Il pensiero umanistico di Norbert Wiener

Aperto da hystoricum, 20 Maggio 2022, 06:20:08 AM

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hystoricum

1)«La macchina  automatizzata non è spaventosa per il rischio che assuma il controllo autonomo sull'umanità.  Il suo pericolo reale  è piuttosto diverso: queste macchine, per quanto di per sé inermi, possono essere usate da un essere umano o da un blocco di esseri umani per aumentare il loro controllo sul resto della razza umana non per mezzo delle macchine stesse, ma attraverso tecniche talmente restrittive e indifferenti agli esseri umani da poter, di fatto, essere state concepite meccanicamente. Per evitare questi pericoli, esterni e interni dobbiamo sapere  qual è la natura umana e quali sono i suoi innati propositi.»

2)" sono convinto che impiegare un uomo richiedendogli e attribuendogli meno di quanto comporta la sua condizione umana, significa abbruttire questa condizione e sperperare le sue energie. È una degradazione della condizione umana legare un uomo a un remo e impiegarlo come sorgente di energia; ma è altrettanto degradante segregarlo in una fabbrica e assegnarlo a un compito meramente meccanico che richieda meno di un milionesimo delle sue facoltà cerebrali»
Ciò nel senso in cui secondo Wiener, più passa il tempo più le macchine si rivelano più veloci ed efficienti di qualsiasi essere umano nella risoluzione di problemi, nell'atto del calcolo, e in ogni aspetto macchinizzabile che riguardi la sua vita!  Ciò rende inutile qualsiasi interferenza umana nel lavoro delle macchine stesse, rendendo l'uomo sempre più obsoleto e mortificando le sue risorse intellettuali e fisiche, senza interessarsi ad accrescerle."
Così,
Wiener ritiene fondamentale una vera e propria riflessione sull'etica della scienza e della tecnica nella nuova età cibernetica, al fine di recuperare il senso più autentico dell'umanità.
Infatti:

«Per ognuno di noi, essere meno di un uomo è essere meno che vivi. Coloro che non sono pienamente vivi non vivono a lungo, pur nel loro mondo d'ombre.
"
E le ombre possono sembrare illuminanti e  luminose...!


Eutidemo

Ciao  Hystoricum :)
C'è qualcosa di ancora più "terrificante"!
Ed Infatti, la rivista "The Guardian", per la prima volta, ha pubblicato un articolo scritto interamente da un'Intelligenza Artificiale.
Nello specifico, è stato utilizzato il GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3) un modello di linguaggio autoregressivo che utilizza l'apprendimento automatico (machine learning) per creare testi che sembrano opera dell'uomo; ed in effetti, dalla lettura di certi testi scritti da "bot", è difficile capire se siano stati scritti da esseri umani o da un'I.A. (Intelligenza Artificiale).
In effetti, anche questo mio post potrebbe essere stato scritto da un "bot", che ha previamente analizzato il tuo testo.
***
Un saluto! :)
***

viator

Salve hystoricum. Beh, Wiener era uno scienziato. Quasi tutti gli scienziati possono permettersi il lusso di essere idealisti (indipendentemente dal fatto che l'idealismo possa essere una virtù supremamente positiva).

La realtà deve tener conto di altri parametri :

  • siamo in otto miliardi di persone
  • gli idealisti dicono che dobbiamo essere tutti uguali
  • quindi tutti avrebbero il diritto/dovere di esplicare al massimo le loro potenzialità cerebrali, spirituali, artistiche, culturali
  • quindi l'umanità dovrebbe essere tendenzialmente, desiderabilmente, costituita da 8 miliardi di individui di pari dignità e potenzialtà, senza che alcuno risulti sottoposto o discriminato da altri.
  • ciò consiste nella realizzazione dell'utopia anarchica, cioè nella costruzione di una società senza èlites, gerarchie, sfruttamento......in cui ciascuno è libero di essere quello che è, cioè una persona uguale (cioè una fotocopia) a tutte le altre.

Purtroppo la realtà è espressione della natura, e la natura non è particolarmente idealista. Certi umani sono idealisti, si tratta di quelli ai quali la natura così come funziona non va bene, e vorrebbero cambiarla.

