Il pericolo della deriva islamica

Aperto da Fharenight, 09 Giugno 2017, 10:22:10 AM

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maral

Non c'è altro modo di difendere la dignità delle persone (uomini o donne che siano) se non difendendo la dignità di ogni persona, indipendentemente dal suo credo, dalla sua provenienza geografica, dal suo sesso, ma riconoscendone comunque il valore che distingue quella persona e la pone come individuo insieme agli altri individui. E vale per l'Islam, mortificato dal fanatismo terrorista ancora di più che dalle umiliazioni di cui si sente comprensibilmente vittima, come per l'Occidente, mortificato dalla sua paura che diventa strumento di potere a disposizione dei peggiori demagoghi. Non c'è altro modo per coesistere in questo mondo che tentare reciprocamente intrecciando i propri diversi linguaggi e pratiche la strada della comprensione, in nome di una comune umanità in cui ogni individualità va riconosciuta, non certo per sopprimerla.
E' un equilibrio difficile, è un'arte in cui ogni altro diventa maestro e non minaccia, perché proprio e solo dalla differenza di ogni altro è possibile imparare qualcosa e soprattutto da quell'altro che arriva nel suo bisogno, esposto come profugo e migrante.
E' vero, dietro ogni profugo straniero che arriva occorre riconoscere che c'è un Dio che giunge per metterci alla prova e oggi la prova non è facile, ma non può essere fallita, per questo occorre imparare a camminare insieme in quel percorso delle nostre vite in cui siamo tutti migranti.

Fharenight

#61

L'islam non può concepire il non-islam se non come KUFR, pena la dissoluzione dell'islam stesso, lo dimostra quello che loro stessi predicano.

NO-GO ZONE ISLAMISTE

Il Ministero dell'Interno svedese ed il NOA (Dipartimento Operazioni Polizia) hanno aggiornato l'elenco dei distretti del Paese definiti
"particolarmente vulnerabili"per l'ordine pubblico; in pratica zone ad alto tasso di criminalità e emarginazione a cui è richiesto, alle stesse forze di polizia, tecniche di intervento particolari.
Erano 15 nel 2015 ed oggi sono 23; a questi si aggiungono altri 53 distretti "vulnerabili"in cui la situazione di ordine pubblico non è critica come gli altri ma a rischio degenerazione. I distretti sono diffusi nelle città maggiori (Stoccolma, Goteborg, Malmö, Uppsala).
Nel report è specificato che i distretti vulnerabili sono aree prevalentemente abitate da immigrati islamici "dove è difficile o quasi impossibile per la polizia adempiere alla propria missione", dove esistono"strutture comunitarie parallele"a quelle dello Stato, "estremismo religioso e fondamentalista come violazione sistematica dei diritti delle persone","elevata concentrazione di reati penali"e tendenza "all'arruolamento di persone per aree di conflitto" (Siria e Iraq). Insomma delle vere e proprie "no-go zone", come definite dal quotidiano DN che per primo ha pubblicato il report.

Queste aree rappresentano un rischio per la tenuta sociale di una nazione di 10 milioni di abitanti.
Il governo svedese minimizza e rifiuta l'immagine di una deriva islamista della Svezia.
Fatto sta che nell'Aprile scorso i responsabili di PostNord, la società delle Poste Svedesi, hanno comunicato la sospensione del servizio di consegna in alcuni sobborghi di Stoccolma a causa dei rischi di aggressione per i propri dipendenti (tecnicamente lo hanno chiamato "stop protettivo").
Un mese prima il
Sindacato paramedico degli Operatori delle Ambulanzesvedese aveva fatto richiesta espressa di "attrezzature militari" per il proprio personale operativo nei quartieri delle grandi città a rischio "sopratutto a forte concentrazione di immigrati islamici".

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/06/23/svezia-islamica-lapartheid-multiculturale/


È Stoccolma la prima capitale europea dove si impone la sharia


La polizia svedese ha chiesto aiuto per 62 zone della città che non riesce a controllare, perché in esse si applica la legge islamica.
di George Chaya – 28 giugno 2017
La popolazione musulmana è ormai dominante in numerosi quartieri si Stoccolma, nei quali è applicata la sharia. La Svezia sta per essere destabilizzata dall'immigrazione di rifugiati musulmani. La polizia chiede aiuto, ma è solo questione di tempo perché il paese abbia bisogno di un intervento dei militari,
in modo che sia evitata una catastrofe umanitaria.
Una relazione del governo svedese, pubblicata dal giornale Sharq al-Awsat, informa che il numero di aree di Stoccolma, denominate "zone di alta pericolosità", a causa della applicazione aperta della sharia, nel primo semestre del 2017 è arrivata a 62, dalle 55 censite nel dicembre 2016. L'aumento non interessa solo il numero dei cittadini islamici, ma anche la grandezza delle aree geografiche.
Dan Elisson , commissario della Polizia Nazionale Svedese, parlando recentemente alla televisione, ha chiesto collaborazione. "Aiutateci", ha detto, rendendo noto il fatto che ormai le forze della polizia non sono in grado di entrare in quelle aree per difendere la legge svedese. Per questo motivo chiede l'appoggio di tutti i poteri dello Stato.
Un esperto nell'investigazione sui paesi destabilizzati, vincitore nel 2011 dell'Ordine di Svezia della Medaglia dei Serafini, Johan Patrick Engallau, che ha collaborato con organismi sopranazionali come le Nazioni Unite e varie ONG europee, in materia di immigrazione e rifugiati, ha denunciato – attraverso la Carta della Commissione di Sicurezza Migratoria dell'Unione Europea -, la gravità della situazione della Svezia. "Temo che possiamo essere alla fine della Svezia come società organizzata, decente e egualitaria, come l'abbiamo conosciuta fino ad ora. Non mi sorprenderei se si scatenasse un conflitto, una possibile guerra civile. "Purtroppo in alcuni luoghi del paese la guerra civile è probabilmente cominciata, anche se si ha l'impressione che ancora il governo non se ne sia reso conto".


