Il "sole cosciente": la via del falso animismo e la perdita della filosofia.

Aperto da PhyroSphera, 27 Marzo 2024, 08:05:47 AM

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Pensarbene

la vita è vita e ognuno la può vivere e godere pienamente
se lo vuole.
Il  problema viene da chi  vuole usare quella degli altri e abusarne.
La terra offre alla persona intelligente e sana di mente tutte le informazioni necessarie per ignorare i "vivaisti e i vivai" ad hoc.
Infatti, i più pericolosi nemici della vita sono quelli che sembrano conoscerla e viverla meglio degli altri.
"Guarda come vivo bene io(sia eremita o miliardario ..),perché non cerchi anche tu di fare come me o quanto meno seguirmi in modo tale che....ecc....ecc....ecc...."
Sulla terra hanno messo in testa ai rettili una nuvola di fumo "saccente" controllandoli poi con una manovalanza ad hoc e incantandoli con una minoranza doc.
Un capolavoro diabolico(anche senza voler religionizzare il discorso).
I dinosauri non si sono mai estinti, sono stati trasferiti....e BENE ANCHE!
 

PhyroSphera

Citazione di: iano il 08 Aprile 2024, 11:38:38 AMMa se tu provassi a ribaltare l'opinione che hai sull'illusione potrebbe aprirsi a te un intero nuovo mondo fatto di possibilità, sempre che tu avessi ancora lo spirito dell'esploratore, cosa che con l'età purtroppo, come posso testimoniare, ci viene a mancare.
Però, per chi ancora quello spirito possegga, la notizia buona è che l'epoca dell'esplorazione di mondi nuovi non è finita, ma anzi solo appena iniziata.
Se poi per questioni anagrafiche siamo costretti a restare aggrappati al nostro vecchio mondo alla deriva me ne farei di ciò una ragione senza costruirci sopra una filosofia.
Nella mia risposta non mi basavo su opinioni.

Mauro Pastore 

green demetr

Citazione di: Pio il 27 Marzo 2024, 19:01:56 PMSarò un ingenuo, ma ho sempre pensato che, per disporre di coscienza bisogna avere delle capacità percettive. Senza percezioni come si può affermare che qualcosa sia cosciente? Si dice infatti "coscienza di...". Senza organi di senso e di mente non può esserci coscienza, se non una rudimentale capacità di sofferenza istintiva, come nei vegetali. L'idea che tutto sia cosciente è tipica del New Age. È parecchio poetico il pensarlo, una bella palla di fuoco che ci riscalda e illumina amorevolmente, cosciente di essere indispensabile. Mah!.
Perchè oltre che alla coscienza sensibile noi abbiamo anche una coscienza di qualcosa altero a noi, non riscontrabile nella sensibilità.
Ovvero DIO. (vedi le discussioni su Hegel anche).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Pensarbene il 28 Marzo 2024, 08:23:33 AMMettiamola così: il sole è una  sfera di plasma.
Teodorani e colleghi hanno analizzato a fondo le luci  di Hessdalen concludendo che il 25% di esse è plasma che si comporta in un modo teoricamente impossibile per i protocolli attuali
Teodorani nota che molte di quelle luci si dispongono seguendo un geometria intelligente tutt'altro che casuale.
Quindi:
a)il sole è una sfera di plasma
b)il plasma si comporta in un numero significativo di casi come un ente intelligente.
c)il sole è intelligente

Forzo volutamente le deduzioni per invitarvi a discutere questa discussione interessante.
Aggiungo che gli studi sugli effetti dell'attività solare con la radioattività propriamente terrestre , indicano che la stella agisce su di essa anche indipendentemente dal vento solare. In particolare ,sembra che terra e sole siano entangled
e contemporaneità nonostante la distanza che la luce compie in 8 minuti.
Sono fenomeni che segnalano qualcosa di intelligente e informazioni veicolate da processi quantistici.
Quella che noi chiamiamo intelligenza è molto più diffusa e comune di quanto pensiamo ANCHE nel mondo inorganico che così inorganico non è!!!

