I diritti degli altri animali

Aperto da Eutidemo, 12 Ottobre 2021, 07:11:57 AM

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Eutidemo

In realtà, più che dei "diritti degli animali", bisognerebbe parlare sempre dei "diritti degli altri animali"; ed infatti non c'è dubbio alcuno che anche gli esseri umani siano degli "animali".
La qual cosa discende inequivocabilmente dalla circostanza che, tradizionalmente, i "regni naturali" sono tre:
- minerale;
- vegetale;
- animale.
Per cui, essendo fuori dubbio che l'uomo non è ne un "minerale" nè un "vegetale", non si può che concludere che sia senz'altro un "animale".
***
Non c'è neanche dubbio, peraltro, che l'uomo sia un animale "diverso" dagli altri; ed invero, qualunque "animale" è diverso dagli altri animali.
Il che si verifica sotto molti aspetti, quali, principalmente:
-  la forma fisica;
- l'intelligenza.
Ed infatti, non c'è dubbio che:
- una balena abbia una forma fisica molto diversa da quella di uno scoiattolo (sebbene in origine gli somigliasse molto);
- una scimmia abbia un'intelligenza di gran lunga superiore a a quella di un bruco.
***
Si potrebbe però sostenere che la differenza fondamentale tra l'uomo e gli altri animali, consiste nel fatto che l'uomo ha un'"anima", mentre gli altri animali, nonostante il loro prefisso ("anima_li"), ne siano assolutamente privi.
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Al riguardo, per non andare "off topic", non intendo qui aprire un dibattito sull'esistenza o meno dell'anima; anche perchè, prima di aprire una discussione del genere, bisognerebbe mettersi d'accordo su che cosa si intenda con un termine del genere (cosa non certo molto facile).
***
In ogni caso, per economia logica del discorso che intendo fare in questa sede, credo che tutti si possa essere d'accordo su una evidente verità:
a)
Ci sono delle cose assolutamente non controverse, della cui esistenza nessun dubita; come, ad esempio, del fatto che i gatti abbiano la coda e noi no.
b)
Ci sono, invece, delle cose alquanto controverse, sulla cui esistenza non c'è il minimo accordo; come, ad esempio, del fatto che i gatti non abbiano un'anima, e noi sì (ammesso che esista una cosa del genere).
***
Ciò premesso, a mio avviso, per quanto concerne "i diritti degli altri animali", senza per questo neanche dover scomodare il "Rasoio di Occam":
- occorre necessariamente tenere conto esclusivamente delle cose pacifiche e verificabili, cioè quelle sub a);
- bisogna invece escludere tutte quelle cose la cui esistenza è controversa, cioè quelle sub b).
Altrimenti, oltre che dei "diritti degli altri animali", dovremmo anche metterci a discutere dei "diritti  dei fantasmi" (cioè se sia lecito o meno importunarli con le sedute spiritiche), dei "diritti  degli extraterrestri" (cioè se sia lecito o meno concedere loro il diritto di atterraggio), e così via.
***
In ogni caso, in ambito giuridico, il concetto di "anima" non ha alcun ingresso, in quanto l'attribuzione dei "diritti soggettivi" alle "persone fisiche", viene operato esclusivamente in base ad un criterio strettamente "tassonomico"; vale a dire che possono fruire di tali diritti soltanto gli animali inquadrabili:
- nella specie "sapiens"
- nel genere "homo"
- nella famiglia: "hominidae"
- nell'ordine "primates" (cioè, "scimmie").
Al riguardo sarebbe interessante "disquisire", qualora se ne trovasse ancora qualcuno in circolazione, come sarebbe giuridicamente inquadrabile un "homo erectus"; il quale appartiene senz'altro al "genere umano", ma non, in particolare, alla nostra specifica "specie umana".