Niente da fare, il Bangladesh ha legalizzato le spose bambine


Non sono bastate le proteste partite dalle organizzazioni umanitarie di tutto il mondo, il Bangladesh ha approvato la legge che autorizza i matrimoni con spose bambine. Senza nessun limite di età, i genitori sono autorizzati a dare in moglie le loro figlie, «se è per il loro superiore interesse»
Nessuna tutela per le spose bambine in Bangladesh. Nel paese con la più alta percentuale di spose bambine di tutta l'Asia, il governo ha approvato la legge che consente alle minori di 18 anni di sposarsi per volontà dei genitori, in «circostanze particolari e per il loro superiore interesse». A nulla sono servite le numeroseproteste e gli appelli diffusi dalle principali organizzazioni umanitarie.
Prima di questa modifica al Child Marriage Restraint Act, in Bangladesh le bambine non potevano sposarsi se non avevano raggiunto i 18 anni di età, mentre per i ragazzi il limite minimo era 21.
Ciò che più preoccupa gli attivisti e le organizzazioni internazionali che si battono per la tutela dei diritti umani, come Human Rights Watch, è la poca chiarezza che traspare dal testo della legge.
Anche se ogni richiesta dovrà essere sottoposta all'approvazione di un comitato locale e di un tribunale, non vengono infatti specificate le «particolari circostanze» in cui i matrimoni possano venire celebrati. Si passa dalle situazioni in cui deve essere tutelato l'onore della famiglia o della bambina, per esempio nel caso in cui la minore venga stuprata, a gravidanze «accidentali».
«Molti opportunisti potranno approfittare delle carenze di questa legge. Viene preso in considerazione il consenso della famiglia, ma chi si preoccupa invece dell'interesse delle bambine?», spiega alla Cnn Nur Khan Liton, portavoce della Coalizione che si occupa dei diritti dei bambini in Bangladesh."


https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/17/03/03/bangladesh-spose-bambine-legge

maral

CitazioneL'islam non può concepire il non-islam se non come KUFR, pena la dissoluzione dell'islam stesso, lo dimostra quello che loro stessi predicano.
Certamente per un certo Islam è così, proprio come lo è per quei non islamici che non possono concepire l'Islam se non come inaccettabile, pena la dissoluzione della civiltà occidentale stessa.
CitazioneÈ Stoccolma la prima capitale europea dove si impone la sharia
Gli Svedesi scoprono che nelle aree più degradate si creano condizioni che favoriscono l'instaurarsi di regole diverse dalla legislazione nazionale e concentrazione di gruppi criminali? Non è certo una novità. In Italia ne abbiamo pluridecennale esperienza don diverse zone nelle città del nostro meridione controllate completamente dalla mafia, quartieri dove le forze di polizia evitano di metterci il naso. Sicuramente la cosa, sempre più comune in tutti i grandi agglomerati urbani, andrebbe risolta (cosa che nel nostro paese per quanto riguarda la mafia non si è mai riuscito a fare, anzi) più che puntando il dito sull'Islam, analizzando i motivi di degrado e alienazione che si verificano in questi agglomerati.
CitazioneNiente da fare, il Bangladesh ha legalizzato le spose bambine
E allora? Dichiariamo guerra al Bangladesh? Proibiamo a quelli del Bangladesh di trasferirsi da noi temendo che un domani, anche qui si venissero a istaurare tali barbari costumi che andrebbero ad affiancarsi al fiorente mercato nostrano della prostituzione minorile?
Non so, io mi preoccuperei piuttosto di tutta una serie di mancanze che ci affliggono relativamente al non rispetto dei diritti umani e per le quali la comunità europea continua a sanzionarci, poi magari si potrebbe pure pensare di sanzionare moralmente gli altri e non per non essere adeguatamente ipocriti quanto noi riusciamo a essere.
   

Fharenight

#63
Eh beh... certo, non è una novità. Nel Medio Evo c'erano zone conciate cosí in Europa.
Quindi, siccome le abbiamo già conosciute certe disgrazie, è giusto averle ancora e di un nuovo stampo, giusto per dare un tocco di diversità, di melting pot, come tanto ama la sinistra progressista. Sorvolo sulla meschina denigrazione della nostra Nazione e del nostro Meridione a scopo ideologico.
Questa è la mentalità sinistroide, lo so, purtroppo il danno è fatto. Poveracci coloro che dovranno, causa forza maggiore, rimediare ai danni...

Ma bando alle ciance ...
Ancora su Stoccolma:

Le femministe svedesi costrette ad abbandonare i quartieri di Stoccolma per le molestie dei mussulmani

http://www.controinformazione.info/le-femministe-svedesi-costrette-ad-abbandonare-i-quartieri-di-stoccolma-per-le-molestie-dei-mussulmani/

Passiamo alla Norvegia

I musulmani di Norvegia chiedono uno stato islamico separato

I musulmani in Norvegia ora chiedono uno stato separato, anche in Grecia accadrà presto!

I musulmani che vivono in Norvegia ora chiedono uno stato islamico separato e minacciano azioni terroristiche se le loro richieste non saranno soddisfatte. La Norvegia ha già completato la fase 3 dell' islamizzazione. Quanto segue spiega le tre fasi.

Fase 1: quando i musulmani costituiscono 1-3% della popolazione. Il loro comportamento nella società è tranquillo e non invadente.

