I due tipi di "razzisti"

Aperto da Eutidemo, 06 Settembre 2019, 14:19:17 PM

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InVerno

La questione sull'illegalità è triviale, stando come ad oggi i flussi. La mia compagna rinnova visti su visti da sei anni e non mi sembra di vedere molte altre alternative legali se non sposarla, e non viene dall'africa, anzi rinuncia ad un posto di lavoro sicuro e ben pagato per questo buco in depressione economica. Ha due lauree e parla sei lingue, ma il nostro sistema  è così all'avanguardia che dovrei passare dal prete per certificare la sua attitudine al suolo italiano. Con un sistema come questo, l'illegalità è quasi un vanto.

La questione che avevo posto era di opportunità economica, non mi hai risposto, ma se vuoi la espando. Se con cinquemila euro si apre una startup in Kenya, perchè nessun europeo sfrutta lo spazio economico lasciato dai "choosy" africani? Perchè i calabresi non vanno in Mozambico o in Etiopia? Se i neri non conoscono le loro ricchezze, approfittiamone noi!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve Jacopus. Non so se il quesito di InVerno : "Nel frattempo nessuno ha risposto all'obiezione di Inverno. Perché i calabresi, che non rischiano la morte, che non vivono in regimi oppressivi, che non sono minacciati dalla desertificazione, che non sono obbligati all'integralismo islamico, che hanno un sistema pubblico 100 volte migliore di quello africano...perché non fanno una startup in Calabria?" sia sincero oppure provocatorio, visto che la risposta è perfettamente nota ed ovvia.

Le startup calabresi verrebbero immediatamente soffocate dal clima socioculturale dei luoghi : mai sentito parlare di 'ndrangheta ??. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

doxa

Viator ha scritto:
Citazionel'importante è dare retta a fonti come la Santa Sede e l'ONU, note per la loro coerenza (la Santa Sede per il suo patrimonio immobiliare - l'ONU per il rispetto che porta ai veti di tre dei suoi membri).

Sulla pagina 9 de "Il Sole 24 Ore" della scorsa domenica, 3 novembre, c'è un lungo articolo sugli asset della cosiddetta "Santa Sede". Il titolo dell'articolo: "Non solo palazzi: per il Vaticano tesoretti da 11 miliardi".

L'articolo è su più colonne. Ve ne trascrivo le prime due, mezze colonne.

"La cifra complessiva forse la conosce solo il Papa. Ma non è sicuro. La stima di massima delle disponibilità finanziarie della Santa Sede e della Città del Vaticano, quindi del governo centrale e non di diocesi o congregazioni religiose, è di circa 5 miliardi di euro. In netto calo rispetto ad un decina di anni fa, quando, prima della crisi dei mercato e del crollo dei tassi di interesse, poteva sfiorare quasi i 10 miliardi. Questo per la parte mobiliare. Mentre quella immobiliare è stimata in oltre 6 miliardi. Si tratta esclusivamente di case e palazzi 'non funzionali' all'attività istituzionale. Quindi niente palazzo della Cancelleria o la Gregoriana, per capirci.
Questa valutazione è solo una piccola parte del patrimonio della 'Chiesa' (congregazioni religiose e diocesi) che nel mondo conta su un patrimonio valutato oltre 2mila miliardi, comprese università, scuole e ospedali.
Il tesoro pontificio non è unitario, cioè custodito da un unico soggetto, ma spezzettato in vari 'tesoretti', gestiti gelosamente in modo autonomo e, come si è visto, non sempre al meglio. L'ultima tempesta che ha investito la Curia, generata da un'inchiesta giudiziaria che ha portato a irruzioni, sospensioni dal servizio e vari effetti collaterali è stata innescata da un immobile di prestigio a Sloane Avenue, Londra, passato di mano attraverso varie società-veicolo e da mesi sotto il diretto controllo della Segreteria di Stato, un'operazione definita 'opaca' dal Segretario di Stato, Pietro Parolin. [...] Ma questo non è l'unico investimento immobiliare nella capitale inglese (fu Pio XII a comprare per primo sulle rive del Tamigi): al Sole 24 Ore risulta che la Segreteria di Stato controlli sette palazzi a Cadogan Square, nel quadrilatero più caro  della città in zona knightsbridge, l'indirizzo  di Harrod's e del Mandarin. Un buon investimento di almeno 70 milioni di sterline".
 
