figli e scuola

Aperto da mchicapp, 04 Dicembre 2016, 12:49:26 PM

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mchicapp

molti fanno un figlio con l'idea di passare il proprio testimone a una generazione futura. nel figlio depongono le loro speranze, soprattutto quelle di riscattare frustrazioni e fallimenti personali. il figlio deve riuscire a fare quel che a loro non è riuscito. il fallimento del figlio, rispetto alle loro aspettative, pesa il doppio.
ovviamente la speranza più diffusa è legata allo status sociale. per alcuni lo status sociale è  legato a un lavoro meglio retribuito del loro, per altri a conseguire un titolo di studio che possa dare un prestigio sociale.  tutti i genitori vorrebbero un figlio laureato, senza minimamente valutare cosa potrebbe rendere più sereno il loro figlio e soprattutto se questo loro desiderio sia adeguato.

se il figlio non riesce a scuola, la colpa ovviamente non è del figlio che studia poco o non è sufficientemente sceglio. la colpa è della scuola che non motiva, che è incapace. gli insegnanti sono pigri e non sanno spiegare.
tutti siamo dei geni, dobbiamo trovare solo chi sa far emergere il nostro talento.
tutti siamo dei geni è una frase consolatoria. tutti siamo dei geni è una frase falsa, atta solo ad alimentare recriminazione.
c'è un filmato in youtube molto significativ
https://www.youtube.com/watch?v=w91gibhOiRY
accanto a critiche vere e plausibili si sostengono tesi francamente preoccupanti.
è una roba fatta dagli americani e si vede.
in realtà siamo tutti diversi, ma con buona approssimazione la maggioranza si colloca tutta entro una determinata fascia. questa fascia si chiama normalità. la normalità non è propriamente un concetto filosofico o psicologico. la normalità è un concetto statistico. nasce da considerazioni di natura matematica su distribuzioni gaussiane. la scuola si deve rivolgere alla maggioranza, deve andare bene per i ragazzi normali. un genio superintelligente e creativo si troverà sempre male a scuola. è un po' come il pensiero di berchet sull'arte. l'arte si deve rivolgere a tutti meno che agli ottentotti (=persone di livello troppo basso) e ai parigini (=persone di livello troppo alto) e così la scuola - soprattutto quella pubblica - non deve essere confezionata per lo studente superbrillante. lo vediamo tutti che lo studente superbrillante si annoia. consiglio al superbrillante, che non si sente valorizzato a sufficienza, una serie di precettori con cui può progredire secondo le sue istanze e capacità. la scuola - nessuna scuola - può essere adatta a lui. lui però - se fosse davvero un genio - potrebbe sforzarsi di adattarsi.
in fondo è più difficile per uno stupido adeguarsi alle richieste standard, che non per un superintelligente. a scuola si tratta di trasmettere saperi. è dall'epoca dei sumeri che la scuola fa o prova a fare questo. la sua mission non è cambiata di una virgola e non cambierà in futuro. si tratta di trasmettere saperi- utili a formare un pensiero critico per scegliere in maniera consapevole -, fornire strumenti utili per entrare nel mondo del lavoro o proseguire negli studi,
nulla sappiamo oggi di come sarà il futuro. potrebbe anche darsi che scoppierà una guerra tremenda che ci costringerà a sfollare in mezzo ai boschi e solo chi sarà in grado di adattarsi a vivere in mezzo ai boschi sarà in grado di sopravvivere. in italia abbiamo tanti percorsi differenti. si tratta di scegliere per un ragazzo il percorso ottimale.
la scelta della scuola superiore però rischia di essere condizionante. bisogna veramente sforzarsi di scegliere un percorso adatto. si deve cambiare la scuola? forse un po' sì. ci sono altri strumenti che potrebbero essere utilizzati per fini didattici. forse si potrebbero rivedere i programmi, ma non più di tanto. non sono neanche dell'avviso di modificare il liceo classico, che è quanto di più ammuffito possa sembrare. va data la possibilità a chi lo desidera di studiare in maniera approfondita i classici. magari si studieranno con il tablet, ma il greco e il latino più o meno vanno spiegati in maniera frontale, secondo un modello che viene presentato come obsoleto.
insegno in una scuola che non ha nella modernità il suo punto di forza e veniamo scelti per questo. dobbiamo rifiutare molte iscrizioni.

