Karl Popper e il paradosso della "tolleranza”.

Aperto da Eutidemo, 12 Dicembre 2020, 12:00:42 PM

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Eutidemo

Karl Popper, nel suo famoso libro intitolato "La società aperta e i suoi nemici", scrive: ""Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti e se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti."
***
Però, per attenuare tale "paradosso", il filosofo tedesco subito dopo precisa:
"In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall'opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni!"
Il paradosso, comunque, almeno all'apparenza, permane.
***
Dico all'apparenza, perchè, sotto il profilo "logico", "etico", "giuridico" e "filosofico" una stessa identica condotta può assumere significati e valenze completamente diverse.
Ad esempio, se uno "sniper" dei NOCS spara ed uccide un terrorista armato, per impedirgli di sopprimere un ostaggio (magari dopo che già ne ha eliminato un altro), tecnicamente sia lo "sniper" dei NOCS  che il terrorista hanno posto in essere la stessa identica condotta, denominata "omicidio"; ma a nessuno verrebbe mai in mente di mettere le due condotte sullo stesso piano, perchè non c'è niente di "paradossale" nell'uccidere chi ha ucciso e sta per uccidere ancora.
Direi, anzi, che è perfettamente "logico"!
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Allo stesso modo, essere intolleranti con gli intolleranti, più che un paradosso, non è altro che una estrinsecazione del fondamentale "principio della legittima difesa"; il quale costituisce un diritto fondamentale sia del singolo cittadino, che di una libera democrazia!
;)
***
Occorre, però, secondo me, che non venga violato il principio della libertà di espressione; tanto è vero che, sia la legge Scelba che la legge Mancino, vennero spesso imputate di violare l'articolo 21 della Costituzione, il quale sancisce, appunto, tale diritto.
In caso di denuncia, di fatto, sono sempre stati i giudici (ivi compresa la Corte Costituzionale), a decidere caso per caso se era giusto applicare tali leggi, ovvero se l'episodio era tutelato dall'articolo 21.
Ma non è questo il luogo di fare un "excursus" al riguardo!.
***
C'è però un aspetto particolare della questione, che mi riprometto di trattare in un altro apposito TOPIC.
Ed infatti, l'articolo 21 della Costituzione stabilisce che: "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio <<pensiero>> con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", però non stabilisce affatto che, per il tramite di tali mezzi, e, soprattutto di INTERNET :""tutti abbiano anche il diritto di distorcere deliberatamente i fatti, o, addirittura, di inventarseli, per suffragare le proprie <<menzogne!>>"
Ed infatti, un conto è manifestare liberamente il proprio <<pensiero>>, ed un altro conto è, invece (a causa della totale assenza della capacità di pensare), limitarsi a diffondere le proprie <<menzogne>>; cosa che, purtroppo, è sempre e dovunque avvenuta, ma che oggi si sta verificando in modo sempre più diffuso, protervo e ALLARMANTE!
A parte quelle, becere, stupide e documentabili di certi nostri politici, sulle quali sorvolo per non innescare sterili polemiche, pare che le bugie di Trump negli ultimi quattro anni siano state oltre 20.000!
https://www.huffingtonpost.it/entry/le-bugie-di-trump-sono-oltre-20mila-e-formano-un-muro-ecco-il-wall-of-lies-a-new-york_it_5f7ae999c5b64b480ab0b090
Roba da "GUINESS DEI PRIMATI"... anche per un "primate" in senso "tassonomico" come lui!
Ed infatti, pur ammettendo una certa esagerazione, secondo me, per un Capo di Stato, sarebbero state troppe anche soltanto 20, se si considera che a Berlusconi, nel 2011, ne vennero addebitate solo 10 (dieci).
https://www.ilpost.it/2011/01/21/le-dieci-menzogne-di-berlusconi/
Ecco!
Con gente come TRUMP, per me, si legittima la cosiddetta "tolleranza zero"!
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viator

Salve Eutidemo. Ovvia paradossalità dovuta all'utilizzo dell'espressione "manifestare liberamente il proprio pensiero". I Grandi Padri della Costituzione purtroppo, pressati da vicino dall'urgenza di realizzare un casinistico compromesso tra il pensiero clericale, quello liberale e quello marxista.........non ebbero tempo di pensare a ciò che fecero scrivere.


Ciascuno deve essere libero di manifestare le proprie opinioni (convinzioni generate dalla propria esperienza), le proprie impressioni (umori o convinzioni provvisorie generate dalla singola circostanza), le proprie concezioni (pensiero concettuale creativo).


