L'odio necessario dell'umanità

Aperto da loreT815, 06 Febbraio 2018, 15:51:44 PM

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loreT815

Salve, ora vi propongo una mia riflessione e mi farebbe piacere se aggiungeste anche voi cosa ne pensate a riguardo.
L'umanità ha problemi di odio necessario. La sociologia e la psicologia dell'uomo ci dicono che cose come auschwitz sono naturali, che l'uomo è portato a fare cose così. Ed è un problema dell'umanità, non solo dei tedeschi cattivi. Se vai ad auschwitz e piangi ricordando ciò che è accaduto in quel luogo, pensi che tu sei buono mentre chi ha fatto ciò è cattivo. Ma non è vero, in realtà anche io sono così. Se pensiamo di essere perfetti e buoni non impareremo mai dagli errori di quelli che riteniamo cattivi e orrori come auschwitz si ripeteranno. L'umanità tende a far fuori il diverso. Se lo vedo ho ribrezzo. Anche oggi, anche se uno non è diverso, noi ce lo facciamo diventare, ne abbiamo bisogno, è nella nostra natura. E ciò va superato, dobbiamo sforzarci. E' un brutto pregiudizio che nasce sulla base di esigenze normali e comuni a tutti e si serve di meccanismi propri della mentre umana (come gli idola di bacone). Una tra le più importanti esigenze dell'uomo è la difesa di una serie di regole, di norme di vita, di modelli di cultura (tipo il volk di fichte se vogliamo) che sentiamo nostri, perchè abbiamo bisogno di certezza e di sentirsi parte di un gruppo. ma questo ci porta a catalogare tutto il resto come diverso, che assume subito un significato negativo.
What greater punishment is there than life when you've lost everything that made it worth living? 

InVerno

Citazione di: loreT815 il 06 Febbraio 2018, 15:51:44 PML'umanità ha problemi di odio necessario. La sociologia e la psicologia dell'uomo ci dicono che cose come auschwitz sono naturali, che l'uomo è portato a fare cose così.
Davvero?Fonti? Io suggerisco questo per iniziare, che perlomeno evita concetti come "natura dell'uomo"  https://press.princeton.edu/titles/10921.html
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Angelo Cannata

loreT815, mi sembra che il titolo che hai messo sia un po' fuorviante, perché poi nel messaggio non parli di necessità dell'odio, ma di un suo dato di fatto in natura, il che è molto diverso.
Il fatto che tutti noi esseri umani siamo immersi in una natura ispirata alla legge del più forte può farci scoraggiare, portandoci a pensare che anche le nostre scelte più generose possa essere alla fine inquinate da egoismo e perfino il donare la vita può essere alla fin fine un modo per sentirsi superiori agli altri, un modo di sopraffare gli altri umiliandoli con la nostra generosità, la nostra grandezza d'animo.
Possiamo però tener presente che la legge del più forte in natura è pur sempre un nostro modo di interpretare la natura, perciò non possiamo pensare di assolutizzarla, non abbiamo elementi per concludere che questo sia il meccanismo ultimo a cui ogni nostro comportamento meriti di essere ricondotto.
In altre parole, non abbiamo speranze certe, ma non abbiamo neanche disperazioni certe: sperare è lecito, è lecito sperare che questi poveri microbi dell'universo che siamo noi possiamo comunque tentare di adottare comportamenti di crescita, di miglioramento, di oltrepassamento delle mere leggi del più forte, della sopravvivenza, della conservazione della specie o della ricerca esclusiva del proprio benessere.

baylham

Citazione di: loreT815 il 06 Febbraio 2018, 15:51:44 PM
L'umanità tende a far fuori il diverso. Se lo vedo ho ribrezzo. Anche oggi, anche se uno non è diverso, noi ce lo facciamo diventare, ne abbiamo bisogno, è nella nostra natura. 

