Il suicidio della nostra società

Aperto da Fharenight, 05 Febbraio 2017, 01:56:54 AM

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Fharenight

Come premessa per meglio comprendere la mia analisi, riporto quanto scritto da Donquixote in un altro topic.
Citazione da Donquixote:
"La cultura, antropologicamente parlando, è un insieme di idee, di pratiche e di modelli che costituiscono l'identità in cui un popolo si riconosce: religione, mitologia, filosofia, scienza, economia, letteratura, musica, architettura, alimentazione e un sacco di altre discipline nel complesso formano la cultura, e tutte queste discipline sono fra loro collegate in modo tale da costituire parti necessarie di un modello che ogni popolo ha elaborato nel tempo e ha tramandato di generazione in generazione adattandolo progressivamente ai cambiamenti che intervenivano nell'ambiente e nella mente umana. Se dunque la cultura è un modello, questo veniva elaborato partendo da un'idea di base, da una "filosofia", da un pensiero sul mondo e sull'uomo, e poi strutturato in modo che tale filosofia pervadesse tutta la comunità e ogni sua manifestazione ne evocasse i principi fondanti."[...]
"Le comunità umane si strutturavano quindi come degli organismi microcosmici che imitavano nel loro ambito il macrocosmo universale, con le sue gerarchie, le sue dinamiche e le sue ciclicità, e al proprio interno riconoscevano ognuno come parte necessaria del tutto (ricordo il famoso apologo di Menenio Agrippa) creando dei meccanismi che consentissero all'uomo di relazionarsi armonicamente con l'ambiente in cui vive, fornire significato alla sua esistenza e permettergli fra l'altro di conciliarsi con la sofferenza, la malattia e la morte, sua e dei suoi cari e provare compassione per gli altri e solidarizzare con loro. Come avevo scritto in un altro messaggio le comunità umane sono simili ad alberi che ad ogni stagione cambiano le foglie e spesso anche qualche ramo ma il tronco rimane sempre il medesimo, e se vogliono rimanere culturalmente vitali e unite è necessario che le radici siano sempre ben piantate nella terra che, in una cultura, sono i principi sui quali si basa per strutturarsi.

Se questa dunque è la cornice di riferimento di una cultura bisogna vedere in cosa, e da quando, l'Europa ha iniziato ad edificare la sua cultura su basi completamente differenti, opposte a quelle precedenti, costruendo quindi nei fatti una controcultura (o una non-cultura) che ovviamente non avrebbe potuto che, col tempo, portare ad una disgregazione. Senza voler fare la storia della cultura europea mi limito ad evidenziare che nella sostanza sono state quattro le idee che a mio avviso sono a fondamento della disgregazione culturale: la prima è la riscoperta e l'esaltazione dell'antropocentrismocon il secondo umanesimo, ovvero l'idea che l'uomo sia l'ente principe dell'universo e quest'ultimo dovesse e potesse essere piegato ai desiderata umani. La seconda è il ribaltamento del sillogismo aristotelico con la conseguenteprevalenza del metodo induttivo come modo per raggiungere la conoscenza, e di conseguenza la progressiva dipartita del concetto di verità come "fondamento". La terza e la quartasono la libertèe l'egalitè... che hanno introdotto l'ideologia dell'individualismo, la convinzione che nessun uomo fosse superiore (o inferiore) agli altri ma ognuno era comunque più importante della comunità ...dando quindi luogo alla teoria del "contratto sociale come modello di aggregazione umana e agli stati costituzionali moderni ..."

Bene, partendo da queste premesse e considerando in particolar modo la società italiana, aggiungo che
La disgregazione della società attuale è la diretta conseguenza di una psicosi collettiva e generalizzata, che adesso favorisce la dittatura delle minoranze.
Uno dei baluardi che doveva essere abbattuto per mettere in atto il processo di disgregazione della società, era la famiglia.
La nostra società non sta morendo per assassinio, ma per suicidio.
il suicidio è dato principalmente dall'annientamento di determinati capisaldi che sono: l'identità culturale, l'identità religiosa e la famiglia.