Tra le altre cose al Sole 24 Ore risulta che "la Segreteria di Stato controlli sette palazzi a Cadogan Square, nel quadrilatero più caro della città in zona Knightsbridge, l'indirizzo di Harrod's e del Mandarin".

viator

altamarea....................ma quanto sei dispettoso !! Io sono cinico e privo di misericordia ma tu mi rincorri nel diffondere certe notizie (sul cui merito non mi pronuncio). La Chiesa deve tenersi stretti i propri beni altrimenti, se se ne disfasse, come farebbe a fare del bene ?

E' un poco come succede per l'intera cultura e società del Primo Mondo : se non fossimo grassi e prosperi, come faremmo ad aiutare il Terzo Mondo ? La giustizia sociale ed economica ci vorrebbe tutti uguali ma - se ciò si realizzasse - come faremmo ad aiutarci l'un l'altro? Saremmo solamente intenti ciascuno a farsi i fatti propri, i quali risulterebbero identici a quelli degli altri.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#49
Citazionese non fossimo grassi e prosperi, come faremmo ad aiutare il Terzo Mondo ?
Eccalà, direbbe Alberto Sordi. In realtà siamo grassi e prosperi anche perché abbiamo depredato il Terzo Mondo. Hai mai pensato che il capitalismo si è sviluppato contemporaneamente al colonialismo moderno?
Al terzo mondo abbiamo tolto 100 e poi, per quietare la coscienza e specchiarci con la nostra bontà, gli doniamo 10, rimproverandoli se con quei 10 ( sono generoso, in realtà dovrei scrivere 1 o, al massimo, 2) non riescono a risollevarsi, al punto da giustificare il nostro ulteriore sfruttamento, visto che la loro cultura non permetterebbe uno sviluppo adeguato.
Ad ogni modo penso che sia troppo tardi per rimediare e che saremmo travolti da una dea che farà le veci della "livella" del principe De Curtis, Madre Natura.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 06 Novembre 2019, 20:49:23 PM
La questione sull'illegalità è triviale, stando come ad oggi i flussi. La mia compagna rinnova visti su visti da sei anni e non mi sembra di vedere molte altre alternative legali se non sposarla, e non viene dall'africa, anzi rinuncia ad un posto di lavoro sicuro e ben pagato per questo buco in depressione economica. Ha due lauree e parla sei lingue, ma il nostro sistema  è così all'avanguardia che dovrei passare dal prete per certificare la sua attitudine al suolo italiano. Con un sistema come questo, l'illegalità è quasi un vanto.

La questione che avevo posto era di opportunità economica, non mi hai risposto, ma se vuoi la espando. Se con cinquemila euro si apre una startup in Kenya, perchè nessun europeo sfrutta lo spazio economico lasciato dai "choosy" africani? Perchè i calabresi non vanno in Mozambico o in Etiopia? Se i neri non conoscono le loro ricchezze, approfittiamone noi!

Diversamente dalla visione Marxista, che crede che l' economia sia standardizzabile, la realtà economica è disomogenea, fatta di tante opportunità che poi gli individui, a seconda delle situazioni, delle capacità e della volontà, possono cogliere. Per cui non sta scritto da nessuna parte che quelle che possono essere opportunità per un Africano che sta sul posto lo siano anche per chi vive a migliaia di chilometri e ha altri tipi di opportunità. E poi non è vero che gli Europei non valorizzano le opportunità che l'Africa offre, lo fanno, e lo fanno anche i Cinesi e i Canadesi, caricandosi dei rischi connessi (E' di oggi la notizia che un convoglio di una multinazionale Canadese in Africa è stato assalito) ciascuno secondo le proprie convenienze. Un Africano può impegnare i soldi che ha per organizzare meglio l'attività che già esiste dalle sue parti, naturalmente sono tanti gli africani che questo già lo fanno, infatti quelli che prendono la strada del viaggio verso l'Europa sono una piccola minoranza rispetto a quelli che restano. 
Un saluto

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 07 Novembre 2019, 06:56:26 AM
Hai mai pensato che il capitalismo si è sviluppato contemporaneamente al colonialismo moderno?