Però, per fortuna, tale problema non si pone!
***
Si pone, invece, il problema relativo agli altri animali, e non è certo un problema molto semplice; come invece riteneva Cartesio, che buttava i gatti fuori dalla finestra del quinto piano, asserendo che erano solo delle "macchine".
Ma sbagliava di grosso, perchè, almeno per quanto riguarda i mammiferi, non è affatto così.
***
Al riguardo non c'è dubbio alcuno che (almeno in generale), gli uomini siano notevolmente più intelligenti degli altri animali; anche, e soprattutto, perchè sono in grado di una comunicazione di tipo astratto.
Ad esempio, dubito molto che un babbuino, per quanto in teoria dovrebbe essere molto interessato alla presente discussione, sarebbe mai in grado di intervenirvi con sue considerazioni di carattere giuridico e filosofico.
Anzi, lo escluderei proprio!
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Sono invece sicuro che un babbuino, se gli si bruciasse una zampa, proverebbe esattamente lo stesso dolore fisico di un essere umano; così come è dimostrato scientificamente che, in condizioni di prigionia e di isolamento, il babbuino "cadrebbe in depressione" esattamente come un ingegnere, se venisse chiuso in gabbia pure lui nelle stesse condizioni.
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Per cui, secondo me, il "discrimine" giuridico dovrebbe consistere:
- non tanto nella maggiore o minore intelligenza di un essere vivente;
- quanto, piuttosto, nella sua maggiore o minore capacità di provare dolore fisico e/o disagio psicologico.
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Altrimenti, a ben vedere, poichè nei gravi stati di demenza può accadere che un essere umano decada ad un grado di intelligenza inferiore a quello di una cavia da laboratorio, se il "discrimine" del trattamento giuridico fosse quello, i malati di "alzheimer" potrebbero essere usati anche loro come cavie da laboratorio.
Il che non mi sembra certo una scelta auspicabile!
***
Sotto l'aspetto giuridico, in effetti, l'art.544 c.p.  punisce chiunque maltratti un animale, non tenendo conto delle sua "caratteristiche etologiche"; e, al riguardo, la Cassazione ha ormai definitivamente riconosciuto come il maltrattamento degli animali non sia da considerarsi solo in senso "fisico", ma anche "psichico", in quanto la legge intende  "tutelare gli animali quali esseri viventi capaci di percepire con dolore comportamenti non ispirati a simpatia, compassione ed umanità" (Cass. Pen., sez. III, n. 46291/2003). 
E, se c'è qualcosa di davvero "disumano", è spesso proprio il comportamento degli "esseri umani" nei confronti degli esseri "non umani".
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C'è poi da considerare la Legge 14 agosto 1991, n. 281, denominata "legge quadro" in materia di tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo; con tale normativa,  l'Italia è divenuta il primo Paese al mondo a riconoscere il diritto alla vita e alla tutela degli animali randagi, vietandone la soppressione se non in casi di gravi malattie, malattie incurabili o comprovata pericolosità.
Inoltre sono previste sanzioni per chi abbandona gli animali, o li commercia ai fini della sperimentazione.
***
Però, secondo me, c'è ancora molto da fare!
***
L'OMO E LA SCIMMIA
Trilussa (Carlo Alberto Salustri)
L'Omo disse a la Scimmia:
— Sei brutta, dispettosa:
ma come sei ridicola!
ma quanto sei curiosa!
Quann'io te vedo, rido:
rido nun se sa quanto!...
La Scimmia disse: — Sfido!
T'arissomijo tanto!
:D :D :D
***