  • Si sta distruggendo la nostra identità culturale in mille modi che neppure ormai ce ne accorgiamo più. Giusto per fare alcuni esempi, la lingua, non solo da decenni è in atto una barbara inglesizzazione introducendo termini inglesi 8ma anche francesi), moltissimi nel campo dell'informatica, della moda, dell'acconciatura, ma addirittura nella politica, senza preoccuparci minimamente della dovuta traduzione, almeno finché è possibile (così come fanno altri paesi), di molte parole straniere potremmo farne a meno sia per semplicità di pronuncia che di comprensione del significato.

    Facciamo un altro banale ma significativo esempio. La nostra beneamata presidente della Camera si sta dando da fare affinché si cambi il vocabolario al femminile, un'operazione alquanto sciocca visto che è una lingua che abbiamo ricevuto come preziosa eredità, ricevuta dai nostri antenati, ed in passato, ci piaccia o no, determinati ruoli o professioni venivano ricoperti dagli uomini e dunque erano declinati al maschile, molte altre parole invece sono declinate al femminile pur riferendosi agli uomini. Rivoluzionare così una lingua vuol dire distruggerla e distruggere una lingua è un meccanismo atto a contribuire al nostro genocidio.
  • L'identità religiosa la stiamo demolendo a grandi passi ormai, e la sinistra si è fatta paladina di una tale distruzione visto che molti sinistri, addirittura anche atei, pur di demolire la Chiesa (che è pur sempre il nostro riferimento religioso) chiedono l'eliminazione dai luoghi pubblici (ovviamente incominciando dalle scuole) di crocifissi, presepi, alberi di Natale, canti natalizi o pasquali, feste religiose e quant'altro con la scusa, il pretesto del rispetto degli immigrati di altre religioni, i quali il più delle volte in realtà non si sognerebbero nemmeno di avanzare certe richieste. Si rifiutano, si demoliscono i simboli fondamentali, per altro innocui, della nostra religione, per favorire le altre religioni, che poi, in sostanza, l'unica religione che ne sta approfittando e avvantaggiando in quanto per sua natura è già di per sé invadente e totalitaria, è l'islam. Nascondiamo il crocifisso e poi siamo indifferenti alle donne col burka. Complimenti! Bel progresso. Questo è semplicemente PAZZESCO, è l'apocalisse di una società che si sta suicidando ma nella maniera più idiota che si potesse immaginare.
La parola cultura ha la stessa origine della parola culto, ciò vuol dire che senza la sua m religione una cultura muore.



  • La famiglia. Abbiamo distrutto il matrimonio. La parola matrimonio deriva dalla parola madre, il matrimonio è un'istituzione nata per proteggere la maternità in modo da tutelare sia la madre che il bambino, in maniera tale che il padre non potesse disinteressarsene. Un uomo che si sposa davanti alla società ha il dovere di mantenere la moglie e i figli.

    Abbiamo dato via la progenitura per un piatto di lenticchie. La società patriarcale cristiana non era perfetta  (nulla lo è) ma si poteva migliorare, era antropologicamente migliore dell'attuale, per cui abbiamo superato tante calamità, abbiamo tenuto testa ai Saraceni, abbiamo superato 2 guerre mondiali, abbiamo fatto arte e scienza incredibili, capomastri semianalfabeti costruivano cattedrali di una bellezza commovente... La società postmoderna invece ha perso la fede in tutto e si è svuotata di tutto.

