Il neo-politico

Aperto da Jacopus, 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM

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Jacopus

Pensierino della notte insonne. Le elezioni politiche del 2018 saranno ricordate e studiate nei manuali del futuro. Dal 2018 si è imposto un nuovo modello di rappresentante politico. Le sue caratteristiche principali sono: una esplicita e talvolta vantata incompetenza, una ricerca meticolosa per apparire identico al suo elettore medio, comprendente in ciò una scenografia della politica in termini emotivi e relazionali.
Come siamo arrivati a questo quadro disastroso? Una rilevante parte di responsabilità è a carico della precedente élite, una dirigenza che si è allontanata sempre di più dai governati, al fine di favorire un sempre più denso sistema di reciproci favoritismi, che ha tarpato le ali a chi meritava una promozione sociale ma non ha potuto goderne perché non faceva parte di quel sistema clientelare-nepotistico.
Per poter sopravvivere un sistema del genere favorisce una dinamica attualmente evidente: l'impoverimento e la degradazione del sapere. In questo modo è molto più semplice e meno contestabile il passaggio delle insegne del potere ai clientes. Ma una ulteriore condizione non è modificabile e questa circostanza ha determinato quanto accaduto, cioè il successo di forze politiche populistiche ed incompetenti, ovvero il semplice fatto che il diritto di voto è universale.
Una casta chiusa e cristallizzata nelle sue relazioni, per mantenersi al potere avrebbe dovuto limitare il diritto al voto, ma si tratta di una opzione impossibile.
La maggioranza quindi, travisata da un rancore comprensibile e da una incapacità a decifrare i passaggi socio-economici in corso, determinati dalla degradazione delle istituzioni formative (leggi scuola), ha usato il voto come un'arma, punendo i precedenti politici ma direi che il desiderio era di punire l'intera classe dirigente. E insieme ad essa punire un intero sistema del sapere, quello dell'agire razionale (weber), del sapere scientifico, della cultura accademica, vanamente cosmopolita, che in fondo non fa altro che difendere i suoi accoliti e che quindi di cosmopolita non ha granché.
In sintesi, un attacco alla democrazia dall'alto, a causa di una élite al potere che si era cristallizzata e in ciò aveva corroso la sua legittimazione e dal basso, a causa di un basso livello  di cultura e coscienza socio-politica, che fa invocare come rimedio la mediocrità elevata a criterio del politico. Il politico quasi non più eletto ma estratto a sorte O eventualmente cooptato non perché autorevole o meritevole ma perché obbediente ai nuovi leaders.
Accanto a questi motivi politico-culturali interni non va dimenticato un evento che ha modificato profondamente i paesi occidentali, ovvero la fine del socialismo reale. Finché è stata una minaccia tangibile, il sistema dei paesi occidentali ha dovuto fare di necessità virtù e quindi cercare di promuovere in un contesto capitalistico dei correttivi efficaci ai disequilibri che questo contesto determina, sia sul lato economico che sul lato sociale. I paesi socialisti erano una sorta di "sprone" per la west side a comportarsi in modo più equo. Terminata quella minaccia i paesi con un'etica più fragile hanno iniziato a "ballare", ma a conferma di questa concausa vi è la constatazione che il fenomeno di appiattimento politico+protesta verso le precedenti élite è un fenomeno globale: Trump, Bolsonaro, i gilet gialli sono le interpretazioni locali di quello che in Italia si chiama Salvini-Di Maio.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

#1
Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM
Pensierino della notte insonne. Le elezioni politiche del 2018 saranno ricordate e studiate nei manuali del futuro. Dal 2018 si è imposto un nuovo modello di rappresentante politico. Le sue caratteristiche principali sono: una esplicita e talvolta vantata incompetenza, una ricerca meticolosa per apparire identico al suo elettore medio, comprendente in ciò una scenografia della politica in termini emotivi e relazionali.
Dopo che i "competenti" hanno fatto un deserto dei diritti sociali e l'hanno chiamato "fine della Storia", è chiaro che si siano scelti gli incompetenti non rei di questo delitto contro l'umanità elettrice. La competenza a dominare si acquista fin troppo in fretta, ma nel frattempo si respira un po' e ci si occupa degli esclusi.

Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM
Come siamo arrivati a questo quadro disastroso? Una rilevante parte di responsabilità è a carico della precedente élite, una dirigenza che si è allontanata sempre di più dai governati, al fine di favorire un sempre più denso sistema di reciproci favoritismi, che ha tarpato le ali a chi meritava una promozione sociale ma non ha potuto goderne perché non faceva parte di quel sistema clientelare-nepotistico.
Per poter sopravvivere un sistema del genere favorisce una dinamica attualmente evidente: l'impoverimento e la degradazione del sapere. In questo modo è molto più semplice e meno contestabile il passaggio delle insegne del potere ai clientes. Ma una ulteriore condizione non è modificabile e questa circostanza ha determinato quanto accaduto, cioè il successo di forze politiche populistiche ed incompetenti, ovvero il semplice fatto che il diritto di voto è universale.
Una casta chiusa e cristallizzata nelle sue relazioni, per mantenersi al potere avrebbe dovuto limitare il diritto al voto, ma si tratta di una opzione impossibile.
La maggioranza quindi, travisata da un rancore comprensibile e da una incapacità a decifrare i passaggi socio-economici in corso, determinati dalla degradazione delle istituzioni formative (leggi scuola), ha usato il voto come un'arma, punendo i precedenti politici ma direi che il desiderio era di punire l'intera classe dirigente. E insieme ad essa punire un intero sistema del sapere, quello dell'agire razionale (weber), del sapere scientifico, della cultura accademica, vanamente cosmopolita, che in fondo non fa altro che difendere i suoi accoliti e che quindi di cosmopolita non ha granché.
In altri termini è stato punito, sessantottescamente, un "sapere di classe". Che a onor del vero l'unica cosa che sa è curare i suoi interessi, sempre più parassitari, di classe. Mentre il potere politico vero si esercita nei board di Bilderberg.

Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM
In sintesi, un attacco alla democrazia dall'alto, a causa di una élite al potere che si era cristallizzata e in ciò aveva corroso la sua legittimazione e dal basso, a causa di un basso livello  di cultura e coscienza socio-politica, che fa invocare come rimedio la mediocrità elevata a criterio del politico. Il politico quasi non più eletto ma estratto a sorte O eventualmente cooptato non perché autorevole o meritevole ma perché obbediente ai nuovi leaders.
Accadde anche in Francia nell'89 di due secoli prima. Finite le brioches arrivarono i sanculotti. Poi si scremarono e andò come sappiamo. Ma nessuno rimpianse le brioches.

Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM
Accanto a questi motivi politico-culturali interni non va dimenticato un evento che ha modificato profondamente i paesi occidentali, ovvero la fine del socialismo reale. Finché è stata una minaccia tangibile, il sistema dei paesi occidentali ha dovuto fare di necessità virtù e quindi cercare di promuovere in un contesto capitalistico dei correttivi efficaci ai disequilibri che questo contesto determina, sia sul lato economico che sul lato sociale. I paesi socialisti erano una sorta di "sprone" per la west side a comportarsi in modo più equo. Terminata quella minaccia i paesi con un'etica più fragile hanno iniziato a "ballare", ma a conferma di questa concausa vi è la constatazione che il fenomeno di appiattimento politico+protesta verso le precedenti élite è un fenomeno globale: Trump, Bolsonaro, i gilet gialli sono le interpretazioni locali di quello che in Italia si chiama Salvini-Di Maio.
E' il divenire bellezza. La grande levatrice Storia. Nel cui polverone non si capisce più dove sta la destra e la sinistra ora che il cartellino te lo fanno timbrare via internet. Todo cambia, escluso lo sfruttamento umano. E da lì riparte sempre la spinta rivoluzionaria cambiando pure lei, nello spirito economico dei tempi, colore. La socialdemocrazia è morta ancora più ignominosamente del socialismo reale, sepolta sotto i calcinacci del suo muro di inconfessabili collusioni coi negrieri di sempre. Basta ripercorrere la storia dell'Ulivo di Prodi per rendersene conto.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 05:12:46 AM
Pensierino della notte insonne. Le elezioni politiche del 2018 saranno ricordate e studiate nei manuali del futuro. Dal 2018 si è imposto un nuovo modello di rappresentante politico. Le sue caratteristiche principali sono: una esplicita e talvolta vantata incompetenza, una ricerca meticolosa per apparire identico al suo elettore medio, comprendente in ciò una scenografia della politica in termini emotivi e relazionali.
Come siamo arrivati a questo quadro disastroso? Una rilevante parte di responsabilità è a carico della precedente élite, una dirigenza che si è allontanata sempre di più dai governati, al fine di favorire un sempre più denso sistema di reciproci favoritismi, che ha tarpato le ali a chi meritava una promozione sociale ma non ha potuto goderne perché non faceva parte di quel sistema clientelare-nepotistico.
Per poter sopravvivere un sistema del genere favorisce una dinamica attualmente evidente: l'impoverimento e la degradazione del sapere. In questo modo è molto più semplice e meno contestabile il passaggio delle insegne del potere ai clientes. Ma una ulteriore condizione non è modificabile e questa circostanza ha determinato quanto accaduto, cioè il successo di forze politiche populistiche ed incompetenti, ovvero il semplice fatto che il diritto di voto è universale.
Una casta chiusa e cristallizzata nelle sue relazioni, per mantenersi al potere avrebbe dovuto limitare il diritto al voto, ma si tratta di una opzione impossibile.
La maggioranza quindi, travisata da un rancore comprensibile e da una incapacità a decifrare i passaggi socio-economici in corso, determinati dalla degradazione delle istituzioni formative (leggi scuola), ha usato il voto come un'arma, punendo i precedenti politici ma direi che il desiderio era di punire l'intera classe dirigente. E insieme ad essa punire un intero sistema del sapere, quello dell'agire razionale (weber), del sapere scientifico, della cultura accademica, vanamente cosmopolita, che in fondo non fa altro che difendere i suoi accoliti e che quindi di cosmopolita non ha granché.
In sintesi, un attacco alla democrazia dall'alto, a causa di una élite al potere che si era cristallizzata e in ciò aveva corroso la sua legittimazione e dal basso, a causa di un basso livello  di cultura e coscienza socio-politica, che fa invocare come rimedio la mediocrità elevata a criterio del politico. Il politico quasi non più eletto ma estratto a sorte O eventualmente cooptato non perché autorevole o meritevole ma perché obbediente ai nuovi leaders.
Accanto a questi motivi politico-culturali interni non va dimenticato un evento che ha modificato profondamente i paesi occidentali, ovvero la fine del socialismo reale. Finché è stata una minaccia tangibile, il sistema dei paesi occidentali ha dovuto fare di necessità virtù e quindi cercare di promuovere in un contesto capitalistico dei correttivi efficaci ai disequilibri che questo contesto determina, sia sul lato economico che sul lato sociale. I paesi socialisti erano una sorta di "sprone" per la west side a comportarsi in modo più equo. Terminata quella minaccia i paesi con un'etica più fragile hanno iniziato a "ballare", ma a conferma di questa concausa vi è la constatazione che il fenomeno di appiattimento politico+protesta verso le precedenti élite è un fenomeno globale: Trump, Bolsonaro, i gilet gialli sono le interpretazioni locali di quello che in Italia si chiama Salvini-Di Maio.

