E' giusto accettare determinate idee per la libertà di pensiero?

Aperto da Socrate78, 01 Giugno 2023, 15:38:19 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

bobmax

Citazione di: Jacopus il 02 Giugno 2023, 16:49:12 PMSono abbastanza d'accordo Bob, ma "chi controlla i controllori?". Il problema è qui. Chi decide cosa è bene e cosa è male? Per questo ritengo che la libertà di opinione per essere davvero tale ha bisogno di una precondizione, dalla quale oggi siamo molto lontani, ovvero la presenza di una "pubblica opinione" la più larga possibile, critica, colta, formata, cosmopolita, capace di cogliere il pensiero strategico e manipolatorio e smascherarlo. E per ottenere ciò servirebbero riforme enormi, di tipo socialista e la ricostruzione di una cultura della solidarietà e della condivisione che sotto l'attacco di Hollywood, è andata a farsi benedire da diversi decenni.

Sì, Jacopus, chi controlla il controllore?
Perché se prende il sopravvento la limitazione nell'esprimere opinioni, alto è il rischio dell'imporsi di uno stato etico. Con la fine della democrazia.

Tuttavia all'opposto, il liberi tutti, senza più alcuna autorità che indichi un discrimine tra legittimo e illegittimo, non comporta anch'esso il disfacimento del vivere civile?
Se tutti posso dire la loro, facendo impunemente apologia di reati, osannando nefandezze, incitando alla violenza, non sarebbe già solo per questo una società degradata?

Forse in un futuro ideale una diffusa matura pubblica opinione potrebbe in se stessa avere gli anticorpi. Ma intanto occorre il controllore. Come avviene qui, in questo forum. Dove il controllore sei tu.

Così come nella vita. Dove il singolo consapevole è chiamato a vigilare e a pretendere la non ammissibilità di certe opinioni.

Non è forse così che dovrebbe comportarsi un padre verso i propri figli?
Deve essere una "autorità" prima che un amico.
E invece, assistiamo pure qui ad una deriva, dove i genitori fanno a gara per essere amici dei figli. Invece di essere prima di tutto delle autorità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Penso che sia normale che società e individui determinino alcuni punti non negoziabili, fatto salvo il "paradosso" di Popper citato da niko che mi sembra utile  tenere a mente, penso che non esista una risposta assoluta, senza gradazioni, a questa domanda. Si può ricorrere alla censura, se chi lo fa ha chiaro che non diversamente dalla violenza non è un segno di forza ma di debolezza, i regimi autoritoritari tendono a usare la censura come una manifestazione di forza  rendendosi estremamente deboli. Implicitamente anche la qualità dell'argomentazione gioca un ruolo, perchè se una cosa è tabù il problema non è tanto che  è realmente proibito parlarne, ma che per sfidare quel tabù è necessario portare argomentazioni "serie" (cosa significa dipende dall'ambito) per poter chiedere a chi ritiene tabù qualcosa di metterlo in discussione. L'esperienza su questo forum è che le poche volte che si è moderato il contenuto tematico di alcuni interventi la qualità della loro argomentazione ha giocato un ruolo, e spesso e volentieri chi ha idee "bislacche" si abbevera e rimastica nello stretto informativo e viene moderato più per l'incapacità di affrontare un tema con la dovuta cura e rispetto che per il tema stesso. "Ho trovato una foto che dimostra che l'olocausto non è mai avvenuto" non è un opinione, è una stronzata.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Socrate78 il 02 Giugno 2023, 20:28:51 PMUn'opinione e una teoria antisociale o contro le regole sociali del momento (che cambiano) non è per questo necessariamente FALSA, sostenere questo significa andare contro la logica.  
Il funzionamento dei sistemi liberali e democratici si regge su regole sociali collettive. Chi le mette in discussione mette in discussione la stessa libertà di espressione, anche se non se ne rende conto. La libertà di espressione deve fermarsi nel momento in cui diventa un pericolo per le istituzioni.