    E' una questione antropologica, il compito di una società è proteggere la maternità. Se una donna abortisce è tutto gratis, e va bene, e se mette al mondo un bambino, quando questo avrà 4 mesi devo tornare a lavorare perché le tasse sono talmente alte che il marito non riesce da solo a mantenere la moglie e il figlio. E grazie a quella tassazione apocalittica cosa hanno in cambio? Gli asili nido? Non siamo coscienti del fatto che un bambino di pochi mesi che si vede affidato ad un'estranea ha gli ormoni dello stress al massimo, motivo per cui si ammalerà in continuazione e gli diamo gli antibiotici 5 volte all'anno così lo predisponiamo più facilmente ad ammalarsi di malattie gravi in età adulta, e si ammalerà del disturbo dell'attenzione. Un uomo dovrebbe pote guadagnare abbastanza denaro per dire alla donna "stai col piccolo, a portare i soldi a casa ci penso io", ma non può a causa delle tassazioni mostruose. Poi vi sono milioni di disoccupati... Ma in compenso ci hanno dato le unioni civili. Wau! Che bellezza!  Infatti l'altra demolizione sta avvenendo tramite il campo della sessualità non solo con la libertinizzazione (più che liberazione) della sessualità, con il dilagare della pornografia con tutte le conseguenze che ne derivano soprattutto per i giovanissimi, ma, ciliegina sulla torta, con l'ideologia gender che non ha né capo né coda, non si basa su nulla di scientificamente appurato, ammesso che si debba avere una fede assoluta nella scienza, anzi, negli scienziati, che è diverso.

Ora basta, è ora di uscire dal baratro in cui siamo scivolati e riprenderci la nostra dignità, la normalità, la nostra lingua, la nostra civiltà, la nostra vita, la nostra libertà di parola, sì perché adesso non siamo più liberi di opporci al pensiero unico e viviamo nella dittatura delle minoranze. Ogni minoranza può dire la sua, imporre le sue sciocchezze più assurde  e guai a contraddire che si rischia di grosso. Siamo stufi, di questo passo abbiamo davanti solo l'annientamento totale e l'imbarbarimento.

"Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. Ed il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta."
"E la lingua?"
"Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà certamente di morte naturale".
(Milan Kundera)

Eretiko

Concordo su certe sciocchezze linguistiche tipo "sindaca" o "ministra": certe parole dovrebbero essere neutre; nell'uso di certe parole anglofone probabilmente mostriamo un certo provincialismo mascherato da modernismo, ma nella letteratura tecnica abbiamo di necessità dovuto adottare un linguaggio unico e la scelta sull'inglese non è stata casuale (nel passato è stato tentato un approccio con il francese, lingua che soffre però degli stessi problemi della lingua italiana: grammatica difficile, proposizioni che tendono ad essere troppo prolisse).

Riguardo alla religione io penso semplicemente che è un fatto privato, personale, e che le istituzioni pubbliche è giusto siano "scristianizzate" in uno stato che si dichiara laico nella sua costituzione e nei suoi principi fondanti.
Esistono appositi luoghi di culto e la libertà di esercitare il culto (anche questa scritta nella nostra costituzione), e non vedo il motivo del crocifisso nella scuola pubblica o in un tribunale, richiamo evidente ad una presunta religione di stato che non sta nella nostra costituzione. Io sono ateo ma non debbo distruggere nessuna chiesa e non debbo convincere nessuno, semplicemente desidero che lo stato sia realmente laico, libero da ingerenze da qualsiasi religione.

Concordo pienamente sul fatto che la nostra società italiana non favorisce la maternità, contrariamente ad altri stati come  la Francia dove il numero di figli viene premiato con una notevole detassazione. E' un problema che ci portiamo dietro da molto tempo, e che non è mai stato affrontato con politiche adeguate, nemmeno quando il nostro paese ha conosciuto uno sviluppo economico notevole. Purtroppo in Italia, attualmente, non abbiamo la possibilità (economica) di detassare ad esempio sul modello francese, e questo si somma alla nostra atavica incapacità di ripensare politiche adeguate sul lavoro (soprattutto in una società che è sembrata molto impreparata di fronte ai nuovi ruoli che la donna si sta guadagnando). Però non vedo il motivo per il quale altre forme di famiglia debbano minare la famiglia classica: estendere diritti non significa privare diritti a qualcun altro. Uno stato si deve preoccupare di assicurare diritti, e non di giudicare eticamente le scelte di alcuni suoi cittadini.