Jacopus, che vi sia una perdita di fiducia nelle classi dirigenti questo è vero. In aggiunta, però (E anche tu lo fai notare) vi è la crisi storica della sinistra. L'avvento del populismo, infatti, non è una post politica, ma assume tonalità tipiche della destra, anche quando si colora di destrismo sociale. In fondo anche l'incompetenza che la caratterizza è un carattere proprio delle destre fondate sull'idea che il potere si conquista con la forza e non con le capacità intellettuali.

0xdeadbeef

Sarei curioso di sapere cosa intendete, voi (Jacopus e Anthony), con il termine "competenza"...
Competenza a fare che cosa? A far crescere le diseguaglianze fino a livelli di irrazionalità economica?
Anni fa c'era una ricerca dell'inserto economico del Corriere della Sera che analizzava la distribuzione
della ricchezza prodotta dal 1995 al 2005 dalle 20 maggiori aziende italiane. Beh, nel 95 il reddito da
capitale era il 30% mentre quello da lavoro dipendente era del 45. Dieci anni dopo quelle cifre erano
ribaltate, e da allora la situazione si è certamente ancor più acuita.
Era forse "competenza" quella di certi studenti del 5° anno della Bocconi che nei primi anni 90 dicevano
(la trasmissione era una condotta da Gad Lerner) che non dovevamo preoccuparci se il primario  (agricoltura)
e secondario (industria) andavano nei paesi emergenti IN QUANTO nei nostri paesi lo sviluppo del terziario
(servizi) avrebbe sopperito ai posti di lavoro persi?
Era il periodo della delocalizzazione selvaggia in Romania (nella sola Timisoara c'erano 5000 aziende italiane),
e ricordo ancora la caustica risposta che ad essi diede un brillantissimo Giulio Sapelli (che ridicolizzò non
certo quei quattro studentelli, ma naturalmente i programmi di insegnamento della loro celebre e competentissima
università...).
Concordo del tutto con l'amica Ipazia.
saluti

Jacopus

Per Ox. A memoria non credo  che vi sia stato mai un parlamento così incompetente e con titoli di studio così bassi. Le continue polemiche sui vaccini, addirittura sull'avvenuto o meno allunaggio, le ormai leggendarie dichiarazioni di Toninelli. Forse però hai ragione, non è semplice incompetenza. È la rivolta rancoroso degli ignoranti.
Su quanto dici, non credo che sia un problema risolvibile con la sola competenza. L'italia non vive in una bolla tutta sua, ma vive all'interno della storia economica del mondo. Ciò che si sarebbe potuto fare fin dagli anni 90 e che avrebbe avuto conseguenze positive sono due progetti a lunga scadenza, che salvo brevi lampi, nessun governo ha sposato con determinazione: la lotta feroce alla criminalità organizzata e la cura/manutenzione per i processi formativi ad ogni livello.
La competenza è un circolo virtuoso: più ne persegui, più ne ottieni e meno i ciucci possono farsi spazio. Meno competenza, meno capacità critiche e di discernimento coltivi, più puoi governare attraverso la demagogia.
Con tutto ciò ho già spiegato che la precedente casta, per quanto mediamente più competente, ha comunque causato l'attuale situazione. Emblematica una vicenda su tutte: operatori tecnici e culturali che vanno ad insegnare all'estero, dove la.competenza è ancora un valore maggiore del clientelismo. Ora all'obbediente clientelismo con vaghi sprazzi di competenza abbiamo sostituito la totale asineria, condita da demagogia da quattro soldi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Saranno anche incompetenti ma intanto hanno già ridotto del 90% gli sbarchi di clandestini (dopo che i "competenti" avevano detto "li prendiamo tutti noi" e i risultati si vedono eccome in giro per l'Italia), hanno cercato di rattoppare le schifezze peggiori contro i lavoratori (concordo che senza la ghigliottina è arduo ottenere risultati dopo un quarto di secolo di berlusconismo e ulivismo), stanno mettendo un freno alla rapace pirateria prodiana delle grandi opere. E sono lì da neanche 9 mesi. Mica male come parto. Dimenticavo: sono perfino riusciti a mettere un medico ministro della sanità e un preside alla pubblica istruzione. Robe galattiche per chi li ha preceduti. Insomma, Jacopus, c'è un limite alla partigianeria politica. Vorrai mica fare pure tu la parte del demagogo ?  :)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

