Il cittadino e lo Stato, oggi.

Aperto da SOVIET, 25 Febbraio 2017, 22:10:40 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

SOVIET

Nella mia, non di certo completa, visione della società (non ciò che io pensi sia la società, ma ciò che percepisco osservando la realtà), vedo una classe politica incapace di governare. Non solo qui in Italia, ma anche in altri paesi. Non è il solo problema dell'avere una classe politica onesta e dedita al bene comune. La società muta continuamente, e in modo molto veloce. La politica, invece, si divide tutt'oggi in varie fazioni (perdurano la "destra" e la "sinistra, che, magari all'estero avranno qualche significato, ma in Italia, a mio parere, è una divisione più teorica che reale). La politica non sembra essere capace di governare l'economia. Tutt'altro. Sono l'economia e la finanza a governare e influenzare la politica. I problemi di carattere economico interessano tutto il mondo, e pare sempre più difficile trovare risposte pratiche soddisfacenti.
Nel frattempo, mentre si discute, si dibatte, si fanno inciuci di palazzo, e così via, molte persone covano dentro di sé una sfiducia sempre più grande verso la politica e le istituzioni.
Certo, non ci sarebbe nulla di male nel dire, ad esempio, che Renzi non mi è simpatico, o che i suoi anni di governo non sono serviti a nulla. Però, molti cittadini hanno un pensiero leggermente diverso. Sento spesso dire: lo Stato è corrotto, la politica non serve a nulla, ecc... Il problema fondamentale è che si scambia lo Stato con la politica. Ed è un errore madornale. Considrare la politica uguale al concetto di stato significa, in sintesi, che se io dico: "io mi allontano dalla politica", ciò significa allontanarsi dallo Stato. Ma è contraddittorio, perché lo Stato è il popolo. E il popolo non può allontanarsi da ciò che è. Se poi lo Stato lo intendiamo in un altra accezione è un altro discorso, ma resterebbe centrale il punto che la nostra non è una democrazia.
Le disgrazie di questo paese derivano dal popolo. Un popolo che, pur soffrendo le conseguenze di decenni di mal governo, non si appresta a cambiare idee politiche, ad informarsi.

Eretiko

Non capisco in che senso il popolo dovrebbe cambiare idee politiche, forse tu intendi che dovrebbe spostare il proprio consenso in altre direzioni rispetto agli ultimi decenni? Oppure che dovrebbe essere in grado di esprimere una migliore classe politica? Penso che mediamente i politici sono sempre espressione del popolo, e mediamente essi non sono ne' peggiori ne' migliori dei cittadini che li eleggono, e mediamente fanno, nella loro funzione parlamentare, quello che farebbe chiunque altro di noi.
Sulla corruzione ho l'impressione che essa sia molto diffusa nei vari livelli burocratici, anche nei funzionari non politici, ma il cittadino ha sempre la tendenza a incolpare genericamente "il politico" (perche' guadagna, perche' sembra che sta li' a perder tempo e a farsi gli affari suoi), ma anche i funzionari dirigenti guadagnano belle cifre e immaginarli semplicemente pedine dei politici non e' convincente.
Non capisco in che modo lo "stato" possa governare l'economia: quando lo ha fatto ha creato un debito pubblico pauroso togliendo la speranza alle generazioni future, ma noi abbiamo sempre la memoria corta e incolpiamo soltanto gli ultimi decenni dimenticando che tenere in piedi per 50 anni veri carrozzoni di stato inefficienti e corrotti ha causato quello che stiamo vivendo oggi.
Inoltre i cittadini sono sempre scontenti di tutto (con qualche ragione, ovviamente): se lo "stato" salva le banche allora il governo e' amico dei banchieri, se non le salva allora si grida "maledetto bail-in imposto dagli eurocrati", dimenticando che in Italia un regio decreto del 1933 stabilisce che sono i correntisti della banca che debbono risanare la stessa. Se il governo non si occupa di economia non va bene, se facilita contratti con i petrolieri allora il governo e' amico dei petrolieri, e cosi' via, in un crescendo di contraddizioni di cui gli stessi cittadini non si rendono conto.

doxa

Supremo "Soviet" ,  :) ultimo, coraggioso "rappresentante" di quell'organo sovietico del potere statale, per approfondire le tue perplessità riguardo i nostrani, italioti partiti politici della sinistra, sempre litigiosa e scissionista fin dalla nascita,  ti faccio leggere parte di un articolo pubblicato oggi su "Il Sole 24 Ore" e scritto da Roberto Napoletano, direttore del predetto giornale.

