I terrapiattisti

Aperto da InVerno, 27 Settembre 2018, 18:13:34 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 10 Dicembre 2018, 19:48:35 PM
In effetti Roma non esiste. E' la mappatura antropologica di un territorio (Oddio sto diventando metafisica  :o ). Penso che l'affermazione di FN da te citata si riferisse soprattutto ai fatti umani e alle supponenti verità di fatto date per buone sui loro riguardi (era un filologo FN quindi aveva in mente la questione ermeneutica) . In ogni caso anche dei fatti naturali possediamo soltanto le nostre descrizioni interpretative. Spingersi oltre sarebbe dogmatico. Gli unici fatti non interpretativi sono i non-fatti logico-matematici (e le loro applicazioni tecniche), postulati ab origine dai loro inventori.

Ciao Ipazia
Non credo che Nietzsche si riferisse solo a fatti umani; credo piuttosto che abbia portato alle estreme
conseguenze l'assunto idealista di un "io" che possiede in sè il "non io" (in definitiva di un soggetto
che crea l'oggetto).
Anche certa Semiotica (mi pare in particolare C.Sini) nega lo status di "esistenza" all'oggetto primo,
o fatto che lo si voglia chiamare.
Ed in effetti "esistere" vuol dire "stare stabilmente fuori": da cosa? A me sembra che ci si debba
necessariamente riferire al soggetto interpretante, dunque "stabilmente fuori dal soggetto interpretante",
la qual cosa è però una contraddizione (come si può "stare saldamente fuori dal soggetto interpretante"?
Impossibile, perchè l'oggetto è conoscibile solo come "fenomeno interpretativo").
Dunque non sembri illogica l'affermazione per cui i fatti non esistono...
Ma visto che indubitabilmente esistono (...) le alternative sono due: o esistono nel senso kantiano, cioè
noumenico, o esistono di un esistenza che il linguaggio non è in grado di esprimere.
Ma visto che le alternative in realtà non sono due ma è la medesima, questo vuol dire che il Sommo Kant
aveva ragione (come ce l'ha sempre avuta in passato e per sempre).
A questi risultati portano le birre che mi sono scolato per cena... ;)
saluti

Ipazia

Sì, Kant ha ragione, ma ciò lascia aperta la discussione fondamentale sulla qualità e affidabilità della rappresentazione, che per le cose fisiche continua a premiare l'ontologia scientifica. Quindi nessuna scorciatoia relativistica metafisica. Semmai un ridimensionamento della verità, che diventa un concetto contestuale, non assoluto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Elia

#17
Oxdeedbeef
Non credo che l'Occidente fosse destinato a diventare multiculturale in questo modo cosí autolesionistico. Non l'Europa, che è il cuore dell'Occidente. Relativismo e multiculturalismo europeo sono tra loro  interconnessi. Non ci sarebbe questo multiculturalismo senza il relativismo. Di conseguenza se arretriamo non ci sarà salvezza per noi. Il  terrapiattismo che si sta diffondendo è a sua volta una conseguenza anche del multiculturalismo. Ho evidenziato che gli islamici sono fervidi sostenitori del terrapiattismo, da loro ho sentito per la prima volta parlare del terrapiattismo, se andremo avanti cosí tra qualche decennio il terrapiattismo potrebbe essere insegnato nelle nostre scuole insieme all'islam, perché  l'islam è una filosofia che permea tutta la vita del credente, e diventerebbe politica pretendendo di avere voce in capitolo nella società.
Ogni individuo rispecchia la società in cui vive.
Se dunque non difendiamo piú nulla di ciò che è  nostro, che ci caratterizza, che abbiamo conquistato, annientandoci quasi del tutto e aprendo le porte a tutto e considerando tutto allo stesso modo, dal momento in cui si entra in un periodo critico (collettivo o individuale), di pensiero debole, in crisi di valori, ora anche in crisi economica, mi pare ovvio, in quanto molto piú facile, per la massa, adottare altre culture nella speranza che possano dare almeno l'impressione di essere soddisfacenti.
Il nostro multiculturalismo sta diventando la distruzione della nostra identità.
Se io sono stanca della mia religione e cerco qualcos'altro, se ho intorno a me tanti islamici che mi decantano la bellezza dell'islam (cito l'islam solo come esempio, ma potrebbe essere qualsiasi altro credo, o teoria strampalata) sarò portata per forza di cose a crederci, perché non avrò molta altra scelta visto che la mia cultura  si è autoimmolata, è capitolata e la società non mi aiuta piú a discernere, mi priva della capacità di orientamento perché senza piú propri punti di riferimento e non si sa piú a cosa credere.
Situazione molto piú difficile che accada invece in una società monoculturale. Nella società monoculturale si può anche scegliere di diventare musulmano o quant'altro si voglia, ma l'approccio avviene in altro modo, piú graduale, piú critico, piú ponderato, avendo un quadro di riferimento piú netto e nitido.
Non so se sono riuscita a spiegarmi, non è facile in quanto il ragionamento è molto sottile.
Noi siamo continuamente, anche inconsciamente, influenzati dalla società.
Per concludere con le parole di Ipazia: "se si preferiscono i riti vodoo o il terrapiattismo, nel felice mondo di Alice c'è posto per tutti".
Ecco, temo che noi stiamo trasformando  l'Europa nel felice  (infelice) mondo di Alice.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Ipazia

