Il peso di una donna

Aperto da InVerno, 17 Giugno 2019, 22:12:59 PM

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InVerno

Nel 2003 Inarritu fece un film chiamato "21 grammi" , il titolo facente parte di una trilogia sulla morte, doveva riferirsi al peso perso da un corpo umano una volta esalato l'ultimo respiro.

Nel 2015 il comitato Olimpico ha fatto un suo film, titolato "10nanomole\litro", tale sarebbe il peso in termini di testoterone a dividere una donna da un uomo. Ma più che un film si tratta del requisito di partecipazione alle olimpiadi per chi volesse gareggiare nelle categorie femminili dopo un operazione di cambio sesso.
Dal 2015 in poi per gli atleti transessuali che volessero iscriversi in categoria del sesso opposto, i requisiti sono cambiati. Per un uomo che avendo subito un operazione di cambio sesso,  volesse fare i cento metri contro altre nove donne, sarebbe necessario aver dichiarato per quattro anni  di essere una donna e di possedere un livello di testosterone inferiore a 10nanomole\litro. Un parametro generoso, visto che le donne raramente superano i 2, e sebbene un atleta può possedere quel livello di testosterone al momento in cui partecipa, non cambia il fatto che nella parte precedente della sua vita è cresciuto secondo le caratteristiche morfologiche tipiche di un uomo, e nessun trattamento può alterare per esempio il suo scheletro a meno che non sia incorso nell'operazione di cambio sesso prima della pubertà, caso estremamente raro.

Sebbene nessun atleta apertamente transessuale abbia partecipato a Rio2016, diversi corcorsi minori hanno cominciato ad emulare questo tipo di regolamento, e gli ovvi risultati non sono tardati ad arrivare. E mentre tardano ad arrivare i risultati delle donne che partecipano nelle categorie maschili, per gli "ex-uomini" che performano in mezzo al gentilsesso cominciano ad aprirsi prospettive di carriera interessanti, in alcuni casi riscrivendo tutti i record di categoria. Per ora comunque si tratta di un fenomeno circoscritto e di cui si parla poco (perlomeno finchè non interesserà il mondo del calcio femminile o delle olimpiadi) ma pone secondo me interessanti questioni riguardo a un generale senso di confusione sulle reali differenze tra sessi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve InVerno. Tutte questioni di lana caprina alimentate solo dal business sportivo. Basterebbe "accontentare" le paladine della parità di genere e istituire gare rigorosamente miste, rispettose e disinteressate dell'argomento - quanto mai intimo e personale - delle caratteristiche, condizioni e personali convinzioni sessuali di chi vi partecipa.

D'altra parte etiche ed ideali sportivi ed olimpici non predicano forse che l'importante è il partecipare, non le classifiche ??

Ma in Italia, Paese dei furbi ai quali nessun diritto deve essere negato, io farei ancora di più : istituirei le "quote rosa" sportive obbligatorie. A partire da pugilato e sollevamento pesi.
Ma guarda tu di quali ridicole ed ipocrite idiozie dovremmo preoccuparci ! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Caro Viator capisco il senso provocatorio del tuo intervento (non nei miei confronti, ma della questione generale) ma è abbastanza ovvio che categorie miste sarebbero assolutamente improponibili, appena entra in gioco la pubertà maschile (e il testoterone) i risultati tra maschi e femmine appartengono chiaramente a due categorie diverse (sempre che si voglia vedere qualche donna nei primi mille).  Non penso che il famoso motto del partecipare valga effettivamente granchè, quanto invece offrire un contesto equo ed equilibrato ai blocchi di partenza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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