Il problema dei 12 appartamenti

Aperto da Eutidemo, 29 Luglio 2022, 12:54:48 PM

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Eutidemo

Il seguente problema successorio, ha fatto ammattire parecchi notai, fino a che un avvocato non lo risolse in modo molto semplice; vediamo se riesce a risolverlo anche qualcuno di voi.
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Un noto regista, proprietario di una palazzina con 12 appartamenti nel quartiere Parioli di Roma, aveva tre nipoti; e, in vecchiaia, era stato assistito da una badante a cui si era molto affezionato.
Decise, quindi, di fare il seguente testamento.
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"Lascio come legato, in piena proprietà uno dei miei 12 appartamenti alla mia fedele badante Cesira.
Per quanto, invece, riguarda il mio residuo patrimonio, ne lascio :
- la metà a mio nipote Alfredo;
- un quarto a mio nipote Carlo;
- un sesto a mio nipote Antonio."
***
Il poveretto, per l'età, doveva essersi un po' rimbambito, perchè, tolto il legato a Cesira, restavano da dividire 11 appartamenti; per cui, se al primo dei nipoti doveva andarne 1/2, al secondo 1/4 e al terzo 1/6, la "divisione ereditaria" diveniva aritmeticamente  alquanto complicata.
***
Per fortuna, però, Alfredo aveva un fratello avvocato, che risolse la faccenda in modo molto semplice; vediamo se indovinate come!
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anthonyi

A me la cosa sembra molto chiara, le quote vengono calcolate sul totale ereditato e quindi spettano:
6 app. a Alfredo, 
3 app. A carlo
2 app. A Antonio. 

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 29 Luglio 2022, 13:15:51 PMA me la cosa sembra molto chiara, le quote vengono calcolate sul totale ereditato e quindi spettano:
6 app. a Alfredo,
3 app. A carlo
2 app. A Antonio.
No, perchè un appartamento è andato per legato a Cesira; quindi, ai nipoti ne sono rimasti solo 11 da dividersi ereditariamente secondo le volontà del "de cuius".

viator

Citazione di: anthonyi il 29 Luglio 2022, 13:15:51 PMA me la cosa sembra molto chiara, le quote vengono calcolate sul totale ereditato e quindi spettano:
6 app. a Alfredo,
3 app. A carlo
2 app. A Antonio.
Salve Anthonyi. Confermato che viviamo su pianeti diversi. A parte il tuo livello intellettivo che sovrasterà certamente il mio.......vedo che ciò che a te appare chiaro......a me invece assai spesso risulta oscuro, incongruo, contradditorio.................

Anzitutto non mi è chiaro se lo "EREDITATO" consista UNICAMENTE E COMPLETAMENTE in 12 appartamenti, oppure (Eutidemo non ce lo esplicita!) includa anche altri beni.

In secondo luogo, nel caso in cui si tratti solo ed unicamente di 12 appartamenti, sembra che il defunto intenda riservare ai nipoti LA QUOTA RESTANTE una volta detratta quella dedicata alla amata badante.

La quale QUOTA RESTANTE non consiste certo nel tuo sfortunato tentativo di calcolo, risultando in 11 (e non 12) appartamenti residui.

Ti auguro miglior futura fortuna aritmetica. aluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Lasciando, per il momento, l'eredità di 11 appartamenti indivisa, i tre cugini acquistarono in comunione anche il dodicesimo appartamento da Cesira, ai sensi dell'art. 1500 c.c.; in base al quale il venditore può riservarsi il diritto di riottenere la proprietà della cosa venduta mediante la restituzione del prezzo.
Trovandosi così una comunione di 12 appartamenti, i tre cugini poterono facilmente effettuare la divisione voluta dal testatore:
- 6 al nipote Alfredo (1/2);
- 3 al nipote Carlo (1/4);
- 2 al nipote Antonio (1/6).
Dopodichè, l'appartamento avanzato, venne restituito a Cesira, previa restituzione del prezzo! ;)

anthonyi

Quindi la soluzione sarebbe la stessa che avevo calcolato io. Non capisco quindi perché il mio ragionamento fosse sbagliato. D'altronde i documenti legali vanno interpretati, ed a me pareva evidente che la volontà del testatore, che non era affatto rimbambito, fosse evidente proprio dalle quote riportate, al di là del fatto che magari si era espresso male scrivendo "la parte rimanente" al posto della totalità. 