"Non si è ancora capito bene se stanno tutti lavorando più o meno consapevolmente per l'incoronazione prossima ventura di Grillo, sotto la spinta del crescente disagio sociale e di un moto diffuso di protesta, o per affrettare i tempi dell'arrivo della Troika che commissaria il Paese e costringe ognuno di noi a fare i conti con la realtà. Lo spettacolo offerto, in casa e fuori, dalle mille anime del Pd, più o meno scissioniste, un tutt'uno di prepotenza politica, protagonismi e rancori personali, dibattiti surreali e piccole furbizie, spiana la strada, giorno dopo giorno, a entrambi gli scenari. Ha i modi, i toni e i colori bizantini tipici delle società decadenti, mette a nudo i calcoli di una politica in crisi di identità che sembra avere perso il bandolo della matassa.

Quasi senza accorgersene ci si ritrova in un clima da anni Ottanta con gli scioperi selvaggi, taxi, metropolitane, aerei, che si fermano senza preavviso e paralizzano le città, nuova voglia di proporzionale e operazioni di piccolo cabotaggio, furbetti del cartellino, aumenti agli statali e "manomorta" della burocrazia. In un clima schizofrenico tornano comportamenti e atteggiamenti che alimentarono la grande illusione di quella stagione e portarono nei fatti l'Italia, tra un'euforia e l'altra, disservizi, corruttele varie e sistemiche che riguardarono la politica e l'impresa, a un passo dalla bancarotta del '92. Non manca neppure il carosello quotidiano di analisi politologiche così vecchie e logore da fare impallidire il Cencelli della politica della Prima Repubblica dove tutto si riduce a distribuzione di seggiole e poltrone, vecchie e nuove clientele, tornano le ombre dei soliti maestri dell'eterno galleggiamento italiano in un Paese sospeso che fugge dalle sue responsabilità. Promana da tutto ciò una sensazione mista di nausea e di disorientamento.

Non c'è spazio per occuparsi delle cose serie e, cioè, di un debito pubblico che non si schioda dal 133% del prodotto interno lordo e che, quindi, ha superato le vette dell'inizio degli anni Novanta, il primato della peggiore crescita europea, i consumi che sono a zero e mettono a nudo la debolezza sistemica di una politica di bonus a partire dai famosi 80 euro che avevano incantato un po' tutti ma non sono riusciti a spingere l'aumento della domanda interna oltre lo 0,1% e hanno bruciato capitali ingenti che non riavremo più e che avrebbero dovuto invece ridurre in modo strutturale il cuneo fiscale e contributivo, la più odiosa delle tasse a carico di lavoratori e datori di lavoro. Rischia di non esserci spazio, tra un calcolo elettorale e l'altro, per proseguire il cammino di Industria 4.0 dove si è fatto benissimo perché si sono poste le basi per un cambio di mentalità e si sono stanziate risorse appropriate per cominciare a fare seriamente innovazione con una logica di medio termine. Rischia di interrompersi o di non fare percepire fino in fondo alle nuove generazioni i vantaggi del primo riformismo compiuto che è quello del Jobs act e che segna uno spartiacque positivo nel mondo del lavoro e delle relazioni industriali. Si può bruciare, parlando solo di elezioni, il capitale della fiducia legato a questi interventi strutturali e a un sentiment di modernizzazione lasciando spazio a proposte surreali che ignorano i vincoli di deficit, debito e crescita: guai a innamorarsi di teorie economiche fantasiose come il reddito di cittadinanza che ignorano l'assenza di risorse e alimentano aspettative che non si possono soddisfare. Neanche il peggiore degli immobilismi può legittimare questo tipo di ragionamenti.


Si corre il rischio di non prendere coscienza che la parte sana del Paese - compete sui mercati globali nonostante la zavorra di un pesantissimo total tax rate e mette a segno il record della bilancia commerciale con un surplus da 51,6 miliardi - chiede solo alla politica di non fermare il processo esecutivo delle riforme che, tra mille errori e contraddizioni, è stato comunque avviato, a partire da pubblica amministrazione e giustizia, di cominciare a occuparsi seriamente di produttività riaprendo la stagione degli investimenti in infrastrutture e stimolando in modo serio l'edilizia, di fare in modo che la piccola crescita si consolidi sottraendo l'Italia al ciclone infernale delle scadenze politiche elettorali di Olanda, Francia, Germania, lasciando il palcoscenico alla Le Pen e al debito francese e nascondendo finché è possibile il macigno del debito italiano. Abbiamo scritto domenica scorsa che il Paese di tutto ha bisogno meno che di sprecare il tempo tirando a campare dentro la nuvola referendaria mai uscita dal cielo italiano di un regolamento di conti trasversale che nulla ha a che fare con le ragioni nobili della politica e molto invece con l'assenza di realismo e l'irresponsabilità". 