Fase 2: Quando i musulmani costituiscono 4-20% della popolazione, cominciano le richieste politiche, come la costruzione di moschee, minareti, il divieto di cerimonie cristiane ed eventi e celebrazioni di feste musulmane come il Ramadan.

Fase 3: Quando i musulmani costituiscono oltre il 20% della popolazione inizia una guerra santa (jihad). Le Aree musulmane della città (ghetti)  diventano inaccessibili ai non musulmani. Comincia la piena attuazione delle leggi della Sharia ghetto insieme agli attacchi terroristici per la secessione e la creazione di uno stato islamico.

Purtroppo la Norvegia è già in fase 3. L'organizzazione terroristica Ansar al-Sunna minaccia che, se la capitale di Oslo non sarà riconosciuta dallo Stato norvegese come città musulmana di una nazione musulmana, sarà dichiarata una guerra santa, con tutto ciò che questo comporta. L'annuncio dell' organizzazione terroristica:
"Noi non vogliamo essere parte della società norvegese. Non vogliamo lasciare la Norvegia perché siamo nati e cresciuti qui. La terra di Allah ci appartiene."

http://www.thankyouoriana.it/i-musulmani-di-norvegia-chiedono-uno-stato-islamico-separato/











InVerno

E quando uno linka  "thankyouoriana.it" è sicuro che la fonte è attendibile e di avere un argomento forte a sua disposizione, come si può dubitare? Ma il pudore? Ma riesci a trovare un riscontro alle tue idee fuori dal circolo magico-cattolico fatto da Manocchia-Adinolfi-MagdiAllam, oppure la verità sta a disposizione solo di questi tre profeti attraverso le loro varie maschere\factotum virtuali? Il Corano è un libro scritto e finito, la fonte "scritta" dell'estremismo cattolico è in continua evoluzione su blogghe e siti di dubbio gusto, per trovare sempre nuovi modi per sfogare le proprie ossessioni.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

#65
OLANDA

L'Eurabia ha una capitale: Rotterdam

"Qui interi quartieri sembrano Medio Oriente, le donne camminano velate, il sindaco è musulmano, nei tribunali e nei teatri si applica la sharia. Un grande reportage dalla città più islamizzata d'Europa

ROMA, 19 maggio 2009 – Uno dei frutti più incontestabili del viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa è stato il migliorato rapporto con l'islam. I tre giorni passati in Giordania e poi la visita alla Cupola della Roccia a Gerusalemme hanno fatto circolare anche tra il grande pubblico musulmano – per la prima volta in misura così diffusa – l'immagine di un papa amico, attorniato da leader islamici visibilmente felici di accoglierlo e di collaborare con lui per il bene della famiglia umana.

Ma altrettanto incontestabile è la distanza tra questa immagine e la cruda realtà dei fatti. Non solo nei paesi a dominio musulmano, ma anche là dove i seguaci di Maometto sono minoranza, ad esempio in Europa.

Nel 2002 Bat Ye'or, una studiosa nata in Egitto e di nazionalità britannica, specialista della storia e della condizione delle minoranze cristiane ed ebraiche – dette "dhimmi" – nei paesi musulmani, coniò il termine "Eurabia" per definire il destino verso il quale vede incamminata l'Europa. Un destino di sottomissione all'islam, di "dhimmitudine".

Oriana Fallaci riprese nei suoi scritti la parola "Eurabia" e diede ad essa una risonanza mondiale. Il 1 agosto 2005 Benedetto XVI ricevette la Fallaci in udienza privata, a Castel Gandolfo. Lei rifiutava il dialogo con l'islam, lui lo voleva e lo vuole. Ma si trovarono d'accordo – come poi riferì la Fallaci – nel riconoscere "l'odio di sé" che l'Europa mostra, il suo vuoto spirituale, la sua perdita d'identità, proprio mentre aumentano in essa gli immigrati di fede islamica.

L'Olanda è un test di verifica straordinario. È il paese in cui l'arbitrio individuale è più legittimato ed esteso – fino al punto di consentire l'eutanasia sui bambini –, in cui l'identità cristiana si è più dissolta, in cui la presenza musulmana cresce più spavalda.

Qui il multiculturalismo è la regola. Ma drammatici sono anche i contraccolpi: dall'uccisione del leader politico anti-islamista Pim Fortuyn alla persecuzione della dissidente somala Ayaan Hirsi Ali, all'assassinio del regista Theo Van Gogh, condannato a morte per il film "Submission" di denuncia dei crimini della teocrazia musulmana. Il successore di Fortuyn, Geert Wilders, vive da sei anni protetto minuto per minuto dalla polizia.

In Olanda c'è una metropoli dove questa nuova realtà si vede a occhio nudo, più che altrove. Qui interi quartieri sono pezzi di Medio Oriente, qui sorge la più grande moschea d'Europa, qui nei tribunali e nei teatri si applica la legge islamica, la sharia, qui molte donne camminano velate, qui il sindaco è musulmano, figlio di un imam.

Questa metropoli è Rotterdam, la seconda città d'Olanda per popolazione, il primo porto d'Europa per volume di traffico....

"A Rotterdam gli avvocati musulmani vogliono cambiare anche le regole del diritto, chiedendo di poter restare seduti quando entra il giudice. Riconoscono soltanto Allah. L'avvocato Mohammed Enait si è appena rifiutato di alzarsi in piedi quando in aula sono entrati i magistrati, ha detto che "l'islam insegna che tutti gli uomini sono uguali". La corte di Rotterdam ha riconosciuto il diritto di Enait di rimanere seduto: "Non esiste alcun obbligo giuridico che imponga agli avvocati musulmani di alzarsi in piedi di fronte alla corte, in quanto tale gesto è in contrasto con i dettami della fede islamica". Enait, a capo dello studio legale Jairam Advocaten, ha spiegato che "considera tutti gli uomini pari e non ammette alcuna forma di ossequio nei confronti di alcuno". Tutti gli uomini ma non tutte le donne. Enait è noto per il suo rifiuto di stringere la mano alle donne, che più volte ha dichiarato di preferire con il burqa. E di burqa se ne vedono tanti a Rotterdam.

