E' VERO BICAMERALISMO PARITARIO AVREBBE RALLENTATO LA PRODUZIONE DI LEGGI?

Aperto da Eutidemo, 12 Ottobre 2016, 06:36:28 AM

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Eutidemo

Secondo Yahoo Answers il numero delle leggi varate dai parlamenti europei, ad oggi, sarebbe il seguente:  
1. Gran Bretagna: 3.000 leggi
2. Germania: 5.500 leggi
3. Francia: 7.000 leggi
4.Italia: 150.000 - 200.000 leggi.
Mi pare un po' eccessivo.
Secondo Normattiva, invece, un più serio progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Camera dei Deputati – in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, l'Agenzia per l'Italia Digitale e l'Istituto poligrafico della Zecca dello Stato, invece, le leggi italiane sono circa 75.000: più di dieci volte la seconda in classifica.
E DOVREMMO CREDERE CHE IL BICAMERALISMO PARITARIO AVREBBE RALLENTATO LA PRODUZIONE DI LEGGI? SE COSI' FOSSE, SECONDO ME, BISOGNEREBBE RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE CAMERE,  NON DIMEZZARLO!!!

Sariputra

Citazione di: Eutidemo il 12 Ottobre 2016, 06:36:28 AMSecondo Yahoo Answers il numero delle leggi varate dai parlamenti europei, ad oggi, sarebbe il seguente: 1. Gran Bretagna: 3.000 leggi 2. Germania: 5.500 leggi 3. Francia: 7.000 leggi 4.Italia: 150.000 - 200.000 leggi. Mi pare un po' eccessivo. Secondo Normattiva, invece, un più serio progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Camera dei Deputati – in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, l'Agenzia per l'Italia Digitale e l'Istituto poligrafico della Zecca dello Stato, invece, le leggi italiane sono circa 75.000: più di dieci volte la seconda in classifica. E DOVREMMO CREDERE CHE IL BICAMERALISMO PARITARIO AVREBBE RALLENTATO LA PRODUZIONE DI LEGGI? SE COSI' FOSSE, SECONDO ME, BISOGNEREBBE RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE CAMERE, NON DIMEZZARLO!!!

Caro Eutidemo, a parte la considerazione amara che la quantità non fa la qualità, mi verrebbe facile la battuta, che non so quanto sia una battuta, che la differenza fondamentale è che le 3.000 leggi britanniche  vengono applicate, le 75.000 italiane quasi mai...se non le leggi che riguardano, per l'appunto, l'enorme, faraonica, bizantina macchina burocratica, spietatamente e inflessibilmente vincolante qualunque aspetto della vita del povero cittadino italiano e molto poco la vita dell'italiano VIP... :(

P.S. Io sarei per la soppressione di tutte e due le camere e l'instaurazione di una dittatura illuminata...la mia!! ;D ;D ;D ;D ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Eutidemo

Citazione di: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 08:13:37 AM
Citazione di: Eutidemo il 12 Ottobre 2016, 06:36:28 AMSecondo Yahoo Answers il numero delle leggi varate dai parlamenti europei, ad oggi, sarebbe il seguente: 1. Gran Bretagna: 3.000 leggi 2. Germania: 5.500 leggi 3. Francia: 7.000 leggi 4.Italia: 150.000 - 200.000 leggi. Mi pare un po' eccessivo. Secondo Normattiva, invece, un più serio progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Camera dei Deputati – in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, l'Agenzia per l'Italia Digitale e l'Istituto poligrafico della Zecca dello Stato, invece, le leggi italiane sono circa 75.000: più di dieci volte la seconda in classifica. E DOVREMMO CREDERE CHE IL BICAMERALISMO PARITARIO AVREBBE RALLENTATO LA PRODUZIONE DI LEGGI? SE COSI' FOSSE, SECONDO ME, BISOGNEREBBE RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE CAMERE, NON DIMEZZARLO!!!
Forse sarebbe più semplice appaltare il lavoro legi
Caro Eutidemo, a parte la considerazione amara che la quantità non fa la qualità, mi verrebbe facile la battuta, che non so quanto sia una battuta, che la differenza fondamentale è che le 3.000 leggi britanniche  vengono applicate, le 75.000 italiane quasi mai...se non le leggi che riguardano, per l'appunto, l'enorme, faraonica, bizantina macchina burocratica, spietatamente e inflessibilmente vincolante qualunque aspetto della vita del povero cittadino italiano e molto poco la vita dell'italiano VIP... :(

