Genova e il "sentore"

Aperto da 0xdeadbeef, 19 Agosto 2018, 10:51:11 AM

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0xdeadbeef

Vorrei collegare un attimo il crollo del ponte di Genova con ciò che si diceva a proposito del sovranismo.
Mi pare chiaro che questo abbandono all'ideologia mercatistica abbia prodotto non solo la privatizzazione
dei servizi "in sè" (in loro...), ma anche quella sui controlli circa la qualità di questi servizi.
Insomma, se addirittura il bilancio degli stati è sotto il controllo di organizzazioni di tipo privato (le
agenzie di rating, che hanno padroni con un nome e cognome), figuriamoci il resto...
A mio parere è fuori luogo dire: "abbiamo sbagliato lì, in quel preciso punto" (in questo caso a non
mantenere una autorità pubblica sui controlli), perchè è la natura stessa del mercatismo (termine che io
preferisco al desueto e fuorviante "capitalismo") a non ammettere nessun limite, nessuna "frontiera",
quindi a non ammettere nessuna autorità ad esso, per così dire, superiore.
Perchè il problema, in radice, risiede appunto non tanto nell'aver privatizzato ampi e importanti settori
dell'economia,ma nell'esserci totalmente abbandonati ad una ideologia (credendola scienza).
E mi pare proprio che ancora oggi, pur se il, chiamiamolo, "sentore" comincia ad affiorare, si sia ancora
ben lontani da una, non dico piena consapevolezza, ma nemmeno ad una parvenza di essa.
Del resto, personalmente, mi accontento del "sentore", visto che solo fino a poco tempo fa ritenevo
impossibile persino quello...
Noto però una cosa molto singolare (ma poi lo sarà davvero?): mentre la gente comune, i "semplici" (come
vengono spesso orrendamente chiamati in filosofia quelli che non dispongono di strumenti culturali
adeguati), hanno appunto "sentore", gli eruditi, o almeno i presunti tali, non sembrano averne affatto.
O forse stanno solo difendendo interessi particolari, alla stregua insomma di un Guicciardini (che però
almeno aveva il buon gusto e l'onestà di ammetterlo)...
Mi chiedo, probabilmente in modo ingenuo, come sia possibile che ancora oggi godano di credito "economisti"
come, ad esempio, quelli che scrivono sul "Corriere della Sera", o che godano ancora di un certo credito
scuole come la Bocconi...
Mah, non sono "complottista" e ritengo il complottismo una lettura eccessivamente semplificata della realtà,
ma c'è davvero da chiedersi quanto e in che misura certi ambienti di potere decidano consapevolmente di
difendere il proprio potere (consapevoli che di quello si tratta)...
Perchè non si spiega, proprio non si spiega, come mai persone, oso sperare, non totalmente idiote non
abbiano almeno un "sentore"...
saluti

acquario69

Citazione di: 0xdeadbeef il 19 Agosto 2018, 10:51:11 AM
Mah, non sono "complottista" e ritengo il complottismo una lettura eccessivamente semplificata della realtà,
ma c'è davvero da chiedersi quanto e in che misura certi ambienti di potere decidano consapevolmente di
difendere il proprio potere (consapevoli che di quello si tratta)...
Perchè non si spiega, proprio non si spiega, come mai persone, oso sperare, non totalmente idiote non
abbiano almeno un "sentore"...
saluti

Ci sarebbe molto da dire, da aggiungere e da completare nel tuo discorso (ad esempio il luogo comune che dice che il cosiddetto "erudito" sia per questo motivo qualificato a prescindere,mentre per motivi opposti non potrebbe esserlo il cosiddetto "semplice"..ed anche quest'ultimo sarebbe un altrettanto luogo comune e che insieme si rafforzerebbero a vicenda...in realtà si può tranquillamente affermare che e' esattamente vero il contrario...ma questo discorso al momento ci porterebbe molto lontano perché i pregiudizi sono quelli più difficili da sradicare.