Tu, hystoricum, ti consideri un idealista ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve ancora, hystoricum. A maggior chiarimento replico qui sotto quanto ho scritto pochissimi giorni  fa all'amico niko : Citando quindi da me stesso :


"""""Ma, scusa, le classi dominanti sono sempre esistite sul nostro pianeta. Non se ne  è mai potuto fare a meno.

Certo, è esistito ed esiste qualche folcloristico residuo di "consociazioni senza classi".
Si tratta delle tribù.

Superato il numero di due o tremila individui, ogni tribù si trasforma spontaneamente in una "società" esprimente da una parte il proprio vertice (democratico, burocratico, plutocratico a seconda dei casi).....e dall'altra parte il proprio "corpo" (la popolazione priva di particolari privilegi e poteri).

Quindi il vertice della società si chiama "classe dominante", il resto della società si chiama "classe sottoposta".

Eliminare una delle due classi ti assicuro che è impossibile. Fare la rivoluzione per portare i proletari, i lavoratori, i sottoposti, al potere.........serve solo a scambiare il  ruolo delle persone coinvolte, dal momento che la struttura della società "a doppia classe" risulterà solamente rivoltata come un calzino.

In una società in cui i sottoposti sono milioni ed i dominanti solo alcune migliaia, lo scambio di ruoli sopra accennato dovrà rispettare tali proporzioni numeriche, non pretenderemo certo che si crei la nuova società composta da milioni di dominanti che governano poche migliaia di sottoposti......no? """". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Citazione di: Eutidemo il 20 Maggio 2022, 06:41:13 AM
Ciao  Hystoricum :)
C'è qualcosa di ancora più "terrificante"!
Ed Infatti, la rivista "The Guardian", per la prima volta, ha pubblicato un articolo scritto interamente da un'Intelligenza Artificiale.
Nello specifico, è stato utilizzato il GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3) un modello di linguaggio autoregressivo che utilizza l'apprendimento automatico (machine learning) per creare testi che sembrano opera dell'uomo; ed in effetti, dalla lettura di certi testi scritti da "bot", è difficile capire se siano stati scritti da esseri umani o da un'I.A. (Intelligenza Artificiale).
In effetti, anche questo mio post potrebbe essere stato scritto da un "bot", che ha previamente analizzato il tuo testo.
***
Un saluto! :)
***


Salve Eutidemo. Io non sono molto commosso e neppure terrorizzato.

Il fatto è che l'AI è un sottoprodotto della HI (Human Intelligence), la quale a sua volta è un sottoprodotto della CE (Cosmic Entropy).


Il problema dei sottoprodotti è la loro dipendenza da ciò che li genera. La AI, a parte tanti bei discorsetti sui suoi altri limiti intrinseci, dipende dalla disponibilità di corrente elettrica. Quindi i padroni saranno coloro che gestiscono l'energia.

No energia, no informazione, no intelligenza, no comunicazione, no calcolo, no pubblicità, no affascinanti testi iperlogici ed iperconturbanti.

Senza energia extrabiologica, ce ne fregherà di meno di avere intorno meravigliosi "compucazz" dotati di "intelligenza", mobilità, sensi, "logicazza" etc. etc.

Perchè la AI arrivi a governarci, è necessario che essa diventi talmente autonoma da giungere  poter autonomamente ALIMENTARSI, RIPARARSI e RIPRODURSI.

Quindi la AI, per raggiungere la HI, sarà "costretta" a DIVENTARE una HI. Infatti questa è appunto quella che dovrebbe chiamarsi "evoluzione delle funzioni della specie". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