0xdeadbeef

Ciao Jacopus
Personalmente non ne farei una questione riguardante "questo" governo" (l'ho votato; ne sono parzialmente
soddisfatto ma su alcuni punti la penso sostanzialmente come te), ma riguardante la "competenza" in
generale.
Scusa la provocazione, ma dove hai sentito dire che in democrazia il requisito di un governante dev'essere
la competenza? Da quando in qua è uscita fuori questa novità? Mica da tanto...
A me risulta che, in democrazia, l'unico requisito richiesto dev'essere (notare il verbo, prego) la
legittimazione espressa con il voto.
Non sembri un'affermazione banale o scontata: è l'essenza stessa della democrazia.
E questa affermazione ci rimanda ad una domanda che ritengo capitale: cos'è la democrazia? Siamo poi
proprio tanto sicuri di saper rispondere a questa domanda?
Siamo forse ancora al : "il popolo non sa cosa è meglio per lui" di illuministica memoria? Siamo forse
ancora al platonico "governo dei filosofi"?
A me una cosa sembra certa: che quando comincia a tirare quest'aria la dittatura non è lontana...
saluti

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 12 Gennaio 2019, 19:06:01 PM
Saranno anche incompetenti ma intanto hanno già ridotto del 90% gli sbarchi di clandestini (dopo che i "competenti" avevano detto "li prendiamo tutti noi" e i risultati si vedono eccome in giro per l'Italia), hanno cercato di rattoppare le schifezze peggiori contro i lavoratori (concordo che senza la ghigliottina è arduo ottenere risultati dopo un quarto di secolo di berlusconismo e ulivismo), stanno mettendo un freno alla rapace pirateria prodiana delle grandi opere. E sono lì da neanche 9 mesi. Mica male come parto. Dimenticavo: sono perfino riusciti a mettere un medico ministro della sanità e un preside alla pubblica istruzione. Robe galattiche per chi li ha preceduti. Insomma, Jacopus, c'è un limite alla partigianeria politica. Vorrai mica fare pure tu la parte del demagogo ?  :)

Ciao Ipazia, la scelta di un atteggiamento duro nei confronti degli immigrati (Che oltretutto io condivido) non ha nulla a che vedere con la competenza che è chiamata in causa per altre parole e azioni di questo governo. Un incompetente al potere non sa quanto siano importanti le parole che dice e quindi ogni tanto gli scappano le parole sbagliate (Come il "me ne frego" di Salvini in relazione allo spread e alla sfida alla commissione europea) che poi costano agli Italiani miliardi di Euro di interessi in più da pagare. Un incompetente al potere non conosce l'effetto delle leggi che produce, per cui ti elabora delle leggi di principio come il decreto dignità che disincentivano le imprese all'assunzione ma soprattutto diffondono nelle imprese un allarme con l'effetto di produrre nel terzo trimestre del 2018 una caduta degli investimenti dell' 1% (In anticipo rispetto alla congiuntura internazionale, che è anch'essa negativa, per cui si tratta di un effetto per il quale dobbiamo ringraziare solo i nostri incompetenti al potere) e conseguente caduta della crescita e dell'occupazione.
Che poi la Grillo venga considerata competente perché è laureata in medicina e chirurgia, quando ha azzerato la commissione scientifica ministeriale sulla base di logiche di presunta appartenenza politica, creando sconcerto nelle accademie (Delle quali lei non fa parte) nazionali ed internazionali è tutto dire.
Un saluto, e un bocca al lupo all'Italia.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 13 Gennaio 2019, 08:00:13 AM
Ciao Ipazia, la scelta di un atteggiamento duro nei confronti degli immigrati (Che oltretutto io condivido) non ha nulla a che vedere con la competenza che è chiamata in causa per altre parole e azioni di questo governo. Un incompetente al potere non sa quanto siano importanti le parole che dice e quindi ogni tanto gli scappano le parole sbagliate (Come il "me ne frego" di Salvini in relazione allo spread e alla sfida alla commissione europea) che poi costano agli Italiani miliardi di Euro di interessi in più da pagare.

