Geopolitica 2024

Aperto da InVerno, 18 Gennaio 2024, 10:12:41 AM

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Ipazia

I nazifascisti sono in gran parte supporter di Israele fin dal 1967. Se non hai capito questo di che parli ? Il posto dell'ebreo l'ha preso l'arabo nell'immaginario ariano puro. C'è ancora qualche antisemita di vecchia tradizione, ma il grosso è allineato con Israele, Nato e Davos.

Agli Hammerband vorrei chiedere perché Budapest e non Kiev, dove i neonazisti non si limitano a sceneggiate in piazza. Ecco perché Davos. Come diceva quel tale: "a pensar male ..."
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#76
Citazione di: Ipazia il 03 Febbraio 2024, 19:34:22 PMI nazifascisti sono in gran parte supporter di Israele fin dal 1967. Se non hai capito questo di che parli ? Il posto dell'ebreo l'ha preso l'arabo nell'immaginario ariano puro. C'è ancora qualche antisemita di vecchia tradizione, ma il grosso è allineato con Israele, Nato e Davos.

Agli Hammerband vorrei chiedere perché Budapest e non Kiev, dove i neonazisti non si limitano a sceneggiate in piazza. Ecco perché Davos. Come diceva quel tale: "a pensar male ..."


Forse i postfascisti moderati e di governo, attuali, tipo la Meloni, sono assolutamente proisraele, ma ti assicuro che quelli "stradaioli", curvaioli, residuali e anche fisicamente, pericolosi, Forza Nuova, Casapound eccetera, sono attualmente tutti antiisraele, antisemiti, e propalestina, basta che ti leggi qualunque loro comunicato, canzone, che ti informi realmente, invece di parlare per luoghi comuni e storie vecchie del 1967.

Poi, se vai a fare adesso come adesso in ucraina quello che gli antifascisti, hammerbande o no, hanno fatto in ungheria, semplicemente, ti sparano, o, se proprio ti va bene, non ti ci fanno arrivare, e un istinto di conservazione ce l'hanno tutti: certo la forma gloriosa della manifestazione pubblica antifascista e antiazov non e' cosa possibile, li'... ma ti assicuro che l'azov non sta simpatico a nessuno, nell'ambiente antifascista radicale, e neanche moderato...

Qualcuno ci e' anche andato, a combatterlo, ma certo nella forma della militanza clandestina individuale, la cosa ha fatto notizia solo per i morti e dopo che erano morti, ma chiedere perche' non si organizza una manifestazione pubblica anti azov in ucraina oggi, e' una domanda retorica, e' come chiedere perche' non si organizza una partita di hockey su ghiaccio nel deserto: per motivi ovvi, che non vale neanche la pena spiegare. Se vuoi, organizzala tu.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

daniele22

Sempre premesso che qualsiasi pensiero che contempli l'uso del danaro come elemento ripagante l'individuo per il suo lavoro corrisponda ad un pensiero neofascista vorrei anche aggiungere che ad oggi la violenza fisica e/o psichica è uno strumento di ampio uso. Pur tuttavia ¿Chi, al giorno d'oggi non pensa che il premio in danaro sia in fondo cosa buona e giusta?
Il rivoluzionario dice che non è cosa buona e giusta, ma non può dimenticare che oggi si pensa così, anche perché forse lo pensa pure lui ... forse. Attualmente, quelli che non sono rivoluzionari sono neofascisti

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 04 Febbraio 2024, 09:48:02 AM
Sempre premesso che qualsiasi pensiero che contempli l'uso del danaro come elemento ripagante l'individuo per il suo lavoro corrisponda ad un pensiero neofascista

Adesso ho capito perché ci sono imprenditori che "pagano" i lavoratori con una bella pacca sulle spalle e un sentito ringraziamento, sono antifascisti. Però Daniele mi sa che i lavoratori preferiscono imprenditori fascisti, che pagano con vil moneta. 