Eutidemo

#6
Ciao Anthony.
Il tuo ragionamento è  errato, perchè i nipoti avevano ereditato soltanto 11 appartamenti, non 12; per cui, la loro comunione successoria di 11 appartamenti non poteva essere divisa nè per 2,  nè per 4, nè per 6 (come, invece, avrebbe desiderato il "de cuius").
***
Nell'interpretare un documento legale come il testamento, non si può ad esso attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione sintattica e grammaticale di esse; e non nel modo che farebbe più comodo a a chi lo legge, congetturando una diversa "volontà non espressa dal testatore".
***
Il testamento, nel caso di specie, era "chiarissimo" (e "in claris non fit interpretatio"):
a)
1 dei 12  appartamenti andava a Cesira, in "legato".
b)
- il resto dell'"eredità", cioè 11 appartamenti andava:
- per la metà ad Alfredo;
- per un quarto a Carlo;
- per un sesto ad Antonio.
***
Per cui, l'unica soluzione logica, aritmetica e giuridica possibile, lasciando  per il momento indivisa l'eredità di 11 appartamenti, era che i tre cugini acquistassero in comunione anche il dodicesimo appartamento di Cesira, ai sensi dell'art. 1500 c.c.; in base al quale il venditore può riservarsi il diritto di riottenere la proprietà della cosa venduta mediante la restituzione del prezzo.
***
In tal modo, trovandosi così una comunione di 12 appartamenti grazie alla compravendita con Cesira, i tre cugini poterono facilmente effettuare la divisione voluta dal testatore:
- 6 al nipote Alfredo (1/2);
- 3 al nipote Carlo (1/4);
- 2 al nipote Antonio (1/6).
***
E poichè 6 + 3 + 2 fa 11, e, cioè, il numero esatto che il testatore voleva lasciare ai nipoti, il dodicesimo appartamento avanzato, grazie al "patto di retrovendita", venne restituito a Cesira, previa restituzione del prezzo; e così anche sotto tale aspetto, venne rispettata la volontà del "de cuius", il quale voleva lasciare un appartamento a Cesira.
***
Si trattò indubbiamente di un "escamotage" logico-matematico-giuridico;  ma che rispettò sia il contenuto letterale del testamento, sia la volontà del "de cuius".
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Un saluto! :)
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anthonyi

Sei in errore, eutidemo, l'interpretazione letterale del testamento comporterebbe, da parte dei tre nipoti, l'eredità di undici dodicesimi, degli undici appartamenti rimasti dopo il legato, con un dodicesimo, di questi undici appartamenti, che rimane di fatto non assegnato, e quindi si applica la legge per questo caso.
Nel caso dell'acquisto fittizio preparato dall'azzeccagarbugli, questo dodicesimo rimane non assegnato a nessuno sulla base del testamento e quindi la spartizione che tu desumi in questo caso sarebbe errata. 
Quella spartizione, che poi coincide con la mia, sarebbe corretta solo se le parti addivenissero a certificare l'errore di trascrizione compiuto dal de cuius, che ha parlato di parte rimanente ma in realtà si riferiva a tutta l'eredità. 

Phil

Se ammettiamo per semplificazione che «patrimonio» sia sinonimo di «12 appartamenti», escludendo dunque beni mobili e altri immobili, credo che il problema si risolva considerando che, se non sbaglio, non è necessario per legge ereditare solo appartamenti secondo quote di proprietà del 100%. Una volta assegnato un appartamento alla fedele Cesira (quale? hanno tutti lo stesso valore? semplifichiamo ulteriormente supponendo di sì) le quote di proprietà degli altri 11 saranno divise fra gli eredi secondo quanto scritto nel testamento, quindi, presupponendo che ogni appartamento abbia il medesimo valore: Alfredo sarà proprietario unico di 5 appartamenti più un appartamento al 50%; Carlo di 2 appartamenti più il 75% di un ulteriore appartamento; Antonio di un appartamento più l'83,3% di un altro appartamento.
Per non "disperdere" troppo le quote: Alfredo 5 appartamenti più un appartamento in comune al 50% con Carlo, che ha anche 2 appartamenti al 100% e 25% di un appartamento di cui Alfredo ha il restante 75% (in aggiunta al suo altro appartamento al 100%). Resterebbe non totalmente assegnato un solo appartamento di cui Alfredo ha l'8,3% di proprietà; a chi assegnare il 91,7% residuo? Probabilmente, non essendoci dichiarazioni risolutive nel testamento, agli eredi legittimi o, in mancanza di essi (come lascia supporre il testamento), ai nipoti in parti uguali (30,56% a testa).