E anche grazie all'irritualità di quelle parole che l'Europa e le mafie scafiste hanno capito che non c'erano più margini di trattativa per invadere l'Italia con gli esuberi della maleducazione demografica straniera. Poi è chiaro che se pesti i calli ai padroni del vapore qualche reazione te la devi attendere...

Citazione
Un incompetente al potere non conosce l'effetto delle leggi che produce, per cui ti elabora delle leggi di principio come il decreto dignità che disincentivano le imprese all'assunzione ma soprattutto diffondono nelle imprese un allarme con l'effetto di produrre nel terzo trimestre del 2018 una caduta degli investimenti dell' 1% (In anticipo rispetto alla congiuntura internazionale, che è anch'essa negativa, per cui si tratta di un effetto per il quale dobbiamo ringraziare solo i nostri incompetenti al potere) e conseguente caduta della crescita e dell'occupazione.

... come te la devi attendere dai padroncini del vapore nostrani, abituati fin dai tempi del ministro giuslavorista DEM Treu a leggi che schiavizzavano sempre più i lavoratori. Una mattina si son svegliati e han trovato l'aria cambiata, rispondendo, da bravi padroni, con la serrata. Ma tra decreto dignità e reddito di cittadinanza se vorranno estorcere altro plusvalore agli schiavi nazionali alla fine dovranno scucire qualche euro in più. O delocalizzare: ma diventa più difficile man mano che gli schiavi globali imparano a vestirsi di giallo.

Citazione
Che poi la Grillo venga considerata competente perché è laureata in medicina e chirurgia, quando ha azzerato la commissione scientifica ministeriale sulla base di logiche di presunta appartenenza politica, creando sconcerto nelle accademie (Delle quali lei non fa parte) nazionali ed internazionali è tutto dire.

Sui cimiteri di elefanti politicamente miracolati che popolano le istituzioni scientifiche italiane, almeno per quanto riguarda la sanità, chi come me ha lavorato una vita nella prevenzione ne sa qualcosa. Si va dall'inutilità assoluta (caso PFE, ad esempio) al baronaggio spinto nella spartizione delle poltrone disponibili. L'incompetenza dimostrata nel tutelare la salute e il diritto alla salute degli italiani va di pari passo con la competenza nel tutelare se stessi come casta i cui privilegi (cattedre e poltrone varie accademiche) si tramandano di padre in figlio. Direi, non volendo offendere la loro intelligenza, che la competenza di casta giustifica l'incompetenza del servizio pubblico reso essendo questo in conflitto d'interessi (pubblico-privato) con la casta. Devo dire onestamente che ci fu un ministro, anzi ministra DEM, che cerco di raddrizzare il timone, Rosy Bindi, ma anche lei tarpata dal conflitto d'interessi con la sanità privata sanfedista e con la fame di extra moenia dei medici pubblici. Alla fine venne scaricata senza tanti complimenti e la salute degli italiani divenne sempre più terra di conquista del profitto privato.
 
Quindi nella peggiore ipotesi la Grillo ha sostituito delle nullità con altre nullità. Nella migliore sta facendo pulizia in una sentina che sarebbe ora cominciasse a occuparsi anche della salute dei cittadini e non solo dei suoi interessi privati.

Citazione
Un saluto, e un bocca al lupo all'Italia.

Se è sopravvissuta alla corruzione finale della prima e a quella persistente e conclamata della seconda repubblica sopravviverà anche alla presunta incompetenza iniziale della terza. Tenuto conto che l'incompetenza ha un verso capace di progredire, mentre la corruzione ha un segno molto difficile da invertire.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