acquario69

la scuola e' finalizzata all'omologazione e all'uniformità,e' l'anticamera che serve a preparare le giovani menti a diventare ingranaggi del sistema e sudditi consenzienti


qui sotto un video altrettanto significativo 
https://www.youtube.com/watch?v=z72jtR_om98

mchicapp

la scuola non è propriamente finalizzata alla omologazione e alla uniformità. 
è finalizzata a fornire ai ragazzi strumenti con i quali potranno scegliere il lavoro che più idoneo o proseguire in studi successivi.
il diritto allo studio è l'ultimo diritto ad essere salvaguardato: si può facilmente perdere il diritto alla patria potestà. non è necessario aver commessp chissà quale reato. è sufficiente che i servizi sociali segnalino, a ragion veduta, l'inadeguatezza ad occuparsi della prole. si può facilmente perdere il diritto a muoversi liberamente, basta aver compiuto un'azione che prevede il carcere. si può perdere il diritto di voto. non si perde nai il diritto allo studio. 
la scuola è il luogo deputato per esercitare questo fondamentale diritto. 
per stare in una classe è richiesta fondamentalmente una cosa sola:  non disturbare le lezioni.  disturbare le lezioni lede infatti il diritto allo studio. 
è opportuno che ogni ragazzo si impegni a scuola per acquisire le competenze con le quali affrontare il futuro. sarebbe opportuno che partecipasse alle lezioni e studiasse. 
la scelta della scuola secondaria è molto importante proprio per le conseguenze.
sono dell'avviso che in classi troppo variegate a volte si possano creare situazioni difficili. una certa uniformità forse sarebbe pure auspicabile, ma tutto sommato neanche più di tanto.
è sempre interessante avere ragazzi che pensano in maniera autonoma.

maral

#3
Credo che più che interessante dovrebbe costituire l'obiettivo dell'insegnamento avere dei ragazzi capaci di pensare in maniera autonoma riuscendo a porre questa autonomia di pensiero come fondamento per vivere e crescere insieme imparando l'uno dall'altro. Certamente il mestiere dell'insegnate è tra i più difficili che esistono, pochissimi sono portati a farlo e molti lo fanno per ripiego, come una sorta di forzato e rassegnato accomodamento al minimo sindacale dell'esistenza professionale. Non so, forse il bravo insegnante è quello che giunge a sentire quanto può imparare dai suoi allievi, da ognuno di loro, indipendentemente da quanto siano capaci nella materia che lui gli insegna. Davvero, non è da tutti.

mchicapp

un insegnante può fare ben poco. 
o un ragazzo ha di suo capacità e curiosità o si può fare ben poco.
c'è chi non è portato per lo studio. non è portato punto e basta.
non sarebbe un dramma se i genitori e i ragazzi ammettessero questa loro scarsa propensione a scegliessero un percorso tecnico o professionale. invece purtroppo vanno a intasare i licei. i sociopsicopedagogici sono il peggio del peggio.  vi ho visto studenti che sarebbe stato meglio  indirizzare verso un altro tipo di percorso. 
mi ci sono pure fatta del sangue amaro. bastano 3 o  4 ragazzi imbecilli per rovinare tutta una classe.
succede anche al classico.
ai tempi ho frequentato il classico. è un percorso impegnativo, pensato per ragazzi che amano passare il proprio tempo a studiare, seduti sulla sedia per ore e ore. non è un percorso per tutti. in un prestigioso liceo classico ho visto iscrivere e frequentare ragazzi che con molto impegno nella migliore delle ipotesi sarebbero riusciti in un liceo linguistico e sarebbe stato meglio. almeno avrebbero imparato a parlare due o tre lingue oltre l'italiano. così non hanno imparato né il greco e il latino né l'inglese e lo spagnolo. non hanno imparato un vero metodo di studio e si schianteranno alla prima difficoltà che incontreranno all'università. suppongo che siano moltissimi i fregati dalla vita per colpa del liceo. se poi non si va avanti un liceo non serve a nulla.
ragazzi poco studiosi a scuola sono quelli che più si lamentano di avere conseguito una scarsa preparazione.