P.s.
Forse l'avvocato fratello di Alfredo (se non è un "fratello acquisito") è Carlo, che con la sua "soluzione" avrebbe guadagnato il 25% del valore di un appartamento, pur costringendo i fratelli a sostenere una spesa (per quanto momentanea) non certo indifferente e soprattutto confidando che Cesira accettasse di stare al gioco. 
Non sono comunque sicuro che si possano vendere beni inclusi in una procedura di successione ereditaria non ancora conclusa: Cesira dovrebbe vendere il suo appartamento prima che siano assegnate le quote ereditarie agli altri, "costringendo" il notaio ad una successione parziale o lasciata in sospeso o altri escamotage, non so quanto e se possibili.

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Non si tratta affatto di un "acquisto fittizio" preparato da un azzeccagarbugli, ma di un "acquisto autentico" (con patto di riscatto) stipulato dal Notaio, e trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma; tale dodicesimo appartamento,  venne quindi acquisito alla proprietà comune dei tre nipoti, il che consentì la divisione voluta dal testatore (1/2, 1/4, 1/6).
Dopodichè, l'appartamento avanzato, venne legalmente retrocesso alla badante, con atto anch'esso trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma; per cui, anche sotto tale aspetto, la volontà del testatore venne pienamente rispettata.
La volontà del testatore, infatti, se è possibile, va sempre interpretata in modo tale da evitare che il testamento sia dichiarato nullo; come, ad esempio, nel caso in cui il testatore lasci l'eredità al suo cane.
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Ciao Phil. :)
Ovviamente il "patrimonio" del testatore era soltanto di 12 appartamenti dello stesso valore (trovandosi nella stessa palazzina),  escludendo beni mobili e altri immobili; altrimenti il problema si sarebbe posto in modo diverso.
***
Al momento dell'apertura della successione, gli 11 appartamenti vennero a confluire in una "comunione ereditaria" complessiva dei nipoti, la quale, per legge, si manifesta:
- per "quote ideali" (cioè per percentuali sull'intero asse)
- e non per "parti specifiche" (nè per percentuali su parti specifiche).
***
Quindi è legalmente errato supporre che Alfredo diveniva proprietario unico di 5 appartamenti più un appartamento al 50%; Carlo di 2 appartamenti più il 75% di un ulteriore appartamento; Antonio di un appartamento più l'83,3% di un altro appartamento.
Non funziona affatto così!
***
Per legge, infatti:
- la metà, per "quota ideale", di tutti gli  11 appartamenti,  era andato per successione al nipote Alfredo;
- un quarto, per "quota ideale", di tutti gli  11 appartamenti,  era andato per successione al nipote Carlo;
- un sesto, per "quota ideale", di tutti gli  11 appartamenti,  era andato per successione al nipote Antonio.
***
Si  trattava di una comunione "pro indiviso" per "quote ideali" dell'intero asse, che era difficile, salvo "escamotage legali" dividere per "parti specifiche"; ed infatti le unità immobiliari non sono internamente frazionabili per "parti specifiche" (camera da letto a te, bagno a me ecc.), in quanto il diritto di proprietà è possibile solo per un'unità catastale unitaria.
***
La successione era perfettamente conclusa con l'assegnazione dell'appartamento "per legato" a Cesira e con l'assegnazione degli 11 appartamenti "per eredità indivisa" ai tre nipoti; legalmente poteva anche restare tutto così.
Ma era certamente poco pratico, salvo a vendersi tutti gli 11 appartamenti e dividersi a 1/2, 1/4 e 1/6 il ricavato (ma non era mica facile).
***
Per cui si ricorse al detto stratagemma, perfettamante legale, cioè, lasciando, per il momento, l'eredità di 11 appartamenti indivisa, i tre nipoti acquistarono in comunione anche il dodicesimo appartamento da Cesira, ai sensi dell'art. 1500 c.c.; in base al quale il venditore può riservarsi il diritto di riottenere la proprietà della cosa venduta mediante la restituzione del prezzo.
***
Trovandosi così una "comunione" di 12 appartamenti, i tre nipoti poterono facilmente effettuare la divisione voluta dal testatore:
- 6 al nipote Alfredo (1/2);
- 3 al nipote Carlo (1/4);
- 2 al nipote Antonio (1/6).
Dopodichè, l'appartamento avanzato, il dodicesimo, venne restituito a Cesira, previa restituzione del prezzo! ;)
***
Quello con Cesira non fu affatto un "acquisto fittizio", ma un "acquisto autentico" (con patto di riscatto) stipulato dal Notaio, e trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma; tale dodicesimo appartamento,  venne quindi acquisito alla proprietà comune dei tre nipoti, il che consentì la divisione voluta dal testatore (1/2, 1/4, 1/6).
Dopodichè, l'appartamento avanzato, venne legalmente retrocesso alla badante, con atto anch'esso trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Roma; per cui, anche sotto tale aspetto, la volontà del testatore venne pienamente rispettata.
La volontà del testatore, infatti, se è possibile, va sempre interpretata in modo tale da evitare che il testamento sia dichiarato nullo; come, ad esempio, nel caso in cui il testatore lasci l'eredità al suo cane.
***
Un saluto :)
***
P.S.
L'avvocato fratello di Alfredo non era Carlo.

