Il cervello umano vuole dormire

Aperto da Pensarbene, 01 Luglio 2023, 17:08:06 PM

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Pensarbene

Per capire quello che ho detto,bisogna riferirsi alle famose frasi relative al peccato originale:"Si aprirono loro gli occhi e si accorsero di essere nudi..."
Cioè,si aprì loro la mente e si accorsero di essere quello che erano.
Anche prima erano sè stessi ma non se ne rendevano conto perché vivevano nello status naturale diretto degli animali in cui la mente non conosce sè stessa e la realtà ma funziona per così dire in automatico insieme a un albore di consapevolezza molto ma molto relativa
Il cervello umano dunque comincia a funzionare umanamente nel momento in cui "si aprono gli occhi" e si sveglia la mente.
Uso il verbo "svegliare" perché la caratteristica della veglia,lucidità  e vigilanza mentale è tipica dell'uomo.
Il prezzo da pagare per questo è il sonno notturno con i relativi sogni:l'uomo è obbligato a dormire se vuole il rinfresco dei neuroni:LA VEGLIA DIURNA È POSSIBILE GRAZIE AL SONNO NOTTURNO!
Adesso viene il bello: il cervello umano tende all'addormentamento e la narcolessia ne è l'esempio patologico estremo.
Durante la giornata,inoltre,il cervello produce fantasie,immaginazioni e il noto e caratteristico "rumore di fondo".
La psicologia lo spiega come influenza del subconscio nelle ore diurne,la neuroscienza come una sorta di leggerissimo addormentamento dovuto ai ritmi e alle caratteristiche del sistema che regola il sonno e la veglia.
Dunque, in base a quanto detto, sembra proprio che il cervello tenda più al sonno,al sognare,al pre-sonno ecc ...piuttosto che alla veglia!
Questo per due motivi:
a)ogni volta che il cervello sogna,anche in un minuto di pennichella diurna i suoi neuroni tendono a rinfrescarsi e ricostituirsi in forma perfetta.
Questo è piacevole perché coinvolge le endorfine e gratifica la biochimica cerebrale.
b)lo status antico e molto remoto dell'uomo era quello animale che ho descritto.
Una volta "aperta la mente" si è aperta anche LA COAZIONE A RICHIUDERLA TORNANDO ALLA BEATITUDINE DELLO STATUS NATURALE!
Per combattere questa tendenza del cervello ad addormentarsi anche di giorno,questa coazione di cui sopra,lo stato di veglia si mantiene con picchi,piani e valli di lucidità,così da trovare un compromesso tra la coazione, il desiderio di dormire e lo stato di veglia.
Una conferma di questo sta nella cura dei bambini e degli adulti iperattivi:è stato scoperto che l'iperattività è un tentativo continuo del cervello per impedire al sistema reticolare di "addormentare" il soggetto.
A quel punto,vennero somministrati al posto dei calmanti degli STIMOLANTI e i soggetti ritrovarono la normalità.Il cervello non aveva più bisogno di iperattività per stare sveglio bastava la chimica degli stimolanti.
Questo discorso vale in po' per tutti perché ognuno di noi ha un cervello tendenzialmente amante del sonno e dei sogni ,del dormire dell'appisolarsi  dello "spegnersi " nel senso che ho spiegato E LA NOSTALGIA PER LO STATUS REMOTO NATURALE! Quindi l'attività serve per questo,qualsiasi attività o passatempi,QUALUNWUE COSE CI TENGA SVEGLI D GIORNO.La veglia diurna umana NON è lo stato originario  del cervello umano,è uno stato subentrato con l'evoluzione e in un certo senso "innaturale" ,"obbligato"
E, COSA MOLTO IMPORTANTE CHE DEVE FAR RIFLETTERE,CONNESSO ALLA VITA SOCIALE E PROFESSIONALE.



Socrate78

Quindi la patologia non è l'iperattività, ma è anzi il contrario, la tendenza del cervello degli iperattivi a voler dormire, l'iperattività sarebbe anzi il rimedio a qualcosa che è opposto ad essa? Sono scettico su questo, molto.

