Il poliziotto e il professore

Aperto da cvc, 15 Giugno 2018, 14:43:08 PM

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cvc

Dal discorso dell'ascensione del 1927, dove Benito Mussolini fa la summa del primo quinquennio fascista: "Signori: è tempo di dire che l'uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell'ordine. In un certo senso si può dire che il poliziotto ha preceduto, nella storia, il professore, perché se non c'è un braccio armato di salutari manette, le leggi restano lettera morta e vile......"
Premetto che nella dicotomia fra ordine e cultura io mi metto dalla parte della seconda. Anche se eraclitamente parlando una certa tensione fra i due poli risulta necessaria o anche per la saggezza mediana di Aristotele.
Curioso però constatare da alcuni fatti di cronaca che ci sono professori che hanno realmente bisogno del poliziotto, nel senso che se mettono un brutto voto ad un alunno poi rischiano di prendersi un pugno in faccia dal genitore o, peggio ancora, dall'alunno stesso. Il passo citato all'inizio incarna quasi l'essenza dello spirito fascista, ossia l'ordine e il controllo - quand'anche la persuasione - precedono di gran lunga la cultura con le sue implicazioni di libertà di spirito. Credo però che al giorno d'oggi molta gente baratterebbe volentieri i libri per un po' di sicurezza e di ordine in più. E quando ci spostiamo dal discorso generale ai casi particolari, diventa difficile dargli torto. Un padre preferisce una figlia ignorante ad una figlia stuprata. Certo che se siamo arrivati al punto che un insegnante deve essere affiancato da un poliziotto, questo è indicatore preoccupante del livello di barbarità cui la nostra società è giunta. Difficile credere nella cultura se la cultura stessa non riesce a farsi rispettare nemmeno a casa sua.
Secondo Platone il professore (il filosofo) precede il poliziotto (i custodi), ma il poliziotto poi precede tutti gli altri.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

anthonyi

Non a caso il Ministero degli Interni è il più importante di tutti, ma non è una questione di scelta tra ordine e cultura, l'ordine è la premessa per la cultura e per ogni funzione pubblica, ben lo sanno gli operatori del 118 campani che si ritrovano ad essere aggrediti quando intervengono.
Al riguardo comunque Mussolini aveva ragione, la gestione della violenza è l'essenza stessa dello stato e ha prodotto il mestiere più vecchio del mondo, il soldato, che si struttura in coincidenza con la tecnologia dei metalli.
L'aggressione agli insegnanti, comunque, rappresenta un problema particolare perché un insegnante è un arbitro, un giudice, e viene aggredito proprio nell'esercizio di questa delicata funzione, non posso fare a meno quindi di collegare questi eventi con un altro pesante evento che si è realizzato negli ultimi tempi, la contestazione del giudice supremo della Repubblica, quello che giudica i governi.

viator

#2
Salve. Esiste una maturazione spontanea ed un maturazione indotta degli individui e quindi delle società che ne risultano.
Nelle democrazie funge la prima, nei totalitarismi la seconda.
La democrazia in Italia, per come è stata intesa e vissuta negli ultimi settant'anni, è consistita nella gestione del potere basata sul consenso demagogico.
Da bravi individualisti mediterranei abbiamo quindi costruito una società che tipicamente prevede la seguente gerarchia :

  • io
  • io, mia moglie ed i miei figli
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti, i miei compari
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti, i miei compari, i miei paesani

Fine della struttura sociale italiana.

Lo Stato viene concepito solo come entità concreta che deve erogare dei benefici ed entità astratta che non deve imporre alcunchè.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

cvc

Si purtroppo l'Italia è questa (Viator), impigrita dalla posizione strategica favorevolissima che ne ha fatto le fortune nel rinascimento, e li siamo rimasti. Poi sono cambiate le rotte con le nuove vie per le Indie, ma siamo rimasti pigri attaccati al nostro comodo bacino mediterraneo, ignari che la geografia economica del mondo stava cambiando. Lo stesso è avvenuto anche con il boom economico della Cina. Noi tutti preoccupati di non farci rubare il Parmigiano e le 500 mentre gli altri pensavano ad aumentare le esportazioni verso la nuova potenza. Abbiamo comunque pur sempre il nostro fascino, noi così genuini e pittoreschi, grandi sognatori, come quel signore che voleva riesumare niente meno che le antiche glorie romane ( se poi fu vera gloria quella di Cesare, il genocidio di un popolo per questioni di potere personale - Goethe), e che, ahimè, sottomise al giuramento fascista 1200 professori, a cui solamente 12 si rifiutarono. Eroi della cultura rimasti dimenticati. Come molti valorosi poliziotti del resto....
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

paraffo

Rarissime le convinzioni assolute che - data la mia età - mi porterò presto nella tomba. Una di queste è che il comportamento umano sia sempre lo stesso, generazione dopo generazione, fin da quando l' homo sapiens ha cominciato la sua avventura.