Riprendo perciò solo da questo tuo ultimo trafiletto per dire che in realtà (come lo spiega egregiamente Carlo Cipolla qui sotto)...

http://altrapsicologia.com/wp-content/uploads/2014/02/cipolla.pdf

...che ci dice sostanzialmente che l'umanità e' composta da quattro categorie di persone...quella a cui ti stai riferendo tu (sempre in riferimento all'ultimo trafiletto) con tutta probabilità e' facente parte della categoria dei banditi,e che sono pienamente consapevoli di quello che si tratta...ed essendo banditi lo fanno a scapito dei sprovveduti.
Se fino a non molto tempo fa certi argomenti erano ritenuti tabù (e che vengono puntualmente ed intenzionalmente bollati come complottismi) oggi molti di questi banditi cercano soltanto di salvarsi il sedere (nel mio dialetto si direbbe "pararsi il culo" ), visto che non possono più negare l'evidenza..e che fino a poco prima avevo pero negato a spada tratta spudoratamente, ovviamente sapendo esattamente come stavano le cose, essendo loro gli artefici e i "portaborse" dell'intera situazione che sta palesemente venendo alla luce (ma anche "crollando")...insomma in questi casi si userebbe dire "cascare in piedi"
Questo video qui sotto dovrebbe essere un esempio piu che sufficiente per renderti chiare le cose

https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=pWLm895H2Zs

Per quanto riguarda il resto ti lascio alla lettura di un altro articolo (piu sotto) dove senz'altro potrai approfondire da te e fare tutte le elementari deduzioni ...vedrai che da quel po di sentore che stai cominciando ad annusare,ti verra solo voglia di tapparti il naso, per il forte odore nauseabondo che sentirai all'improvviso circolare tutto intorno...per non usare anche in questo caso,un altro termine che pero sarebbe stato ancora più efficace

http://www.libreidee.org/2018/08/benetton-pedaggio-italiano-al-feroce-buonismo-globalista/

InVerno

#2
Ciao Deadbeef, io il sentore lo avevo avuto a marzo : https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/perche-non-posso-piu-dirmi-'di-sinistra'/msg19216/#msg19216

Ovviamente non che il ponte cadesse (tralaltro per un soffio non sono morti alcuni miei amici) ma che vi sono cose che per la loro natura dovrebbero essere gestite dal pubblico e non dal privato. Mi spiace per i morti, ma il problema è la concessione in se, perchè è altrettanto scandalosa. A marzo qualcuno doveva scandalizzarsi, non ad agosto, ma queste notizie ormai passano in sordina, al massimo ci si complementa con i Benetton per gli utili. Mi piace che cerchi di avanzare dal capitalismo con il mercatismo, ma il problema dell'economia moderna sono tutte multinazionali che il mercato non lo vedono nemmeno di striscio. O perchè sono "too big to fail" e quindi vengono rimpinguate di soldi pubblici ad ogni tonfo, o perchè sfruttano dei monopoli, o perchè sfruttano asimmetrie sociali\economiche colonizzando dove è assente una concorrenza adeguata. Autostrade è un monopolio, a che mercato partecipa? Una concessione segretata, per cui non conosciamo il perchè l'inflazione sia salita del 25% (dal 93) e i ticket del 270%. Monopoli segretati, questi si che sono veri avventurieri del mercato! Per i poveracci c'è il mercato, la concorrenza, la domanda offerta, le tasse e tutte queste meccaniche. Il "sentore" lo si ha quando sono proprio quelli che stanno fuori dal mercato, a essere i più grandi estimatori di come esso si svolge, bocconiani compresi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

#3
Nessuno, ma dico proprio nessuno, a mio sentire (del sentore dico dopo) ha parlato da "erudito", persino gli esperti ingegneri mi parevano alquanto imbranati.
Esistono nell'organizzazione dello Stato, e non sono da inventare, organismi attivi, consultivi e di controllo.
Chi sono i responsabili dell'organismo di controllo del Ministero delle Infrastrutture in Italia?
Un ponte non è eterno, come qualunque artificio umano ha un ciclo di vita.
Quando progettano un automobile ,il produttore sa benissimo il ciclo di vita e ha già studiato i cicli di manutenzione ordinaria e straordinaria, se accade un fatto "straordinario", attraverso le reti di vendita fanno un "richiamo" ai proprietari per aggiustare,  o cambiare un qualcosa di meccanico o elettronico.

Se quel ponte fosse stato sotto l'ANAS sarebbe ancora in piedi?