InVerno

La quota di persone che non ha la più pallida definizione di "fascismo", in Italia non di meno dove il brand è nato, francamente fa perdere speranza nella scuola, e non parlo di disquisizioni di lana caprina, parlo proprio del termine usato completamente a caso. Solo in Russia ho visto una situazione peggiore, e penso che sia chiaro che il minimo comun denominatore sono i comunisti che lo hanno usato come sinonimo di "nemico". Che poi a dare del fascista a certi politici gli si fa quasi un complimento. Usano retoriche e stratagemmi chiaramente di quell'arsenale, ed è giusto sottolinearlo .. ma la sostanza neanche esiste. Dalla destra Italiana che promette di fermare gli sbarchi con atti pirotecnici, e poi gli sbarchi aumentano. Dalla destra antieuropeista che promette l'uscita dall'UE, e quando la ottiene come in UK che fa dopo? Farage si iscrive ad un reality show. Poi c'è Putin, che pensa che ti ripensa ha trovato che il quid Russo è non parlare dei gay, neanche perseguitarli, sono in televisione tutti i giorni, semplicemente non parlarne come se questo alterasse la loro presenza. E via via una serie di sceneggiate senza sostanza e senza conseguenze che si estinguono nel nulla che sono. Più che una destra fascista è una destra tumorale. I tumori non si sviluppano perchè hanno una diversa idea della vita o dell'organismo, hanno una rilevanza biologica solo per la loro capacità  di portare un organismo allo stadio terminale. La destra preoccupa non per quello che è capace di fare o propone, ma per il nulla che è. Viene allora in mente un grande film.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

daniele22

Citazione di: anthonyi il 04 Febbraio 2024, 11:37:19 AMAdesso ho capito perché ci sono imprenditori che "pagano" i lavoratori con una bella pacca sulle spalle e un sentito ringraziamento, sono antifascisti. Però Daniele mi sa che i lavoratori preferiscono imprenditori fascisti, che pagano con vil moneta.
Ciao anthonyi, se si tratta di parlare del nulla allento facilmente la mia rigidità ... il tuo sarcasmo seppur di appena sufficiente foggia mi induce quindi a risponderti. Devo dire che inspiegabilmente tu mi sia in un certo senso simpatico. Mi ricordi Luttvak, il noto politologo .... Quando lo vedo alla tv cerco di zittire tutti gli eventuali presenti, anche con scarso successo a volte, perché è una delle persone che ovviamente non sono certo mie amiche, ma al tempo stesso devo dire che mi procura grande ilarità ... forse è solo il suo italiano a farmi ridere, ma non è proprio così, c'è qualcosa di più e tanto basti. Ti dirò che ieri un mio amico patafisico che non la pensa proprio come me e al quale illustrai il mio attacco diretto a te e a inVerno facendogli notare il giorno in cui lo produssi, cioè il sabato ... intendi shabbat ebraico e pure sabato fascista. Cosa c'entrino gli ebrei coi fascisti in questo funambolico accostamento non te lo saprei dire di preciso, ma come ben sai le vie del Signore sono infinite e a me piacciono i romanzi ... tale mio amico appunto mi ha suggerito di fare una stima delle persone in Italia che la pensano come me. Essendo curioso per natura accettai volentieri il suggerimento e mi produssi in una ricerca immaginaria che mi costò erculee fatiche. Il risultato che ottenni e, te lo giuro, senza avvalermi dell'intelligenza artificiale, fu uno spettro che va dalle ventitré alle trentuno persone ... due numeri primi tanto per capirci. Pensa solo se fossero usciti due primi gemelli, e non dico altro ... visto invece in chiave statistica parliamo approssimativamente di uno zero, zero zero zero zero zero zero zero otto per cento. Allora, ferma restando la distinzione che ho fatto che prefigura poi una distinzione tra democratici moderni e democratici neo fascisti, se vuoi si può pure cambiare etichetta, ti chiedo: perché ti interessa così tanto prendermi in mezzo se di fatto valgo nulla? 

anthonyi

Io non é che ci tengo a tenerti in mezzo, ma se i tuoi post mi preparano un buon assist allora l'occasione la sfrutto. E comunque siamo sempre in un mondo populista nel quale, come si dice, uno vale uno, soprattutto qui a logos dove siamo veramente rimasti in pochi. 