Jacopus

Il problema Anthonyi è, come al solito complesso. Ridurre tutto al "non si fa", è specularmente identico, come atteggiamento a chi promuove i campi di concentramento per gli ebrei o per i provenzali. La frequentazione con la psicologia mi ha insegnato a chiedermi sempre "perché". È in questo caso perché sempre più larghe masse di popolazione occidentale esprimono opinioni talvolta bislacche altre violente, relegando una qualsiasi immagine dell'altro (russo, big pharma, ebreo capitalista, negro, comunista, povero, immigrato, femmina, maschio) nella categoria del (semplificando) Nemico.
La mia personale interpretazione è quella del processo sempre più anonimizzante, artificiale, monetarizzato e tecnico, del capitalismo e forse più che del capitalismo, della stessa "anima occidentale", che a partire da un certo momento ha accantonato la philia socratica (o la fratellanza giacobina), per i dividendi azionari, facendo credere che essi sarebbero stati la nuova cornucopia. Nel momento in cui questa favola si è rivelata essere come gli indumenti dell'imperatore della fiaba di Andersen, la società, privata dei suoi legami sociali precedenti (Dio e/o Stato), vive una situazione in cui deve "prendersela con qualcuno", sbagliando obiettivo e con i veri obiettivi che potrebbero promuovere queste "false flags", per continuare a prosperare nell'ombra. Un copione che, purtroppo la storia ha già registrato più di una volta e che il "sapere aude" illuminista non è ancora riuscito a debellare.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 01 Giugno 2023, 15:38:19 PMSecondo voi è giusto oppure no accettare determinate idee in nome del principio della libertà democratica di pensiero? Ad esempio esistono idee che la società di fatto (pur proclamando apparentemente la libertà di pensiero) di fatto non accetta e ritiene essere quasi un reato come le opinioni omofobe, il razzismo verso determinati gruppi etnici e religiosi, il sessismo, l'apologia di fascismo e di nazismo. Ma siccome il pensiero dovrebbe essere libero in una società veramente democratica, non accettare queste idee non significa di fatto voler imporre il pensiero unico? Se si parte dal principio che non esiste una verità assoluta, allora anche il razzista o l'omofobo più convinto dovrebbe essere libero di pubblicizzare le sue opinioni, se esse sono motivate da teorie di carattere genetico, storico o antropologico ed anzi l'espressione di tali idee in una società veramente democratica favorirebbe il dialogo e il confronto, invece se si proibisce e si censura il dialogo è spento in partenza e tanto ognuno dentro di sé coltiverà le proprie idee senza la possibilità anche di poter rivederle in caso di errore. Secondo me il censurare e il proibire l'espressione del pensiero non è mai positivo, non favorisce la crescita di nessuno ed è di fatto una forma sociale dittatoriale, per cui si deve pensare solo in una determinata direzione. Voi ritenete che la libertà di pensiero vada limitata oppure sia giusto darla per qualsiasi opinione a patto che sia motivata
Sbagliare è umano, si dice, vero? Io sono d'accordo sul riconoscere il diritto a sbagliare, però occorre fare una distinzione: un conto è avere determinate idee, altro è metterle in pratica. Una società democratica, sceglie a maggioranza (beh, ultimamente a maggioranza dei votanti e non degli aventi diritto, molti dei quali disertano le urne, per i motivi più disparati). Quindi, se la maggioranza decide per la pena di morte, per l'aborto libero, per poter girare tutti nudi quando fa caldo, ecc... quelle decisioni diverranno quasi sicuramente leggi! 

La libertà di pensiero, come qualsiasi altra forma  di libertà, in una società democratica deve necessariamente fare i conti con la libertà dell'altro, diverso da noi. Avere delle idee omofobe, in una società che ripudia l'omofobia, limita sicuramente la propria libertà.  E' pur vero che mettere in atto idee omofobe, limiti la libertà di chi la pensa diversamente. 