Solamente, se richiestogli da qualcuno che si senta offeso da quanto sopra, dovrà presentarsi in tribunale e rispondere ad un semplice quesito postogli dal Magistrato : "Lei (ad esempio) è stato udito affermare che il Capo del Governo è un ladro. Ora mi dica : la Sua era una opinione, una impressione, una concezione o lei intendeva formulare un giudizio ?".


Se il convocato risponderà essersi tratto di una delle prime tre tesi, potrà tornarsene a casa tranquillo.


Se invece risponderà essersi trattato di di un proprio giudizio........visto che il giudizio su quanto risulti convenzionalmemte vero piuttosto che falso tocca ai Magistrati e non al singolo ordinario Cittadino..............il Magistrato stesso chiederà al cittadino da lui convocato le prove di quanto affermato le quali, se non esibite o non probanti, produrranno la condanna del convenuto secondo le vigenti imputabilità. Saluti.




Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator.  :)
Sono d'accordo con te che ciascuno deve essere libero di manifestare le proprie opinioni (convinzioni generate dalla propria esperienza), le proprie impressioni (umori o convinzioni provvisorie generate dalla singola circostanza), le proprie concezioni (pensiero concettuale creativo); semprechè, però, non cerchi di fondarle su fatti oggettivamente falsi, ovvero fraudolentemente distorti, ovvero che consistano in insulti ed accuse gratuite ad una specifica persona.
***
Quanto ad affermare che "il Capo del Governo è un ladro", perciò, occorre molto sommariamente ricordare quanto segue, anche se viene definito "ladro" un comune cittadino:
a)
Sebbene attualmente l'"ingiuria" non costituisca più un reato, resta tuttavia un illecito civile; all'esito del procedimento il giudice condannerà il responsabile al risarcimento del danno e a pagare una multa allo Stato (da 200 euro a 12 mila euro).
b)
La "diffamazione", invece, ai sensi dell'art.595 C.P. è un reato, e consiste nell'offesa della reputazione altrui commessa, comunicando con altre persone, che devono essere almeno due o più di due; in tal caso la pena consiste nella reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro (se consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro).
c)
Ai sensi dell'art. 368 Codice Penale, infine, se qualcuno "calunnia" ingiustamente di un reato qualcuno,  è punito con la reclusione da due a sei anni.
***
Questo, per quanto concerne i comuni cittadini, ivi compreso il Capo del Governo in tale qualità.
Però, ai sensi dell'art.341 C.P., chiunque chiunque offende l'onore o il prestigio di un pubblico ufficiale, quale è anche il Capo del Governo, in presenza di lui e a causa o nell'esercizio delle sue funzioni, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni; gli articoli seguenti aggravano tali pene in particolari circostanze, sulle quali qui sorvolo.
***
In ogni caso, il diritto di manifestare il proprio pensiero, trova un preciso limite giuridico nei "paletti" sopra indicati, sebbene, al riguardo, la giurisprudenza non sia sempre univoca.
Ed infatti fa  discutere la recente sentenza della Corte di Cassazione che ha annullata una precedente condanna inflitta ad un docente che aveva definito il proprio dirigente scolastico un "ladro".
Denunciato per diffamazione l'insegnante – professore di matematica in un istituto tecnico commerciale – era stato condannato sia in primo che in secondo grado.
Il docente si è rivolto alla Cassazione argomentando di aver agito nella veste di rappresentante sindacale per evidenziare la cattiva gestione del fondo di istituto.
La Corte ha annullato la condanna in quanto nel frattempo il reato doveva considerarsi estinto, ma ha anche aggiunto che termini oggettivamente offensivi possono "in un contesto di polemica politica e sindacale costituire legittimo esercizio del diritto di critica circa l'operato della parte offesa".
La critica – ha osservato la Corte – può essere anche aspra, esagerata e aggressiva purchè abbia finalità politica o sindacale e non rappresenti un attacco specifico alla persona.
***
Al tuo posto, però, io non mi azzarderei a dare del ladro al Presidente del Consiglio, perchè dubito fortemente che il giudice ti chiederebbe: ""La sua era una opinione, una impressione, una concezione o lei intendeva formulare un giudizio?"
Tutto dipende da quale delle fattispecie che sopra ti ho elencato si sia concretamente configurata!.
***
In ogni caso, a prescindere da quanto sopra, ricorda che offendere l'altrui reputazione configura "sempre" il reato di diffamazione perché l'aver commesso un fatto, anche se riprovevole, non comporta la perdita del diritto all'onore; pertanto è considerato un reato dare del ladro un ladro, anche se è stato definitivamente condannato per furto.
Ed infatti, l'art.596 C.P. stabilisce che"...chi si è reso colpevole del delitto di  diffamazione, non è ammesso a provare, a sua discolpa, la verità o la notorietà del fatto da lui attribuito alla persona offesa."
Il che vuol dire che, anche se è a tutti noto che una persona ha rubato o ha commesso altre condotte disdicevoli non si è ugualmente autorizzati ad offenderlo.
Un saluto! :)