daniele22

Ciao anthonyi, l'assist che ti ho dato ha prodotto da parte tua solo una battuta spiritosa e una contraddizione da parte mia che però premetteva che per parlare del nulla ero più che disponibile a farlo anche coi neofascisti. Neofascisti che si potrebbero vedere, giusto per togliere quella brutta etichetta, come "ciarpame ottocentesco". Sulla carta tu sei sempre stato il mio nemico numero uno ... sulla carta però. Ancora inconsapevole delle menzogne e omissioni che nel forum si compiono sei stato infatti l'unico a rivelarsi a me ostile nel primo topic che aprii sulle verità della bandiera. Di fatto sei stato l'unico a rispondere, oltre a viator, affermando che la bandiera rappresenta un'identità. Nessun altro si pronunciò in quei primi quindici giorni, sicuramente per qualche giusto motivo a me del tutto ignoto, ma da un punto di vista fenomenologico questo non pronunciarsi si costituisce per me come un'omissione senza peso alcuno che non sia appunto il non pronunciarsi. Ma l'esperienza prolungata nel forum mi condusse però un paio di mesi fa a generare quel nuovo concetto nato come dogmatismo negativo e successivamente corretto in quello che ora chiamo "dogmatismo invisibile". Pertanto posso affermare che tu, sulla carta, saresti senz'altro il mio nemico numero uno, ¿ma quanti ne avrei che non sono sulla carta? Ben di più immagino pur nell'incertezza che sconfina nella supponenza. Posso quindi solo ringraziarti per essere stato fino ad oggi di una coerenza straordinaria, ma quando affermi che la corruzione è tipica dei regimi totalitari la tua coerenza non troverebbe proprio alcun riscontro con la realtà. Potrei fare altri esempi essendo questo solo l'ultimo in ordine cronologico che ho registrato. E probabilmente vorrai contestare queste accusa che ti muovo, ma per certo non mi farò trascinare in una contesa inutile. Perché inutile? Perché sono stufo agro di sentire sciocchezze che fuorviano il dialogo attuale dai problemi che ci si trova a vivere. Son passati tre anni da quando sono sceso in guerra contro il sistema, prima per altre vie e poi nel forum, assolutamente certo di avere tutti gli strumenti logico razionali per destabilizzare il sistema intero nel suo fondamento. Avendo dapprima inviato mail a vari personaggi "istituzionali" con scarsi riscontri, ricordo pure che all'epoca, confessando nel forum questa mia strategia iniziale, suscitai l'ilaritá di Ipazia che però mi augurò di fare la stessa fine di Nietzsche. Detto questo, se questa rivoluzione non si attua è solo grazie al "dogmatismo invisibile" che permea nel nostro caso particolare il forum, perché da che son qui la mia tesi, giacché di tesi si tratta, non è stata minimamente scalfita dal vostro ciarpame ottocentesco. E si tratta di una tesi che avrebbe di sicuro dignità scientifica pur nei limiti delle misurazioni e valutazioni che potrà compiere ... sempre meglio in ogni caso della tesi odierna che però di fatto non esiste in modo formale.
Una cosa vi ricordo comunque proprio perché ognuno è responsabile di quello che nel mondo succede. Vi ricordo che ciascun morto che ogni giorno muore a causa delle guerre in corso è imputabile anche alla vostra scellerata e ostinata condotta intellettuale per motivi a me ignoti. Un cordiale saluto anthonyi, mio nemico sulla carta
.
.
P.s.: Ora dimmi se debbo perdere ancora tempo a rispondere a Patrizio Donati nel suo ultimo post di stamattina delle ore 9.45.25 ... uno che non capisce, o fa finta di non capire la differenza tra prospettiva anarchica e anarchia. Ironia della sorte vuole che sia nemico votato contro il capitalismo. Beh, io applico la stessa misura che ho applicato a te e non gli rispondo per certo. Si arrangino semmai altri

anthonyi

Addirittura nemico, Daniele, troppo onore! 
Io invece non vedo nessuno come nemico, mi interessano poco gli interlocutori, mi interessano le idee. Se contesto quello che dici, é perché mi pare assurdo. "cambiare il sistema" é una frase da megalomani, ciascuno di noi é parte del sistema e da esso dipende.
E' come il proposito di sollevare il mondo che non é realizzabile perché non hai punti di appoggio, perché tutti i punti di appoggio sono nel mondo. 
Si può cambiare un pezzo del sistema, ma per farlo bisogna appoggiarsi sulle altre componenti del sistema stesso, e soprattutto bisogna conoscere il sistema. 

Ipazia

I sistemi politico-economici si cambiano eccome. Din-don: si chiama rivoluzione. Ed è così radicale che può stravolgere millenni di consuetudini antropologiche: classismo, sessismo, istituto di proprietà. Solo la natura è un sistema fuori dalla nostra capacità di trasformazione radicale, ma qualcosa riusciamo a fare, e le sue retroazioni ci costringono in malomodo a correggere i nostri errori.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Una interessante discussione con Prodi sull'UE https://www.youtube.com/watch?v=lmsMrvtY9oQ

Niente di trascendentale o nuovo, solo è rinfrescante vedere un pò di chiarezza argomentativa sullo stallo Europeo da parte di chi le cose le sa.



Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

daniele22

Ciao anthonyi, certo che sono un megalomane, ma lo sono fino a prova contraria.
Una volta abbandonai un dialogo con te perché nella tua coerenza eri arrivato a sostenere che il calcolo fosse una forma di amore. Ti rispondo ora: l'amore al calcolo è una forma dell'amore, non "il calcolo è una forma di amore". Non so se per te le due asserzioni siano sostanzialmente uguali, ma ti assicuro che non lo sono, e magari sei pure d'accordo con me dato che a suo tempo di fatto non ti risposi. Tant'è. Ecco, io appartengo alla categoria di persone che amano anche il calcolo, nel senso che nel mio vivere calcolo ben poco essendo uno che poco saggiamente tende ad assecondare l'impulsività senza pensarci più di tanto. Il mio amore per il calcolo quindi, o più precisamente per la speculazione potrei dire, lo metto in atto a cose fatte, non sul da farsi. A conti fatti, pur tra qualche ammaccatura che ammetto, mi è andata anche più che bene ... oltre ogni aspettativa direi.
Fu così che giunsi infine a dire quello che da tre anni vado dicendo. Comunque è senz'altro vero come tu dici che non ci si può alzare da terra tirandosi per i capelli, ma dipende pure dal sistema di riferimento che adotti. Mettendo in disparte pietre, ferraglia ed energie, il sistema che adotto io è il sistema che comprende tutti gli esseri viventi, dall'ameba alla specie umana. La specie umana è pertanto una parte del sistema. Una parte ammalata di cui prendersi cura.
Ci si dovrebbe curare prendendo atto che la religione giudaica produsse quel che ha prodotto fondandosi sulla fede in una storiella tutto sommato ben congegnata, ma certamente arbitraria, ai confini con la psicosi, e messa in seria discussione fin dai tempi di Galileo. Di contro, quello che propongo io, affidandomi all'amore per la speculazione logico razionale, è frutto di una fede nella ragione comprendendo in essa la parte pulsionale/emotiva dell'individuo da cui sarebbe direzionata. È ben diversa dunque la faccenda; sufficiente a dire che i megalomani sarebbero secondo me, in primis i governanti, multinazionali comprese, e in seconda battuta quelli che si dimenano nel nostro forum o nei tolcsció i quali, tutti insieme, concorrono a prendersi responsabilità più che gravi appellandosi alla ragione senza aver nozione di quale sia la sua causa. Mi consola per il momento il fatto che Ipazia ti abbia squillato davanti la campanella. Se questa ragione non viene riconosciuta e non ha di conseguenza la capacità di farci guarire resterò senz'altro confinato nei territori della megalomania, ma almeno sano di mente ... è un ossimoro?

anthonyi

E' vero, Daniele, ci si appella alla ragione senza sapere da dove questa provenga.
Hai mai sentito la frase: "siamo nani sulle spalle di giganti".
Pur essendo piccoli, noi uomini, possiamo guardare lontano per il gigante che é sotto i nostri piedi, ma é proprio questo gigante che abbiamo difficoltà a vedere. 
E il gigante é la nostra esperienza, ragione, buon senso cumulato in secoli di esperienze di miliardi di uomini prima di noi. 
E' quell'esperienza che ha prodotto il "sistema" del quale sia te, che io, che ipazia, facciamo parte.
E' grazie a quel "sistema" che sia te, che io, che ipazia, siamo quello che siamo, eppure di quel sistema sia te, che ipazia, sapete molto poco.
Io invece, scusa la presunzione, ritengo di saperne abbastanza, sia per studi, sia per riflessioni personali. 
Non ho bisogno di din Don da chi parla di rivoluzione senza sapere cos'é la rivoluzione, e ora provo a spiegartelo.
Devi sapere che l'uomo é un essere sociale, predisposto cioé per adattarsi all'ambiente sociale in cui vive, alle sue convenzioni, ai suoi rapporti di potere. Se così non fosse non potrebbe esserci una società, che per funzionare ha bisogno di ordine e regolarità, e non dell'incertezza delle situazioni di conflitto.
Ora veniamo alla rivoluzione che rompe questa regolarità ma che é un semplice passaggio da un ordine precedente a quello successivo. 
Voi vi credete rivoluzionari perché pensate di fare la rivoluzione per superare il dominio dell'uomo sull'uomo, ma questo la rivoluzione non lo può fare, perché i rapporti di potere sono naturali e necessari al funzionamento di qualsiasi società umana, sono necessari a rendere l'agire umano un agire collettivo. 
I rapporti di potere esistono prima e dopo la rivoluzione e, paradossalmente, esistono anche durante la rivoluzione, che può realizzarsi solo se ci sono dei capi che sanno indirizzare le masse, e se ci sono delle masse disposte a farsi indirizzare. 
Spiacente daniele, ma il mondo in cui credi nel quale gli uomini vivono senza rapporti di potere, in piena coscienza e puro amore per la giustizia etica non fa parte dell'esperienza umana, e io credo sia impossibile anche come potenzialità umana futura. 
Oltretutto anche qualora fosse possibile la rivoluzione é un pessimo strumento per andare nella sua direzione, essa infatti semplicemente risveglia gli istinti violenti sopiti nella natura umana, e porta a distruggere molte cose positive che ci sono nella società senza costruire alcunche, l'esperienza che abbiamo conosciuto delle rivoluzioni umane é univoca, violenza, sofferenza, povertà ed esacerbazione dei rapporti di potere sono i suoi risultati. 


