Evasione fiscale

Aperto da Jacopus, 03 Ottobre 2021, 21:15:54 PM

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Jacopus

Se non avessimo gli occhi foderati di prosciutto (di montagna, ancora più impenetrabile, secondo il dotto Eutidemo  :D ), invece di scendere in piazza per non vaccinarci o per altri motivi inconcludenti, dovremmo scendere in piazza per pretendere che tutti coloro che non pagano le tasse vengano trattati da criminali, come effettivamente sono, con l'aggravante che spesso sono persone che navigano letteralmente nell'oro, come Paperon de Paperoni.
Anche in questo caso credo che entri in gioco la nostra struttura mentale più arcaica, che non riesce a comprendere fino in fondo la necessità di pagare servizi collettivi come gli ospedali, i vigili del fuoco, la polizia, l'istruzione, perchè sono il risultato di una storia e di una civilizzazione di poche migliaia di anni, mentre quello che si ottiene con le proprie forze deriva dalla nostra natura predatrice, che ha milioni di anni di storia biologica. La nostra struttura arcaica di solito condivide anche i proventi dei propri sforzi ma lo fa nell'ambito del proprio "clan", esattamente come centinaia di migliaia di anni fa, e non può far altro che considerare anche gli esattori fiscali come gli appartenenti ad un clan avversario. Razionalizzare la necessità di una fiscalità è un compito neocorticale, molto più difficile da accettare.
Tutto questo discorso a monte di ogni discorso politico, sull'efficienza o inefficienza, sugli sprechi della pubblica amministrazione o del contesto delinquenziale. Anche questi aspetti ovviamente incidono, ma, ancora una volta, emergono dei tratti antropologicamente molto radicati dentro di noi, che possono funzionare finchè la storia ci ha separati in bande, in città-stato, in signorie e infine in Stati. Ma oggi che tutto il mondo è interconnesso, questa visione da clan si scontra con una realtà che invece ha bisogno di una coesione collettiva per affrontare problemi che sono globali, che non si possono più scaricare nel mondo colonizzato e neppure nella natura. Eppure, ancora una volta, per ragioni più emotive che razionali, si attaccano obiettivi periferici o addirittura che farebbero i nostri interessi umani: neppure della maggioranza dell'umanità, secondo la classica visione marxista, ma gli interessi di tutti, visto che le cedole sub-prime o altre sofisticate manovre finanziarie, non sono commestibili.


A partire da questa struttura antropologica, hanno buon gioco tutte le ideologie antifiscali che nascono dal basso, ma che hanno un loro motore centrale all'apice del potere delle corporations, che sono esattamente la rappresentazione più vicina al Male nel nostro tempo. Un Male incorporeo, dislocato ovunque e da nessuna parte, che sviluppa sistemi cibernetici per controllare il flusso del potere socio-economico, ma che conosce anche la nostra parte più antica, che di solito è quella che ci fa agire (chi pensa di usare la propria razionalità per agire in buona parte si illude e comunque si tratta di una minoranza molto piccola della popolazione complessiva).
Ho riletto quest'ultima frase e mi è subito apparsa come "complottista", eppure pur accettando la possibilità che mi possa sbagliare non vedo altre interpretazioni possibili, e che la misura sia colma, lo dimostrano anche le parole di un emiro importante del Sultanato delle Corporations come Draghi, che sottolinea la necessità di aiutare le classi più disagiate per evitare il conflitto sociale. Conflitto sociale proprio dietro l'angolo, ma che spesso prende di mira obiettivi del tutto sbagliati.


"L'alienazione scorre potente nella nostra famiglia" avrebbe detto il Maestro Yoda se potesse trasferirsi dal mondo di "Star Wars" al nostro.


https://espresso.repubblica.it/dossier/pandora-papers/2021/10/03/news/pandora_papers_paradisi_fiscali_inchiesta-320244718/?ref=RHTP-BH-I320563538-P1-S1-T1
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

#1
Io invece, senza scomodare cervelli rettiliani, ritengo dipenda tutto dall'etica dominante, liberal-liberista, della formazione socioeconomica dominante, capitalista, che considera le attività dello stato un'anomalia, sottratta alla sacra produzione di profitto, da conquistare al mercato privato. Ecco allora che l'evasione fiscale si autoassolve e nobilita, sottraendo risorse allo stato improduttivo (di profitto) e devolvendolo ad attività "sanamente" produttive (Berlusconi l'ha spiegato esaurientemente).