everlost

Citazione di: Jacopus il 12 Gennaio 2019, 18:23:38 PM
Per Ox. A memoria non credo  che vi sia stato mai un parlamento così incompetente e con titoli di studio così bassi. Le continue polemiche sui vaccini, addirittura sull'avvenuto o meno allunaggio, le ormai leggendarie dichiarazioni di Toninelli. Forse però hai ragione, non è semplice incompetenza. È la rivolta rancoroso degli ignoranti.
Su quanto dici, non credo che sia un problema risolvibile con la sola competenza. L'italia non vive in una bolla tutta sua, ma vive all'interno della storia economica del mondo. Ciò che si sarebbe potuto fare fin dagli anni 90 e che avrebbe avuto conseguenze positive sono due progetti a lunga scadenza, che salvo brevi lampi, nessun governo ha sposato con determinazione: la lotta feroce alla criminalità organizzata e la cura/manutenzione per i processi formativi ad ogni livello.
La competenza è un circolo virtuoso: più ne persegui, più ne ottieni e meno i ciucci possono farsi spazio. Meno competenza, meno capacità critiche e di discernimento coltivi, più puoi governare attraverso la demagogia.
Con tutto ciò ho già spiegato che la precedente casta, per quanto mediamente più competente, ha comunque causato l'attuale situazione. Emblematica una vicenda su tutte: operatori tecnici e culturali che vanno ad insegnare all'estero, dove la.competenza è ancora un valore maggiore del clientelismo. Ora all'obbediente clientelismo con vaghi sprazzi di competenza abbiamo sostituito la totale asineria, condita da demagogia da quattro soldi.
Pensa che io invece avevo sentito dire il contrario, che gli attuali parlamentari sono in media più titolati rispetto a quelli del passato! Beh, il nostro presidente del consiglio lo è di sicuro. E mi ricordo pure certi onorevoli con la licenza media inferiore che parlavano un italiano maccheronico (non faccio nomi e non dico altro, tu sai a chi alludo).
Ci sarebbe magari da chiedersi in quale strano modo funziona l'istruzione in Italia partendo dalla scuola dell'obbligo per arrivare all'università, considerando che alcuni laureati e perfino certi professori difettano di basilari conoscenze grammaticali e scientifiche, ma ancora peggio, di logica elementare...
Comunque credo che le capacità politiche siano un dono e le doti naturali non si possono improvvisare dal nulla, tantomeno dipendono da titoli di studio che, come è notorio, si possono anche comprare.
Una persona ignorante (in senso scolastico), priva di  esperienza ma dotata di realismo e  buon senso, può capire benissimo come va la vita e stabilire cosa si deve fare in determinate situazioni molto meglio di un laureato;  poi come tradurlo in articoli di legge è una questione tecnica, e lì allora ti do ragione, sono necessarie delle ottime competenze specialistiche, diciamo così, da economista giuridico.
Ma secondo me non è per niente detto che un rinomato esperto in economia, in giurisprudenza, in medicina sia anche un bravo ministro e un abile politico. L'abbiamo visto con i famosi governi tecnici in azione, con le troike molto più simili a schiacciasassi che a salvatrici di patrie.
La rivolta rancorosa della popolazione contro le élites è il tema di un recente articolo di Baricco su La Repubblica. Non l'ho letto, ne ho solo sentito parlare, quindi queste riflessioni sono in gran parte personali.
Mi pare evidentissimo che le classi privilegiate negli ultimi decenni non abbiano saputo capire e rispettare le esigenze dei meno fortunati, rompendo un patto che durava da circa un paio di secoli. 
Dopo le grandi rivoluzioni c'era almeno la speranza che le disuguaglianze sociali si potessero attenuare, che il nepotismo e il clientelismo fossero vinti dalla meritocrazia; ora che anche l'ultimo velo della filantropia è caduto, i dominanti appaiono nel  loro vero aspetto,  avidi, presuntuosi, insensibili ed egotici come lo sono sempre stati dalla nascita del genere umano. La gente inferocita ora non crede più a nessuno e non è disposta a perdonare loro neppure il minimo sbaglio. Purtroppo i veri potenti sono irraggiungibili e intoccabili, ma questo pochi lo sanno, così se la prendono con i livelli inferiori della casta (il medico ospedaliero, la guardia medica, il professore).
Con una differenza notevole, però: mentre un tempo i ribelli erano  proletari incolti o semianalfabeti, tranne qualche notevole eccezione, ora si sono aggiunti gli analfabeti di ritorno, i parvenus della cultura e i disoccupati plurititolati che si sentono meritevoli (spesso giustamente) e vorrebbero anche loro partecipare alla mensa dei ricchi.
Una situazione complicata, eterogenea che fa preoccupare moltissimo chi abbia un minimo di coscienza.
Il M5S, quello che anche tu Jacopus accusi di populismo, doveva servire proprio a neutralizzare la rivoluzione in Italia, in parte credo ci stia riuscendo ma è davvero un'impresa epica e soprattutto ha troppi rivali da arginare, perfino fra i suoi alleati.
L'alternativa però quale sarebbe?  :-\
Vedi all'orizzonte qualche altro partito o movimento che possa fare meglio di lui, senza ricorrere a un populismo ancora più insidioso e pernicioso? Io no. 
C'era una volta la sinistra, ora chissà dov'è.
Non sappiamo neanche se il futuro ci riserverà a breve una guerra, questa volta globale e apocalittica, e mi sento più che mai everlost.  :o

Ma dato che i media stanno profetizzando il declino economico dell'occidente, lo scioglimento delle calotte polari, l'innalzamento di livello degli oceani, una nuova era glaciale e adesso anche l'inversione dei poli terrestri, direi che per il momento andiamo già benone, ci possiamo accontentare.  ;D
Che volete che sia qualche scaramuccia politica in Europa.  8)
Buon 2019 a tutti, e un in bocca al lupo colossale al mondo che sembra averne un gran bisogno.

