Ipercazzola

Aperto da InVerno, 06 Maggio 2023, 18:46:34 PM

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InVerno

Alexei Yurchak, antropologo russo, coniò il termine "ipernormalizzazione" per descrivere il mondo sovietico durante gli anni '70 e '80, la sua tesi (Tutto era per sempre, finchè non fu più) è che la maggior parte dei russi sapessero che il sistema comunista stava fallendo ma implicitamente e complicitamente lavoravano per mantere un immagine di funzionalità del sistema prolungandone l'esistenza, non riuscendo ad immaginare un alterantiva allo status quo, l'unica opzione di sopravvivenza a disposizione era quella di trasformare la finzione in realtà, processo che Yurchak definisce appunto "ipernomalizzazione".

Adam Curtis prende questo stesso concetto e lo applica al Fukuyamismo, nel 2016 pubblica un documentario dove espone la sua tesi, brevemente qui riassunta: dopo la caduta dell'URSS la politica lascia il potere alla finanza, essendo venuto a mancare l'obbiettivo principale della politica come ricerca del miglior sistema sociale possibile, inebriati della vittoria ideologica, le società occidentali si riducono ad operazioni di regolazione e manutenzione, perdendo aspirazione e trazione, diventano operazioni estetiche dove la verità è confusa con la comodità. La finanza, che più di ogni altra cosa premia la stabilità per la riuscita dei propri affari, è determinante nel congelare il mondo in uno stato di "ipernormalizzazione", e schiacciare ogni tentativo della politica di risorgere propriamente, si crea uno iato tra la società cristallizzata e la realtà dinamica.

Nel 2013 Timothy Morton conia il termine di "iperoggetto", ovvero di un "oggetto" talmente distribuito e dilatato nello spaziotempo da rendere impossibile l'interazione umana. L'iperoggetto è un pericolo per l'ipernormalità perchè gli agenti dell'ipersistema non possono configurarsi con esso, domarlo e contenerlo, sia esso il riscaldamento climatico, l'intelligenza artificiale, il rischio nucleare, il mercato. E' un pericolo non tanto per le sue dinamiche interne a cui si cercano soluzioni raffazzonate, ma perchè ogni relazione con esso è semplicemente vocata alla conservazione dello status quo, non alla risoluzione del problema che necessiterebbe una iterazione funzionale, politica, l'iperoggetto viene perciò vivisezionato e relazionato per compartimenti in maniera contradditoria e disfunzionale. Il moltiplicarsi della complessità sociale moltiplica di fatto gli iperoggetti, e mentre la pretesa delle organizzazioni sociali è quella di riuscire a confrontarvisi, individualmente la scelta preferita è quella della resa, dell'apatia, della banalità..del male.

Il dubbio è sempre quello dell'iperidentificazione: vedo troppo ciò che vorrei vedere? Di bramamorte è pieno il mondo, non riconoscendosi più nella realtà vorrebbero vederla bruciare insieme a sé stessi, muoia Sansone con tutti i filistei, ma i segnali oggettivi della nudità del re cominciano ad accumularsi. Storicamente è un tira e molla, a periodi di grande decompressione e complessificazione, seguono periodi di compressione e semplificazione, il polmone antropico ha due movimenti... E' arrivato il tempo per un inversione di marcia?

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

I sistemi sociali, inverno, sono sempre in crisi, e la crisi non é segno di un imminente crollo, perché molto dipende da variabili occasionali. Senza chernobyl e gorbaciov segretario, probabilmente, l'urss sarebbe ancora lì.
Per il resto poco ho capito del topic, credo volutamente ambiguo già nel titolo "ipercazzola" al quale ti sei indubbiamente mantenuto fedele.

Eutidemo

Il "Cigno Nero" è sempre lì, in agguato; e non c'è formula politica, economica o strategica che possa prevedere quando arriverà.
Però, prima o poi, arriva "sempre"!

Pensarbene

Secondo me,bisogna considerare una cosa importante:i sistemi si basano sullo squilibrio relativo,se vogliono rimanere aperti.
Perchè?
Se cercano l'equilibrio attraverso l'omeostasi:
a)consumano più energia di quanta ne producano
b)tendono ad entropizzarsi chiudendosi o semichiudendosi.
Quindi, un relativo squilibrio è essenziale.
Isistemi sociali seguono una parabola classica:nascono,fioriscono e fruttificano,muoiono 
Ogni sistema sociale fa uno sbaglio:cerca l'omeostasi e l'equilibrio  e questo lo spegne sul lungo periodo.
Popperha scritto belle pagine sulla "società aperta", una sistemica nel.senso che ho detto prima.