Ne consegue che, a mio parere, genitori o alunni che rompono il naso all' insegnante ci siano sempre stati, anche se non riportati dalle cronache e che questi episodi non dimostrino nulla, tanto meno una dicotomia fra ordine pubblico e cultura. Semmai, fra self control e perdita momentanea dello stesso.

Fra i miei infiniti dubbi, invece, uno spicca, irrisolto e - temo - irrisolvibile: per un migliore svolgimento della convivenza civile, servirebbero più poliziotti o più insegnanti?

Quanti poliziotti ci sono? 310.000 circa , divisi in 4 corpi diversi (La Stampa 2014)

Quanti insegnanti? 730.000 circa, per l' 80% donne. (Today 2017) (Mi viene da ridere: i bamboccioni passano direttamente dalle gonne della mamma a quella delle insegnanti). 

Dunque, chi lo avrebbe mai detto (non io)? In italia abbiamo un esercito di insegnanti più che doppio rispetto a quello dei poliziotti. Avrei scommesso il contrario, visto che l' ignoranza regna sovrana e l' ordine pubblico, anche.

cvc

Citazione di: paraffo il 05 Luglio 2018, 08:16:48 AM
Rarissime le convinzioni assolute che - data la mia età - mi porterò presto nella tomba. Una di queste è che il comportamento umano sia sempre lo stesso, generazione dopo generazione, fin da quando l' homo sapiens ha cominciato la sua avventura.

Ne consegue che, a mio parere, genitori o alunni che rompono il naso all' insegnante ci siano sempre stati, anche se non riportati dalle cronache e che questi episodi non dimostrino nulla, tanto meno una dicotomia fra ordine pubblico e cultura. Semmai, fra self control e perdita momentanea dello stesso.

Fra i miei infiniti dubbi, invece, uno spicca, irrisolto e - temo - irrisolvibile: per un migliore svolgimento della convivenza civile, servirebbero più poliziotti o più insegnanti?

Quanti poliziotti ci sono? 310.000 circa , divisi in 4 corpi diversi (La Stampa 2014)

Quanti insegnanti? 730.000 circa, per l' 80% donne. (Today 2017) (Mi viene da ridere: i bamboccioni passano direttamente dalle gonne della mamma a quella delle insegnanti).

Dunque, chi lo avrebbe mai detto (non io)? In italia abbiamo un esercito di insegnanti più che doppio rispetto a quello dei poliziotti. Avrei scommesso il contrario, visto che l' ignoranza regna sovrana e l' ordine pubblico, anche.
Si, in effetti già Shakespeare faceva dire ad un suo personaggio che l'adolescenza avrebbe dovuto non esistere o comunque passare il più in fretta possibile, poiché non vi si commettono che stupri, furti, risse e soprusi agli anziani. E persino Agostino avrebbe denunciato ai suoi tempi atti di bullismo da cui si dissociava. Ciò che è cambiato è la relazione generazionale per cui i giovani giocano sempre più a fare gli adulti e gli adulti si sforzano di fare i giovani. Per cui le ragazzate non esistono più perché semplicemente non esistono più i veri ragazzi come non esistono i veri adulti. È tutto un confuso bluff generazionale.
La differenza fra insegnante e poliziotto è che mentre quello dell'insegnante è considerato un ruolo positivo, il poliziotto è visto come quello che controlla, punisce, spia, rampogna. Un ruolo negativo dunque. È difficile pensare che la democrazia sia qualcosa che va difesa piuttosto che un qualcosa che si difende da se.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

paraffo

Citazione di: cvc il 05 Luglio 2018, 09:43:26 AMÈ difficile pensare che la democrazia sia qualcosa che va difesa piuttosto che un qualcosa che si difende da se.

Ad una prima lettura, di qualche giorno fa, questa tua frase, caro cvc, mi era sfuggita: quando mi si cita il Bardo, infatti, tendo sempre a distrarmi, ammaliato!

Quest' oggi, invece, sono attento e mi chiedo da dove tu abbia tratto l' idea che la gente creda la democrazia in grado di difendersi da sola.

Domanda retorica, lo ammetto perchè immagino di conoscere già la risposta: la gente crede nel valore assoluto della democrazia, nell' amore "naturale" dell' uomo per la Libertà.

Lo so perchè anche io lo credevo, fino al risveglio capitalistico della Cina Comunista che ci sta dimostrando che ci può essere progresso economico e culturale anche senza Libertà. Ma questo è un altro discorso.

Io non credo più alla sua bontà, dicevo. Sostengo, quindi, che anche la democrazia, come tutti gli altri regimi inventati dall' uomo, abbia  più bisogno di poliziotti che di insegnanti.

Arrivo persino ad ipotizzare che la democrazia ne abbia un bisogno addirittura maggiore, perchè gli esseri umani tendono a confondere la libertà con la licenza, la libertà di impresa con il furto, la libertà di parola con il diritto alla truffa, la libertà religiosa con la licenza di plagio e via elencando tutti i possibili reati che un regime democratico "agevola".