NB Teodorani nota che il fatto di operare misurando sembra influenzare la formazione delle luci.
Questo conferma la quantistica che spiega quanto il misurare puro e semplice determini il risultato di un esperimento .
Ad esempio, ogni qual volta che si vogliono misurare le caratteristiche di un onda, questa appare e poi collassa inspiegabilmente
mentre non lo fa in altre situazioni




 
Ma quale sarebbe l'intelligenza inorganica?
e quale rapporto ha con la nostra che la ipotizza, o la pone semplicemente?
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 28 Marzo 2024, 09:27:58 AMPerchè, non disturbandola con la misurazione, non sappiamo cosa fa e come si comporta. Per conoscerla dobbiamo disturbarla, con le conseguenze del caso. Tertium non datur.

Non tutte le misure disturbano a tal punto lo stato fisico di un sistema, altrimenti non saremmo in grado di misurare nulla. A livello macroscopico abbiamo strumenti e metodi di misura precisi che non fanno collassare il sistema.

Un esempio di collasso del sistema di misura è dato dalla microscopia ottica quando ci si avvicina a situazioni in cui i materiali distorcono a tal punto i raggi luminosi da impedire la lettura, facendo collassare il sistema di misura: vetrino- microscopio-fisiologia ottica umana.
A collassare è la funzione d'onda che da superposizione diventa atomo.
Ne abbiamo già parlato ora qui e ora là a proposito di schroedinger.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: PhyroSphera il 28 Marzo 2024, 21:59:45 PMIl principio di indeterminazione non è una misura del limite di sperimentabilità, è proprio un principio che afferma una indeterminazione nella materia. Esso non esprime la nostra incapacità di determinare un fenomeno, bensì il fatto che la materia non è tutta sottoposta a un meccanismo di causa e effetto.

Mauro Pastore
Piu che di un meccanismo parlerei di una calcolabilità certa.
Infatti la quantistica calcola in maniera probabilistica, ma comunque calcola, e dunque può predirre di nuovo cause ed effetti.
Vedi Schroedinger.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: PhyroSphera il 30 Marzo 2024, 10:46:12 AMLa eziologia non è tutto. La indeterminazione scoperta da Heisenberg è fisica, non metafisica. Falsificabilità da parte del filosofo significa ipotesi contraria ma non a livello scientifico... Cioè le teorie scientifiche pur non essendo saperi non sono solo strumenti per la tecnica ma riferimenti alla realtà. Si può mettere in dubbio che tale indeterminazione esista e che la fisica quantistica sia una scienza, ma se la si verifica e la si riconosce, si deve pure riconoscere il suo contenuto. La superabilità di una scienza non è la sua insignificanza; d'altronde i dati delle scienze non sono mai assoluti... Restando al nostro discorso, la indeterminazione non è solo un modo di dire adatto per il lavoro dei tecnici.

Mauro Pastore
L'inderteminazione e l'alterità (in quanto DIO) sono temi per future galassie di idee e di concetti loro concentrato (penso alla filosofia certo, ma anche alla teologia, e alla future teologie politiche che nasceranno in opposizione al dominio islamico).
Purtroppo oggi nemmeno i diretti interessati (i fisici) sono "convinti".
Ovvero attendono il bene placito dei capitalisti loro padroni.
(e dunque di loro usi anti-umani e contro la persona).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Pensarbene il 30 Marzo 2024, 19:13:47 PMnon esiste alcuna realtà locale per quanto riguarda la quantistica:esistono infiniti piani di realtà  quantiche in cui la sovrapposizione di stati, l ' entanglement  e il collasso d'onda tengono banco.
Chi sta leggendo in questo momento vive in un campo quantico locale e nel contempo molte delle sue particelle sono entangled con altre che potrebbero "appartenere" a chiunque.
Nel contempo altre sue particelle possono esistere su piani diversi e così via.
E ciò vale per tutti e per tutto!
Parlare di realtà ora e oggi  è come parlare probabilisticamente di niente e di tutto!
Eppur non siamo pazzi....quindi a che serve chiedersi che cosa sia la realtà?
A impazzire?