Lo temo anch'io. Ma è perchè capitale e mercato non sono meno ciofeche della terrapiatta. Quindi ce lo meritiamo. Gli islamici vincono perchè hanno mantenuto una solidarietà di gregge che i cristiani laicizzati hanno perso bruciando incenso all'idolatria capitalistica.  Non so se tornare a diopatria&famiglia sia la soluzione migliore. Più probabile una coalizione delle religioni per riportarci tutti ad una medioevo ad alta intensità di capitale.  E ricominciare la faticosa via dei lumi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Sariputra

Non ho nessun problema con la gente che crede nella Terra piatta. Ognuno è libero di credere in quel che desidera, finchè non lo impone agli altri...una Terra piatta come un'ostia; una sorta di frisbee che vola attorno al sole, tra l'altro, è un'immagine curiosa che trovo persino poetica nella sua 'nudità' concettuale... :) I primi a non crederci suppongo siano gli stessi 'terrapiattisti'. Ma c'è dell'altro, come mi sembra sia stato già scritto...queste sono forme di rivolta contro il dilagare del pensiero unico dominante...poco importa se basate sul nulla...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jacopus

A mio giudizio non é la rivolta contro il pensiero unico dominante sic et simpliciter, ma la rivolta contro il pensiero unico e dominante che ha fallito il suo scopo: farci vivere nell'eden secolarizzato che prometteva sia il binomio soviet+elettrificazione sia il binomio capitalismo+scienza.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

0xdeadbeef

Citazione di: Elia il 10 Dicembre 2018, 23:08:12 PM
Oxdeedbeef
Non credo che l'Occidente fosse destinato a diventare multiculturale in questo modo cosí autolesionistico.