Pensarbene

È così,infatti quando la cosa è stata scoperta anche con l'uso di Tac e Pet ha lasciato di stucco medici e studiosi.
Il cervello umano è ancora un mistero,ci sono tante cose da scoprire
Io sono dell'idea che viene anche idealizzato per ragioni e orgoglio di specie.
Recentemente hanno scoperto,grazie a Tac e Pet ,che esso è percorso da un mare di onde giorno e notte.
Queste onde vengono chiamate rumore di fondo come quello descritto in psicologia:

https://www.paginemediche.it/news-ed-eventi/il-mormorio-delle-onde-cerebrali-uno-studio-ci-dice-a-cosa-serve#:~:text=Queste%20onde%2C%20difatti%2C%20produrrebbero%20uno,che%20dal%20cervello%20prenderebbe%20forma.


C'è una somiglianza con l'universo e la radiazione cosmica di fondo e con quella scoperta recentemente "radiazione gravitazionale di fondo".
Ci sono studi che mostrano la straordinaria somiglianza tra il cervello e il cosmo,tutte e due presentano una struttura simile e queste emissioni o radianti di fondo che interessano TUTTO l'insieme!
Forse stiamo arrivando a qualcosa di molto interessante: se l'universo fosse un cervello sarebbe logico supporre che sviluppi la vita in quel senso.
Un sistema cerebrale complesso con miriadi di cerebri in formazione ed evoluzione:

 https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://penshare.it/cervello-universo/&ved=2ahUKEwir7aHChu7_AhUG8LsIHRViD8YQFnoECA4QAQ&usg=AOvVaw2trgAznbHNCyKBO5utOYds




Eutidemo

#3
"Morire, dormire...e nient'altro; e con quel sonno porre fine alle angosce del cuore e ai mille affanni naturali, che, ahimè, sono retaggio della carne. E' una cosa da desiderare ardentemente" (Shakespeare, Amleto, Atto III, Scena Ia)
"Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita." (Shakespeare, La Tempesta, atto IV, scena Ia)

Kephas

Citazione di: Eutidemo il 04 Luglio 2023, 10:35:34 AM
"Morire, dormire...e nient'altro; e con quel sonno porre fine alle angosce del cuore e ai mille affanni naturali, che, ahimè, sono retaggio della carne. E' una cosa da desiderare ardentemente" (Shakespeare, Amleto, Atto III, Scena Ia)
"Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita." (Shakespeare, La Tempesta, atto IV, scena Ia)


E i sogni, secondo me sono fatti della stessa sostanza delle Sacre Scritture, che per decifrarle occorre la "scienza delle Rispondenze" Genesi 40-42 ne è l'esempio!
L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

Pensarbene

Shakespeare diceva così perchè lui la pensava così e forse era fatto così.
Però bisogna poi andare a vedere la sua vita privata verificando se anche nel privato la pensava così e agiva di conseguenza Secondo me l'essere umano cerca sempre qualcosa di più di quello che è e poi si ritrova con qualcosa di meno!!! ;)
La normalitã fisica basata su parametri mediani è gradita a tutti, quella mentale ....un po' meno e io non capisco il perchè 8)

Che male c'è se la mia mente è come quella di tutti gli altri, difetti ,doti,problemi...?
Che male c'è se io non sono un genio o un pazzo,un Kevin Costner o un chissàchiechecosa: tutti questi per me non sono speciali, sono esseri umani e basta,validi e importanti come e non di più degli altri.
La loro particolarità è il classico "bernoccolo": Einstein aveva quello della fisica e poi, nella vita privata non ne aveva di certo,tanto per fare un esempio!
Il "bernoccolo" è un' efficace metafora perché spiega che esso è la risultante comunque di un "colpo" in testa :))

Oltre a questo, segnala un'escrescenza , un tumore benigno mentale ,qualcosa che la maggior parte degli esseri umani PER FORTUNA NON HA :D

Leggo recentemente che il cervello umano è cresciuto come un tumore benigno accompagnando soprattutto la fisicità dell'uomo,la sua stazione eretta e muscolatura,la sua dinamica di moto e la sua statica.
Ho letto che diminuisce di volume e massa dal Neanderthal al Sapiens Sapiens perché la muscolatura e le caratteristiche che ho detto prima nel sapiens sapiens sono ben distribuite, meno pesanti e più essenzialmente funzionali, più macchinizzate.
Quindi il cervello diminuirà ancora di massa e volume fino a diventare un organo di pensiero e centralina simil AI.
I "bernoccoluti" lasceranno il posto a una marea di "bernoccolletti" funzionali e il genere umano finirà nel ridicolo illudendosi di essere "cervelluto" ed evoluto 

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