Che l'Eurabia abiti ormai a Rotterdam lo ha dimostrato un caso avvenuto in aprile allo Zuidplein Theatre, uno dei più prestigiosi in città, un teatro modernista, fiero di "rappresentare la diversità culturale di Rotterdam". Sorge nella parte meridionale della città e riceve fondi del comune, guidato dal musulmano e figlio di imam Ahmed Aboutaleb. Tre settimane fa lo Zuidplein ha consentito di riservare un'intera balconata alle sole donne, in nome della sharia. Non accade in Pakistan o in Arabia saudita, ma nella città da cui sono partiti per gli Stati Uniti i Padri Fondatori. Qui i pellegrini puritani sbarcarono con la Speedwell, che poi scambiarono con la Mayflower. Qui è iniziata l'avventura americana. Oggi c'è la sharia legalizzata."

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1338480.html

BELGIO

"Il patto dietro all'islamizzazione di Bruxelles
Così il Belgio accettò il ricatto suicida dell'Arabia Saudita: greggio in cambio di islam. E il re Baldovino siglò la trasformazione del "laboratorio multiculti" nel nido del jihad.

"Bruxellistan". "Belgistan". "Molenbeekistan". Si sprecano ormai le definizioni per indicare la trasformazione di quel paese fatto di caffè, di teatri, di circoli municipali, di carillon, nella base delle stragi di Parigi del 13 novembre. Per usare il titolo del libro di Felice Dassetto, sociologo dell'Università cattolica di Lovanio, è "L'iris et le croissant" (il giaggiolo, il simbolo di Bruxelles, e la mezzaluna islamica). "Le antiche città del Belgio sono state le culle dell'arte e della cultura cristiana", ha scritto l'Economist qualche numero fa. "Ma così come il ruolo del cristianesimo è scemato, un nuovo credo, l'islam, sta guadagnando importanza".

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/03/21/news/il-patto-dietro-all-islamizzazione-di-bruxelles-94010/


Fharenight

MEZZO MILIONE DI DONNE INFIBULATE IN EUROPA


Qualche settimana fa, la Camera dei rappresentati del Minnesota e il Senato del Michigan hanno approvato una legge che renderà possible estendere, anche a questi Stati, le leggi anti-MGF ai genitori delle bambine papabili per la tortura. Legge che arriva sulla scia di un caso recente. Era aprile, quando la stampa internazionale ha raccontato la vicenda in cui è implicata Jumana Nagarwala, dottoressa al pronto soccorso in servizio presso un ambulatorio di Detroit, Michigan, arrestata con l'accusa di aver praticato per dodici anni, illegalmente, mutilazioni genitali su bambine tra i sei e gli otto anni. La donna ed altri due medici coinvolti sono in stato di arresto e rischiano il carcere a vita.

Ad accendere i riflettori sul caso drammatico e misterioso, taciuto per così tanto tempo, una segnalazione anonima. Sullo sfondo un sobborgo di Detroit ribattezzato "Little Palestine", per via della massiccia presenza araba. Ma le vittime non erano solo del Michigan. Accompagnate dagli stessi genitori, le bambine e ragazzine venivano consegnate ai dottori convinte di doversi sottoporre a visite di routine, per poi scoprire di dover essere subire l'infame tortura. "Libertà religiosa", è così che intende liquidare la storia la difesa dei tre imputati membri del Dawoodi Bohra, una setta islamica indiana. Con buona pace di chi è convinto che l'odiosa pratica non c'entri con l'islam. E' la prima volta che lo stato federale del Michigan si vede costretto ad affrontare un caso del genere in cui ad essere coinvolti sono dei medici. E la cosa, peraltro, non sembra turbare troppo i legali degli imputati che con estrema naturalezza difendono la pratica perché si tratta di un "rituale religioso", e quindi dovrebbe essere tutelato dalla legge degli Stati Uniti.
http://silvanademaricommunity.it/in-europa-mezzo-milione-di-donne-infibulate-ma-non-ditelo-ai-giornaloni/


QUELLO CHE NON CONOSCETE DEI CRISTIANI PAKISTANI


Il Pakistan è uno stato islamico con una popolazione stimata intorno ai duecento milioni di abitanti. I cristiani sono una piccola percentuale di questa popolazione stimata intorno all'1,6%.
Un tempo i cristiani  venivano chiamati 'Isa' dai musulmani. Un appellativo non gradito, poiché Isa per l'Islam rappresennta il nome di Gesù: profeta come tanti e non il Figlio di Dio come invece è per i cristiani.
Questo nome era anche riportato sulle carte d'identità nazionali. Dopo anni di lotta si è riusciti a far cambiare ciò e oggi nelle carte di identità i cristiani vengono riconosciuti come 'Masihi', la parola che in Urdu sta per 'Cristo'. Purtroppo, ancora oggi non tutti chiamano i cristiani con questa parola.

