà, ignoranza, malattie, ingiustizie, violenze e sopraffazioni sono state sconfitte e vivono certamente meglio di noi. Ah, dimenticavo la New Age!

Mi sa che non si tratta manco piú di ideologia, dev'essere qualcosa di piú grave, forse si tratta di vera e propria patologia sociale, di psicosi collettiva.

Sono in effetti una minoranza quelli che, atei o no, sanno ragionare con serietà e onestà intellettuale. Sparlare a ruota libera della nostra religione è facile, sembra essere lo sport preferito dalla massa dei mediocri, è come sparare sulla croce rossa e per molti è anche catartico, lo sanno fare tutti, pure i ragazzini di scuola media. Bisogna  avere maturità, buon senso e un buon grado di cultura per distinguere il grano dal loglio, altrimenti è come parlare dei massimi sistemi coi bambini dell'asilo.
Purtroppo questa è la conseguenza del pensiero debole. 
Sí, hai detto bene, l'illuminismo ci spianò la strada verso il progresso, ma da decenni ormai ci siamo inabissati nel declino dei lumi.
Basta leggere i post tuoi e di alcuni altri, per rendersi conto  del declino della ragione e, con essa, di ogni dignità.
C'è da lavorare molto per risalire la china!
Ormai il danno è fatto.
Occorre un altro illuminismo per uscire.
Il cristianesimo avrebbe bloccato il pensiero umano? Ma dove le avete studiate 'ste stronxate?
Non è piuttosto che la teologia e, ancor meglio la filosofia cristiana, abbiano dato impulso allo sviluppo della filosofia fino a dare l'input per la nascita dell'illumunismo? Come mai nacque proprio in Europa?
Le questioni riguardanti la fede sono state trattate dalla teologia con apporti della filosofia per cui, per necessità, si stabilirono i dogmi, per dare un freno alle numerosissime interpretazioni che via via venivano espresse intorno alle verità criastiane. Questo a prescindere che siano veri o sbagliati.
È avvilente tanta rozza superficialità.  Avevo intuito bene allora che piú che ateo sei un anticlericale, cioè uno che odia a morte la Chiesa per motivi ideologici e politici o personali.
Per quanto riguarda i testi classici che furono perduti dopo il declino dell'Impero Romano, ripeto anche a te quello che ho spiegato all'apogeta dell'islam.

Il ritorno dei testi classici avvenne in tre  modi:
- tramite la traduzione in latino, fatta da eruditi ebrei, delle traduzioni in arabo del testo greco originale di alcune opere;
- grazie ai monaci di Irlanda e Inghilterra che conservavarono e ricopiarono diverse opere classiche;
- grazie agli apporti di eruditi dell'impero bizantino che portarono in Italia ed Europa diverse opere che si pensava perdute, rinnovandone i fasti e influenzando Umanesimo e Rinascimento.
Uno dei più importanti fu Giovanni Bessarione, che divenne anche cardinale

L'indice dei libri proibiti... la persecuzione degli eretici ... Guarda, ti faccio felice e ti aggiungo pure  l'Inquisizione e le scomuniche. Nessuno è perfetto. Ma non stavamo mica discutendo sulla perfezione della religione. Il mio ragionamento era ben piú profondo e di respiro piú ampio.

Eretiko

Credo che non ti interessi parlare con un "rozzo superficiale", uno che fa parte della "massa mediocre", uno che contribuisce al "declino della ragione", quindi cristianamente porgo l'altra guancia.
Passo e chiudo.


jsebastianB

Citazione di: Eretiko il 05 Febbraio 2017, 15:45:48 PM
Con una piccola sostanziale differenza: il giudaismo non ha mai preteso di essere universale, non ha mai preteso di convertire nessuno, non ha mai preteso che il loro dio fosse considerato l'unico.  


Concordo in pieno con la prima parte - ma non quella evidenziata. 
Durante la mitica conquista delle terra promessa - gli israeliti hanno operato una vera e propria "pulizia etnica" - L' ultimo Libro del Pentauteco - cosi' come il Libro di Giosue' riportano quella epica conquista... del "West" -
Gli stessi autori evidenziano, con tanta enfasi,  che sarebbe stato proprio il dioYahwè a " ordinare " quei massacri indiscriminati..
 ecc... ecc...

jsebastianB

#12
Citazione di: Fharenight il 06 Febbraio 2017, 16:10:02 PM
Noi occidentali amiamo l'ironia, il sarcasmo e la satira anche  nei confronti della religione come arma politica;  

Caro Fharenheit.. adesso (!) puoi ( tutti possono ) fare quanto hai riportato. Pensa invece qualche secolo fa... Bastava contrastare la sacra dottrina che sicuramente subivi l' arresto, poi l' inevitabile tortura e infine il fuoco purificatore..
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Tu scrivi:  Per quanto riguarda gli ebrei, nessuno di noi occidentali ce l'ha con loro, solo gli islamici.