La realtà è l'equazione di schroedinger, noi siamo una equazione, come lo è ogni fenomeno.
Pensare che i pitagorici lo supponessero di già, fa venire leggermente i brividi.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: PhyroSphera il 05 Aprile 2024, 09:00:37 AMDi fatto una materia che ha una psiche è il tuo stesso corpo.

Mauro Pastore
Penso che Iano intenda dire che la psiche non è fatta EVIDENTEMENTE di materia.
Infatti secondo la teoria di schroedingere dovrebbe essere visibile, ma evidentemente non lo è a livello sensibile.
Mentra prima si pensava naturale che fosse la funzione del cervello, oggi possiamo cominiciare a supporre che sia su un piano NON ATOMICO.
ricordiamoci che nella eqazione di schroedinger c'è il tempo.
ma cosa è il tempo.
insomma la fisica avrebbe da studiare in tanti ma tanti campi prima di arrivare a capire cosa è la coscienza.
di certo NON è sul piano atomico.
come è ovvio per chi capisce cosa è la trasmigrazione delle anime etc...
tutto torna grazie all'indeterminazione, ossia alla sua CALCOLBAILITA' non il suo contrario MAURO!
Vale a dire che esiste una equazione che ci determinerà in futuro, ma ad oggi siamo in pieno mare aperto.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: iano il 06 Aprile 2024, 00:51:14 AMDunque la soluzione era sotto i nostri occhi e finora c'era sfuggita?  ;D

''Non ci sono più le solide fondamenta di una volta'' per il materialismo , se il costituente di gran lunga maggioritario della materia si è visto essere il suo storico opposto, il vuoto.

Non c'è più una evidenza indiscutibile da cui partire per cercare di spiegare ciò che quella supposta piena evidenza  non ha.

Ci sono, e ci sono sempre state di fatto, solo istruzioni per l'uso della realtà, e l'unico modo per resistere alla tentazione di tornare a rimitizzare il sole è abbandonare  il mito dell'evidenza della materia, che è un sottoprodotto del mito del nostro rapporto diretto con la realtà.
L'opposizione materialismo/idealismo si risolve decretando la morte dei presunti opposti.
Gli opposti nascono per descrivere la realtà, e non perchè se ne spieghi uno a partire dall'altro, o viceversa, a seconda del partito che prendiamo, e prendiamo partito perchè funzionano così bene che alla fine confondiamo la realtà con le sue istruzioni per l'uso, scritte con quegli opposti caratteri.


quello che intende dire mauro iano è che è proprio a partire dal nostro stesso pensare che individuiamo una differenza fra noi e il fenomeno.
mentra il materialista se ne discosta.
ma questo non aiuta a leggere la "realtà" nel suo complesso.
noi spiritualisti siamo cioè superiori (il giorno in cui sapremo anche far di calcolo ovvio  :D )
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: iano il 06 Aprile 2024, 02:00:03 AME' possibile che la realtà stia oltre la materia non meno di quanto stia oltre la psiche.
Il problema allora nasce non solo dal confondere materia e psiche con la realtà, ma nel confonderle in diversa misura, per cui ognuno, in base a quale reputerà essere più solida base una piuttosto che l'altra, secondo l'evidenza soggettiva che ne ha, cercherà di spiegare l'una partendo dall'altra, quando invece entrambe servirebbero a spiegare insieme la realtà, se non fosse che ''spiegare'' è una parola troppo grossa.
 Cercheremo di spiegare una cosa con l'altra solo se di una delle due possediamo l'evidenza, cioè se di almeno una delle due siamo certi della sua realtà senza doverla spiegare.
Ma esiste anche la possibilità che nessuna delle due sia reale, se non come parte di una istruzione per l'uso della realtà.
Il problema nasce allora dall'accidente di possedere delle due cose una percezione differenziata, ma essendo entrambe frutti di percezione allora c'è una parentela di fatto.
Poi posso aver più intimità con mio fratello che non con mio cugino, ma non perciò cercherò di spiegare mio cugino con mio fratello, se entrambi sono sangue del mio sangue.
D'altronde da cosa potrebbe nascere l'evidenza di una cosa se non da una confidente abitudine?
Il punto di partenza per spiegare ogni cosa naturalmente lo individueremo in ciò con cui abbiamo tale intimità dal non sentire il bisogno di considerarne la nascitura per certificarne la parentela.
Io rispetto tutto il mio prossimo, ma mio fratello per me viene prima di ogni altro.
Questo però non giustifica il voler spiegare il mio prossimo a partire da mio fratello, solo perchè con quello ho meno confidenza e perciò  una diversa percezione.