acquario69

secondo me non e' l'insegnante o lo studente a cui mancherebbero le capacita,la curiosità o l'interesse ma e' nella scuola stessa che si crea sistematicamente un simile approccio,perché gli e' congenito.

la scuola e' un luogo dove vengono inculcate informazioni,(che tra l'altro già qualcuno o "qualcosa" ha già deciso per me - e per tutti,senza distinzioni - a priori)

a me sembra che la scuola si riduca appunto ad un acquisizione di informazioni "UTILI"...(ma - come sopra - utili a chi e/o a cosa?) non certo alla persona,come si vuol in genere far passare,anzi la persona e' proprio quella che la subisce,ne diventa strumento e mezzo e viene trasformato in un ingranaggio FUNZIONALE

e dunque dove sarebbe l'autonomia?

che ne rimane del senso,o di un sapere organico che si integra alle questioni fondamentali dell'esistenza stessa cui un autentico insegnamento dovrebbe fare da cardine?

un altra considerazione e' questa;
...si era davvero ignoranti prima che nascesse l'istituzione scolastica o la cultura come viene normalmente intesa?
non sarà' mica che siamo proprio noi oggi ad esserlo,nonostante e appunto la marea di informazioni a valanga e che la nostra visione complessiva si sia al contrario drasticamente rimpiccolita ed estremamente relativizzata?!...non sarà' stato proprio il tipo di "sapere" che di conseguenza abbiamo e continuiamo a perseguire?!..ed e' davvero sano in relazione con il mondo e l'ambiente che ci circonda?

mchicapp

bah.....
che discorso sciocco.

cominciamo con il dire che imparare i rudimenti di matematica, fisica, chimica e biologia costituisce un'ottima base per tutti coloro che vorrebbero poi studiare medicina, scienze infermieristiche, fisioterapia, farmacia, biologia, chimica, ingegneria, fisica, matematica, scienze naturali, economia e molti altri  rami del sapere.
da quando lo studio della matematica è assimilabile ad un inculcare informazioni? è tutto ragionamento. anzi la matematica è l'esercizio stesso del ragionamento. platone non accettava discepoli che non eccellessero in matematica.
la fisica e la chimica servono per riuscire a capire il molti fenomeni e il funzionamento di relative applicazioni. 
chi conosce bene la matematica possiede chiavi di lettura più precise, se non altro si sa fare i conti e possiede un superiore grado di capacità logiche. e la logica male non fa.
senza inglese si è dei tagliati fuori. esistono i tagliati fuori. esistono quelli che saranno sempre dei tagliati fuori.
ed occorre conoscere bene la propria lingua madre per potersi esprimere in maniera ricca e corretta.
sarebbe anche opportuno conoscere a grandi linee il percorso storico, filosofico, artistico e letterario della umanità. si chiama cultura. la cultura risiede nella capacità di cogliere connessioni, collegamenti. per far questo occorre un minimo di base nozionistica. e capisco che questa base possa essere vissuta come un inculcare di nozioni. non è lì che ci si deve fermare.
francamente quando leggo commenti simili a quello tuo ho l'impressione di trovarmi di fronte ad uno che ai suoi tempi è stato un pessimo studente. la scuola non offre nulla ai pessimi studenti. offre invece una base di partenza a coloro che hanno saputo impegnarsi.

InVerno

#7
Premessa : Educazione e Istruzione non sono sinonimi, sono uno il contrario dell'altro.
Educare deriva da educere, tirare fuori. Istruire deriva da instruere, mettere dentro.
False Friend: Educare non significa istruire al galateo, come gran parte dei genitori purtroppo pensa.
Anche un profano può capire che i due atti, essendo l'uno il contrario dell'altro, se messi insieme, producono un flusso in-out, che sarebbe desiderabile.