Duc in altum!

**  scritto da Eretiko:
CitazionePenso che mediamente i politici sono sempre espressione del popolo, e mediamente essi non sono ne' peggiori ne' migliori dei cittadini che li eleggono, e mediamente fanno, nella loro funzione parlamentare, quello che farebbe chiunque altro di noi.
Concordo sul politico a immagine (quale espressione) della "maggioranza" dei cittadini, infatti, ogni popolo ha il governo che si merita, e le più che giuste conseguenze (basta guardarsi intorno!), meno, molto meno, anzi per niente, sul punto che chiunque altro di noi (quindi pure io) farebbe quello che fanno e hanno fatto loro nella loro funzione parlamentare, mi dispiace, ma qualcuno ancora, grazie a Dio, non è complice (soprattutto col voto) della corruzione burocratica.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

SOVIET

Ciò che volevo esprimere con questo topic è che il cittadino medio, già afflitto da mille pensieri, non si preoccupa minimamente dell'importantissimo ruolo che egli svolge nella società. È stato versato sangue per avere la democrazia e la Costituzione che abbiamo oggi. Eppure, a dir la verità, anche se andiamo alle urne, non siamo in democrazia. A mio parere, lo scarso livello culturale del popolo fa sì che nelle votazioni, nella scelta dei propri rappresentanti, si scelga per profitti o interessi personali, o semplicemente perché si è così stupidi da credere alle promesse dei politici ladri. Forse non è mai esistita una politica vera al 100%, e questo magari è accettabile, perché siamo umani. Il problema, però, è che qui si va ad un livello sempre peggiore di rappresentanza politica. Essa dovrebbe aspirare al meglio per i cittadini. Invece, essa è diventata un metodo facile con cui fare soldi, se hai le giuste conoscenza. La cosa più assurda è il comportamento dei i cittadini, che davanti a tutto ciò non muovono un dito (o, perlomeno, sono pochi a farlo).
Non esistono più né destra né sinistra, perché l'unico obiettivo è arrivare al potere, pr poi fare ciò che si ritiene più comodo per sé stessi. La nostra politica è stagnante, ma il mondo e le idee vanno avanti.
Oggi più che mai servono filosofi e persone oneste, che sappiano fare il loro lavoro, in virtù dell'interesse nazionale. Bisogna smuovere le coscienze dei cittadini all'attivismo politico, e non alla rinnegazione dei propri diritti (spesso in modo passivo, senza accorgersene), o addirittura alla stessa esistenza, come chi dinanzi alle tasse eccessive, o perché non arriva a fine mese, decide di suicidarsi.
È evidente, a mio parere, che la nostra società sia malata, e la cura è un risveglio dei valori politici di ogni individuo. E lo stesso sistema scolastico è malato. Invece di formare menti brillanti, si tenta di standardizzare, portare alla media.
Nella situazione attuale, accettiamo una perniciosa demagogia e le conseguenze che sta portando: sono visibili a tutti. Non solo crisi economica e crisi sociale, ma anche culturale. Cioè, disinvestimento nel futuro.

acquario69

Citazione di: Duc in altum! il 26 Febbraio 2017, 19:38:09 PM
**  scritto da Eretiko:
CitazionePenso che mediamente i politici sono sempre espressione del popolo, e mediamente essi non sono ne' peggiori ne' migliori dei cittadini che li eleggono, e mediamente fanno, nella loro funzione parlamentare, quello che farebbe chiunque altro di noi.
Concordo sul politico a immagine (quale espressione) della "maggioranza" dei cittadini, infatti, ogni popolo ha il governo che si merita, e le più che giuste conseguenze (basta guardarsi intorno!), meno, molto meno, anzi per niente, sul punto che chiunque altro di noi (quindi pure io) farebbe quello che fanno e hanno fatto loro nella loro funzione parlamentare, mi dispiace, ma qualcuno ancora, grazie a Dio, non è complice (soprattutto col voto) della corruzione burocratica.