E tu hai fatto caso che quando il colonialismo è finito il capitalismo (In realtà il libero mercato, ma mi adeguo alla tua definizione ideologizzata) ha continuato a prosperare mentre da allora molte delle ex-colonie hanno vissuto drammi terribili perché gli ex-colonizzati hanno cominciato ad ammazzarsi tra di loro.

doxa

#52
Jacopus, ancora sei assillato da questo senso di colpa del nostro ladrocinio al "Terzo Mondo". Quando terminerà l'espiazione di questa tua pena che ti perseguita ?

Ma la colpa degli altri perché deve cadere sull'Italia ? Rivolgiti alla Francia, all'Inghilterra, ecc..

Quella parvenza di colonialismo dell'Italia in Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia, fu di breve durata. Fu l'occasione per dare terre da lavorare ai contadini e ad artigiani italiani.   In cambio, in quegli anni, abbiamo costruito strade, ospedali, anche cinema. Il padre del mio vicino di casa fu uno di quelli che costruirono sale cinematografiche in Eritrea e Somalia. Ha portato la modernità in quelle zone. Che sbaglio !

Adesso ci sono migliaia di eritrei e somali in Italia. Pretendono pure di farci sentire in colpa.

Detesto la Chiesa "comitato di affari finanziari e immobiliari", aborro le onlus ideologizzate e buoniste in cambio di denaro,  disdegno i parassiti con la pelle di vari colori che vengono in Italia per farsi mantenere, ecc..

InVerno

#53
Citazione di: anthonyi il 07 Novembre 2019, 08:14:51 AMDiversamente dalla visione Marxista, che crede che l' economia sia standardizzabile, la realtà economica è disomogenea, fatta di tante opportunità che poi gli individui, a seconda delle situazioni, delle capacità e della volontà, possono cogliere. Per cui non sta scritto da nessuna parte che quelle che possono essere opportunità per un Africano che sta sul posto lo siano anche per chi vive a migliaia di chilometri e ha altri tipi di opportunità. E poi non è vero che gli Europei non valorizzano le opportunità che l'Africa offre, lo fanno, e lo fanno anche i Cinesi e i Canadesi, caricandosi dei rischi connessi (E' di oggi la notizia che un convoglio di una multinazionale Canadese in Africa è stato assalito) ciascuno secondo le proprie convenienze. Un Africano può impegnare i soldi che ha per organizzare meglio l'attività che già esiste dalle sue parti, naturalmente sono tanti gli africani che questo già lo fanno, infatti quelli che prendono la strada del viaggio verso l'Europa sono una piccola minoranza rispetto a quelli che restano.  
Un saluto
Non c'è bisogno di teorie economiche per spiegare perchè le persone migrino in direzione del capitale, non a caso gli Italiani non migrano verso l'UK ma verso Londra, che sono due cose molto diverse. Mi perplime tuttavia questo paternalismo del "potrebbero fare business li", così come tutte le varie distinzioni tra migranti economici e non, particolarmente in un paese dove un intera generazione sta emigrando per cause economiche, e nessuno si sogna di credere che questi "figli della nazione" siano delle specie di parassiti ma bensì "cervelli". I calabresi evidentemente hanno diritto di cercare miglior vita, i somali no.
[Ben inteso che io non sono per nulla a favore dell'immigrazione incontrollata, neanche e soprattutto quando è giustificata con motivi demografici, ma si può essere razionali senza ricorrere a narrative pretestuose]
A marzo avrei la possibilità di andare un mese in Kenya, mi piacerebbe pagarmi il viaggio vendendo qualche articolo, ma onestamente sono così preso dalla noia al solo pensiero che penso di desistere.A parte qualche convoglio ribaltato, sappiamo bene cause e motivi di quel che succede, non c'è niente di nuovo da raccontare, ci sono solo orecchie che non vogliono sentire. Si può fare tutte le piramidi di bicchieri che si vuole, ma quando nel bicchiere di testa c'è una cannuccia che beve il milkshake (cit. il petroliere) è difficile che in fondo arrivi qualche goccia. Situazione che tralaltro si sta ripetendo anche in europa, cosa di cui sicuramente  gli africani andrebbero avvisati.
(Ps. la Farnesina sconsiglia vivamente di anche solo avvicinarsi al confine somalo, perchè c'è il rischio di sparire come è accaduto a Silvia Romano, ma evidentemente anche questi rischi valgono solo per gli Italiani, gli africani ne sono immuni)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve Jacopus. Certamente. Il Primo Mondo si è arricchito a spese del Terzo, però lasciandogli qualche briciola.