InVerno

Io non capisco una semplice cosa, i soggetti impliciti. "Abbiamo" "hanno" "stanno" chi? Cioè chi sono i mandanti e quali sono le loro motivazioni? Quando dici "abbiamo" siamo tutti? E in quel tutti ci sono altri che "stanno"? Ma allora non siamo più tutti? Davvero non capisco, non sto provocando. Sperando che la risposta non sia "l'internazionale comunista" che notoriamente domina il mondo occidentale (perchè non sono questioni solo Italiane, giusto?)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

#3
Non siamo credenti, siamo atei? Il feto è solo un grumo di cellule? Bene.
Tuttavia la nostra non è più una società vitale; abbiamo 1,3 figli per madre, stiamo morendo. L'altro flagello che ci sta spingendo al suicidio è la denatalità.
In questa psicosi collettiva si è resa la donna così schiava della carriera che è stata svuotata del desiderio della maternità (salvo ricordarsene intorno ai 35, 40 anni per poi scoprire e dire "è stata la cosa più bella della mia vita"). Quindi dobbiamo rieducare la donna a sentire quel sentimento interiore della maternità. Dobbiamo rieducare l'uomo ad essere "padre", non l'amico o chissà cosa. L'uomo deve tornare, nell'ambito della famiglia, a riappropriarsi della sua autorità di padre, (non sto dicendo autorità del "padre padrone"). Il bambino crescendo ha bisogno di identificarsi nell'altro, e il primo "altro" importante che incontra sono "mamma" e "papà".
Madre natura ha calcolato che un ventenne e una ventenne possano essere già madre e padre.
Noi abbiamo relegato la responsabilità di tutto allo Stato , alle istituzioni, e da esso ormai dipendiamo. Grazie alla difficoltà di trovare un lavoro stabile e piuttosto remunerativo ci si sposa molto tardi, grazie alla tassazione troppo alta le donne dopo pochi mesi dal parto devono tornare a lavorare, in cambio hanno l'asilo nido, quando riescono ad averlo. E quali servizi si ottengono dall'asilo? L'educatrice può essere brava finché si vuole ma resta un'estranea, il piccolo vuole stare in braccio alla madre, non in braccio a degli estranei. E poi ci sono i casi di maltrattamenti anche sui bambini.
Gli anziani poi si relegano nelle case di riposo. Anche qui ci son stati non pochi casi di maltrattamenti. Per un anziano non autosufficiente, che ha bisogno di accudimento quotidiano, solo l'amore, la pazienza o almeno l'aiuto o la supervisione costante di un figlio, di un/a nipote può consentire che non ci siano abusi e maltrattamenti. Sarebbe meglio tenerli a casa, invece sono diventati ingombranti, non sappiamo dove metterli, sono un peso.
E soprattutto siamo soli, la gente è sola. C'è un esercito di uomini e donne soli, e c'è un esercito di bambini con genitori che litigano continuamente. Intanto vediamo che in ogni casa c'è almeno un animale adottato, un cane, un gatto, che trattiamo come un essere umano, come bambini; il nostro desiderio di maternità e paternità, il nostro incompreso o insoddisfatto desiderio d'affetto si è trasferito sugli animali... perché questa è l'apocalisse di una società che si sta suicidando.

