democrazia sessuale.

Aperto da viator, 09 Maggio 2020, 22:23:39 PM

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viator

Salve. A cadenza regolare odo uomini notare e donne lamentare la disparità tra i due generi sessuali fondamentali nella composizione quantitativa delle rappresentanze.


Personalmente a me - uomo - la cosa non interessa benchè troverei più equilibrante l'avere a che fare con l'espressione di psicologie diverse e complementari quali quelle che la differenziazione sessuale certo genera.

Comunque il mio punto di vista contempla la selezione delle persone, non dei sessi. Anche per questa ragione sarei favorevole a che i profili dei candidati a pubbliche posizioni di potere diventassero anonimi e che le relative candidature escludessero PER LEGGE dalla propaganda elettorale sia le immagini che i dati anagrafici dei candidati stessi, per quali dovrebbero essere noti solo dei "curriculum" (ovviamente certificati da parti terze) e dei "codici di lista".

Però, al di fuori di una simile mia troppo rigorosa utopia, non sarebbe forse più sensato, pratico, semplice (rispetto alla siruazione attuale che vede la marginalizzazione delle donne) stabilire che gli elettori donna oppure quelli uomo possano votare solamente candidati del proprio sesso ?.


Mi sembra che in tal modo verrebbe rispettata sia la democraticità che il criterio di parità tra i sessi, e non capisco quali sensate obiezioni una simile soluzione potrebbe sollevare.


Certo, al limite ci sarebbe la condizione omosessuale e qualche altra condizione "di confine" , ma il dichiararsi solo formale, per il candidato, come appartenente ad uno dei due sessi convenzionali credo proprio non debba generare a quest'ultimo particolare difficoltà.

Ovviamente sto solo proponendo la mia ennesima provocazione utopistica (pensate a come riuscirebbero "basite" certe istituzioni tipicamente ed ostinatamente maschiliste da una simile rivoluzione sociale !!). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#1
Se le donne votano gli uomini immagino ciò  dipenda dalla cultura corrente della quale tutti partecipiamo , uomini e donne , e di cui il parlamento non può che essere immagine specchiata.
Ma certamente hai ragione tu.
Fra l'assurdità di quote riservate al sesso, e l'obbligo del voto sessuato, scelgo la seconda, la quale ha almeno il merito di evitare candidature tappa quote.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

giopap

Per me le quote rosa sono deprecabili foglie di fico che pretenderebbero di nascondere "le vergogne" falsamente abbellendo la realtà.

Tendendo a mascherarla, non aiutano a superare la condizione di minor potere in cui mediamente (ma tenendo conto dei "polli di Trilussa" di nome ad esempio Clinton, Lagarde, Von Der Layen, ecc.) si trovano le donne.
Ed anzi possono contribuire ad incentivare il maschilismo, per esempio in uomini che si vedano superati in un concorso da candidate meno titolate o comunque meno meritevoli di loro "grazie all' organo genitale" (come di solito dicono costoro usando un noto termine alquanto volgare).

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