In attesa che la agognata privatizzazione si compia (esperimento d'avanguardia in Iraq: guerra mercenaria in cambio di concessioni petrolifere) su ogni attività pubblica, bisogna dare un colpo al cerchio (evasione fiscale) ed uno ben più consistente alla botte del parco buoi dei contribuenti che non hanno accesso alla salvezza eterna dei paradisi fiscali. Che sultani e sicari del Capitale si guardano bene dal toccare.

Rifuggo pertanto da ogni filippica contro l'evasione fiscale, che è soltanto un modo capitalisticamente razionale di accumulare e investire capitali. I servizi pubblici di eccellenza sono già privatizzati (se li vuoi, paghi) e quanto alle frattaglie riservate alla plebe, saranno sempre più scadenti ed elemosineranno pure loro un posto nel Mercato. Aziendalizzazione già in corso dopo avere donato ai "filantropi" i gioielli di stato più succulenti (telecomunicazioni, viabilità veloce, compartecipazioni nell'energia, banche)

Lasciando ai "filantropi", infine, il compito di dosare i benefit da elargire alla plebe se non rompe troppo i maroni. Altrimenti ci penseranno i mercenari. E i padroni del mondo continueranno a vivere felici e contenti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Prima di un diritto vi è sempre un dovere.
Di modo che per godere del diritto di vivere in una società che assicura sicurezza, sanità, viabilità e quant'altro... occorre contribuire alle spese.

Tuttavia, la priorità del dovere sul diritto è reciproca.
Cioè pure chi ha la responsabilità di fornire i servizi, per cui è pagato, dovrebbe avere il dovere di darli nel modo il più possibile consono a quanto introitato. E pure questo dovere, dello Stato, viene prima del diritto di riscuotere le tasse.

L'involuzione della cosiddetta sinistra ha portato a privilegiare il diritto rispetto al dovere. Per poi strillare contro l'evasione fiscale.
Ma il diritto di riscuotere le tasse necessità del dovere di non sprecare oltremodo quanto incassato.

Quando si pretende "giustizia" non bisognerebbe prima guardare in casa propria?
Magari alle rendite di posizione di cui si gode, certo legittime, indubbiamente tassate, ma giuste?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Jacopus E Ipazia.
Condivido:
- sia la seguente considerazione di Jacopus, per la quale, nell'evasione fiscale:  "entra in gioco la nostra struttura mentale più arcaica, che non riesce a comprendere fino in fondo la necessità di pagare servizi collettivi come gli ospedali, i vigili del fuoco, la polizia, l'istruzione, perchè sono il risultato di una storia e di una civilizzazione di poche migliaia di anni, mentre quello che si ottiene con le proprie forze deriva dalla nostra natura predatrice, che ha milioni di anni di storia biologica."
- sia la seguente considerazione di Ipazia, per la quale, l'evasione fiscale: "dipende sopratutto dall'etica dominante, liberal-liberista, della formazione socioeconomica dominante, capitalista, che considera le attività dello stato un'anomalia, sottratta alla sacra produzione di profitto, da conquistare al mercato privato. Ecco allora che l'evasione fiscale si autoassolve e nobilita, sottraendo risorse allo stato improduttivo (di profitto) e devolvendolo ad attività "sanamente" produttive (Berlusconi l'ha spiegato esaurientemente)."
***
Non mi sembra che, al di là della diversità di approccio, tali due concezioni debbano necessariamente considerarsi incompatibili tra di loro; ed infatti, secondo me possono benissimo coesistere e sovrapporsi (come spesso accade tra "natura" e "cultura").
***
Tuttavia, a mio parere, poichè noi Italiani abbiamo un tasso di evasione fiscale superiore alla media europea, ritengo che sia utile a dare un'occhiata alla "classifica generale", per cercare di spiegarcene la ragione.