Se qualcuno invoca il diritto a fumare, è bene che sappia che a me il fumo dà fastidio e in casa mia non si fuma. Giusto per fare un esempio concreto. Alla fine chi ha certe idee deve scegliere cosa sia meglio per lui/lei: la solitudine in nome della libertà personale, o la vita di società, a scapito della libertà personale?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2023, 10:28:45 AMperché sempre più larghe masse di popolazione occidentale esprimono opinioni talvolta bislacche altre violente, relegando una qualsiasi immagine dell'altro (russo, big pharma, ebreo capitalista, negro, comunista, povero, immigrato, femmina, maschio) nella categoria del (semplificando) Nemico.
Citazione di: InVerno il 03 Giugno 2023, 09:09:58 AM"Ho trovato una foto che dimostra che l'olocausto non è mai avvenuto" non è un opinione, è una stronzata.

Sarebbe anche da considerare che masse di popolazione non occidentale o anti-occidentale sono compresse da regimi dittatoriali che non ammettono alcun tipo di espressione (individuale o collettiva) che non sia rigorissimamente filogovernativa. 
E non è un caso che le idee bislacche e violente cui accenni (e sulla cui qualificazione concordo) si propaghino presso le popolazioni occidentali, diventando virali presso alcune fasce di essa, proprio grazie alla possibilità "democratica" che ogni stronzata (alla efficacissima sintesi di InVerno) possa essere pensata-detta-liberamente diffusa-urlata in ogni dove fino a diventare persino una quasi-verità (come ogni bugia ripetuta mille volte), almeno per quelle fasce di popolazione. 
D'altra parte, e senza buttarla sul politicamente sensibile, anche Trevignano docet! Lì abbiamo in queste settimane una <veggente> improponibile sotto ogni profilo. Ma la sua pervicacia nel recitare sempre le stesse assurdità, con tanto di banalissimo supporto social-web e un parroco iper-discusso come "testimonial", le ha creato un seguito che...dopo aver vissuto le bislaccate è pronto anche alla "resistenza a qualunque costo"!

Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2023, 10:28:45 AMLa mia personale interpretazione è quella del processo sempre più anonimizzante, artificiale, monetarizzato e tecnico, del capitalismo e forse più che del capitalismo, della stessa "anima occidentale", che a partire da un certo momento ha accantonato la philia socratica (o la fratellanza giacobina), per i dividendi azionari, facendo credere che essi sarebbero stati la nuova cornucopia. Nel momento in cui questa favola si è rivelata essere come gli indumenti dell'imperatore della fiaba di Andersen, la società, privata dei suoi legami sociali precedenti (Dio e/o Stato), vive una situazione in cui deve "prendersela con qualcuno"

Nel rispetto della tua personale interpretazione, e considerando quanto possiamo conoscere della vita su questa Terra (spaziando da Storia a Psicologia), le interpretazioni possibili e plausibili sono anche altre e assai distanti. 
In pillole (Psicologia) : alcuni aspetti  (competitività, aggressività, istinto di sopraffazione, ecc) saranno proprio tipici e peculiari della "anima occidentale"...o invece saranno tipicisssimi dell'animo umano (oltre che di tutto il mondo animale)? 
E (Storia): ti risulta essere mai esistito un Tempo/Luogo "felice e sereno" nel segno della concordia? Non solo: Dio e Stato, piuttosto e  visto che ciascuno ha il proprio, sono sempre stati fattori scatenanti di guerre e diaspore, e tuttora lo sono (basti ricordare che siamo coevi di centinaia di "terzi mondi" in cui TRIBU' si dilaniano a vicenda per un pezzo di terrritorio e/o per un dio. 