il Polo Nord si sta spostando

Jacopus

#10
Ciao Everlost. Rettifico quanto da me espresso. Non è tanto il titolo di studio a fare la differenza. Viviamo un 'epoca buia. I titoli di studio si possono comprare e non danno nessuna garanzia. Ciò che è cambiata è la predisposizione verso ciò che è cultura, non più percepita come metodo di crescita personale e di comprensione e emancipazione del mondo. Fenomeno già presente nella precedente classe politica, come in generale nella precedente classe dirigente di stampo nepotistico. Ma il parlamento giallo-rosso ha elevato a metodo e a standard , ciò che in passato veniva considerato negativamente e rispetto al quale esistevano molteplici voci che giungevano da antidoto.
Prova solo a paragonare i registi italiani operativi 30 anni fa e quelli odierni. Oppure parliamo di scrittori.
O di giornalisti. La mia età mi permette di confrontare con quale lingua era scritta "La repubblica" negli anni '80 e come é scritta ora.
La soluzione di tutto ciò non è all'orizzonte, ma che almeno questi neo-pagliacci non vengano scambiati come un gran miglioramento.
I politici attuali governano fingendosi come l'uomo qualunque, la massaia, il disoccupato, il pensionato, tutte persone rispettabili, ma a cui manca la capacità di comprendere la complessità sociale. Invece di assumere un ruolo di guida e di orientamento, questi politici si travestono da uomo-massa , facendo credere che questa sia la democrazia. Una democrazia che sprofonda verso il basso, invece che adottare gli strumenti affinché tutti possano avere piu coscienza della situazione.
La democrazia per funzionare, dovrebbe essere una sempre più diffusa aristocrazia. Con questo parlamento abbiamo abbandonato definitivamente questa aspirazione.
Buona giornata.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 14 Gennaio 2019, 08:28:41 AM
Ciò che è cambiata è la predisposizione verso ciò che è cultura, non più percepita come metodo di crescita personale e di comprensione e emancipazione del mondo.

Esattamente Jacopus, e con essa si è ridotto il rispetto per la cultura e quindi per la competenza. Solo che a questo punto c'è una specificazione perché il rispetto per la cultura è sempre stato un carattere specifico della sinistra, mentre le destre tradizionali si fondano su altri valori. Da ciò la domanda: Nella neo politica gli elettori di sinistra hanno perso il rispetto per la cultura oppure si sono buttati a destra?
Un saluto.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 14 Gennaio 2019, 09:21:31 AM
Esattamente Jacopus, e con essa si è ridotto il rispetto per la cultura e quindi per la competenza. Solo che a questo punto c'è una specificazione perché il rispetto per la cultura è sempre stato un carattere specifico della sinistra, mentre le destre tradizionali si fondano su altri valori. Da ciò la domanda: Nella neo politica gli elettori di sinistra hanno perso il rispetto per la cultura oppure si sono buttati a destra?

Citazione di: Karl Marx - Per la critica all'economia politica - Prefazione

Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica) dentro i quali tali forze per l'innanzi s'erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene. E allora subentra un'epoca di rivoluzione sociale. Con il cambiamento della base economica si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura. Quando si studiano simili sconvolgimenti, è indispensabile distinguere sempre fra lo sconvolgimento materiale delle condizioni economiche della produzione, che può essere constatato con la precisione delle scienze naturali, e le forme giuridiche, politiche, religiose, artistiche o filosofiche, ossia le forme ideologiche che permettono agli uomini di concepire questo conflitto e di combatterlo. Come non si può giudicare un uomo dall'idea che egli ha di se stesso, così non si può giudicare una simile epoca di sconvolgimento dalla coscienza che essa ha di se stessa; occorre invece spiegare questa coscienza con le contraddizioni della vita materiale, con il conflitto esistente fra le forze produttive della società e i rapporti di produzione.

Gli elettori di sinistra, almeno quelli che hanno capito la sovrastante lezione, non li incanti con tessera&distintivo, ma con fatti materiali. Gli elettori di sinistra sanno che tra le forme ideologiche del conflitto vi è anche la cultura di classe. Essi sanno che la cultura politico-economica non è mai neutrale. E che la più insidiosa tra esse è quella che si sa mimetizzare nelle forme ideologiche dell'avversario. Il gioco tessera&distintivo per un po' funziona, ma alla fine sono le condizioni materiali a svelare il trucco, liberandoti dal gioco di specchi destra-sinistra. Sono le condizioni materiali a decidere il voto quando alla cecità ideologica subentra la consapevolezza politica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

everlost

Citazione di: Jacopus il 14 Gennaio 2019, 08:28:41 AM...............
La mia età mi permette di confrontare con quale lingua era scritta "La repubblica" negli anni '80 e come é scritta ora.
La soluzione di tutto ciò non è all'orizzonte, ma che almeno questi neo-pagliacci non vengano scambiati come un gran miglioramento.
I politici attuali governano fingendosi come l'uomo qualunque, la massaia, il disoccupato, il pensionato, tutte persone rispettabili, ma a cui manca la capacità di comprendere la complessità sociale. Invece di assumere un ruolo di guida e di orientamento, questi politici si travestono da uomo-massa , facendo credere che questa sia la democrazia. Una democrazia che sprofonda verso il basso, invece che adottare gli strumenti affinché tutti possano avere piu coscienza della situazione.
La democrazia per funzionare, dovrebbe essere una sempre più diffusa aristocrazia. Con questo parlamento abbiamo abbandonato definitivamente questa aspirazione.
Buona giornata.
Sono d'accordo, Jacopus, e immagino che siamo anche vicini per età. Ma ora vorrei da te un chiarimento su cosa intendi per aristocrazia all'interno della democrazia. Mi hanno sempre insegnato che i due sistemi non possono coesistere. Non credi che si escludano a vicenda?