Un buon bilanciamento tra le due pratiche è la migliore delle ipotesi per un bambino, anche perchè è impossibile educere qualcosa senza una mente strutturata dall'istruzione, ed è completamente inutile instruire se poi il bambino non sa tirare fuori quello che gli è stato istruito e applicarlo alle proprie "doti".
Un cattivo bilanciamento di queste due pratiche porta al fallimento. Un bambino solamente istruito è un bambino la cui testa si gonfia di informazioni come un pallone senza una valvola per far uscire l'aria (il rischio che nulla esca fuori è più che reale).  Un bambino a cui viene continuamente chiesto di tirar fuori senza che abbia un istruzione, avrà problemi speculari, non trovando niente da tirare fuori, troverà presto "simpatiche" crisi di autostima sulla sua strada.

Detto questo e concordando con chi ha sottolineato la somma difficoltà dell'atto in se (quindi nessuna pretesa di sapere i numeri vincenti di un terno al lotto).. Le due figure (genitori e insegnanti) avrebbero almeno in teoria un affinità diversa con il bambino e diverse probabilità di riuscita nei due diversi campi, e al campo nel quale hanno maggiore possibilità di riuscita dovrebbero, almeno in teoria, attenersi. Tale che l'insegnante dovrebbe istruire, e il genitore educare.

Purtroppo, la situazione si complica, quando si ci rende conto di quella che è la realtà e quanto poco siano informati gli uni e gli altri dei propri ruoli. Sopratutto i genitori che si applicano con solerzia a instruire pure loro, non solo in prima persona, ma anche iscrivendo il figlio a tutti i corsi extrascolastici che trovano. Il bambino medio oggigiorno è tempestato di informazioni (si ci è messo pure internet) e nessuno a cui interessi la sua abilità di educerle e di criticarle. Tale è, che capita spesso che poi si innamorino del primo professore (e conseguente della materia) che mostra un po di interesse verso il loro intelletto, con il rischio che cadano vittime di questo "amore" spesso "non corrisposto dalla materia" (quanti amici che "scriverò un libro" per colpa di quella maestra di lettere che per prima aveva visto qualcosa in loro e voleva tirarlo fuori). O che non si producano nella più basilare dell'attivà critica delle informazioni ricevute. Tuttavia, ben venga anche l'insegnante che si applica da educatore, anche se è un carico che a mio avviso non le spetterebbe, a patto che non instilli false speranze nel bambino ma sia oggettivamente mossa alla vista di qualità "oggettive". Meglio un educatore che nessuno.

Purtroppo, come una qualsiasi insegnante potrà testimoniare, i genitori sono altamente restii ad ammettere le proprie responsabilità (immediamente viste come "colpe" e accuse da un membro estraneo al circolo familiare che "non sa un cazzo"). E mentre anche il peggiore degli insegnanti tramite l'esperienza e qualche corso, riesce perlomeno a fare il minimo sindacale (non che sia auspicabile), lo stesso non si applica ai genitori per i quali non c'è sicurezza di un minimo sindacale, e spesso ciò che viene a mancare è proprio l'educazione, anche perchè l'istruzione oggigiorno si trova ovunque (la qualità, è discutibile, ma tant'è ). Fortuna vuole che i bambini non siano equazioni matematiche, e le biografie ci insegnano che alcune tra le menti più brillanti, sono nate proprio in opposizione ai contesti più ottusi.

mchicapp

mah.....
in matematica e fisica non si va da nessuna parte senza una vera assimilazione e una rielaborazione dei contenuti appresi. 
in matematica e fisica non c'è quindi istruzione senza educazione.
presumo che lo stesso succeda anche in altri ambiti.
una vera assimilazione richiede una rielaborazione personale. questa attività a volte risulta essere piuttosto  pesante e onerosa. non tutti sono portati per lo studio.
non (sempre ) è una questione di intelligenza.
è una questione di volontà, di motivazione, di impegno