Molti sanno delle persecuzioni che i cristiani residenti in Pakistan si trovano ad affrontare ogni giorno ma non tutti sanno quali sono in concreto le difficolà e le lotte che costoro affrontano quotidianamente.
La vita in Pakistan per il cristiano non è facile ed è attraverso la fede che i cristiani riescono a sopravvivere all'interno della comunità islamica.
http://silvanademaricommunity.it/quello-che-non-conoscete-dei-cristiani-pakistani/



maral

Citazione di: Fharenight il 13 Luglio 2017, 15:15:28 PM
Eh beh... certo, non è una novità. Nel Medio Evo c'erano zone conciate cosí in Europa.
No, no non nel medioevo, è proprio oggi che ci sono interi rioni, paesi e provincie in mano alla mafia a denominazione di origine controllata. e capita anche che i boss mafiosi siano cristiani di tutto rispetto, tanto che persino i santi portati in processione si inchinano passando sotto le loro finestre. Tutto questo oggi non nel medioevo. 
Ma veniamo alle altre ciance che propini indefessa, da vera imprenditrice della discriminazione e del terrore.

CitazioneLe femministe svedesi costrette ad abbandonare i quartieri di Stoccolma per le molestie dei mussulmani
Una notizia davvero sconvolgente! Ma capita da sempre anche nelle nostre parti e gli autori delle molestie non sono musulmani.

CitazioneI musulmani di Norvegia chiedono uno stato islamico separato
Questo lo vorrebbero pure molti dei nativi, la tradizione dei ghetti ha lunga tradizione in Europa e ha sempre suscitato molta simpatia.

CitazioneQuando i musulmani costituiscono 4-20% della popolazione, cominciano le richieste politiche, come la costruzione di moschee, minareti, il divieto di cerimonie cristiane ed eventi e celebrazioni di feste musulmane come il Ramadan.
Mai sentiti musulmani che qui chiedono ai cristiani di non celebrare feste o cerimonie cristiane.

CitazioneQuando i musulmani costituiscono oltre il 20% della popolazione inizia una guerra santa (jihad). Le Aree musulmane della città (ghetti)  diventano inaccessibili ai non musulmani. Comincia la piena attuazione delle leggi della Sharia ghetto insieme agli attacchi terroristici per la secessione e la creazione di uno stato islamico.
Neppure questo è mai successo, da nessuna parte, men che meno in Norvegia.

Le ipotesi sono due: o da nessuna parte si è mai superato il 3% di musulmani o la nostra imprenditrice del terrore racconta solo una marea di frottole.




maral

Citazione di: Fharenight il 14 Luglio 2017, 01:00:32 AM
OLANDA

L'Eurabia ha una capitale: Rotterdam

"Qui interi quartieri sembrano Medio Oriente, le donne camminano velate, il sindaco è musulmano, nei tribunali e nei teatri si applica la sharia. Un grande reportage dalla città più islamizzata d'Europa
Balle, né nei tribunali né nei tribunali di Rotterdam si applica la sharia. Riconosco però che l'idea dei teatri è spassosa.

CitazioneMa si trovarono d'accordo – come poi riferì la Fallaci – nel riconoscere "l'odio di sé" che l'Europa mostra, il suo vuoto spirituale, la sua perdita d'identità, proprio mentre aumentano in essa gli immigrati di fede islamica.
Sarei curioso di sapere quale rimedio proponesse la Fallaci per riempire il vuoto spirituale europeo e restaurare lo spirito di identità.Se la ricetta magica è lasciar fuori gli immigranti islamici fa più ridere che pensa.

L'Olanda è un test di verifica straordinario. È il paese in cui l'arbitrio individuale è più legittimato ed esteso – fino al punto di consentire l'eutanasia sui bambini –, in cui l'identità cristiana si è più dissolta, in cui la presenza musulmana cresce più spavalda.

CitazioneQui il multiculturalismo è la regola. Ma drammatici sono anche i contraccolpi: dall'uccisione del leader politico anti-islamista Pim Fortuyn alla persecuzione della dissidente somala Ayaan Hirsi Ali, all'assassinio del regista Theo Van Gogh, condannato a morte per il film "Submission" di denuncia dei crimini della teocrazia musulmana. Il successore di Fortuyn, Geert Wilders, vive da sei anni protetto minuto per minuto dalla polizia.
Criminali ce ne sono ovunque e di qualsiasi fede, basti pensare alle migliaia di uccisi e perseguitati dalla nostra mafia, a tutti quelli minacciati di morte per cui è necessaria la protezione della polizia. Ma i criminali si perseguono per i loro crimini e non in ragione di etichette facenti riferimento preventivo a etnie o religioni. Almeno questo fa una società laica e civile.

CitazioneIn Olanda c'è una metropoli dove questa nuova realtà si vede a occhio nudo, più che altrove. Qui interi quartieri sono pezzi di Medio Oriente, qui sorge la più grande moschea d'Europa, qui nei tribunali e nei teatri si applica la legge islamica, la sharia, qui molte donne camminano velate, qui il sindaco è musulmano, figlio di un imam
.
Cos'è il fantastico regno del figlio dell'Imam? Ma quante belle favole. Anche a Londra il sindaco è musulmano? Che sia per questo che si sono separati dall'Europa?
E quella di Rotterdam l'hai presa dal manuale tascabile del piccolo imprenditore del terrore? 
CitazioneE di burqa se ne vedono tanti a Rotterdam.
Che notizia sconvolgente! Magari si vedono più minigonne, ma fa lo stesso.

CitazioneQui i pellegrini puritani sbarcarono con la Speedwell, che poi scambiarono con la Mayflower. Qui è iniziata l'avventura americana. Oggi c'è la sharia legalizzata."
I pellegrini puritani in lotta contro il fanatismo islamico! un bel match non c'è che dire!