Tutta colpa dei portoghesi, degli spagnoli, degli inglesi, francesi, olandesi, belgi etc. i quali sfrontatamente si misero a sbarcare altrove senza chiedere il permesso a nessuno (oggi subiamo il contrappasso).

Avrebbero dovuto limitarsi a bordeggiare coste sconosciute lasciando i locali alla vergine purezza della loro vita.
In questo modo avremmo che il Primo Mondo sarebbe assai meno prospero e non lascerebbe alcuna briciola al Terzo, il quale in questo modo potrebbe godersi la propria libertà di nascere in modo tradizionale, vivere in modo tradizionale, ammalarsi in modo tradizionale, morire in modo tradizionale ma soprattutto di lasciare intatte le proprie risorse naturali che - grazie ad un'economia di precaria sussistenza - non avrebbe nemmeno mai scoperto di possedere. Saluti a te ed auguri al Terzo Mondo.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#55
Buongiorno a te Viator dallo sguardo disincantato. Non pretendo tanto, all'umana indole è chiedere assai, ma equamente riconosciamo i motivi di questo ondivago vagare, senza scaricare colpe su chi è stato vittima e non carnefice. Non si può dire all'antilope quando viene sbranata dal leone " te la sei cercata, nascendo antilope", anche perché l'elegante metafora, nella realtà sociale non regge e l'antilope sapiens può tramutarsi indifferentemente in terrorista, delinquente, lavoratore, madre, attore, fino a carabiniere...tutte strade precluse alla povera antilope cervicapra bovidae .
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: altamarea il 07 Novembre 2019, 08:39:12 AMQuella parvenza di colonialismo dell'Italia in Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia, fu di breve durata. Fu l'occasione per dare terre da lavorare ai contadini e ad artigiani italiani.   In cambio, in quegli anni, abbiamo costruito strade, ospedali, anche cinema. Il padre del mio vicino di casa fu uno di quelli che costruirono sale cinematografiche in Eritrea e Somalia. Ha portato la modernità in quelle zone. Che sbaglio !
Che è l'equivalente di esportare pesci, anzichè insegnare a fare canne da pesca (o qualsiasi altra variante della metafora si voglia usare).
L'idea che la modernità possa essere esportata come un astronave aliena che sbarca in territori vergini è parecchio comica. Assomiglia all' uso di esportare "democrazia" che finisce sempre con il ritrovarsi con delle dittature. Cosa va storto?
Selassié aveva già intrapreso opere di modernizzazione prima dell'arrivo dei "modernissimi", dalla fondazione della prima università alla graduale abolizione della schiavitù, alla riforma del sistema feudale, la biografia di Selassié è costellata di interventi di modernizzazione del paese, in cui l'intervento italiano è solo una pagina nera di stop. Gli Italiani parteggiavano per i "medievalissimi", provarono persino a ristabilire il precedente reggente per ribaltare il governo di Selassié . Gli avrebbe fatto comodo uno stato pupazzo per mettere la cannuccia nel milkshake. Fallito, decisero poi di invadere, con la differenza che Selassié stava al fronte,  e il Duce aveva già intrapreso quell'andazzo modernissimo del "armiamoci e partite, io resto a casa".