poi ... certo.... talvolta c'è quello un po' tontolone . forse anche più spesso di talvolta....  in certi licei è la normalità.  ricordo che al sociopsicopedagogico c'era una ragazzina, figlia di un ingegnere, pur sapendo a memoria tutte le formule dei prodotti notevoli, non c'era verso che sapesse svolgere una semplice equazione con calcoli banali senza sbagliare i prodotti notevoli. secondo me era scema. quando il padre veniva a parlare non dovevo fare altro che mostrargli il compito della figlia. il padre sospirava e scuoteva la testa. lui si rendeva conto di avere una figlia scema, la madre invece continuava a dire che si sbagliava metodo di insegnamento. era convinta della intelligenza della figlia e riteneva che la scuola non fosse stata in grado di individuare e valorizzare le doti.
ovviamente la madre della figlia scema era una sostenitrice dell'idea che la scuola non funziona.
un ragazzo intelligente va. magari è un po'  discolo, ma va.
quello scemo è scemo proprio

InVerno

#9
Saper assimilare i dati non significa aver ricevuto un educazione, significa avere una mente strutturata in modo tale da poterlo fare.
Che non accada e questo sia innato (tonti) o dovuto al sistema (disistruiti) è una questione che lascio volentieri ai casi dei singoli
che vanno davvero studiati singolarmente. Però a questo punto non si capisce a che punto della discussione si vuole arrivare.
Provare che esistono i tonti? ok, esistono. Che gli strascichi di quello che in America si chiama "self-esteem movement" sono esagerati,
che non bisogna spingere tutti i bambini (anche i tonti) a studiare ripetendogli che sono speciali? bah..ci sono i pro e i contro.

Onestamente tra il padre che scuote la testa (segno di resa, vergogna per la figlia?) e la madre che addita il sistema scolastico,
non so per chi provare più pena. Il fatto che sia un ingegnere suppongo abbia fatto scattare una certa empatia, dai a intendere che "vi siete capiti"
ma per esperienza personale lavorando da trent'anni con ingegneri, la sua laurea non esclude che sia un completo imbecille peggio della figlia e che invece
non vi siate capiti per niente.

Come ho già scritto non sono un estimatore dei genitori scarica barile\responsabilità, tuttavia i limiti del sistema scolastico italiano sono palesi,
ed è ben lontano dai sistemi che, piaccia o meno, hanno i migliori risultati al mondo.
Non so a che si riferisse la madre ma di sicuro c'è parecchio da lavorarci su, un lavoro che non si fa se si scuote la testa davanti
gli insuccessi e perpetrando le poesie a memoria.
Piace\non piace? "ai miei tempi.." non importa a nessuno. I risultati, contano. La Finlandia sa come si fa, lo si vuol fare, oppure no, e poi
si piange che abbiamo i "tonti". Nessun problema, tanto prima il figlio "tonto" capita a tutti e la botta di umiltà arriva consequenziale
(si comincia ad evitare di chiamare i figli degli altri "scemi").
Il mondo del lavoro è cambiato, non servono più giganteschi cervelli contenitori di informazioni, per quello ci sono gli harddisk, servono
cervelli capaci di collegare i vari dati sui diversi hard-disk in un modo che abbia un senso.

Ps. Acquario, ho visto quel video. Che robaccia è? Non si capisce l'attinenza con la realtà, a me sembra più un video per stuzzicare gli animi
dei "conservatori" (chiamiamoli cosi) davanti alla sconfitta delle discriminanti sessuali\razziali etc. Non c'è nessuna omologazione, c'è
il peggiore che va avanti grazie a "meriti" fisici\sessuali e i migliori "incompresi".
Tipica tiritera dell'immigrato che m'ha rubato il lavoro ma io ero cosi bravo cazzo. Forse davvero è meglio dire a certi bambini che son scemi,
cosi la smetteranno di dare la colpa agli altri per i loro insuccessi. Comprese fantomatiche organizzazioni sovranazionali di cui nessuno ha prova.

acquario69

Citazione di: InVerno il 07 Dicembre 2016, 00:42:56 AM
Ps. Acquario, ho visto quel video. Che robaccia è? Non si capisce l'attinenza con la realtà, a me sembra più un video per stuzzicare gli animi
dei "conservatori" (chiamiamoli cosi) davanti alla sconfitta delle discriminanti sessuali\razziali etc. Non c'è nessuna omologazione, c'è
il peggiore che va avanti grazie a "meriti" fisici\sessuali e i migliori "incompresi".
Tipica tiritera dell'immigrato che m'ha rubato il lavoro ma io ero cosi bravo cazzo. Forse davvero è meglio dire a certi bambini che son scemi,
cosi la smetteranno di dare la colpa agli altri per i loro insuccessi. Comprese fantomatiche organizzazioni sovranazionali di cui nessuno ha prova.