Citazione"Bruxellistan". "Belgistan". "Molenbeekistan". Si sprecano ormai le definizioni per indicare la trasformazione di quel paese fatto di caffè, di teatri, di circoli municipali, di carillon, nella base delle stragi di Parigi del 13 novembre. Per usare il titolo del libro di Felice Dassetto, sociologo dell'Università cattolica di Lovanio, è "L'iris et le croissant" (il giaggiolo, il simbolo di Bruxelles, e la mezzaluna islamica). "Le antiche città del Belgio sono state le culle dell'arte e della cultura cristiana", ha scritto l'Economist qualche numero fa. "Ma così come il ruolo del cristianesimo è scemato, un nuovo credo, l'islam, sta guadagnando importanza".
Non c'è dubbio, sei in vena di comicità (e non mi stupisce se la tua fonte di ispirazione è "il foglio", un giornale che fornisce dei buoni canovacci fanta comici). Un po' mi dispiace però, è per il giaggiolo, ci ero così tanto affezionato.  :'(

maral

Citazione di: Fharenight il 14 Luglio 2017, 12:25:37 PM
Accompagnate dagli stessi genitori, le bambine e ragazzine venivano consegnate ai dottori convinte di doversi sottoporre a visite di routine, per poi scoprire di dover essere subire l'infame tortura. "Libertà religiosa", è così che intende liquidare la storia la difesa dei tre imputati membri del Dawoodi Bohra, una setta islamica indiana. Con buona pace di chi è convinto che l'odiosa pratica non c'entri con l'islam.
Infatti non c'entra con l'Islam.

CitazioneIl Pakistan è uno stato islamico con una popolazione stimata intorno ai duecento milioni di abitanti. I cristiani sono una piccola percentuale di questa popolazione stimata intorno all'1,6%.
Un tempo i cristiani  venivano chiamati 'Isa' dai musulmani. Un appellativo non gradito, poiché Isa per l'Islam rappresennta il nome di Gesù: profeta come tanti e non il Figlio di Dio come invece è per i cristiani.
Questo nome era anche riportato sulle carte d'identità nazionali. Dopo anni di lotta si è riusciti a far cambiare ciò e oggi nelle carte di identità i cristiani vengono riconosciuti come 'Masihi', la parola che in Urdu sta per 'Cristo'. Purtroppo, ancora oggi non tutti chiamano i cristiani con questa parola.
E allora? L'Islam non considera Gesù uno dei tanti profeti, ma il maggior profeta prima di Maometto. Al contrario dei cristiani che considerano Maometto il peggior farabutto e chiamano gli islamici maomettani. Ma non credo che per questo i musulmani si siano mai offesi.

CitazioneMolti sanno delle persecuzioni che i cristiani residenti in Pakistan si trovano ad affrontare ogni giorno ma non tutti sanno quali sono in concreto le difficolà e le lotte che costoro affrontano quotidianamente.
La vita in Pakistan per il cristiano non è facile ed è attraverso la fede che i cristiani riescono a sopravvivere all'interno della comunità islamica.
http://silvanademaricommunity.it/quello-che-non-conoscete-dei-cristiani-pakistani/
Dopo che per secoli i cristiani come padroni colonizzatori e portatori del Verbo hanno combinato da quelle e da tante altre parti, non c'è da stupirsi. Purtroppo i debiti si pagano sempre, prima o poi, comunque. Ma forse hai ragione, dopotutto è meglio fare come fai tu, che, sperando di riuscire come imprenditrice del terrore, finisci sempre con il buttarla in ridere  ;D 

Jacopus

Federico II di Svevia nel 1229 fu incoronato Re del regno di Gerusalemme. Il giorno successivo chiese alla sua guida come mai il muezzin non avesse chiamato per la preghiera del mattino, dalla moschea. La guida rispose che non aveva chiamato per rispetto dell'imperatore cristiano. Al che Federico rispose dicendo: "Ma io voglio ascoltare il delicato canto del muezzin, credi forse che se venisse il sultano di Bagdad a Palermo non farei suonare le campane?".
Forse la tolleranza di Federico derivava dalla sua vasta cultura, sapeva parlare in francese, tedesco, spagnolo, latino e arabo (e siciliano ovviamente). La sua corte e la sua amministrazione furono forse gli ultimi buoni esempi di governo del meridione d'Italia.
Anche per queste sue idee aperte nei confronti dell'Islam fu attaccato dalla Chiesa e da settori della nobiltà. Nihil sub sole novi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Fharenight

#71
GRAN BRETAGNA


La sharìa, la legge islamica, vige già in molte periferie inglesi, e anche se non è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, viene tranquillamente praticata a tutti gli effetti. Che io sappia, allo stato attuale le corti islamiche si occupano di diritto privato, diritto di famiglia, di compravendita e proprietà. Ad esempio, se un uomo inglese sposa una musulmana e decidono di divorziale, il tribunale che ha il diritto di decidere sul possibile divorzio e relative conseguenze è quello islamico, non quello inglese. Presentandosi in un tribunale islamico la donna ha l'obbligo di portare due testimoni (perché la parola di un donna vale di meno di quella di un uomo), mentre il marito può presentarne solo uno.