Il fratello di mio nonno era presente durante l'invasione etiope, qualcosa so dell'esportazione della modernità col gas nervino, salvò una donna i cui genitori erano stati massacrati e la sposò in Italia. Questi migranti proprio non vogliono stare al loro posto quando passa l'aereo col gas nervino, hanno pure la pretesa di spostarsi di lato!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 07 Novembre 2019, 09:34:29 AM
Citazione di: anthonyi il 07 Novembre 2019, 08:14:51 AMDiversamente dalla visione Marxista, che crede che l' economia sia standardizzabile, la realtà economica è disomogenea, fatta di tante opportunità che poi gli individui, a seconda delle situazioni, delle capacità e della volontà, possono cogliere. Per cui non sta scritto da nessuna parte che quelle che possono essere opportunità per un Africano che sta sul posto lo siano anche per chi vive a migliaia di chilometri e ha altri tipi di opportunità. E poi non è vero che gli Europei non valorizzano le opportunità che l'Africa offre, lo fanno, e lo fanno anche i Cinesi e i Canadesi, caricandosi dei rischi connessi (E' di oggi la notizia che un convoglio di una multinazionale Canadese in Africa è stato assalito) ciascuno secondo le proprie convenienze. Un Africano può impegnare i soldi che ha per organizzare meglio l'attività che già esiste dalle sue parti, naturalmente sono tanti gli africani che questo già lo fanno, infatti quelli che prendono la strada del viaggio verso l'Europa sono una piccola minoranza rispetto a quelli che restano.  
Un saluto
Non c'è bisogno di teorie economiche per spiegare perchè le persone migrino in direzione del capitale, non a caso gli Italiani non migrano verso l'UK ma verso Londra, che sono due cose molto diverse. Mi perplime tuttavia questo paternalismo del "potrebbero fare business li", così come tutte le varie distinzioni tra migranti economici e non, particolarmente in un paese dove un intera generazione sta emigrando per cause economiche, e nessuno si sogna di credere che questi "figli della nazione" siano delle specie di parassiti ma bensì "cervelli". I calabresi evidentemente hanno diritto di cercare miglior vita, i somali no.
[Ben inteso che io non sono per nulla a favore dell'immigrazione incontrollata, neanche e soprattutto quando è giustificata con motivi demografici, ma si può essere razionali senza ricorrere a narrative pretestuose]
A marzo avrei la possibilità di andare un mese in Kenya, mi piacerebbe pagarmi il viaggio vendendo qualche articolo, ma onestamente sono così preso dalla noia al solo pensiero che penso di desistere.A parte qualche convoglio ribaltato, sappiamo bene cause e motivi di quel che succede, non c'è niente di nuovo da raccontare, ci sono solo orecchie che non vogliono sentire. Si può fare tutte le piramidi di bicchieri che si vuole, ma quando nel bicchiere di testa c'è una cannuccia che beve il milkshake (cit. il petroliere) è difficile che in fondo arrivi qualche goccia. Situazione che tralaltro si sta ripetendo anche in europa, cosa di cui sicuramente  gli africani andrebbero avvisati.
(Ps. la Farnesina sconsiglia vivamente di anche solo avvicinarsi al confine somalo, perchè c'è il rischio di sparire come è accaduto a Silvia Romano, ma evidentemente anche questi rischi valgono solo per gli Italiani, gli africani ne sono immuni)