anthonyi

Eutidemo, io non ho dubbi che un avvocato è un notaio azzeccagarbugli siano stati in grado di convincere gli eredi che una procedura inutile e cervello tica come quella che tu riporti, ( che consisteva in una vendita che era fittizia visto l'obiettivo che si proponeva, cioè permettere una "regolare" divisione del cespite ereditario) 
e che comportava per avvocato e notaio un maggiore guadagno, fosse necessaria.
I fatti sono questi, dalla interpretazione letterale del testamento risultano:
121 su 144 parti assegnate agli eredi;
12 su 144 parti assegnate al legato;
11 su 144 parti non assegnate. 
Ora spiegami per quale principio giuridico un contratto tra eredi e legataria dovrebbe avere effetto sulle undici parti non assegnate cioè su una proprietà di terzi. 
Il problema delle 11 parti non assegnate c'é sia prima, sia dopo la vendita, ed é risolvibile nei modi previsti dalla legge sia prima che dopo la vendita, e mi meraviglia che una persona che in altri momenti si é dimostrata così ferrata in questioni giuridiche non se ne renda conto.
Un saluto

Phil

Citazione di: Eutidemo il 31 Luglio 2022, 07:21:06 AM
il diritto di proprietà è possibile solo per un'unità catastale unitaria.
Non sono pratico di legge, ma so per certo che a seguito di un'eredità si può diventare proprietari di una quota percentuale di un appartamento (senza che a ciò corrisponda una spartizione fisica dell'immobile, del tipo salone a te, cinque mattonelle a me, etc.).

baylham

La soluzione proposta dall'avvocato è completamente sbagliata.
Confonde la divisione ereditaria con l'eredità. 
Il testatore ha commesso un errore matematico, quindi irrisolvibile, nell'attribuzione dell'eredità, gli undici immobili, 1/12 della quale non è stato atttribuito. 
Giuridicamente si tratta di interpretare la volontà del de cuius per attribuire correttamente le quote dell'eredità, se non si vuole annullare il testamento, annullamento che presumo non sia nell'interesse dei chiamati all'eredità.
Per rispettare al massimo la proporzione delle quote attribuite agli eredi, rispettivamente 6/12, 3/12 e 2/12, si ricalcolano su 11/12 rispettivamente in 6/11, 3/11 e 2/11. Queste sono le quote che secondo una interpretazione del testamento possono spettare a ciascun chiamato sull'intera eredità composta da 11 immobili, che restano in comunione agli eredi. L'eventuale divisione dell'eredità è una faccenda successiva.

anthonyi

Citazione di: baylham il 31 Luglio 2022, 09:49:43 AMLa soluzione proposta dall'avvocato è completamente sbagliata.
Confonde la divisione ereditaria con l'eredità.
Il testatore ha commesso un errore matematico, quindi irrisolvibile, nell'attribuzione dell'eredità, gli undici immobili, 1/12 della quale non è stato atttribuito.
Giuridicamente si tratta di interpretare la volontà del de cuius per attribuire correttamente le quote dell'eredità, se non si vuole annullare il testamento, annullamento che presumo non sia nell'interesse dei chiamati all'eredità.
Per rispettare al massimo la proporzione delle quote attribuite agli eredi, rispettivamente 6/12, 3/12 e 2/12, si ricalcolano su 11/12 rispettivamente in 6/11, 3/11 e 2/11. Queste sono le quote che secondo una interpretazione del testamento possono spettare a ciascun chiamato sull'intera eredità composta da 11 immobili, che restano in comunione agli eredi. L'eventuale divisione dell'eredità è una faccenda successiva.
L'errore del testatore, baylham, non é di tipo matematico, ma é dato dall'indicazione della parte rimanente dopo il legato come base per il calcolo delle quote, invece dell'indicazione di tutta l' eredità come base di calcolo. 

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