figli e scuola

Aperto da mchicapp, 04 Dicembre 2016, 12:49:26 PM

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InVerno

#15
Citazione di: acquario69 il 07 Dicembre 2016, 12:33:49 PM
Citazione di: InVerno il 07 Dicembre 2016, 10:42:29 AM
Acquario, un certo grado di omologazione è insito in qualsiasi sistema, un certo grado di omogeneità è necessario per tenere in piedi le maglie di qualsiasi società, non c'è bisogno di organizzazioni sovranazionali occulte per giustificarlo (santo Occam). La domanda è: il trend di omogologazione è in crescita o è in diminuzione rispetto a che so, il secolo scorso? Ci vogliamo prendere in giro? Che poi il video faccia leva sulle preferenze sessuali\colori della pelle, svela le vere intenzioni dell'autore. Perchè se c'è omologazione "perversa" non sta certo nel porre tutte le persone con diversi rilievi sessuali sullo stesso piano. Quella è civiltà (non per tutti ovviamente). Se tacciare i razzisti significa "prepare al pensiero unico"...bel refrain, ora però diamo la parola ai razzisti e vediamo qual'è la loro proposta... Ah, omologare tutti alla discriminazione razziale? Che successo!

si,lo penso anch'io che qualsiasi società (che ha avuto la sua genesi dalla modernità) debba necessariamente tenere in piedi un certo grado di omogeneità...ma non credo che questo possa verificarsi invece nell'ambito di una comunità,che e' infatti qualcosa di completamente diverso.

sul video...
massimo rispetto per la diversità,ma le differenze non vanno rin-negate,allo stesso identico modo come non andrebbe negata la natura stessa...(e i suoi limiti intrinsechi) ..il che significa appunto andare contro natura (cosa che stiamo già facendo da molto tempo e i risultati mi sembrano evidenti)


esiste il maschile e il femminile..il positivo e il negativo..lo ying e lo yang..tutto in natura "funziona" a questo modo. (altrimenti non funziona proprio più niente!)
nelle scuole (e non solo) sta passando il messaggio contrario e sovversivo,che non dev'esserci più distinzione tra i sessi ed e' l'uniformità e l'omologazione al massimo grado...
la natura non la puoi eliminare (secondo "cultura") tra questi ce un abisso inconmensurabile ed e' ridicolo solo pensarlo

Ma su questo potrei essere anche essere d'accordo, l'isteria collettiva della "presidenta" e sulle minoranze non sono il mio pane quotidiano.
Rimango in disaccordo che dietro vi sia un disegno occulto, rimango in disaccordo che questo si palesi nelle scuole in diversa maniera che in altri contesti.
E rimango anche in disaccordo sull'idea che si tratti di un male che viene per nuocere. Onestamente lo trovo un progresso, un passo avanti (per quanto
magari scomposto, e che avrà dei contraccolpi identitari di segno opposto) però questo è il meglio che si trova per sognare un nuovo umanesimo che metta
al centro l'uomo in quanto uomo e vada oltre alle squallide diatribe settarie che rischiano seriamente di mettere in pericolo tutti, in futuro sempre di più.
Siamo tutti esseri umani, giusto? E' un messaggio che per quanto semplice, è ancora lontanissimo dall'essere assimilato, e qualsiasi progresso in tal senso
per me è il benvenuto, anche se imperfetto.

Ironicamente proprio stamattina è uscita un intervista a Tim Burton che conferma a livello umano i miei post di sopra, e con questo chiudo il mio intervento.
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/12/06/news/tim_burton-153583155/

mchicapp

per inverno


mi pare un po' inverosimile l'idea di adottare gli stessi criteri della finlandia.
intanto da loro non esiste il mito della integrazione.
i sordi vanno nelle scuole per sordi, i ciechi vanno nelle scuole per ciechi, le persone con rendimento altissimo vanno in classi a loro riservate e così via.
nessuno in finlandia si sognerebbe di mettere un ragazzino down insieme a ragazzini  normodotati. non che non sia previsto che un ragazzino down non vada a scuola. a scuola per andarci ci va, ma non nella stessa classe degli altri. da loro ovviamente è tutto più efficiente. 
da loro il parere degli insegnanti è vincolante. se gli insegnanti non reputano quel particolare ragazzino all'altezza di frequentare un percorso analogo al nostro liceo quel ragazzo non viene accettato in nessun liceo.
ho visto iscrivere al liceo classico un ragazzino al quale gli insegnanti avevano giustamente consigliato un istituto professionale. ti lascio immaginare quel ragazzino alle prese con il latino e il greco. non ti dico nulla della matematica. gli stessi genitori erano perfettamente consapevoli che il figlio non capisse nulla di matematica.
ecco in finlandia questo non potrebbe succedere.