anthonyi

Ciao eutidemo, perché sei così sicuro che gli altri animali non abbiano un'anima? E' l'egocentrismo umano che ha costruito questa convinzione, in realtà tutte le argomentazioni che puoi costruire a sostegno dell'idea che l'uomo abbia un'anima, le puoi costruire a sostegno dell'idea che anche i mammiferi sono dotati di un'anima.
L'idea dell'esistenza dell'anima nasce dai meccanismi empatici ed emotivi, dalla capacità dell'individuo di esprimere quello che sente dentro e di recepire questa espressione, che permette di dare l'idea che dentro il corpo ci sia qualcos'altro, appunto l'anima.
Analoghi meccanismi li troviamo in tutta la classe dei mammiferi.

Jacopus

Sull'anima non mi pronuncio, ma se con anima intendiamo la capacità di provare emozioni ed elaborare di conseguenza dei sentimenti, che vanno oltre le capacità cognitivo/razionali, è innegabile che anche gli animali superiori (uccelli e mammiferi e probabilmente anche altre specie come i polipi) siano dotati di questo bagaglio esperenziale, che non è originato da funzioni "spirituali" ma da concrete esigenze di sopravvivenza. La paura, la rabbia, il disgusto, la gioia e la sorpresa, tanto per citare le più comuni, sono sensazioni che aumentano la fitness dell'organismo e le sue possibilità di sopravvivenza. Rispetto a queste emozioni comuni, quello che davvero distingue l'uomo è la capacità di riflettere su di esse e di educarle attraverso l'interazione fra modelli cognitivi/razionali e modelli emotivo/sentimentali e, successivamente, attraverso la storia culturale, per cui la gelosia sarà inevitabilmente associata ad Otello e la nostalgia a Ulisse. Funzione che è la diretta conseguenza di un cervello abnorme, che questo sì, non ha eguali sul pianeta terra, in termini di complessità e anche di corrispondente consumo di energia (il 15-20 per cento di ciò che mangiamo serve a mantenere in vita il cervello, nonostante il suo peso sia il 2 per cento del peso del corpo umano).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Anima-ti sono quegli organismi complessi capaci di movimento. Il fatto che sviluppino generalmente delle capacità sensoriali dipende dal fatto che si muovono, e il fatto che li "orchestrino" in una coscienza anche, così come il fatto che di conseguenza provino dolore per capire quando "andare via". Minerali (?), vegetali, funghi sono regni immobili, o meglio inanimati. A cosa servirebbe ai vegetali provare dolore.. non possono sradicarsi e scappare.

Le persone già decidono sulla base del dolore altrui percepito quali animali trattare meglio o peggio, qualcuno pensa che il pesce, con quella faccia da tonno, non può essere uno molto intelligente. Altri immaginano che dentro un uovo non fertilizzato ci sia un feto in movimento, animato. Esiste poi lo status privilegiato degli animali da compagnia, quelli da produzione..il dolore provato dal ratto, non è molto considerato. E' un sistema utilitaristico forse, e molto legato alle tradizioni e relazioni preistoriche, però esiste.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Alexander

Buongiorno a tutti



La differenza che vedo tra uomini e animali è che nessun animale concede dei diritti ad un altro animale. Si divorano, si ignorano o si temono in base alle proprie necessità biologiche. L'uomo viceversa ritiene che anche gli animali godano di diritti. Naturalmente se poi pensa che siano un pericolo ne stermina tranquillamente a milioni (come nel caso delle epidemie dovute a qualche virus), ritenendo suo diritto farlo. Diciamo che i diritti che l'essere umano  concede agli animali  sono sempre subordinati ai diritti di cui pensa di godere egli stesso. Pensate alla pratica di sopprimere l'animale vecchio e ammalato da parte del veterinario pagato dal "proprietario" dell'animale domestico. Non esiste nulla di simile in natura, ma l'uomo pratica l'eutanasia (non consenziente) sull'animale ritenendola cosa nobile e giusta, per alleviarne la sofferenza. Lo fa naturalmente proiettando la propria sofferenza su quella dell'animale e pensando che l'animale "sarebbe d'accordo"( forse)? L'uomo vorrebbe estendere l'"umanizzazione" ad ogni specie. Sarebbe come se il leone volesse ardentemente "leonizzare" le altre specie.  ;D
A pensarci bene potrebbe essere proprio questa l'espressione tangibile dell'anima umana. Il suo desiderio di riversarsi su ogni essere vivente: amarlo, odiarlo, farlo proprio (un tempo si diceva "a propria immagine e somiglianza"). Cerchiamo sempre di vedere qualcosa di umano nel comportamento animale, qualcosa che ci appaia simpatico. Così immaginiamo animali che parlano, sentono, soffrono come noi (le favole ne sono piene).

atomista non pentito

A ben vedere gli "altri animali" ( nessuno escluso) fanno esattamente tutto quello che fa l'homo ( sapiens ? , erectus ? terminator ?) solo che ognuno lo fa e lo esprime a modo suo. L'unica cosa che non fanno e' essere in conflitto distruttivo con cio' che li circonda ( indistintamente). Non e' il caso a mio parere né di vedere il tutto in modo "disneyano" ma neanche pensare a chissa' quale superiorita' della ns specie. Superiorita' tutta da dimostrare.