bobmax

Gira e rigira sempre con la Verità ci ritroviamo a confrontarci...

Perché la tolleranza ha sempre dei limiti, superati i quali da bene diventa inevitabilmente un male.

Se però si propende per l'intolleranza, come nel mio caso, allora non si fa che pretendere che sia senz'altro bene ciò di cui non si è davvero sicuri...

Vi è sempre una qual ipocrisia, seppur sovente inconsapevole, sia nel voler essere tolleranti ad ogni costo, sia nel non voler esserlo già al primo fastidio.

Ma la ricerca della Verità non costringe forse ad eliminare ogni ipocrisia?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 13 Dicembre 2020, 09:59:39 AM
Gira e rigira sempre con la Verità ci ritroviamo a confrontarci...

Perché la tolleranza ha sempre dei limiti, superati i quali da bene diventa inevitabilmente un male.

Se però si propende per l'intolleranza, come nel mio caso, allora non si fa che pretendere che sia senz'altro bene ciò di cui non si è davvero sicuri...

Vi è sempre una qual ipocrisia, seppur sovente inconsapevole, sia nel voler essere tolleranti ad ogni costo, sia nel non voler esserlo già al primo fastidio.


E' vero che c'è sempre un po' di ipocrisia, seppur sovente inconsapevole, sia nel voler essere tolleranti ad ogni costo, sia nel non voler esserlo già al primo fastidio.
Ed è anche vero che la "ricerca" della Verità dovrebbe costringere ad eliminare ogni ipocrisia.
Hai scritto bene: la "ricerca" della Verità, non certo il "possesso" della Verità ...di cui solo un ipocrita potrebbe presumere di poter disporre.Ma la ricerca della Verità non costringe forse ad eliminare ogni ipocrisia?

viator

Salve Eutidemo. Grazie degli infiniti e sempre pertinenti tuoi chiarimenti. Ma la mia ipotesi circa il "giudizio" (piuttosto che opinione od impressione) del cittadino convenuto davanti al giudice.......non implicava certo una valutazione ai sensi delle Leggi e Codici vigenti attualmente in proposito.