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 03 Giugno 2023, 10:55:06 AMAvere delle idee omofobe, in una società che ripudia l'omofobia, limita sicuramente la propria libertà.  E' pur vero che mettere in atto idee omofobe, limiti la libertà di chi la pensa diversamente. 
In che modo, scusa, una società che ripudia l'omofobia "limita sicuramente" la libertà dell'omofobo ? (Non capisco davvero) 

Lo chiedo anche perchè qualche tratto che potrebbe definirsi (molto forzosamente) "omofobico" lo vivo personalmente. Nel senso che io non <capirò> mai un omosex (uomo o donna che sia). E' un limite mio: non lo capirò mai nello stesso senso in cui non capirò mai chi si dedica "anema e core" all'alpinismo estremo. Sono evidentemente files che nel mio cervello mancano così totalmente da non farmi proprio <capire> e neanche intuire quale tipo di gusto possano provare, certo restandomi che io - quel gusto -  non lo vivo per nulla. 
Questo, però, non limita in alcun modo la mia libertà : io faccio la mia vita e penso quel che voglio, mentre l'omosex e l'alpinista estremo fanno la loro. Che problema c'è ?
Ti posso aggiungere che non ho mai visto con simpatia i gay pride, sebbene ne riconosca l'indubbio e forse insostituibile  valore nella rottura di schemi omofobici. 
Ma non mi sono mai sognata di avversarli in alcun modo, e solo perchè a me non piacciono. D'altra parte...non mi sognerei mai di assistere neanche al passaggio del "Giro d'Italia" di ciclismo, e che di "limiti alla libertà" (usando impropriamente il termine) me ne ha comportati certamente di più di qualunque Gay Pride. E quando mi bloccano mezza giornata di traffico per un passaggio di pochi minuti....ehhhh.... me ne faccio una ragione, anche constatando che a me non piace, ma c'è parecchia gente per la quale è un evento, e va bene così! 

Il vero omofobo, invece, è quello che "sta male" al solo sapere che l'omosex esista, e che si sente forte di così tanta beluinità da ritenersi in qualche forma di "diritto" quando perseguita l'omosex, lo offende, lo deride, lo malmena e vorrebbe che NON esistesse! 

E ti pare uguale? 

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2023, 10:28:45 AMIl problema Anthonyi è, come al solito complesso. Ridurre tutto al "non si fa", è specularmente identico, come atteggiamento a chi promuove i campi di concentramento per gli ebrei o per i provenzali. La frequentazione con la psicologia mi ha insegnato a chiedermi sempre "perché". È in questo caso perché sempre più larghe masse di popolazione occidentale esprimono opinioni talvolta bislacche altre violente, relegando una qualsiasi immagine dell'altro (russo, big pharma, ebreo capitalista, negro, comunista, povero, immigrato, femmina, maschio) nella categoria del (semplificando) Nemico.

Non posso essere d'accordo, un sistema giuridico che definisce precisamente i limiti necessari alla libera espressione del pensiero é fonte di certezza e non ha nulla a che vedere con il pressapochismo di chi costruisce nemici artificiosi con Fini opportunistici ed antidemocratici. Per fortuna che questi soggetti hanno una audience sempre limitata, anche se appare maggioritaria perché molto rumorosa. Alla fin fine io sono più ottimista di te al riguardo, i valori ci sono ancora, la guerra di liberazione dell'ucraina sta dando una mano notevole a risvegliarli nel pigro mondo occidentale. 

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 03 Giugno 2023, 14:52:41 PMIn che modo, scusa, una società che ripudia l'omofobia "limita sicuramente" la libertà dell'omofobo ? (Non capisco davvero)
..... 
Il vero omofobo, invece, è quello che "sta male" al solo sapere che l'omosex esista, e che si sente forte di così tanta beluinità da ritenersi in qualche forma di "diritto" quando perseguita l'omosex, lo offende, lo deride, lo malmena e vorrebbe che NON esistesse!