Ciao Elia
Si, il ragionamento è molto sottile e grande è il rischio di fraintendimenti...
Perchè delineare, come tu hai fatto, una corrispondenza fra terrapiattismo e multiculturalità richiede
appunto un discorso a forte rischio di "straripamenti"...
Nella mia precedente risposta ho cercato di individuare quello che per me è l'unico motivo di convergenza
fra queste due categorie, che consiste appunto nel dissolvimento dell'oggetto, del fatto, all'interno della
cultura occidentale.
Una cultura occidentale di cui, forse, possiamo oggi parlare solo come "assenza". La cultura occidentale
non c'è, non esiste, appunto è "assenza". O forse la cultura occidentale consiste proprio in questo
non-esserci, in questa assenza di un oggetto che la determini chiaramente e al di fuori delle interpretazioni
soggettive.
Chi è che ha "inventato" la globalizzazione (e cos'è la globalizzazione)?
Non era ancora caduto il Muro di Berlino che già M.Thatcher e R.Reagan si erano accordati sulla libera circolazione
di capitali. A questi sono seguite le delocalizzazioni delle aziende ed infine la circolazione delle persone...
Succedono poi cose strane. Siamo sotto Natale, ed il fatto che in molte realtà si preferisca non esporre i
simboli delle religione Cristiana è una cosa che colpisce, d'impatto, ma tutto sommato secondaria.
No, succede ben altro; ad esempio che si rifiuti l'asilo a persone perseguitate; che si intrattengano rapporti
economici con paesi che palesemente sostengono valori in contrasto con i nostri; che si permetta la costruzione
di edifici religiosi senza un adeguato controllo sui finanziatori; che si tolleri una predicazione religiosa
volta al fondamentalismo.
Tutto ciò succede essenzialmente per due motivi: la nostra vigliaccheria (la società occidentale è ormai
palesemente una società di vigliacchi) e il nostro tornaconto economico (divinità alla quale siamo disposti
a sacrificare ormai tutto).
Ti sei mai chiesta qual'è il tratto fondamentale del nostro sistema economico (il "capitalismo")? Oppure
perchè andiamo sistematicamente a combinare disastri in mezzo mondo (magari, che so, ammantando le vere
ragioni con una irritante pretesa di "esportare libertà e democrazia")?
L'Occidente, per così dire si muove su due coordinate. Un movimento è di ritrazione, e va verso l'individuo
così come ipotizzato già da Leibniz (l'individuo "monade", cioè che basta a se stesso). L'altro è di
espansione, e tende ad eliminare dal suo cammino ogni limite, ogni "frontiera".
Chi fa le spese di questi due "movimenti" è quel che sta nel mezzo: è il "gruppo"; la "comunità"; la "cultura"
intesa come gruppo di persone che condividono gli stessi valori e la stessa tradizione.
Io vivo (per mia fortuna) in un piccolo paesino nella campagna umbro-toscana; un posto in cui vige ancora un
senso forte della "comunità"; un posto in cui prima di uscire e andare a parlare con la gente (che ti conosce)
di sciocchezze come il "terrapiattismo" ci penseresti non solo due volte...
Ma, ti chiedo, succede la stessa cosa nelle grandi città in cui non ci si conosce nemmeno fra chi abita lo
stesso pianerottolo? Fra gente i cui unici rapporti "sociali" sono quelli con gli "amici" di Facebook?
In altre parole, io sostengo che è la stessa modernità dell'occidente a "creare" le condizioni da cui poi
si sviluppano e trovano il loro brodo di coltura certe grottesche rappresentazioni della realtà come quella
del "terrapiattismo".
Un "terrapiattismo" che, ti dà ragione, ha la stessa radice del multiculturalismo (ma, attenzione, è una radice
molto profonda...).
saluti

iano

Citazione di: InVerno il 27 Settembre 2018, 18:13:34 PM

Come è possibile che l'idea più stupida del mondo raccolga tanti consensi, e quali sono i meccanismi di internet (il colpevole è evidente) che danno credibilità a questa e altre stupidaggini? Siamo davvero pronti per un accesso incondizionato all'informazione, se questi sono i risultati ?




* https://today.yougov.com/topics/philosophy/articles-reports/2018/04/02/most-flat-earthers-consider-themselves-religious
Credo che internet semplicemente amplifichi le dinamiche sociali, rendendole evidenti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#23
Il valore da dare ad un gruppo sociale deriva dalle credenze su cui basa?
Forse , ma non per chi appartiene a quel gruppo .
Per chi appartiene al gruppo esso ha un valore in se' , e va difeso da ogni attacco.
Quando si attaccano le credenze del gruppo si attacca il gruppo e il gruppo si difende e si compatta.
Quanto siano giuste e razionali le critiche conta poco.
La reazione è sempre la stessa indipendentemente dal valore che noi diamo alle credenze del gruppo.
A un milanese doc chiediamo se è milanista od interista, e non perché, e se ci risponde che è juventino non ci stupiamo più di tanto.
Queste dinamiche sociali sono sempre state sotto gli occhi di tutti noi , e internet si limita ad evidenziarle.
Se al posto di interista e milanista mettiamo occidentale e non occidentale il risultato non cambia.
Il motivo per cui si difende il proprio gruppo non ha a che fare , se non apparentemente, coi valori su cui il gruppo si fonda.
Tuttavia se me attacchiamo i valori ciò vale per un attacco al gruppo , e non c'è da attendersi una risposta razionale.
Una società basata sui valori della scienza si è dimostrata e continua a dimostrarsi una utopia , ed è così oggi come lo era ieri , ma oggi ci appare più evidente di ieri.
Possiamo solo far notare en passant , che quelle società che , se volete accidentalmente , si basano , almeno in parte , sui valori della scienza , sono quelle che progrediscono di più.
La scienza dunque è un arma efficace , ed è sotto gli occhi di tutti oggi come ieri , ma oggi come ieri non c'e nessuna corsa agli armamenti , se non in senso non figurato , e solo in tal senso la scienza acquista valore.
Per difendere il proprio gruppo e non per rifondarlo su essa.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''