Quando il neo liberismo ha vinto la battaglia: meno Stato e più privato, lo fece cambiando gli indicatori economici e quindi facendo risaltare il deficit e le inefficiente dello Stato con un esercito di personale raccomandato  di fannulloni.
Mi rincresce dirlo, ma non avevano tutti i torti e la musica non è cambiata.
Non è cambiata perchè la classe politica è collusa con il mercatismo/capitalismo;e la democrazia come  è oggi è funzionale al mercatismo.
Una vera democrazia che individua in una società privata che ha in concessione un tratto di autostrada delle responsabilità  dovrebbe anche dire nomi e cognomi dei politici che redattero le leggi per le concessioni, perchè la responsabilità sta dall'una e dall'altra parte.
E sarebbe ora di smetterla con il motivetto italiano" chi "ha dato, ha dato e scurdammoci il passato", perchè le infrastrutture edili costruite in economia negli anni Sessanta hanno sessant'anni, e palazzine che crollano, ponti di pertinenza della provincia, dell'anas, sono già crollati. Le generazioni in politica si pigliano le irresponsabilità di vecchie generazioni e questi mantengono privilegi  acquisiti e nessuno dello Stato è mai perseguibile per immunità e impunità.

Non esiste che un ponte il cui il valore è iniziale è 100 abbia costi di manutenzione oridnaria e manutenzione straordinaria superiori alla quota di reintegrazione del capitale.
Voi  quando cambiate l'automobile? Quando vedete che invecchiando i costi delle manutenzioni e sostituzioni di organi meccanici ed elettrici superano il valore residuale dell'auto: questa è un dettame economico per il calcolo degli ammortamenti.
Un ponte se non viene ritenuto eterno così come un auto deve essere omologata per poter circolare in sicurezza e quindi c'è una revisione LEGALE, ripeto legale, non vedo perchè organismi competenti statali a loro volta non chiedano revisioni di sicurezza di opere edili, o chiedono solo ai privati che le caldaie, impianti elettrici debbano essere revisionati da professionisti riconosciuti
dall'albo professionale. Insomma è da matti dare in concessione ai privati, intascare i soldi della concessione e fregarsene dell'innalzamento dei ticket autostradali, tanto lo stato si becca una percentuale sull'IVA.
Facciamo un'altra authority che non serve a nulla, facciamo l'ennesima commissione parlamentare? Inventiamoci altri contenitori del nulla

E' tutto da rifare...........ma non c'è  più il tempo.

anthonyi

Citazione di: paul11 il 20 Agosto 2018, 00:40:26 AM
Nessuno, ma dico proprio nessuno, a mio sentire (del sentore dico dopo) ha parlato da "erudito", persino gli esperti ingegneri mi parevano alquanto imbranati.
Esistono nell'organizzazione dello Stato, e non sono da inventare, organismi attivi, consultivi e di controllo.
Chi sono i responsabili dell'organismo di controllo del Ministero delle Infrastrutture in Italia?
Un ponte non è eterno, come qualunque artificio umano ha un ciclo di vita.
Quando progettano un automobile ,il produttore sa benissimo il ciclo di vita e ha già studiato i cicli di manutenzione ordinaria e straordinaria, se accade un fatto "straordinario", attraverso le reti di vendita fanno un "richiamo" ai proprietari per aggiustare,  o cambiare un qualcosa di meccanico o elettronico.

Se quel ponte fosse stato sotto l'ANAS sarebbe ancora in piedi?

Quando il neo liberismo ha vinto la battaglia: meno Stato e più privato, lo fece cambiando gli indicatori economici e quindi facendo risaltare il deficit e le inefficiente dello Stato con un esercito di personale raccomandato  di fannulloni.
Mi rincresce dirlo, ma non avevano tutti i torti e la musica non è cambiata.
Non è cambiata perchè la classe politica è collusa con il mercatismo/capitalismo;e la democrazia come  è oggi è funzionale al mercatismo.
Una vera democrazia che individua in una società privata che ha in concessione un tratto di autostrada delle responsabilità  dovrebbe anche dire nomi e cognomi dei politici che redattero le leggi per le concessioni, perchè la responsabilità sta dall'una e dall'altra parte.
E sarebbe ora di smetterla con il motivetto italiano" chi "ha dato, ha dato e scurdammoci il passato", perchè le infrastrutture edili costruite in economia negli anni Sessanta hanno sessant'anni, e palazzine che crollano, ponti di pertinenza della provincia, dell'anas, sono già crollati. Le generazioni in politica si pigliano le irresponsabilità di vecchie generazioni e questi mantengono privilegi  acquisiti e nessuno dello Stato è mai perseguibile per immunità e impunità.