InVerno

Avevo promesso di non intervenire più anche perchè non ho altro da dire... tuttavia, non si può estrapolare una cosa dal contesto e farne un totem, e neanche disinformare. Non esistono classi per bambini down in Finlandia, anche perchè le scuole sono cosi piccole (in contrasto con le megastrutture italiane che mal si adattano al contesto geografico italiano) che non sarebbe nemmeno pensabile fare una "classe down". Le classi semplicemente si dividono in sottogruppi didattici, nei quali TRA LE ALTRE COSE ci sono gruppi di bambini handicappati che vengono "estratti" per fare le materie a loro più difficili (quali matematica) E POI RIMESSI DENTRO insieme agli altri. 

Questo si applica ad un contesto più ampio di cui non fai menzione? I gruppi non sono "per i bimbi down" sono uno strumento utilizzato per tutti e con una ratio didattica. Insieme all'inesistenza delle materie, dei compiti a casa, l'inesistenza di una "prescuola", il "culto" del tempo libero,il tempo totale passato nella struttura settimanalmente, i programmi didattici, la creazione di un ambiente simil-familiare non coercitivo, l'importanza che viene data agli insegnanti e alle scelte del bambino a cui da subito viene posto di fronte, il numero di bambini per classe, ETC ETC. Si ci può anche informare da fonti ufficiali invece che da "amici finlandesi" che condividono il ribrezzo per i tonti, non ti pare?

Tutto questo è copiabile pari pari? Assolutamente no. E' un modello a cui ispirarsi? Probabilmente, visti i loro risultati. Dire che la scuola Finlandese funziona perchè vengono isolati i tonti, è completamente assurdo. Se mai è la scuola italiana che li isola facendoli camminare (se sono fortunati) sempre con la "stampella di sostegno" come fossero dei lebbrosi, e se non c'è la stampella sono lasciati soli alle angherie dei "furbi" (o in ogni caso).
Questo è il mito dell'integrazione all'italiana? Cristo Dio, è proprio vero che siamo nella post-truth.

Mi permetta un consiglio, qualsiasi sistema scolastico in cui deciderà di insegnare si abitui ad avere a che fare con i TONTI, che sempre ci sono stati sempre ci saranno, e dovrebbe essere la sua massima aspirazione fare arrivare un TONTO alla sufficienza, perchè ad insegnare ai geni sono capaci anche I TONTI appunto.
Non sarà la "sfida" di insegnare ad una classe di fenomeni finalmente epurata dai tonti a qualificarla come insegnante e nemmeno come essero umano... che roba.

mchicapp

non è così. chi non riesce a mantenere il passo viene proprio inserito in contesti diversi. forse fino alle elementari le cose in finlandia funzionano come dici tu, ma poi le cose cambiano. per lo meno a helsinki, che è di fatto l'unica metropoli che hanno, sono diverse. si viene smistati per livello di rendimento. 
non ce l'ho propriamente con i tonti. va però detto che tutto e bene non si può fare. o ci si dedica ai tonti e si lasciano ad annoiarsi i brillanti o ci si dedica ai brillanti e si lasciano indietro i torti. in italia la cosa migliore è trovare un ragionevole compromesso tra questi due estremi e adeguarsi al livello della maggioranza della classe. questo però crea delle disomogeneità enormi tra classe e classe e regione e regione. dove la maggioranza della classe è costituita da ragazzi motivati e, non dico superintelligenti, ma almeno non tonti, si svolgono programmi didattici ampi ed approfonditi. in classi più fragili non si riesce a fare quasi nulla. in questa maniera ci sono persone che escono virtualmente dallo stesso percorso formativo, sia esso un liceo o un istituto tecnico, che hanno dei livelli di preparazione estremamente diversi. dipende da come era la loro classe.  lo stesso ragazzo inserito in due classi diverse si impegna in misura diversa e consegue due diverse preparazioni, anche a parità di insegnanti.  
in finlandia le classi sono di livello relativamente omogeneo e non si hanno tonti e superbrillanti insieme.  sarebbe già un passo avanti. le nostri classi normalmente penalizzano sia i tonti che i superbrillanti. infatti a milano alcune scuole, che mirano ad essere scuole di eccellenza, mettono dei test di ammissione, come si fa all'università. si tratta di scuole molto dure, che sono richiestissime proprio da genitori che non vorrebbero tonti nella classe del figlio.

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