maral

#4
Citazionecon l'ideologia gender che non ha né capo né coda, non si basa su nulla di scientificamente appurato, ammesso che si debba avere una fede assoluta nella scienza, anzi, negli scienziati, che è diverso.
La scienza sta già trovando il modo di far nascere individui umani da una cellula epidermica del corpo umano, indifferentemente maschio o femmina. A quel punto te lo saputo il papà e la mamma, anche il transgender è già superato!
CitazioneQuindi dobbiamo rieducare la donna a sentire quel sentimento interiore della maternità. Dobbiamo rieducare l'uomo ad essere "padre", non l'amico o chissà cosa.
E chi rieduca? Tu? Io? cosa significa educare a fare il padre e la madre in una società come l'attuale dove tutti sono tenuti a sentirsi eterni bambinoni che così consumano di più, che il mercato "maternamente" provvede? Basta guardare la pubblicità, in TV, sui giornali, su internet, ovunque. Quella sì che educa e sistematicamente, altro che noi! E' già tanto, ma tanto davvero, se un pochino riuscissimo ancora a educare noi stessi, ma quello in genere ci risulta molto, troppo faticoso, meglio educare gli altri. Quali altri poi, dato che siamo già la maggioranza ed è ora che le "sinistre" minoranze siano messe a tacere dalla grandi maggioranze destre e già tanto ben educate, pronte come noto a sfornare a breve a coppia, appena natura consente, se non 10 o 12 come ai bei tempi, almeno un bel 3 o 4 pargoli a coppia che siam davvero troppo pochi! Le maggioranze in Europa e soprattutto in Italia, come noto, non aspettano altro, oltre che a riprendersi cura dei propri anziani, come giusto, come usava nei bei tempi andati, quando le massaie si occupavano doverosamente e con obbedienza dei suoceri, sapevano ancora fare la sfoglia la domenica e andavano al canale con il cesto del bucato, mentre il marito durante il giorno si rompeva la schiena al lavoro e alla sera, da buon padre di famiglia, spendeva le serate all'osteria! Che bei tempi quelli!

Fharenight

#5
E cosa c'entra?  Nascerebbe comunque sempre o un MASCHIO  o una FEMMINA.
STOP. Non esistono altri sessi. Il gender non esiste.

Una sessuologa belga con una laurea in filosofia e un master in scienze sociali, nel suo libro  "Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)), arriva a questa conclusione: "la liberazione sessuale è stata una trappola maledetta. Siamo passati da una situazione in cui potevamo essere donne, vivere la sessualità alla maniera femminile, all'interno di relazioni stabili che permettevano la maternità, a un sesso promiscuo che la nostra mente inconscia vive come autoaggressione e che annienta la fede in sé stessa di una donna. Annientare vuol dire ridurre a niente, e chi ha la fede in sé ridotta a niente, dipende sempre di più dall'altro, sempre più disposta a umiliarsi per una carezza, a svendersi per un mezzo distratto sorriso, ad accettare pratiche sessuali che non si ha nessuna voglia di subire. Prima la società imponeva a un uomo, se voleva accedere al corpo di una donna, ad impegnarsi per la vita, a dare a lei il sostentamento fisico e una ragionevole sicurezza affettiva. È forte la  critica all sesso tecnicizzato, ridotto alla combinazione meccanica dei corpi. Il paradosso è che la sessualità non è mai stata tanto «normata» come nel nostro tempo per via del combinato disposto tra il culto della performance (imposto dall'industria pornografica) e l'ansietà derivata da una morale igienista ( magro, tonico, depilato). Il punto è che le femmine hanno meno testosterone e quindi una libido minore. Madre natura ha dato loro una libido minore proprio perché restino lucide a scegliere il maschio che sia disposto a morire per loro. Grazie a questa boiata della libertà (della libertinizzazione - ndr) sessuale, le donne si sono lasciate imporre una sessualità usa e getta di tipo maschile, la gravidanza è diventata un faticosissimo optional di un sesso sempre più lurido e faticoso. La nostra libido è basata su quella del maschio, si impenna, quando lui ci desidera.
Fare l'amore con uno che per noi è disposto a morire è divertente. Fare l'amore, anzi fare sesso con un tizio a cui di te frega talmente poco che probabilmente domani non ti chiamerà nemmeno è una noia mortale. Vivacizziamo con 50 sfumature di sado maso."