Non credo sia un caso che io mi senta ripetere, fin da quando ero bambino, che le forze di polizia, in Italia, sono sotto organico!!! Credo l' abbia appena detto anche Salvini!  ;) ;)

cvc

Citazione di: paraffo il 11 Luglio 2018, 10:35:13 AM
Citazione di: cvc il 05 Luglio 2018, 09:43:26 AMÈ difficile pensare che la democrazia sia qualcosa che va difesa piuttosto che un qualcosa che si difende da se.

Ad una prima lettura, di qualche giorno fa, questa tua frase, caro cvc, mi era sfuggita: quando mi si cita il Bardo, infatti, tendo sempre a distrarmi, ammaliato!

Quest' oggi, invece, sono attento e mi chiedo da dove tu abbia tratto l' idea che la gente creda la democrazia in grado di difendersi da sola.

Domanda retorica, lo ammetto perchè immagino di conoscere già la risposta: la gente crede nel valore assoluto della democrazia, nell' amore "naturale" dell' uomo per la Libertà.

Lo so perchè anche io lo credevo, fino al risveglio capitalistico della Cina Comunista che ci sta dimostrando che ci può essere progresso economico e culturale anche senza Libertà. Ma questo è un altro discorso.

Io non credo più alla sua bontà, dicevo. Sostengo, quindi, che anche la democrazia, come tutti gli altri regimi inventati dall' uomo, abbia  più bisogno di poliziotti che di insegnanti.

Arrivo persino ad ipotizzare che la democrazia ne abbia un bisogno addirittura maggiore, perchè gli esseri umani tendono a confondere la libertà con la licenza, la libertà di impresa con il furto, la libertà di parola con il diritto alla truffa, la libertà religiosa con la licenza di plagio e via elencando tutti i possibili reati che un regime democratico "agevola".

Non credo sia un caso che io mi senta ripetere, fin da quando ero bambino, che le forze di polizia, in Italia, sono sotto organico!!! Credo l' abbia appena detto anche Salvini!  ;) ;)
Si, la democrazia porta con se il valore assoluto della libertà. Ma la democrazia è anche figlia della rivoluzione, quindi, in un certo senso, è figlia del disordine. E la rivoluzione non può essere uno stato permanente, perciò, una volta affermatasi grazie alla rivoluzione, la democrazia deve consolidarsi. E qui sorge la contraddizione, perché se si mette il poliziotto a fare la guardia alla democrazia, se ne limita in qualche modo la libertà che è il suo valore fondante. Se invece si lascia che la democrazia badi a se stessa, essa sarà una sorta di rivoluzione continua partoritrice di disordini.
Dunque il.poliziotto preferisce naturalmente la prima soluzione che rispecchia la sua mansione. L'insegnante invece pensa che non si può mettere un limite alla cultura ne alla libertà ne alla democrazia. Il disordine è per lui un problema secondario.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Jacopus

Non entro nel merito della discussione. Cerco di eliminare ogni dubbio sul numero di insegnanti e forze dell'ordine in Italia.
L'Italia ha il numero di poliziotti più alto nel mondo dopo Russia e Turchia. I dati sono delle Nazioni Uniti.  In Italia ci sono 467 poliziotti ogni 10.000 abitanti. 
https://www.truenumbers.it/quanta-polizia-italia/

Il problema delle forze dell'ordine è la loro gestione. Tutti i corpi, che io sappia, hanno una carriera automatica che si ferma a certi livelli, fatti salvi concorsini e concorsoni interni. Il risultato è che le pattuglie spesso sono formate da gruppi surreali formati da un agente semplice un maresciallo e due tenenti, oppure un sovrintendente e un questore aggiunto. Finchè si tratta di persone con senso del dovere, rischiamo di pagare profumatamente questi professionisti ma svolgono il loro lavoro. Capita però che queste persone, anche giustamente, rivendichino un ruolo direttivo e gestionale e finiscano così di non andare più in strada, di non fare più lavoro diretto investigativo. Una pletora di generali e la truppa ridotta all'osso. Unite a questo quadro l'impossibilità di creare un clima meritocratico, per le opposizioni congiunte di sindacati e corporazioni varie e capirete perché, nonostante questi numeri, il livello dell'ordine pubblico non sia così splendido come i numeri dovrebbero suggerire.

il livello degli insegnanti in Italia è leggermente superiore alla media europea, che è del 2 % sulla popolazione attiva. In Italia raggiunge il 2,4 per cento, il Germania si ferma all'1,5 per cento, Francia 2,3 per cento, Spagna 2 per cento. Anche qui, come sopra. Non esiste un reale sistema meritocratico. Chi lo fa per passione e chi lo fa per scaldare la sedia sono equiparati e talvolta è maggiormente tutelato lo scaldasedia perché non rischia, limitandosi ad annoiarsi e ad annoiare i discendi.
Il numero degli impiegati in un certo settore è quindi solo un indicatore, ma spesso non è così preciso per valutare l'efficienza di quel settore, perchè questo dato interagisce con altri molto più complessi e difficili da elaborare e interpretare. Ma ovviamente questa è l'epoca della "facciamola facile".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.