Effetti avversi della Filosofia?

Aperto da Claudia K, 28 Marzo 2023, 13:51:59 PM

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Jacopus

@ Socrate. Vista la gravità delle accuse da te riportate ti chiedo, per rispetto a questo forum e a chi lo frequenta di linkare le tue gravi affermazioni, in modo tale che chiunque possa farsi un'idea più accurata delle fonti. Altrimenti sono affermazioni buone per Facebook.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

La generalità dei farmaci ad uso psichiatrico é solitamente soggetta a forti controindicazioni tra cui lo sviluppo della dipendenza dagli stessi. 
Non mi sembra però, socrate, che queste controindicazioni vengano nascoste. 
Piuttosto bisogna valutare l'altro piatto della bilancia, a te é mai capitato di vedere un depresso ciclico bipolare in fase iper a causa del fatto che ha smesso di prendere i farmaci? 
Quando lo vedi capisci a cosa servono quei farmaci, nonostante tutte le loro controindicazioni. 
Purtroppo per le malattie psichiatriche non esistono cure chimiche, i farmaci però consentono di prevenire gli effetti più gravi, tipo quello che facciano del male a se stessi o agli altri. 

Ipazia

Che gli effetti avversi della farmacologia siano più gravi degli effetti avversi della filosofia è esperienza di chiunque cui siano stati prescritti psicofarmaci per patologie lievi (insonnia) o comportamenti ritenuti non omologati nei bambini. Anche qui la mecca del Capitale ha fatto da battistrada. Del resto una società altamente psicogena come la nostra non ha alternative alla tecnologia (elettroshock, lobotomia, chimica e diavolerie in divenire) per curare i suoi misfatti.

Ci sono passata anch'io dopo un grave lutto giovanile. Ho risolto tirando lo sciacquone sui rimedi "scientifici" e dedicandomi a filosofia, musica, attività fisica, e varie ed eventuali umanistiche. E umanizzanti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

#78
@Jacopus: Visto che mi hai chiesto di linkare le mie affermazioni, ecco ad esempio un articolo di una psicoterapeuta che parla dettagliatamente dei gravi effetti avversi di tutti gli psicofarmaci:
https://blog.vicenzapsicologia.it/gli-psicofarmaci-danneggiano-il-cervello/
E ancor di più è spiegato chiaramente in questo articolo per il Comitato dei diritti umani:
https://www.ccdu.org/comunicati/psicofarmaci-inferno-personale

Jacopus

Mi sembra evidente che molti nemici degli psicofarmaci non sanno di cosa parlano o non hanno
 avuto esperienza della malattia mentale vera, non la depressione passeggera o il disturbo ossessivo-compulsivo (che non sono passeggiate ma insomma si possono affrontare), ma la schizofrenia o la depressione maggiore. Con questi disturbi senza alcuna terapia, ci troviamo poi i "titoloni" sui giornali: "depresso uccide l'intera famiglia, e i servizi sanitari non hanno fatto niente". A meno che di non voler prescrivere come terapia la preghiera, qualcosa bisogna fare e gli psicofarmaci, in questi ultimi anni hanno fatto passi da gigante, anche se ovviamente, come tutti i "farmakon", bisogna fare una giusta valutazione costi-benefici, poichè sono sempre farmaci altamente impattanti e con bugiardini che sono di solito delle dimensioni di un lenzuolo.

Evidentemente si può agire in diversi modi. Si possono rinchiudere i cosiddetti pazzi in centri appositi, come accadeva fino a 40 anni fa, rendendo in questo modo la malattia cronica, oppure si può investire la società del problema, investendo in strutture di accoglienza a metà fra il sociale e il sanitario, come prevedeva la legge Basaglia. La cura della malattia mentale presuppone la trasformazione degli stessi rapporti di potere all'interno della società, che sono i primi precursori della malattia mentale stessa. Ammesso che ciò possa avvenire, bisogna comunque fare qualcosa "qui ed ora". E gli psicofarmaci sono una delle armi a disposizione per evitare che alcuni soggetti perdano completamente la loro autonomia.
E' evidente che di fronte al beneficio di alcuni psicofarmaci, vi possono essere degli abusi, che non devono però diventare la motivazione per buttare il bambino con l'acqua sporca (es: https://it.wikipedia.org/wiki/Olanzapina).
Che vi siano molte controindicazioni è accertato dalla stessa disciplina medica e quindi va sempre fatta una valutazione costi/benefici. Di fronte ad una persona leggermente psicotica che crede di ascoltare la voce di San Francesco che gli dice che prosciutto prendere si può anche evitare una farmacoterapia, ma se la stessa persona pensa di essere invasa da minuscoli alieni invisibili che hanno contaminato l'intera casa e così non riesce più ad uscire di casa e prende continuamente campioni di materiale da far esaminare ai laboratori di analisi, allora forse un farmaco può servire. Anche perchè il cosiddetto "malato mentale" funziona esattamente come il malato organico, ovvero possono esserci momenti di "acuzie" a cui seguono periodi tranquilli e di normalità o di gestione dell'anormalità. Anche gli psicofarmaci non sono tutti uguali, si passa dalle gocce per rilassare (Xanax) alle iniezioni di depot che possono costare fino a 1000 euro per singola somministrazione.
E' ovvio che questi medicinali non guariscono ma aiutano a guarire per un semplice meccanismo di interruzione delle manifestazioni più eclatanti del delirio. La non ripetizione del delirio, grazie al farmaco, permette una stabilizzazione del paziente, che magari continua a coltivare il delirio "privatamente", cosa che però gli permette di avere una vita "quasi" normale. Come molte situazioni umane, infatti, la ripetizione del comportamento è una costante sia in situazioni positive (ad esempio al mattino quando ci svegliamo per andare al lavoro) oppure negative (quando ad esempio apprendiamo come rubare al supermercato).
A mio parere, gli psicofarmaci andrebbero somministrati solo in casi evidenti di gravità e dovrebbero essere accompagnati da sedute di psicoterapia, oltre ad altri possibili interventi psicoeducativi (come gruppi di aiuto-aiuto, laboratori per attività collettive, centri ludici), ma questo si scontra con limiti di budget, in una situazione in cui a livello globale si tende a "privatizzare" la sanità. In Liguria, ad esempio, la situazione della psichiatria è a un passo dalla chiusura per mancanza di personale. In molti centri il Direttore è il direttore di sè stesso, poichè magari c'è solo lui come psichiatra. Una situazione molto grave che pone il personale ad un livello alto di stress e nella condizione di prendere decisioni sbagliate per sovraccarico di lavoro. Da ciò, però dire che la psichiatria non è una scienza o che gli psicofarmaci sono tutti da buttare, ce ne corre. Come al solito non si riesce a fare una valutazione equilibrata, in grado di distinguere gli abusi e i benefici di un processo che spesso non si conosce o si conosce solo per sentito dire.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

#80
Citazione di: Socrate78 il 02 Aprile 2023, 10:03:11 AMecco ad esempio un articolo di una psicoterapeuta che parla dettagliatamente dei gravi effetti avversi di tutti gli psicofarmaci:
https://blog.vicenzapsicologia.it/gli-psicofarmaci-danneggiano-il-cervello/
E ancor di più è spiegato chiaramente in questo articolo per il Comitato dei diritti umani:
https://www.ccdu.org/comunicati/psicofarmaci-inferno-personale
E infatti...
il primo è il blog di una psicologa (non psichiatra) che vende on line testi e corsi di sua ideazione, peraltro riferiti alla "terapia psicologica" delle più comuni nevrosi (non certo psicosi). Ad ogni venditore di merci è concesso anche dalla legge il "dolus bonus" de "il mio prodotto è il migliore" , mentre sarebbe anche sanzionabile la denigrazione random e terroristica dei prodotti alternativi al proprio, come mi sembra ampiamente praticata nel blog della psicologa.
Il secondo è di una ONLUS...fondata addirittura da membri di Scientology! Come ogni onlus...se vuole raccogliere fondi...deve darsi una mission che sia di forte impatto e cavalcarla più sfrenatamente possibile.
Mio pensiero : queste forme di "anti-scienza" non danneggiano la scienza (forse la rafforzano persino, nel dimostrare tutto il vuoto e/o anche truffaldino che c'è intorno ad essa), ma possono seriamente danneggiare i più fragili (come si è visto su macroscala col turpe carnevale online della fakes di ogni genere in tema di pandemia, e dove fakes non è soltanto la notizia inventata di sana pianta, ma anche quella con cui - ad esempio - un fatto isolato ed eccezionale collegato ad un qualunque fattore venga sbandierato come effetto generalizzato di quel fattore (in ovvia malafede e manipolazione del pubblico).

Prova a pensare allo psicotico grave che magari ha recuperato una vita vivibile con anni di terapia farmacologica, e che in nessun caso potrebbe trovare alternativa di cura nella psicologia. Qual effetto gli può fare leggere le assolutizzazioni random-terroristiche della psicologa che vuol vendere i suoi prodotti al maggior numero di nevrotici possibile?

anthonyi

A questo aggiungerei, jacopus, la notazione che spesso i malati psichiatrici non sono coscienti della necessità di prendere i farmaci, li rifiutano. Ora in presenza di messaggi fake che svalutano il ruolo dei farmaci questa tendenza può essere rafforzata, con i conseguenti danni sociali. E' qualcosa di equivalente a quello che é successo per il vaccino covid. 

Jacopus

#82
Anthonyi: Esatto. Questo è un altro aspetto molto rilevante. Il malato psichiatrico, soprattutto quello grave, ritiene che i pazzi siano gli altri (e qualche ragione spesso ce l'ha anche). E' per questo che oggi esiste il depot. Ovvero una iniezione a lento rilascio, che può essere fatta ad intervalli anche di due mesi, rendendo più vivibile la vita alle stesse persone che assistono il malato, che altrimenti devono combattere ogni giorno una battaglia per far assumere il medicinale al malato.
In ogni caso ripeto, la malattia mentale è un problema sistemico. Pensare di trattarlo solo con i farmaci è un sogno tecnologico controproducente e sintonico con questa società. Il farmaco agisce sull'emergenza oppure tratta una situazione cronica non altrimenti gestibile. In ogni caso ha quasi sempre migliorato la qualità della vita dei malati e ciò, pragmaticamente, va riconosciuto.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

Guardate che quando appaiono i titoli sui giornali riguardo ai depressi e ai malati mentali che compiono atti come l'omicidio o il suicidio si scopre sistematicamente che erano già IN CURA  anche da tempo, quindi che cosa significa? Significa evidentemente che la cura non ha avuto effetto o che ha addirittura slatentizzato le pulsioni violenti e antisociali di tali malati.
Non solo, ci sono studi molto recenti che dicono che la causa della depressione maggiore non risiede affatto in una mancanza di neurotrasmettitori, ma al contrario da un'iperattività delle cellule cerebrali, il cervello depresso insomma funzionerebbe troppo al di là delle apparenze che lo vedono spento, incapace di fare qualsiasi cosa e apatico: quindi secondo quest'ipotesi se io intervengo con un farmaco come l'antidepressivo che mi aumenta la quantità di un neurotrasmettitore non curerei proprio un bel niente, anzi, semmai peggioro ulteriormente la situazione.
Come vedete, non c'è assolutamente accordo nella comunità scientifica su che cosa sia veramente la depressione, quale sia la causa, e quindi inevitabilmente chi vi incappa si trova nella condizione di fare da cavia per gli psichiatri che gli prescrivono i farmaci.

anthonyi

Socrate, guarda che le cose che dici I terapeuti già le sanno, se il problema della depressione fosse la stimolazione dei neuroni basterebbe un caffè bello robusto, invece purtroppo si tratta di problemi più complessi, dei quali é meglio che comunque si occupi chi ha competenza e non lo stregone internet taro di turno, e questo anche tenendo conto che chi ha competenza non può garantire la guarigione perché anche la scienza ha i suoi limiti. 

Claudia K

Citazione di: Socrate78 il 02 Aprile 2023, 12:47:45 PMGuardate che quando appaiono i titoli sui giornali riguardo ai depressi e ai malati mentali che compiono atti come l'omicidio o il suicidio si scopre sistematicamente che erano già IN CURA  anche da tempo, quindi che cosa significa? Significa evidentemente che la cura non ha avuto effetto o che ha addirittura slatentizzato le pulsioni violenti e antisociali di tali malati.

Bè...non proprio, Socrate. 
La stragrande maggioranza dei casi di suicidio non finisce proprio in cronaca, a meno che il suicidio sia stato realizzato in forme eclatanti e già di pubblico dominio, tipo il lanciarsi da un piano alto sulla pubblica via o impiccarsi in un parco pubblico. E non finisce in cronaca per una (per me stimabile) forma di rispettosa pietas, nei confronti del de cuius e  della sua famiglia. 
I casi di omicidio, invece, finiscono inevitabilmente in cronaca, anche quando commessi da psicotici. 
Cronaca che molto spesso dà atto che l'autore psicotico fosse "noto" ai Servizi Sociali e di Igiene Mentale, ma...come altri dicevano giustamente sopra...la gravità della malattia mentale è direttamente proporzionale al non averne contezza (pensando il disturbato che "matti" sono gli altri). 
Per cui...non oso immaginare quante opportune prescrizioni siano rimaste sulla ricetta o in scatole mai aperte, seppur portate a casa. 

davintro

Citazione di: Socrate78 il 02 Aprile 2023, 12:47:45 PMGuardate che quando appaiono i titoli sui giornali riguardo ai depressi e ai malati mentali che compiono atti come l'omicidio o il suicidio si scopre sistematicamente che erano già IN CURA  anche da tempo, quindi che cosa significa? Significa evidentemente che la cura non ha avuto effetto o che ha addirittura slatentizzato le pulsioni violenti e antisociali di tali malati.

Da profano di conoscenze specialistiche mi sento di dire qualcosa su questo punto. Dedurre dall'esito finale di una situazione (suicidio, fallimento della terapia), una presunta inefficacia, se non nocività, in generale di un certo fattore causale (terapia), è una fallacia logica. La complessità della realtà dell'essere umano comporta che ci siano ordini di cause molteplici a determinare la risultante di un processo, per cui non si può caricare su una singola causa, la terapia farmacologica, tutta la responsabilità dell'effetto finale, effetto che invece è la conseguenza di diversi varianti che incidono sulla realtà in questione. Un certo fattore causale può avere un'influenza benefica senza che per questo ci si debba aspettare il raggiungimento dell'obiettivo verso cui quel fattore è orientato, perché poi la sua azione può essere contrastata e vinta da altri fattori che nel loro complesso determinano un'influenza più forte. Si dovrà riconoscere che la causa benefica non si sia rivelata a posteriori sufficiente per il buon esito finale, ma non che non abbia, nei suoi limiti, concorso per quell'obiettivo. Altrimenti, sarebbe come dire che la legge di gravità cessa di essere in vigore nel momento in cui lancio un sasso in aria, per poi magicamente tornare attiva, quando il sasso comincia a ricadere verso il basso. Il fatto che al momento dell'ascensione l'effetto sia contrario alla direzione verso cui la legge di gravità è orientata (il sasso sale verso l'alto, anziché scendere verso il basso), non vuol dire che la legge non sia più attiva, ma solo che è al momento contrastata da un principio causale più forte, la spinta del mio braccio, spinta che, quando perde la sua efficacia, lascia la gravità come unico fattore in campo, "libera" di esercitare senza più ostacoli la sua potenza. Ma in ogni momento la gravità è sempre rimasta attiva a esprimere la sua potenza, indipendentemente dalla valutazione della risultante provvisoria delle molteplici forze in campo.