Questo punto non mi convince affatto: la diversità può suscitare sentimenti diversi e opposti all'odio, altrimenti dovrei odiare tutti gli altri uomini perché sono diversi da me.

green demetr

Citazione di: loreT815 il 06 Febbraio 2018, 15:51:44 PM
Salve, ora vi propongo una mia riflessione e mi farebbe piacere se aggiungeste anche voi cosa ne pensate a riguardo.
L'umanità ha problemi di odio necessario. La sociologia e la psicologia dell'uomo ci dicono che cose come auschwitz sono naturali, che l'uomo è portato a fare cose così. Ed è un problema dell'umanità, non solo dei tedeschi cattivi. Se vai ad auschwitz e piangi ricordando ciò che è accaduto in quel luogo, pensi che tu sei buono mentre chi ha fatto ciò è cattivo. Ma non è vero, in realtà anche io sono così. Se pensiamo di essere perfetti e buoni non impareremo mai dagli errori di quelli che riteniamo cattivi e orrori come auschwitz si ripeteranno. L'umanità tende a far fuori il diverso. Se lo vedo ho ribrezzo. Anche oggi, anche se uno non è diverso, noi ce lo facciamo diventare, ne abbiamo bisogno, è nella nostra natura. E ciò va superato, dobbiamo sforzarci. E' un brutto pregiudizio che nasce sulla base di esigenze normali e comuni a tutti e si serve di meccanismi propri della mentre umana (come gli idola di bacone). Una tra le più importanti esigenze dell'uomo è la difesa di una serie di regole, di norme di vita, di modelli di cultura (tipo il volk di fichte se vogliamo) che sentiamo nostri, perchè abbiamo bisogno di certezza e di sentirsi parte di un gruppo. ma questo ci porta a catalogare tutto il resto come diverso, che assume subito un significato negativo.

Esatto, sottoscrivo tutto frase per frase.

Questa è però la fasa destruens, quella critica.

Ora bisognerebbe passare alla fase creativa, costruttiva.

Come sai ( o forse no) il massimo teorico di come le cose stanno è stato Hobbes.

L'uomo è lupo all'uomo, il buon Hobbes,  e si dice anche il buon Hegel, credono che la fase costruttiva sia quella dello Stato.

Il punto che manca nella tua analisi perfetta, è che il modello culturale dell'occidente è quello di Hobbes.
Ossia lo stato DEVE far paura.
(nel caso dell'Italia, il parastato delle mafie, fa ancora più paura, ma il principio è lo stesso).

In cambio di cibo e sicurezza lo stato firma un patto di obbedienza.

In realtà lo stato non dà nè il pane nè la sicurezza, è per questo che la gente, schizza, va via di testa, e si costruisce mondi immaginari, dove è protetta.
Come dici tu si barrica nelle sue realtà (lavoro e famiglia) ed esclude terrorizzata tutto il resto.

Tutto questo orrore è quindi necessario?

Sembra proprio di sì. Fin che l'uomo come nella pretesa di Hegel, diventi consapevole di sè, e delle sue potenzialità, dovremo aspettare.

Viviamo in tempi buj, e di sempre più buj arriveranno. Rimani sintonizzato sul forum  ;)
(o scappa, forse è meglio  ;)  )

Ah scusa, manca il punto di luce che volevo mettere.

E' molto semplice: mettere relazioni con le persone.

Il piacere che si ha ad avere una relazione con una persona, è sempre maggiore della volontà di reprimerla.

Ovviamente dipende dalla qualità della relazione.
Un lavoro privato a cui già d'ora bisognerebbe misurarsi, e poi confrontarsi in luoghi pubblici o virtuali.

Purtroppo c'è ancora l'idea che la relazione si debba misurare come se fosse una macchina.
(indici di felicità e altre sciocchezze simili).

DI solito infatti quegli indici misurano il grado di confort della sicurezza del cibo e dei propri averi.

Ma abbiamo detto prima che quelle sono le cose brutte per cui poi si fa descriminazione!!


Insomma caro amico...attenti al lupo!  ;D
Vai avanti tu che mi vien da ridere