Quindi, ricapitolando, ''Un corpo biologico con un snc strutturato per avere una psiche.'' direi che sono delle buone istruzioni per l'uso della realtà, ma non la realtà, se non come parte.

Magari non potremo conoscere la realtà nel senso cervellotico che abbiamo finora inteso, però quanti problemi irrisolvibili ci siamo così tolti dal groppone, e con quanta maggior leggerenza e fiducia potremo riprendere il nostro gioioso rapporto con la realtà, finalmente artefici a tutti gli effetti, nel bene e nel male, del nostro destino, senza più verità superiori e karma e fati dietro cui nasconderci.
C'è un mondo da rimettere in ordine.
Diamoci da fare.
Dipende solo da noi.
 



sono d'accordo in sostanza sul messaggio liberale che ne dai infine.

ma quello che il mio maestro ha sottolineato è che oggi gli stessi fisici vedono la fisica non come la realtà, ma COME DICI ANCHE TU, un semplice manuale delle istruzioni su come la realtà va calcolata.

Ossia quello che manca è proprio la cosa fondamentale, e cioè cosa è la realtà, e quella realtà che chiamiamo anima, e quella che chiamiamo dio etc....

E' anche il motivo per cui la fisica dopo il 1920 è rimasta ferma a quel ventennio di fermento intellettuale incredibile che ridefinito TUTTO.

Io lo leggo psicologicamente e socialmente: i fisici che sono corrotti nell'anima aspettano l'ordine del padrone per andare avanti.
Questo è vero sia a livello fallico-psicanalitico che quello marxista-gramsciano-di egemonia del pensiero nella lotta di classe.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Pensarbene il 09 Aprile 2024, 08:59:42 AMla vita è vita e ognuno la può vivere e godere pienamente
se lo vuole.
Il  problema viene da chi  vuole usare quella degli altri e abusarne.
La terra offre alla persona intelligente e sana di mente tutte le informazioni necessarie per ignorare i "vivaisti e i vivai" ad hoc.
Infatti, i più pericolosi nemici della vita sono quelli che sembrano conoscerla e viverla meglio degli altri.
"Guarda come vivo bene io(sia eremita o miliardario ..),perché non cerchi anche tu di fare come me o quanto meno seguirmi in modo tale che....ecc....ecc....ecc...."
Sulla terra hanno messo in testa ai rettili una nuvola di fumo "saccente" controllandoli poi con una manovalanza ad hoc e incantandoli con una minoranza doc.
Un capolavoro diabolico(anche senza voler religionizzare il discorso).
I dinosauri non si sono mai estinti, sono stati trasferiti....e BENE ANCHE!
 
Non potrei che essere più d'accordo, la vita offesa, è spesso offesa dalla pretesa dell'uomo che vuole il male dell'altro uomo.
Cosi l'eremita se ne sta lontando dal mondo a pensare che esista un dio, entificato, che gli parla, mentre la fisica parla di indeterminazione.
Ma almeno nel suo stare lontano dal mondo in fin dei conti non fa male a nessuno se non che a se stesso e alla sua ricerca spirituale.
Mentra il milardario per essere tale DEVE schiacciare il mondo al suo delirio di dominio, questo il cammino spirituale non l'ha mai nemmeno cominciato a fare.





Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

Citazione di: green demetr il 17 Aprile 2024, 23:50:19 PMsono d'accordo in sostanza sul messaggio liberale che ne dai infine.

ma quello che il mio maestro ha sottolineato è che oggi gli stessi fisici vedono la fisica non come la realtà, ma COME DICI ANCHE TU, un semplice manuale delle istruzioni su come la realtà va calcolata.

Ossia quello che manca è proprio la cosa fondamentale, e cioè cosa è la realtà, e quella realtà che chiamiamo anima, e quella che chiamiamo dio etc....

E' anche il motivo per cui la fisica dopo il 1920 è rimasta ferma a quel ventennio di fermento intellettuale incredibile che ridefinito TUTTO.


Credo che sia una apparenza che tutto sia rimasto fermo agli inizi del XX secolo, perchè è cambiata la forma del manuale, ma non la sostanza.
Il vecchio manuale in forma non scritta lo usiamo ancora, ed è il mondo come ci appare.
Quel manuale è ancora compreso in noi, e perciò comprendiamo attraverso esso il mondo, contemplandolo.

Il nuovo manuale in forma scritta non è invece compreso in noi, e l'unico modo indiretto che abbiamo di comprenderlo ancora è attraverso analogie con ciò che abbiamo compreso fino a un certo punto.
Analogie che però arrancano sempre di più man mano che la scienza avanza, perchè non è la scienza che si è fermata, ma la nostra capacità di comprenderla, fisici compresi.
Forse non abbiamo ben riflettuto sulla potenza del metodo scientifico, se un giovane Einstein applicandolo ha costruito la teoria quantistica, passando poi il resto della sua vita a cercare inutilmente di confutarla , non riuscendo a comprenderla.
Questa pretesa di comprendere letteralmente ''in noi ''  la realtà ha retto solo finché il ''manuale'' era tutto e solo compreso in noi, e ciò che ha prodotto il metodo scientifico è una sua esternazione.
Abbiamo esternato il manuale che era in noi, e perciò non è più comprensibile, perchè non è più compreso.
La scienza è dunque un modo diverso di rapportarsi con la realtà, ma nella forma, non nella sostanza.
All'inizio del XX secolo eravamo convinti che non ci fosse più nulla da sapere.
Non era così , ma è vero che non ci sarebbe stato più nulla da comprendere.
Agli inizi del XX secolo è avvenuta una scissione fra il sapere e la comprensione.
Conoscere la realtà non equivale più a comprenderla, dove la comprensione era una conoscenza immediata, ma solo in apparenza, perchè c'è sempre stato un manuale che mediava in incognito dentro di noi.
Oggi quel manuale è stato esplicitato grazie al metodo scientifico, e abbiamo perciò perso l'immediatezza con cui la realtà ci appariva, posto che continua ancora ad apparirci, perchè il vecchio manuale continua a funzionare, ma combacia sempre meno con il nuovo.
Purtuttavia c'è continuità fra il vecchio manuale e il nuovo, anche se ciò non è evidente, perchè il vecchio non lo abbiamo mai visto,  così che il nuovo sembra essere apparso dal nulla.

Si potrebbe condensare tutta questa pappardella nel seguente modo.
Ciò che ci fà vedere il mondo non è visibile, e quando diventa visibile è l'unica cosa che riusciamo a vedere.
E' una specie di maledizione se vuoi, che spiega bene l'avversione che molti provano per la scienza.
 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

green demetr

Citazione di: iano il 18 Aprile 2024, 00:38:33 AMCredo che sia una apparenza che tutto sia rimasto fermo agli inizi del XX secolo, perchè è cambiata la forma del manuale, ma non la sostanza.
Il vecchio manuale in forma non scritta lo usiamo ancora, ed è il mondo come ci appare.
Quel manuale è ancora compreso in noi, e perciò comprendiamo attraverso esso il mondo, contemplandolo.