daniele22

Citazione di: anthonyi il 06 Febbraio 2024, 15:09:01 PME' vero, Daniele, ci si appella alla ragione senza sapere da dove questa provenga.
Hai mai sentito la frase: "siamo nani sulle spalle di giganti".
Pur essendo piccoli, noi uomini, possiamo guardare lontano per il gigante che é sotto i nostri piedi, ma é proprio questo gigante che abbiamo difficoltà a vedere.
E il gigante é la nostra esperienza, ragione, buon senso cumulato in secoli di esperienze di miliardi di uomini prima di noi.
E' quell'esperienza che ha prodotto il "sistema" del quale sia te, che io, che ipazia, facciamo parte.
E' grazie a quel "sistema" che sia te, che io, che ipazia, siamo quello che siamo, eppure di quel sistema sia te, che ipazia, sapete molto poco.
Io invece, scusa la presunzione, ritengo di saperne abbastanza, sia per studi, sia per riflessioni personali.
Non ho bisogno di din Don da chi parla di rivoluzione senza sapere cos'é la rivoluzione, e ora provo a spiegartelo.
Devi sapere che l'uomo é un essere sociale, predisposto cioé per adattarsi all'ambiente sociale in cui vive, alle sue convenzioni, ai suoi rapporti di potere. Se così non fosse non potrebbe esserci una società, che per funzionare ha bisogno di ordine e regolarità, e non dell'incertezza delle situazioni di conflitto.
Ora veniamo alla rivoluzione che rompe questa regolarità ma che é un semplice passaggio da un ordine precedente a quello successivo.
Voi vi credete rivoluzionari perché pensate di fare la rivoluzione per superare il dominio dell'uomo sull'uomo, ma questo la rivoluzione non lo può fare, perché i rapporti di potere sono naturali e necessari al funzionamento di qualsiasi società umana, sono necessari a rendere l'agire umano un agire collettivo.
I rapporti di potere esistono prima e dopo la rivoluzione e, paradossalmente, esistono anche durante la rivoluzione, che può realizzarsi solo se ci sono dei capi che sanno indirizzare le masse, e se ci sono delle masse disposte a farsi indirizzare.
Spiacente daniele, ma il mondo in cui credi nel quale gli uomini vivono senza rapporti di potere, in piena coscienza e puro amore per la giustizia etica non fa parte dell'esperienza umana, e io credo sia impossibile anche come potenzialità umana futura.
Oltretutto anche qualora fosse possibile la rivoluzione é un pessimo strumento per andare nella sua direzione, essa infatti semplicemente risveglia gli istinti violenti sopiti nella natura umana, e porta a distruggere molte cose positive che ci sono nella società senza costruire alcunche, l'esperienza che abbiamo conosciuto delle rivoluzioni umane é univoca, violenza, sofferenza, povertà ed esacerbazione dei rapporti di potere sono i suoi risultati.


Sia lodato Gesù Cristo ... sveglia antonhyi ... finché mi diverto ti rispondo. Mi sembri monsignor del duomo. Ammissione delle colpe e conseguente fuoriuscita de "monàde" condita con un sapere non ben chiaro che ... "non posso dirvi molto, ma eccovene una nocciolina" ... sa che il dominio dell'uomo sull'uomo è irriducibile. Bella sapienza ... l'ho scoperto quarant'anni fa dopo tre o quattro anni di lavoro e mica mi son fermato lì a fare gli ozi di Capua. Per fare una rivoluzione basta comunque un serbatoio di voti che la sostenga e qualche persona capace per indirizzarla senza chissà quali traumi ... ma forse per questi ultimi bisognerebbe rivolgersi a Ipazia. Quel che infine sai tu è solo che con la paletta si schiaccia una mosca, oppure fai valere la tua sapienza rispondendo nel merito di quello che ho detto in precedenza

anthonyi

Ma certo, Daniele, fare le rivoluzioni é facile e non é traumatico, beata ignoranza!