P.S. Io sarei per la soppressione di tutte e due le camere e l'instaurazione di una dittatura illuminata...la mia!! ;D ;D ;D ;D ;D
Come diceva CHURCHILL, la democrazia è il peggior sistema politico possibile...ad eccezione di tutti gli altri (tua dittatura compresa)
;D ;D ;D ;D ;D

paul11

Sì lo rallenta ed è un dato di fatto.
Non è il numero delle leggi che indicano l'efficienza ed efficacia di un Parlamento in quasi settant'anni di storia .
Il problema è peggio di quello indicato da Sariputra, vale a dire che non è solo il fatto che vi siano norme praticamente dimenticate, ma che improvvisamente quelle norme capziosamente possano essere utilizzate da un giudice o da un avvocato.
Tanto più la proliferazione di una normativa non è organica e tanto più lascia l'interpretazione di una specifica problematica alla magistratura per incapacità del potere legislativo . Intendo dire che la proliferazione legislativa ha costruito strati su strati invece di riformare organicamente ad esempio, il fisco, il lavoro, le società imprenditoriali, il codice della famiglia e dell'eredità, e infine le norme procedurali del codice civile e penale, fino a quello della navigazione e della strada dove ogni anno cambiano qualcosa disorientando il cittadino e rimpinguendo di addetti specialistici che vanno da commercialista all'avvocato.
Questa confusione sostanziale non solo disorienta il cittadino, ma lo terrorizza nel rapporto con lo Stato, e questo non deve esistere in un sistema repubblicano e democratico .Troppi in buona fede sbagliano e come un falchetto si presenta lo Stato a chiedere conto agli onesti. Questo è il vero problema attuale.
Due sono i motivi: di volontà politica di non volere essere trasparenti, chiari e semplici affinchè il popolo, il cittadino si emancipi civilmente e dall'altra per far proliferare professionisti e allungare non solo i tempi legislativi ,ma soprattutto quelli della giustizia con troppi gradi di giudizio fino alla Cassazione e quindi alla sentenza definitiva.

Se alle leggi ordinarie, aggiungiamo testi unici e procedurali ad esempio delle Camere e Senato,  nelle pieghe procedurali vi sono troppe possibilità  da parte ad esempio di un gruppo politico  di bloccare normative costruendo un'opposizione strumentale che allunga infinitamente i tempi legislativi.
E' vero nella sostanza quello che dice Renzi quando adduce ai tempi dei cambiamenti strutturali socio-economici un diverso tempo asincrono della legislazione e governabilità di un sistema socio-economico, per cui la politica rincorre sempre in affanno i cambiamenti.
Peccato che non ha capito (o finge di non capire e con lui troppi dell'intero arco parlamentare)che le ridondanze degli iter burocratici e procedurali, nessuno li vuole toccare. Perchè basta un vizio procedurale per scarcerare un capo mafioso, perchè basta un vizio procedurale, per bloccare un intero Parlamento. Questo è il male dell'Italia a cui nessuno ha mai voluto o potuto mettere mano.

Eutidemo

Caro Paul11, secondo me tu stai confondendo (come molti), due cose completamente diverse; il che è "pericolosissimo", sia concettualmente che praticamente.
Ed infatti:
1) Un conto è dire che, con il "bicameralismo paritario", ci sia stato un rallentamento nella produzione delle leggi, poichè questo:
-  è smentito dall'esorbitante numero di leggi prodotte in Italia (molto maggiore che all'estero), che è un dato di fatto  dimostrabile;
- è smentito dall'esperienza degli operatori del diritto, che (come me) sono subissati da una nomorroica profluvie di nuove leggi, che si susseguono ad un ritmo frenetico quasi settimanale.
2) Un altro conto, invece, è dire che tale esorbitante e ridondante mole di norme, non dimostra certo, di per sè, l'efficienza ed efficacia di un Parlamento in quasi settant'anni di storia...in quanto  si tratta di una proliferazione normativa caotica e non  organica.
Sono due cose diverse, entrambe vere, e che hanno poco o nulla a che vedere col cosidetto "bicameralismo paritario", in quanto non è certo lui la causa delle leggi scritte male.
Ed infatti, semmai, sarebbe vero il contrario, perchè due camere paritarie:
- se teoricamente potrebbero aver il difetto di rallentare la produzione delle leggi (il che, in base ai numeri, non sembra sia vero); 
- sempre teoricamente dovrebbero avere la peculiarità di scriverle meglio ...in quanto non si può negare il fatto che un doppio esame consente una maggiore ponderazione dei provvedimenti legislativi, e, quindi, una loro maggiore qualità.
Almeno in teoria! ;)
Ma, in pratica, è comunque sicuro, che ridurre il numero delle camere legiferanti, di per sè, NON PUO' AVERE ALCUNA INFLUENZA SULLA QUALITA' DELLE LEGGI PRODOTTE!
Ed infatti, resta tutto da dimostrare che dieci fessi riuniti in una camera sola, facciano leggi migliori degli stessi dieci fessi, divisi in due camere differenti; cambiato l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. ;D
Quindi, stiamo attenti a non confondere le carte in tavola!
Quanto al fatto che vi siano norme "praticamente dimenticate", ma che improvvisamente quelle norme "capziosamente" (?) possano essere utilizzate da un giudice o da un avvocato, non capisco che cosa intendi; in nessuno stato moderno esiste l'abrogazione per "desuetudine", e, comunque, non vedo cosa c'entri questo con il tema della riforma costituzionale.
Sono invece perfettamente d'accordo con te, quando dici che i nostri parlamentari, tutt'altro che "rallentati" dal "bicameralismo paritario", non fanno che emettere in continuazione nuovi provvedimenti; e, come giustamente scrivi tu, "... ogni anno cambiano qualcosa disorientando il cittadino e rimpinguendo di addetti specialistici che vanno da commercialista all'avvocato".
Per questo, nel mio primo post, avevo "provocatoriamente" scritto:
"E DOVREMMO CREDERE CHE IL BICAMERALISMO PARITARIO AVREBBE RALLENTATO LA PRODUZIONE DI LEGGI? SE COSI' FOSSE, SECONDO ME, BISOGNEREBBE RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE CAMERE,  NON DIMEZZARLO...così almeno ci darebbero un po' di respiro!!!!
Quanto ai "testi unici e procedurali" delle Camere e Senato,  nelle cui pieghe procedurali vi sono troppe possibilità  da parte di un gruppo politico  di bloccare normative, costruendo un'opposizione strumentale che allunga infinitamente i tempi legislativi, in realtà si tratta semplicemente dei "REGOLAMENTI" che si dà da se il Parlamento, nell'ambito del suo potete di "Autodichia"; e che nessun giudice o Corte (anche costituzionale) può sindacare.
Ed in base a tali "REGOLAMENTI", si possono porre in essere abusi sia da parte delle minoranze che della maggioranza.
Quanto a tali "REGOLAMENTI", se ne può abusare allo stesso modo, sia in un "bicameralismo paritario", sia in un "bicameralismo diseguale"; per cui, su tale problematica, la riforma non incide affatto. 
Ed infatti, sotto il profilo della "legittimità procedurale", occorre rilevare che per evitare un dibattito parlamentare, volto a ponderare una legge di così radicale importanza (quella di riforma costituzionale RENZI/BOSCHI), e ad emendare i numerosi difetti della riforma, il governo ha fatto ricorso al cosiddetto "canguro"; cioè, ad una prassi parlamentare anti-ostruzionismo (ispirata alla "Kangaroo Closure" britannica, che, però, è una cosa un po' diversa) , la quale consente di votare gli emendamenti accorpando quelli in tutto simili e quelli di contenuto analogo, per cui, una volta approvato o bocciato il primo emendamento, risultano decaduti tutti gli altri.
Cioè, in parole povere, "saltando" le presunte "lungaggini" del dibattito parlamentare.
Tale meccanismo, in verità, non era previsto espressamente dal regolamento del Senato: ma la giunta fece rientrare tale tecnica tra quelle "consentibili" i base ai poteri del Presidente del Senato previsti dall'articolo 102 comma 4 del REGOLAMENTO DEL SENATO.
Al riguardo, quest'ultimo, fece presente che detta prassi "marsupiale", era già stata seguita nel 1996 in "analogia all'articolo 85 del REGOLAMENTO DELLA CAMERA" comma 8; che, appunto, la consente.
Peccato, però,  che, anche volendo adottare per "analogia" il comma 8 dell'articolo 85 del Regolamento della Camera, il Presidente del Senato si è dimenticato che l'articolo 85 bis del Regolamento stesso dice che "le disposizioni di cui all'ultimo periodo del comma 8 dell'articolo 85 non si applicano nella discussione dei progetti di legge costituzionale".
E il progetto di riforma, riguardava, appunto, una "legge costituzionale".
A parte il "canguro", peraltro, il Governo ha fatto ricorso anche alla cosidetta "tagliola" ed alla cosiddetta "ghigliottina", che funzionano nel modo seguente:
- la "tagliola" viene utilizzata per limitare i tempi degli interventi dei senatori o dei Deputati;
- la "ghigliottina" è invece uno strumento parlamentare che permette di fissare la data entro cui votare il provvedimento in esame, per cui, scaduto il tempo, si procede con la votazione finale, sia che gli interventi si siano conclusi sia che no.
Insomma, tutto "de prescia", come si dice a Roma!
Per cui  ci si potrebbe anche immaginificamente figurare questa riforma, come l'infelice frutto dell'incrocio genetico tra un "porcello" (la legge elettorale con cui è stato incostituzionalmente eletto questo parlamento) e un "canguro"; per giunta cieco, in quanto gestito   nell'utero in affitto di una "gatta presciolosa".
Sul resto delle tue considerazioni, sono abbastanza d'accordo; sebbene alcune dovrebbero essere meglio approfondite.
Ciao :)

paul11

Eutidemo,
giusta la tua indicazione, ma attenzione le forme della legge prevedono anche le leggi delega del potere legislativo, Camera e Senato, che danno potere su alcune materie al potere esecutivo, il Governo.

Allora dovremmo dire, quante leggi sono state partorite da Senato e Camera, quanti decreti legge che dopo sessanta giorni decadono e quanti leggi delega in cui potere legislativo è demandato al Governo.

Il numero che  hai scritto è il totale? Quanti per ogni tipologia di legge sul totale?

Ma questo dovrebbe far riflettere che sulla velocità di può adottare il decreto legge, che decade temporalmente, e il decreto legislativo che è già in mano ora come potere  al Governo; senza tener conto della legge "normale" che passa per Camera e Senato.

Eutidemo

Caro Paul, in questo caso, la tua osservazione è del tutto corretta.
;)
Ed infatti, bisognerebbe anche distinguere tra "leggi", "decreti legge" e "leggi delega", mentre io ho riportato solo il totale; ma, purtroppo, non riesco a trovare una fonte che distingua gli uni dagli altri.
E' ovvio, peraltro, che l'approvazione dei "decreti legge" è molto più rapida, e questa è una delle ragioni per le quali se ne abusa; per cui, "a spanne", ritengo che una buona quota delle 75.000 leggi, sia costuita da decreti legge.
Ma, anche ammesso che i dd.ll. costituiscano la metà dei provvedimenti (il che forse è eccessivo) visto che in tutto vantiamo bel 75.000 leggi (secondo le stime più prudenti), si tratta pur sempre di dieci volte le leggi della seconda in classifica; la quale pure, come noi, ha una legislazione composita di "leggi", "decreti legge" e "leggi delega".
Per cui, insisto nel dire che la "produttività" normativa del nostro parlamento bicamerale, sia pure di pessima qualità, è tutt'altro che scarsa...anzi, direi che è addirittura "frenetica" (per esperienza personale); per cui, se fosse vero che il superamento del "bicameralismo paritario" la accellerasse ancora, penso proprio che smetterei definitivamente  di seguirla, e mi dedicherei all'ippica.
Il problema è la QUALITA', non la QUANTITA!
E la prima, non si migliora certo creando una seconda camera a cui possono accedere persino dei diciottenni (attualmente l'età minima per i senatori è quaranta anni), che hanno solo esperienze locali relative a problematiche locali (sempre che abbiano almeno quella).
:'( :'(  :'( 

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