Il nuovo manuale in forma scritta non è invece compreso in noi, e l'unico modo indiretto che abbiamo di comprenderlo ancora è attraverso analogie con ciò che abbiamo compreso fino a un certo punto.
Analogie che però arrancano sempre di più man mano che la scienza avanza, perchè non è la scienza che si è fermata, ma la nostra capacità di comprenderla, fisici compresi.
Forse non abbiamo ben riflettuto sulla potenza del metodo scientifico, se un giovane Einstein applicandolo ha costruito la teoria quantistica, passando poi il resto della sua vita a cercare inutilmente di confutarla , non riuscendo a comprenderla.
Questa pretesa di comprendere letteralmente ''in noi ''  la realtà ha retto solo finché il ''manuale'' era tutto e solo compreso in noi, e ciò che ha prodotto il metodo scientifico è una sua esternazione.
Abbiamo esternato il manuale che era in noi, e perciò non è più comprensibile, perchè non è più compreso.
La scienza è dunque un modo diverso di rapportarsi con la realtà, ma nella forma, non nella sostanza.
All'inizio del XX secolo eravamo convinti che non ci fosse più nulla da sapere.
Non era così , ma è vero che non ci sarebbe stato più nulla da comprendere.
Agli inizi del XX secolo è avvenuta una scissione fra il sapere e la comprensione.
Conoscere la realtà non equivale più a comprenderla, dove la comprensione era una conoscenza immediata, ma solo in apparenza, perchè c'è sempre stato un manuale che mediava in incognito dentro di noi.
Oggi quel manuale è stato esplicitato grazie al metodo scientifico, e abbiamo perciò perso l'immediatezza con cui la realtà ci appariva, posto che continua ancora ad apparirci, perchè il vecchio manuale continua a funzionare, ma combacia sempre meno con il nuovo.
Purtuttavia c'è continuità fra il vecchio manuale e il nuovo, anche se ciò non è evidente, perchè il vecchio non lo abbiamo mai visto,  così che il nuovo sembra essere apparso dal nulla.

Si potrebbe condensare tutta questa pappardella nel seguente modo.
Ciò che ci fà vedere il mondo non è visibile, e quando diventa visibile è l'unica cosa che riusciamo a vedere.
E' una specie di maledizione se vuoi, che spiega bene l'avversione che molti provano per la scienza.
 
Ti do la risposta del mio maestro, che ha dato ai suoi seminaristi di fisica quantistica: voi dite che l'equazione è solo il manuale di calcolo.
Eppure la usate per decidere della realtà.
E dunque quella formula nonostante le resistenze meccaniscistiche che ancora sono in noi, dice esattamente che il fenomeno è una equazione, dunque la realtà fisica è in realtà una realtà matematica.
Questo da anche il quadro su di noi, perchè come dice Platone ciò che è bello è armonioso e ciò che è armonioso è giusto.
non riusciamo a fare questo passo, perchè vorrebbe dire che la grecia sapeva già tutto. e noi l'abbiamo distrutta.
non è solo una questione come giustamente dici tu di manuali da usare sullo stesso fenomeno.
è una questione che investe la dimensione morale e identitaria-storica.
infatti si dice che il manuale di oggi è meglio di quello di ieri...ma evidentemente non è cosi, e infatti l'ingegnere mica usa le formule della quantistica, bensi quelle vecchie della meccanica.
Insomma caro iano c'è in ballo di più.
ma di base concordiamo
ciao!



Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

Però secondo il vecchio manuale a ben vedere continuiamo a vivere in un mondo meraviglioso, e possiamo continuare perciò a godercelo contemplandolo con amore.
Non siamo del tutto usciti dall'eden per il peccato di averlo voluto conoscere, ma siamo ancora un piede fuori e uno dentro . ;D
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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