Anche la tedesca Gabriele Kubi arriva alle stesse conclusioni, in una sua opera parla di come le donne si siano fatte incastrare dalla civiltà attuale che non garantisce più loro la protezione necessaria per poter essere madri. La società attuale non garantisce nemmeno la possibilità di accedere a una sessualità carica di affettività, che non sia solo apri le gambe e via, in maniera meccanica, automatica, tanto c'è il preservativo e se manca non fa biente, c'è la pillola del giorno dopo o, male che vada, l'aborto facille.
Entrambe le autrici dedicano ampio spazio alla considerazione allo spaventoso dilagare della pornografia, al suo enorme peso sulle vite di sempre più persone, di giovanissimi, addirittura di sempre più bambini.
La  pornografia dà dipendenza, dipendenza biochimica basata sul crollo della produzione endogena di endorfine.

Fino a 50 anni fa la nostra era una civiltà vitale, una civiltà  di cui vogliamo vedere e ci raccontiamo solo il peggio. Santa Caterina, figlia di analfabeti modificò la storia d'Europa. Il vittimismo femminista ha contribuito a creare un'immagine nauseante di questa civiltà.





maral

La domanda è: che cosa significa essere maschio e femmina in una società sempre più tecnicamente impostata e dove la diversa funzione procreativa che fino a oggi è risultata determinante per definire separandole la sessualità maschile e femminile potrà, grazie alle biotecnologie, ridursi a una questione cellulare e comunque sempre più gestibile dal neutro tecnologico? E' evidente che sottraendo dalla sfera del significato della sessualità l'aspetto procreativo questa resta legata solo al godimento e le differenze di genere ai fini del godimento sessuale diventano del tutto irrilevanti e restano solo i gusti personali autoreferenti. Questo comporta un suicidio sociale? Non so, certo comporta una profonda crisi sociale e di identità, vengono a mancare i vecchi riferimenti e questo lo si vede già. Se ne sorgeranno dei nuovi (che non potranno certo essere i precedenti anche se ne abbiamo tanta nostalgia, dato che il contesto è mutato e sta mutando sempre più rapidamente) la crisi potrà essere superata e gli esseri umani potranno continuare a esistere, magari cambiando radicalmente il senso delle parole sessualità, individualità, società, maschile e femminile.
Certamente al momento attuale, sia il posizionamento richiesto alla donna di assumere, per vedersi riconosciuta, ruoli maschili di produzione e per contro il progressivo annullamento di significato funzionale del maschio sono elementi che suscitano una profonda inquietudine, ma è illusorio pensare di tornare alla donna di un secolo fa, a Santa Caterina o al pater familias delle famiglie contadine.   

Fharenight

#7
Cosa significa "neutro tecnologico"? La tecnologia è un mezzo, non un fine. Il maschio è maschio e la femmina è femmina. I bambini crescendo hanno bisogno di strutturare la loro identità anche per quanto riguarda il loro essere maschi o femmine. Altrimenti ci sarà solo confusione e infelicità.

Se un giorno sarà possibile creare un ibrido umanoide, allora si presenteranno altri problemi, tra cui il senso dell'esistenza di questi individui. Già la nostra esistenza così com'è  non ha senso, ma la natura la finalizza comunque; però eventualmente saranno problemi dei nostri posteri, io mi occupo dei problemi attuali.

Separare il godimento sessuale dal suo fine procreativo è un'operazione che ha fatto l'uomo per suo uso e consumo e non sempre con risultati felici. Le differenze di sesso ai fini del godimento sessuale sono fondamentali, altro che irrilevanti e gusti puramente personali!
Questo è ciò che vogliono farci credere le lobby gender.
Se si plasma il cervello alle parafilie, "sembra" che sia normale ciò che normale non è.