Non esiste che un ponte il cui il valore è iniziale è 100 abbia costi di manutenzione oridnaria e manutenzione straordinaria superiori alla quota di reintegrazione del capitale.
Voi  quando cambiate l'automobile? Quando vedete che invecchiando i costi delle manutenzioni e sostituzioni di organi meccanici ed elettrici superano il valore residuale dell'auto: questa è un dettame economico per il calcolo degli ammortamenti.
Un ponte se non viene ritenuto eterno così come un auto deve essere omologata per poter circolare in sicurezza e quindi c'è una revisione LEGALE, ripeto legale, non vedo perchè organismi competenti statali a loro volta non chiedano revisioni di sicurezza di opere edili, o chiedono solo ai privati che le caldaie, impianti elettrici debbano essere revisionati da professionisti riconosciuti
dall'albo professionale. Insomma è da matti dare in concessione ai privati, intascare i soldi della concessione e fregarsene dell'innalzamento dei ticket autostradali, tanto lo stato si becca una percentuale sull'IVA.
Facciamo un'altra authority che non serve a nulla, facciamo l'ennesima commissione parlamentare? Inventiamoci altri contenitori del nulla

E' tutto da rifare...........ma non c'è  più il tempo.

Ciao paul11, direi che il tuo post esprime perfettamente il nocciolo del problema, una visione statica per le opere che non si cura del problema della manutenzione, salvo poi svegliarsi con un eccesso di zelo dopo il fattaccio, per cui vedi Mastella che chiude il ponte a Benevento, si parla di centinaia di opere a rischio in tutta Italia (Ma non c'erano anche una settimana fa le stesse opere?), e si parla di abbattere anche le altre due torri dell'opera di Morandi le quali pur avendo subito la shock del crollo della torre principale sono in realtà integre. Il problema non è nei ponti, ma nel nostro modo di agire, siamo troppo emotivi, privi di una capacità di pianificare sul lungo periodo.
Il ponte Morandi era associato dai genovesi al ponte di Brooklynn, peccato che seguendo un programma televisivo che parlava dell'attività di manutenzione (nota bene) ordinaria del ponte, che comprende anche la sostituzione ordinaria di parti del ponte, che sono state progettate per poter essere sostituite e vengono sostituite non perché non funzionino, ma perché sono scadute e la loro efficacia non è più garantita, al confronto con la manutenzione che Autostrade garantiva al nostro "ponte di Brooklynn", che è stata probabilmente conforme al capitolato firmato con il concedente, è semplicemente fantascienza.
Un saluto 

bobmax

Sono convinto che il cuore del problema sia il nichilismo.
Ossia il convincimento che nulla abbia davvero valore.

Il nichilismo nasce con la stessa razionalità, ne è l'altra faccia della medaglia.
È l'illusione di "sapere" cosa sia la realtà.

Perciò gli eruditi hanno più difficoltà a percepire il "sentore". In quanto sono succubi del loro stesso ipotetico "sapere".

Mentre i cosiddetti "semplici" avvertono meglio la profondità del reale, avendo maggior coscienza di non sapere.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

0xdeadbeef

Citazione di: InVerno il 19 Agosto 2018, 15:21:12 PM
 il problema dell'economia moderna sono tutte multinazionali che il mercato non lo vedono nemmeno di striscio. O perchè sono "too big to fail" e quindi vengono rimpinguate di soldi pubblici ad ogni tonfo, o perchè sfruttano dei monopoli, o perchè sfruttano asimmetrie sociali\economiche colonizzando dove è assente una concorrenza adeguata. Autostrade è un monopolio, a che mercato partecipa? Una concessione segretata, per cui non conosciamo il perchè l'inflazione sia salita del 25% (dal 93) e i ticket del 270%. Monopoli segretati, questi si che sono veri avventurieri del mercato! Per i poveracci c'è il mercato, la concorrenza, la domanda offerta, le tasse e tutte queste meccaniche. Il "sentore" lo si ha quando sono proprio quelli che stanno fuori dal mercato, a essere i più grandi estimatori di come esso si svolge, bocconiani compresi.