Dunque, se non vogliamo finire nella stessa deriva inglese, se uno Stato democratico rinuncia ad applicare le sue stesse leggi, è uno Stato destinato a capitolare.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/gran_bretagna_tribunali_sharia-1404534.html

"Certamente oggi sarebbe eccessivo definirlo «Regno islamico della Gran Bretagna ». Ma non è affatto infondato sostenere che ci sono i presupposti perché lo diventi. Perché è solo prendendo atto che sussiste un processo strisciante e inarrestabile di islamizzazione sociale, culturale e giuridica, da intendersi come adozione di un'ideologia integralista e radicale islamica tra i circa due milioni di cittadini britannici di fede musulmana, che si possono comprendere e contestualizzare sia la recente dichiarazione del primate della Chiesa anglicana, Rowan Williams, a favore dell'adozione della sharia, sia la decisione del governo laburista di Gordon Brown di avallare la poligamia riconoscendo gli assegni familiari alle mogli islamiche. La verità è che una volta che si è istituito che la mitizzata e inesistente «comunità islamica» deve essere lasciata libera di autogestire i propri affari interni, che si è assistito inerti alla formazione di quartieri a maggioranza islamica, che si è immaginato che non si dovesse in alcun modo interferire nell'attività delle moschee e delle scuole coraniche anche se fomentano l'odio e predicano la violenza, che si è permesso all'insegna del «politicamente corretto » che i musulmani avessero i propri tribunali così come è consentito ai cristiani e agli ebrei, non ci si deve sorprendere se poi si scopre che quest'insieme è una miscela esplosiva in grado, non solo di destabilizzare il Paese sul piano della sicurezza, ma soprattutto di sovvertire l'ordinamento costituzionale che incarna i valori e l'identità nazionale. Ma la vera tragedia è che gli autoctoni e lo Stato finiscono per ritrovarsi prigionieri della loro concezione formalistica della libertà e della democrazia, perché dalla relativizzazione di tutto e di tutti accettano un certo islam a prescindere dai suoi contenuti, poi tollerano dei valori e dei costumi anche se in contrasto con quelli propri come è ad esempio l'istituto della poligamia, infine si sottomettono all'arbitrio delle ideologie e delle fedi avverse quali sono appunto la sharia e l'islam radicale.

http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_26/allam_tribunali_islamici_londra_dbb4f5c4-e433-11dc-9486-0003ba99c667.shtml

maral

#72
Non so chi sia questa Ida Artiatico che scrive sul Messaggero, in compenso so bene chi è Magdi Allan che scrive sul Corriere e il fanatismo che lo alimenta. Trovo l'idea di tribunali islamici che a Londra si sarebbero sostituiti alla giustizia civile semplicemente risibile.
Peraltro che ogni comunità abbia il diritto di mantenere i propri riferimenti culturali, pur chiaramente assoggettandosi alle leggi nazionali vigenti, lo ritengo sacrosanto, vale per i cristiani (cattolici o protestanti che siano), quanto per gli ebrei e quanto per i musulmani, per i quali, tra l'altro, il divorzio su richiesta sia del marito che della moglie sussiste da ben prima che per i cattolici romani e per il semplice fatto che per i musulmani il matrimonio non è un sacramento religioso.
Che le scuole e le chiese coraniche predichino odio e violenza resta tutto da dimostrare. Che poi quello che il signor Allan farnetica sia ciò che accadrebbe ovunque, Italia compresa, resta ancora appunto una farneticazione del tutto personale e arbitraria del sig. Allan, che Allah sia con lui.

A proposito sei capace personalmente di argomentare o dobbiamo continuare a leggere le scopiazzature prese qua e là da tipi come Magdi Allan per continuare a fare propaganda?

Socrate78

#73
Se l'Islam dovesse prevalere a me sinceramente non dispiacerebbe più di tanto, vi spiego assai bene perché. Innazitutto, voi affermate che la religione non deve avere nessuna influenza nelle leggi, ma chi l'ha detto che è giusto? E' un pregiudizio occidentale questo, che secondo me non ha fondamento logico. La legge in fondo in una democrazia non è altro che l'espressione della volontà dei cittadini, e se i cittadini ritengono che la loro religione prescriva norme giuste, non vedo razionalmente il motivo per cui tali regole non debbano  influenzare la legge, sarebbe antidemocratico il contrario. Se quindi gli islamici in maggioranza in uno Stato credono davvero che la Shar'ia sia giusta, io credo che sia giusto che anche i loro ordinamenti giuridici la prevedano.
Inoltre l'Europa di oggi in che cosa crede in effetti? In niente sostanzialmente, è un'Europa smidollata piena di nichilismo, ecco cos'è, che per secoli si è basata su credenze assurde, infatti che cosa c'è di più assurdo e barbaro di un presunto dio che manda suo figlio a morire in croce? Obbrobrio, ecco su che cosa si è basata l'Europa, in confronto l'Islam è infinitamente più ragionevole, infatti nel Medioevo i luoghi conquistati dall'Islam erano infinitamente più avanti culturalmente rispetto all'Europa cristiana. L'Islam può anche essere migliorato volendo, infatti se un musulmano si limita a credere che esista un'unica Entità (Allah appunto), che Maometto abbia ricevuto da questa divinità un'ispirazione divina e segua di conseguenza i cinque pilastri ( tra cui fare l'elemosina ai poveri, pregare, andare alla Mecca), non vedo dove sia il problema. Inoltre la prescrizione che le donne debbano essere velate non è presente nel Corano, non ci sono almeno tracce evidenti, ed è solo frutto dell'interpretazione di alcuni Ulema (capi islamici). Invece secondo me nulla può correggere la stortura basata sull'idea che Dio compia una specie di sacrificio umano per redimere il mondo.

Elia

Il nick Socrate78 dice "L'islam è infinitamente piú ragionevole?" 
Scherzi o dici sul serio?  
È ironia o delirio? :D


Ti chiami Socrate ma di riflessione filosofica mi sa che ne hai ben poca e ti spiego molto bene il perché. 
Non so quanti anni tu abbia, ma quando dici che ti è quasi indifferente l'islam esprimi un'immensa superficialità unito al sentimento autodistruttivo che non  è altro che  l'espressione della parabola finale dell'ottundimento della ragione  basatasi sul nichilismo e sull'ideologia di sinistra che ha dominato la società italiana ed europea dal dopoguerra ad oggi.
Infatti tu stesso dici: "Inoltre l'Europa di oggi in che cosa crede in effetti? In niente sostanzialmente, è un'Europa smidollata piena di nichilismo, ecco cos'è".
Giusto! Ma è il risultato del pensiero ateo ed anticlericale di sinistra.  
Però quasi schizofrenicamente aggiungi:
 "che per secoli si è basata su credenze assurde, infatti che cosa c'è di più assurdo e barbaro di un presunto dio che manda suo figlio a morire in croce? Obbrobrio, ecco su che cosa si è basata l'Europa". 


Ecco, l'obbrobrio l'hai scritto tu. Ed è uno dei risultati causati dal delirio di onnipotenza degli intellettuali di sinistra che stanno portando l'Europa alla deriva. 


È evidente la profonda ignoranza dei contenuti dell'insegnamento cattolico, ma soprattutto c'è anche l'assoluta assenza di slancio spirituale che permette di capire e comprendere il cristianesimo e superare il significato del Figlio che dona la propria vita per l'Umanità. 
 E NON è vero che nel Medioevo i luoghi conquistati dall'islam erano infinitamente più avanti culturalmente rispetto all'Europa cristiana. Cosa dici? La storia che non ci fanno piú studiare a scuola, non esprime tutta la verità.  Una delle impronte lasciate dall'invasione islamica in Sicilia, per esempio, è il pagamento del "pizzo", che è l'antica "tassa" che i non musulmani dovevano pagare ai dominatori islamici.
Ora ti spiego molto bene.
 
Le religioni sono tutte bufale perché ci propinano credenze su entità inesistenti o se esistono non è come ce la raccontano. 


Ma il cristianesimo è ammirato comunque da tutti, anche dai non credenti.
Ti rispondo con le parole scritte da un mio amico:

Vediamo il discorso dal punto di vista pratico. Esempio.
Satana esiste? Per l'ateo no. Ma i satanisti esistono e fanno omicidi quindi sono un problema.

I musulmani non sono tutti terroristi infatti io non mi concentro sui musulmani come persone ma sull'islam come ideologia politico-militare-giuridico-sociologica.


Veniamo quindi all'ideologia. Il vero musulmano ha come modello Muhammad, un uomo che nel 627 d.C. decapitò o fece decapitare tra i 600 e i 900 ebrei della sua tribù.
Stuprò donne rapite come bottino di guerra, a 51 anni sposò Aisha bimba di 6 anni, razziò carovane, fece guerre di conquista, lapidò adulteri rei confessi.


I Cristiani? Sì, fecero le Crociate ma dopo 4,5 secoli di invasioni islamiche. Fecero anche tante altre brutture ma in spregio al Vangelo mentre ogni azione dell'isis è in linea con Corano e la sunna, questo vorrei far capire.


Anche un ateo può riconoscere Gesù di Nazareth come portatore di un messaggio di pace.


Vari autori hanno paragonato la vita di Muhammad con quella di Gesù.
Come la notte col giorno...


Su questo c'è un libro in pdf scaricabile dal web. Se interessa metto i dati.


Vedi, io non sono buddista ma non posso che avere una ottima opinione del personaggio storico Siddharta Gautama, perché obiettivamente ha portato un messaggio di pace al mondo. È innegabile.


Ci sono piccole sacche di terrorismo cristiano nel mondo come l'esercito della resistenza del Signore in Uganda. 
E ci sono casi come quello del suprematista Breivik che fanno stragi.


Tuttavia ogni giorno, dal 11/09/2001 si compiono tra i 5 e i 12 attentati di matrice islamica (il numero varia perché alcune fonti non includono gli attentati correlati al conflitto arabo-israeliano).


Si vede quindi che abbiamo un problema. Oggi. E non coi cristiani o i buddisti ma con l'islam. Ed è prevalente rispetto ai terrorismi di matrice non islamica. Chiediamoci come mai.


E lo si vede bene analizzando le fonti: corano, sunna e sira. Fonti che svelano che è l'ideologia islamica ad essere violenta alla base.


I sufi? Al Zawahiri è un sufi. Ma è pure il numero 2 di al Qaeda...


Infine, sulla interpretazione dei testi.
Il cristiano e l'ebreo #devono interpretare la Bibbia, il musulmano #non# può interpretare il Corano, perché è considerata parola immutabile di Allah.
Farlo sarebbe mettersi al pari di dio.
Esistono i tafsir ma più che "esegesi coranica" li chiamerei "commentari dei versetti più oscuri".


Certo che ci sono molti musulmani "moderati", "tiepidi", "poco osservanti", ma non sono loro i veri musulmani! Il vero musulmano è colui che segue Muhammad, il corano e la sunna per intero. E fa anche il cosiddetto "piccolo jihad". I mujaheddin dell'isis sono quindi veri musulmani.


Ci sarebbe da parlare di taqqiya, kitman e i vari tipi di dissimulazione da adottare quando un musulmano vive in minoranza in Dar Al Harb, terra della guerra, tra i miscredenti ma ho già scritto troppo...


Prima di esprimerci, dunque, invece di mettere in primo piano il nostro esibizionismo (nichilista) e dire obbrobri credendo di esporre tesi intelligenti, cerchiamo prima di documentarci approfonditamente sugli argomenti in discussione e... RIFLETTERE. Hai una idea dell'islam molto molto ridotta ai minimi termini. Non è cosí, purtroppo. Se apri gli occhi ti accorgerai che la realtà dell'islam è molto piú drammatica.
A meno che il tutto non sia frutto della propria ideologia che non si vuol mettere in discussione, allora potremmo rimanere a discutere per giorni interi ma non c'è niente da fare, purtroppo.
Ciao.
Spero che questo mio intervento ti sia utile. 
La speranza è sempre l'ultima a morire.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

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