hystoricum

Gli esseri umani creativi per natura non sono molti ma non sono neanche pochi.
Gli altri si accontentano di soluzioni tutto sommato anche banali  che permettono loro comunque di vivere una vita per loro soddisfacente.
Però,la differenza tra l'articiale e l'umano è questa: l'artificiale non è capace di Intelligenza Emotiva, l' umano si.
Questa è la differenza incolmabile che definisce un mondo umano da uno artificiale.
Le macchine non sono umane, sono un supporto, un mezzo ma NON UN FINE!
Questo è quanto dice  Wiener e non solo lui, è una cosa che  io ho sempre pensato.
Il problema sta qui: un mondo robotizzate e robotizzato non è un mondo umano,non lo sarà mai.
Allora, perchè idealizzare o demonizzare le macchine invece di VALORIZZARE L'ESSERE UMANO?
Perchè l'umanità non è una specie naturale al cento per cento, è diversa dalle altre e,purtroppo, sembra incapace di Intelligenza Emotiva e Affettiva.
Nel.passato dell' umanità è successo qualcosa che ha segnato la specie e l'ha messa in una condizione problematica tuttora irrisolta.
Questo è il problema ed è un problema che sembra irrimediabile ma forse, in qualche modo, supportabile e sopportabile.Purtroppo,i  rimedi vengono cercati tecnologicamente  invece di curare e risolvere la mancanza di Intelligenza Emotiva Affettiva CON strumenti non tecnologici.Psicologia, sociologia, etica,
valori sono i mezzi adatti a farlo, ma la tendenza attuale non è questa se non subordinatamente alla robotizzazione e macchinizzazione.
Inoltre c'è un altro problema: il sistema vivente umano è un sistema che non deve chiudersi e men che meno fissarsi su una caratteristica.Se lo fa va in entropia e amen.Se resta aperto, usando tutte le sue potenzialità senza privilegiarne nessuna, l'entropia si può evitare.
In questo l' Intelligenza Emotiva è determinante e decisiva.





Eutidemo

Citazione di: viator il 20 Maggio 2022, 16:43:37 PMSalve Eutidemo. Io non sono molto commosso e neppure terrorizzato.
Il fatto è che l'AI è un sottoprodotto della HI (Human Intelligence), la quale a sua volta è un sottoprodotto della CE (Cosmic Entropy).
Il problema dei sottoprodotti è la loro dipendenza da ciò che li genera. La AI, a parte tanti bei discorsetti sui suoi altri limiti intrinseci, dipende dalla disponibilità di corrente elettrica. Quindi i padroni saranno coloro che gestiscono l'energia.
No energia, no informazione, no intelligenza, no comunicazione, no calcolo, no pubblicità, no affascinanti testi iperlogici ed iperconturbanti.
Senza energia extrabiologica, ce ne fregherà di meno di avere intorno meravigliosi "compucazz" dotati di "intelligenza", mobilità, sensi, "logicazza" etc. etc.
Perchè la AI arrivi a governarci, è necessario che essa diventi talmente autonoma da giungere  poter autonomamente ALIMENTARSI, RIPARARSI e RIPRODURSI.
Quindi la AI, per raggiungere la HI, sarà "costretta" a DIVENTARE una HI. Infatti questa è appunto quella che dovrebbe chiamarsi "evoluzione delle funzioni della specie". Saluti.
L'idea di una nuova generazione di robot in grado di ALIMENTARSI, RIPARARSI e RIPRODURSI autonomamente come organismi biologici è un po' inquietante e apre lo spiraglio a scenari da film di fantascienza; eppure un team di scienziati composto da ricercatori della Tuft University, di Harvard e dell'Università del Vermont è recentemente riuscito in questa straordinaria impresa.
https://www.focus.it/scienza/scienze/robot-vivente-cellule-rana#:~:text=Questi%20robot%20si%20chiamano%20Xenobot,riprodursi%20identiche%20a%20se%20stesse.
 ???

viator

Salve Eutidemo. Citandoti : " L'idea di una nuova generazione di robot in grado di ALIMENTARSI, RIPARARSI e RIPRODURSI autonomamente come organismi biologici ....................................."

Scusa ma credo ci sia profonda confusione di termini tra IA, computers basati su biochips, robots, esseri viventi, macchine biologiche, macchine virtuali, macchine potenziali...............

Meglio sorvolare pietosamente sulla distinzione di tali termini e categorie.