***
Come si può notare da tale "classifica":
a)
L'evasione è maggiore della media nei Paesi che, storicamente, sono stati sottomessi, in tutto o in parte, a nazioni e imperi stranieri:
- Bulgaria, Romania e Grecia, sottomesse da secoli all'oppressivo Impero Turco;
- Polonia sottomessa alla Russia;
- Italia sottomessa alla Spagna e poi all'Austria.
b)
L'evasione, invece, è minore della media nei Paesi che, storicamente, almeno negli ultimi secoli, non sono stati sottomessi, in tutto o in parte, a nazioni e imperi stranieri:
- Inghilterra
- Germania
- Francia
- Spagna
- Svezia
***
A mio parere questo suggerisce  che, a parte le condivisibili ragioni generali esposte da Jacopus e Ipazia, a livello nazionale influisca anche la "storia" dei singoli Paesi; ed infatti, laddove per secoli le "tasse" si riducevano ad un umiliante tributo (diretto o indiretto) allo "straniero", secondo me permane ancor oggi una riluttanza culturale a pagarle, avendo la sensazione che a percepirle sia un "soggetto estraneo ed ostile", e non, invece, la stessa collettività di cui si fa parte!
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 04 Ottobre 2021, 12:49:36 PM
Prima di un diritto vi è sempre un dovere.
Di modo che per godere del diritto di vivere in una società che assicura sicurezza, sanità, viabilità e quant'altro... occorre contribuire alle spese.

Tuttavia, la priorità del dovere sul diritto è reciproca.
Cioè pure chi ha la responsabilità di fornire i servizi, per cui è pagato, dovrebbe avere il dovere di darli nel modo il più possibile consono a quanto introitato. E pure questo dovere, dello Stato, viene prima del diritto di riscuotere le tasse.

L'involuzione della cosiddetta sinistra ha portato a privilegiare il diritto rispetto al dovere. Per poi strillare contro l'evasione fiscale.
Ma il diritto di riscuotere le tasse necessità del dovere di non sprecare oltremodo quanto incassato.

Quando si pretende "giustizia" non bisognerebbe prima guardare in casa propria?
Magari alle rendite di posizione di cui si gode, certo legittime, indubbiamente tassate, ma giuste?
Tutto vero! :)
Però, poichè, l'Italia non è attualmente occupata da una potenza straniera che la "taglieggia", in realtà, "lo Stato siamo noi", attraverso gli organi rappresentativi da noi stessi espressi; per cui, se c'è un problema di "ricircolo" della contribuzione fiscale, non possiamo prendercela che con noi stessi!
;)


bobmax

Citazione di: Eutidemo il 04 Ottobre 2021, 13:11:59 PM
Citazione di: bobmax il 04 Ottobre 2021, 12:49:36 PM
Prima di un diritto vi è sempre un dovere.
Di modo che per godere del diritto di vivere in una società che assicura sicurezza, sanità, viabilità e quant'altro... occorre contribuire alle spese.

Tuttavia, la priorità del dovere sul diritto è reciproca.
Cioè pure chi ha la responsabilità di fornire i servizi, per cui è pagato, dovrebbe avere il dovere di darli nel modo il più possibile consono a quanto introitato. E pure questo dovere, dello Stato, viene prima del diritto di riscuotere le tasse.

L'involuzione della cosiddetta sinistra ha portato a privilegiare il diritto rispetto al dovere. Per poi strillare contro l'evasione fiscale.
Ma il diritto di riscuotere le tasse necessità del dovere di non sprecare oltremodo quanto incassato.

Quando si pretende "giustizia" non bisognerebbe prima guardare in casa propria?
Magari alle rendite di posizione di cui si gode, certo legittime, indubbiamente tassate, ma giuste?
Tutto vero! :)
Però, poichè, l'Italia non è attualmente occupata da una potenza straniera che la "taglieggia", in realtà, "lo Stato siamo noi", attraverso gli organi rappresentativi da noi stessi espressi; per cui, se c'è un problema di "ricircolo" della contribuzione fiscale, non possiamo prendercela che con noi stessi!
;)

Certamente siamo noi.
E allora noi... dovremmo smetterla di ripetere slogan come la denuncia dell'evasione fiscale, pur sacrosanta, per incominciare a pretendere giustizia pure sull'altro aspetto, parimenti grave!

Le eccessive prebende di tanti mediocri, che senza pudore alzano alti lai contro l'evasione fiscale, ma si guardano bene dal mettere in discussione i loro introiti a spese dello Stato.
Prebende legittime, certo, ma giuste?

Come fanno a intervenire pubblicamente, discettando di giustizia, personaggi che magari si prendono 600.000 euro l'anno di pensione?
Per il solo merito di aver occupato una qualche poltrona qualche mese prima di pensionarsi?

Ecco, siamo noi, che dovremmo smetterla di ripetere slogan e volere di più!

Ma appunto, occorre fede nella Verità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Lo Stato non siamo noi. Lo stato è l'agente Goldman-Sachs che appioppa titoli tossici al simulacro statale Italia nella veste di alto funzionario del Tesoro. Lo stato è il Mercato che insegna ai popoli come votare (Oettinger, commissario UE). Lo Stato è l'oligarchia transnazionale che, tra le sue tante genialità, include anche i paradisi fiscali. Lo Stato è la classe dominante, e chi sbeffeggia i fascisti dovrebbe saperlo.

Sussiste un welfare state di tradizione socialdemocratica, ma, resosi irreperibile lo "spettro che si aggira per l'Europa", ha sempre meno ragione di esistere. E meno ossigeno finanziario ed etico. Anche la burocrazia, luogo di eminenza statale, è sempre più dipendente da sw-house private. Anche in quel sancta sanctorum il Mercato irrompe sovrano.

Ridurre la colonizzazione a modelli storici nazionali ottocenteschi ha sempre meno senso. Oggi è il Capitale transnazionale lo "straniero" che colonizza il pianeta, nella veste umana delle oligarchie che lo detengono e controllano.

Non si dà tertium nello scontro tra interesse pubblico e privato nel modello ultracapitalistico che ha vinto nel 1989. La questione "evasione fiscale" è solo, come l'argomento gretino, arma di distrazione di massa. Se non fosse così i paradisi fiscali e la finanza transnazionale avrebbero già  fatto la fine di Saddam Hussein e Gheddafi.

Arma di distrazione di massa e distruzione dei malcapitati è la severità fiscale che colpisce, in alcuni paesi, chi non appartiene all'oligarchia transnazionale e non dispone dei canali giurisdizionali finanziari per non pagare le tasse.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Sono l'amministratore delegato della "5G-eno-veffa", produciamo smartphone dal 2022. Sono basito dalle affermazioni di un vostro utente, tale Jacopus, che evidententemente coltiva ancora un idea ottocentesca dello stato, dove le imprese pagano pure le tasse.

Ogni singolo pezzo dei nostri smartphone è stato sviluppato in un università pubblica tramite finanziamenti pubblici, noi abbiamo smussato un angolo e diciamo che lo abbiamo inventato e ci mettiamo il logo. Tre fotocamere insieme? Inventate noi, una singola sarebbe roba da pubblico. Poi assumiamo migliaia dipendenti (anch'essi coccolati ed educati dal pubblico per quasi trent'anni)  per la nostra parte "office&business", e diciamo che grazie al nostro "know how"  sono diventati degli sviluppatori.Produzione? Cina, zero tasse, zero sindacati, zero diritti dei lavoratori, ci hanno persino fornito le reti antisuicidio alle finestre. Evasione? Calunnia. Usiamo solamente canali ufficiali. E' stato molto comodo trovare paradisi fiscali dentro l'Europa,  apriamo una sede fittizia in Lussemburgo (Cuore dell'EU, ahaha) manco la targhetta sul citofono, e bye bye tasse. Evasori sarete voi, coi vostri scontrini,  sfigati!  Strade, fogne, acqua, reti elettriche.. e grazie per aver fatto tutta la fibra sul terreno nazionale, ora possiamo dire che noi forniamo il 5g. Pensate che ci sono pure economisti che hanno calcolato (fa ridere, aspettate) che paghiamo il -10% di tasse. Voi sfigati ce le avete le tasse in negativo? No perchè siete sfigati, noi facciamo impresa. Persone in strada a lamentarsi? Fate pure, tanto vi lamenterete per telefono. Boicottare? Non funziona, abbiamo pagato una decina di economisti per metterlo nero su bianco, ripeto: NON FUNZIONA.

Ps. siamo molto green.

Sayonara,


sfigati.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Perfetta concordanza stavolta con InVerno che ha evidenziato un aspetto sempre più chiaro del senso della tassazione nell'era del cinghiale d'oro: far pagare agli sfigati le tasse per garantire ricerca e infrastrutture gratis a chi le tasse non le paga.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Ciao inverno, la fantasia è una bella cosa, ma se c'è uno stato che  paga il costo di tutti i servizi che offre ci saranno tante imprese che pagano le tasse sul loro fatturato, le pagano per loro, per i loro dipendenti, e per i loro clienti.
Se poi ci sono imprese che evadono le prime ad essere danneggiate sono le imprese che le tasse le pagano, perché subiscono oltretutto la concorrenza sleale delle imprese che evadono.
Poi comunque l'ipotesi di imposte negative per particolari attività d'impresa di interesse sociale e strategico, cioè sostanzialmente un contributo sul fatturato, può essere considerato una valida strategia di sviluppo industriale, naturalmente a certe condizioni, tipo la necessità che la produzione sia nel territorio.
A te il trattamento che lo stato riserva alle imprese può piacere o meno, non cambia nulla, ma se questo trattamento non piace all'impresa questa se ne va, e il danno sociale ed economico è grande, per cui qualche privilegio, a quelli che sanno come si fanno i soldi legalmente, concediamoglielo, a conti fatti ci conviene!

Jacopus

Risposta ad Anthonyi. Il fatto che uno stato paga ed alcune imprese pagano, non toglie di mezzo la realtà che una grandissima fetta del mondo imprenditoriale non paga ed è paradossalmente quella più ricca. Una situazione che vi è sempre stata ma che sta ora diventando insopportabile. A me personalmente dei soldi non mi frega molto. Ho quello che mi serve per fare la mia vita, senza  dover sottostare a nessun padrone. Come Tolkien penso che ad una bella casa, per essere tale, bastino una collezione di libri e una di tè. Lo sottolineo perchè ho sempre accettato come benefico un mondo dove esistono persone più ricche, perchè non siamo tutti uguali, c'è chi è più attivo, chi si sveglia alle cinque di ogni santo giorno ed ha diritto di guadagnare di più di una persona pigra (il discorso sarebbe lungo, ma semplifichiamo). Il "tutti uguali" non mi ha mai convinto.
Ma a tutto c'è un limite e qui il limite è stato sforato da tempo. Se accettiamo il concetto di "sempre più" e di "senza limite", perchè dovremmo limitare l'attività imprenditoriale? L'imposizione fiscale è, a tutti gli effetti, un limite ma è anche il senso concreto di un patto sociale, poichè esistono le persone più sveglie e meritevoli, ma la loro meritorietà dipende da tanti fattori, compresa la società dove sono vissute. Di questi tempi credo che sia tangibile la fragilità di questo patto sociale, di come siamo diventati tutti dei "free riders" o di come desidereremmo esserlo.
Non so come si può risolvere il problema ma provo, quando penso o parlo o scrivo di queste cose, un senso di profonda ingiustizia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Il problema, jacopus, non è tanto l'evasione fiscale, che è uno dei tanti problemi della nostra società, ma la sua sovrapposizione alla conflittualità sociale che alberga nelle menti ideologizzate.
L'associazione impresa=ricco=evasore fa parte del semplice vocabolario di un certo populismo ideologico nel quale i contributi che le raffinerie ricevono per smaltire i residui della lavorazione del petrolio in maniera sicura vengono accusati di essere incentivi all'uso di combustibili fossili e quindi condannati quando invece sono il migliore modo che si è trovato per incentivare gli operatori a non immettere questi residui nell'ambiente, e comunque vengono ampiamente recuperati dalla tassazione di tutti gli altri raffinati.
I sistemi fiscali sono complessi, prevedono trattamenti differenziati che sono legati ad esigenze del sistema economico e sociale. Non nego che vi siano spazi per sperequazioni ed opportunismo vari, ma il superamento di questi non può che derivare da azioni mosse da competenza tecnica e non dal semplicismo dell'ideologia che scheda tutto come un effetto nefasto del capitalismo.
Considera che il personaggio politico che ha fatto di più per la lotta all'evasione in Italia, con una particolare riforma del meccanismo dell'Iva, con la fattura e lo scontrino elettronico, con i concordati per la tassazione firmati con Svizzera, San Marino e principato di monaco, è anche quello ideologicamente più attaccato perché viene considerato al servizio dei poteri lobbistici e finanziari.

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 04 Ottobre 2021, 14:20:42 PM
Lo Stato non siamo noi. Lo stato è l'agente Goldman-Sachs che appioppa titoli tossici al simulacro statale Italia nella veste di alto funzionario del Tesoro. Lo stato è il Mercato che insegna ai popoli come votare (Oettinger, commissario UE). Lo Stato è l'oligarchia transnazionale che, tra le sue tante genialità, include anche i paradisi fiscali. Lo Stato è la classe dominante, e chi sbeffeggia i fascisti dovrebbe saperlo.

Sussiste un welfare state di tradizione socialdemocratica, ma, resosi irreperibile lo "spettro che si aggira per l'Europa", ha sempre meno ragione di esistere. E meno ossigeno finanziario ed etico. Anche la burocrazia, luogo di eminenza statale, è sempre più dipendente da sw-house private. Anche in quel sancta sanctorum il Mercato irrompe sovrano.

Ridurre la colonizzazione a modelli storici nazionali ottocenteschi ha sempre meno senso. Oggi è il Capitale transnazionale lo "straniero" che colonizza il pianeta, nella veste umana delle oligarchie che lo detengono e controllano.

Non si dà tertium nello scontro tra interesse pubblico e privato nel modello ultracapitalistico che ha vinto nel 1989. La questione "evasione fiscale" è solo, come l'argomento gretino, arma di distrazione di massa. Se non fosse così i paradisi fiscali e la finanza transnazionale avrebbero già  fatto la fine di Saddam Hussein e Gheddafi.

Arma di distrazione di massa e distruzione dei malcapitati è la severità fiscale che colpisce, in alcuni paesi, chi non appartiene all'oligarchia transnazionale e non dispone dei canali giurisdizionali finanziari per non pagare le tasse.
E a te chi ti ha insegnato a votare?
;D

InVerno

#13
Finalmente qualcuno, Anthonyi, che capisce il nostro jargon. Non si chiama elusione fiscale organizzata, ma attrazione di investimenti. Noi ad esempio mettiamo all'asta ogni anno la nostra sede fiscale a chi ci offre meno tasse d'impresa, persino la mia casa privata, a chi mi offre meno tasse sulle proprietà. Ha ragione Anthonyi, il nostro comportamento potrebbe danneggiare altre imprese... E lo fa! Ma sono le imprese sfigate, quelle che non riescono a muovere il capitale, quelle piccole/medie imprese che ancora sono legate alla propria forza lavoro con le gambe, e al territorio.. Ed è un ottima cosa, perchè una volta che vanno in sofferenza, noi le acquisiamo, e portiamo tutti quei lavoratori ai vantaggi che solo chi può spostare tutta la baracca ogni volta che cambia il vento, potrebbe. Non ci credete? Guardate quante ne sono sparite negli ultimi vent'anni. Purtroppo per noi Anthonyi, sembra che molte più più persone stiano aderendo a narrative populiste anti business. Persino beloved Draghi, insieme ad altri capi di stato, hanno espresso la volontà di una tassazione minima globale. Non che la cosa ci spaventi più di tanto, ma possibile che questi capi di stato, compreso beloved Draghi, abbiano aderito a questa narrazione populista  affermando "È un passo storico verso una maggiore equità e giustizia sociale per i cittadini per mettere fine alla corsa al ribasso tassativa". Ma di che sta parlando? Un burattino di Di Maio, in Italia ormai ci capiscono solo Renzi, Calenda e Anthonyi, persi nella loro giungla del "tengo azioni".
Reitero comunque la nostra piena approvazione verso la tassazione negativa. Avete presente gli imprenditori comunisti? Ford, Edison, e via dicendo? Pagavano quasi il 60% di tasse (e mica spostavano la sede), hanno fatto impresa, sono diventati ricchi a schifio, hanno inventato la catena di montaggio e la lampadina. Noi con il -10% abbiamo inventato la tripla fotocamera, delocalizzato in Cina la produzione, e portato la disoccupazione giovanile al 50%! tiè! Dite ai vostri figli di venire in Cina se vogliono lavorare.. sempre che nel frattempo non ci saremo spostati in Africa! E' inutile, le vostre gambe non correrranno mai veloci quanto il nostro capitale, potete provare a prenderci.. se avete tempo da perdere! Certo a quel tempo lo stipendio di un capofamiglia che lavorava 36ore era sufficiente per un nucleo di 7/8 persone, la moglie manco lavorava, con casa, macchina etc di proprietà e servizi pubblici gratuiti. Oggi di gratuito in ospedale vi fanno se va bene un clistere. E perchè vi chiedete? Perchè siete sfigati, avete figli choosy, non sapete essere impreditori di voi stessi.. Sfigati al cubo. Basta con le narrazioni dei perdenti! Ricordatevi le previsioni del World Economic Forum: "Per l'anno 2030 non avrete nulla di proprietà, e sarete felici!" https://www.youtube.com/watch?v=lBBxWtKKQiA
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

Un problema è che gli sfigati vogliono essere fighi e i fighi sono degli sfigati.