Credo si possa riassumere tutto in questo video qui sotto  :)

https://www.youtube.com/watch?v=1KCC5xNNJqg


Altro film capolavoro assoluto (con Gianmaria volonte l'attore più bravo che abbiamo mai avuto) che andrebbe assolutamente visto e' quest'altro

http://www.dailymotion.com/video/x2bincl_indagine-su-un-cittadino-al-di-sopra-di-ogni-sospetto-1970-poliziesco_shortfilms

Fharenight

#6
Come dice l'articolo da Acquario riportato nel link: "...Che la nostra gente, nota un tempo per essere un "popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori....", sia diventata all'improvviso un popolo di coglioni?"

Sí, temo che 70 anni di ideologia sinistroide progressista e sfrenato consumismo abbiano prodotto il cittadino attuale: "il coglione".





P.S.: Dato che non trovo piú l'articolo a cui faccio riferimento (non vorrei essermi sbagliata) e non potendo controllare meglio col mio veccchio smartphone in quanto il pc è fuori uso, ho cancellato parte del post onde evitare fraintendimenti.

Eretiko

Citazione di: Fharenight il 27 Febbraio 2017, 12:36:18 PMCome dice l'articolo da Acquario riportato nel link: "...Che la nostra gente, nota un tempo per essere un "popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori....", sia diventata all'improvviso un popolo di coglioni?"

Sí, temo che 70 anni di ideologia sinistroide progressista e sfrenato consumismo abbiano prodotto il cittadino attuale: "il coglione".

Tu sei una cittadina italiana o una clandestina aliena?

Duc in altum!

#8
**  scritto da acquario69:
CitazioneCredo si possa riassumere tutto in questo video qui sotto  

https://www.youtube.com/watch?v=1KCC5xNNJqg
Bellissimo, non l'avevo mai visto prima, penso che non solo sia il compendio del degrado della politica italiana odierna, ma che manifesti seriamente il problema che l'onestà non conviene poi tanto alla maggioranza del popolo.
Ecco perché ci ritroviamo sempre personaggi più da circo che da congresso a legiferare.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

Per  Eretiko: 
Sono cittadina italianissima. Per grazia ricevuta o forse solo grazie alla mia intelligenza non sono diventata il modello del "cittadino coglione" imposto dalle sinistre, dal sinistroidismo attuale e dal consumismo. 

Per Duc:
L'onestà non converrebbe alla maggior parte del popolo? 
Stai scherzando? Davvero allora ci stanno plasmando per farci diventare cittadini stupidi e pronti all'autolesionismo?

Un antico proverbio dice  che "Il pesce incomincia a puzzare dalla testa". È dalla classe politica che parte tutto a cascata. È la classe politica  che decide  e costringe alla disonestà il popolo o non lo educa all'onestà. È l'ideologia imposta che forma la mentalità generale e plasma il cittadino. Il popolo poi cerca di rimediare o difendersi come  può. Il M5S è nato per questo, anche se permangono in esso troppi residui della mentalità di cui sopra.

Duc in altum!

**  scritto da Fharenight:
CitazioneL'onestà non converrebbe alla maggior parte del popolo? 
Stai scherzando? Davvero allora ci stanno plasmando per farci diventare cittadini stupidi e pronti all'autolesionismo?

Se fosse uno scherzo sarei il primo a deliziarmi, purtroppo la realtà non irride, e se la maggior parte del popolo vota chi lo inganna (scommettiamo che risale Berlusconi o Renzi, o chi per loro ne fa le veci, a palazzo Chigi?) o si è stupidi o complici o sadomasochisti.  :-[
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Eretiko

Citazione di: Fharenight il 02 Marzo 2017, 11:49:00 AM
Sono cittadina italianissima. Per grazia ricevuta o forse solo grazie alla mia intelligenza non sono diventata il modello del "cittadino coglione" imposto dalle sinistre, dal sinistroidismo attuale e dal consumismo.
....
Un antico proverbio dice  che "Il pesce incomincia a puzzare dalla testa". È dalla classe politica che parte tutto a cascata. È la classe politica  che decide  e costringe alla disonestà il popolo o non lo educa all'onestà. È l'ideologia imposta che forma la mentalità generale e plasma il cittadino. Il popolo poi cerca di rimediare o difendersi come  può. Il M5S è nato per questo, anche se permangono in esso troppi residui della mentalità di cui sopra.

La mancanza di argomentazioni riguardo alle tue tesi sul cittadino "minus habens", tesi incentrata sulla denigrazione, è il segno evidente della tua battaglia esclusivamente ideologica, basata peraltro su convinzioni infondate (come la presunta ideologia di sinistra imperante da 70 anni).
Altrettanto infondata è la tua convinzione che il "popolo" sia migliore della classe politica che il popolo stesso elegge. Basta osservare banalmente che il corrotto (il politico) esiste perché esiste un corruttore (uno del popolo), e ancor più banalmente si può osservare che i falsi invalidi o i timbratori seriali sono parte del popolo.   