E ti pare uguale?
Mi chiedi "In che modo una società che ripudia l'omofobia limita sicuramente la libertà dell'omofobo?" E poi rispondi tu stesso  con la frase che cito dopo i .... Io mi riferivo a questa seconda categoria che tu citi. Di sicuro non a chi pur non accettando l'omosessualità (maschile o femminile che sia), non commette alcun atto di violenza, non deride, non umilia, ecc... ecc... Ognuno ha dei motivi più o meno validi per pensarla come meglio crede. Non sta a me (e credo a nessuno) giudicare questi motivi. Però un conto è avere certe idee, altro è agire di conseguenza e in coerenza a queste idee, se queste azioni prevedono atti o parole di violenza! E' questa (la violenza) che non va mai bene; non di certo lo è pensarla fuori dal coro, finché il pensiero rimane tale. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

anthonyi

Citazione di: Claudia K il 03 Giugno 2023, 14:52:41 PMTi posso aggiungere che non ho mai visto con simpatia i gay pride, sebbene ne riconosca l'indubbio e forse insostituibile  valore nella rottura di schemi omofobici.

Ne sei proprio convinta, Claudia? 
I gay pride sono carnevalate che tendono piuttosto a rafforzare clichet e stereotipi che hanno fatto la fortuna della  commedia all'italiana. Se il popolo dei diversi accettasse l'idea di ridurre il suo esibizionismo per sostituirlo con una più composta rappresentazione delle proprie istanze politiche probabilmente verrebbe ascoltato di più. 

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 03 Giugno 2023, 15:28:01 PMMi chiedi "In che modo una società che ripudia l'omofobia limita sicuramente la libertà dell'omofobo?" E poi rispondi tu stesso  con la frase che cito dopo i .... Io mi riferivo a questa seconda categoria che tu citi.
Appunto: dove sta che l'omofobo (o il razzista, ecc.) sia LIMITATO nella propria libertà, se non quando - da belva,  ed essendo liberissimo di pensare e vivere a proprio modo - abbia la pretesa assurda di "non voler proprio che l'altro esista", e far di tutto perchè l'altro sia "punito" o schifato o magari soppresso ? 

Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2023, 15:31:42 PMNe sei proprio convinta, Claudia? 
I gay pride sono carnevalate che tendono piuttosto a rafforzare clichet e stereotipi che hanno fatto la fortuna della  commedia all'italiana. Se il popolo dei diversi accettasse l'idea di ridurre il suo esibizionismo per sostituirlo con una più composta rappresentazione delle proprie istanze politiche probabilmente verrebbe ascoltato di più. 
Sono certa tu abbia inteso che anch'io le considero carnevalate. 
Lo sono, e lo sono volutamente nella forma. Non per nulla sono la gioiosa  <provocazione>  di chi vuol affermare il proprio orgoglio di esistere a modo proprio, e senza far danno a nessuno. 
Se passiamo dalla forma alla sostanza, però, credo si debba convenire che abbiano avuto del geniale, in declinazione sociologica, proprio per il fatto di esibire quell'orgoglio tra le masse di gente comune, per le strade e in ogni dove, esercitando una leva sociale che mai si sarebbe potuta produrre così efficacemente se le istanze e le argomentazioni fossero rimaste nell'olimpo dei salotti colti e avessero continuato a circolare solo fra intellettuali! 
Pensa anche solo a questo miracolo socio-psico : oggi sta diventando normale che l'adolescente con "diverso" orientamente sessuale o con problemi di identità di genere ne parli anzitutto ai propri genitori e sia da questi accolto e supportato, e questo avviene anche in strati sociali presso i quali la riflessione colta non sarebbe mai pervenuta e in cui la prima reazione parentale socio-psico sarebbe stata, fino a pochissimi anni fa, quella della VERGOGNA socio-indotta e del ripudio-abbandono di questi figli! 
Quei genitori non si sono "culturamente evoluti" nell'ultima ventina d'anni. E, ogni volta che mi capita di ascoltare interviste a qualcuno di loro, percepisco piuttosto nitidamente che NON è subentrato in loro  nessunissimo "orgoglio". Però, grazie all'orgoglio LGBT+, è subentrata la capacità di non sentire la "diversità" dei propri figli come una maledetta e rarissima disdetta di cui vergognarsi e da cui dissociarsi, avendo potuto constatare quanto questa diversità sia comune e come sia possibilissimo viverla gioiosamente se non si pretende di <dettar legge eteronoma> anche e persino nell'intimità sessuale delle persone. 

doxa

Nel 1763  Voltaire pubblicò il suo "Trattato sulla tolleranza", nel quale espone le sue riflessioni sui concetti di tolleranza e libertà.