Inverno, io non ho mai fatto differenza tra migranti economici e altro, semmai differenzio tra migranti legali, che si preoccupano di chiedere il permesso al paese di destinazione prima di migrare, e se questo permesso non ce l'hanno accettano questa situazione, e migranti illegali che passano le frontiere senza rispetto per le leggi. E' una differenza che ci dice che tipo di gente sono, se già migrando non hanno rispettato le leggi, come ci si può aspettare che le rispettino una volta infilatisi nel nostro territorio ? Poi tu continui a rigirare la frittata a modo tuo, per me chi emigra legalmente e avendo già prospettive realistiche di lavoro, è degno del massimo rispetto, da dovunque provenga e dovunque vada, i parassiti sono altri.

niko

Citazione di: viator il 06 Novembre 2019, 18:33:32 PM
Salve Niko. Ti leggo come un poco arrabbiato con me. Io amo l'ironia e sono completamente privo sia di tabù che di umana misericordia.
Che vogliamo farci ? Perchè il buonismo con poca spesa possa venir lodato, apprezzatto ed imitato dovrà ben confrontarsi con l'esistenza di biechi cinismi quali il mio, no?.

D'altra parte il caso singolo che io ho portato ad esempio e così crudamente commentato non mi sembra meriti misericordia, visto che nei post qui sopra trovo scritto che ritrovarsi in Italia a chiedere l'elemosina dovrebbe venir considerato una fortuna rispetto alla situazione che si è lasciata in patria.

Comunque non inquietarti più e scusami se ho irritato qualche tua sensibilità : l'importante è dare retta a fonti come la Santa Sede e l'ONU, note per la loro coerenza (la Santa Sede per il suo patrimonio immobiliare - l'ONU per il rispetto che porta ai veti di tre dei suoi membri).


E' incredibile come si viene fraintesi facilmente, io avevo messo, dopo una breve selezione, fonti della santa sede e dell'onu per non sentirmi dire che le mie sono fonti di sinistra, ma ne avevo trovate tante simili, come avevo scritto, decine di altre, avevo messo in fine la santa sede e l'onu, tra le decine di fonti simili sui lager libici che avevo trovato,  perché alla fine mi sembravano le meno accusabili di essere di sinistra o parte di un complotto da parte di chi vede bolscevichi e massoni complottisti ovunque pur di supportare la sua tesi.

Non è questione di non farsi la doccia per due settimane (come dice Antony) ma di vere e proprie torture, botte, ustioni, stupri, basta googlare lager libici, nenache ci sto a perdere tempo a mettere altri link, ripeto, ce ne sono decine...

Ma soprattutto, tu, Viator, hai scritto:

"D'altra parte il caso singolo che io ho portato ad esempio e così crudamente commentato non mi sembra che meriti misericordia, visto che nei post qui sopra trovo scritto che ritrovarsi in Italia a chiedere l'elemosina dovrebbe venir considerato una fortuna rispetto alla situazione che si è lasciata in patria"

Ecco. E' questo il punto fondamentale. L'affermazione non è soggettiva ma oggettiva. Tu cerchi di trasformarla in una mia affermazione soggettiva per fare polemica, ma io volevo semplicemente enunciare un dato di fatto e un pensiero statisticamente molto diffuso che evidentemente è nella mente di milioni di immigrati, visto che milioni di persone emigrano.
Perché non siamo ne io e ne te a dover stabilire se venire qui in Italia a chiedere l'elemosina sia o no un miglioramento rispetto alla situazione che si lascia emigrando da un paese straniero.
Io e te potremo discuterne per mesi, e sarebbe una discussione sterile, e anche abbastanza inutile.

C'è il dato oggettivo, cioè non discutibile e non parte della discussione, che la gente emigra e continua ad emigrare, quindi secondo molta gente, la risposta è sì, venire qui in Italia anche a chiedere l'elemosina è un miglioramento, è lapalissiano che secondo loro lo è, sennò non emigrerebbero. Quantomeno accettano il rischio, di non trovare niente di meglio che l'elemosina, o comunque a tempo indefinito si accontentano di quella come attività. 