Dicevo che personalmente propendo a parlare di "mercatismo" piuttosto che di "capitalismo" perchè nella
visione classica liberale, ormai superata, la sovranità statuale aveva ancora un suo peso; aveva cioè
ancora un ruolo di "arbitro", e poneva essa le regole affinchè si potesse parlare di un mercato "libero"
nelle uguali condizioni di partenza, cioè "libero" da interessi che ne potessero limitare gli sviluppi
potenzialmente contrari ai benefici che, teoricamente, avrebbe apportato la concorrenza fra imprese.
Questa era del resto la posizione di tutta quella "nuova sinistra" che da Blair a Schroder, e poi fino
a Renzi, aveva creduto di proporsi quale alfiere di una riproposizione del pensiero liberale classico.
No, non ci avevano capito niente. Perchè nel momento in cui la sinistra ha abbracciato il liberalismo
classico questo era già tramontato da un pezzo sotto i colpi di maglio dello "spontaneismo" di Von Hayek.
Perchè un mercato "libero" non è un mercato che tutela l'uguaglianza delle condizioni di partenza e che
contrasta la formazione dei "trusts", ma è un mercato che, proprio in quanto libero dai "lacci e
lacciuoli" statuali (come nella celebre definizione di R.Reagan), prende per buono tutto ciò che
si forma spontaneamente come effetto della razionalità economica (e il "trust" è uno di questi effetti,
dal momento che la legge econonica detta "di scala" decreta inconfutabilmente che il costo marginale di
un prodotto è minore laddove la dimensione dell'azienda che lo produce è maggiore).
Del resto queste dinamiche erano state in un certo qual modo intuite da J.Schumpeter già negli anni 40
del 900, quando nell'opera "Capitalismo, Socialismo e Democrazia" indagava sulla trasformazione dell'azienda
"fordista" in SpA.
Quindi assolutamente no, le multinazionali il mercato lo vedono eccome, e lo approvano incondizionatamente.
Certo non il mercato del liberalismo ottocentesco o quello delle "nuove sinistre", ma il mercato come
odiernamente inteso, che è quello di Von Hayek, del Marginalismo e delle teorie dell'equilibrio perfetto,
che trovano nei testi di scuole come la Bocconi la loro massima cassa di risonanza (mi è capitato di
leggere qualche loro libro di testo e posso garantire che Von Hayek e M.Friedman vi fanno capolino da ogni
parte...).
Ma chiedeva Paul11: "se quel ponte fosse stato sotto l'ANAS sarebbe ancora in piedi?".
Non lo so, a questo, chiamiamolo, "livello" ciò che personalmente più mi interessa non è tanto la cura quanto
formulare una diagnosi degna di questo nome. E a tal proposito mi pare proprio che la "cura privatistica"
contro le inefficenze dello stato, che sono state innegabili, abbia miseramente fallito (e non certo per
il solo caso del ponte di Genova).
saluti

baylham

Ho un diverso sentore, non riesco a trovare un colpevole del crollo del ponte Morandi.
Mi sembra che gli uomini, semplici o colti che siano, non riescano ad accettare che i ponti possano crollare e fare vittime per errore, senza che ci siano uno o più colpevoli da punire. Un responsabile potente che sa in anticipo le cose c'è certamente, questo è il senso preciso "di non ammettere alcun limite". Assisto ad un grande messa in scena di conoscenza e di potenza per mascherare l'ignoranza e l'impotenza di fondo, una grande mistificazione collettiva.
Di conseguenza la discussione di contorno sull'economia, sull'ideologia, sugli istituti economici, mi sembra fuorviante, irrilevante.

viator

Salve. Per Baylham. Condivido incondizionatamente. Da noi, da sempre, i politici rubano. Tutti l'hanno sempre saputo. Eppure guarda tu che "cancan" si fece un trentina di anni fa con l'inchiesta "Mani Pulite" ! E che ?? Avevano ragione Craxi e i DC nell'incazzarsi ! Come, si è sempre fatto così e tutti lo sanno ed adesso Di Pietro ed il pubblico se la prendono solo con noi ?