Descriveva invece una possibile prassi da instaurarsi dopo aver riformato il concetto di "libertà" (di pensiero, di opinione, di impressione). Quindi dopo aver CASSATO i reati di insulto, diffamazione etc. e tutti gli altri consimili oggi esistenti e frutto di una tradizione morale profondamente ipocrita. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator. :)
Mi scuso per aver interpretato le tue considerazioni come se fossero state "de iure condito", anzichè "de iure condendo"; come, invece, tu adesso precisi essere stato nelle tue intenzioni.
Tuttavia, anche "de iure condendo", non sono sicuro di poter condividere del tutto  la tua opinione circa l'opportunità di "...cassare i reati di insulto, diffamazione etc. e tutti gli altri consimili oggi esistenti e frutto di una tradizione morale profondamente ipocrita".
***
Al riguardo, cioè "de iure condendo", osservo , infatti, quanto segue:
a) L'insulto
Quanto all'"insulto", in effetti, come già avevo precisato, attualmente l'"ingiuria" (cioè il semplice "insulto") non costituisce più un "reato", per cui non c'è più alcun bisogno di "cassarlo", come tu auspichi; ed infatti, ci hanno già pensato la Legge n. 67 del 28 aprile 2014 e l'art. 1, lettera c), del decreto legislativo n. 7 del 15 gennaio 2016, nella parte in cui hanno disposto l'abrogazione del reato di "ingiuria" (cioè di  "insulto") , di cui all'art. 594 c.p., per contrasto con gli articoli 2, 3, 10 e 117 della Costituzione.
Come pure avevo precisato, tuttavia, le ingiurie e gli insulti permangono un "illecito civile"!
Ed infatti, se qualcuno mi offende in modo insolente, io ho il diritto di citarlo in giudizio; all'esito del quale il giudice può condannare l'offensore al risarcimento del danno morale provocatomi.
Tale possibilità di poter ricorrere al giudice civile, secondo me, se non giusta, è comunque molto opportuna, "ne cives ad arma ruant"; cioè, al fine di evitare che i cittadini ricorrano alle armi.
Diversamente, non avendo alternative giudiziali, se un soggetto un po' suscettibile viene offeso, non è da escludere che potrebbe reagire violentemente; ed infatti i "duelli" per motivi d'onore non esistono più, ma il "coltelli" esistono ancora. Anzi, nonostante la possibilità di ricorrere al giudice, purtroppo vengono usati lo stesso anche troppo di frequente.
b) La diffamazione.
Tale reato, previsto dall'art.595 C.P. non è stato abrogato, nè penso che lo sarà mai; ed infatti si tratta di un comportamento illecito molto più grave del semplice insulto, che viene quindi punito penalmente in tutti i Paesi del mondo (nessuno escluso, e da sempre).
Ed infatti, a differenza del semplice "insulto", la "diffamazione" presume  l'"assenza dell'offeso", comportante l'impossibilità che la persona offesa percepisca direttamente l'addebito diffamatorio; per cui, l'impossibilità di difendersi da parte di costui, determina una maggiore potenzialità offensiva rispetto alla mera "ingiuria".
Inoltre, affinchè si configuri tale reato, sono necessari altri due requisiti:
- l'offesa alla reputazione, intendendosi la possibilità che l'uso di parole diffamatorie possano concretamente ledere la reputazione dell'offeso;
- la presenza di almeno due persone in grado di percepire le parole diffamatorie (esclusi il soggetto agente e la persona offesa).
Secondo me, quindi, tale infame e subdolo genere di crimine, "de iure condendo", deve continuare ad essere perseguito penalmente; salva  ovviamente, la libertà di espressione di cui all'articolo 21 della Costituzione, laddove si stabilisce che il diritto di manifestare il pensiero in ogni forma resta sempre libero.
Ed infatti, se è questo che ti preoccupa (come preoccupa anche me), la condotta è "sempre" scriminata nel caso dell'esercizio del diritto di "cronaca", "critica" e "satira"; quando sia attuata nei limiti della verità, continenza e pertinenza, e non sia meramente gratuita ed ai soli fini dell'ingiuria personale.
c) La calunnia
Il reato di "calunnia", infine, trova la propria disciplina nell'articolo 368 C.P., e si configura qualora un soggetto, per mezzo di denuncia, querela, richiesta o istanza (dirette all'autorità giudiziaria, ad altra autorità che abbia l'obbligo di riferirne a quella o alla Corte penale internazionale) incolpi di un reato una persona di cui conosce l'innocenza, ovvero addirittura simuli a carico di quest'ultima le tracce di un reato; mi pare ovvio, quindi, che, in tale caso, una "cassazione" di tale reato non sia neanche teoricamente ipotizzabile.
***
Un Saluto :)
***

Ipazia

#7
La politica è menzogna. Non sappiamo nulla dei puppari delle stragi di stato e di Nato, non sappiamo nulla di Ustica e anche sul rapporto politica-crimine organizzato abbiamo a che fare con balle ben più inbufalite degli sbufalamenti Trumpiani, che di fronte a personaggi del calibro di Andreotti, Cossiga, Prodi, Monti Draghi,... non è niente più che uno scolaretto scoperto a rubare la marmellata e che, contrariamente agli altri citati, ha fatto danni (meno dei predecessori), e contato balle, solo per 4 anni.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 15 Dicembre 2020, 21:22:08 PM
La politica è menzogna. Non sappiamo nulla dei puppari delle stragi di stato e di Nato, non sappiamo nulla di Ustica e anche sul rapporto politica-crimine organizzato abbiamo a che fare con balle ben più inbufalite degli sbufalamenti Trumpiani, che di fronte a personaggi del calibro di Andreotti, Cossiga, Prodi, Monti Draghi,... non è niente più che uno scolaretto scoperto a rubare la marmellata e che, contrariamente agli altri citati, ha fatto danni (meno dei predecessori), e contato balle, solo per 4 anni.
.


Perchè, Berlusconi e Bossi dove li metti? :D

bobmax

Non è la politica ad essere menzogna, ma è la menzogna a infettare la politica.