Se la sessualità è finalizzata alla procreazione vuol dire che il corpo maschile e femminile sono funzionali al rapporto sessuale etero (per etero intendo il normale rapporto atto al concepimento). Se un giorno saremo in grado di creare un ibrido umanoide con un apparato "erotico" (non più dunque "genitale"),  atto solamente al godimento erotico, allora si dovrà creare una buona parte di individui con uno o più orifizi adatti all'uso, non soggetti a malattie e degenerazioni per l'uso improprio.

Quindi la crisi potrà essere superata unicamente se si rinsavisce da questo periodo storico fondato sulla pazzia.

Purtroppo, Maral, hai la mentalità sinistroide, sei affetto cioè da "sinistrite" cronica   ;D e tutte le idiozie proclamate dalla tua ideologia ti sembrano ancora oro colato e manna dal cielo, quando invece sono solamente idiozie disastrose come lo erano quelle dei nazisti che si basavano sulle teorie "scientifiche" della razza ariana.

Certo che è non illusorio, ma stupido, e nessuno lo vorrebbe (tranne gli islamici) tornare alla donna di un secolo fa, ma restituire alla donna la sua femminilità, il suo essere donna, e non prevalentemente macchina di piacere sessuale, e restituire all'uomo il suo essere uomo e padre, e non una macchina prevalentemente ad uso erotico.

maral

Citazione di: Fharenight il 20 Febbraio 2017, 19:10:05 PM
Cosa significa "neutro tecnologico"? La tecnologia è un mezzo, non un fine. Il maschio è maschio e la femmina è femmina. I bambini crescendo hanno bisogno di strutturare la loro identità anche per quanto riguarda il loro essere maschi o femmine. Altrimenti ci sarà solo confusione e infelicità.
Ti sbagli, è da più di mezzo secolo che la tecnologia non è più un mezzo, ma essendo mezzo per tutti i fini è diventata l'unico vero fine. E tecnologicamente non c'è più differenza tra maschio e femmina, la differenza sta nel come si funziona come mezzi funzionali. Questo significa neutro tecnologico che non ha nulla a che vedere con l'essere di destra o di sinistra, categorie del tutto tecnologicamente superate come i ninnoli nel salotto delle nonne che ispirano tanta nostalgia.

CitazioneSe un giorno sarà possibile creare un ibrido umanoide, allora si presenteranno altri problemi, tra cui il senso dell'esistenza di questi individui. Già la nostra esistenza così com'è  non ha senso, ma la natura la finalizza comunque; però eventualmente saranno problemi dei nostri posteri, io mi occupo dei problemi attuali.
L'ibrido c'è già, sono le risorse umane delle aziende, è il consumatore ideale, indifferentemente maschio o femmina se non nei suoi gusti del tutto personali. In questi termini i riferimenti a una biologia riproduttiva diventano del tutto marginali, conta solo come ci si sente per il mercato.

CitazioneSe la sessualità è finalizzata alla procreazione ...
La sessualità non è più finalizzata alla procreazione e le biotecnologie stanno rendendo la procreazione sempre più del tutto irrilevante la sessualità ai fini della procreazione. L'uomo è un animale culturale. La cultura è la sua natura (per questo ad esempio ha un corpo e non è un corpo).

CitazioneCerto che è non illusorio, ma stupido, e nessuno lo vorrebbe (tranne gli islamici) tornare alla donna di un secolo fa, ma restituire alla donna la sua femminilità, il suo essere donna, e non prevalentemente macchina di piacere sessuale, e restituire all'uomo il suo essere uomo e padre, e non una macchina prevalentemente ad uso erotico.
Certo, tutto questo ci trova impreparati, si perdono i propri riferimenti sicuri ed è estremamente angosciante soprattutto per chi è nato in tempi ancora un po' diversi, ma non c'è niente da fare (proprio come non serve a nulla costruire muri per arginare le migrazioni): l'uomo, per come eravamo abituati a pensarci, si sta estinguendo, forse nascerà chi sarà capace di sentirsi e concepirsi diversamente, ritrovandosi nel mutamento che già è in atto.