viator

Citazione di: atomista non pentito il 12 Ottobre 2021, 09:26:45 AM
A ben vedere gli "altri animali" ( nessuno escluso) fanno esattamente tutto quello che fa l'homo ( sapiens ? , erectus ? terminator ?) solo che ognuno lo fa e lo esprime a modo suo. L'unica cosa che non fanno e' essere in conflitto distruttivo con cio' che li circonda ( indistintamente). Non e' il caso a mio parere né di vedere il tutto in modo "disneyano" ma neanche pensare a chissa' quale superiorita' della ns specie. Superiorita' tutta da dimostrare.


Salve atomista. Mai si riflette abbastanza. Spesso ci si butta "a pesce" sulle convinzioni più usuali e più a  "portata di mente".




Infatti - secondo me - non è vero che non esistano animali i quali si astengono dal distruggere l'ambiente.

Pensa solamente a ciò che fanno termiti e cavallette. Quando c'è da organizzarsi e sopravvivere - ti assicuro - nessuno pensa all'"ambiente". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 12 Ottobre 2021, 07:52:33 AM
Ciao eutidemo, perché sei così sicuro che gli altri animali non abbiano un'anima? E' l'egocentrismo umano che ha costruito questa convinzione, in realtà tutte le argomentazioni che puoi costruire a sostegno dell'idea che l'uomo abbia un'anima, le puoi costruire a sostegno dell'idea che anche i mammiferi sono dotati di un'anima.
L'idea dell'esistenza dell'anima nasce dai meccanismi empatici ed emotivi, dalla capacità dell'individuo di esprimere quello che sente dentro e di recepire questa espressione, che permette di dare l'idea che dentro il corpo ci sia qualcos'altro, appunto l'anima.
Analoghi meccanismi li troviamo in tutta la classe dei mammiferi.
Forse mi sono spiegato male! :)
Ed infatti non ho mai detto che gli altri animali non hanno un'anima, ho solo detto che non so se ce l'abbiamo noi; ed infatti, secondo me, se ce l'abbiamo noi ce l'hanno pure loro. ;) Però ritengo la cosa irrilevante ai fini del riconoscimento di certi diritti anche agli altri animali! ;)

Eutidemo

Citazione di: Jacopus il 12 Ottobre 2021, 08:11:36 AM
Sull'anima non mi pronuncio, ma se con anima intendiamo la capacità di provare emozioni ed elaborare di conseguenza dei sentimenti, che vanno oltre le capacità cognitivo/razionali, è innegabile che anche gli animali superiori (uccelli e mammiferi e probabilmente anche altre specie come i polipi) siano dotati di questo bagaglio esperenziale, che non è originato da funzioni "spirituali" ma da concrete esigenze di sopravvivenza. La paura, la rabbia, il disgusto, la gioia e la sorpresa, tanto per citare le più comuni, sono sensazioni che aumentano la fitness dell'organismo e le sue possibilità di sopravvivenza. Rispetto a queste emozioni comuni, quello che davvero distingue l'uomo è la capacità di riflettere su di esse e di educarle attraverso l'interazione fra modelli cognitivi/razionali e modelli emotivo/sentimentali e, successivamente, attraverso la storia culturale, per cui la gelosia sarà inevitabilmente associata ad Otello e la nostalgia a Ulisse. Funzione che è la diretta conseguenza di un cervello abnorme, che questo sì, non ha eguali sul pianeta terra, in termini di complessità e anche di corrispondente consumo di energia (il 15-20 per cento di ciò che mangiamo serve a mantenere in vita il cervello, nonostante il suo peso sia il 2 per cento del peso del corpo umano).
Condivido tutto quello che hai scritto; aggiungo solo che molte della cose che hai detto sono ormai comprovate scientificamente.
Vedi, ad esempio, l'articolo apparso sull'ultimo numero di Mind (ancora in edicola).