Crolla un ponte in un ambiente urbanamente già devastato (a metà tra SudEst asiatico e America Latina) e chi lo gestiva un pochetto "a risparmio" viene automaticamente "messo in croce" ??.

Si vede proprio che noi italiani abbiamo la "coda di paglia" nei confronti dei nostri difetti ai quali non rinunceremo mai. Salutoni
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: baylham il 21 Agosto 2018, 17:30:01 PM
non riesco a trovare un colpevole del crollo del ponte Morandi.
.

Colpevoli no, responsabili si. Come tutte le opere in concessione il Ponte Morandi è sotto la responsabilità sia della società che ne effettua la manutenzione, sia dell'ente di controllo preposto presso il Min. delle infrastrutture. I responsabili di queste due entità sono continuamente informati di tutti gli atti peritali sulla sicurezza del ponte, e hanno il potere di chiudere la circolazione qualora ravvisino pericoli. Questo per sottolineare il balletto che si sta realizzando, nel quale gli attuali governanti scaricano tutte le colpe sulla parte privata per non far vedere il loro ruolo (Nel quale è compresa la discutibile nomina alla direzione dell'ente di controllo di un funzionario che avrebbe avuto corposi contratti con Autostrade SpA).
Un saluto

0xdeadbeef

Citazione di: baylham il 21 Agosto 2018, 17:30:01 PM
Ho un diverso sentore, non riesco a trovare un colpevole del crollo del ponte Morandi.
Mi sembra che gli uomini, semplici o colti che siano, non riescano ad accettare che i ponti possano crollare e fare vittime per errore, senza che ci siano uno o più colpevoli da punire. Un responsabile potente che sa in anticipo le cose c'è certamente, questo è il senso preciso "di non ammettere alcun limite". Assisto ad un grande messa in scena di conoscenza e di potenza per mascherare l'ignoranza e l'impotenza di fondo, una grande mistificazione collettiva.
Di conseguenza la discussione di contorno sull'economia, sull'ideologia, sugli istituti economici, mi sembra fuorviante, irrilevante.


Perdonatemi ma non sono per nulla d'accordo (ovviamente neanche con Viator).
Dunque cosa si fa? Niente perchè tanto i ponti crollano, i politici rubano, il malaffare, noi italiani,
l'abbiamo sempre avuto nel sangue etc.?
Ripeto quanto vado dicendo fin dall'inizio di questo post: il problema è che quella che veniva creduta come
la panacea di ogni male, cioè il passaggio dei servizi da una gestione statalizzata ad una privata, si
è rivelata un grosso errore, anzi di più: una catastrofe.
Non che con questo io voglia dire che basta ri-statalizzare tutto per risolvere il problema.
A Paul11 che chiedeva: "se quel ponte fosse stato sotto l'ANAS sarebbe ancora in piedi?" ho risposto di
non saperlo, perchè è a tutti ben noto come lo stato gestisse la cosa pubblica in maniera (molto) "allegra".
Però, è altrettanto noto come fino a una ventina d'anni fa le tariffe fossero più basse e la qualità dei
servizi tutto sommato migliore.
Certo qualcuno potrebbe obiettare che ciò avveniva con una gestione sempre molto "allegra" delle spese
correnti primarie, ma a costoro si potrebbe contro-obiettare che l'andamento del debito pubblico negli
anni ha visto le più grosse impennate proprio da quando è cominciato questo andazzo della "mercatizzazione".
Ora, sicuramente la cosa è analiticamente complessa e dalle molteplici sfaccettature, per cui non è davvero
il caso di prendere partito per una tesi come se si trattasse di una partita di calcio; ma non è, ritengo,
nemmeno plausibile liquidare tutta la questione con un: "ma tanto i ponti crollano comunque li si gestisca".
Nel caso in questione quindi si individuino le responsabilità e le eventuali manchevolezze, poi si agisca
senza riguardo per nulla e per nessuno, "mercato" e "razionalità economica" compresi.
Per quel che riguarda i controlli, io non conosco come le cose stiano esattamente, cioè non so se vi sia
un ente di controllo di cui un funzionario: "avrebbe avuto corposi contratti con Autostrade SpA", come
sostiene Anthonyi. Rilevo soltanto come questi controlli siano sempre più a discrezione della parte
privata, che come dicevo oggi decide addirittura sull'andamento del bilancio degli stati (con le Agenzie
di Rating).
saluti