E uno per cui arrivare a chiedere l'elemosina davanti a un supermercato è un miglioramento, è oggettivamente un disperato...
cioè uno che in origine si trovava a un punto della scala sociale ed esistenziale ancora più basso di quello che secondo noi, nella nostra percezione, è chiedere l'elemosina davanti a un supermercato, e ha dovuto fare uno sforzo, correre dei rischi per arrivare a quello, che è comunque uno stato secondo noi ancora miserabile e disprezzabile.
Stava ancora peggio di com'è stare a chiedere l'elemosina davanti a un supermercato, ed ha dovuto impegnarsi per avere quello come progresso. In altri termini era obbiettivamente un disperato. E una volta arrivato a chiedere l'elemosina davanti al nostro supermercato lo è rimasto, un disperato, ma probabilmente un po' meno disperato di come era prima, visto che mediamente per loro, per gli immigrati, ne vale la pena comunque di arrivare, e continuano a correre dei rischi, e spendere dei soldi,per arrivare.
Noi italiani non corriamo dei rischi e non spendiamo dei soldi, e non lasciamo la famiglia, e non ci sottoponiamo a stress fisici ed emotivi per arrivare al "grande traguardo sociale" di chiedere l'elemosina davanti a un supermercato, perché per noi quello non è un traguardo. 
Dunque come volevasi dimostrare alla base dell'immigrazione c'è la fame e la disperazione o comunque il sogno di elevare la propria condizione sociale anche solo di pochissimo e partendo da punti spesso bassissimi.

E poi, mi fa ridere il grande scandalo secondo cui gli immigrati scroccherebbero in nostro welfare.
Ma fatemi capire, se uno nasce in un paese dove il welfare non c'è, e sa che c'è un altro paese raggiungibile sia pure a costo di certi rischi dove il welfare c'è, non ha tutto il diritto di provare a salvare o a migliorare la sua vita provando a raggiungere il paese dove il welfare esiste?

Noi abbiamo la pensione di anzianità, la sanità quasi gratuita, il reddito di cittadinanza, forme indirette di welfare. Non sono cose che migliorano la vita, ma che la slavano. Senza pensione si muore. Senza sanità si muore. Chi non ha queste cose, ed è nella prospettiva di morire, prova ad emigrare. Semplicemente per non morire. Il vero scandalo è la mancanza di una giustizia globale, il fatto che esistano paesi in cui il welfare c'è, ed altri dove non c'è. Non che qualcuno "prova a scroccarci il welfare". Il welfare è un diritto. Vivere è un diritto. Per tutti gli abitanti della terra, non solo per alcuni.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Salve Niko. Hai voglia discuterne tra di noi. Impossibile intendersi poichè tu e molti altri affrontano questi problemi armati di buoni sentimenti e pieni di attenzione per i (comprensibilissimi e rispettabilissimi) problemi esistenziali dei SINGOLI COINVOLTI.
In poche parole, voi privilegiate il particolare, l'umano, il sentire.

Io e qualche altro - invece - pur consapevoli che risulteremo ingiusti od offensivi per i singoli, ci concentriamo sul problema sociale COLLETTIVO, senza riguardo per casi singoli, poichè il problema nel suo insieme NON SI PUO' RISOLVERE ACCONTENTANDO TUTTI QUELLI CHE HANNO BISOGNI, ALTRIMENTI SI SPARGE LA VOCE E NEL GIRO DI UN PAIO DI ANNI ARRIVEREBBERO TRE O QUATTROCENTO MILIONI DI PROFUGHI, TUTTI - secondo il vostro punto di vista - bisognosi e meritevoli di tutto quello che a casa loro manca.

L'atteggiamento pietistico rappresenta solamente il suicidio sociale, demografico, economico del Paese che lo adottasse.

Ecco perchè questi problemi vanno affrontati come i tanti altri argomenti di ampio respiro che una politica, un'etica, un governo dovrebbero affrontare. IN MODO POSSIBILMENTE EQUO PER TUTTI MA SENZA BADARE AI CASI PERSONALI DI NESSUNO.
Si chiama dura lex sed lex. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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