Socrate78

Il concetto di malattia mentale è però diverso da altre patologie, è molto relativo, perché la follia ha un'origine SOCIALE e quello che è ritenuto normale in un'epoca storica può essere considerato patologico in un'altra. Nell'antica Grecia era ritenuto normale fermarsi all'improvviso in mezzo alla strada per pensare, oggi riterremmo la cosa quantomeno bizzarra e quasi folle. Lo stesso fatto  non avviene per tutte le altre patologie organiche, se si ha un tumore è una cosa oggettiva, verificabile e sperimentabile, con la patologia mentale non è così, tanto che la follia potrebbe anche essere considerata solo come una percezione alternativa (a quella normale e media) della realtà. Potete escludere in maniera ASSOLUTA che le voci sentite da uno schizofrenico non siano solo allucinazioni ma qualcos'altro che non comprendiamo a fondo? San Giovanna d'Arco sembra che sentisse le voci (dico sembra perché su di lei ci sono molte versioni storiografiche), ma per il resto non si comportava come una psicotica, organizzò e guidò un esercito con ordine e suprema disciplina, ed anzi quelle voci sembra che abbiano in parte salvato la Francia dal disastro bellico della guerra dei Cent'anni ed io in quanto credente le potrei anche ritenere come voci di Angeli o di Dio stesso che comunicava con lei in quel modo. Più che schizofrenica direi che fu una persona speciale. Allo stesso modo potrei ritenere a buon diritto, sempre in quanto credente quale sono, che le voci sentite da uno schizofrenico in cui vengono ordinate moltissime cose dannose per sé e per gli altri (come uccidere, suicidarsi, suggerimenti falsi e dannosi) derivino dai demoni, perché per un credente esisterebbero anche queste realtà spirituali negative. Quindi chi dice che la preghiera può essere un rimedio non sbaglierebbe, anzi, in un esorcismo effettuato in una casa di cura per malattie mentali il presunto diavolo disse questo all'esorcista francescano: "I due terzi di quelli che sono ricoverati qui lo sono per opera mia!".  Io scommetto che moltissimi Santi, compreso San Francesco, oggi sarebbero imbottiti di antipsicotici e considerati schizofrenici o bipolari. Lo stesso discorso vale per la depressione, la si potrebbe considerare non come una vera malattia, ma come la percezione forte e chiara che la propria vita (e la vita in generale) non abbia senso e motivazione per continuare: questa convinzione poi porta ad avere tutti i "sintomi" della depressione, come l'apatia, la privazione di energia mentale e fisica, il pianto, i propositi suicidi, ma tutto questo non è malattia, ma è solo una particolare visione della vita che è fonte di sofferenza e che si è spesso instaurata per fatti che sono obiettivamente gravi (perdita di lavoro, lutti, ecc.) quindi il depresso non si può dire che non abbia razionalità, anzi, ne ha fin troppa. Uno psichiatra potrebbe benissimo dire che Leopardi fosse un malato depresso cronico, ma non si può parlare di patologia per me, ma solo di visione della vita alternativa a quella ritenuta "normale".

Ipazia

Farmaci a 1000 euro a dose spiegano meglio di tutto cosa c'è dietro la terapia psichiatrica. E per non farsi mancare nulla, si cominci dall'infanzia il processo di farmacodipendenza:

Sindrome Adhd e quei bimbi iperattivi 'controllati' con le anfetamine - Famiglia - Società - Lifestyle (ansa.it)

Ottima l'idea della bicicletta (ci avevo pensato prima di finire l'articolo). Ma anche i campi e la stalla dei (bei) tempi andati. Poi, avvenuta la sedazione, un trattamento filosofico atto a mettere in guardia il fanciullo dalla chimica e dagli affaristi stregoni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Aridaje. Proprio non ce la facciamo. Che ci siano i profittatori è scontato, ma che i BF 109 fossero più performanti dei biplani è altrettanto scontato (per Ipazia).

La schizofrenia pura non implica alcuna degenerazione cognitiva ed anzi probabilmente accentua le capacità di pensiero matematico e digitale a discapito del pensiero emotivo. Pertanto si può perfino vincere un premio Nobel ed essere diagnosticati schizofrenici ( fatto vero, si chiamava J. Nash, se ricordo bene). (Per Socrate).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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