il video in questione a me e' piaciuto ed e' (secondo me) come una forte critica e un allegoria,lancia dei messaggi che sempre secondo me hanno invece attinenza con molti dei diversi aspetti della realtà scolastica attuale,anche se e' ambientato negli Usa,che del resto e' da diverse decine di anni l'unico portavoce del medesimo modello ...e già quest'ultimo mi sembra abbastanza per averne dei sospetti e per rifiutarlo
sempre sul video a me sembra che invece l'omologazione la si può cogliere chiaramente ed e' un omologazione che spinge sempre più in basso,dove vengono appunto adottati criteri che non centrerebbero niente con l'insegnamento..piuttosto esiste al contrario l'intenzione di indottrinare ad una visione rovesciata delle cose,di se stessi e del mondo,per rendere le generazioni future svuotate (svuotate prima e "riempite" poi) e ancora più malleabili e ottusamente consenzienti..e (opinione che non condividerai) proprio da quelle "fantomatiche" organizzazioni sovranazionali

mchicapp

in finlandia hanno classi separate per livelli di apprendimento.
esistono classi per normali e classi per tonti e classi per diversamente abili. esistono anche classi speciali per superintellingenti. conosco abbastanza bene la realtà scolastica finlandese. io e mio marito siamo stati in contatto per anni con una famiglia finlandese. poi ci siamo persi  di vista. il figlio grande era risultato essere molto portato per lo studio ed era stato inserito in una classe di ragazzini di livello di apprendimento superiore alla media. la figlia femmina invece era in una classe normale, ma erano tutti di livello normale. chi non riusciva a reggere i ritmi veniva inserito in una classe di livello inferiore.
non so se sia il caso di osannare il sistema finlandese che però è molto efficiente

mia nipote ha studiato alla bocconi nel corso internazionale e riporta che gli studenti migliori, più preparati erano italiani.
che all'estero si prepari meglio è un mito da sfatare.
ogni volta riportano che i nostri livelli in matematica siano bassissimi. non è così. abbiamo un livello altissimo. noi facciamo a scuola quel che in america fanno nei precorsi  universitari. in america e credo in ogni altro posto danno un'infarinatura. noi impostiamo in maniera più rigorosa. purtroppo il nostro modo di insegnare la matematica è adatto a pochi, il loro è adatto anche ai più tonti. hanno un approccio pratico.

https://www.youtube.com/watch?v=O5YBMyBR48I&t=21s

verso il minuto 9 la tizia spiega il diverso approccio tra usa e italia e il confronto è a nostro favore.

InVerno

Acquario, un certo grado di omologazione è insito in qualsiasi sistema, un certo grado di omogeneità è necessario per tenere in piedi le maglie di qualsiasi società, non c'è bisogno di organizzazioni sovranazionali occulte per giustificarlo (santo Occam). La domanda è: il trend di omogologazione è in crescita o è in diminuzione rispetto a che so, il secolo scorso? Ci vogliamo prendere in giro? Che poi il video faccia leva sulle preferenze sessuali\colori della pelle, svela le vere intenzioni dell'autore. Perchè se c'è omologazione "perversa" non sta certo nel porre tutte le persone con diversi rilievi sessuali sullo stesso piano. Quella è civiltà (non per tutti ovviamente). Se tacciare i razzisti significa "prepare al pensiero unico"...bel refrain, ora però diamo la parola ai razzisti e vediamo qual'è la loro proposta... Ah, omologare tutti alla discriminazione razziale? Che successo!

