Il virus del "complottismo"!

Aperto da Eutidemo, 12 Maggio 2020, 10:57:29 AM

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anthonyi

Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2020, 06:17:06 AM

Non esiste un vaccino ma esistono delle cure, può far sorridere ma c'è uno studio che mette in luce l'ipotesi che mettere in ordine la casa per quindici minuti al giorno dimezza la probabilità di credere ai complotti. Perchè immaginare un complotto è inanzitutto trovare un ordine al disordine avvertito.

Io direi, Inverno, che c'è un'interpretazione del tutto opposta. Il complottista è colui che non sopporta l'ordine che vede intorno a se, si convince che quell'ordine è malefico, confligge con esso.
Non c'è da meravigliarsi quindi che il complottista sia disordinato in casa. Se poi lo si convince della necessità di mettere ordine, di fronte a quel problema concreto la sua mente si attiva per qualcosa di utile e quindi non c'è più bisogno di idee complottiste per tenerla occupata. Ma lo stesso risultato lo si otterrebbe dando a quella persona qualcosa da fare.

Ipazia

Il bufalaro anticomplottista tende a risolvere il problema abbassandosi all'istinto del complottaro, inferiore per definizione. Ma qui ha ragione Bobmax: non si va da nessuna parte. Ovvero si va dalla parte che fa comodo al bufalaro anticomplottista.

In realtà (storica) la questione è assai più antica e profondamente radicata nel pensioero umano. Si comincia coi complotti dei figli di Saturno, dei Titani e, venendo a casa nostra, col doppio complotto degli angeli ribelli e della tresca tra il serpente e la Donna per far cadere l'Uomo. Che cadde, altrimenti sarebbe finita lì. A tale complottismo archetipico tra le forze personificate del male e del bene si presta bene la seguente descrizione, che solitamente comincia con "r":

Citazione di: bobmax il 12 Maggio 2020, 23:29:35 PM
Però nella sostanza vi è sempre un forzare il gioco. Cioè la pretesa di conoscere ciò che è vero, senza però averne sufficienti prove.

La cura, comincia con la lettera successiva "s" e consiste nell'andare a vedere cosa c'è dentro il fulmine di Zeus. Col tempo si è capito che si tratta di differenza di potenziale tra corpi meteorici ed è finita lì. Tale approccio si potrebbe definire così:

CitazionePerò nella sostanza vi è sempre uno stare al gioco. Cioè la ricerca di conoscere ciò che è vero, senza però avere pretese di verità assolute, ma solo prove riscontrabili nei fatti conosciuti. Fino a prova contraria

Anche nella bufala anticomplottista a reti unificate della modernità basta andare a vedere cosa c'è dentro e dietro i fatti. Si scoprirà facilmente che anche qui è tutta una questione di differenza di potenziale non tra masse meteoriche, ma monetarie, scatenanti un'ira-di-dio di saette che neanche l'Olimpo surriscaldato ai tempi della guerra di Troia. Si scoprirà quindi che a Bilderberg non si fanno complotti, ma lotta di classe. Come è sempre stato e (forse) non sempre sarà.




pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

cvc

Dividere l'opinione pubblica in due fazioni è un ottimo sistema per controllarla. In questo modo si allontana l'attenzione dai contenuti e la si concentra fra le due fazioni, complottisti e istituzionalisti dell'informazione nello specifico. Ma le dicotomie si sprecano: comunisti e fascisti, berlusconiani e antiberlusconiani, europeisti e sovranisti, papali e imperiali, coppiani e bartaliani e così via. In perfetto stile divide et impera. In questo modo invece che approfondire i temi della questione, si riduce il tutto al tifo da stadio, con le due fazioni che si rampognano perennemente in un conflitto sterile che non porterà a nessuna conclusione. E chi ha interesse a mantenere il potere può mantenerlo senza problemi. Dovrà preoccuparsi solo delle rivoluzioni della sciura Maria o di Pippo o meccanico. Mica di quelle vere. Tanto ognuno può essere uno spirito rivoluzionario. Non serve sapere, basta fare il tifo. E l'informazione istituzionale che tanto si sdegna di bufale e complotti, sostiene questo sistema con la stampa affiliata. La stampa indipendente non esiste più. La posizione dell'Italia nella classifica della libertà di stampa è meglio non citarla per pietà
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 13 Maggio 2020, 08:23:59 AM
La cura, comincia con la lettera successiva "s" e consiste nell'andare a vedere cosa c'è dentro il fulmine di Zeus. Col tempo si è capito che si tratta di differenza di potenziale tra corpi meteorici ed è finita lì.