Per questo filosofo "La tolleranza è la necessaria conseguenza della comprensione della nostra imperfezione umana. Errare è umano e a noi questo capita continuamente. Perciò perdoniamoci gli uni gli altri le nostre follie. Questo è il primo principio del diritto naturale".

Noi dobbiamo ammettere i nostri errori, la nostra imperfezione, la nostra ignoranza.

Egli è consapevole che i fanatici esistono, perciò osserva che alla tolleranza ci sono dei limiti.

Se si concede all'intolleranza il diritto di essere tollerata, si distrugge la tolleranza e diventa confuso "pluralismo" che favorisce la violenza, come quella religiosa, causata dal fanatismo. 

Quando Voltaire scrisse il suo trattato, in Francia erano presenti nella popolazione forti contrasti ideologici e religiosi. Con facilità si praticava l'incriminazione giudiziaria e la tortura di persone poi risultate innocenti, con conseguenti ritorsioni violente verso gli esponenti della parte avversa.

In quell'ambiente culturale Voltaire si batteva contro il fanatismo religioso, l'incapacità di pensare alle conseguenze del ricorso alla violenza, la sopraffazione, la diffamazione, che spesso spazzava via intere famiglie.

Nel trattato c'è anche la  sua "Preghiera d Dio":

"Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi:

se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità e impercettibili al resto dell'universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato,
a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni, degnati di guardare con misericordia gli errori che derivano dalla nostra natura.

Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura.

Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro, né delle mani per sgozzarci a vicenda;

fa' che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera.

Fa' sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,

tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,

tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,

tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,

insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati "uomini" non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.

Fa' in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;

che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;
che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.

Fa' che coloro il cui abito è tinto in rosso o in violetto, che dominano su una piccola parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo,
e che posseggono qualche frammento arrotondato di un certo metallo, gioiscano senza inorgoglirsi di ciò che essi chiamano "grandezza" e "ricchezza",
e che gli altri li guardino senza invidia: perché tu sai che in queste cose vane non c'è nulla da invidiare, niente di cui inorgoglirsi.

Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!

Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime,
come odiano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell'attività pacifica!

Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace,
ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse,
dal Siam alla California, la tua bontà che ci ha donato questo istante".


 [RM1]El suo

Aspirante Filosofo58

Citazione di: doxa il 03 Giugno 2023, 18:41:04 PMNel 1763  Voltaire pubblicò il suo "Trattato sulla tolleranza", nel quale espone le sue riflessioni sui concetti di tolleranza e libertà.

Per questo filosofo "La tolleranza è la necessaria conseguenza della comprensione della nostra imperfezione umana. Errare è umano e a noi questo capita continuamente. Perciò perdoniamoci gli uni gli altri le nostre follie. Questo è il primo principio del diritto naturale".

Noi dobbiamo ammettere i nostri errori, la nostra imperfezione, la nostra ignoranza.

Egli è consapevole che i fanatici esistono, perciò osserva che alla tolleranza ci sono dei limiti.

Se si concede all'intolleranza il diritto di essere tollerata, si distrugge la tolleranza e diventa confuso "pluralismo" che favorisce la violenza, come quella religiosa, causata dal fanatismo.

Quando Voltaire scrisse il suo trattato, in Francia erano presenti nella popolazione forti contrasti ideologici e religiosi. Con facilità si praticava l'incriminazione giudiziaria e la tortura di persone poi risultate innocenti, con conseguenti ritorsioni violente verso gli esponenti della parte avversa.

In quell'ambiente culturale Voltaire si batteva contro il fanatismo religioso, l'incapacità di pensare alle conseguenze del ricorso alla violenza, la sopraffazione, la diffamazione, che spesso spazzava via intere famiglie.

Nel trattato c'è anche la  sua "Preghiera d Dio":

"Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi:

se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità e impercettibili al resto dell'universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato,
a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni, degnati di guardare con misericordia gli errori che derivano dalla nostra natura.

Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura.

Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l'un l'altro, né delle mani per sgozzarci a vicenda;

fa' che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera.

Fa' sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,

tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,

tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,

tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,

insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati "uomini" non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione.

Fa' in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;

che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;
che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo.

Fa' che coloro il cui abito è tinto in rosso o in violetto, che dominano su una piccola parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo,
e che posseggono qualche frammento arrotondato di un certo metallo, gioiscano senza inorgoglirsi di ciò che essi chiamano "grandezza" e "ricchezza",
e che gli altri li guardino senza invidia: perché tu sai che in queste cose vane non c'è nulla da invidiare, niente di cui inorgoglirsi.

Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!

Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime,
come odiano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell'attività pacifica!

Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace,
ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insieme in mille lingue diverse,
dal Siam alla California, la tua bontà che ci ha donato questo istante".


[RM1]El suo
Perfetto. Mi ci trovo alla perfezione.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene

Citazione di: Ipazia il 01 Giugno 2023, 19:44:10 PMBenchè di dubbia origine, per me resta valida:

"Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo"

L'alterlativa è la dittatura del pensiero unico. La garrota del politicamente corretto. Del tutto inefficace a contrastare quello che prospera nei sotterranei, invece che degradarsi alla luce del sole
il pensiero unico è quello di ritenere che il pensare e il pensiero siano, in qualche modo,indispensabili.
Il buddismo zen dimostra che non è vero permettendo una mente silente e vuota nel senso migliore della parola.
Resta l'intuire che non è pensare e pensiero così come si pensa,ma un qualcosa che non è stato,per fortuna,ancora ben capito.Rodin avrebbe fatto meglio a scolpire il Nonpensante,colui che non ha bisogno di pensieri,pensatori e pensare ma SA ,e basta,solo quando gli occorre sapere.QUESTO È L'UOMO PIÙ LIBERO,SERENO E  FORTUNATO DEL MONDO.




Socrate78

In realtà l'omofobia è l'odio e il risentimento verso chi sceglie un partner dello stesso sesso o si dedica a pratiche omosessuali. Ma io posso anche non provare odio e astio verso i gay ma ritenere lo stesso (razionalmente o per motivi religiosi) che l'omosessualità sia una pratica innaturale e contraria al fine biologico del corpo: del resto il corpo dell'uomo è fatto per essere complementare a quella donna ed è orientato alla riproduzione con gli organi sessuali che servono biologicamente proprio per quel fine (i gameti servono proprio a riprodursi) e l'atto omosessuale di fatto nega la possibilità di produrre vita e mi sembra un dato di fatto obiettivo, indipendentemente dal fatto che uno possa provare astio verso chi è omosessuale. Nell'omosessualità vi è una negazione di qualcosa che la natura ha orientato verso un fine preciso. Inoltre coloro che sostengono ad oltranza la naturalità e la piena normalità dell'omosessualità dicono che anche negli animali vi sono pratiche omosessuali, ciò è vero, ma queste persone in realtà interpretano secondo i loro criteri pratiche che in realtà non sono vera omosessualità, ma esprimono rapporti di dominanza e di sottomissione all'interno di un gruppo, servono per rinsaldare gerarchie e legami nel branco, oppure il partner animale dello stesso sesso è solo un surrogato in mancanza di esemplari del sesso opposto. Non esiste, per quanto io ne sappia, un animale che rifiuti veramente l'accoppiamento con l'altro sesso e provi vera attrazione erotica per il suo sesso, in presenza di femmine nella stagione degli amori tutti i maschi si accoppiano.

Discussioni simili (5)