Fharenight

#9
Maral, hai finito le munizioni, non hai piú argomenti validi da contrapporre, ormai ripeti le stesse cose. Hai perso, come era prevedibile, visto che voi sinistri sostenitori della globalizzazione e del pensiero unico vi arrampicate su una montagna di cartone, fatta di assurde illusioni e falsità.
Alle cose che hai scritto nell'ultimo post avevo già risposto prima. Se ti fa piacere anch'io posso replicare le stesse cose, ma rischiamo di essere noiosi.

Che significa che tecnologicamente non c'è più differenza tra maschio e femmina? Non ha alcun significato se non nel tentativo di manipolare le masse, e dire che  la differenza sta nel come si funziona come mezzi funzionali è una follia che solo chi non ragiona può dire. Significa molto essere di sinistra in quanto vuol dire avvalorare queste scemenze, perché di scemenze si tratta.

Maral dice: "L'ibrido c'è già, sono le risorse umane delle aziende, è il consumatore ideale, indifferentemente maschio o femmina se non nei suoi gusti del tutto personali. In questi termini i riferimenti a una biologia riproduttiva diventano del tutto marginali, conta solo come ci si sente per il mercato."

E non c'entra molto col discorso della sessualità, ma con una società impostata sul capitalismo e il consumismo più sfrenato che ci sta soffocando, e questo può cambiare, anzi deve cambiare.


Maral; "In questi termini i riferimenti a una biologia riproduttiva diventano del tutto marginali, conta solo come ci si sente per il mercato."

Questa è pura follia. Conta solo come ci si sente? Che tu ti senti male è evidente!  :D

Ma che dici? Le biotecnologie devono aiutare a superare le difficoltà nella procreazione. Ripeto, sostituirla del tutto alla biologia comporterà nuovi interrogativi e altri problemi. L'uomo è un animale con le sue leggi biologiche derivanti dalla natura, poi ha anche il suo aspetto culturale; egli ha un corpo ed è anche quel corpo.  Ho un corpo di donna e sono donna, perché l'essere donna non è indicato solo nella forma esteriore del corpo, ma lo è in tutto il funzionamento interiore, compreso il cervello, direi compresa l'anima; è tutto orientato all'essere femminile che, nell'incontro col maschile, con l'uomo, con l'essere dell'uomo si tessono quegli elementi tipici che vengono poi definiti anche culturalmente.

Forse sei tu impreparato ad affrontare le incertezze, le assurdità a cui stiamo andando incontro. Si salverà chi riuscirà a rimanere integro, chi riuscirà a non farsi sgretolare e disintegrare l'identità, chi riuscirà ancora a discernere il bene dal male, ciò che è da tenere e ciò che è da buttare. I muri servirebbero in estrema ratio in quanto si è stati troppo stupidi, deboli e remissivi.

acquario69

Anch'io trovo che l'idea che i sessi siano solo il frutto di una condizione culturale sia davvero di un assurdità estrema..il contro natura per eccellenza e per natura si intende la manifestazione stessa nella sua totalità ..percio della vita, del divenire, del molteplice,di tutti i fenomeni visibili e invisibili dell'intero universo

la "cultura" non centra niente...se fosse cosi allora dovrebbe riguardare l'universo stesso che evidentemente una cultura non può averla
ed e' infatti solo attraverso il polo maschile e quello femminile, lo yin e lo yang,purusha e prakiti che rende possibile tale manifestazione senza la quale tutto scomparirebbe nell'istante medesimo.

Non rendersi conto di questo e' infatti davvero il suicidio,e non solo della società ma dell'umanita,e' lo stato di allucinazione "non plus ultra' (luciferina) ,equivale a non avere più la coscienza stessa...

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