Eutidemo

#9
Citazione di: InVerno il 12 Ottobre 2021, 08:31:44 AM
Anima-ti sono quegli organismi complessi capaci di movimento. Il fatto che sviluppino generalmente delle capacità sensoriali dipende dal fatto che si muovono, e il fatto che li "orchestrino" in una coscienza anche, così come il fatto che di conseguenza provino dolore per capire quando "andare via". Minerali (?), vegetali, funghi sono regni immobili, o meglio inanimati. A cosa servirebbe ai vegetali provare dolore.. non possono sradicarsi e scappare.

Le persone già decidono sulla base del dolore altrui percepito quali animali trattare meglio o peggio, qualcuno pensa che il pesce, con quella faccia da tonno, non può essere uno molto intelligente. Altri immaginano che dentro un uovo non fertilizzato ci sia un feto in movimento, animato. Esiste poi lo status privilegiato degli animali da compagnia, quelli da produzione..il dolore provato dal ratto, non è molto considerato. E' un sistema utilitaristico forse, e molto legato alle tradizioni e relazioni preistoriche, però esiste.
I "vegetali" sono esseri viventi, per cui non puoi equipararli ai "minerali" solo perchè non si muovono; ed infatti, crescono e si riproducono (il che è un modo di muoversi), mentre i "minerali" non possono farlo.
I "vegetali" non provano dolore perchè sono privi di un sistema nervoso centrale; ma questo fa parte delle caratteristiche del loro modo di "vivere".
Sono invece d'accordo sul fatto che il nostro sfruttamento degli altri animali, risponde ad un sistema utilitaristico, che è legato alle tradizioni e relazioni preistoriche.

Eutidemo

Citazione di: Alexander il 12 Ottobre 2021, 09:14:18 AM
Buongiorno a tutti



La differenza che vedo tra uomini e animali è che nessun animale concede dei diritti ad un altro animale. Si divorano, si ignorano o si temono in base alle proprie necessità biologiche. L'uomo viceversa ritiene che anche gli animali godano di diritti. Naturalmente se poi pensa che siano un pericolo ne stermina tranquillamente a milioni (come nel caso delle epidemie dovute a qualche virus), ritenendo suo diritto farlo. Diciamo che i diritti che l'essere umano  concede agli animali  sono sempre subordinati ai diritti di cui pensa di godere egli stesso. Pensate alla pratica di sopprimere l'animale vecchio e ammalato da parte del veterinario pagato dal "proprietario" dell'animale domestico. Non esiste nulla di simile in natura, ma l'uomo pratica l'eutanasia (non consenziente) sull'animale ritenendola cosa nobile e giusta, per alleviarne la sofferenza. Lo fa naturalmente proiettando la propria sofferenza su quella dell'animale e pensando che l'animale "sarebbe d'accordo"( forse)? L'uomo vorrebbe estendere l'"umanizzazione" ad ogni specie. Sarebbe come se il leone volesse ardentemente "leonizzare" le altre specie.  ;D
A pensarci bene potrebbe essere proprio questa l'espressione tangibile dell'anima umana. Il suo desiderio di riversarsi su ogni essere vivente: amarlo, odiarlo, farlo proprio (un tempo si diceva "a propria immagine e somiglianza"). Cerchiamo sempre di vedere qualcosa di umano nel comportamento animale, qualcosa che ci appaia simpatico. Così immaginiamo animali che parlano, sentono, soffrono come noi (le favole ne sono piene).
In effetti, quelli che noi concediamo agli animali, non sono dei veri e propri "diritti soggettivi", che si possano far valere in giudizio; come, invece, accade per le persone totalmente incapaci di intendere e di volere, nel cui nome e per il cui conto possono e devono agire i loro rappresentanti legali.
Ed infatti così come fanno tutti gli altri animali, anche noi, per sopravvivere, ci nutriamo di altri esseri viventi; con l'unica eccezione (in genere) dei membri della nostra specie.
***
Per cui hai perfettamente ragione nel dire che i diritti che l'essere umano  concede agli animali  sono sempre subordinati ai diritti di cui pensa di godere egli stesso; solo che dovrebbe evitare di infliggere ad altri esseri viventi delle sofferenze inutili.
***
Quanto all'eutanasia:
- forse questo è l'unico caso in cui l'uomo evita di infliggere ad altri esseri viventi delle sofferenze inutili, sopprimendoli quando non c'è più niente da fare per loro;
- mentre invece, non si fa scrupolo di far soffrire il "prossimo", tenendolo in vita per i capelli, con un crudele e inutile accanimento terapeutico.
***
Hai anche ragione nel dire che noi cerchiamo sempre di vedere qualcosa di umano nel comportamento animale (ovvero qualcosa di animale nel comportamento umano); il che, a seconda dei casi, può essere giusto o sbagliato, ma, in generale, è molto semplicistico.
Ed infatti, condividiamo alcuni comportamenti etologici con certe specie animali (ad esempio il tabù dell'incesto, con l'"oca cinerina"), ma non li condividiamo con altre specie animali (ad esempio, alcune specie di scimmie); ed infatti ogni specie animale ha comportamenti a volte simili e a volte diversi dalle altre, per cui non si può mai generalizzare.
***