mchicapp, infatti sono decadi ormai che le falle del sistema u.s.a. vengono evidenziate e nessuno lo prende più come riferimento, il loro successo è quello di attirare cervelli da tutto il mondo più che produrseli in casa. Il sistema Finlandese è quello più vicino a noi (senza scomodare sudcorea etc) e forse scoppiazzabile, ha quella cosa li che dici tu (che non sono esattamente classi per tonti, ma il concetto è quello) e anche un altra serie di cose. E hanno i risultati migliori. L'italia? Imbarazzante in qualsiasi ranking. Ma si può anche affermare che i ranking non valgono nulla per un po di sano patriottismo.

acquario69

Citazione di: InVerno il 07 Dicembre 2016, 10:42:29 AM
Acquario, un certo grado di omologazione è insito in qualsiasi sistema, un certo grado di omogeneità è necessario per tenere in piedi le maglie di qualsiasi società, non c'è bisogno di organizzazioni sovranazionali occulte per giustificarlo (santo Occam). La domanda è: il trend di omogologazione è in crescita o è in diminuzione rispetto a che so, il secolo scorso? Ci vogliamo prendere in giro? Che poi il video faccia leva sulle preferenze sessuali\colori della pelle, svela le vere intenzioni dell'autore. Perchè se c'è omologazione "perversa" non sta certo nel porre tutte le persone con diversi rilievi sessuali sullo stesso piano. Quella è civiltà (non per tutti ovviamente). Se tacciare i razzisti significa "prepare al pensiero unico"...bel refrain, ora però diamo la parola ai razzisti e vediamo qual'è la loro proposta... Ah, omologare tutti alla discriminazione razziale? Che successo!

si,lo penso anch'io che qualsiasi società (che ha avuto la sua genesi dalla modernità) debba necessariamente tenere in piedi un certo grado di omogeneità...ma non credo che questo possa verificarsi invece nell'ambito di una comunità,che e' infatti qualcosa di completamente diverso.

sul video...
massimo rispetto per la diversità,ma le differenze non vanno rin-negate,allo stesso identico modo come non andrebbe negata la natura stessa...(e i suoi limiti intrinsechi) ..il che significa appunto andare contro natura (cosa che stiamo già facendo da molto tempo e i risultati mi sembrano evidenti)


esiste il maschile e il femminile..il positivo e il negativo..lo ying e lo yang..tutto in natura "funziona" a questo modo. (altrimenti non funziona proprio più niente!)
nelle scuole (e non solo) sta passando il messaggio contrario e sovversivo,che non dev'esserci più distinzione tra i sessi ed e' l'uniformità e l'omologazione al massimo grado...
la natura non la puoi eliminare (secondo "cultura") tra questi ce un abisso inconmensurabile ed e' ridicolo solo pensarlo

donquixote

Citazione di: acquario69 il 07 Dicembre 2016, 12:33:49 PMesiste il maschile e il femminile..il positivo e il negativo..lo ying e lo yang..tutto in natura "funziona" a questo modo. (altrimenti non funziona proprio più niente!) nelle scuole (e non solo) sta passando il messaggio contrario e sovversivo,che non dev'esserci più distinzione tra i sessi ed e' l'uniformità e l'omologazione al massimo grado... la natura non la puoi eliminare (secondo "cultura") tra questi ce un abisso inconmensurabile ed e' ridicolo solo pensarlo

Secondo me stiamo facendo qualcosa di ben peggiore dell'omologazione, e che il video (a mio avviso fatto molto bene e azzeccatissimo nell'idea) evidenzia chiaramente: con la mania di voler "salvaguardare" qualunque minoranza ognuno di noi dovrà necessariamente farsi minoranza per ambire un qualche genere di considerazione (significativo a questo proposito il bello e divertente film "L'apparenza inganna" in cui un impiegato di un'azienda in ristrutturazione si finge gay per evitare il licenziamento) e poi nel gruppo di minoranza dovrà a sua volta essere di nuovo minoranza e così via. Se si rifiuta la valorizzazione delle differenze che significa metterle ognuna al proprio posto e la si sostituisce con l'uniformizzazione che invece significa porle tutte al medesimo livello non si potrà che abbassare tale livello fino a ricomprenderne la più infima, che paradossalmente verrà esaltata sull'onda di quell'altra ideologia distruttiva che postula la salvaguardia del più debole. Un mondo più al contrario di questo è difficile immaginarlo.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

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