Il cosiddetto "Politically correct", e la parola "negro"!

Aperto da Eutidemo, 04 Dicembre 2024, 12:46:17 PM

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Eutidemo

PREMESSA
A mio avviso un "Politically correct" veramente "serio", e che non degeneri nel "ridicolo", deve tenere conto principalmente di due fattori:
- il "termine linguistico" utilizzato.
- ma anche il "contesto" (ed il tono) in cui esso viene utilizzato.
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Ad esempio l'espressione "figlio di puttana",  in sè stessa è indubbiamente "offensiva"; per cui, se fermo per strada uno sconosciuto e lo appello così, mi può denunciare per ingiuria (nella migliore delle ipotesi).
Però, almeno dalle mie parti, "a fijo de 'na mignotta" è un'usuale ed amichevolissima forma di saluto; che, di solito, ci si scambia tra due vecchi amici (romani) che non si incontrano da parecchio tempo.
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Poi ci sono anche altri fattori da considerare, ma non voglio farla troppo lunga.
Farò solo un esempio molto comune, che, di solito, da luogo ad accanite discussioni tra i "giovani e i "vecchi"; i quali, non di rado, parlano lingue diverse.
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IL TERMINE "NEGRO".
In primo luogo, in tal caso, innanzitutto occorre distinguere se tale termine:
- è diretto da un individuo di colore nero ad un altro individuo di colore nero (il che, di solito, avviene ovviamente in modo amichevole);
- è diretto da un individuo di colore bianco o giallo,  ad un individuo di colore nero.
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Nel quale secondo caso, occorre distinguere se l'individuo di colore bianco o giallo (o Pellerossa):
- abbia o meno intenzione di offendere quello di colore nero, nel pronunciare tale termine;
-  abbia o meno un tono insultante nel pronunciare tale termine.
Soprattutto se se ne parla in terza persona, e senza intenti razzisti!
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Comunque, una cosa che molti non sanno, è che in lingua inglese l'individuo di colore nero si denomina "NEGRO" senza alcun intento offensivo (salvo, ovviamente, il tono ed il contesto); allo stesso modo di come si chiamava in Italia prima dell'insorgere di un ignorante "Politically correct".
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Ed infatti se consultiamo l'"ENCYCLOPEDIA BRITANNICA", troviamo scritto quanto segue circa il termine inglese "NEGRO":
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E la meno aulica "WIKIPEDIA", avvisa "lippis et tonsoribus", di non confondere la parola inglese "NEGRO" (di carattere generalmente neutro ed etnico), con la parola inglese "NIGGER" (negraccio), che, invece, costituisce un insulto; salvo che scambiata scherzosamente tra persone dello stesso colore o tra amici di colore diverso.
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D'altronde, anche sul "TRADUTTORE DI GOOGLE", l'italiano "NEGRO" puro e semplice, senza intenti dispregiativi viene tradotto "NEGRO"; tale e quale anche in inglese.
Sul "TRADUTTORE DI GOOGLE", invece, è soltanto l'italiano l'italiano "NEGRO" con "aggettivi spregiativi", ad essere tradotto con il "NIGGER" spregiativo inglese.
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Ma allora come mai adesso il "Politically correct" italiano pretende l'uso del termine "nero", se è vero che in inglese risulta espressamente offensivo soltanto il termine "nigger", e non necessariamente il termine "negro"!
Al riguardo si possono fare svariate ipotesi; ma la più plausibile, almeno secondo me, riguarda i "traduttori italiani dall'inglese".
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Ed infatti, dai tempi del "BLACK POWER", negli USA ha preso piede il termine "BLACK" per definire l'individuo di colore nero, in quanto la denominazione "NEGRO" è alquanto desueta da quella parti (e poi suona troppo simile a "NIGGER", pronunciata maldestramente).
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Però i nostri traduttori, almeno secondo me, potevano tranquillamente continuare ad usare la parola "NEGRO", perchè in Italia non era (e non è) affatto nè desueta nè offensiva, invece di tradurre alla lettera "BLACK" con "NERO"!
Però, a forza di scrivere "NERO" dappertutto tale distorta moda linguistica derivata dallo slang USA ha ormai preso piede; condannando in pochi anni a morte una parola del tutto innocua, quale "NEGRO", che in Italia si usava da secoli senza nessun intento offensivo.
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Ma questa è solo la mia opinione.
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P.S.
E se riesumassimo la locuzione "MORO" (in inglese shakespeariano "MOOR"), sarebbe da considerare offensiva anch'essa?
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Per non citare l'Ariosto:"Io canto le donne, i cavalieri, le imprese militari, gli amori, le imprese cortesi e audaci che ci furono nel tempo in cui i MORI d'Africa passarono il mare"
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