In realtà.. non è finita lì.
Perché niente è mai davvero finito.

Abbiamo solo spostato un po' l'asticella.
Che poi questa sia stata effettivamente spostata più in alto, è tutto vedere...

Perché ci siamo solo inoltrati di un altro passo nel mondo. E quella che è stata la soluzione di un enigma ha subito generato nuove, più impegnative domande.

Da quella differenza di potenziale siamo passati alla meraviglia delle onde elettromagnetiche. Che si muovono nel vuoto aggrappandosi alle stringhe dei propri stivali!

Se non potessimo più fare alcun passo avanti, se l'asticella fosse inesorabilmente inchiodata per sempre, probabilmente saremmo perduti.
Anche il solo supporre un possibile completamento della ricerca dovrebbe far rabbrividire.

PS
Permettimi, Ipazia, di fare una considerazione off topic.

Sto notando un qual diffuso cinismo, in special modo nelle menti del gentil sesso particolarmente dotate razionalmente.
Ritengo che ciò dipenda dalla sofferenza che una mente razionale deve necessariamente sopportare quando è pure sensibile.

E la sensibilità è la dote che più contraddistingue il genere femminile.
Ma come ogni dote anch'essa ha il suo onere: una maggior esposizione al dolore.

Tuttavia il dolore, magari accentuato da una forte sensibilità, è una forza fondamentale della meccanica spirituale.
Senza il dolore, senza l'inferno, non potremmo evolvere.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Hai ragione Bob: l'assicella si è solo spostata. Alto, basso, sotto, sopra..."s" dice che è tutto relativo. Comunque si è spostata e Zeus non c'è più. Potremmo dire che l'assicella si è spostata in avanti. Chi ci sarà domani si vedrà. Per ora "s" dice che è una differenza di potenziale elettrico che si scarica attraverso un fulmine. Ripetuto in laboratorio funziona paro paro.

in Critica della ragion cinica Peter Sloterdijk distingue tra Zynismus e Kynismus, il primo appartiene a Diogene (della botte e lanterna), il secondo al potere. Il primo più che alla categoria del dolore appartiene a quello della verità, il secondo ha poca sensibilità per il dolore, come si conviene al potere. Nella verità c'è una dose di dolore, ma sopportabile.
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inquieto68

#20
Il termine "complottismo" è ormai abusato, al pari di tanti "ismi" (moralismo, buonismo, ecc..) utilizzati in modo generalizzato e spesso acritico.
Credo sia diventato un termine molto superficiale perchè, estremizzando,  mette sullo stesso piano il terrapiattismo al celebre "Io 'so" di Pier Paolo Pasolini.
Questi aggettivi sommari e denigratori sono espressione della tendenza, tipica di questo tempo, a voler ridurre a caricatura qualsiasi posizione, comportamento o atteggiamento percepiti come dissonanti, evitando così di rapportarsi e farsi interpellare dalla complessità dei fenomeni sociali.
Imposterei quindi la tematica in modo completamente diverso e più imparziale:
- Perchè si sta diffondendo un crescente e radicale scetticismo? -

anthonyi

Citazione di: inquieto68 il 24 Maggio 2020, 00:45:07 AM
Il termine "complottismo" è ormai abusato, al pari di tanti "ismi" (moralismo, buonismo, ecc..) utilizzati in modo generalizzato e spesso acritico.
Credo sia diventato un termine molto superficiale perchè, estremizzando,  mette sullo stesso piano il terrapiattismo al celebre "Io 'so" di Pier Paolo Pasolini.
Questi aggettivi sommari e denigratori sono espressione della tendenza, tipica di questo tempo, a voler ridurre a caricatura qualsiasi posizione, comportamento o atteggiamento percepiti come dissonanti, evitando così di rapportarsi e farsi interpellare dalla complessità dei fenomeni sociali.
Imposterei quindi la tematica in modo completamente diverso e più imparziale:
- Perchè si sta diffondendo un crescente e radicale scetticismo? -

A me sembra che questa impostazione sarebbe un po' generica. Lo scetticismo è rifiuto di una struttura ideale, mentre il complottismo è adesione a una struttura ideale, anche se questa struttura si contrappone a quella cosiddetta del main stream.
La tua domanda, inquieto, comunque può avere una risposta. In presenza di diffuse tesi complottiste che si contrappongono al main stream, la gente è confusa e quindi diventa scettica .

Ipazia

Lo scetticismo è la sacrosanta reazione all'impresentabilità del main stream anticomplottista, pompato di retorica pseudoscientifica e ideologicamente neutrale che fa acqua da tutte le parti appena si confronti con la realtà, fatta di sommersi poveri e salvati ricchi, di speculazioni da mercato nero con la bandiera arcobaleno #andràtuttobene appesa all'uscio dello speculatore,... Ormai l'anticomplottismo si mostra sempre più come l'ideologia di chi vuole nascondere la sua ideologia e lotta di classe sotto il tappeto dello: stiamo tutti nella stessa barca. E di barche ultimamente se ne vedono di così tanti tipi da diventare persino una retorica impronunciabile. Fino all'epidemia, a cui ha sottratto la sua dose di ossigeno, per l'eterogenesi dei fini che ha visto qualche RSA proletaria ben protetta e quella più sontuosa del Piemonte massacrata dall'epidemia. Evidentemente anche lì si risparmiava sulle mascherine degli schiavi di servizio. Non trascurando la componente business-class del morbo "cinese".

Eterogenesi dei fini che però è una goccia nel main stream che va da tutt'altra parte, confermando l'antica legge del Menga con dovizia di capitali, sforzi bellici e mediatici.
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anthonyi

Citazione di: Ipazia il 25 Maggio 2020, 09:14:42 AM
Lo scetticismo è la sacrosanta reazione all'impresentabilità del main stream anticomplottista, pompato di retorica pseudoscientifica e ideologicamente neutrale che fa acqua da tutte le parti appena si confronti con la realtà, fatta di sommersi poveri e salvati ricchi,


Quale realtà? Ipazia. La realtà deve essere interpretata e questo è il lavoro che fanno le idee, complottiste o main stream che siano. Il main stream è retorico, certamente, ma anche il complottismo è pieno di retorica, ed anche di fake news. D'altronde i populisti nostrani, che avevano un forte odore di complottismo, li abbiamo visti al governo, al confronto con la realtà.
Poi certo la risposta al bombardamento incrociato è quella dello scetticismo, ma questo, per fortuna, non sta dalla parte del complottismo


Ipazia

Populista è l'ennesima etichetta (anti)complottista, insopportabile proprio a confronto con la realta che vede "populisti" di tutti i colori l'un contro l'altro armati. I più patetici dei quali sono i socialpopulisti #andratuttobene, spalmati urbi et orbi nei mainstream a reti unificate. Mai come oggi ho così poco invidiato, per quanto strapagata, la poltrona del trombone mediatico di regime. Per non parlare dei politici. Ma quelli, si sa, hanno l'anima foderata di piombo. Che digerisce tutto. Anche il piombo della mafia. Neppure un parente stretto di una vittima di mafia divenuto presidente della repubblica è riuscito ad aprire gli armadi della vergogna ricolmi di agende rosse. Sarà per questo che lo vedo sempre più intristito e bolso. Questo è quanto. Altro che schizzati da social, "complottisti" digitali ! Il virus - mortale - è altrove.
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anthonyi


Ipazia, io i concetti non li uso in forma retorica. Il populismo è un tipo di politica che sfrutta un'onda emotiva popolare e tende ad avere una visione totalitaria della funzione politica, cioè non rispettosa dei relativi ruoli istituzionali.
Populisti sono quelli che, convinti delle responsabilità dei Benetton nella cattiva gestione delle autostrade, vogliono fargli il processo in piazza dimenticando che per i processi ci sono tribunali e magistrati appositamente pagati.
Populista sei anche tu quando attribuisci al PdR un compito quasi da giustiziere, quando i compiti del PdR sono definiti in maniera molto precisa dalla Costituzione e un PdR che li travalicasse potrebbe andare sotto processo per attentato alla Costituzione.
Anche i complottisti tendono a fare queste semplificazioni, considerano le varie istituzioni sociali come aggregate nel complotto, e magari hanno anche ragione, ma non si rendono conto che la ragione per la quale i ruoli istituzionali sono definiti in maniera separata è proprio quella di limitare il più possibile i complotti.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 26 Maggio 2020, 07:05:05 AM

Ipazia, io i concetti non li uso in forma retorica. Il populismo è un tipo di politica che sfrutta un'onda emotiva popolare e tende ad avere una visione totalitaria della funzione politica, cioè non rispettosa dei relativi ruoli istituzionali.
Populisti sono quelli che, convinti delle responsabilità dei Benetton nella cattiva gestione delle autostrade, vogliono fargli il processo in piazza dimenticando che per i processi ci sono tribunali e magistrati appositamente pagati.
Populista sei anche tu quando attribuisci al PdR un compito quasi da giustiziere, quando i compiti del PdR sono definiti in maniera molto precisa dalla Costituzione e un PdR che li travalicasse potrebbe andare sotto processo per attentato alla Costituzione.
Anche i complottisti tendono a fare queste semplificazioni, considerano le varie istituzioni sociali come aggregate nel complotto, e magari hanno anche ragione, ma non si rendono conto che la ragione per la quale i ruoli istituzionali sono definiti in maniera separata è proprio quella di limitare il più possibile i complotti.

Anthonyi, tu i concetti li usi in maniera ideologica. Alla retorica ci pensano altri. Tutti usiamo i concetti sociali in maniera ideologica, solo che la retorica di chi pensa di detenere la verità oggettiva gli impedisce di rendersene conto. Anche quando ne è perfettamente consapevole, chi il potere ce l'ha davvero, perchè il potere medesimo nol consente.

Se fossi meno indottrinato ti renderesti conto di quanti populismi vi siano: nazional-, social-, liberal-, cafonal-, ecc. Nessun regime di nessun colore può rinunciare alla retorica populista perchè è il popolo che si deve governare. Dire populista è come dire umano. Magari troppo, secondo, Nietzsche, però questo è quanto passa il convento antropologico post rivoluzione borghese e in attesa dell'avvento di oltreumani che nel '900 hanno fallito di brutto l'assalto ai loro, differenti, cieli.

La divisione dei poteri funziona come i ladri di Pisa che di giorno, sulle bagatelle, fingono di litigare, e di notte, quando c'è da far bottino, agiscono di concerto. La divisione dei poteri è retorica del potere borghese, mimesis di democrazia e menzogna tra le più populiste che l'avventura umana abbia partorito da quando ha scoperto la funzione di governo del poliziotto buono, cattivo, e capo. La santissima trinità del liberal-populismo. Con rimando all'altissimo innominabile che gli infedeli chiamano Capitale. Il capo vero, ma ben retoricamente nascosto, di tutto l'ambaradan.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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anthonyi


Che il socialismo sia populismo, è cosa sulla quale potremmo discutere. In fondo il socialismo inventando quel nemico comune del popolo che chiama capitalismo, e che tende ad accusare di tutti i mali della società, ha un che di populista.
Il liberalismo no, mi dispiace, anche perché non ha il desiderio/bisogno di condurre il popolo verso una visione di società, per cui non ha ragione di scaldare i cuori. Il liberalismo crede, magari illudendosi, di poter governare individui razionali.

Ipazia

Il liberalismo è quella bufala che mentre proclamava il diritto dell'uomo alla felicità trafficava in schiavi tra i continenti, teneva i bambini nelle miniere e portava morte e distruzione nell'universo mondo rendendosi responsabile dei più riusciti genocidi della storia umana, dai nativi nordamericani agli aborigeni australiani.

Al populismo si è convertito più tardi, confluendo nel liberal-populismo che ritiene la finanza una legge naturale a cui tutti i popoli si devono chinare. La retorica liberal-populista, da popolo acefalo più che mai, è quella tipica della pubblicità detta anche propaganda commerciale. Ultimamente anche le istituzioni ne hanno fatto grande uso. Tra le cose più sgradevoli dell'evoluzione liberal-populista transnazionale il dileggio della lingua italiana a favore di un anglicorum da baraccone.
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anthonyi

Citazione di: Ipazia il 26 Maggio 2020, 13:18:36 PM
Il liberalismo è quella bufala che mentre proclamava il diritto dell'uomo alla felicità trafficava in schiavi tra i continenti, teneva i bambini nelle miniere e portava morte e distruzione nell'universo mondo rendendosi responsabile dei più riusciti genocidi della storia umana, dai nativi nordamericani agli aborigeni australiani.



E' tipico della cultura populista definire un nemico astratto ed addebitare ad esso tutte le colpe e tutti i crimini. Il liberalismo è un'idea e se produce crimini lo fa per effetto di quell'idea. Ora se tu mi spieghi come le idee liberali hanno generato schiavitù e genocidi vari ...
E comunque non esiste il diritto alla felicità nel pensiero liberale, al limite il diritto alla sua ricerca. L'idea di diritto alla felicità imporrebbe una definizione positiva di felicità che si imporrebbe come finalità su tutti gli individui, e quindi sarebbe palesemente illiberale.

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