Citazione di: Ipazia il 14 Gennaio 2019, 09:56:32 AMGli elettori di sinistra, almeno quelli che hanno capito la sovrastante lezione, non li incanti con tessera&distintivo, ma con fatti materiali. Gli elettori di sinistra sanno che tra le forme ideologiche del conflitto vi è anche la cultura di classe. Essi sanno che la cultura politico-economica non è mai neutrale. E che la più insidiosa tra esse è quella che si sa mimetizzare nelle forme ideologiche dell'avversario. Il gioco tessera&distintivo per un po' funziona, ma alla fine sono le condizioni materiali a svelare il trucco, liberandoti dal gioco di specchi destra-sinistra. Sono le condizioni materiali a decidere il voto quando alla cecità ideologica subentra la consapevolezza politica.
D'accordo, specialmente con le parti che mi sono permessa di evidenziare in grassetto.
Anche se poi non tutti gli elettori di sinistra sono colti come Ipazia, magari hanno solo un' infarinatura di Marx e dell'ideologia alla quale dicono di rifarsi. In parole povere, certi manco sanno chi sono e cosa votano, purtroppo...
Il problema attuale poi è complicato dal fatto che le classi sociali sono state...sparigliate, rimescolate, confuse. Il classico proletario ottocentesco, almeno in Europa, non è più tale. Ma anche il piccolo, medio, alto borghese ha cambiato i connotati, intendo quelli che conosciamo attraverso i ricordi e i migliori romanzi del novecento. 
Non parliamo neppure della nobiltà, i cui anziani discendenti sembrano più che altro residuati bellici, alieni vaganti in un mondo assolutamente estraneo e distante.
Oggi la gente non sa più in quale ceto identificarsi; conta solo l'individualismo, ognuno è diverso dall'altro, tu sei tu e io so' io, la fortuna aiuta gli audaci e si salvi chi può. 
Allora perfino un bieco rilancio del patriottismo e delle antiche tradizioni, per quanto puzzi di falso e stantio da chilometri, attira consensi come una lampada attira i moscerini.
Anche certi abitanti del sud che è stato conquistato, sfruttato e mantenuto nella depressione per decenni, oggi  si riscoprono nazionalisti, dimenticando che fino a ieri parlavano male dei Savoia, di Garibaldi e del nord predatore.
Gli interessi materiali del nord ovviamente restano diversi da quelli del sud e solo un'ideologia comune condivisa consapevolmente potrebbe tenerli insieme. 
Poi quando si va a votare succede quello che è successo la primavera scorsa, cioè quello che concludi tu, Ipazia:
CitazioneSono le condizioni materiali a decidere il voto quando alla cecità ideologica subentra la consapevolezza politica.
E' così, prima lo capiranno meglio sarà per tutti.

Ipazia

Citazione di: everlost il 14 Gennaio 2019, 17:34:34 PM
...Il problema attuale poi è complicato dal fatto che le classi sociali sono state...sparigliate, rimescolate, confuse. Il classico proletario ottocentesco, almeno in Europa, non è più tale. Ma anche il piccolo, medio, alto borghese ha cambiato i connotati, intendo quelli che conosciamo attraverso i ricordi e i migliori romanzi del novecento. Non parliamo neppure della nobiltà, i cui anziani discendenti sembrano più che altro residuati bellici, alieni vaganti in un mondo assolutamente estraneo e distante. Oggi la gente non sa più in quale ceto identificarsi; conta solo l'individualismo, ognuno è diverso dall'altro, tu sei tu e io so' io, la fortuna aiuta gli audaci e si salvi chi può. Allora perfino un bieco rilancio del patriottismo e delle antiche tradizioni, per quanto puzzi di falso e stantio da chilometri, attira consensi come una lampada attira i moscerini.
...

Questo è il capolavoro bellico del Capitale che ha reso immateriale perfino il dominio di classe, introiettandolo nelle sue vittime, ridotte a monadi in balia del Mercato, ma lasciando loro lo sfogo di un assalto elettorale agli apparentementi vivi, nel roteare delle loro pale, mulini a vento delle obsolete istituzioni statali. Mentre il pneuma che fa girare le pale, che rende il tutto meccanicamente vivo, è il passaggio - real-full time & no stop - del testimone globale da un fixing all'altro delle Borse.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri