Europa ed Antieuropa; PASSATO, PRESENTE e FUTURO

Aperto da Eutidemo, 06 Ottobre 2018, 11:59:30 AM

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Eutidemo

L'alternativa "Europa ed Antieuropa", sebbene pochi se ne rammentino, ha antecedenti storici che risalgono addirittura al primo trentennio del '900.
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                          IL PASSATO
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Koudenove-Kalergi 
Nel 1922, Koudenove-Kalergi fondò la "PANEUROPA" (o Unione Paneuropea), con lo scopo di pervenire ad una UNIONE EUROPEA volta ad impedire un nuovo conflitto continentale;  inoltre, nel suo libro "Praktischer Idealismus" pubblicato nel 1925, Kalergi accennò anche ad una visione multiculturalista dell'Europa futura, testo il cui contenuto fu alterato e falsificato dai nazifascisti di allora (ed anche di oggi).
Ed infatti, secondo costoro, Koudenove-Kalergi avrebbe auspicato che: "Gli abitanti dei futuri "Stati Uniti d'Europa" non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale" affermando, senza mezzi termini, che "è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'elite al potere."
Anche ammesso che Kalergi avesse effettivamente pensato simili bestialità (cosa assolutamente improbabile), è OVVIAMENTE da escludere che le avrebbe scritte nero su bianco, tantomeno in quei termini; che, chiaramente, rivelano la sordida mano "adulteratrice" nazifascista.

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Briand.
Nel 1926 Koudenove-Kalergi organizzò la prima conferenza paneuropea di Vienna, sotto gli auspici del suo presidente onorario, il presidente Aristide Briand; e fu proprio in questo convegno che si decise di scegliere l'inno europeo, l'Inno alla gioia di Beethoven, che in seguito diventerà l'inno ufficiale dell'Unione Europea. 
In tale sede si dichiarò: "l'Unione Pan-europea ribadisce il suo impegno al patriottismo europeo, a coronamento dell'identità nazionale di tutti gli europei; nel momento dell'interdipendenza e delle sfide globali, solo una forte Europa unita politicamente è in grado di garantire il futuro dei suoi popoli e delle sue varie entità etniche."
In effetti, in un clima in cui la crisi del sistema europeo degli stati nazionali sovrani si andava aggravando, soprattutto dinanzi alla crescita di nuove potenze mondiali come gli Usa e l'Unione Sovietica, l'idea dell'unità europea sembrava la risposta ad un problema politico tangibile e reale.
Ed infatti, il 9 settembre del 1929 Briand, il profeta della pace e dell'UNIONE EUROPEA, presentò ai ventisette stati europei membri della Società delle nazioni (Sdn) la sua iniziativa europea, a cui il 17 maggio 1930 avrebbe fatto seguito un vero e proprio programma di lavoro che l'avrebbe descritta e articolata nelle sue caratteristiche più specifiche, e in merito al quale il ministro francese avrebbe dovuto ricevere risposta da tutti gli interlocutori interpellati il 15 luglio dello stesso anno.
Il memorandum, passato alla storia anche come "PIANO BRIAND", si poneva l'obiettivo di creare un «vincolo di cooperazione europea tale da garantire la pace e favorire il progresso economico del continente» attraverso l'uso di mezzi concreti, politici e istituzionali, quali una Conferenza europea, un Comitato politico, un Segretariato.
Le risposte dei governi interpellati furono più o meno unanimi: pur riconoscendo il declino a cui l'Europa andava incontro, e quindi l'esigenza di nuovi valori unitivi, e pur dicendosi tutti d'accordo in via di principio, tuttavia la maggior parte dei governi si mostrò ancora molto attaccata alle singole sovranità nazionali, sostenute dai relativi eserciti.

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Grandi
Per quanto concerne l'Italia fascista in particolare, la posizione dell'Italia riguardo al progetto paneuropeo fu abbastanza "sui generis". 
Ed infatti, il Ministro degli Esteri Dino Grandi, si disse convinto che il "Piano Briand" fosse soltanto "...un subdolo espediente d'oltralpe per conservare lo status quo continentale", e, il 4 luglio 1930 rispose tramite il Contro-progetto italiano di Unione Europea, come "Europa dei Popoli e delle Nazioni", ciascuna delle quali avrebbe dovuto mantenere la sua piena autonomia politica, militare ed economica. 
Inoltre, per rendere l'iniziativa di Briand inefficace, si sosteneva:
- che si sarebbe dovuta estendere la solidarietà continentale a livello mondiale in modo da evitare la formazione di una vera UNIONE EUROPEA;
- che anche l'Unione Sovietica avrebbe dovuto partecipare alla cosa, ben sapendo che Stalin non avrebbe mai accettato, ovvero avrebbe partecipato all'iniziativa solo per boicottarla.

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Mussolini.
Tuttavia, Grandi, avendo usato un linguaggio un po' troppo pacifista e societario, venne accusato di poca coerenza ideologica col fascismo, e, quindi, Mussolini lo rimosse assumendo "ad interim" il Ministero degli Interni; subito dopo, il MINCULPOP  accentuò la propaganda mediatica avviata dal regime in difesa dell'ANTIEUROPA, tramite due riviste di punta del momento: "Antieuropa" e "Politica".
 Tra il 14 e il 20 novembre 1932 si tenne a Roma (in concomitanza col decennale della rivoluzione fascista) il Convegno Volta, un congresso internazionale sull'Europa che fu promosso, con l'obiettivo di inserire il fascismo all'interno della riflessione sull'unità europea come alternativa nazionalista e radicale alla visione democratica e anche quello di avviare una sorta di lega tra i governi "non troppo democratici" del momento (ovvero "autocratici-paterni", come si diceva allora, sebbene non fascisti); cioè, l'Austria di Dolfuss, l'Ungheria di Horty e la Polonia di Pilsudsky.
Paesi che, a parte la Cecoslovacchia (che era rimasta democratica), corrispondevano più o meno all'attuale "GRUPPO DI VISEGRAD"; ma la Germania ed il resto dell'Europa, per il momento, era ancora tutta democratica.
Per poco!

Eutidemo

IL PRESENTE
A mio parere di parallelismi con la situazione attuale ce ne sono parecchi, ma non bisogna esagerare, in quanto:
1) 
La situazione geopolitica mondiale non è la stessa di allora, in quanto l'Unione Sovietica non c'è più, sono sorte altre Potenze globali (come la Cina), il colonialismo "diretto" è morto, ed altro ancora; qualche sinistra somiglianza, tuttavia, ci sta.
2)
Le attuali destre reazionarie non hanno (ancora) assunto un potere dittatoriale; e, comunque, sono alquanto diverse da quelle di allora.
Tanto per restare all'Italia, ad esempio, la LEGA è espressione di una classica politica reazionaria e strapaesana del "piede di casa", e non manifesta assolutamente le tendenze militaristiche, imperialiste ed espansionistiche del Fascismo di una volta (oltre ad essere aliena dalle violenze squadristiche domestiche); può avere altri difetti -e sicuramente ne ha molti- ma non quelli!
3)
Attualmente una UNIONE EUROPEA istituzionalizzata già c'è, e, per sostituirla con una cosiddetta LEGA DELLE LEGHE (questa, sì, abbastanza simile a quella propugnata da Grandi), bisognerebbe prima smantellarla; cosa che, vista l'aria che tira, non è poi tanto difficile che si verifichi.
Tuttavia esiste ancora una robusta minoranza di europei che si oppone fermamente a tale eventualità; anzi, gradirebbe un rafforzamento di tale UNIONE, facendola diventare veramente politica ...e, ovviamente, emendandola dai suoi attuali difetti, che nessuno nega (ma che sono principalmente attribuibili agli egoismi dei singoli stati, e non all'"EUROPA" in quanto tale).
4)
Un'altra notevole differenza, rispetto al passato, è il diverso tipo di "MERCATO MONDIALE" che oggi esiste, rispetto a quello di allora; anche all'epoca, a ben vedere, i fascisti deprecavano una sorta di COMPLOTTO "demo-pluto-giudaico-massonico" mondiale, che voleva condizionare le singole politiche nazionali, così come oggi le "anime semplici" dei "sovranisti", se la prendono FINANZCAPITALISMO globale, il quale viene fiabescamente personificato come se fosse un essere dotato di vita propria, autonoma e indipendente (nonchè avido e malvagio)!
Ed invece:
a)
E' indubbiamente vero che i "MERCATI" sono notevolmente influenzati da ciclopici e potentissimi soggetti collettivi, di vario genere e tipo, quali, principalmente, gli investitori istituzionali e le grandi società, MULTINAZIONALI e TRANSNAZIONALI (e non solo quelle).
Ma,  per fortuna, non esiste un "CARTELLO UNIVERSALE" delle società MULTINAZIONALI , TRANSNAZIONALI ecc., nè un TRUST unitario della SPECULAZIONE INTERNAZIONALE, bensì tante singole società o gruppi di società, in asperrima lotta e concorrenza tra di loro; questo, sia in ordine al campo in cui ciascuna di essa opera (materie prime, semilavorati, merci, valuta ecc.), sia anche in ordine ad una congerie varie di circostanze, che qui sarebbe troppo lungo enumerare.
b) 
Ciò premesso, come già la semplice logica ed il buon senso dovrebbero far capire a chiunque, è naturale che le grandi UNIONI e FEDERAZIONI di STATI (come gli USA e la FEDERAZIONE RUSSA), ovvero NAZIONI di dimensioni smisurate come la CINA e l'INDIA, sono in grado di contrastare tale STRAPOTERE delle MULTINAZIONALI, molto meglio di quanto non possano fare singoli Stati, di dimensioni medie o piccole; come, appunto, sono i vari Stati Europei, sia pure, anche essi, chi più chi meno potente.
Tanto è vero, che, mentre alcune MULTINAZIONALI combattono i sovranisti, quelle di loro che sono più contrastate dall'EUROPA come entità unitaria, tendono invece a sovvenzionarli; ed infatti, nella misura in cui essi riescono ad indebolire ulteriormente la struttura unitaria europea (già debole e difettosa per conto suo, e per colpa degli egoismi dei singoli Stati), il gioco di alcune MULTINAZIONALI si fa molto più semplice.
Il loro motto nei confronti delle UNITA' "PLURISTATUALI", che meglio possono contrastarli in quanto più potenti, infatti è, ovviamente: "DIVIDE ET IMPERA".
Alle "MULTINAZIONALI FINANZIARIE ED ECONOMICHE", invece, la cosa migliore è contrapporre, per così dire, "MULTINAZIONALI STATUALI", e non dei poveri raminghi Staterelli "sovranisti".
Questo era vero anche cento o novanta anni fa...ma oggi ancora di più.

Eutidemo

                                                           IL FUTURO
Se è difficile interpretare correttamente gli eventi passati, e comprendere adeguatamente quelli presenti (come io ho tentato di fare, in modo ovviamente opinabile), il futuro, invece, è sempre e comunque IMPREVEDIBILE.
Se dovessi azzardare una previsione, a mo' di mera congettura, penso che -se non altro per la legge vichiana dei corsi e dei ricorsi storici- i "sovranisti" (attuale nick name dei nazionalisti), purtroppo, finiranno per prevalere; e l'Europa tornerà ad essere frazionata in tanti Stati, molto più indipendenti di quanto non siano ora...sebbene pseudo-federati in una sedicente LEGA DEI POPOLI.
Se ciò, avvenisse, tuttavia, reputo altamente improbabile che, almeno nel presente secolo, possano scoppiare nuove guerre "endoeuopee" (perchè ancora non ne ricorrono le condizioni); come, invece, molti europeisti vanno esageratamente paventando.
Questo penso, per quanto concerne il "QUANDO"!
Per quanto, invece, concerne l'"AN", sono pressochè certo che, non esistendo più una UNIONE europea, a partire dal prossimo secolo QUASI CERTAMENTE le guerre "endoeuopee" scoppieranno di nuovo; ci potrei scommettere, se, per allora, fossi ancora vivo.
Ma, poichè ciò non sarà..."après moi le déluge! ;)

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