baylham

Per la mia ideologia di ispirazione socialdemocratica non ho alcun dubbio su chi, e come, debba gestire dei beni e servizi monopolistici. Senza inutilmente entrare nello specifico, mi limito ad esprimere la mia opposizione alle scelte politiche fatte finora per la gestione privata in concessione della rete autostradale. Una parte minore di questa rete la affiderei comunque in concessione ai privati, come stimolo al confronto e al miglioramento del servizio pubblico.

Chiarita la mia posizione di principio, ritengo che le scelte economiche, gestionali ed organizzative in questa materia siano indipendenti dalla tragedia del ponte Morandi di Genova, proprio perché non ritengo che essa sia attribuibile alle modalità di gestione o di controllo del servizio.

Sul ponte Morandi, dalle notizie diffuse dai media, finora non ho visto emergere alcuna chiara responsabilità, alcun dolo. La discussione rilevante mi pare sul piano tecnico, ingegneristico, a partire dalla speciale tecnica innovativa del progettista Morandi, che si è rivelata problematica ed inidonea.

Da simpatizzante relativista mi va di prendere le distanze da un delirio di onnipotenza, nel bene e nel male, che si manifesta in questo come in molti altri casi drammatici, che non aiuta a migliorare la società umana. Le tragedie, le catastrofi accadranno ancora nonostante tutta la buona volontà, le buone azioni dei soggetti coinvolti. Gli errori sono inevitabili, necessari.

paul11

ciao Mauro(Oxdeadbeaf),
quando il generale, mi pare Eisenhower,sul finire della seconda guerra mondiale  vide le autostrade tedesche, si meravigliò della qualità.
La socialdemocrazia tedesca nacque ai tempi di Bismarck; quando conquistarono il lombardo-veneto, insegnarono la contabilità dello Stato ai milanesi e fecero del catasto tridentino l'unico a quel tempo probatorio ai fini delle prove di proprietà in quanto le volture erano eseguite in tempo reale.

Questo Stato che ha in mano il  demanio , ha dato in concessione a "porci" gli assetti idrogeologici, le coste italiane, i piani regolatori con il bene placito di destre, centro e sinistre. che hanno bivaccato e vettovegliato con  compiacenti  privati, alla faccia del popolo italiano "che gioca a carte e parla di calcio nei bar".

La legge che ha dato in concessione le autostrade è a dismisura a favore dei privati.
Una seria repubblica e democrazia, dovrebbe mettere nelle segrete galere  i rappresentanti "del popolo",coloro che hanno "secretato"  i contratti peggio del KGB.
Noi siamo lo Stato in cui le stragi e delitti di Stato non saranno mai risolti ,come i Kennedy in USA.

Non so se questo governo del "cambiamento" sarà in grado di poter quanto meno cambiare rotta, perchè c'è una tale sporcizia sotto i tappeti e scheletri negli armadi, da far paura: lo sforzo è immane anche per i più onesti e competenti che fossero al potere

Chi ha studiato la storia d'Italia nelle fasi del capitalismo, sa benissimo dell'arretramento da sempre strutturale delle infrastrutture che sono la spina dorsale della comunicazione, informazione, logistica dei trasporti,Prima la scelta del rotabile per il bene della Fiat, a scapito delle ferrovie, poi ci voleva il Berlusconi che da sempre entra nell'esercizio pubblico per salvaguardare i suoi interessi privati, fra qualche anno arriverà il 5G e le nuove frequenze digitali che riconfigureranno i diritti telefonici, radiofonici, televisivi.
Il giro di soldi è enorme perchè ci sono autostrade invisibili, oltre quelle stradali, in cui i grandi gruppi sono pronti a corrompere, colludere, il potere politico.
Vedremo..........si dice che il tempo è galant'uomo