E fare di ogni erba un fascio non serve che a contribuire all'infezione.

Occorre invece distinguere.
E questo è faticoso, difficile, perché non vi è mai un netto bianco o nero.
Dobbiamo muoverci nel grigio.
Ma non è forse proprio il grigio la nostra intima peculiarità?

Se la società può ancora chiamarsi tale, è perché vi è ancora chi opera per il bene comune, pur nelle contraddizioni.

Trump non fa che rappresentare il degrado, facendosene alfiere,  vantandosene come fosse la norma. Ma non è così, non può esserlo: la società sarebbe già implosa.

Non comprendere questo è l'anticamera della devastazione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

#10
Citazione di: Eutidemo il 16 Dicembre 2020, 07:08:39 AM
Perchè, Berlusconi e Bossi dove li metti? :D

Berlusconi essendo un pubblicitario mente palesemente. Il che è scontato e meno pericoloso. Bossi era altrettanto trasparente. Pericolosi sono quelli che mentono opacamente, come insegna il Machiavelli si dovrebbe fare per garantirsi un potere duraturo. Materia da sepolcri imbiancati. Il mentitore palese al massimo mette su una banda politica abbastanza vulnerabile. I soli ingannatori, che frodano nell'ombra, durano e infettano assai di più.

La società funziona a prescindere dalla politica, che è il luogo dell'inganno. Come aveva già perfettamente capito Machiavelli.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Società e politica sono talmente connesse, che una non è neppure pensabile senza l'altra.

Separarle è infatti una evidente contraddizione.

Ma Trump e soci non hanno alcuna remora nel contraddirsi.

Interessante sarebbe indagare il perché.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve Ipazia. Certe volte meriti proprio il titolo di "Magistra Veritatis". Tanto non condivido la tua visione complessiva del mondo quanto - spesso - devo applaudire alla meravigliosa lapidarietà con la quale sai evidenziare le quasi infinite (ma - ahimè - per me non ancora sufficienti) verità (ahimè- sempre relative) che essa include.

Concordo sull'amnistia per il Cavaliere ed il Lumbard, personaggi così tipicamente brianzoli (sfacciata intraprendenza mai troppo cinica). Li trovo entrambi censurabili ma non condannabili (almeno secondo le italiche consuetudini). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi


Ciao Eutidemo, spero di non essere considerato intollerante se affermo che il paradosso di Popper è generico e mal posto.
Cosa vuol dire essere intollerante nei confronti degli intolleranti ?
Io sono intollerante nei confronti di chi mi scassina la casa per rubare, e credo che questo sia un atteggiamento perfettamente legittimo.
Poi ci può essere qualcuno che non tollera gli omosessuali, e anche li bisogna vedere quello che fa, se esprime un pregiudizio, se attua discriminazione, se esercita violenza, a seconda dei casi possiamo tollerare o meno quel comportamento che può essere considerato illegittimo e sanzionato.
Anche i sostenitori dell'intolleranza possono essere sanzionati per quello che dicono, e questo quando il loro diritto alla libera espressione del pensiero contrasta con altri diritti fondamentali che vengono reputati più importanti.
Ti faccio i miei auguri !

Eutidemo

Ciao Anthony.
Scusa il ritardo nella risposta, ma il tuo intervento mi era sfuggito.
Credo che il paradosso di Popper riguardasse soprattutto le "opinioni", piuttosto che le "azioni"; ed infatti un ladro di appartamenti, più che un "soggetto intollerante", io lo definirei un "soggetto criminale", al cui tentativo di furto io reagisco non tanto per "intolleranza" verso di lui, ma precipuamente per difendere la mia proprietà.
***
Quanto a chi non tollera gli omosessuali, sono d'accordo con te, in quanto bisogna vedere:
- se si limita ad esprimere un pregiudizio;
- se attua discriminazione;
- se esercita violenza.
Come dici tu, a seconda dei casi possiamo tollerare o meno quel comportamento che può essere considerato illegittimo e sanzionabile.
***
Circa il fatto che i sostenitori dell'intolleranza possano essere sanzionati anche solo per quello che dicono, invece, non sarei tanto d'accordo; salvo che non si tratti di un pubblico incitamento all'intolleranza e all'odio razziale o di altro genere.
***
Ti faccio anche io i miei auguri, anche se un po' un ritardo.
Per compensare quest'ultimo, ti farò gli auguri dell'Epifania un po' in anticipo.
"https://www.imagevenue.com/ME12S4C3"

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