Per forza..  dopo averli perseguitati e sterminati per secoli e secoli - e  poi  quanto operato dai cristiani teutonici nei Lager..
Il "sogno" cristiano di cancellarli dalla terra ( purtroppo per la santa ekklesia ) NON è riuscito !  
Gli islamici piu' che altro  hanno risentimenti verso il "sionismo" - ben diverso da ebraismo.
E dunque il musulmano Non è contro l' israelita - quanto contro l' israeliano !


Per tornare in tema.. Hai mai lavorato in un Paese islamico ?
Ho scritto "lavorato" - non visitato ( come turista) -
Ho lavorato per quasi 3 anni in Marocco a Algeria ( logistica per grandi impianti industriali ) - Parlocchiando benino l' arabo e il francese ( e con qualche - seppur sommaria - nozione del Corano ) ho frequentato parecchie famiglie marocchine  ( in particolare nel sud a Erfoud ) - Quando affrontavo il discorso su "dio" - inevitabilmente le crociate erano l' argomento principale.
Ti assicuro - che percepivo quel sentimento di rabbia repressa.. quell' astio, quell' acredine .. e avevo la sensazione che quanto successo secoli e secoli fa - per loro non si è mai cicatrizzato.
Poi con gli ultimi avvenimenti ( Iraq - Siria - la perdurante occupazione israeliana.. ) questi  hanno un odio " profondo " che tu neanche ti immagini.
Gli istigatori infatti fanno di questo evento storico come la causa di tutti i loro mali... vedono un occidentale come un crociato - uno pronto a volerli sottomettere ! - Pensa la rabbia contro la Francia / per ben 137  anni ha dominato sul Marocco.. Non ti dico poi dell' Algeria .. -
Ecco  il risultato delle crociate :  Un mondo di odio perenne !

Ben diverso dal turista - che soggiorna 7/14 giorni - per lo piu' a Marrakesh - Agadir - Casablanca.. ecc... eccc... e poi via a casa. 
Per conoscere la realta'  - bisogna stare a contatto  con la vita quotidiana .. altro che le mete turistiche..........

jsebastianB

Citazione di: Fharenight il 07 Febbraio 2017, 14:22:20 PMRitengo che il cristianesimo sia  di gran lunga superiore all'islam per diversi motivi, uno di questi è che è capace di evolversi e di aderire  man mano al progresso della società.

 

E purtuttavia l' islam è sorto dopo quasi 600 dopo il cristianesimo.
Ma la nostra "liberta'" - e tu lo sai benissimo - lo dobbiamo a quel movimento che ha permesso di "rischiarare " -  di vedere la luce (!) ottenebrata dal dogma. Ovvero l' Illuminismo  che ci ha liberato dalle catene del supponente e arrogante clero catto-cristiano ! 

E tu pensi che la gerarchia del sacro collegio ( il sinedrio della croce ) rinunciasse a quell' immenso potere di cui godeva ? 
Seppur con tanto errori la Rivoluzione ha spazzato via l' Ancien Regime - e con esso quella "stampella d' orata"  che supportava il dispotico potere regio.. eccc.. eccc... 
Quando alcune teste di qualche prelato.. anche loro ( la gerarchia della santa ekklesia ) hanno capito che la musica era finita !! 

Ecco quello che ancora manca nell' islam per potersi evolvere: Un movimento di riscossa analogo all' Illuminismo..

jsebastianB

Citazione di: Fharenight il 08 Febbraio 2017, 02:06:54 AM
 Il cristianesimo avrebbe bloccato il pensiero umano? Ma dove le avete studiate 'ste stronxate?
 
Non per dare corda a Eretiko - ma quella specifica frase che  proprio tu hai postato si trova nel corposo libro  scritto dal teologo ( dissidente ) Hans Kueng :   Cristianesimo _ essenza e storia - Rizzoli 

Questo scomodo ex docente -  cosi' per il suo collega ex docente teologo Eugenio Drewerman evidenziano  la famigerata  istituzione del Libro dell' Indice.  Il controllo sulle masse era onnipresente perchè era prioritario che il volgo NON doveva pensare con la sua testa ! 
 Il catto-cristianesimo è sempre stato "contro" la cultura !  Questo assunto lo puoi leggere nel libro di Robert Nisbet: 
Il Vangelo non dice cosi' _ editore Claudiana - e riporta, tra l' atro,  come solo possedere una bibbia ( in volgare - non in latino )  si era passibili dell' arresto, la tortura e il sacro fuoco  purificatorio del rogo - 

Come vedi  degli storici /teologi confermano  quanto hai espresso - 

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