atomista non pentito

Viator : termiti e cavallette ( anche castori ecc ecc) non distruggono ....... modificano , infatti se non gli rompiamo le scatole noi se ne vivono tranquilli e beati fino al prossimo meteorite ( o mutamenti evolutivi della specie) , noi invece ci faremo fuori entro non molto mi sa. Con tutti i nostri sentimenti e presunte anime comprese

Jacopus

Atomista e Viator. In realtà la differenza fra noi e le termiti è solo quantitativa. Il nostro potere, derivante dall'acquisizione della "tecnica", è molto più grande e quindi la nostra capacità distruttiva è tale che l'ecosistema non è in grado di ricostruire e rigenerare ciò che distruggiamo per ottenere energia, mentre quello che fanno tutte le termiti e le formiche del mondo, viene rigenerato probabilmente in poche ore.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Eutidemo il 12 Ottobre 2021, 13:21:08 PM
I "vegetali" sono esseri viventi, per cui non puoi equipararli ai "minerali" solo perchè non si muovono; ed infatti, crescono e si riproducono (il che è un modo di muoversi), mentre i "minerali" non possono farlo.
I "vegetali" non provano dolore perchè sono privi di un sistema nervoso centrale; ma questo fa parte delle caratteristiche del loro modo di "vivere".
Sono invece d'accordo sul fatto che il nostro sfruttamento degli altri animali, risponde ad un sistema utilitaristico, che è legato alle tradizioni e relazioni preistoriche.

Ho citato i minerali apponendo un "?" vicino perchè li ho citati da te, i regni biologici ovviamente non prevedono i minerali che sono  abiotici, tu hai parlato  di regni naturali rifacendoti non so di preciso a quale classificazione che prevede anche i minerali,a me non importa e io ho riportato la tua dicitura, il mio ragionamento partiva comunque dalla classificazione a sei regni, che non prevede i minerali, restano organismi cellulari (che si "muovono" ma non per mezzo di un apparato motorio) funghi e vegetali, infine gli animali, dotati di capacità di movimento con tutto ciò che ne consegue .
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Citazione di: atomista non pentito il 12 Ottobre 2021, 14:18:40 PM
Viator : termiti e cavallette ( anche castori ecc ecc) non distruggono ....... modificano , infatti se non gli rompiamo le scatole noi se ne vivono tranquilli e beati fino al prossimo meteorite ( o mutamenti evolutivi della specie) , noi invece ci faremo fuori entro non molto mi sa. Con tutti i nostri sentimenti e presunte anime comprese

Salve atomista. Spiegami allora tu la differenza FILOSOFICA (quella pratica la conoscono anche i bambini)  tra distruggere, modificare, costruire, sfruttare, coltivare, colonizzare.....................................


Conosci il primo principio della termodinamica (nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma) ? Esso principio si adatta meravigliosamente anche ai fondamenti filosofici.


Forse tu volevi affermare che la specie umana è l'unica in grado di suicidarsi collettivamente ? (ti ricordo che il termine suicidio implica l'esistenza di una libera e consapevole VOLONTA' di togliersi la vita). Perciò tale ipotesi è una pura e libera tua convinzione !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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