Eretiko

Citazione di: Duc in altum! il 02 Marzo 2017, 20:25:49 PM
[...] se la maggior parte del popolo vota chi lo inganna (scommettiamo che risale Berlusconi o Renzi, o chi per loro ne fa le veci, a palazzo Chigi?) o si è stupidi o complici o sadomasochisti.

Dunque il cittadino che non è incluso nell'insieme formato dagli "stupidi, complici, sadomasochisti" chi dovrebbe votare?

Duc in altum!

**  scritto da Eretiko:
CitazioneDunque il cittadino che non è incluso nell'insieme formato dagli "stupidi, complici, sadomasochisti" chi dovrebbe votare?
Il meno peggio.

Infatti la stragrande maggioranza pensa al voto come fine (soprattutto degli interessi personali) e non come un mezzo che deve condurre (addirittura sacrificando quegli stessi interessi personali) a determinare il cambiamento radicale dello status quo, specialmente se esso è stagnato da tempo in richiesta di fiducia senza risposta nelle opere, per un beneficio collettivo contro convenienze personali.
Ci sono voluti Bersani, Monti, Letta e Renzi per far comprendere a un 60% di concittadini, anestetizzati dalle varie "carote" elemosinategli negli anni, che i buoni propositi senza fatti valgono quanto una truffa legalizzata e molto meno di un silenzio attivo, di un costruire davvero libertà responsabile anche se in sordina, anche se soli e non mal accompagnati.

"...le elezioni, quindi, non hanno a che fare con la scelta della miglior proposta possibile, bensì con la scelta della miglior proposta tra quelle disponibili sulla scheda elettorale. Esiste la possibilità che ci si trovi più o meno occasionalmente a votare non la proposta che ci piace di più ma quella che ci disgusta meno. La meno peggio. È sicuramente spiacevole ma non c'è da lagnarsi di chissà qualche coscienza macchiata. Se avete votato il meno peggio, è perché l'alternativa era ancora peggiore: e non c'è niente di cui vergognarsi nel fare la cosa giusta. Anzi: le cose giuste vanno fatte, punto. Le mollette usatele per il bucato..." -  (cit. F. Costa)

E con la prospettiva nel paese, quasi sicura, di ritornare al proporzionale per le prossime elezioni, ossia, alla 1^ Repubblica, ancora di più si necessita sconvolgere, rivoluzionare, i piani nefasti e iniqui di coloro che per non estinguersi e perdere privilegi, faranno di tutto (anche vendere la madre!) pur di far sì che lo status quo, il ping-pong dei collusi, il mors tua vita mea, resti vigente.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Eretiko

Citazione di: Duc in altum! il 03 Marzo 2017, 12:51:40 PM
Ci sono voluti Bersani, Monti, Letta e Renzi per far comprendere a un 60% di concittadini, anestetizzati dalle varie "carote" elemosinategli negli anni, che i buoni propositi senza fatti valgono quanto una truffa legalizzata e molto meno di un silenzio attivo, di un costruire davvero libertà responsabile anche se in sordina, anche se soli e non mal accompagnati.

Non è un buon esercizio prendere gli ultimi 6 anni di storia italiana e colpevolizzarli di tutti i nostri mali, dimenticando i precedenti 65 anni, quando oltre alle "carote" si sono distribuite "portate" complete più o meno succulente; non c'è da stupirsi se adesso a pagare il conto sono rimasti i fessi. Di buoni propositi si riempiono tutti la bocca, ma nessuno ha il coraggio di proporre ricette efficaci perché tutti anelano al dividendo elettorale promettendo un futuro più o meno irrealizzabile.

Citazione di: Duc in altum! il 03 Marzo 2017, 12:51:40 PM
E con la prospettiva nel paese, quasi sicura, di ritornare al proporzionale per le prossime elezioni, ossia, alla 1^ Repubblica, ancora di più si necessita sconvolgere, rivoluzionare, i piani nefasti e iniqui di coloro che per non estinguersi e perdere privilegi, faranno di tutto (anche vendere la madre!) pur di far sì che lo status quo, il ping-pong dei collusi, il mors tua vita mea, resti vigente.

Concordo, ma è stata una scelta di quel 60% di cui parli tu e che difficilmente convoglierà le sue preferenze elettorali in una sola direzione.   

Discussioni simili (5)