Chiaramente il tuo intervento precedente e la relativa citazione " robot vivente e cellule di rana...........etc." contiene appunto una intrinseca contraddizione tra ciò che qualcuno potrà trovare artificiale e qualcun altro invece troverà biologico. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

hystoricum

A proposito di robot, mi trovo oggi a Grono, in Svizzera.
Come nel Canton Ticino, anche qui la gente si comporta come avesse un software nel cervello.
Questa non è intelligenza, è marcescenza, putrefazione e cattiveria manifesta e strisciante.Non si tratta solo di essa, c'è un'atmosfera da manicomio in libertà vigilata.
La cosa segnala qualcuno e qualcosa che va oltre la gente, la usa e ne abusa.Questo status è molto diffuso in Svizzera , il che fa di questa nazione un laboratorio sociopsicologico.
Io credo che questa sia la robotizzazione peggiore,
non penso sia dovuta solo alla gente anzi, sono sicuro del contrario. Come succede in Svizzera succede dappertutto e io trovo ciò noioso e ridicolo ma anche nauseante e ributtante. 


viator

Salve hystoricum. Non so quanto tu conosca la Svizzera.

La Svizzera è praticamente il più prospero Paese del pianeta. Ricchissimo, ordinato, pulito, panoramicissimo.

Però non si può avere tutto, a questo mondo. A parte alcuni altri aspetti assai fastidiosi per le mentalità italiane, mediterranee, mediorientali ed africane, la Svizzera è anche il Paese in cui il controllo sociale è tra i più capillari del mondo.

Se a te ripugna la impersonalità e la metodicità delle società svizzera (aspetti che limitano inesorabilmente la libertà dei singoli cittadini), farai bene a scegliere di restare o di andare - ad esempio - in Italia, Paese in cui quasi tutti tendono a farsi i fatti propri, in cui regna il casino permanente, la mafia prospera, le tasse le pagano solo gli scimuniti. Saluti
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

hystoricum


La Svizzera è praticamente il più prospero Paese del pianeta. Ricchissimo, ordinato, pulito, panoramicissimo.

Dove l'hai letto?Su Topolino?

viator

Citazione di: hystoricum il 22 Maggio 2022, 13:15:23 PMLa Svizzera è praticamente il più prospero Paese del pianeta. Ricchissimo, ordinato, pulito, panoramicissimo.

Dove l'hai letto?Su Topolino?

Salve hystoricum. No. In "Alice nel Paese delle Meraviglie". Tu però non leggerlo. Ti si potrebbero confondere ancora di più le idee. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve hystoricum. Stavo dimenticandomi di commentare l'espressione "intelligenza emotiva".

E' concetto appunto usato da chi ha letto troppe favole idealistiche.

L'intelligenza fa parte delle funzioni razionali gestite da una mente, l'emotività è una funzione irrazionale (oppure tu ci ragioni sopra, prima di provare una emozione ?) gestita dalla psiche (o spirito, se preferisci chiamare in tal modo la psiche).

Perciò l'espressione "intelligenza emotiva" ha lo stesso senso che il parlare di "razionale irrazionale"..................ovvero è un palese nonsenso.

Però non mi hai ancora detto se ti consideri o meno un idealista. Pazienza, vedrò di indovinarlo da me. Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

niko

Io credo che una generazione di robot intelligenti che conviva con gli umani, anche se non imparasse MAI ad alimentarsi, ripararsi e riprodursi autonomamente, anche se non imparasse mai il segreto di un metabolismo autonomo, potrebbe sempre e comunque a tempo INDEFINITO persuadere, con le buone, o direttamente costringere, con le cattive, gli umani e/o altri viventi idonei che capitano a tiro a farlo per loro.

Altrimenti, non si spiegherebbe nemmeno il successo biologico, che va avanti da miliardi di anni, dei VIRUS. Siamo noi, il loro metabolismo. E altrettanto potremmo essere quello delle future intelligenze artificiali "autocoscienti".

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Viator. L'intelligenza emotiva esiste eccome. Dai una occhiata preliminare alla voce di Wikipedia in merito (per non parlare degli studi di Damasio sull'argomento, ma in questo caso servono basi importanti per entrare in quel discorso). Qui come altrove, sei preda delle tue asserzioni che più che individuali definirei solipsistiche, prive di ogni collegamento con quanto, su un certo argomento, è stato già detto. Per te la storia della cultura, poiché non hai intenzione di dargli un'occhiata, inizia ogni mattina sulla base delle tue osservazioni personali. A me quello che impressiona in tutto ciò è la mancanza assoluta della misura, della assenza di un minimo di modestia, magari asserendo una certa teoria ma nello stesso tempo ammettendo di non averne approfondito la conoscenza. Sei in questo, una raffigurazione potente dello spirito dei nostri tempi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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